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I l C a s t e l l o Dicembre 1996 Anno I numero 0 IL CASTELLO - Giornale dell A.C.A.P. Associazione Culturale Amici di Panni. Redazione: Foggia, p.zza Mons. Luisi, 1/B. Stampa: L'Aquilone Services - Napoli Sped. Abb. Post. Comma 27 art. 2 L. 549/95 - Filiale di Foggia - c/c postale n.602714 int.: Associazione Culturale Amici di Panni - p.zza Mons. Luisi, 1/B - 71100 Foggia P E R C H E' U N G I O R N A L E? Caro Compaesano finalmente è stato possibile realizzare questo giornale grazie alla volontà ed all impegno del gruppo direttivo dell A.C.A.P. di Foggia e mio personale. Consentimi di rivolgere un vivo ringraziamento a tutti i collaboratori, in particolare al socio Renato De Michele, senza il quale non sarebbe stata possibile l uscita di questo numero. Infatti, egli cura a Napoli per conto della cooperativa sociale L Aquilone, la messa a punto e la stampa del giornale, riducendone le spese al minimo indispensabile. Perché questo giornale? Perché da tempo se ne avvertiva il bisogno. Tutti noi, finito l agosto pannese, rientriamo alla vita di tutti i giorni, al nostro lavoro, nelle città di residenza, portando nel cuore i giorni trascorsi a Panni, con la curiosa ed affettuosa bramosia di sapere di Panni, di ciò che accade in paese. Ecco, questo giornale può contribuire a soddisfare ciò. Per coloro, invece, che non possono andare a Panni neanche in estate, può rappresentare il punto di contatto, il collegamento sentimentale con il paesello natio. Certo, al momento, sono appena poche pagine messe su alla buona, ma, con il tuo aiuto e quello di tutti i compaesani come te, il giornale può crescere, in quantità e qualità. Noi abbiamo lanciato l idea, sta a te la risposta. Come? Non si sono fissate quote di abbonamento annuale, perché contiamo sulla solidarietà dei compaesani sparsi ovunque nel mondo. In sostanza, ognuno è libero di dare il proprio contributo al giornale, con l offerta che riterrà opportuna sul c/c postale intestato all Associazione di Foggia; non solo, contiamo anche e soprattutto sul contributo di idee, esperienze, consigli per la crescita del giornale, scrivendo alla redazione le personali opinioni: te ne saremo grati. Perché lo abbiamo intitolato Il Il Castello? Quale titolo poteva essere dato altrimenti, che simboleggiasse più efficacemente il nostro paesello? In più intendiamo dare continuità al giornale, dallo stesso titolo, che il compianto compaesano Michele Rainone da Prato ci inviava negli anni 80, diverso certo nella forma e nei contenuti, ma uniti da un comune sentimento: l amore per Panni. Ecco, questa è un occasione per dimostrare il proprio affetto alla terra natale. Se vuoi contribuire alla vita e allo sviluppo del giornale, manda la tua adesione, anche minima, sarai partecipe della nascita di qualcosa che, chissà, potrebbe portare beneficio a Panni, che tanto ne è bisognevole. Che ne dici? Vale la pena tentare? L ACAP di Foggia si è costituita proprio per dare un contributo, un aiuto a Panni per i tanti problemi che l affliggono e che, lentamente, ma inesorabilmente lo porteranno alla sua fine. Di questo saremo un po tutti responsabili. Allora diamoci da fare perché questo non avvenga. Se vi è nella tua città qualche altro compaesano, informalo del giornale e invitalo all iniziativa segnalandoci il suo indirizzo, in modo tale che lo riceverà anche lui. Personalmente sono convinto che tu e tutti i compaesani che leggeranno questo giornale darete la vostra risposta appropriata acché questa proposta possa essere tramutata in una felice realtà, e nel contempo colgo l occasione per inviare a tutti i pannesi e alle loro famiglie gli auguri più affettuosi per un Santo Natale ed un felice Anno Nuovo che porti a tutti serenità, pace, lavoro e benessere. AUGURI A.C.A.P. Associazione Culturale Amici di Panni Il Presidente: Pietro De Michele