Terapie Fisiche C.Fusco
Fisioterapia Strumentale Elettroterapia Termoterapia Ultrasuonoterapia Infrasuonoterapia Laserterapia Magnetoterapia Elettromagnetoterapia Marconiterapia Radarterapia Infrarossoterapia Fototerapia con raggi visibili Ultraviolettoterapia Tecarterapia
Energia Fisica in Fisioterapia Energia elettrica Energia calorica Energia radiante Energia vibratoria Energia magnetica
Correnti eccitomotorie Si utilizzano per stimolare il muscolo denervato o per potenziare il muscolo innervato. Lo scopo del loro impiego è ridurre una ipotrofia da non uso nel muscolo normoinnervato e mantenere il trofismo muscolare, in assenza di contrazione volontaria, nel muscolo denervato o parzialmente innervato. Per il muscolo normoinnervato si utilizzano la corrente faradica, la corrente sinusoidale e la corrente ad impulsi rettangolari. Per il muscolo denervato o parzialmente innervato si utilizzano le correnti ad impulsi triangolari, esponenziali e triangolo-esponenziali.
Correnti antalgiche Sono in grado di ridurre la sensibilità dolorifica mediante la rimozione delle sostanze algogene dalla zona sede del dolore, la liberazione di endorfine, il blocco periferico e/o spinale, la veicolazione di farmaci sotto forma ionica attraverso la cute. Hanno azione antalgica la corrente continua, le correnti diadinamiche, le correnti interferenziali e la TENS (Stimolazione elettrica nervosa transcutanea).
Ionoforesi Tipo di elettroterapia antalgica che sfrutta la corrente continua unidirezionale per trasportare all interno dei tessuti delle sostanze medicamentose allo stato ionico. La corrente continua provoca una migrazione degli ioni medicamentosi in direzione dell elettrodo di polarità opposta.
Gli ioni terapeutici del farmaco sono veicolati all interno dei tessuti attraverso i dotti piliferi e le ghiandole sudoripare; le cellule dello strato corneo dell epidermide, invece, oppongono una resistenza alla loro penetrazione. Arrivati negli strati profondi del derma, una parte degli ioni entra direttamente nel circolo capillare mentre la parte restante si lega alle proteine e si accumula nei tessuti interstiziali; si formano così dei depositi farmacologicamente attivi a lenta cessione. L effetto terapeutico è dovuto all azione della corrente continua e del farmaco.
Correnti diadinamiche Sono costituite da onde con impulsi di corrente unidirezionali e sempre positivi, ottenute raddrizzando la corrente elettrica sinusoidale a bassa frequenza variamente combinate e modulate fra loro. Si possono avere diverse combinazioni di impulsi di correnti diadinamiche che danno luogo a diverse correnti: Corrente Monofase Corrente Difase Corrente a Corto Periodo Corrente a Lungo Periodo Corrente Sincopata
Correnti interferenziali Si ottengono tramite l interferenza (sovrapposizione) di due correnti sinusoidali di media frequenza (da 2500 Hz a 4000 Hz) aventi ampiezza costante e piccole differenze in frequenza, tra 1 Hz e 100 Hz.
La corrente risultante è bidirezionale e a bassa frequenza ed è responsabile degli effetti terapeutici. Si utilizzano due generatori di corrente collegati a due coppie di elettrodi, i quali vanno posizionati in modo tale che le linee di forza dei due campi elettrici si incrocino sulla zona corporea da trattare. La corrente interferenziale si realizza in seno ai tessuti nel punto in cui si incrociano le due correnti elettriche a media frequenza.
Indicazioni: variano in rapporto al tipo di farmaco impiegato; patologie di tipo infiammatorio, osteoartrosi, osteoporosi, mialgie, tendinopatie ecc. Controindicazioni: presenza di pace-maker, mezzi di sintesi metallici, lesioni cutanee, epilessia, ipoestesia cutanea.
Dato che le due correnti a media frequenza hanno una frequenza diversa le intensità degli impulsi in certi intervalli di tempo si sommano mentre in altri intervalli di tempo si annullano. Si ottiene in tal modo una corrente ondulata, la cui frequenza è uguale alla differenza delle frequenze dei due generatori. La corrente interferenziale così generata è una corrente bidirezionale a bassa frequenza e modulata in intensità.
