4.7.3 Tubi in PVC (poli-cloruro di vinile) Pag 18 4.7.4 Tubo corrugato flessibile in PEAD Pag 18 4.8 Geotessile non tessuto Pag 19 4.



Documenti analoghi
acqua + legante + aggregati + additivi = conglomerato

SCHEMA 0 STORIA. Schema certificativo CP DOCUMENTI ESTERNI DI RIFERIMENTO

SCHEMA 0 STORIA. Schema certificativo CP DOCUMENTI ESTERNI DI RIFERIMENTO

MALTA FINE FIBRORINFORZATA, TRADIZIONALE, ECOLOGICA E TRASPIRANTE, A PRESA AEREA PER INTONACI DI FINITURA E/O RASATURA

0-4. Campi di applicazione. Caratteristiche tecniche

Documentazione disponibilità Luogo di conservazione Provincia di Pistoia preliminare

Nel cemento armato si valorizzano le qualità dei due materiali: calcestruzzo e acciaio, che presentano le seguenti caratteristiche

7.2 Controlli e prove

Specifiche tecniche Fornitura Tubazioni Gas Acqua

RELAZIONE QUALITA E DOSATURA DEI MATERIALI

VICRete Plus EN

La marcature CE della Calce da Costruzione

COMUNITA' MONTANA DELL'ALTO CHIASCIO VIA G. MATTEOTTI GUBBIO (PG) 12/04/2011 ELENCO PREZZI UNITARI. Codice DESCRIZIONE U.m.

ISTRUZIONE OPERATIVA:

PROVINCIA DI BRINDISI

1.1 Descrizione e collocazione dell intervento Modalità di uso corretto Sottoprogramma delle prestazioni Stabilità...

DEFINIZIONI INDISPENSABILI

SISTEMA NAVI CERCOL CERCOL

R E G I O N E P U G L I A

un controllo di accettazione tipo A ogni 300 mc massimo di getto

11. Criteri di analisi e di verifica

STRUTTURE METALLICHE IN ACCIAIO

Parere n. 65/2010 Quesiti relativi al servizio di trasporto rifiuti gestito da Consorzio.

2.5.1 CAROTE PRELIEVO, ESAME E PROVA DI COMPRESSIONE

CHE COSA CAMBIA CON LA NUOVA NORMA EUROPEA PER PROFILI IN PVC UNI EN 12608

I materiali impiegati per la costruzione sono: inserire l'elenco dei materiali. cemento armato. acciaio da carpenteria;

TERRE E ROCCE DA SCAVO art. 186 del D.lgs. n. 152/2006, così come modificato dall art. 2, comma 23 del D.lgs n. 4/2008 LINEE GUIDA

Regione Campania Ufficio Osservatorio Prezzi

EDILIZIA 12. Dosare. malta e cemento

INTRODUZIONE. 4 RIMOZIONE MASSICCIATA STRADALE. 5 DEMOLIZIONE MANUFATTI EDILI E STRADALI. 5 SCAVO TRADIZIONALE ALL APERTO.

Very High Durability Repair & Prevention Systems

Voci di capitolato e prescrizioni contrattuali

CALCESTRUZZI CIPICCIA SPA UNITÀ PRODUTTIVA DI MARATTA NARNI (TR)

CAV S.p.A. Concessioni ni Autostradali Venete

LA MARCATURA CE DEGLI AGGREGATI RICICLATI LA MARCATURA CE DEGLI AGGREGATI RICICLATI

COMUNE DI VILLENEUVE

PIATTI DOCCIA SLATE E MADERA DESCRIZIONI TECNICHE E NOTE DI INSTALLAZIONE

CALCESTRUZZO: PRESCRIZIONI, D.L., FPC E CONTROLLO STATISTICO

Manuale della qualità. Procedure. Istruzioni operative

4.6 APPROVVIGIONAMENTO

Massetti-specifiche tecniche e prescrizioni

Istituto Superiore Per la Prevenzione E la Sicurezza del Lavoro

SCHEMA. Mandato CEN M/120 Prodotti metallici per impieghi strutturali e loro accessori.

Come cambiano gli obblighi per le strutture metalliche a partire dal 1 luglio 2014

PARTICOLARI COSTRUTTIVI MURATURA ARMATA POROTON

!! Linee!guida!per!la!realizzazione!di!impianti!geotermici!

REGOLAMENTO TECNICO PER LA CERTIFICAZIONE DEL PERSONALE NELL ATTIVITA DI

CAPITOLATO SPECIALE DI FORNITURA DI CONTATORI A TURBINA PER ACQUA FREDDA

DICHIARAZIONE SOSTITUTIVA DI ATTO DI NOTORIETÀ (resa ai sensi degli artt. 47 e 38 del D.P.R. 28 dicembre 2000, n.445)

Regolamento per l installazione e l utilizzo di impianti di videosorveglianza del territorio

!"#$%&!"!"'())***+ C A P I T O L A T O AFFIDAMENTO FORNITURA MATERIALE DI FERRAMENTA ED ATTREZZATURE DI LAVORO OCCORRENTE PER LA MANUTENZIONE

COMUNE DI RENATE Provincia di Monza e Brianza

PROMEMORIA PER I DIRETTORI LAVORI

TD13C. Betoncino strutturale di consolidamento e collaborazione statica

condizioni per la posa su massetto riscaldante

2.2. Il modello di denuncia e la documentazione

RESTAURO CONSERVATIVO ELEMENTI LAPIDEI E INTONACI

Indice Capitolo 1 I leganti e il loro impiego nel settore delle costruzioni Capitolo 2 Il cemento Portland, le aggiunte minerali e i cementi comuni

DICHIARAZIONE SOSTITUTIVA DI ATTO DI NOTORIETÀ

CASE HISTORY DRENAGGIO VIGNETI- IDROSAC-MONTALCINO (SIENA)

Piano di manutenzione della struttura dell opera 1. Premessa manuale d uso manuale di manutenzione programma di manutenzione delle strutture

Risanamento. Analisi e cicli specifici per un corretto intervento

REGOLAMENTO PER LA GESTIONE DELLA DISCARICA SITA IN LOC. PLANET DI 2a CATEGORIA DI TIPO A PER LO SMALTIMENTO DI RIFIUTI SPECIALI INERTI

PRODOTTI DA COSTRUZIONE CON L OBBLIGO DI DOP E MARCATURA CE (elenco aggiornato al 31 luglio 2014) ACCIAI e altri PRODOTTI DA COSTRUZIONE

TUBI PEAD CORRUGATI Per Fognatura Per Fognatura con rete di rinforzo Per drenaggio

VETROMATTONE ONDULATO CHIARO TERMINALE CURVO


LA MARCATURA CE DELLE MALTE PER OPERE MURARIE: ASPETTI NORMATIVI E PRESTAZIONALI

Corso di Formazione per Gestori Impianti Sportivi

ELENCO PREZZI PER LE PRESTAZIONI ACCESSORIE AL SERVIZIO DI DISTRIBUZIONE DEL GAS

REGOLAMENTO PER IL SERVIZIO DI VOLONTARIATO COMUNALE

REGOLE PARTICOLARI PER LA CERTIFICAZIONE DI PRODOTTI PLASTICI IN POLIPROPILENE CON CONTENUTO RICICLATO

ISTRUZIONI PER LA GESTIONE DI TERRE E ROCCE DA SCAVO. Normativa di riferimento: La gestione delle terre e rocce da scavo può avvenire:

Regione Abruzzo. - Provincia di L Aquila -

Codice Descrizione u.m. Prezzo %m.d'o.

SCHEMA DI CONTRATTO ESTIMATORIO PER CONTO DEPOSITO. Articolo 1 Oggetto del contratto

DISCIPLINARE TECNICO

Il piano di manutenzione è costituito dai seguenti documenti operativi: il manuale di manutenzione comprensivo del programma di manutenzione.