In questo numero: L'ACAP anche a Foggia... pag. 2 Il Sindaco, il Parroco... pag. 2 Fede e folklore... pag. 3 Una grande lezione di civiltŕ e di amore... pag. 3 Recensioni... pag. 3 Il Castello di Panni, rudere amato dai pannesi... pag. 4 La Pro Loco e le feste patronali in Panni... pag. 4 Da Prato: intervista al Presidente ACAP... pag. 5 Michele Rainone: un ricordo... pag. 6 Prato, 30 giugno 96: festa della Madonna del Bosco.. pag. 6 Montreal, Canada: le nostre tradizioni oltre oceano.. pag. 7 Da, su, per Panni... pag. 8 Cumme jé stu cunt?... pag. 8 Panni: quale sviluppo possibile... pag. 9 Varie... pag. 10 Invia un contributo a: Associazione Culturale Amici di Panni p.zza Mons. Luisi, 1/B - 71100 Foggia - c/c postale n.602714

Non tutti i compaesani sanno che anche a Foggia è nata l ACAP (Associazione Culturale Amici di Panni), come, ormai da un ventennio, a Prato e a Montreal in Canada. A Foggia vive una numerosa comunità pannese e, quindi, si è avvertito fortemente il bisogno di creare un associazione che riunisse quei pannesi affezionati a Panni e che intendono dare il proprio contributo alla vita del paesello. Così nel mese di ottobre del 94 è nata l ACAP Foggia. Certo, siamo ancora agli inizi del cammino associativo; molto è ancora da fare per affinare i programmi e le prospettive. Qualcosa è stato già fatto. Alcuni interventi hanno dato piccole soddisfazioni. Come la festa del 24 giugno del 95, in occasione della venuta a Panni della Madonna del Bosco. Come i contributi offerti, anche in termini di lavoro manuale, da alcuni soci per il ripristino della Casa canonica e la dipintura della Chiesa Madre di Panni. In questo caso i compaesani Giuseppe Lapolla, Michele Lapolla, Alfonso Mansolillo, la famiglia Liscio (Gianni, Lino, Michele) ed altri che, volontariamente, hanno lavorato anche di notte, portando a termine un'opera veramente notevole. Bravi! Nel mese di agosto 96 l Associazione ha pubblicato un libro con una raccolta di poesie dal titolo Poesie pannesi [vedi Recensioni], scritte da gente di Panni. Il 19 agosto si è svolta la manifestazione di presentazione del libro, riscuotendo ampi ed incoraggianti consensi. Alcune copie del libro sono a disposizione anche presso l ACAP di Prato. Oggi lanciamo questo giornalino con l auspicio di trovare un adeguato riscontro, almeno affettivo, da parte dei compaesani. A quelli residenti a Foggia l Associazione lancia un vivo appello affinché si iscrivano come soci: il tesseramento è di L. 30.000 a famiglia annue, con il diritto di ricevere il giornalino. Diversi compaesani non residenti a Foggia hanno dato la loro adesione a sostegno dell iniziativa, come Costanzo Rucci da Forlì, Tonino Cagliuli da Vicenza, Giuseppe Ladogana e Diego Gesualdi da Brescia, Vittorio De Michele da Lugo di Romagna, Grazia De Michele da Lecco, Maria Luisa Valesio da Arezzo, Antonio Bianco da Roma, Luigi e Renato...è ancora prima pagina L'A.C.A.P. anche a Foggia 2 De Michele da Napoli, Giuseppina De Michele da Trezzo d Adda (MI) e Addolorata Procaccini da Cagnano Varano (FG), ai quali va un grande ringraziamento da parte dell Associazione. Con questo giornalino l Associazione si prefigge l intento di riunire, in una sola voce, i pensieri e gli intendimenti di tutti i pannesi, specialmente di quelli associati nelle ACAP di Prato e ASCAP di Montreal in Canada, ma anche dei singoli dalle svariate parti del mondo. Certo, il progetto è ambizioso, ma con la collaborazione di tutti è un risultato che si può conseguire nel prossimo futuro. I buoni intendimenti dei singoli sono lodevoli, solo l unione di molti possono realizzarli. Attualmente il Consiglio di Amministrazione è composto dai compaesani: 1) De Michele Pietro Presidente 2) Labate Laura Vicepresidente 3) Allamprese Massimo Segretario 4) Mansella Lorenzo Membro 5) Valesio Caterina Membro Il Collegio Sindacale: 1) De Michele Luigi