La modulazione permette di evitare l accomodazione delle fibre nervose. Tale corrente a bassa frequenza agisce nei tessuti in profondità dove esplica la sua efficacia terapeutica, quindi il punto dolente deve trovarsi dentro il cerchio formato dagli elettrodi. Gli effetti della corrente interferenziale sono eccitomotorio e antalgico.
Tens Transcutaneous Electrical Nerve Stimulation Consiste nella stimolazione selettiva dei nervi periferici con conseguente riduzione della sintomatologia dolorosa. Gli strumenti utilizzati generano impulsi elettrici ad azione antalgica con varie forme d onda:
Onda Monofasica rettangolare Onda Difasica rettangolare Onda Difasica a Spike
Elettroterapia Terapia fisica che utilizza a scopo terapeutico gli effetti biologici indotti dall energia elettrica. La terapia è praticata facendo passare attraverso le parti del corpo umano delle correnti elettriche con determinate caratteristiche, scelte in base agli scopi che si vogliono raggiungere. Le correnti utilizzate in terapia possono essere classificate in base alla direzione, alla frequenza degli impulsi e agli effetti terapeutici.
Classificazione in base alla direzione della corrente Corrente unidirezionale Il flusso degli elettroni circola sempre nello stesso senso. Si suddivide in corrente unidirezionale a intensità costante detta corrente continua e corrente unidirezionale a intensità variabile detta corrente variabile. Corrente bidirezionale È caratterizzata dall inversione periodica nel tempo del flusso degli elettroni. Cambia continuamente polarità e si suddivide in simmetrica e asimmetrica.
Classificazione in base alla frequenza degli impulsi Le correnti terapeutiche si suddividono in: Corrente continua o Galvanica Frequenza zero Correnti a bassa frequenza Frequenza compresa tra 1 Hz e 800 Hz Correnti a media frequenza Frequenza compresa tra 800 Hz e 10000 Hz Correnti ad alta frequenza Frequenza che va da 10000 Hz a 80000 Hz
Classificazione in base agli effetti terapeutici Le diverse tipologie dell impulso di corrente sono responsabili di alcuni effetti terapeutici. Effetto eccitomotorio Le correnti eccitomotorie sono in grado di provocare la contrazione muscolare. Effetto antalgico Le correnti antalgiche sono capaci di ridurre la sintomatologia dolorosa.
Effetti biologici delle correnti elettriche Effetto eccitomotorio Effetto analgesico Effetto trofico Effetto chimico Effetto termico
Indicazioni: affezioni muscolari, dolorose e nervose, intendendo per quest'ultime le nevriti, le radicoliti ( sciatalgia, cruralgia etc.). Controindicazioni: pazienti portatori di pace-maker, gravidanza, stimolazione peri-cardiaca e qualsiasi reazione allergica accertata alla corrente.
Infrasuonoterapia Gli Infrasuoni sono vibrazioni meccaniche che hanno una frequenza inferiore a 20 Hz. Gli infrasuoni utilizzati a scopo terapeutico hanno frequenza compresa tra 2 Hz e 20 Hz. Attraverso la stimolazione delle terminazioni nervose periferiche, provocano rilassamento muscolare e vasodilatazione. Determinano anche un aumento della temperatura cutanea. Sono utilizzati in caso di ipertono parkinsoniano, contratture post-traumatiche ed edemi.
Sono controindicati in presenza di processi infiammatori acuti, elevata fragilità vasale ed emofilia. Si effettuano applicazioni locali di breve durata (2-3 minuti) e a bassa intensità. Il trattamento si può ripetere dopo circa 20 minuti.
Indicazioni: postumi di traumi, artrosi cervico-dorsolombare, piaghe da decubito. Presenza di contratture muscolari. Controindicazioni: ipersensibilità, fotosensibilità
Laserterapia Utilizza a scopo terapeutico gli effetti biologici prodotti dalla luce laser. Il termine LASER è l acronimo di Light Amplification by Stimulated Emission of Radiation, che significa amplificazione della luce mediante emissione stimolata di radiazioni. Il laser è uno strumento in grado di emettere eamplificare onde elettromagnetiche di una certa frequenza mediante l interazione tra atomi e radiazione. Il fenomeno fisico su cui si basa la produzione della luce laser è la Emissione stimolata di radiazione.
