IL PALAZZETTO CHE NON VERRÀ IL PERSONAGGIO: MARIO MARTINOLI SPARITO L ASS. SPARANO PIERSANDRO PALLAVICINI INCONTRO CON L AUTORE.



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MICHELE CRUCELI TRASLOCHI e MODIFICHE COMPLETE 25 anni di esperienza ACQUE MINERALI E OLIGOMINERALI VINI DOC - D.O.CG DELLE MIGLIORI ZONE ITALIANE ABBIATEGRASSO (MI) Tel. 02.94699142 VIGEVANO (PV) Tel. 0381.88631 - Cell. 338.9181716 l altra voce per Vigevano Anno 2 o n o 7 - aprile 2002 Da tre generazioni al vostro servizio. Per pronta consegna: Telefono 0381.325538 Via Valle S. Martino, 20 - VIGEVANO Redazione: Via Dante, 25 - Vigevano - Amministrazione: Edizioni Agorà di Salluzzo Davide, Via Bellini 28, Vigevano - Stampa: Edizioni Tipografia Commerciale, Corso Roma 200, Cilavegna - Spedizione in abb. post. 45% art. 2 comma 20/B legge 662/96 Pavia Iscritto nel Registro Periodici n 4, 11 settembre 2001, Tribunale di Vigevano - Commerciale: 36 mm x 1 colonna L. 25.000 a modulo - Finanziari, legali, sentenze, concorsi: L. 1.000 al millimetro - Propaganda elettorale: L. 30.000 a modulo www.labarriera.it MENSILE - F 1,00 redazione@labarriera.it a pag. 3 INCONTRO CON L AUTORE IL PALAZZETTO CHE NON VERRÀ a pag. 6 IL PERSONAGGIO: MARIO MARTINOLI a pag. 16 a pag. 18 PIERSANDRO PALLAVICINI SPARITO L ASS. SPARANO a pag. 24 Caffè VIGEVANO Torrefazione dal 1921 Via trivulzio, 45 - Tel. 0381.690730 www.portmoka.it

2 NO 7 - APRILE 2002 VOCE AI LETTORI - EDITORIALE LBar a rier a INTELLIGENTI E ONESTI Spett. redazione de La Barriera, offro un piccolo contributo per il Vs mensile, se riterrete opportuno pubblicatelo pure. Quando Dio fece il mondo, perché gli uomini vi prosperassero decise di dare a ciascun popolo due virtù. Così rese gli americani ordinati e rispettosi della legge, i tedeschi tenaci e studiosi, i giapponesi lavoratori e pazienti. Giunto agli italiani, disse all arcangelo Gabriele di annotare su un quaderno: Questi saranno intelligenti, onesti e voteranno Forza Italia. Quando terminò di fare il mondo, l arcangelo Lo chiamò e gli disse: Padre buono, hai dato a tutti i popoli del mondo due virtù, ma agli italiani ne hai date tre. Questo farà sì che essi prevarranno su tutti gli altri popoli del mondo. E questa la Tua volontà?. Hai ragione, - disse Dio, - non sarebbe giusto. Ma siccome non possono essere ritirati i doni che ho fatto dovremo rimediare a questa situazione. D ora in avanti, gli italiani come popolo conserveranno queste tre virtù, ma affinché essi non prevalgano sugli altri popoli nessuno di loro potrà avvalersi di più di due di esse per volta. È per questa ragione che, da allora, l italiano che vota Forza Italia ed è onesto non può essere anche intelligente, quello che è intelligente e che vota Forza Italia non può essere anche onesto, e quello che è intelligente e onesto non potrà mai votare Forza Italia. GG PV LE VOSTRE Le vostre lettere LETTERE La mia rubrica TV SACCHI DI CIBO NELLA SPAZZATURA Scrivo questa lettera per richiamare l attenzione dei lettori su una situazione a dir poco vergognosa. Ogni giorno LE mense scolastiche gettano grossi sacchi colmi di pane, pasta, carne avanzati dai bambini a pranzo. E questa una situazione che va avanti da molti anni, e nessuno ha mai alzato un dito per porvi rimedio. I genitori che hanno pagato la retta protestano se ai loro frugoletti viene data una sola briciola in meno del dovuto, gli addetti mensa si giustificano dicendo che le ordinanze non permettono di conservare il cibo avanzato, le amministrazioni, questa come altre, non provano alcun interesse o sensibilità al problema. Potrei sfoderare una bella retorica, sentenziando che questi sono effetti di una società consumistica a cui non fa alcun effetto veder gettar via quintali di cibo ogni anno, che le risorse mondiali basterebbero per tutti ma sono mal distribuite e non sarà certo questa globalizzazione che ci vogliono imporre a risolvere il problema. Ma rimanendo al nostro umile ambito cittadino, credo che le soluzioni a questa situazione ci siano. Basterebbe preparare meno cibo, calcolare quanto ne viene in media avanzato e non