Presidente 2) Capobianco Michele Membro 3) Rucci Francesco Membro Il Collegio dei Probiviri: 1) Rucci Luigi Presidente 2) Croce Grazia Membro 3) Procaccini Vito Membro Il Direttivo A.C.A.P. Foggia Il nostro timbro: Pietro De Michele Presidente Invia un contributo a: Associazione Culturale Amici di Panni p.zza Mons. Luisi, 1/B - 71100 Foggia C/c postale n.602714 IL SINDACO Mi è gradito cogliere l occasione offertami dall A.C.A.P. Foggia, per inviare a tutte le comunità pannesi, il saluto affettuoso, mio personale e quello della Civica Amministrazione di Panni. Plaudo all iniziativa dell Associazione di Foggia, di cui mi pregio esserne Socio Onorario, per il proponimento, lodevole e coraggioso, di portare a voi tutti, sparsi nel mondo, la voce della terra natia: Panni. Ben conoscendo i sentimenti di affetto che animano i vostri cuori per il paesello natio, sono sicuro che questo giornale sarà accolto da tutti voi con entusiasmo e che saprete dare la risposta adeguata al vostro affetto. Nel ringraziare, pertanto, l ACAP di Foggia per quanto si accinge a fare, con l augurio che il giornale possa crescere sempre più, coagulando tutte le voci pannesi all unisono, al fine di contribuire, insieme, alla rinascita del nostro paese, porgo a tutti voi gli auguri più affettuosi per un Santo Natale e un felice Anno Nuovo. Arrivederci a Panni. dr. Antonio Ciruolo, Sindaco di Panni IL PARROCO La pace che gli Angeli cantarono sulla grotta di Betlemme raggiunga il cuore di ognuno di voi e rimanga nelle vostre case. Colgo l occasione di questo primo numero de Il Castello per augurare un Santo Natale a tutti e presentarmi a coloro che per motivi di lontananza non ho avuto la gioia di conoscere: sono Padre Antonio Saraceno, dal 27 agosto 1995 per grazia di Dio, parroco di Panni. Sono un povero prete di 50 anni e 23 di sacerdozio. Anche se sono cosciente della mia inadeguatezza, desidero ardentemente spendere tutto me stesso per il bene delle anime che il Signore, nella Sua benevolenza, mi ha affidato. Abbiamo cercato di rendere più accogliente la Chiesa Madre e stiamo cercando di valorizzare i locali annessi, tutto con il contributo dei fedeli. Ma ciò che più mi importa è aiutare la gente a decidersi per Cristo, a abbattere tante divisioni e inimicizie per formare una vera famiglia di fratelli e sorelle che sentono di avere un unico Padre: Dio. So che non è impresa facile, anzi, vista con occhio umano, è impossibile. Ma a Dio nulla è impossibile! Con la sua grazia, con la intercessione della Beata Vergine Maria, tanto cara al Popolo di Panni sotto il titolo di Madonna del Bosco, riusciremo a fare qualcosa di buono. Assicurandovi la mia povera preghiera, vi benedico tutti nel cuore di Maria. Padre Antonio Saraceno

3 terzapagina: cultura e varie FEDE E FOLKLORE La reminiscenza di quel presepe ci porta alcune note folkloristiche, annesse all atmosfera natalizia: il Ciocco di Natale. Il ciocco è una parte del tronco d albero destinato al fuoco. La sera della vigilia di Natale, decine di anni fa, nel mondo contadino era in uso quanto segue. Il fidanzato, per rendere ufficiale il suo fidanzamento, la sera della vigilia di Natale, insieme ai suoi familiari, si recava dalla fidanzata, ma era costretto a portar sulla spalla un ciocco, segno di amore e di fedeltà alla nuova famiglia. Giunto in casa della futura sposa lo si accendeva e, intorno al focolaio si ufficializzava il fidanzamento prima, quindi si stabiliva la data delle nozze. Intanto si consumava quanto di dolciume casareccio era stato preparato: pettole, crispelle, soffritto di maiale, noci e taralli. Il tutto veniva irrorato di vino nuovo, genuino e frizzante che il subappenino dauno meridionale produce. Quindi, verso la mezzanotte, tutti in chiesa per assistere alla nascita di Gesù Bambino. E quando ancora la luce pubblica non c era, i fedeli si recavano in chiesa con i tizzoni