Regione Autonoma Valle d Aosta COMUNE DI GRESSAN

COME SI REALIZZA UNA STRADA IN TERRA STABILIZZATA UTILIZZANDO UNA FRESA FRANGISASSI STABILIZZANTE ECOLOGICO PER PAVIMENTAZIONI IN TERRA STABILIZZATA

Giusto CEM II/B-LL 32,5 R

Allegato 2.i) MODULO OFFERTA ECONOMICA LISTA DELLE CATEGORIE DI LAVORI, SERVIZI E FORNITURE PREVISTE PER L'ESECUZIONE DELL'APPALTO

Marcatura CE. Controllo di produzione in fabbrica - FPC. Segnaletica stradale. Caratteristiche energetiche prodotti per edilizia

Il Manuale si articola in: - Manuale d uso - Manuale di manutenzione - Programma di Manutenzione

- Manuale d uso, contenente le indicazioni per il corretto uso e la conservazione del bene in oggetto;

699. Classificazione.

Rasato Fino. Scheda Tecnica. Rivestimento Plastico Spatolato. Caratteristiche. Impiego. Norme d uso. Voce di Capitolato CODICE ARTICOLO 81RA25

Regolamento per l utilizzo delle aree verdi comunali e di libero accesso ;

PAVIMENTAZIONI RESILIENTI

SUDDIVISO IN DUE LOTTI PER IL SERVIZIO, DI MANUTENZIONE, RIPARAZIONE, CONTROLLO E Pagina 1/6

REGOLAMENTO PER LA RIPARTIZIONE DEGLI INCENTIVI PER LA PROGETTAZIONE DI CUI AL CODICE DEI CONTRATTI PUBBLICI

Il seguente documento, predisposto dalla Commissione strutture dell Ordine degli

Allegato S-0 - Relazione di calcolo

BONIFICA CEMENTO AMIANTO/ETERNIT NORMATIVA CICLO SCHEDA TECNICA CERTIFICAZIONE FAC-SIMILE ATTESTAZIONE IMPRESA BONIFICA

FOGNATURA NERA SCHEMA TIPO PER ALLACCIO ALLA PUBBLICA PLANIMETRIE E SEZIONI. Futuro sostenibile. ELABORATO: File: schemi_allaccio2007.

VOCE DI CAPITOLATO "RISANAMENTO DI MURATURE IN DETERIORA- MENTO DA SALI -

Art. 1 Campo di applicazione

ALLEGATO A. RELAZIONE TECNICA Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia

MANUALE D USO E MANUTENZIONE DELLE STRUTTURE

DESCRIZIONE GENERALE DELLE OPERAZIONI DA ESEGUIRE IN CASO DI CONSOLIDAMENTO STATICO DEL SOLAIO.

Transcript:

INDICE 1 ORGANIZZAZIONE DEL CANTIERE Pag 4 1.1 Organizzazione del cantiere e successione delle lavorazioni Pag 4 1.2 Prescrizioni generali sulle modalità di esecuzione dei lavori Pag 4 1.3 Pulizia dell area di cantiere Pag 4 2 QUALITA, PROVENIENZA DEI MATERIALI Pag 5 2.1 Prescrizioni di carattere generale Pag 5 2.2 Prescrizioni particolari sul controllo dei laterizi Pag 6 2.3 Prescrizioni particolari sul controllo dei materiali atti alla formazione dello strato superficiale di finitura delle strade Pag 6 2.4 Prescrizioni particolari sul controllo dei materiali atti alla formazione delle opere in pietra Pag 7 2.5 Prove sulla produzione ordinaria Pag 7 2.6 Prove dirette Pag 7 3 QUALITÀ E PROVENIENZA DEI MATERIALI PER OPERE DI RESTAURO Pag 8 3.1 Acqua-pozzolane-gesso-sabbie-aggregati, ecc... Pag 8 3.2 Malte. Qualità e composizione Pag 9 3.2.1 Malta per iniezioni Pag 11 3.2.2 Malta per ricostruzioni murarie Pag 11 3.2.3 Malta di rinzaffo Pag 11 3.2.4 Malta dell intonaco di sottofondo Pag 11 3.2.5 Malta per le stuccature Pag 11 3.2.6 Malta premiscelata Pag 11 3.3 Laterizi Pag 12 4 QUALITÀ E PROVENIENZA DEI MATERIALI PER FINITURE (AGRARIE, VEGETALI E REALIZZAZIONE VIALI) Pag 13 4.1 Terreno agrario di riporto Pag 13 4.2 Tubo corrugato flessibile Pag 14 4.3 Ghiaia e ciottoli Pag 14 4.4 Materiali per realizzazione viali Pag 14 4.5 Sementi Pag 15 4.6 Tappeti erbosi in zolle e strisce Pag 16 4.7 TUBAZIONI Pag 16 4.7.1 Tubi di calcestruzzo Pag 16 4.7.2 Tubi di calcestruzzo forati per drenaggi Pag 18 1

4.7.3 Tubi in PVC (poli-cloruro di vinile) Pag 18 4.7.4 Tubo corrugato flessibile in PEAD Pag 18 4.8 Geotessile non tessuto Pag 19 4.9 Materiali ferrosi Pag 19 4.10 Materiali in pietra Pag 19 5 MODALITÀ DI ESECUZIONE DELLE OPERE DI RESTAURO Pag 21 5.1 Scavi Pag 21 5.2 Rilevati e rinterri Pag 21 5.3 Demolizioni e rimozioni Pag 22 5.4 Pulitura dei materiali Pag 22 5.4.1 Sistemi di pulitura Pag 23 5.4.2 Sistema di pulitura JOS Pag 24 5.4.3 Eliminazione delle efflorescenze saline Pag 25 5.4.4 Bonifica da microflora e applicazione di biocida Pag 25 5.5 Consolidamento delle murature Pag 26 5.6 Ricostruzioni murarie e sistemazione paramento murario Pag 28 5.6.1.1 Costruzione di murature Pag 28 5.6.1.2 Murature di mattoni Pag 30 5.6.1.3 Murature miste Pag 30 5.6.2 Cuci e scuci Pag 31 5.6.3 Stilatura dei giunti Pag 31 5.7 Protezione dei materiali Pag 32 5.7.1 Velatura cromatica delle cortine laterizie esterne Pag 32 5.7.2 Protezione delle cortine laterizie Pag 32 6 MODALITÀ DI ESECUZIONE DELLE OPERE DI FINITURA (OPERE A VERDE E REALIZZAZIONE VIALI) Pag 34 6.1 Riporti di terreno Pag 34 6.2 Formazione del tappeto erboso Pag 34 6.3 Realizzazione pavimentazione viali Pag 35 6.3.1 Principi generali per la realizzazione dei viali Pag 36 6.3.1.1 Scavi Pag 36 6.3.1.2 Formazione piani di posa Pag 37 6.3.1.3 Composizione delle strutture di pavimentazione Pag 37 6.3.1.4 Strati di fondazione Pag 37 3.3.1.5 Modalità operative Pag 38 2

6.3.2 Disposizioni particolari per la realizzazione delle pavimentazione dei viali Pag 39 6.3.2.1 Scavo Pag 39 6.3.2.2 Posa tessuto geotessile Pag 40 6.3.2.3 Fondazione stradale Pag 40 6.3.2.4 Piano di posa dello strato superficiale Pag 41 6.3.2.5 Strato di finitura Pag 42 6.4 Pozzi disperdenti Pag 43 6.5 Opere in ferro Pag 44 6.6 Opere in pietra Pag 44 3

1 ORGANIZZAZIONE DEL CANTIERE 1.1 Organizzazione del cantiere e successione delle lavorazioni I mezzi di cantiere potranno seguire esclusivamente i percorsi indicati dalla DL. Sarà cura della Stazione Appaltante disporre la chiusura al pubblico delle aree interessate dai lavori, l Appaltatore predisporrà le recinzioni e le delimitazioni che verranno richieste dalla DL. utilizzando esclusivamente pali metallici e rete da cantiere di colore verde. Occorre tuttavia tenere conto del fatto che le strade del giardino devono necessariamente essere percorse, anche durante il cantiere, dai mezzi, dal personale addetto alla manutenzione della componente vegetale e dello sfalcio dei prati e dai visitatori del complesso. Pertanto le opere andranno eseguite per porzioni limitate, definite volta per volta dalla Direzione Lavori in modo da consentire comunque la fruizione dei giardini nel loro complesso. 1.2 Prescrizioni generali sulle modalità di esecuzione dei lavori I lavori oggetto del presente Capitolato speciale saranno eseguiti in un ambiente di grande valore storico, artistico e naturalistico tutelato ai sensi del Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio, D.Lgs, 42/2004. Per garantire la conservazione della vegetazione esistente l Impresa appaltatrice dovrà utilizzare macchinari indicati nel presente Capitolato, sospendere le lavorazioni durante le giornate con intense precipitazioni atmosferiche, seguire con diligenza tutte le cautele e prescrizioni poste in Capitolato e nella descrizione delle singole voci dell Elenco prezzi, realizzare tutte le protezioni che saranno giudicate necessarie dalla D.L. secondo le specifiche tecniche di Capitolato. 1.3 Pulizia dell area di cantiere Il cantiere dovrà essere mantenuto sempre ordinato e pulito. In particolare, l Appaltatore è tenuto a rimuovere tempestivamente tutti i residui di lavorazione e trasportarli alle PPDD secondo le prescrizioni del presente Capitolato speciale. Alla fine di ognuna delle fasi di lavorazione e a termine dei lavori tutte le aree interessate da lavori e tutti i manufatti dovranno essere lasciati puliti e in ordine. Quanto giudicato in disordine, ad insindacabile giudizio della D.L., dovrà essere accuratamente ripulito. 4

