Divieto di sosta... perché nel cammino di fede non bisogna assolutamente fermarsi...



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Transcript:

Divieto di sosta... perché nel cammino di fede non bisogna assolutamente fermarsi... -------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- Anno IV Nr. 02 Febbraio 2009 E.mail dds@parrocchialanghirano.it - Mensile realizzato dal gruppo giovani di Langhirano -------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- IN QUESTO NUMERO: TEMPO DI QUARESIMA UN SORRISO PER TUTTI SCOPRIAMO IL LOGO EDITORIALE Siamo all inizio del Tempo di Quaresima, il periodo dell anno più importante per noi cristiani, tempo dove la preghiera, il digiuno e la carità si intensificano (o almeno dovrebbero), tempo in cui le occasioni ed i momenti di incontro con il Signore si fanno più numerosi e più intensi. La Quaresima non è un modo negativo di vivere la vita, come troppo spesso la nostra società ci porta a pensare, fatto solo di mortificazioni e di rinunce. La Quaresima è una prezio- sissima opportunità che ci viene data per riprenderci il tempo che la frenesia quotidiana ci toglie in modo sempre più marcato e deciso e per recuperare quel rapporto con Dio che troppo spesso lasciamo in fondo alla nostra lista delle priorità. Come Nuova Parrocchia di Langhirano non potevamo iniziare in modo migliore questo momento dell anno. La visita del nostro Vescovo Enrico che a nome di tutta la comunità, della redazione del nostro giornalino giovani, di don Guido, Mons. Armando, don Marek, il diacono Giorgio, Carlo, suor Eu- femia e suor Angela saluto con tanto affetto costituisce per noi motivo di stimolo a vivere con sempre maggiore profondità e consapevolezza questo tempo che ci è donato. Al Vescovo Enrico va il grazie della nostra comunità inter- parrocchiale perché attraverso la sua visita ci fa sentire amati e ci ricorda da vicino Gesù di Nazareth che amava andare a casa delle persone e condividere con loro gioie e sofferenze, portando a tutti parole di speranza e di gioia. A tutti i lettori del Divieto di Sosta vanno i nostri migliori auguri per una Santa Quaresima che possa aiutarci a riscoprire sempre di più l infinito amore di Dio che per noi ha donato tutto se stesso sulla croce. Mirco UNA QUARESIMA DI PERDONO Se l avvento è per eccellenza il tempo che ci invita a sperare nel Dio che viene, la quaresima ci rinnova la speranza in Colui che ci ha fatti passare dalla morte alla vita. Ecco come Benedetto XVI ci invita a trascorrere questo periodo di intensa meditazione. E giunto il momento di guardare al senso vero dell essere cristiano: Gesù che si lascia crocefiggere per aiutare il suo popolo. Dopo aver puntato il dito contro di Te, dopo averti condannato a morte Tu prenderai su di te i nostri peccati per donarci una vita nuova a fianco di Dio Padre. Quando tutti sembrano averti abbandonato, ci donerai quel perdono che abbiamo a lungo aspettato, morendo in croce, ci donerai la salvezza eterna che ci è stata promessa fin dalla Tua nascita. Come Cristo che morirà e risorgerà da morte dopo aver pregato e sofferto anche noi prepariamoci a questa Pasqua di resurrezione con la preghiera e la penitenza per ringraziare l immenso dono che Gesù ci ha fatto. Laura

IL SORRISO :-) Il sorriso: la cosa più bella che c'è al mondo. E si, perché senza di esso non riusciremmo ad esprimere le emozioni più comuni; infatti nonostante si tratti di una semplice espressione del viso è in realtà qualcosa di molto più grande. Il sorriso ti aiuta a dire ti voglio bene, ti amo o tante altre paroline che non sempre si ha il coraggio di dire. Il sorriso di cui parlo è quello che ti esce dal cuore, che ti viene spontaneo, quello che arriva senza un motivo; per esempio quando scopri che ti arriverà un bel bambino, quando prendi un bel voto a scuola, quando il tuo amico ti abbraccia e ti dirà che ci sarà sempre, quando ti guardi intorno e capisci