roventi, anche per fugare eventuali lupi mannari, secondo la convinzione del tempo. A questa immagine rievocata fa seguito la solenne e stupenda cerimonia della nascita di Gesù Bambino. Rivedo così, nella mia immaginazione, la folla che gremiva l immensa Chiesa madre e il Parroco che mostrava il Bambino, deposto in un cesto. I fedeli esplodevano di gioia e di commozione, meditando il grande mistero di amore e di pace. Gli zampognari, con la loro zampogna, eccezionale ed unica al mondo, facevano corona al Bambino eseguendo il canto: Alla fredda tua capanna, noi veniamo in ginocchio. E con gli angeli la nanna noi vogliamo a te cantar. Notte di stelle, notte d amore. Rivedo ancora, con nostalgia, la scena del mattino di Natale, quando gli zampognari, calcando una coltre spessa di neve, portavano l augurio del Natale a bimbi, ragazzi, giovani ed adulti i quali, con piacere, si distaccavano dalle braccia di Morfeo per ascoltare quel loro fantastico suono. Mi balza alla mente l ansia dei bambini che, impazienti, attendevano il momento opportuno per mettere sotto il piatto del babbo la lettera per ottenere la desiderata strenna natalizia, dopo la recita della poesia del Natale. Angelo Mauriello UNA GRANDE LEZIONE DI CIVILTÀ E DI AMORE E novembre. Il placido e leggero sopore dell autunno avvolge Panni; vividi i colori della natura nei suoi cicli di vita e di germogli, tra zolle di terra arata; un aria frizzante, dove sono mescolati gli odori di chi, incessantemente, si conduce tra gli ultimi tini e i primi fuochi di camini e di stufe accese. Nella limpida atmosfera idilliaca si stagliano figure femminili avvolte nei loro scialli di lana nera, in un incedere ritmato, quasi militaresco, reso tale dallo scarpone maschile. Ecco le donne di Panni, intabarrate nella loro fermezza di carattere, che procedono verso il cimitero ad offrire la propria testimonianza fatta di teneri ricordi e di pietà familiare, di devozione domestica, di cronaca dei tempi correnti e di rimembranza dei tempi trascorsi. Fasci di margherite e di piccoli crisantemi emergono da quel mare nero di tradizioni e di ossequio, nel loro movimento ondeggiante, quasi a scandire il tempo di una marcia, quasi danza espiatoria e propiziatoria. Attraverso loro la morte diventa condizione umana ineliminabile da affrontare con sereno coraggio e raccolta meditazione: una continuità di ideali e di intenti che si tramanda nel tempo e per la quale si erge a simbolo lo scialle, trasferito da madre a figlia. Le seguo nel ritmo grandioso di questa danza della vita e della morte, in una sequela di azioni rapide che si succedono con il movimento dell onda che tiene dietro all onda. Le seguo nei loro dialoghi silenziosi con chi non è più al loro fianco, tra respiri di riposo e mormorii consolatori del ci rivedremo in cielo, tra le note del gruppo bandistico Città di Panni che intona l Inno di Mameli e Il Piave mormorava a testimoniare la dignità e il coraggio dei propri uomini, immersi nel valore sacro della patria. Ne traggo una grande lezione di civiltà e amore. Massimo Allamprese Recensioni a cura di Renato De Michele Autori vari Poesie Pannesi ACAP - Foggia [edito in proprio] E uscito, edito in proprio e curato dall ACAP di Foggia, il volume Poesie Pannesi. Presentato da Pietro De Michele e introdotto da Geppe Inserra, è disponibile, in poche altre copie, presso la sede dell ACAP di Foggia e in quella di Prato. E un immersione totale nella dimensione pannese in chiave poetica e non solo, senza fronzoli, senza barriere temporali, in cui le immagini che viaggiano nella mente del lettore si fermano solo sulla sorpresa di conoscere come questa terra, forse - ma non è detto - destinata al declino, abbia generato tante ricche energie, forse meritevoli di maggiore ri-conoscenza. Contiene poesie di: V. Tolli, G. Ciarciello, L. De Luca, F. Rucci, L. De Michele, G. Moscatelli, P. De