2 QUALITA, PROVENIENZA DEI MATERIALI 2.1 Prescrizioni di carattere generale L Appaltatore è tenuto a fornire tutto il materiale indicato negli elaborati progettuali, nella quantità necessaria a realizzare l opera. I materiali occorrenti per l esecuzione delle opere appaltate dovranno essere delle migliori qualità esistenti in commercio e senza difetti di sorta, lavorati secondo le migliori regole dell arte e provenienti dalle più accreditate fabbriche, fornaci, cave, ecc.; dovranno inoltre essere forniti in tempo debito in modo da assicurare l ultimazione dei lavori nel termine assegnato. Al fine di ben precisare la natura di tutte le provviste di materiali occorrenti all esecuzione delle opere, l impresa dovrà sottoporli alla scelta ed all approvazione della Direzione Lavori e degli Enti di Tutela i quali, dopo averli sottoposti alle prove prescritte, giudicheranno sulla loro accettabilità determinando in conseguenza il modello a cui dovrà uniformarsi esattamente l intera provvista. Quando la D.L. abbia denunziato una qualsiasi provvista come non adatta all impiego, l Impresa dovrà sostituirla con altra che corrisponda alle caratteristiche e qualità richieste. I materiali rifiutati dovranno essere sgombrati immediatamente dal cantiere a cura e spese dell Appaltatore. L impresa appaltatrice resta comunque totalmente responsabile della esecuzione a regola d arte delle opere, anche per quanto riguarda la qualità dei materiali stessi, la cui accettazione non pregiudica in nessun caso i diritti della Stazione Appaltante in sede di collaudo. L Appaltatore è obbligato a prestarsi, in ogni fase del cantiere, ad effettuare tutte le prove prescritte dal Capitolato speciale di Appalto sui materiali impiegati o da impiegarsi. In mancanza di un idonea organizzazione per l esecuzione delle prove previste, o di una normativa specifica nazionale o di Capitolato, è riservato alla D.L. ed agli Enti di Tutela, il diritto di dettare norme di prova alternative o complementari. Il prelievo dei campioni verrà eseguito in contraddittorio e di ciò verrà steso apposito verbale: in tale sede l Appaltatore ha facoltà, sempre che ciò sia compatibile con il tipo e le modalità esecutive della prova, di assistere o di farsi rappresentare alla stessa. I campioni delle forniture consegnati dall Impresa, che debbano essere inviati a prova in tempo successivo a quello del prelievo, potranno essere conservati negli Uffici della Stazione appaltante, muniti di sigilli a firma del D.L. e del Direttore di cantiere dell Impresa, nei modi più adatti a garantirne l autenticità. In mancanza di una speciale normativa di legge o di Capitolato, le prove potranno essere eseguite presso un Istituto specializzato e autorizzato, la fabbrica di origine o il cantiere, a seconda delle disposizioni della DL. In ogni caso, tutte le spese per il prelievo, la conservazione e l invio dei campioni, per l esecuzione delle prove, per il ripristino dei manufatti che si siano eventualmente dovuti manomettere, nonché tutte le altre spese simili e connesse, sono a totale, esclusivo carico dell Appaltatore, salvo nei casi in cui il presente Capitolato espressamente prescriva criteri diversi. Qualora i campioni presentati non rispondessero alle prescrizioni di contratto, è riservata alla Direzione dei Lavori la facoltà di prescrivere all impresa, mediante ordini di servizio scritti, la qualità e provenienza dei materiali da impiegare in ogni singolo lavoro, quand anche trattasi di materiali non contemplati nel presente Capitolato. I campioni rifiutati dovranno immediatamente ed a spese esclusive dell impresa essere allontanati dal cantiere e l impresa sarà tenuta a sostituirli senza che ciò possa essere di pretesto ad un prolungamento del tempo fissato per l ultimazione dei lavori. Anche i materiali depositati in cantiere non si intendono per ciò accettati e la facoltà di rifiutarli persisterà anche dopo il loro collocamento in opera, qualora risultassero difettosi. 5

In questo caso i lavori, dietro semplice ordine della Direzione Lavori, dovranno essere rifatti e l impresa, soggiacendo a tutte le spese di rifacimento, riceverà il pagamento del solo lavoro eseguito secondo le condizioni di contratto. Qualora, senza responsabilità da parte dell Appaltatore, i lavori debbano essere in tutto o in parte sospesi in attesa dell esito di prove in corso, l Appaltatore stesso, mentre non avrà diritto a reclamare alcun indennizzo per danni che dovessero derivargli o spese che dovesse sostenere, potrà chiedere una congrua proroga del tempo assegnato per il compimento dei lavori. Per contro, se il perdurare del ritardo risultasse di pregiudizio alla Stazione appaltante, l Appaltatore, a richiesta della D.L., dovrà prestarsi a far effettuare le prove in causa presso un altro Istituto, sostenendo l intero onere relativo, in relazione alla generale obbligazione, che egli si è assunto con il Contratto, di certificare la rispondenza dei materiali e delle varie parti dell opera alle condizioni di Capitolato. Qualora invece l esito delle prove pervenga con ritardo per motivi da attribuire alla responsabilità dell Appaltatore e sempre che i lavori debbano per conseguenza essere, anche se solo parzialmente, sospesi- superato il termine ultimativo che la D.L. avrà prescritto, si farà senz altro luogo all applicazione della penale. 2.2 Prescrizioni particolari sul controllo dei laterizi Per ogni fornitura di laterizi dovrà essere accertata la rispondenza alle prescrizioni di qualità di cui al presente Capitolato, mediante prove dirette da eseguirsi sui materiali oggetto di fornitura, ovvero prove eseguite sulla produzione ordinaria. Le prove dirette sono a carico dell Appaltatore; tuttavia, se il fornitore esegue prove sulla produzione ordinaria conformi alle prescrizioni del presente Capitolato, mettendo i risultati a disposizione della D.L. e degli Enti di Tutela e questi esigano ugualmente l esecuzione di prove di laboratorio dirette, le relative spese saranno a carico dell Appaltatore solo se i risultati non siano conformi alle prescrizioni di qualità. 2.3 Prescrizioni particolari sul controllo dei materiali atti alla formazione dello strato superficiale di finitura delle strade Per ogni fornitura di materiali inerti atti alla realizzazione degli strati costituenti i viali e percorsi pedonali, dovrà essere accertata la rispondenza alle prescrizioni di provenienza, qualità e cromaticità di cui al presente Capitolato, mediante prove dirette da eseguirsi sui materiali oggetto di fornitura, ovvero prove eseguite sulla produzione ordinaria. Ogni materiale inerte utilizzato per la realizzazione dei manti stradali dovrà essere soggetto a campionatura da sottoporre preventivamente alla Direzione Lavori. Particolare attenzione andrà posta nella scelta della sabbia per la formazione degli strati superficiali dei viali e percorsi pedonali. Vista l importanza delle aree di intervento e la notevole influenza sull immagine complessiva del giardino è stato selezionato quale materiale di finitura (ovvero sia il misto di frantumazione e polveri di frantoio avente granulometria 0-30 mm sia la sabbia granita di frantumazione con pezzatura 0-5mm. a forte presenza di parti fini 0-1 mm.), in funzione del caratteristico colore chiaro, solamente ed esclusivamente sabbia proveniente dalla cave sul fiume Po nella zona compresa tra i comuni di Carmagnola e Carignano (TO). Le prove dirette sono a carico dell Appaltatore; tuttavia, se il fornitore esegue prove sulla produzione ordinaria conformi alle prescrizioni del presente Capitolato, mettendo i risultati a disposizione della D.L. e degli Enti di Tutela e questi esigano ugualmente l esecuzione di prove di laboratorio dirette, le relative spese saranno a carico dell Appaltatore solo se i risultati non siano conformi alle prescrizioni di qualità. I materiali da utilizzare per la sistemazione dei viali e dei percorsi dovranno essere di tipo NON AMIANTIFERO, SONO PERTANTO ESCLUSI TUTTI I MATERIALI CHE 6

