Passera d Italia. Passera sarda. Specie sedentaria, con individui che effettuano spostamenti stagionali inferiori a poche decine di km

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Transcript:

Specie sedentaria, con individui che effettuano spostamenti stagionali inferiori a poche decine di km Passera d Italia Passera sarda Sistematica complessa

5-10 milioni di coppie (1983-86) 50-100.000 coppie (2003)

Atlante nidificanti Forlì-Cesena Ravenna

nidificazione 1 gennaio svernamento muta

Elevati livelli di mortalità * mortalità annuale variabile, compresa tra il 35 e il 55%, non distribuita uniformemente nel corso dell anno (maggiore in periodo riproduttivo) * sopravvivenza inversamente correlata alla densità

Valutazione del periodo in cui si manifesta il danno in rapporto con ciclo biologico Esame dell entità e dell estensione territoriale del danno Conoscenza puntuale dei danni e delle colture a rischio dove quando Necessità di un istruttoria tecnica Valutazione caso per caso della situazione

n Periodo riproduttivo Danno tempo

Specie nidificante, migratrice irregolare e svernante (localmente residente); contingenti migratori modesti in autunno e primavera

500.000-1.000.000 coppie (2003)

Atlante nidificanti Forlì-Cesena Ravenna

Specie nidificante, migratrice regolare e svernante (localmente residente); contingenti migratori ingenti in autunno e primavera

1-3 milioni di coppie (2003)

Atlante degli uccelli nidificanti nella provincia di Bologna Atlante nidificanti Bologna

Atlante nidificanti Forlì-Cesena Ravenna

35,6% n = 14 100% n = 45 Migratori n = 42 Sedentari 4,8%

n=101

Valutazione dei contingenti migratori e dei trend demografici 30-65 milioni di soggetti raggiungono l Italia Andamenti demografici differenziati

4 3 4 4 4 5 4 6 4 7 4 8 4 9 5 0 5 1 5 2 5 3 5 4 5 5 5 6 5 7 5 8 5 9 6 0 6 1 6 2 6 3 6 4 6 5 6 6 6 7 6 8 6 9 7 0 7 1 7 2 7 3 1 2 3 4 5 6 7 8 9 1 0 1 1 1 2 1 3 1 4 1 5 1 6 1 7 1 8 1 9 2 0 2 1 2 2 2 3 2 4 Fenologia dello storno Dati desunti dalle ricatture degli storni inanellati all estero 12 10 8 Migrazione postnuziale Migrazione prenuziale 6 4 Svernamento 2 0 Ago. I Set. I Ott. I Nov. I Dic. I Gen. I Feb. I Mar. I Apr.

migrazione nidificazione 1 gennaio svernamento muta migrazione

Elevati livelli di mortalità * mortalità giovanile attorno al 50% * sopravvivenza e produttività inversamente correlata alla densità

Metodi ecologici * sistemi dissuasivi atti ad allontanare gli uccelli dalle aree sensibili (cannoncini, palloni predator, distess call, ecc.) * impedimenti meccanici per il raggiungimento delle colture (reti)

Controllo attraverso abbattimenti * significato essenzialmente deterrente degli abbattimenti * azioni da abbinare a metodi ecologici * basso numero di abbattimenti

Un esempio concreto Il controllo dello storno in Emilia-Romagna per prevenire danni alle colture

Fenologia Caratteristiche delle popolazioni di storno Caratteristiche delle popolazioni di storno Consistenza Trend Aree Caratterizzazione dei danni Caratterizzazione dei danni Periodi Entità

Occorre definire con precisione il periodo in cui il danno si manifesta per conoscere su quale popolazione è necessario intervenire Nel casi di danni determinati dai contingenti migratori si possono prevedere solo azioni a carattere deterrente Nel casi di danni determinati dai contingenti nidificanti occorre conoscere l entità della popolazione che si riproduce in ambito locale

Colture sensibili Colture sensibili

Differenti tipologie colturali Differenti tipologie colturali Vigneti Uliveti Frutteti Frutteti e vigneti Frutteti e vigneti

Colture cerasicole Colture cerasicole Dati ISTAT Censimenti dell Agricoltura Comprensorio di Vignola 78% degli impianti oltre 80% della produzione regionale

Vigneti Dati ISTAT superfici a vigneto Censimenti dell Agricoltura In provincia di Bologna 7.700 ha su 256.702 ha di superficie agricola, pari a circa il 3%

1.600 ha complessivi 1.600 ha complessivi Uliveti

Periodo di intervento per le differenti tipologie colturali Periodo di intervento per le differenti tipologie colturali raccolto 90 80 70 60 50 40 30 20 10 0 settimane Determinazione dei periodi di raccolta Determinazione dei periodi di raccolta 90 80 70 60 50 40 30 20 10 0 Segnalazioni danni 60 50 40 30 20 10 Determinazione dei periodi intervento Determinazione dei periodi intervento 0 settimane Determinazione del periodo di sensibilità Determinazione del periodo di sensibilità

Entità dei danni Entità dei danni Importanza di un rilevamento sistematico Importanza di un rilevamento sistematico 1. Maggiore precisione nella definizione delle aree e dei periodi sensibili 2. Verifica dell efficacia degli interventi 2. Verifica dell efficacia degli interventi

periodo: 10 maggio-25 giugno periodo: 10 maggio-25 giugno Interventi le colture cerasicole Interventi le colture cerasicole

periodo: 10 agosto-15 ottobre periodo: 10 agosto-15 ottobre Interventi per i vigneti Interventi per i vigneti

periodo: 10 ottobre -15 dicembre periodo: 10 ottobre -15 dicembre Interventi per gli uliveti Interventi per gli uliveti

In conclusione. Un piano di controllo può essere redatto con un livello variabile di approfondimento, ma deve comunque precisare: le colture a rischio le colture a rischio i periodi critici i periodi critici l ambito geografico l ambito geografico

Le azioni devono essere impostate con coerenza rispetto agli obiettivi indicati interventi solo nelle aree dove si determinano danni sensibili interventi solo nelle aree dove si determinano danni sensibili interventi solo in corrispondenza delle coltivazioni a rischio interventi solo in corrispondenza delle coltivazioni a rischio interventi solo in presenza di frutti passibili di essere asportati interventi solo in presenza di frutti passibili di essere asportati

Verifica dei risultati conseguiti Verifica dei risultati conseguiti