darlo più ai piccoli commensali, che forse sono vittime di una cattiva o mancante educazione etico-alimentare (non so a voi, ma a me hanno insegnato che non si getta mai via niente). Credendo fermamente nella più assoluta onestà di Comune e società a cui vengono dati gli appalti per le mense, escludo a priori che celati interessi l attuazione di provvedimenti per risolvere questo che io ritengo uno scandalo. Domando allora al Signor Sindaco o a chi per lui esaurienti spiegazioni. Matteo Daghetta Blob: se non ci fosse 7 marzo 2002, giovedì Diario di guerra, su La 7, è stato trasmesso per l ultima volta in seconda serata, dalla prossima puntata andrà in onda alle 20,30: bene, perché è uno dei pochi programmi d informazione e d opinione che svolge in maniera dignitosa il proprio mestiere. Peccato che la coppia Lerner/ Ferrara stia diventando ogni giorno di più simile a quella di Sandra e Raimondo. Lui, Ferrara, quando non ha argomenti, dice a lei, Lerner, Smettila di piagnucolare oppure Piantala di fare l isterico, e via sbeffeggiando. Naturalmente, così facendo, spezza il filo dei discorsi, mette in secondo piano chi non riesce a controbattere. Non un bel vedere... Stasera, per di più, s è discusso dell intelligente iniziativa, lanciata sempre da Ferrara, consistente nel contestare Benigni al Festival di Sanremo con uova marce e fiori guasti. Senza infierire oltre, si può dire comunque che altre volte, specie quando s è discusso della guerra in Afganistan, di quella israelo-palestinese o di terrorismo, il programma ha saputo dare informazioni interessanti e ha fatto ascoltare opinioni non banali. 8 marzo 2002, venerdì Terzo giorno di totalitarismo sanremese. Lo so che tutti lo dicono, ma se è vero non bisogna aver paura di ripeterlo: Sanremo, che noia! 9 marzo 2002, sabato Benigni recita Dante in TV, di sabato, in prima serata, a Sanremo! Nessuno l aveva mai fatto prima nella nazione che, senza Dante, non avrebbe una lingua comune: basterebbe questo per dirgli grazie! 22 marzo 2002, venerdì Chiambretti non c è più. E anch io non sto troppo bene. Il programma di Pierino, con la regia di Boncompagni, è stato l unico originale e divertente di tutte e tre le reti Rai, quest anno. A tarda sera, era bello trovarlo all improvviso tra una porcata e l altra; era bello vedere gli incredibili nobilastri riuniti sotto il tetto di Renato Balestra, era bello seguire le avventure di don Santino e le improbabili interviste ai vari personaggi. Era bello, e ora non c è più... 24 marzo 2002, domenica Basta guardare Blob e, in meno di mezz ora, si ha il quadro generale di tutte le tv e di quel che hanno prodotto negli ultimi giorni, un condensato di tutto il meglio e di tutto il peggio, stralci di cronaca, quizzaroli impenitenti, riprese di vita e di morte: stasera sono state fatte rivedere tutte le aperture delle edizioni straordinarie che davano conto dell assassinio del professor Biagi a Bologna, sono stati rimandati stralci del discorso di Cofferati a Roma, in occasione della megagalattica manifestazione contro il terrorismo e contro l abolizione dell articolo 18. Come al solito senza commenti così, una volta ogni tanto, uno si sorprende a farsene da solo, di propri. Blob, se non ci fosse bisognerebbe inventarlo 26 marzo 2002, martedì Mmmhh! che palle su Rai 2. Dispiace che la Dandini non abbia fatto centro anche stavolta. I personaggi, le gag, i tormentoni del suo programma sono fiacchi, noiosi. A parte Neri Marcor, specie nell azzeccatissima imitazione di Gad Lerner nel taschino di Ferrara. Questa sera il nostro Gad aveva un enorme guscio d uovo rotto in testa. E il cerchio si chiude. A cura di Reietto Furioso Editoriale RESISTENZA Siamo in aprile e aprile ci porta come ogni anno a riflettere su due parole, la parola libertà e la parola resistenza, che hanno trasformato la storia del nostro paese. Oggi la parola libertà è quanto mai inflazionata, come un tempo accadeva alla parola democrazia, e viene usata tanto da chi sostiene i diritti dei cittadini quanto da chi chiede libertà di licenziare. Ancor più inflazionata quest anno è la parola