Escursione Itinerario: 1 giorno 2 giorno Resoconto

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Transcript:

Escursione Itinerario: 1 giorno Da Alagna (mt.1186) al Rifugio Mantova (mt.3470) Raggiunto il Passo Salati (mt.2936) in funivia, si percorre il sentiero a metà costa dello Stolemberg sino all arrivo dismesso della vecchia Funivia della Punta Indren. Da qui, attraversando il Ghiacciaio Indren si risalgono le famose roccette e dopo aver raggiunto il limite orientale del Ghiaccio di Garstelet, si giunge in 10 minuti al Rifugio Mantova (ore 2,30 ca dal Passo Salati). 2 giorno Dal Rifugio Mantova alla Capanna Margherita (mt.4554) e discesa ad Alagna Risalendo il ghiacciaio di Garstelet e attraversando il plateau glaciale a destra del Rifugio Gnifetti, si sale in direzione nord verso il Colle del Lys (mt.4248), al cospetto della seraccata della Piramide Vincent e del Cristo delle Vette. Costeggiando gli incombenti seracchi della Parrot e superato il falsopiano del Colle Sesia, si risale al Colle Gnifetti prima di raggiungere la Capanna Margherita (ore 4,30 5). In discesa, si ripercorre lo stesso itinerario sino al Rifugio Mantova. Da qui si è preferito percorrere la variante bassa che porta più agevolmente al ghiacciaio Indren, per poi proseguire lungo lo stesso itinerario di salita sino al Passo Salati. Resoconto La salita alla Capanna Margherita lungo la via normale italiana non presenta grosse difficoltà tecniche. Unico rilievo, la costante attenzione ai larghi crepacci del ghiacciaio del Lys e l assuefazione alla fatica, dovendo respirare l aria sottile dei 4000 metri. Tuttavia, l emozione di raggiungere il Rifugio più alto d Europa non lascia mai indifferenti, anche gli escursionisti più bravi. Sabato 17 luglio, ore 9.30. Si parte da Alagna carichi di zaini pesanti alla volta del Rifugio Mantova. I primi 1800 metri di dislivello si fanno comodamente in Funivia. Si potrebbe proseguire anche con il nuovo troncone sino al Ghiacciaio d Indren, accorciando di molto il percorso, tuttavia si guadagnerebbe quota troppo velocemente a svantaggio dell acclimatamento. Meglio quindi prendersela con calma piuttosto che soffrire di mal di testa! Il sentiero che passa sotto lo Stolemberg, in particolare il tratto assicurato da canapi, è stato modificato a seguito di una frana e richiede un po più di attenzione. Nei pressi delle Roccette, il capogita Gianni, avvezzo alle vie semplici, si inventa una nuova traccia che però conduce ad un passaggio di 2 grado: lui rivendica che altri ben più esperti l hanno seguito senza obbiezioni, ma alla fine molti son dovuti tornare sui propri passi e ritrovare il sentiero esatto! Qualche sberleffo e commento ironico e tutti arrivano per il pranzo al Rifugio Mantova, ancor più bello e accogliente: con il completamento dei lavori ai bagni e servizi igienici ormai è più un albergo che un rifugio in quota. Il pomeriggio trascorre piacevolmente, tra partite a carte, letture e pennichelle, in attesa della cena e ansiosi dell ascesa alla punta Gnifetti. Il tempo si mantiene bello anche se durante la notte si alza un forte vento tempestoso che sibila sul tetto del Rifugio. Qualche dubbio si insinua, ma quando alle 4.00 la sveglia suona, qualsiasi preoccupazione viene dissipata: una miriade di stelle luccica nel cielo che poco a poco va schiarendo. Frettolosamente ognuno si prepara, colazione, zaino, ramponi. Sulla terrazza ci si rincorre, i capicordata indaffarati nel preparare le corde chiamano all appello i propri compagni. Ancora un rapido inventario dei materiali e tutti, alle 5.30, sono in cammino verso la meta. I primi minuti sono sempre particolari: il fiato è corto, si cerca il ritmo, si ascolta il proprio corpo, si è veramente concentrati. Poi, alle prime luci che illuminano le vetta del Bianco e del Castore, inizia la meraviglia cui tutti aspirano. Gli alpinisti che salgono sono molti, soprattutto quando la traccia incrocia quella proveniente dalla Capanna Gnifetti. Alcuni toscani tentano ancora l ascesa con le pelli di foca, ma il terreno ghiacciato rende il loro procedere difficoltoso. I nostri ramponi invece prendono bene e si avanza senza difficoltà. Il tempo scorre, l occhio è sempre attento all ora. Alle 8.40 Tutte le cordate sono al Colle del Lys. La fatica si fa sentire, il sole splende, il paesaggio a 360 è immenso: la Zumstein, la Dufour, la nord del Lyskamm, i Breithorn, il Cervino, la Dente Blanche, l Ober Gabelhorn. Ma là in fondo svetta la nostra meta. Si vedono già le prime cordate raggiungere la Capanna Margherita. Galvanizzati si procede spediti, prima sotto gli imponenti seracchi della Parrot, poi lungo il piano del Colle Sesia prima della salita al Colle Gnifetti. Quando la traccia svolta decisamente a destra e di fronte a noi appare distinta e inconfondibile la Capanna, l emozione è tanta. Si capisce di avercela fatta e non si vede l ora di calcare il terrazzo che domina il versante est del Monte Rosa. Gianni via radio mi chiede quanto manca