Santis, A. Spremulli Mastrangelo, M. C. Cagliuli, F. Liscio, N. Longo, G. Bocchicchio, M. Rainone Giovanna Procaccini Vocabolario Italiano-Pannese [in dirittura d arrivo per la stampa] Siamo in attesa di poterci godere l uscita di questo che sarà un sicuro piatto prelibato della cultura pannese. L uscita dovrebbe essere a momenti: forse prima dell estate. Io sono uno dei pochi ad aver pregustato alcune delle pagine di questo vocabolario che, tra l altro, ospiterà anche proverbi e detti popolari, oltre ad un elenco dei soprannomi pannesi. E stato, è e sarà un lavoro superbo durato almeno 15 anni, appena cominciato dal compianto padre di Giovanna, Antonio, e poi ripreso, ampliato e portato a termine dalla figlia. Su di esso già si sta progettando l uscita di un vocabolario comparato dei dialetti dauni per una ricerca etno-linguistica che possa dare contributi più ampi alla conoscenza della diffusione dei dialetti nel Sud Italia nella storia. Come si vede,...niente male! Su, Giovanna, non farci attendere altro tempo!...e, naturalmente, buon lavoro! Invia un contributo a: Associazione Culturale Amici di Panni p.zza Mons. Luisi, 1/B - 71100 FOGGIA C/c postale n.602714

tradizione e folklore 4 IL CASTELLO DI PANNI, RUDERE AMATO DAI PANNESI Immagini soggettive varie - di Angelo Mauriello Definizioni varie intorno al Castello di Panni La visione dell atavico "rudere" ha risvegliato anche in me un ondata nostalgica di ricordi e di affetti. Dr. Pasquale Ciruolo E veramente un peccato lasciare abbandonato il nostro paese e di vedere il "Castello"...decapitato. Alfonso Rucci Le avversità atmosferiche e i secoli non avevano inciso sulle mura del Castello, nè il sisma del 1962 aveva perturbato la sua staticità. Egli aveva sfidato le calamità dei tempi, dei secoli. Nel 1970, fu orribilmentre profanato e martoriato, ma non fu vinto. Un giorno del mese di luglio, il Castello fu cinto di alcune corde robuste legate ad un camion, disposto sul lato sinistro della passeggiata. Si pensava che appena il camion fosse mosso il muro del gigante sarebbe repentinamente crollato. Ma ciò non avvenne. Il gigante non vacillò. Anzi. Mostrò la sua forza anche quando la insistenza aumentò, finchè il grido di un undicenne, a nome del Castello tormentato, disse: Lasciate il Castello, non vedete che è più forte di voi? L autista più non si mosse ed il Castello, pur decapitato, restò fermo a dimostrare la sua immagine cara sempre ai Pannesi. Dopo alcuni anni fu ripristinato per continuare la sua funzione affettiva per il popolo di Panni, legato a quel Rudere. I pannesi, per antonomasia lo chiamano Castello. Esso è parte di un antica torre-vedetta che fa parte della troica: Madonna del Bosco, Castello, passeggiata panoramica, l emblema di Panni. Centro Dauno Lenti a Contatto gruppo Green Vision Piazza San Francesco - Foggia Tel. 0881/ 772513 1) Il Castello, nella sua ciclopica possanza, esprime note di reminiscenza millenaria di adolescenza, giovinezza e senilità, in perenne divenire. Esso è come uno scrigno di eterni segreti, costellati da miriadi ed intense tenerezze, affidatigli con estrema fiducia da tutti. 2) Il Castello, gigantesco indice proteso verso il cielo, è come fedele guardia alla piccola Grotta di Lourdes, dove la candida e marmorea Vergine invoca pace e amore per i Pannesi, vicini e lontani. 3) Il Castello tace e canta, guarda ed ascolta, ed ognuno lo sente nel proprio cuore. Pertanto, lo ama come qualcosa di sé stesso che, dall infanzia nasce e resta scolpita perennemente nel cuore, per tutta la vita. 4) Lode al Castello Tu, che gli Etinati ed i Romani vedessi, Tu, che la bellica voce dei Cartaginesi, forse, udisti, Tu, che incontrastato Signore, i secoli dominasti, Tu, che gli elementi sismici ridimensionasti, Tu, che, quando l uomo osò piegarti, qual possente e dignitoso Nume, non cedesti, né ti spezzasti. E i Pannesi, orgogliosi di Te, signore del tempo, ti rendesti, e, sogno di quelli che lontani da Te ti invocano, Tu ritornerai, o atavico simbolo di Panni, e depositario di mille e mille segreti, illusioni e amarezze, speranze e silenziosi tormenti... 