resistenza, che dal 25 aprile 1945 ricorda agli italiani una pagina importante e gloriosa del nostro calendario nazionale, la resistenza all oppressione nazifascista e la liberazione dalla dittatura. Purtroppo la parola resistenza è tornata d attualità e ha assunto negli ultimi mesi tragici connotati internazionali. Da un lato c è la resistenza al terrorismo, dall altro oggi in Palestina una intera popolazione cerca disperatamente di resistere alla fame, alla sete, alle bombe degli aggressori e non ha uno stato che la possa difendere dalle violenze ingiustificate di chi ha dimenticato le atrocità cui furono sottoposti i propri padri e si comporta, per paura del terrorismo, quasi come i loro aguzzini. Tutto questo è terribile. In Italia non viviamo situazioni così tragiche, che pure ci ricordano vicende della nostra storia passata, ma c è una diversa forma di resistenza da mettere in campo: la difesa contro chi deforma la verità, contro chi diffonde notizie non veritiere, contro chi pretende di asservire il potere ai propri interessi. La parola resistenza nella sua forma verbale, resistere, risuona in discorsi e articoli di stampa di vario tenore da gennaio, quando Francesco Saverio Borrelli, nel suo ultimo discorso da Procuratore della Repubblica di Milano, invitò i magistrati a resistere, resistere, resistere contro chi mira a vanificare l indipendenza della magistratura. La grande forza degli italiani si chiama Costituzione, quella Costituzione che è nata dalla Resistenza storica al fascismo e all oppressione nazista. Una Costituzione modernissima nello spirito e con solo alcune rughe (non per niente compirà a dicembre 55 anni), rughe che non autorizzano certo alla sostituzione di parti vitali né tanto meno all eliminazione. Eppure stiamo assistendo allo svuotamento graduale di alcuni suoi elementi essenziali, come l accettazione di guerre umanitarie o volute per solidarietà (che sono una insopportabile contraddizione in termini e una violazione dell art. 11), il rapporto fra scuola statale e scuole private, e infine tutte le modifiche tentate o effettuate al processo penale e al pianeta giustizia nel suo complesso. La Costituzione rimane ancora un baluardo efficace contro chi vuole subordinare le leggi ai propri interessi, basti pensare all articolo 3 che sancisce l uguaglianza dei diritti e doveri di tutti i cittadini ( Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono uguali davanti alla legge ). Ma dobbiamo difenderla, adottarla, conoscerla e farla conoscere. E questo un modo per rendere vivo e operativo, per dare significato e senso concreto a quelle celebrazioni commemorative del 25 aprile che altrimenti potrebbero suonare retoriche. Facciamo in modo che il sacrificio di tanti giovani che nel 1943 hanno saputo scegliere la parte giusta per cui impegnarsi e le hanno sacrificato la propria giovinezza sia illuminato dalla nostra riconoscenza e dal nostro impegno. Jole Garuti GIORNI DI CHIUSURA: LUNEDÌ E DOMENICA SERA COME NUOVE M.T. S.n.c LUCIDATURA COME NUOVE SPECIALITÀ PESCE MENU A DEGUSTAZIONE - BRUNCH DI MEZZOGIORNO MENU À LA CARTE Via Don Croci, 8 (zona ponte) ABBIATEGRASSO (MI) Telefono 02.94608052 - Fax 02.94695287 Cascina S. Uliana - GARLASCO (PV) - Tel. 0382.800.856 RILUCIDATURA - RILACCATURA MANUTENZIONE DI PERSIANE E SERRAMENTI IN LEGNO PREVENTIVO - TRASPORTO - CONSEGNA - GRATUITI

LBar a i N rera PRIMO PIANO O 7 - APRILE 2002 3 Lavori pubblici in viale Sforza ADESSO PIANTALA È primavera, spuntano le foglie... Un inizio poetico per descrivere la nuova vocazione a cui si è votato l assessore Sala: il taglio degli alberi. Sì, perché il nostro simpatico amministratore, delegato ai lavori pubblici, dopo che per anni si era lamentato, quando era all opposizione, della mancanza di sensibilità della Giunta di centrosinistra verso le tematiche ambientali, ora sembra essersi rimangiato tutto. A fine marzo, infatti, non ha trovato di meglio che abbattere, o meglio, segare, i frassini che da anni si trovavano in viale Sforza. Erano malati ha sentenziato Sala non potevamo fare altro. Però verranno sostituiti al più