RICADONO NELL'AMBITO DI APPLICAZIONE DELLA LEGGE 27 MARZO 1992, N. 257, RECANTE "NORME RELATIVE ALLA CESSAZIONE DELL'IMPIEGO DELL'AMIANTO" (G.U.- SUPPLEMENTO ORDINARION. 87 DEL 13 APRILE 1992 - SERIE GENERALE) E S.M.I.. 2.4 Prescrizioni particolari sul controllo dei materiali atti alla formazione delle opere in pietra Per ogni fornitura di materiali lapidei dovrà essere accertata la rispondenza alle prescrizioni di qualità di cui al presente Capitolato, mediante prove dirette da eseguirsi sui materiali oggetto di fornitura, ovvero prove eseguite sulla produzione ordinaria. In modo particolare dovrà essere oggetto di campionatura, da sottoporre alla Direzione Lavori, la fornitura delle caditoie in pietra da posizionare in corrispondenza dei pozzetti per la raccolta delle acque meteoriche. Le prove dirette sono a carico dell Appaltatore: tuttavia, se il fornitore esegue prove sulla produzione ordinaria conformi alle prescrizioni del presente Capitolato, mettendo i risultati a disposizione della D.L. e degli Enti di Tutela e questi esigano ugualmente l esecuzione di prove di laboratorio dirette, le relative spese saranno a carico dell Appaltatore solo se i risultati non siano conformi alle prescrizioni di qualità. 2.5 Prove sulla produzione ordinaria Le prove sulla produzione ordinaria, ammesse qualora il fornitore sia in grado di dimostrare l uniformità nel tempo della propria produzione, consistono nell autocontrollo continuo e in controlli esterni periodici della produzione stessa. Per l autocontrollo dovranno essere eseguite le prove indicate nelle norme specifiche del presente Capitolato, con la frequenza e sui quantitativi di materiali ivi presenti. I risultati dell autocontrollo devono essere registrati ed oggetto di valutazioni statistiche, da conservare a disposizione del laboratorio che esegue i controlli esterni. I controlli esterni devono essere eseguiti da parte di un laboratorio specializzato e autorizzato, con la frequenza e sui quantitativi precisati nelle norme specifiche del presente Capitolato e ad ogni essenziale modifica della produzione che influisca sulla qualità dei prodotti. 2.6 Prove dirette Alla scelta dei materiali da sottoporre a prove dirette di laboratorio, si procederà di comune accordo tra l Appaltatore e la D.L.: in difetto di accordo, quest ultima designerà un tecnico specializzato cui affidare la scelta. I materiali possono essere prelevati o dalle scorte di magazzino o dalla partita da fornirsi, sia in fabbrica che in cantiere e devono corrispondere alla media della scorta o della fornitura. Per le prove di laboratorio eseguite direttamente sui materiali della fornitura, verranno prelevate le quantità precisate dalle norme specifiche. Le prove dirette devono essere eseguite ad una data fissata di comune accordo con la Stazione Appaltante. Qualora le prove vengano eseguite presso il fornitore, la D.L. avrà libero accesso alle sale di collaudo ed ai magazzini del fornitore stesso, per controllare o provare il materiale oggetto della fornitura; in tal caso, tutte le prove devono essere ultimate prima della spedizione della fornitura. Qualora uno dei materiali non soddisfacesse ad una delle prove di laboratorio, la prova stessa dovrà essere ripetuta su un numero doppio di unità. L esito negativo di una di queste seconde prove comporterà il rifiuto dell intero lotto. Le prescrizioni specifiche relative alle caratteristiche generali di qualità e alle tolleranze verranno invece in ogni caso controllate in cantiere, i materiali non rispondenti verranno rifiutati. 7

3 QUALITÀ E PROVENIENZA DEI MATERIALI PER OPERE DI RESTAURO Quale regola generale si intende che i materiali, i prodotti ed i componenti occorrenti, realizzati con materiali e tecnologie tradizionali e/o artigianali, per la costruzione delle opere, proverranno da quelle località che l'appaltatore riterrà di sua convenienza, purché, ad insindacabile giudizio della Direzione dei lavori, rispondano alle caratteristiche/prestazioni di seguito indicate. Nel caso di prodotti industriali la rispondenza a questo Capitolato può risultare da un attestato di conformità rilasciato dal produttore e comprovato da idonea documentazione e/o certificazione. 3.1 Acqua-pozzolane-gesso-sabbie-aggregati, ecc... Acqua - l acqua per l impasto con leganti idraulici dovrà essere limpida (norma UNI EN 27027), priva di grassi o sostanze organiche e priva di sali (particolarmente solfati e cloruri) in percentuali dannose e non essere aggressiva per il conglomerato risultante; Pozzolane - le pozzolane saranno ricavate da strati mondi di cappellaccio ed esenti da sostanze eterogenee o di parti inerti; qualunque sia la provenienza dovranno rispondere a tutti requisiti prescritti dal R.D. n.2230 del 16/11/39. Gesso il gesso dovrà essere di recente cottura, perfettamente asciutto, di fine macinazione in modo da non lasciare residui sullo staccio di 56 maglie a cmq., scevro da materie eterogenee e senza parti alterate per estinzione spontanea. il gesso dovrà essere conservato in locali coperti, ben riparati dall umidità e da agenti degradanti. per l accettazione valgono i criteri generali dell articolo Materiali in Genere e la norma UNI 5371. Sabbie Le sabbie dovranno essere assolutamente prive di terra, materie organiche o altre materie nocive, essere di tipo siliceo o in subordine quarzoso, granitico o calcareo, mentre andranno escluse quelle provenienti da rocce friabili o gassose; non dovranno contenere alcuna traccia di cloruri, solfati, materie argillose, terrose, limacciose e polverose, avere grana omogenea. Sottoposta alla prova di decantazione in acqua, la perdita di peso della sabbia non dovrà essere superiore al 2%. L Appaltatore dovrà mettere a disposizione della D.L. i vagli di controllo (stacci) di cui alla norma UNI 2332-1. E assolutamente vietato l uso di sabbia marina. Aggregati gli aggregati per i conglomerati, naturali e di frantumazione, devono essere costituiti da elementi non gelivi e non friabili, privi di sostanze organiche, limose e argillose, di getto o presenti in proporzioni non nocive all indurimento del conglomerato. Calce aerea (grassello di calce o crema di calce) spenta in fossa e stagionata; Calce idraulica naturale garantita esente da sali solubili, in sacchi chiusi sigillati, ben immagazzinati; Polvere di marmo proveniente da scaglie o detriti di marmo bianco, lucente, di granulometria simile a quella dei marmorini originali; Polvere di pietre locali ; Sabbia, sabbione, ghiaino, proveniente da fiumi, lavato, privo di fango, materiali organici e sali solubili; Granulati, polvere di pietra locali, lavati, esenti da materie impure o sali solubili; Scaglie di laterizio, lavati esenti da materie impure o sali solubili; Teli di protezione polietilene degli spessori adeguati e opportuna elasticità; Terre naturali quelle richieste per la formazione degli impasti esenti di impurità Ammonio carbonato come da scheda tecnica da approvarsi dalla D.L.; 8