5) Il Castello di Panni è come una sfida al tempo. Esso sembra l immagine di un fantastico, pacifico signore plurimillenario, intorno al quale, dalla lontana notte dei tempi, al suon del flauto di Pan e degli zeffiri che lo sfiorano, meravigliose Ninfe danzano e, intanto, gli alberi, spogli o rivestiti di policromi e profumati fiori, festa gli fanno, nel tempo senza fine, tra l immensità del macrocosmo e l esiguità del microcosmo. Del Castello, tutti i pannesi sentono fortemente una nostalgia, specie se son lontani da Panni. Tutti ricordano quel rudere alla cui ombra ogni pannese è vissuto, con tante speranze nel cuore. Egli conosce momenti di gioia e di dolore; di spensieratezza, di brio; momenti di intima tenerezza di cuori amanti che, in giorni di primavera o nelle giornate in cui lentamente scende, a larghe falde, la neve. Il Castello è un simbolo caro ai pannesi tutti. La sua immagine è sognata dai pannesi lontani da Panni. LA PRO LOCO E LE FESTE PATRONALI IN PANNI Particolare attenzione è stata messa dalla Pro Loco per ciò che riguarda tradizione e folklore del popolo di Panni verso la sua Protettrice, la Madonna del Bosco, cui è legata la nostra storia. La famosa Cavalcata, che il 24 giugno di ogni anno partecipava alla processione dei fedeli per riportare la Madonna del Bosco a Panni, per restarvi fino al 28 agosto, da più di un decennio era quasi scomparsa. Quel segno di fede e folklore di Panni verso la sua Patrona era quasi svanito nel tempo. La Pro Loco e, in particolare, la sensibilità del suo Presidente, ins. Antonio Mauriello, in collaborazione con alcuni dirigenti, ha voluto far rivivere tale omaggio, ma ha ritenuto farla coincidere, quest anno, con la festa delle spighe, per un più ampio festeggiamento, il giorno 15 agosto, quando la cosiddetta festa delle salme segna l offerta dei Pannesi alla loro Patrona con abbondanti covoni di spighe, intrecciate estrosamente su cavalli, muli, asini e carri artistici. Così, quest anno, il Ferragosto è stato più solenne e folkloristico con l offerta delle spighe (quasi scomparsa da diversi anni) e, in più, la presenza della Cavalcata. Tutto ciò ha comportato alcune difficoltà, in quanto la campagna della trebbiatura, con mezzi moderni, si chiude alla metà di luglio. Tale iniziativa della Pro Loco ha dato gioia all ambiente, onore alla Madonna del Bosco e tanto piacere agli emigrati di Prato ed agli altri, sparsi in Italia e all estero. Pertanto, le feste patronali si sono svolte con tanta soddisfazione. Non così per quanto concerne le modalità della Lotteria che, in futuro, potrebbero essere applicate in maniera più soddisfacente ad evitare possibili dissapori, anche se questi finora non sono stati tanto gravi. E così si possono evitare le lamentele per l orchestra in piazza e giù alla Taverna: con calma ed un po di buon senso, per il bene di tutti. Angelo Mauriello

5 dall'acap di Prato Intervista al Presidente ACAP di Prato Prato, 25 novembre 1996 In occasione del rinnovo delle cariche sociali all interno dell Associazione Culturale Amici di Panni, che hanno visto la riconferma del Direttivo uscente, abbiamo intervistato il rieletto Presidente dell ACAP di Prato Marco Ciarciello. D. Presidente, che significato ha un'associazione come l'acap in una realtà come quella pratese? R. L Associazione Amici di Panni nasce e si sviluppa in una provincia che vede una massiccia presenza di pannesi sul territorio - Prato, in particolare, conta migliaia di pannesi che nell ACAP trovano un importante punto di riferimento e di aggregazione. D. Questo significa che uno degli scopi principali dell Associazione è evitare la perdita della identità