che non sei più solo o semplicemente quando guardi la finestra e vedi tramontare il sole: sono proprio questi i momenti che ci fanno sorridere e sono proprio questi momenti che vorremmo non finissero mai. Ho capito ormai che basta un sorriso per fare del bene, per far contento un bambino, basta un sorriso per guarire un malato, per ringraziare, per una semplice foto e soprattutto basta un sorriso per pregare il Signore. Ho scoperto però che quando si cresce, questa bellissima espressione viene spesso dimenticata, si cercano infatti altre soluzioni per risolvere i problemi come per esempio il denaro o purtroppo a volte anche la violenza. Credo che se gli adulti cominciassero a capire la vera importanza di un sorriso forse il nostro mondo sarebbe migliore, forse senza guerra e con più amore ma probabilmente sto divagando perché non tutto è così facile, non si pagano le tasse con il sorriso e nemmeno si può risvegliare una persona cara defunta. Questo si può fare però sono convinta che possa rendere lo stesso tutto più gradevole perciò vi invito a NON SMETTERE MAI DI SORRIDERE e per chi ha già smesso credo che sia arrivato il momento giusto per RICOMINCIARE magari alzando la testa e sorridendo a chi ci ha donato la vita. Vedrete così il vostro mondo e soprattutto il vostro cuore, troppo spesso bianco e nero, riempirsi di splendidi colori. MGB Incontri C ome noi universitari, anche il Divieto di Sosta di questo mese ha risentito del turbolento periodo di esami che ha portato via molto tempo a noi studenti. Considerati i tanti impegni avevo pensato di non scrivere questo mese perché mi sentivo un po carente d ispirazione, ma sorprendentemente, anche stavolta, mi è giunto un segnale che non potevo ignorare; così sempre all ultimo momento, anch io consegnerò il mio breve articolo. Le persone fanno fatica a credere o non credono più continuando ad allontanarsi dalla Chiesa e ci domandiamo cosa possiamo fare noi, piccoli uomini, per riavvicinare queste persone alla casa del Signore. Questa problematica è stata, ma lo è anche tuttora, il centro di riunioni, incontri e riflessioni dove si è cercata dentro noi stessi una soluzione. Alcuni giorni fa parlando con una persona, non ho potuto fare a meno di notare la sua grande emozione e la gioia immensa che stava provando nel parlare di Gesù. Subito non ho dato particolare importanza a questo episodio dato che ero al corrente della sua grande devozione, ma ripensandoci mi si è aperto un orizzonte che prima non consideravo. Quella persona ha fatto di Cristo il punto centrale della sua vita e la gioia con cui ne parlava ne è stata la prova inconfutabile. Come possiamo riavvicinare a Cristo chi non crede più o chi afferma di non aver mai creduto? La risposta è semplice e nello stesso tempo impegnativa. Cristo deve essere il punto di riferimento della nostra vita! Perdonatemi la metafora un po strana ma rende bene l idea. Vivere la nostra vita è come disputare una finale di calcio ma l errore che facciamo in molti è quello di giocare lasciando che Gesù ci osservi dagli spalti, tentando di figurare il meglio possibile. Dobbiamo invece lasciare che Gesù giochi con noi la partita della nostra vita, facendo di esso il compagno di squadra più importante, per il quale sei pronto a dare tutto con la consapevolezza che Lui ha già fatto altrettanto per te. Il mio augurio per questa Quaresima è di poter incontrare nella nostra vita, persone che riflettano coi loro gesti e le loro parole l immagine di Cristo, così che anche noi possiamo fare lo stesso ed essere finalmente cristiani per fede e non per hobby. Nello