Emissione spontanea Emissione stimolata
Elementi costitutivi del laser Materiale attivo Elemento in cui si produce il fenomeno dell amplificazione della luce: è costituito da sostanze solide, liquide o gassose. Gli atomi di queste sostanze, una volta eccitati, producono la luce laser attraverso l emissione stimolata. Sistema di pompaggio Provoca il pompaggio del materiale attivo con il conseguente aumento degli atomi nello stato eccitato rispetto agli atomi nello stato fondamentale. Risonatore ottico Sistema di amplificazione di fotoni, favorisce l amplificazione e la collimazione dei fotoni.
Caratteristiche del raggio laser Monocromaticità La luce laser ha una sola lunghezza d onda, quindi una sola frequenza di vibrazione ed un solo colore, caratteristico del materiale attivo. Coerenza Tutti i fotoni prodotti ed emessi oscillano in fase tra loro, quindi il fronte d onda della luce laser non cambia nel tempo (coerenza temporale) e tutte le onde del fascio sono in fase (coerenza spaziale).
Direzionalità La luce del laser si propaga in una sola direzione con raggi paralleli. Brillanza Potenza emessa per unità di superficie.
Classificazione dei laser Classificazione dei laser Power laser Hanno una potenza elevata, dell ordine di decine di watt, vengono impiegati essenzialmente in ambito chirurgico in quanto sono in grado di provocare la distruzione del tessuto irradiato. Mid laser Hanno una potenza media, dell ordine di qualche watt, sono i più utilizzati in campo terapeutico. Possono penetrare nel corpo umano fino ad una profondità di circa 35 mm senza aumentare la temperatura corporea nell area trattata. Soft laser Hanno una potenza di pochi milliwatt, sono scarsamente penetranti e vengono usati in agopuntura.
Laser terapeutici La quantità di energia trasmessa dal laser al tessuto trattato è calcolata dallo strumento stesso ed è funzione della frequenza di modulazione impostata. Le basse frequenze (100 Hz 500 Hz) vanno utilizzate per una decisa azione antalgica, mentre le frequenze medioalte (500 Hz 2000 Hz) si utilizzano per avere un azione biostimolante.
L azione principale del laser è sempre antalgica con qualsiasi frequenza, ma aumentando la frequenza si aggiunge l effetto biostimolante. In generale se la patologia è molto acuta si usano frequenze molto basse (50 Hz 200 Hz), se la patologia è acuta si usano frequenze basse (200 Hz 500 Hz), per patologie croniche si usano frequenze medio-alte (500 Hz 2000 Hz).
Interazione con i tessuti Il fascio laser nell attraversare i tessuti può essere assorbito o riflesso. Le radiazioni assorbite, a causa delle disomogeneità ottiche del tessuto attraversato, non si propagano in linea retta ma presentano frequenti cambi di direzione. L assorbimento del raggio laser dipende dalla lunghezza d onda, dal tipo di tessuto irradiato e dall inclinazione del fascio. La lunghezza d onda influenza l assorbimento della luce laser da parte dei tessuti e ne condiziona la penetrazione in profondità.
Le radiazioni con λ inferiore a 400 nm e superiore a 1800 nm sono scarsamente penetranti in quanto vengono completamente assorbite nei primi strati dei tessuti. Radiazioni con λ compresa tra 600 nm e 1200 nm non sono assorbite da uno specifico elemento e quindi hanno maggiore capacità di penetrazione.
Effetti biologici Stimolazione mitocondriale Attivazione del microcircolo Attivazione della peristalsi linfatica Iperpolarizzazione delle membrane delle fibre nervose Trasformazione delle prostaglandine in prostacicline
Effetti terapeutici Effetto antinfiammatorio Effetto antiedemigeno Miglioramento della circolazione del sangue Cicatrizzazione delle ferite Effetto antalgico
Magnetoterapia Consiste nell impiego di energia magnetica a scopo terapeutico. Gli impulsi elettromagnetici sono in grado di eccitare le cellule e, di conseguenza, determinano una rapida azione di rigenerazione dei tessuti ossei e cutanei. Tali impulsi migliorano la circolazione sanguigna ed inoltre stimolano la produzione di endorfine da parte del sistema neurovegetativo, con una conseguente riduzione della sensazione di dolore associata ai diversi stati patogeni ed un efficace azione antinfiammatoria.