Perni metallici di materiali inossidabili, filettati e non e dei diametri decisi dalla D.L.; Barra di vetroresina con diametri adeguati decisi dalla D.L.; Rete metallica o plastica - del tipo da approvarsi dalla D.L.; Solvente - secondo le caratteristiche della scheda tecnica da approvarsi dalla D.L.; Consolidante protettivo a base dell estere dell acido silicico e polisilossano da darsi a pennello nel rapporto di diluizione e secondo le modalità indicate nella scheda tecnica Adesivo - secondo le caratteristiche della scheda tecnica da approvarsi dalla D.L.; Biocida- secondo le analisi che saranno compiute nel corso dei lavori e le prescrizioni che saranno impartite dalla D.L.: Protezione degli elementi metallici - soluzione di polimetilmetacrilato in solvente, come acetone o diluente nitro, due mani al 5/6 % Adesivo - resina epossidica bicomponente, per incollaggi di scaglie con piccolo peso. Eliminazione immediata degli eccessi di prodotto, con cotone idrofilo imbevuto di acetone e/o alcool etilico denaturato. Sigillatura delle vie pervie all acqua e/o alla luce con malta per stuccature. Velatura per cortina laterizia - tinta acquosa : acqua + terre naturali superventilate + 5% di emulsione acquosa al 20 %, di polmetilmetacrilato o in alternativa, 5% di colla di pelli, o colla di guanti rigonfiata in acqua Coloritura per equilibratura cromatica - tinta acquosa : acqua di calce, o all occorrenza latte di calce + terre naturali superventilate, o polvere di pietra naturale + 2% di emulsione acquosa al 20 %, di polmetilmetacrilato, o in alternativa, 2 % di colla di pelli, o colla di guanti rigonfiata in acqua; Inibitore di corrosione - convertitore di ruggine da darsi con le tecniche e le quantità che disporrà la D.L.; Consolidante preliminare per malte disgregate - silicato di etile, a pennello secondo le modalità indicate dalle schede tecniche) ; in alternativa si userà una soluzione acquosa di polimetilmetacrilato in emulsione acquosa, al 10%, a pennello per lenta percolazione, con la rimozione immediata a tampone con acetone del prodotto in eccesso ; oppure soluzione di polimetilmetacrilato in solvente acetone, a pennello, in una o più mani dall 1 al 3%, fino al ristabilimento di buone qualità di coesione. Malta consolidante per fessurazioni e linee di discontinuità fra gli strati Malta premiscelata in acqua, iniettata a siringa secondo le modalità indicate nella scheda tecnica. Soluzione pulente per impacchi di pulitura con soluzione al 24 % di ammonio carbonato in acqua, supportante carta giapponese, o sepiolite, o polpa di cellulosa con o senza aggiunta di sepiolite, secondo indicazione delle schede tecniche da approvarsi dalla D.L.. 3.2 Malte. Qualità e composizione Generalità Le malte, per quanto possibile, devono essere confezionate con materiali analoghi a quelli utilizzati durante la costruzione del manufatto oggetto del restauro. In ogni modo, la composizione delle malte, l uso specifico di ognuna di esse nelle varie fasi dei lavori, l eventuale integrazione con additivi, resine o con altri prodotti di sintesi chimica, ecc., saranno specificati dalla D.L. dietro autorizzazione degli organi preposti alla tutela del manufatto in oggetto. Nella preparazione delle malte si dovranno usare sabbie di granulometria e natura chimica appropriata. Saranno, in ogni caso, preferite le sabbie di tipo siliceo o calcareo, mentre andranno escluse quelle provenienti da rocce friabili o gessose; non dovranno contenere alcuna traccia di cloruri, solfati, materie argillose, terrose, limacciose e polverose. L impasto delle malte, effettuato con appositi mezzi meccanici 9

o, manualmente, dovrà risultare omogeneo e di tinta uniforme. I vari componenti, con l esclusione di quelli forniti in sacchi di peso determinato, dovranno ad ogni impasto essere misurati preferibilmente sia a peso che a volume. La calce spenta in pasta dovrà essere accuratamente rimescolata in modo che la sua misurazione, a mezzo di cassa parallelepipeda, riesca semplice e di sicura esattezza. Gli impasti dovranno essere preparati nella quantità necessaria per l impiego immediato e, per quanto possibile, in prossimità del lavoro. I residui d impasto che non avessero per qualsiasi ragione immediato impiego, dovranno essere gettati a rifiuto, ad eccezione di quelli formati con calce comune che, il giorno stesso della loro miscelazione, potranno essere riutilizzati. I componenti di tutti i tipi di malte dovranno essere mescolati a secco. Le modalità per la determinazione della resistenza a compressione delle malte sono riportate nel decreto ministeriale 3 giugno 1968. I tipi di malta e le loro classi sono definite in rapporto alla composizione in volume nel seguente modo (D.M. 9 gennaio 1987): malta idraulica (classe M4) Composizione: calce idraulica. (1); sabbia (3) malta pozzolanica (classe M4) Composizione: calce aerea (1); pozzolana (1) malta bastarda (classe M4) Composizione: cemento (1); calce idraulica. (1); sabbia (5) malta bastarda (classe M3) Composizione: cemento (1); calce idraulica. (1); sabbia (5); pozzolana (1) malta cementizia (classe M2) Composizione: cemento (1); calce idraulica. (0,5); sabbia (4) malta cementizia (classe M1) Composizione: cemento (1); sabbia (3). Alla malta cementizia si può aggiungere una piccola quantità di calce aerea con funzione plastificante. Malte di diverse proporzioni nella composizione confezionata anche con additivi, preventivamente sperimentata, possono essere ritenute equivalenti a quelle indicate qualora la loro resistenza media e compressione risulti non inferiore ai valori seguenti: 12 N/mmq (120 Hgf/cmq) per l equivalenza alla malta M1 8 N/mmq (80 Hgf/cmq) per l equivalenza alla malta M2 5 N/mmq (50 Hgf/cmq) per l equivalenza alla malta M3 2,5 N/mmq (25 Hgf/cmq) per l equivalenza alla malta M4. Ove l approvvigionamento delle malte dovesse essere effettuato ricorrendo a prodotti confezionati in sacchi o in fusti, questi oltre ad essere perfettamente sigillati dovranno avere la chiara indicazione relativa al produttore, al peso, alla classe di appartenenza, allo stabilimento di produzione, alla quantità d acqua occorrente per il confezionamento, alle modalità di confezionamento e alle resistenze minime dopo i 28 giorni di stagionatura. Le calci idrauliche naturali dovranno inoltre avere certificazione europea e quindi essere conformi alle normative ENV 459/2 classificazione secondo NHL. NORMATIVA DI RIFERIMENTO: UNI 10924 Beni culturali Malte per elementi costruttivi e decorativi Classificazione e terminologia. MODALITÀ DI PROVA, CONTROLLO E COLLAUDO L appaltatore è obbligato a prestarsi, in qualsiasi momento, ad eseguire od a far eseguire presso il laboratorio di cantiere, presso gli stabilimenti di produzione o presso gli Istituti autorizzati, tutte le prove scritte dal presente capitolato speciale d appalto o dalla direzione dei lavori, sui materiali impiegati o da impiegarsi, nonché sui manufatti realizzati in opera e sulle forniture in generale. Il prelievo dei campioni, da eseguire 10