SE IL BUONGIORNO SI VEDE DAL MATTINO Il dio Sport Ecco il consueto appuntamento di inizio anno con la solidarietà. L Operazione Mato Grosso anche quest anno era a caccia della generosità del popolo langhiranese per poter inviare quei viveri di prima necessità nelle diverse missioni sparse nell America Latina. Come in passato, la sensibilità e l attenzione verso i problemi dei più poveri ha fatto riscoprire nelle persone la piena disponibilità: all apertura del banchetto di raccolta posto al centro commerciale di Langhirano c era già tanta gente che aveva contribuito per aiutarci nell impresa che stiamo portando amorevolmente a- vanti e che ci ha permesso in questi ultimi anni di avere sempre più successo. Il tempo che questa associazione dedica ai i più bisognosi è sicuramente importante da ricordare e il nostro impegno è e sarà sempre quello di aiutarli nel difficile compito di far riscoprire nelle persone uno dei valori fondamentali della vita che è il donare e il donarsi agli altri e per gli altri. Grazie di cuore a tutti quelli che hanno partecipato. Laura PAOLA Nome: Paola In arte:paoletta, Pola, Pa, etc..! Occhi: vispi, vispi Residenza: un po su, un po giù, un po al Ponte, un po a Langhi.. (provate a trovarla!) Telefono: sempre, sempre, sempre acceso (ma non quando siamo ai ritiri. Brava!) Occupazione: studentessa impegnata Hobby: l amore smisurato per le sue belle montagne Frasi celebri: uffiiiiiiii.. ma come rompi.. Segni particolari: È la vera donna scantata! Pioggia, vento, fame, sete, stanchezza nulla la ferma. Non c è stata una sfida che l abbia messa in crisi. Passatempo: appena può scappa a Monchio e non c è niente di meglio da fare che una bella scarpinata! Note in rima: è una ragazza davvero sincera, dice sempre quel che pensa di gran carriera. Anche la fede per lei è una sfida che vince ogni giorno senza gran fatica! Ha un cuore grande pieno di bontà che al gruppo elargisce con gran generosità! Bona, Alle, Atty Devo premettere che gioco a softball, tra alti e bassi, da molti anni. Questo sport non è altro che la versione femminile del baseball. E appena uscito il calendario delle partite di questa stagione, e sono allibita. Purtroppo non è la prima volta che succede, ma si giocherà la domenica di Pasqua! Io mi chiedo come è possibile che non si possa sospendere il campionato nel giorno più importante dell anno per i cristiani? Mi chiedo, quali interessi miliardari girino intorno a questo sport, che certamente non è tra i più importanti, quando perfino la serie A di calcio anticipa le partite? Già è difficile essere cristiani nella quotidianità, ma come possiamo esserlo, quando tutti ci remano contro e non ci permettono nemmeno di santificare le feste? Anche questo fa parte del diritto alla laicità dello Stato? Allora perché non boicottiamo anche il Natale? Forse questa tradizione fa ancora troppo comodo al portafoglio di qualcuno, visto che ormai è più che altro una festa consumistica? Cari cristiani, possiamo continuare a stare tranquilli, finché il denaro continuerà ad essere l unica cosa che conta, nessuno ci impedirà di cantare Adeste Fideles nella Santa Notte. Ovviamente è una scelta, perché io potrei benissimo non andare a giocare quel giorno, ma non è giusto quando si fa parte di un gruppo, mettere in difficoltà le compagne di squadra, per colpe altrui. Non perché io mi creda indispensabile, ma semplicemente perché in uno sport di squadra c è bisogno di tutti, dal più bravo, a chi, seduto in panchina, non riuscirà nemmeno a metterà piede in campo. Sono convinta che non dovrei neanche esser messa in condizione di dover scegliere, in quanto non ritengo di dovermi sentire in colpa per il fatto di essere credente. Mi auguro che le cose in futuro cambino e chi è addetto a ricoprire certi ruoli possa, nei limiti del possibile, considerare le esigenze di tutti, perché almeno il giorno di Pasqua possa esser festeggiato coi propri familiari. Michela