presto. E a sua discolpa presenta la relazione di una ditta specializzata in cui si attesta che gli alberi non versano in buone condizioni. In sostanza si consiglia l abbattimento. Peccato che tale relazione porti la data del 15 marzo 2001. Ma perché, si domandano in molti, hanno atteso un anno per evitare pericolose cadute? Non era necessario intervenire prima? Sulla relazione della società incaricata, la Demetra scrl, si parla addirittura di una pianta di notevoli dimensioni (8mt. di altezza), che presenta un rischio di caduta molto elevato. Dopo un anno si è intervenuti e durante quest anno non si sono nemmeno mai avvisati i residenti di quella zona sui rischi di caduta. Ancora: se quelle piante sono malate, a causa del cemento che soffoca le radici, come stanno di salute tutti gli altri amici verdi della città? Provate a fare un giretto in via Verdi, via Duse, corso Cavour, corso Milano, sulla fiera. Vi accorgerete che anche da quelle parti gli alberi non se la passano poi così bene. E allora, che facciamo, programmiamo l abbattimento globale di tutto il verde cittadino? Potrebbe essere una soluzione, così si ricavano un buon numero di nuovi parcheggi, magari a pagamento... Chiaro che le piante malate e pericolanti vanno abbattute, ma in molti, a cominciare dai residenti, non hanno gradito il modo in cui ha agito l Assessore Sala che dopo un anno di silenzio sulla pericolosità di quelle piante ha deciso di tagliarle. Fortunatamente alla tempestività del taglio è seguita la ripiantumazione con esemplari più giovani. Ma questo intervento non ci convince. Le giovani piante, infatti, sono state ripiantate nella stessa posizione, esponendo così anche questi giovani esemplari alla sorte che toccò ai loro predecessori. Di questo passo, tra 10 o 15 anni, ci ritroveremo nelle stesse condizioni di oggi, con le radici soffocate dal cemento e nuovamente da abbattere. Avanziamo due proposte: avviare subito un censimento del verde pubblico, rilevando anche lo stato di salute delle piante per evitare in futuro interventi così drastici come l abbattimento; avere più cura nella manutenzione del verde cittadino dato che, come emerge dalla relazione della Demetra, la causa del degrado dei frassini di Via Sforza è in parte dovuto a inadeguate ed eccessive potature che hanno indebolito le piante. In conclusione un fattore positivo però in questa vicenda c è: l abbattimento delle piante è la prima opera di lavori pubblici interamente concepita e realizzata dalla Giunta Cotta. M.A. Alcune immagini del taglio degli alberi effettuato alla fine di marzo. A questo proposito ringraziamo sentitamente i lettori per le immagini fornite e ci hanno tempestivamente informato di quanto stava avvenendo in Viale F. Sforza.

4 NO 7 - APRILE 2002 DETTO E NON FATTO LBar a rier a Sarà l anno del PRG Il Sindaco Cotta sulla Provincia Pavese del 1 marzo 2001. Finalmente capiamo perché il Sindaco Cotta risulta simpatico nei sondaggi commissionati dalla sua amministrazione. In questi due anni ne ha sparate così tante che i vigevanesi ormai si divertono a leggere le sue promesse sui giornali. Quella del Piano Regolatore generale (PRG) è sicuramente una delle più clamorose. Il primo marzo di un anno fa, infatti, il Sindaco illustrò le linee guida della Giunta per l anno 2001 e dichiarava: Il Piano Regolatore generale sarà presentato entro fine anno. Il 2001 è passato e il Piano Regolatore è rimasto, bello che pronto, nel cassetto in cui la giunta Bonecchi lo aveva lasciato. Nel cassetto però Cotta ha lasciato anche le aspettative di tutti quei cittadini vigevanesi che non sono né palazzinari né imprenditori con l esigenza di ampliare gli spazi produttivi e commerciali, ma che, molto più modestamente, vorrebbero costruirsi una casa su un terreno acquistato e non ancora edificabile oppure ampliare la superficie abitativa, realizzare un box auto e via dicendo. Parole, Parole, Parole Il sindaco Cotta Ramusino Vigili urbani, ne servono 40 in più, da la Provincia Pavese dell 8 giugno 2000. L ex Assessore alla sicurezza Tullio Bologna (AN) nei pochi mesi in cui è stato in