all ultima cordata e ci sprona a salire. L ora massima stabilita per arrivare in cima (10.30) si sta avvicinando inesorabilmente. Il ripido traverso sotto la capanna viene percorso molto lentamente, molti stanno già scendendo. Spesso le corde si ingarbugliano: è palpabile un certo nervosismo. Ma dopo l ultimo cambio di direzione, tutto svanisce. Un groppone alla gola ammutolisce chi sta arrivando. 4554, il numero magico, la quota raggiunta, il sogno da molti coltivato per anni. Abbracci, strette di mano, qualche lacrima. Si abbandonano in modo più o meno ordinato piccozze, ramponi e corde e si entra nella Capanna, desiderosi di conoscere quel luogo tanto decantato e finalmente raggiunto. Il nostro Paolo si congratula con tutti, ma tutti si congratulano con lui: lo ha tanto desiderato e per la decima volta è salito al Margherita. A quando l undicesima? In pochi minuti si deve fare tutto: foto a un paesaggio impagabile, un sorso di te, la firma sul libro del Rifugio. Poi, di nuovo in cordata e concentrati si torna verso valle. Si procede veloci e solo dopo aver superato il tratto più insidioso dei crepacci sotto la Piramide Vincent la tensione cala un poco, per sparire definitivamente quando si calca la terrazza del Mantova, alle 14.00. Tutte le cordate sono rientrate, in tutta fretta si ammatassano le corde e si ripone nello zaino il materiale alpinistico. Più o meno alla spicciolata, si riparte alla volta del Passo dei Salati, dove la funivia comodamente ci riporterà ad Alagna. Attraversato il Ghiacciaio Indren verso le Roccette Passaggi in sicurezza

Il Rifugio Mantova Tramonto Verso il Ghiacciaio di Felik La Piramide Vincent dal Mantova Il primi raggi illuminano il Bianco

La lunga colonna di alpinisti La parete sud del Lyskamm orientale La Piramide Vincent La parete nord del Lyskamm

Dal Colle del Lys verso la Capanna Margherita Sotto i seracchi della Parrot Dal colle Sesia lo sguardo verso la Zumstein e il Colle Gnifetti Quasi in cima!

4554 metri. La sospirata meta è raggiunta Un paesaggio impagabile La Capanna Margherita Il Capogita

La Nordent Il Gornergletscher Si ritorna a valle Un piacevole incontro: Silvio Gnaro Mondinelli