27 febbraio 2009 UNA BELLA SORPRESA L articolo del Nello nel numero di gennaio, è stato una bella sorpresa e mi ha suggerito tante riflessioni. Rispondo volentieri a lui per comunicare a tutti alcuni pensieri. Il tuo grazie Nello, a nome di tutte le comunità della Nuova Parrocchia, mi ha fatto molto bene: sarei ipocrita se non lo riconoscessi. Mi ha fatto bene perché manifesta un affetto sincero e rivela un attenzione e una comprensione profonda del cuore di un pastore, non solo delle sue azioni. Ogni tanto alla mamma bisogna dire un grazie per farle capire che, in quella pietanza che tu preferisci, lei ha messo tutto il suo cuore. Mi ha fatto piacere quel grazie, ma voglio assicurarti che sento vicina la comunità e so di poter contare su tante persone che al parroco vogliono bene e anche chi critica esprime, in fondo, una partecipazione alla vita della parrocchia. Piuttosto nel grazie che dici a me vorrei comprendere anche Mons. Armando, don Marek, il diacono Giorgio, Carlo e le nostre carissime suore, Eufemia e Angela: senza il loro aiuto sarebbe impossibile svolgere un servizio a tante comunità. E una grande fortuna e un grande dono poter lavorare in equìpe, anche se il gioco di squadra non è mai semplice e richiede un continuo allenamento. Il riferimento alla mia passione per il calcio e al carnevale di qualche anno fa sono una musica gradita ma anche provocante: a un parroco è chiesto di celebrare i sacramenti, di annunciare il Vangelo, di guidare la comunità ma, non meno, di stare con la sua gente, condividendo in tutto la loro vita. Ti confesso: è una delle sofferenze più grandi quella di non riuscirci abbastanza, un po per il tempo e un po per tanti miei limiti che voi ben conoscete. Dovete aiutarmi in questo, perché è lì che si gioca la mia vocazione. Nello, sono belle le tue parole finali: Grazie per l impegno che metti ogni giorno nel vivere la tua vocazione. Vocazione: questa è una parola incandescente, perché racchiude il mistero della mia presenza in mezzo a voi e per voi. Qual è la vocazione del prete? Qual è il significato della sua presenza? Che cosa caratterizza la sua testimonianza e la sua missione? Cristo, che è il capo ed il Salvatore della sua Chiesa, vuole rimanere presente ad essa ed in essa continuare la sua a- zione di salvezza. Ma non vuole farlo in modo invisibile, vuole farlo in modo umano. Per questo associa a sé degli uomini che egli chiama con particolare amore e che, con il sacramento dell Ordine, configura a sé, pastore e guida del suo popolo. Nello, è un compito grande questo! Talvolta la debolezza umana può offuscare la trasparenza delle testimonianza. Ci ha scelti lui confessa un prete dei nostri tempi, don Primo Mazzolari e ci ha scelto così come siamo... Chiunque ci guardi e come ci guardi, ha sempre dei motivi per trovarci indegni Con la nostra statura di piccoli uomini facciamo la prospettiva all infinito. Come nasce la vocazione di un prete? Non da calcoli o desideri umani. Essa è un dono dell amore di Cristo, ma i suoi inizi possono avere radici lontane: la testimonianza coerente e coraggiosa di qualcuno, l apertura ai bisogni della comunità, un impulso generoso alla dedizione verso i fratelli. Nulla va lasciato perdere, mascherandosi dietro la paura: Proprio me, Dio chiama?. Tante volte, nella preghiera, ripasso con affetto il volto dei ragazzi e dei giovani della nostra parrocchia e ritrovo in loro qualità umane e apertura di fede che potrebbero trovare, nel ministero sacerdotale, uno splendido orizzonte di pienezza personale e comunitaria. E guardando Gesù, quasi in atteggiamento di sfida, gli chiedo perché non continua, anche tra noi, a ripetere quell invito: Seguitemi, vi farò diventare pescatori di uomini!. Ma poi, subito, penso: E Lui che si è stancato di chiamare o siamo noi che facciamo fatica ad ascoltare o, probabilmente, non troviamo il coraggio di rispondere?. E un coraggio, Nello, che insieme dobbiamo chiedere al Signore, perché non venga mai a mancare, a questa terra che amiamo, il seme fecondo del Vangelo e la presenza, viva, di Gesù Buon Pastore. don Guido

