UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI VERONA CORSO DI LAUREA MAGISTRALE IN LINGUE PER LA COMUNICAZIONE TURISTICA E COMMERCIALE CURRICULUM: RELAZIONI COMMERCIALI INTERNAZIONALI L Accordo di libero scambio tra Serbia e Russia: opportunità per le imprese italiane Relatore prof. Fabio Cassia Laureanda Nevena Jelić Vr096940 Anno Accademico 2012/13
Introduzione Il presente lavoro ha come obiettivo l analisi dell Accordo di libero scambio vigente tra Serbia e Russia e le sue implicazione, in particolare, con riferimento alle opportunità che le imprese italiane possano trarre da tale regime preferenziale. L idea del presente lavoro è nata il 17 maggio del 2010, quando CONFINDUSTRIA di Vicenza organizzò un seminario dedicato alla Serbia, intitolato: Serbia: il partner ideale per fare affari nei Balcani e sui mercati russofoni. Ai partecipanti (soci del club degli esportatori) venne presentata la Serbia come un ottimo candidato per gli investimenti diretti esteri per la delocalizzazione produttiva, a causa in particolare, dell Accordo di libero scambio che il paese ha in essere con la Federazione Russa (è l unico paese al di fuori della comunità CIS con il quale la Russia ha firmato un accordo di libero scambio). La Serbia venne proposta come l intermediario ideale per il raggiungimentodei mercati russofoni, per via della sua vicinanza geografica all Italia e per via della sua vicinanza culturale e dei buoni rapporti con la Russia. In questa ottica, alla Serbia venne attribuito il ruolo di ponte commerciale ideale tra l occidente e l oriente europeo. La fonte principale per l analisi dell Accordo svolta in questo lavoro è stato, appunto, l originale dell Accordo, firmato dai rappresentanti dei due paesi in questione il 28 agosto del 2009. Nell Accordo in questione vengono illustrati i requisiti necessari per l accesso al regime preferenziale, insieme a due liste di prodotti che non possono transitare nel regime preferenziale in oggetto. Esaminando i requisiti necessari per usufruire dell Accordo di libero scambio, si rileva che per le imprese non serbe sono necessari innanzitutto degli investimenti diretti esteri in Serbia. Per approfondire tale tematica è stato utilizzato anche il sito web dell agenzia governativa serba SIEPA (Serbia Investment and Export Promotion Agency). Il presente lavoro è stato suddiviso come segue. Nel primo capitolo vengono presentati i dati macroeconomici della Serbia e della Russia, 7
come anche i rapporti commerciali tra i due paesi. Nella prima parte del capitolo, dedicata alla Serbia, vengono altresì esaminati i rapporti commerciali che il paese intrattiene con la Russia e gli IDE russi in Serbia. Nel secondo capitolo viene illustrato l Accordo di libero scambio. Inizialmente vengono analizzate le clausole per l accesso al regime preferenziale, e in particolare, la clausola della provenienza serba della merce. Successivamente si passa agli investimenti diretti esteri, esaminando il loro ruolo per i paesi in via di transizione, per poi arrivare agli IDE in Serbia. Segue poi il caso aziendale, dell azienda serba GOŠA FOM s.p.a., che rappresenta un esempio operativo dell Accordo in questione; in particolare viene studiato un esempio di spedizione nell ambito del regime preferenziale. Si passa poi alle attività di marketing territoriale messe in atto dal Governo della Serbia, e in particolare, dell agenzia governativa SIEPA, e vengono illustrati i fattori sui quali l agenzia fa leva per l attrazione degli investitori esteri: la presenza dell Accordo con la Russia rappresenta,a tale proposito un importante fattore di attratività. Infine, nel terzo capitolo vengono presentati due casi aziendali di imprese italiane in Serbia, potenzialmente candidate a sfruttare l Accordo tra Serbia e Russia. In primo luogo, viene analizzata l esperienza della società Pompea s.p.a, un impresa presente in Serbia che da recente esporta in Russia attraverso il regime preferenziale. In secondo luogo, viene illustrato il caso aziendale del Gruppo Calzedonia, il quale pur producendo in Serbia parte dei suoi prodotti, attualmente non sfrutta il regime preferenziale e vengono altresì esaminate le motivazioni alla base di tale decisione. L analisi del regime preferenziale è arricchita dall appendice che contiene l originale dell Accordo, tradotto in italiano, come anche da un esempio di certificato di origine, fornito da GOŠA FOM s.p.a. Al presente lavoro sono infine allegate le liste di zone serbe divise per grado di sviluppo, che costituisce uno dei fattori determinanti per stabilire l ammontare degli incentivi a fondo perduto offerti dal Governo serbo. 8
