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darioersetti la Cappella di S.Stefano delle Canne a Lecce quaderno 18

quaderno 18 - febbraio 2017 I Quaderni sono lavori di poche pagine che trattano di temi e luoghi particolarmente interessanti di Lecce e del resto del mondo, con un breve testo descrittivo e alcune immagini. Si possono scaricare in formato PDF dal website www.leviedilecce.com dario@dalsalento.com

La cappella di Santo Stefano delle Canne è una struttura oggi di proprietà privata a due navate che avrebbe bisogno di restauro. Nella prima navata c è un altare che ha un paliotto che raffigura in bassorilievo San Giuseppe Patriarca con il Bambino, in pietra leccese dipinta. Nella seconda navata si trovava un altare, oggi scomparso, con una Sacra Famiglia in pietra leccese che qualche autore considera tra le più antiche raffigurazioni pugliesi del genere. La cappella è collegata al vicino palazzo Damiani da una struttura sospesa attraverso la quale i Damiani potevano accedere al matroneo della cappella. Oggi la porta d accesso è murata. Poche sono le notizie che si hanno su questa cappella. Sembra che sia stata fatta costruire nel 1580 ma non è citata dall Infantino 1 nel suo lavoro del 1634. Giuseppe de Simone 2 sostiene una tesi che è stata confutata: Questa Cappella fu prima in campagna, e chiamossi delle canne, perché sorgeva in un canneto. Poscia fu rifatta entro le mura della città. In realtà la cappella sorgeva in un canneto ma oggi si trova all interno delle mura perchè queste furono spostate, non la cappella. Il Foscarini 3 dice che la cappella si trova sotto le case Damiani. 1 Giulio Cesare Infantino, Lecce Sacra, Pietro Micheli, Lecce, 1634 2 Luigi Giuseppe de Simone, Lecce e i suoi monumenti descritti ed illustrati, vol I, Gaetano Campanella, Lecce, 1874. 3 Amilcare Foscarini, Lecce d altri tempi. Ricordi di vecchie isole, cappelle e denominazioni stradali (contributo per la topografia leccese), in Iapigia, anno VI, Fasc. IV, Bari,1935, pag.436.

! navata con altare in direzione est 2 navata in direzione est

2 navata in direzione ovest 1 navata con matroneo in direzione ovest Portagium Sti Justi, Sti Antonij, piccola Isola in cui non v era alcun che di notevole, sebbene la Capp. omonima fosse antichissima e dedicata a S. Antonio Abate. A pochi passi da questa eravi l altra Cappella detta di S. Stefano delle canne esistente ancor oggi sotto le case Damiani nella corte omonima. Lo stesso Foscarini 4 dice che la cappella fu fondata ed eretta da Leonardo Damiani nel 1580. Luigiantonio Montefusco 5 conferma la data della costruzione. Di fronte all ingresso della corte è il palazzo che fu dapprima dei Foscarini, passato poi ai Tursani, quindi ai Damiani, nel Portaggio di S. Giusto, Isola di S. Stefano delle Canne, i quali apposero sulla facciata la loro Arme D azzurro, al sinistrocherio tenente con la mano di carnagione un giglio di giardino fiorito di tre pezzi ; ( ) I Damiani furono un antica famiglia leccese, ascritta al locale patriziato nel 1798, che possedette il feudo nobile di S. Lazzaro. È estinta agli inizi di questo secolo con Agostino e le sue tre figlie, sposate, rispettivamente, in casa Petraroli, Mottola, Sticchi, i quali ultimi ne hanno aggiunto il cognome. Il palazzo passò, per successione, in proprietà dei Petraroli che lo hanno alienato ad altri. Accanto al palazzo è la Cappella di S. Stefano delle Canne, fatta costruire nel 1580. 4 Amilcare Foscarini, Armerista e notiziario delle famiglie nobili, notabili e feudatarie di Terra d Otranto estinte e viventi, Fratelli Lazzaretti di Domenico, Lecce, 1903. 5 Luigiantonio Montefusco Pierluigi Bolognini, Lecce nobilissima, Edizioni del Grifo, Lecce, 1998

Il passaggio che da palazzo Damiani, sulla destra, porta al matroneo della chiesetta. Nelle due immagini più sulla destra il matroneo e sotto la porticina murata. Il matroneo aveva una balaustra in legno a petto d oca, tipico del periodo storico. Il matroneo e la scala visti dalla seconda navata In alto l altare visto dal matroneo, in basso la scala.

Michele Paone 6 aggiunge la descrizione del passaggio tra il palazzo e la cappella. Occuparono i Damiani per secoli un luogo della città a ridosso di un tratto della cinta muraria che da porta Rusce correva fino a quello di S. Giusto e in quel sito fondarono ed eressero il 1580 la cappella di S. Stefano delle canne, oggi sconsacrata e ridotta a deposito. In quella cappella, quali patroni, i Damiani ebbero il diritto di assistere alla messa da un coretto che raggiungevano restando nel palazzo loro, i cui balconi, sormontati da timpani a feluca, si affacciano sulla via Antonio Galateo. Mario Cazzato 7 parla del Presepe che oggi è scomparso. La corte S.Stefano delle Canne conserva, nascosta, l omonima cappella con un bellissimo Presepe, uno dei primi realizzati in Puglia. Sopra la statua che si trova sul tetto della costruzione e che qualcuno attribuisce al Manieri. Sotto un affresco che si trova nel palazzo Damiani con S.Giuseppe Patriarca e il Bambino. 6 Michele Paone, Palazzi di Lecce, Congedo, Lecce, 1979. pag 303 7 Mario Cazzato, Guida della Lecce fantastica, Congedo, Galatina, 1991, pag.24