DISEGNA IL LOGO ABBIAMO UN VINCITORE! Come tutti ben sapete un paio di mesi fa abbiamo lanciato sul nostro giornalino un logo contest con lo scopo di trovare un nuovo logo per la nostra comunità. I partecipanti sono stati tanti e di tutte le fasce d età! Desidero quindi innanzitutto ringraziare, a nome del DdS e di don Guido, tutti coloro che ci hanno inviato un loro disegno; purtroppo solo uno poteva essere il vincitore, ma dato che erano tutti veramente belli abbiamo deciso di pubblicarli, così che l intera comunità li possa vedere e apprezzare. La non facile scelta del vincitore è stata operata da un consiglio di quattro membri (due donne e due uomini) rappresentanti tutte le fasce d età della nostra comunità, più ovviamente don Guido. Per ragioni di privacy e di sicurezza personale (chi non ha vinto potrebbe anche aspettare i consiglieri sotto casa per fargliela pagare) non citerò i nomi dei quattro giurati (ndr: mettendo così in pericolo solo il nostro amato don Guido). Iniziamo dunque la sfilata dei disegni. Logo realizzato da Matteo sui banchi di scuola per non ascoltare le noiose spiegazioni della prof. Nella sua versione originale lo sfondo nero viene illuminato da una luce proveniente dal fondo, luce che ci indica la via da seguire per trovare il Signore. La scritta in blu rende il tutto decisamente accattivante, anche se i parrocchiani milanisti non la pensano così. Scartato perché in bianco e nero come qua riportato rende poco. Questo logo ci è stato fatto avere da Raffaella, la nonna del Borco. E stato giudicato simpatico ma eliminato in quanto l immagine della rana è già troppo inflazionata in un paese come Langhirano. Forse però con in mano un vangelo al posto della forchetta avrebbe avuto più possibilità di successo; lo terremo sicuramente in considerazione se in futuro apriremo un ristorante per autofinanziare le attività della nostra parrocchia. Grazie per l estro dimostrato! Disegno di Alessia e Alessandro che a causa della stampa in bianco e nero purtroppo risulta poco chiaro. Un ragazzo e una ragazza girati di spalle mentre guardano il sentiero al termine del quale compare la croce si tengono per mano a dimostrare che vogliono intraprendere insieme questo cammino. In basso a destra una scritta: La parrocchia siamo noi. Questo bel disegno è stato scartato perché in bianco e nero e a ridotte dimensioni si fatica a capirne il vero significato. Comunque bravi, davvero bello! Questo disegno di Giuseppina riporta la facciata della chiesa di Langhirano. E stato eliminato in quanto non rappresentativo di tutta la comunità interparrocchiale, ma il consiglio ha deciso di a- dottarlo come logo della parrocchia di Langhirano. Lo rivedrete quindi per gli eventi legati alla sola parrocchia di Langhirano. Un grande grazie va a Giuseppina che ha deciso di partecipare nonostante appartenente alla parrocchia di Santa Maria del rosario. Bhagya paragona invece la nostra parrocchia a un fuoco che ci riunisce per chiacchierare tutti insieme, ci riscalda e ci illumina il cammino. Un fuoco molto speciale capace di scaldare il cuore, proprio come la parola del Signore che ascoltiamo tutte le domeniche a Messa. A malincuore scartato in quanto ritenuto poco significativo per una parrocchia diventerà il logo ufficiale dell annuale festa dei passaggi. Grande Bhagya! Questo frizzante ed esilarante logo è realizzato da Claudia, Allegra, Noemi e Giorgia. A malincuore è stato eliminato in quanto, come sottolinea don Guido, il parroco non è la parrocchia. Nonostante questo un consigliere in particolare continuava a spingere perché venisse scelto come logo ufficiale, tanto che è stato ripescato grazie al televoto di chi seguiva lo svolgersi degli eventi da casa. Arrivato in finale è però stato eliminato definitivamente. E però piaciuto talmente tanto a don Guido (vanitoso!) che l ha già appeso nel proprio ufficio. Chi vuole quindi vederlo a colori può recarsi nell ufficio del don dove lo troverà appeso alla parete. E stato eletto dai giurati il logo più divertente, brave ragazze!