culturale e delle tradizioni pannesi? R. Certo il mantenimento delle tradizioni consente di non disperdere o di conoscere questo per i giovani nati a Prato. Quali sono le radici e la cultura del paese d origine. La nostra cultura, quella di Panni, intendo, è contadina, con ritmi legati alla terra, al susseguirsi delle stagioni. La frenetica vita cittadina, con i suoi ritmi legati alla produzione ed al consumo è quanto di più lontano si possa immaginare. Questa dissonanza comporta la dispersione dei valori propri della cultura agreste. Quindi, la presenza di un Associazione come l ACAP consente di recuperare un patrimonio di cultura e tradizioni che, altrimenti, sarebbe, con il succedersi delle generazioni, dimenticato. D. Non a caso, quindi, nel mese di luglio a Prato la comunità Pannese celebra la festività della Madonna del Bosco? R. Vede, per i pannesi la Madonna del Bosco non è solo una patrona. E per noi tutti una bandiera, un amica. Il simbolo della nostra appartenenza alla comunità stessa, la madre a cui tutti noi ci rivolgiamo nei momenti di difficoltà. Non è solo un fenomeno di fede: è qualcosa di più. Lei dovrebbe poter assistere alla celebrazione che ogni anno, ad agosto, si tiene al paese. Sui volti dei partecipanti leggerebbe commozione, amore, gioia per essere, ancora una volta, lì con la madonnina, a manifestare l'amore per lei. E lo stesso fenomeno si ripete ogni anno a luglio a Prato. L ACAP ha voluto riproporre anche qui, in Toscana, questa festa per creare un ulteriore momento di coesione e di aggregazione per la comunità. D. Altre iniziative dell ACAP contribuiscono a rinsaldare questo legame? Il nuovo Consiglio Direttivo è così composto: 01. Ciarciello Marco Presidente 02. Longo Michele Vicepresidente 03. Rainone Gianni Vicepresidente 04. Marseglia Pietro Segretario 05. Roberto Luisa Cassiera 06. Mazzella Giuseppe Cassiere 07. Zuccaro Gabriele Provveditore 08. Lapolla Vincenzo Consigliere 09. De Simone Angelo Consigliere 10. Rainone Claudio Consigliere 11.... Consigliere 12.... Consigliere Incarichi esterni: Longo Nicola ASSOCIAZIONE CULTURALE AMICI DI PANNI Via Volturno, 29 - PRATO Tel. (0574) 692913 Fondata nel 1979 Pubbliche Relazioni Sindaci Revisori 01. Biagini Roberto Presidente Collegio 02. Longo Carlo Sindaco effettivo 03. De Rosa Giovanni Sindaco effettivo 04.... Sindaco Supplente 05.... Sindaco supplente Il Consiglio Direttivo rimarrà in carica per due anni ('96/'98) con l augurio di un buon lavoro. L Associazione Culturale Amici di Panni, effettua su prenotazione e richiesta i seguenti servizi: 1. Cenone di fine anno. 2. Gite turistiche. 3. Rinfreschi vari per comunioni, cresime, matrimoni, ecc. 4. Cene sociali. 5. Pizzeria il sabato e la domenica. 6. Sabato e domenica: partite di calcio. Tutti gli interessati possono avere notizie più dettagliate circa i servizi elencati presso la nostra sede. R. Si. ad esempio, in occasione della commemorazione dei defunti, il 2 novembre. Come accade da anni, pullmans hanno riportato i pannesi di Prato a Panni, per consentire loro, di onorare i propri defunti. L ACAP, inoltre, organizza gite, tornei di calcio, attività sportive e culturali che coinvolgono i soci, giovani e non. Tra le iniziative più interessanti in programma sono, ad esempio, un convegno sull immigrazione e un concorso - con borsa di studio - per i figli dei pannesi fino a 25 anni. Infine, non è da dimenticare che l ACAP accoglie, ogni giorno, nella propria sede, i soci, che si ritrovano rinsaldando le proprie amicizie. Trascorrono insieme il tempo libero parlando del nostro bel paese in dialetto e ritrovando anche in questo modo le proprie radici. continua a pag. 6