secondo le norme regolamentari e conformemente a quanto prescritto dalle norme UNI vigenti, anche nel caso che le modalità di prova, controllo e collaudo non siano specificamente richiamate nel presente capitolato, verrà effettuato in contraddittorio con l impresa sulla base della redazione del verbale di prelievo. 3.2.1 Malta per iniezioni Per gli interventi di consolidamento delle murature verrà utilizzata boiacca costituita da legante idraulico fillerizzato fluido, resistente ai sali, a base di calce e Pozzolana. 3.2.2 Malta per ricostruzioni murarie Per gli interventi di ricostruzione muraria per gli interventi cuci-scuci, per la stilatura dei giunti e per la costruzione delle copertine superiori della murature, previa campionatura dei materiali e a secondo delle situazioni locali di deterioramento dell'apparato murario, sono previste l impiego delle seguenti malte: malta per intonaci e da muratura, ad elevate prestazioni meccaniche, a base di calce idraulica naturale e Pozzolana, legante a base di calce e pozzolana miscelata con sabbia e ghiaietto (legante 540 kg/mc ghiaetto 0-8 mm. 1080 kg/mc). 3.2.3 Malta di rinzaffo legante - calce idraulica naturale, inerte - sabbia di fiume lavata, esente da sali solubili, granulato di pietra naturale, ghiaino lavato rapporto legante inerte 1 :2 o 1 :3 (a seconda della dimensione degli inerti, della loro idratazione, dell umidità relativa ambientale), armatura - rete di nylon, rete metallica, pietrame, scaglia di laterizio quando disposto dalla D.L. granulometria dell inerte - secondo le qualità delle malte originali di riferimento, anche non omogenea, per la miscelazione di inerti diversi spessore - quello necessario a ristabilire la regolarità del piano in congruenza con le parti originali 3.2.4 Malta dell intonaco di sottofondo legante - calce idraulica naturale inerte - sabbia di fiume esente da sali solubili, lavata, granulato di pietra naturale, polvere di pietra naturale granulometria dell inerte - secondo le qualità delle malte originali di riferimento, anche non omogenea, per la miscelazione di inerti diversi spessore - quello necessario a ristabilire la regolarità del rivestimento ; in più riprese, nel caso di elementi in rilievo, apportando gradualmente spessore su spessore. 3.2.5 Malta per le stuccature legante - calce idraulica naturale inerte - sabbia di fiume esente da sali solubili, lavata, granulato di pietra naturale, polvere di pietra naturale rapporto legante inerte 1 :2 in volume granulometria dell inerte - secondo le qualità cromatiche e tessiturali della pietra costitutiva dell elemento, anche non omogenea, per la miscelazione di inerti diversi 3.2.6 Malta premiscelata malta premiscelata di rinzaffo macroporosa, antisale secondo la scheda tecnica che verrà approvata dalla D.L. 11

3.3 Laterizi I laterizi da impiegare per i lavori di qualsiasi genere, dovranno corrispondere alle norme per l accettazione di cui al R.D. 16 novembre 1939, n. 2233, e nell allegato 1 del D.M. 30 maggio 1974, e alle norme UNI vigenti (UNI 2105, 5631, 5632). I mattoni pieni da usarsi per la sarcitura delle lesioni, nel caso di cortina laterizia erosa o nella ricostruzione dei cornicioni sia all interno dovranno essere di recupero puliti dai residui dannosi o nuovi di prima scelta eseguiti a mano e comunque avere dimensioni, sembianze sagomature, granulometria uguale agli esistenti. E prescritto un comportamento non gelivo, una resistenza cioè ad almeno venti cicli alternati di gelo e disgelo eseguiti fra i +50 C e i 20 C. Saranno da escludersi la presenza di noduli bianchi di carbonato di calcio come pure i di noduli rossi di ferro. Per gli interventi i ricostruzione del paramento murario nelle parti a vista dovranno essere utilizzati esclusivamente mattoni di recupero con dimensioni e cromia identici a quelli utilizzati per il precedente intervento di restauro. 12

4 QUALITÀ E PROVENIENZA DEI MATERIALI PER FINITURE (AGRARIE, VEGETALI E REALIZZAZIONE VIALI) Per materiale agrario si intende tutto quel materiale usato nei lavori di agricoltura, vivaismo e giardinaggio, occorrente alla messa a dimora delle piante, alla cura ed alla manutenzione. Per materiale vegetale si intende tutto il materiale vivo (alberi, arbusti, erbacee, sementi, ecc ) necessario all esecuzione dei lavori. 4.1 Terreno agrario di riporto L Appaltatore dopo essersi accertato della qualità del terreno da riportare dovrà comunicare preventivamente alla Direzione Lavori il luogo esatto in cui intende prelevare il terreno agrario per il cantiere, per poterne permettere un controllo da parte della Direzione Lavori, che si riserva la facoltà di prelevare dei campioni da sottoporre ad analisi. Tale approvazione non impedirà successive verifiche da parte della Direzione Lavori sul materiale effettivamente portato in cantiere. Le analisi del terreno dovranno essere eseguite secondo i metodi ed i parametri normalizzati di prelievo e di analisi pubblicati dalla Società Italiana della Scienza del Suolo - S.I.S.S.. Il terreno, se non diversamente specificato in progetto o dalla Direzione Lavori, dovrà essere per composizione e granulometria classificato come terra fine, con rapporto argilla/limo/sabbia definito di medio impasto ed avente le seguenti caratteristiche: - contenuto di scheletro (particelle con diametro superiore a 2 mm) assente o comunque inferiore al 10 % (in volume) - ph compreso inferiore a 7,8 - Sostanza organica non inferiore al 2% (in peso secco) - Calcare totale inferiore al 5% - Azoto totale non inferiore al 0,1% - Capacità di Scambio Cationico (CSC) non inferiore a 10 e non superiore a 20 meq/ 100 g - Fosforo assimilabile tra 40 e 40 ppm - Potassio assimilabile > 2% dalla CSC o comunque > 100 ppm - Conducibilità idraulica > 0,5 cm x ora - Conducibilità Ece tra 0,8 e 2 ms x cm -1 - Rapporto C/N compreso fra 9e 15 - Contenuto di metalli pesati inferiore ai valori limite ammessi dalla CEE - Ridotta presenza di sementi, rizomi di erbe infestanti Il terreno dovrà contenere i microelementi essenziali per la vita delle piante, in giusta proporzione. Nel caso di terreni con valori che si discostano da quelli indicati, spetterà alla Direzione Lavori accettarli imponendo, se necessario, interventi con concimi o con correttivi per bilanciarne i valori, tali interventi non saranno in alcun modo ricompensati all Appaltatore. Questi ultimi dovranno rispettare le caratteristiche prescritte dalla L. del 19 ottobre 1984, n. 748 Nuove norme per la disciplina dei fertilizzanti. La terra di coltivo da utilizzare nel riporto dovrà provenire da aree a destinazione agraria il più possibile vicino al cantiere e prelevata entro i primi 35 cm dalla superficie, l Appaltatore è tenuto a rimuovere l eventuale vegetazione presente (manto erboso, foglie, ecc...) per i primi 3-5 cm. In linea generale il terreno di riporto non deve essere disforme dal terreno agricolo dell area di intervento, tranne dove venga specificatamente indicato dal progetto, deve rispettare i parametri sopraindicati ed avere una giusta quantità di microrganismi, comunque dovrà essere completamente esente da materiale 13

inquinante (oli, benzine, ecc...), da sostanze nocive (sali minerali o altro), da inerti (pietre, plastica, ferro, vetro, radici, residui vegetali, ecc.) e da agenti patogeni. Il terreno di riporto sarà misurato in volume di terreno smosso, effettivamente posato in cantiere, espresso in metri cubi. A insindacabile giudizio della Direzione Lavori potrà essere richiesto, a spese dell Appaltatore l esecuzione di analisi chimico-fisiche per verificare le caratteristiche del terreno agrario di riporto utilizzato 4.2 Tubo corrugato flessibile Il tubo corrugato flessibile in PVC duro a doppia parete (rivestito internamente da una guaina plastica), corrugato, flessibile. I tubi dovranno avere struttura omogenea e dovranno essere privi di bolle, fenditure o difetti simili. Le estremità dei tubi dovranno essere tagliate ortogonalmente agli assi. Il materiale dovrà essere fornito negli imballi originali attestanti qualità e caratteristiche del contenuto, che dovranno essere approvate dalla Direzione Lavori prima del loro impiego. Le misure per la verifica delle dimensioni dei tubi e delle aperture e le prove di resistenza meccanica devono essere eseguite secondo le modalità delle norme DIN 1187, che si intendono integralmente trascritte. Nella prova di resistenza all urto, al massimo il 5 % dei campioni potranno risultare frantumati o parzialmente frantumati per l intera lunghezza. Nella prova di resistenza a flessione, i campioni non devono cedere o frantumarsi. Nella prova di resistenza a deformazione, il diametro esterno dei tubi non può modificarsi più del 12%. I tubi corrugati flessibili saranno misurati in metri lineari effettivamente posati in cantiere. 4.3 Ghiaia e ciottoli Gli inerti per i percorsi dovranno essere in ghiaia naturale o graniglia ottenuta per frantumazione di ciottoli o di roccia e successivamente lavati. La ghiaia dovrà essere fornita in tre pezzature: fine (pezzatura inferiore a 3 mm), media ( 3-6 mm), grossa (6-12 mm). Il materiale dovrà avere una buona resistenza alla compressione, ridotta porosità, assenza di composti idrosolubili (gesso o altro) e di sostanze polverose, argillose e di terreno. La ghiaia e i ciottoli verranno compensate a peso del materiale effettivamente posato in cantiere, espresso in chilogrammi. 4.4 Materiali per realizzazione viali Caratteristiche dei materiali da impiegare: Aggregati: saranno impiegate ghiaie e sabbie di cava e/o di fiume con percentuale di frantumato pari al 100% del peso degli aggregati. Gli aggregati dovranno avere i seguenti requisiti: aggregato di dimensioni comprese tra 0 e 150 mm, per la costituzione del cassonetto di fondazione dei viali; aggregato di dimensioni non superiori a 30 mm né di forma appiattita, allungata o lenticolare per la formazione del manto dei viali; aggregato di dimensioni non superiori a 5 mm né di forma appiattita, allungata o lenticolare per la costituzione del manto di finitura superficiale dei viali; Granulometria compresa nel seguente fuso ed avente andamento continuo e uniforme (CNR B. U. n 23 del 14/12/1971 ): 14