carica non ha perso la sua vocazione di scrittore fantasy. Infatti di fantasie durante il suo breve mandato ne ha sparate tante. Due anni fa, appena insediata la Giunta Cotta, il fanatasioso Assessore alla sicurezza dichiarava alla stampa: 58 Vigili urbani sono troppo pochi se vogliamo che il territorio sia controllato 24 ore su 24. Quindi occorre assumerne il più possibile. Una volontà fermissima, tanto che lo stesso Bologna, a chi osservava che 40 Vigili sarebbero costati quasi 2 miliardi al Comune, rispondeva: è una priorità!. A due anni di distanza la fermissima volontà di Bologna, sostenuta poi anche dal suo successore Prati e da tutta Alleanza Nazionale, quali risultati ha prodotto? Nel 2000 i Vigili in servizio erano 50, con il concorso avviato dalla ex Giunta di centrosinistra se ne sono assunti 12, 2 se ne sono già andati, totale 60 uomini in tutto. E gli altri 30 che fine hanno fatto? Non era una priorità assumerne 40? Il Progetto Sicurezza della Giunta Cotta sembra proprio uscire da un racconto fantasy. Sicurezza, seconda parte. L Assessore alla sicurezza II (II perché il primo è durato pochi mesi) Antonio Prati (AN) appena assunti i nuovi Vigili, smentì sulla stampa locale che i neoassunti tutori dell ordine non avrebbero chiesto il trasferimento per altre località. Dichiarava lo sceriffo Prati il 14 febbraio 2002 alla Provincia Pavese: sono pochi i Vigili che vengono da lontano, ma comunque penso che nessuno se ne vada. La luna di miele con il Comune di Vigevano e l assessorato competente è durata poco anzi pochissimo, tanto che ai primi di marzo già due nuove reclute hanno fatto bagagli. Sicurezza, terza parte Nell ottobre 2000 l assessorato alla sicurezza si inventò la Linea Sicurezza anti-pedofilia, usura, raket e prostituzione. Un numero verde a disposizione dei cittadini per segnalare i fenomeni prima descritti finalizzato a promuovere la più ampia conoscenza da parte delle Istituzioni dei fenomeni criminosi sul nostro territorio. Dopo quasi 2 anni ci piacerebbe sapere quali risultati ha portato questa iniziativa nella dura lotta al crimine cittadino. In questi 2 anni continuiamo a sentire di truffe ai danni di cittadini anziani, rapine nelle ville di liberi professionisti con sequestri lampo e pestaggi, scippi e furti. Forse la linea è caduta?! Rassegne solo di qualità da L Araldo lomellino del 12 gennaio 2001 Il 2001 doveva essere l anno delle grandi rassegne culturali per la nostra città. Almeno così diceva l ex Assessore alla cultura Bologna (AN) che annunciava grandi iniziative per il 2001 che poi sono regolarmente finite in gloria. Ecco qualche esempio: Alessandro Sangiorgi, il nuovo direttore dell Istituto musicale Costa dichiarava Bologna - aveva precisato che tra i progetti che intendeva realizzare nel 2001 c era proprio l allestimento del don Bucefalo del Cagnoni, che sarà portato in allestimento nell autunno. Più che di don Bucefalo si è trattato di una bufala bella e buona dato che niente di quanto detto è stato fatto. Ma ancora. Sempre Bologna dichiarava che per l estate lo stesso Sangiorgi della bufala, hops L ass. Antonio Prati del don Bucefalo, avrebbe allestito nel cortile del Castello un laboratorio lirico, che al termine delle lezioni permetterà l allestimento del Barbiere di Siviglia. Sangiorgi ha già contattato molti cantanti che si sono appassionati a questa Opera; quello che si vedrà sarà davvero uno spettacolo indimenticabile. Lo spettacolo doveva essere così indimenticabile che sia Bologna che Sangiorgi se né sono dimenticati! E che dire poi del concerto delle voci bianche della Cappella Sistina che doveva regalare alla città una serata davvero imperdibile? Tanto imperdibile che se lo sono persi per strada visto che le voci bianche sono rimaste sotto la Cappella Sistina. Beh una cosa è certa la qualità delle fanfaluche è stata davvero ottima nel 2001, ora aspettiamo quelle per il 2002. Vinicia Bimbi dal 1957 ragazza giovinetta neonato specializzato cerimonie battesimi IN ESCLUSIVA LBar i a r a Direttore responsabile: Daniele Perboni Vicedirettore: Matteo Altobelli Redazione: Via Dante, 25 - Vigevano. Tel. e Fax 0381.692336 Edizioni Agorà di Salluzzo Davide - Vigevano redazione@labarriera.it Stampa: Edizioni Tipografia Commerciale - Cilavegna editico@tin.it ASSOCIATO ALL USPI Unione Stampa Periodica Italiana er Foto: Qugipi, Angelo Gaviglio, Omar Bai, Gilberto Monti Per la pubblicità su La Barriera 339.8150366 Corso Novara 49/B - Tel. 0381.310.617 Esposizione: corso Cavour 74/76 - VIGEVANO