Molto bello e pieno di significato è stato giudicato il disegno di Rossana e MariaGiorgia. Della loro opera le autrici scrivono: L abbiamo realizzato pensando al fiore che sboccia dal sangue versato (il calice) per noi da Cristo; il fiore siamo noi. Nonostante piacesse a tutti i giurati è stato eliminato in finale dal disegno vincitore del concorso. Complimenti vivissimi alle autrici di questo logo che ha dato battaglia e che ci sprona tutti a una profonda riflessione di fede. Grazie! Questo disegno è stato realizzato da Laura e ha compiaciuto la giuria con la frase riportata in alto e nella pagina sinistra del Vangelo: Una nuova comunità rivestita di Cristo e in cammino sulle Sue orme. Nella pagina destra sono riportati i nomi delle 12 parrocchie che compongono la nostra comunità e in basso sono presenti i simboli chiave del cristianesimo. Non ha vinto perché giudicato poco logo : riportandolo in piccolo non si riesce a capire cosa c è scritto nel libro. Gran bell idea e bel disegno, non funzionale per le nostre esigenze. Peccato Laura! Questo logo, realizzato da Chiara è uno di quelli che più hanno dato da pensare ai giurati. E stata molto apprezzata l idea di rappresentare la croce come un puzzle formato da dodici tasselli, tutti di colori diversi. Il colore di ogni tassello era poi ripreso dal nome di una delle parrocchie che formano la nostra comunità. Il disegno voleva appunto sottolineare come la nostra comunità sia formata da più realtà parrocchiali. Purtroppo, dopo un acceso dibattito, anche questo logo è stato scartato in quanto in bianco e nero non trasmette a dovere l idea iniziale di Chiara, oltre a perdere l allegria che l autrice gli aveva conferito. Grazie comunque di averci ricordato l importanza di ognuna delle dodici parrocchie. Il disegno realizzato da Lynda sottolinea come la comunità debba coinvolgere nel proprio cammino anche i più deboli e poveri, i diversi e chi è in difficoltà; per questo le mani che si stringono nella fede sono una forte e l altra debole. Le dodici stelle attorno alle mani rappresentano le parrocchie che vogliono intraprendere questo cammino insieme. Le stelle sono uguali, in modo che ognuno senta l appartenenza alla propria ma senza distinguerla dalle altre perché tutte hanno la stessa importanza. Non ha vinto per un pelo, brava Lynda! Ecco quindi il vincitore, il logo ufficiale della Nuova Parrocchia di Langhirano. Serena, la vincitrice spiega così il significato del suo disegno: L idea era quella di fondere insieme croce (simbolo fondamentale per noi cristiani e la nostra fede) e noi stessi in quanto fedeli e credenti. Questo perché credo fermamente che sia la nostra fede a far vivere e rivivere quella Croce che senza di noi ora sarebbe solo un simbolo e nient altro, invece così non è! E vita, È rinascita, è speranza, è la Fede che professiamo, alla quale ci affidiamo quotidianamente e dinnanzi alla quale siamo tutti uguali. Per questo quelle che costituiscono la croce sono solo ombre e non si distinguono differenze di età, di classe sociale, di difetti e così via. In poche parole la Chiesa siamo noi! Le orme che portano alla croce rappresentano il nostro cammino verso Gesù, verso Dio, verso la vita eterna; il numero delle impronte, dodici, ricorda le dodici parrocchie che fanno parte della nostra comunità. La croce è volutamente incompleta perché molti sono ancora in cammino verso la fede e non tutti sono riusciti a raggiungerla veramente. Che dire, grazie per il bel disegno e l ottimo spunto per la riflessione, brava Serena! Grazie ancora a tutti voi che avete partecipato collaborando nel rendere ancora migliore la nostra parrocchia. Rivedremo sicuramente anche i loghi che non hanno vinto, che nel frattempo provvederemo a caricare nel nostro gruppo su facebook e sul nostro sito internet. Per quanto riguarda la vincitrice presto verrà contattata dalla redazione del DdS per passare a ritirare il suo premio, ma voi che non avete vinto o non avete partecipato ricominciate subito a fare la punta alla vostra matita perché stiamo già pensando un altro concorso! L.C.