1. La Repubblica di Serbia, la Federazione Russa e i rapporti commerciali con l Italia 1.1 La Repubblica di Serbia 1.1.1 Introduzione Posizionata nella parte centrale del sud-est europeo, la Repubblica di Serba, con una superficie terrestre di 88.000 chilometri quadrati, è lo stato più grande dell ex Jugoslavia. La capitale della Repubblica è la città di Belgrado, con circa 1.640.000 1 abitanti. La moneta è il dinaro serbo (1 Euro è pari a circa 114 Dinari Serbi) 2. La Repubblica è suddivisa in 5 regioni e 29 distretti (di cui 4 si trovano nella regione del Kosovo emetohija). La popolazione serba risulta, al 01.01.2012 3, pari a 7.241.295 di persone. Le etnie principali sono: Serbi (83% del totale), Ungheresi (3,5% del totale), Rom (2,05% del totale) e Bosniaci (2,02% del totale). La lingua ufficiale e più parlata è il serbo (88,09% del totale); segue la lingua ungherese (3,38% del totale) e la lingua rom (1,4% del totale). La religione prevalente è la cristiano-ortodossa (85% del totale), segue la religione cattolica (5% del totale) e la musulmana (3% del totale). La Serbia è una Repubblica Democratica Parlamentare nella quale il Primo Ministro è il capo del Governo e vige un sistema basato su una pluralità di partiti. Il potere esecutivo viene esercitato dal Governo della Serbia guidato dal Primo ministro. Il potere legislativo è detenuto dall'assemblea Nazionale della Repubblica di Serbia, composta da 250 membri, che vengono eletti per un mandato quadriennale. Dopo la dissoluzione della Repubblica Federale Jugoslava, avvenuta a seguito del referendum del 21 maggio del 2006, la Repubblica di Serbia ha iniziato il suo percorso, 1 Censimento del 2011, Fonte: www.stat.gov.rs 2 cambio al 10.06.2013 3 Agenzia statale dei dati statistici www.stat.gov.rs 9
orientata sempre di più verso l Europa, ottenendo nel 2009 lo status di paese candidato per l adesione all Unione Europea, mantenendo pur sempre i suoi buoni rapporti con la Federazione Russa. 1.1.2 Uno sguardo all economia serba L anno 2012 si è chiuso in negativo per l economia serba, con il PIL in caduta del 2% rispetto al 2011 (figura 1.1). Figura 1.1 Serbia: Andamento del PIL 2006-2012 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 PIL milioni di 23.304,9 28.467,9 32.668,2 28.956,6 28.006,1 31.143 28.692 PIL in % 3,6 5,4 3,8-3,5 1,0 1,6-2 Fonte: Ministero delle Finanze della Repubblica Serba, 10 febbraio 2013 La popolazione economicamente attiva rappresenta il 41,34% del totale, mentre la disoccupazione è pari al 22,4% ed è più alta nella regione del sud e dell est della Serbia (Region Južne i IstočneSrbije). L occupazione è pari al 37,4% 4 ed è più alta nel distretto di Belgrado. 4 Censimento del 2011 www.popis2011.stat.rs 10
Figura 1.2 Serbia: Andamento degli stipendi 2011-2013 dinari 70.000 60.000 50.000 40.000 30.000 20.000 10.000 0 marzo 2011 marzo 2012 marzo 2013 stipendio lordo 49.633 56.125 57.628 stipendio netto 35.777 40.562 41.689 Fonte: Agenzia statale dei dati statistici www.stat.gov.rs Lo stipendio medio ammonta (figura 1.2), nel marzo del 2013, a 41.689 dinari (circa 364,00).Anche in Serbia, come riportato in precedenza per la Russia, nella capitale gli stipendi sono più alti rispetto alle altre città. Per esempio, nell anno 2010, lo stipendio medio nel distretto di Belgrado era pari a 42.489 dinari (circa 371,00), mentre nel distretto di Toplički okrug era pari a 23.689 dinari ( circa 207,00). I consumi medi mensili a famiglia sono pari a 49.700 dinari (circa 434,00). Quanto alla produzione industriale, nell aprile del 2013 si è registrata una crescita del 5,7%. Per quanto riguarda il commercio estero, la bilancia della Repubblica di Serba è in negativo (figura 1.3). 11
Figura 1.3 Serbia: Andamento dell export/import 2008-2012 30.000 25.000 20.000 15.000 milioni $ 10.000 5.000 0-5.000-10.000-15.000 2008 2009 2010 2011 2012 Export 10.974 8344 9795 11780 11354 Import 24.042 15807 16471 19862 19013 Saldo -13.069-7463 -6676-8082 -7660 Fonte:Agenzia statale dei dati statistici www.stat.gov.rs Quanto alle esportazioni, la Repubblica di Serbia esporta una gamma ampia di prodotti. Verso i suoi partner principali (Figura 1.4), la Serbia esporta: prodotti alimentari, materie prime varie, prodotti chimici, metalli vari, macchine industriali, etc. Inoltre, verso gli stati membri dell ex Jugoslavia, la Repubblica di Serbia esporta anche l energia elettrica. 12
Figura 1.4 Serbia: L export, i partner principali 2011-2012, valori in migliaia di $ 2012 2011 Germania Italia Bosnia ed Erzegovina Romania Federazione Russa Rep. di Montenegro Rep. Macedone Slovenia Croazia 482.101,60 524.651,40 428.846,70 526.117 397.218,80 468.072,10 1.315.675,50 1.330.705,70 1.201.034,80 1.306.210,30 1.082.498,40 1.191.425,10 935.881,80 812.528,70 867.084,90 792.309,40 798.899,70 890.954,10 Fonte: Agenzia statale dei dati statistici www.stat.gov.rs Figura 1.5 Serbia:L import, i partner principali 2011-2012, valori in migliaia di $ 2012 2011 Federazione Russa Germania Italia Cina Ungheria Romania Austria Slovenia 2.078.631,20 2.654.223,90 2.066.346 2..149.789,90 1.840.467,90 1.771.444,30 1.386.698,90 1.488.491,60 936.865,40 909.693,20 825.437,20 883.002,10 659.057,90 678.032,30 591.977,60 588.577,60 Fonte: Agenzia statale dei dati statistici www.stat.gov.rs 13