dall'acap di Prato 6 continua da pag. 5 D. Signor Ciarciello, lei crede che i pannesi di Prato possano contribuire, in qualche modo, allo sviluppo economico di Panni? R. Lo credo fermamente. E' un fenomeno studiato attentamente dalle scienze sociali. E' noto che l immigrato, con le sue rimesse, contribuisce a sostenere economicamente il paese d origine. Inoltre, la presenza a Prato di numerosi piccoli e medi imprenditori di origine pannese può costituire, a mio avviso, un importante input. Da loro potrebbe nascere un piano di investimenti economici tesi a sostenere lo sviluppo di Panni. Infine l ACAP come associazione culturale, può fornire una fucina di idee utili a raggiungere questo scopo. Devo però anche aggiungere, mio malgrado, che le maestranze pannesi sono sorde; anzi, da loro non arriva mai un incoraggiamento o un programma circa questo, è un peccato. D. Ad esempio, attraverso la promozione turistica di Panni? R. Certamente. L ACAP può farsi promotrice di campagne pubblicitarie e di informazione in Toscana. Anzi, credo che nel turismo e, soprattutto, nell agriturismo sia il futuro di Panni. D. Quali sono i beni maggiormente visibili che Panni possiede? R. Sono le bellezze naturali, l aria salubre, l ospitalità della sua gente. Queste sono le carte vincenti, e l ACAP, gli imprenditori, l amministrazione comunale di Panni potrebbero avviare un discorso in questo senso. Non dimentichiamo che il governo centrale pensa di istituire nel subappennino un Parco Naturale, di cui Panni sarebbe parte integrante. Con l istituzione del Parco, inoltre, potrebbe essere avviato anche un percorso legato all istituzione di cooperative di lavoro in loco, rivolte soprattutto ai giovani, con creazione e produzione dei servizi finalizzati al mantenimento del Parco ed all industria turistico-ambientale. Michele Rainone...un ricordo E doveroso, oltre che un piacere, da parte della redazione dedicare alla memoria di Michele Rainone, prematuramente scomparso a Prato, un ricordo. Arduo sarebbe elencare il suo impegno nelle attività da lui svolte nel sociale, nel culturale e nel musicale, sempre encomiabile. Noi vogliamo ricordarlo pubblicando una sua poesia di qualche anno fa, da cui traspare preponderante il suo amore per PANNI C era tanta gente, c era una bella chiesa, c era un santuario, c erano i resti di un castello, c erano tanti artigiani, c erano tanti contadini, c erano i compagni di scuola, la strada carrozzabile era sterrata, le nostre tradizioni erano vissute, i giorni erano pieni di allegria... ed eravamo poveri... Ora che le strade sono asfaltate, Ora che sono stati costruiti nuovi palazzi, Ora che abbiamo un bellissimo municipio, Ora che abbiamo l edificio scolastico, Ora che abbiamo palestra e campo sportivo, Ora che il benessere è presente nelle nostre case,... ciò che avevamo parte è stato già distrutto e parte sta svanendo piano piano... C è un bellissimo panorama, c è un aria stupenda ed invidiabile, c è tanta pace in questo paese. Michele Rainone PRATO, 30 GIUGNO '96: FESTA DELLA MADONNA DEL BOSCO L ACAP di Prato ha celebrato, il 30 giugno di quest anno, i festeggiamenti in onore della Madonna del Bosco di Panni, con una partecipazione notevole di compaesani, oltre 3.000, partecipanti alla processione per le strade della Chiesa Nova. Da Panni si sono organizzati due pullmans con circa 80 persone, tra cui il parroco di Panni, la banda e il coro della chiesa di Panni. In rappresentanza dell ACAP di Foggia, il presidente Pietro De Michele. Oltre alle manifestazioni religiose, sono state organizzate egregiamente manifestazioni di carattere culturale, sportivo e musicale, con lotteria e fuochi pirotecnici a chiusura delle giornate. E doveroso dare atto all ACAP di Prato dell ottima riuscita delle manifestazioni, in particolare al presidente Marco Ciarciello e all instancabile Nicola Longo, che da anni operano a Prato nella comunità dei pannesi per mantenere vive le tradizioni e la cultura pannesi. Auguriamoci che tutto ciò sia di stimolo a fare di più e meglio nel futuro, al fine di non dimenticare mai le nostre origini.