Serie crivelli e setacci UNI Passante % totale in peso Crivello 40 100 Crivello 30 80 100 Crivello 25 72 90 Crivello 15 53 70 Crivello 10 40 55 Crivello 5 28 40 Setaccio 2 18 30 Setaccio 0,4 8 18 Setaccio 0,18 6 14 Setaccio 0,075 5 10 Vista l importanza delle aree di intervento e la notevole influenza sull immagine complessiva del giardino è stato selezionato quale materiale di finitura (ovvero sia il misto di frantumazione e polveri di frantoio avente granulometria 0-30 mm sia la sabbia granita di frantumazione con pezzatura 0-5mm. a forte presenza di parti fini 0-1 mm.), in funzione del caratteristico colore chiaro, solamente ed esclusivamente sabbia proveniente dalla cave sul fiume Po nella zona compresa tra i comuni di Carmagnola e Carignano (TO). I materiali da utilizzare per la sistemazione dei viali dovranno essere di tipo NON AMIANTIFERO, SONO PERTANTO ESCLUSI TUTTI I MATERIALI CHE RICADONO NELL'AMBITO DI APPLICAZIONE DELLA LEGGE 27 MARZO 1992, N. 257, RECANTE "NORME RELATIVE ALLA CESSAZIONE DELL'IMPIEGO DELL'AMIANTO" (G.U.- SUPPLEMENTO ORDINARION. 87 DEL 13 APRILE 1992 - SERIE GENERALE) E S.M.I.. Acqua: dovrà essere esente da impurità dannose, oli, acidi, alcali, materia organica e qualsiasi altra sostanza nociva. La quantità di acqua nella miscela sarà quella corrispondente all umidità ottima di costipamento con una variazione compresa entro il +/- 2% del peso della miscela per consentire il raggiungimento delle resistenze. 4.5 Sementi L Appaltatore dovrà fornire sementi di ottima qualità, selezionate e rispondenti esattamente al genere, specie e varietà richieste, fornite nella confezione originale sigillata, munite di certificato di identità e di autenticità con indicato il grado di purezza (minimo 98%), di germinabilità (minimo 95%) e la data di confezionamento stabilita dalle leggi vigenti, inoltre dovrà essere munito della certificazione E.N.S.E. (Ente Nazionale Sementi Elette). Il seme dovrà essere fornito in sacchi di carta muniti dello specifico cartellino che attesti le specie e le varietà impiegate. Qualora la miscela non fosse disponibile in commercio dovrà essere realizzata in cantiere alla presenza della Direzione Lavori e dovrà rispettare accuratamente le percentuali stabilite dal progetto (le percentuali devono essere calcolate sul numero indicativo di semi), sarà cura dell Appaltatore preparare e mescolare in modo uniforme le diverse qualità di semi. I miscugli indicati in progetto potranno essere modificati a seconda delle indicazioni della Direzione Lavori che verificherà i risultati conseguiti durante lo svolgimento dei lavori. Per evitare il deterioramento delle sementi non immediatamente utilizzate, queste dovranno essere poste in locali freschi e privi di umidità. Le sementi saranno misurate a peso di materiale effettivamente seminato in cantiere, espresso in chilogrammi. Le sementi saranno misurate a peso di materiale effettivamente seminato in cantiere, espresso in chilogrammi. 15

Sono state individuate le seguenti miscele il cui utilizzo sarà stabilito dalla Direzione Lavori e gli organi di Tutela durante il corso dei lavori. Composizione miscuglio sementi: (dosaggio 40 g/mq) per le aree ornamentali 80% Festuca arundinacea, 10% Poa p.; 10% Lolium p. 4.6 Tappeti erbosi in zolle e strisce Per tappeto erboso in zolle (piote) o strisce si intende uno strato erboso precoltivato, con un adeguato spessore di apparato radicale che ne permetta un rapido affrancamento nel sito di destinazione. L Appaltatore dovrà fornire il manto erboso composto da specie prative richieste e nelle proporzioni specificate in progetto, il materiale dovrà essere privo di infestanti. Prima di procedere alla fornitura, l Appaltatore dovrà sottoporre all approvazione della Direzione Lavori dei campioni rappresentativi del materiale che si intende utilizzare, indicando anche il luogo esatto di provenienza. Il tappeto erboso dovrà derivare da campi di produzione appositamente predisposti in zone pedoclimaticamente simili a quelle di destinazione. Il terreno di supporto del prato deve essere certificato da analisi di laboratorio, con uno spessore di 1-3 cm per i prati ornamentali e di 3-4 cm per i campi sportivi. Le zolle erbose, a seconda delle esigenze, delle richieste e delle specifiche che costituiscono il prato, verranno di norma fornite in forme regolari rettangolari, quadrate o a strisce; per non pregiudicarne la compattezza le prime due verranno fornite su pallet, mentre le strisce saranno arrotolate. Il prato potrà essere di dimensioni varie, ma uniformi, per facilità di maneggevolezza il materiale dovrà essere fornito nelle seguenti dimensioni: zolla 25-20 x 40-50 cm, striscia 25-50 x 1-25 m. Tutto il prato dovrà essere prelevato, trasportato e posato sul terreno definitivo nel più breve tempo possibile, non oltre le 24 ore, facendo attenzione a non lasciare avviare processi di fermentazione, disidratazione o danni da mancanza di luce. Nel caso non si riesca a posarlo nel sito definitivo, nei tempi richiesti, il prato andrà srotolato e sparso a terra, innaffiato regolarmente fino alla posa definitiva che non dovrà avvenire comunque entro le 48 ore dalla stesa, altrimenti il direttore dei lavori potrà rifiutare il materiale. I tappeti erbosi in zolle e strisce saranno misurate in base alla superficie effettivamente coperta dal prato, misurata in metri quadrati. 4.7 TUBAZIONI 4.7.1 Tubi di calcestruzzo I tubi di cls. Cementizio dovranno essere confezionati con calcestruzzo sufficientemente ricco di cemento Rck 425, ben stagionati, ben compatti, levigati, lisci, perfettamente rettilinei a sezione interna esattamente circolare di spessore uniforme e scevri affatto da screpolature. La frattura dei tubi di cls. dovrà essere pure compatta, senza fessure ed uniforme. Il ghiaiettino del calcestruzzo dovrà essere così intimamente mescolato con la malta, che i grani dovranno rompersi sotto l azione del martello senza distaccarsi dalla malta. Prescrizioni di qualità I tubi in calcestruzzo, alla fornitura e comunque non più tardi di 28 giorni dopo il getto, dovranno corrispondere alle seguenti prescrizioni di qualità: Caratteristiche generali I tubi dovranno avere caratteristiche uniformi e non presentare difetti che possano compromettere la loro resistenza, impermeabilità o durata. 16

