Il nuovo film di Steven Spielberg ricorda in diversi modi cosa voglia dire osservare il mondo dagli occhi di un bambino. La morale è semplice ed è stata già proposta in varie salse, ma con questa versione, tratta dal classico romanzo omonimo di Roald Dahl, il regista crea una perfetta favola per bambini che narra di sogni e nostalgia, sentimenti, famiglia e pragmatismo. Il gigante messo in scena da Spielberg è ingenuo, dal cuore d oro e a differenza dei suoi simili, più grandi, che abitano nella terra dei giganti egli non mangia i bambini, limitandosi a una dieta prettamente vegetariana. L insolita amicizia che nascerà tra la bambina protagonista, Sophia, e il gigante sarà impreziosita da diversi momenti in cui verranno approfondite le loro personalità per scoprire che i due hanno molto in comune, laddove l altezza rappresenta solo un diverso punto di vista sulle difficoltà del crescere e dell approcciarsi alla vita.
LA DIFFERENZA D ALTEZZA RAPPRESENTA SOLO UN DIVERSO PUNTO DI VISTA SULLE DIFFICOLTÀ DEL CRESCERE Il GGG si è rivelato un flop al boxoffice ed è stato in gran parte criticato dalla stampa in quanto privo di mordente, tuttavia credo che per apprezzare un film del genere occorra capire e conoscere il regista dietro la macchina da presa. Spielberg ha sempre fatto del cinema uno dei suoi più grandi giocattoli, rivelandosi capace di creare prodotti per più fasce d età, partendo da E.T., affrontando le insidie mortali de Lo Squalo e Jurassic Park, per concludere con grandi thriller quali Munich o il più recente Il Ponte delle Spie. Il GGG, quindi, si inserisce perfettamente nella fascia under 13 (mi permetto di
azzardare), andando a rappresentare quel tipo di cinema che si convince della storia narrata per potersi prendere tutte le libertà possibili. Quello che viene affrescato è un mondo magico dove i giganti vanno a caccia di sogni, per poi donarli ai bambini di tutto il mondo. È una storia di amicizia e piccoli gesti: in più di un occasione, infatti, il GGG avrà premura di celare i piccoli occhiali da vista di Sophia per nasconderla dagli altri giganti che vogliono mangiarla. Piccoli gesti, dicevo, che dipingono l animo del gigante, egli infatti si muove con una furtività che smentisce le sue dimensioni, e quasi danza nella Londra notturna per nascondersi dagli occhi degli umani. VIENE AFFRESCATO UN MONDO MAGICO DOVE I GIGANTI VANNO A CACCIA DI SOGNI, PER POI DONARLI AI BAMBINI DI TUTTO IL MONDO
Per il resto, siamo di fronte a un matrimonio di colori accompagnato dall ottima colonna sonora dell immortale John Williams, e pur riconoscendo e giustificando una parte delle critiche negative, mi ritrovo dall altra parte della barricata, volendo difendere a spada tratta questo film, come ho fatto pochi mesi fa per Il Drago Invisibile. A mio parere, oggi c è bisogno di questi prodotti, perché oltre a essere rivolti a un pubblico ancora giovane e sognatore, ricordano agli adulti cosa sia il cinema, perché è nato e perché, negli anni, è diventato arte. Il GGG è una tela satura di disegni, storie e colori, un viaggio fantastico verso una terra lontana, magari proprio la landa dei giganti del film, che una volta giunti a destinazione ci spinge a trarre dalle tasche gli occhiali da vista, che avevamo prontamente nascosto, per poterne ammirare tutta la bellezza. Sì, Il GGG è troppo lungo, e in alcuni punti risulta anche prolisso e forse banale; per giunta, non presenta alcun nessun twist narrativo di rilievo, ma per due ore mi ha consentito si stare insieme al gigante e a Sophia, condividendo questa ingenuità dolcissima. Perdonatemi. VOTO 7.5 Genere: animazione, avventura Publisher: Disney, Medusa Film Regia: Steven Spielberg Colonna Sonora: John Williams Intepreti: Mark Rylance, Ruby Barnhill, Rebecca Hall, Penelope Wilton Durata: 117 minuti
Articolo precedente Woody Harrelson reciterà nel film dedicato ad Han Solo Articolo successivo Half-Life è un franchise morto secondo un dipendente Valve