Risultano capaci di stimolare una maggiore assimilazione del calcio, molto importante per le ossa che rinforzandosi sensibilmente, sono meno soggette al rischio di fratture ed all insorgenza dell osteoporosi o di altre malattie degenerative.
Nelle applicazioni di terapia fisica si impiegano strumenti di magnetoterapia e di elettromagnetoterapia. I primi generano campi magnetici di bassa frequenza e bassa intensità, i secondi erogano campi elettromagnetici variabili e di frequenza elevata. I campi magnetici utilizzati nella terapia hanno una frequenza fino a 100 Hz ed una intensità fino a 100 Gauss.
Il campo magnetico viene emesso da un solenoide di varie dimensioni o da diffusori da posizionare sulla zona da trattare. Il solenoide è contenuto nella parete di un cilindro cavo, al cui interno si colloca la parte corporea da trattare. I campi magnetici più usati sono prodotti da correnti sinusoidali o rettangolari di bassa frequenza. Possono essere erogati in modo continuo o pulsante.
Tecnica di applicazione Lo strumento utilizzato per la magnetoterapia può essere costituito da un lettino sul quale scorre un cilindro cavo, il solenoide, oppure può essere portatile e munito di diffusori. Nel primo caso la parte del corpo da sottoporre a trattamento va collocata all interno del cilindro cavo. Nel secondo caso i diffusori vanno posizionati contrapposti sulla zona da trattare.
L intensità del campo magnetico varia tra 1 Gauss e 100 Gauss. Campi inferiori a 10 Gauss hanno un effetto sedativo, campi tra 10 Gauss e 40 Gauss provocano un azione vascolare con rilasciamento muscolare, campi superiori a 50 Gauss hanno un effetto antiflogistico, antiedemigeno e biostimolante.
Indicazioni: fratture recenti e ritardi di consolidazione, pseudoartrosi, osteoporosi e morbo di Sudeck, artropatie di natura infiammatoria e degenerativa. Controindicazioni: portatori di pace-maker, gravidanza.
Spettro elettromagnetico Onde radio Raggi infrarossi Raggi visibili Raggi ultravioletti
Ultrasuonoterapia Tecnica fisioterapica che utilizza a scopo terapeutico gli effetti biologici prodotti dagli ultrasuoni. Gli ultrasuoni sono vibrazioni acustiche (onde sonore) a frequenza elevata, superiore ai 20000 Hz, non percepibili all orecchio umano.
In campo terapeutico, gli ultrasuoni sono prodotti artificialmente sfruttando l effetto piezoelettrico inverso, che consiste nella proprietà di alcuni cristalli minerali di dilatarsi e comprimersi, e quindi di emettere vibrazioni, quando sono sottoposti all azione di un campo elettrico di corrente alternata. La frequenza delle onde sonore emesse dal cristallo dipende dal suo spessore e dalla frequenza della corrente applicata.
Uno strumento per ultrasuonoterapia è costituito principalmente da un generatore di corrente alternata ad alta frequenza, tipicamente da 1 MHz e/o 3 MHz, che alimenta, tramite cavo coassiale, una testa emittente in cui è inserito un trasduttore (di materiale piezoelettrico) che converte l energia elettrica in energia meccanica sotto forma di vibrazioni acustiche che vengono trasmesse ai tessuti.
Quando viene investito da queste vibrazioni rapidissime il tessuto vibra con la loro stessa frequenza e ne riceve gli effetti meccanici e termici. La dosimetria della radiazione ultrasonica può essere controllata variando tre parametri fondamentali: Frequenza dell ultrasuono Intensità di potenza erogata dalla testa emittente Durata dell esposizione alla radiazione
La frequenza della radiazione ultrasonica determina le modalità di assorbimento dell energia da parte dei tessuti. Raggiungono profondità maggiori gli ultrasuoni con minore frequenza. La profondità di penetrazione è influenzata anche dal tipo di tessuto attraversato, perché ogni tessuto ha un diverso coefficiente di assorbimento.