Piccoli fori e screpolature superficiali fini, a tela di ragno, non hanno importanza, purché siano rispettate le prescrizioni del presente Capitolato. Le estremità dei tubi dovranno presentare spigoli netti. Dimensioni I tubi in calcestruzzo hanno forma circolare con giunto a maschio e femmina o a bicchiere, con piede o senza piede e lunghezza pari ad un multiplo di 500 mm. Le dimensioni trasversali sono indicate nella tabella 6. La tolleranza sulla lunghezza nominale dei tubi è pari a ± 1%. Le tolleranze sulle dimensioni trasversali sono indicate nella tabella 3. Le superfici interne dei tubi e la superficie del piede (per i tubi con piede) dovranno avere generatrici rettilinee; sarà ammesso uno scostamento massimo dalla retta pari allo 0,5% della lunghezza del tubo. Resistenza meccanica I tubi, caricati al vertice, dovranno presentare i valori minimi di resistenza meccanica indicati nella tabella 4. Prove Per la verifica delle prescrizioni di qualità, si dovranno prelevare almeno 5 campioni per ogni dimensione dei tubi. Le misure per la verifica delle tolleranze e le prove di resistenza meccanica dovranno essere eseguite secondo le modalità delle norme DIN 4032, che s intendono integralmente trascritte. Controlli Per l autocontrollo a cura del produttore, ai sensi del precedente punto 1.2.1.B, i tubi verranno divisi in due classi: con diametro nominale da 100 a 400 mm e da 500 a 800 mm. Per ogni classe verranno eseguite le seguenti prove, con le frequenze accanto indicate: - verifiche di tolleranza: 3 tubi alla settimana; - resistenza meccanica: 1 tubo ogni due settimane; - impermeabilità: 1 tubo alla settimana. I controlli presso i laboratori esterni, sempre a cura del produttore, ai sensi del citato punto 1.2.1.B, verranno eseguiti almeno due volte all anno su 3 tubi per ognuna delle suddette classi. Per le prove dirette di laboratorio a carico dell Appaltatore, ai sensi del punto 1.2.1.F, verrà prelevato lo 0,5% di pezzi riferito al complesso della fornitura divisa nelle classi sopraindicate, con un numero minimo pari a 5 campioni. Tabella 3 Tubi circolari in calcestruzzo Dimensioni trasversali e tolleranze (misure in mm) Diametro nominale Massimo scarto delle superfici frontali (1) Larghezza del piede Spessori minimi Misura Tolleranza Tipo senza piede Tipo con piede Imposta Chiave e piede 100 ± 2 3 80 22 22 22 150 ± 2 3 120 24 24 24 200 ± 3 24 160 26 26 26 250 ± 3 4 200 30 30 30 300 ± 4 5 240 36 36 36 400 ± 4 6 320 42 42 42 17

500 ± 5 6 400 50 50 58 600 ± 6 8 450 58 58 70 700 ± 6 8 500 66 66 80 800 ±7 10 550 74 74 90 (1) Per scarto delle superfici frontali si intende la massima distanza tra le superfici frontali ed i piani perpendicolari all'asse e tangenti al bordo esterno del tubo. Tabella 4 -Tubi in calcestruzzo - Resistenza meccanica Diametro nominale (mm) Forza di schiacciamento al vertice (kn/m) 100 24 150 26 200 27 250 28 300 30 400 32 500 35 600 38 700 41 800 43 4.7.2 Tubi di calcestruzzo forati per drenaggi Tubazione, in calcestruzzo vibrocompresso Rck 350, forati sulla mezzaluna superiore, fori Ø min. cm 1,5; giunti a mezzo spessore. 4.7.3 Tubi in PVC (poli-cloruro di vinile) Dovranno avere impressi sulla superficie esterna, in modo evidente, il nominativo della ditta costruttrice, il diametro, l'indicazione del tipo e della pressione di esercizio; sulle condotte per acqua potabile dovrà essere impressa una sigla per distinguerle da quelle per altri usi, come disposto dalla Circ.Min.Sanità n.125 del 18 luglio 1967. I tubi si distinguono come previsto dalle norme UNI 7441-47. Il Direttore dei lavori potrà prelevare a suo insindacabile giudizio dei campioni da sottoporre a prove, a cura e spese dell'appaltatore, e qualora i risultati non fossero rispondenti a quelli richiesti, l'appaltatore sarà costretto alla completa sostituzione della fornitura, ancorché messa in opera, e al risarcimento dei danni diretti ed indiretti. 4.7.4 Tubo corrugato flessibile in PEAD Il tubo corrugato flessibile in PEAD a doppia parete (rivestito internamente da una guaina plastica), corrugato esternamente e liscio internamente, flessibile. I tubi dovranno avere struttura omogenea e dovranno essere privi di bolle, fenditure o difetti simili. Le estremità dei tubi dovranno essere tagliate ortogonalmente agli assi. Il materiale dovrà essere fornito negli imballi originali attestanti qualità e caratteristiche del contenuto, che dovranno essere approvate dalla Direzione Lavori prima del loro impiego. Le misure per la verifica delle dimensioni dei tubi e delle aperture e le prove di resistenza meccanica devono essere eseguite secondo le modalità delle norme DIN 1187, che si intendono integralmente trascritte. Nella prova di resistenza all urto, al massimo il 5 % dei campioni potranno risultare frantumati o parzialmente frantumati per l intera lunghezza. Nella prova di resistenza a flessione, i campioni non devono cedere o frantumarsi. Nella prova di resistenza a deformazione, il diametro esterno dei tubi non può modificarsi più del 12%. 18

I tubi corrugati flessibili saranno misurati in metri lineari effettivamente posati in cantiere. 4.8 Geotessile non tessuto Il materiale geotessile non tessuto da utilizzare per le opere dovrà essere del tipo a filo continuo al 100% di propilene coesionato a caldo senza l'impiego di collanti o resine da g/m² 280, adatto per la costruzione di drenaggi, strade, piazzali, parcheggi, la stabilizzazione del suolo, il controllo dell'erosione e per la realizzazione di impianti sportivi e giardini pensili. Tale materiale dovrà essere consegnati negli imballi originali, attestanti qualità e caratteristiche del contenuto. La Direzione Lavori può richiedere un controllo di verifica, avente lo scopo di accertare se gli elementi da mettere in opera abbiano le caratteristiche adatte a quanto riportato nella presente voce. I non tessuti geotessili verranno misurati in superficie, calcolata in proiezione verticale, realmente posata, senza tenere conto delle eventuali sovrapposizioni, espressa in metri quadrati. 4.9 Materiali ferrosi I materiali ferrosi da impiegare nei lavori dovranno essere esenti da scorie, soffiature, sbrecciature, paglie o da qualsiasi altro difetto prescritto (UNI 2623-29). Fusione, laminazione, trafilatura, fucinatura e simili. Essi dovranno rispondere a tutte le condizioni previste dal citato D.M. 30 maggio 1974 (allegati nn. 1, 3, 4) ed alle norme UNI vigenti e presentare inoltre, a seconda della loro qualità, i seguenti requisiti: 1. Ferro Il ferro comune dovrà essere di prima qualità, eminentemente duttile e tenace e di marcatissima struttura fibrosa. Esso dovrà essere malleabile, liscio alla superficie esterna, privo di screpolature, senza saldature aperte, e senza altre soluzioni di continuità. 2. Acciaio trafilato o laminato Tale acciaio, nella varietà dolce (cosiddetto ferro omogeneo), semiduro e duro, dovrà essere privo di difetti, di screpolature, di bruciature e di altre soluzioni di continuità. In particolare, per la prima varietà sono richieste perfette malleabilità e lavorabilità a fresco e a caldo, senza che ne derivino screpolature o alterazioni; esso dovrà essere altresì saldabile e non suscettibile di prendere la temperatura; alla rottura dovrà presentare struttura lucente e finemente granulare. 3. Corten (UNI EN 10025-5/05) prodotti laminati a caldo di acciai per impieghi strutturali. Condizioni tecniche di fornitura di acciai per impieghi strutturali con resistenza migliorata alla corrosione atmosferica. 4.10 Materiali in pietra Pietra da taglio - La pietra da taglio da impiegare nelle costruzioni dovrà presentare la forma e le dimensioni di progetto, ed essere lavorata, secondo le prescrizioni che verranno impartite dalla Direzione Lavori all'atto dell'esecuzione, nei seguenti modi: a) a grana grossa; b) a grana ordinaria; c) a grana mezza fina; d) a grana fina. Per pietra da taglio a grana grossa, si intenderà quella lavorata semplicemente con la punta grossa senza fare uso della martellina per lavorare le facce viste, né dello scalpello per ricavarne gli spigoli netti. Verrà considerata come pietra da taglio a grana ordinaria quella le cui facce viste saranno lavorate con la martellina a denti larghi. 19