Gli ultrasuoni con frequenza di 1 MHz sono utilizzati per trattare i tessuti in profondità. Gli ultrasuoni con frequenza di 3 MHz sono utilizzati, per la loro ridotta profondità di penetrazione e l elevato assorbimento, per trattare i tessuti superficiali. L intensità di potenza ultrasonica rappresenta la potenza erogata per unità di superficie della testa emittente e non deve superare il valore limite imposto dalla normativa vigente. La durata dell esposizione alla radiazione variain base al tipo di erogazione degli ultrasuoni,che può essere continua o pulsata.
Le vibrazioni sonore sono costituite da contrazioni e dilatazioni successive della materia, attraversano il mezzo con la velocità del suono e con una frequenza pari a quella del generatore. L irradiazione ultrasonica rappresenta quindi un massaggio di notevole intensità, la cui azione si esplica in profondità nei tessuti.
Si tratta di un massaggio molto più intenso rispetto ad un normale massaggio manuale in quanto i fenomeni di pressione e di trazione con le conseguenti contrazioni e dilatazioni si verificano nell intima compagine dei tessuti e sono separati da intervalli brevissimi. La radiazione ultrasonica è caratterizzata da un effetto meccanico ed un effetto termico.
Effetto meccanico L azione meccanica è dovuta al movimento delle particelle dei tessuti attraversati dall onda ultrasonica. L oscillazione delle particelle tissutali alla stessa frequenza della radiazione ultrasonica rappresenta il principale effetto biologico degli ultrasuoni. Lo spostamento subito dalle singole particelle è piccolo ma provoca variazioni di pressione considerevoli in grado di determinare un movimento dei liquidi in presenza di disomogeneità, microflussi, un accelerazione dei processi di diffusione attraverso le membrane cellulari ed un micromassaggio dei tessuti.
Effetto termico È una diretta conseguenza dell effetto meccanico. Il calore è, infatti, generato dai fenomeni di vibrazione, urto e frizione delle strutture cellulari e intercellulari che caratterizzano i tessuti attraversati dalle onde sonore. L effetto termico è più evidente a livello dell interfaccia dei tessuti, ad esempio tra grasso e muscolo, tra osso e periostio.
Ciò dipende dal fatto che le onde quando incontrano un nuovo mezzo vengono in parte assorbite ed in parte riflesse per cui anche l onda riflessa contribuisce, nell attraversare i tessuti, al loro riscaldamento.
Effetti terapeutici Effetto analgesico Rilasciamento dei muscoli contratti Azione fibrolitica Effetto trofico
L'applicazione delle onde d'urto extracorporee focalizzate (ESWT) in campo ortopedico-riabilitativo, sviluppatasi nell'ultimo decennio, costituisce una metodica nuova, rivoluzionaria e non invasiva nel trattamento delle patologie osteotendinee (tendiniti, periartriti calcifiche, pseudoartrosi), in particolare nei casi in cui le terapie conservative ( farmacologica, terapia fisica classica ) non hanno ottenuto successo. Dal punto di vista fisico le onde d'urto vengono definite come onde acustiche pulsanti di grande ampiezza la cui elevata energia può essere convogliata in un punto focale grazie anche a sistemi puntatori (ecografici o radiografici). Il puntamento può anche basarsi sull'individuazione della zona in cui il paziente riferisce il massimo dolore.
Indicazioni: tendinopatie calcaree, spina calcaneare, pseudoartrosi e ritardi di consolidazione, osteonecrosi asettiche (aree di necrosi ossea), tendinopatie degenerative e/o calcifiche della spalla, epicondilite ed epitrocleite (rispettivamente gomito del tennista e del golfista ), fascite plantare, tendinite inserzionale achillea, tendinite rotulea, tendinite della zampa d oca, pubalgia, osteocondrosi e borsiti. Controindicazioni: alterazioni congenite o acquisite (di solito indotte da farmaci) della coagulazione, gravidanza presunta o in corso, pace-maker (per alcuni tipi di apparecchi), ed altre a carattere locale: infiammazioni acute cutanee nella zona da trattare, neoplasie o infezioni nella sede da trattare, cartilagini di accrescimento.
Fine