LBar a i N rera LA DENUNCIA O 7 - APRILE 2002 5 la Cenerentola del comune UN SETTORE ABBANDONATO disfunzioni e inefficienze presso l ufficio casa Interventi annunciati a lettere cubitali sui giornali locali, conferenze stampa, interviste e interventi per portare a conoscenza della città quanto un Amministrazione sta facendo o che ha progettato per il futuro. E la Giunta del Senatore-Sindaco sino ad ora non ha fatto che seguire questa linea, comune a molte altre amministrazioni. E normale. Più volte, dalle colonne del nostro giornale abbiamo denunciato le inefficenze e le promesse mancate. Specialmente quelle annunciate e mai realizzate. Ora, però, vogliamo occuparci di un settore che da sempre agisce nell ombra, lontano dal clamore e dalle prime pagine. Ma non per questo meno importante. Ci riferiamo all Ufficio Casa, che si occupa soprattutto delle Case Popolari ma, di recente, è stato incaricato di distribuire dei fondi un po speciali. Infatti, dallo scorso anno si è aperta l importante possibilità per gli inquilini di poter ricevere una quota di rimborso dell affitto. Si tratta di una novità molto interessante, frutto di una Legge approvata dai Governi di Centro sinistra Prodi e D Alema che prevede aiuti per le famiglie in situazioni bisognose. I soldi di questi rimborsi vengono in pratica elargiti dagli Uffici Comunali. Purtroppo, come ci hanno segnalato alcuni utenti, a Vigevano questi rimborsi arrivano con mesi di ritardo. Le ultime domande sono state presentate in dicembre (le prime già in giugno e luglio) e a tutt oggi, su un totale di circa seicento, ne risultano ancora da liquidare più di un centinaio. Naturalmente, non stiamo parlando di persone facoltose, ma di famiglie e anziani che attendono ansiosamente questo contributo che spetta loro di diritto. Per saperne di più, abbiamo provato a chiedere espressamente al responsabile dell ufficio Casa, la dottoressa Luisa Cavanna. In effetti siamo un poco in ritardo nel liquidare le somme sostiene la Dr Cavanna ma la responsabilità non può essere addebitata completamente a noi. In primo luogo devo chiarire che due mesi si sono persi perché la regione ha tardato a mandarci i contributi. L ultima rata ci è pervenuta il 28 febbraio. Poi, anche il Sunia (il Sindacato degli inquilini ndr) ha barato un poco con i contribuenti. Abbiamo stipulato una convenzione nella quale si prevede che siano loro a compilare e raccogliere le domande di contributo, che poi vengono girate a questo ufficio. Per incentivare gli utenti ad iscriversi garantiscono loro che in poche settimane riceveranno i soldi, pur sapendo che questo non sarà pos- sibile. Senza contare prosegue la dirigente che diverse domande vengono respinte dal Ministero perché non esatte. Devono essere riformulate e rispedite. Così si perde altro tempo. Per ultimo, siamo a ranghi ridotti. Da due mesi un collega è in malattia e non è stato sostituito. Nonostante questo, il tempo medio del rimborso, dalla data di presentazione della domanda, non supera mai i tre mesi e mezzo. In effetti, come ci hanno confermato al Sunia, l Ufficio Casa è in uno stato di abbandono, considerato probabilmente dalla Giunta una povera Cenerentola che non merita attenzioni o investimenti Già, perché questo non è certo un campo redditizio. I nostri amministratori, ancora una volta hanno dato segno di poca lungimiranza. Era così difficile, infatti, formare un altro impiegato che potesse, in caso di bisogno, sostituire il collega in malattia? Non chiediamo che nella Casa delle Libertà di Berlusconi e dei suoi uomini, come in quelli della Giunta Cotta, sia presente la sensibilità necessaria per i casi e le case molto normali delle persone medie, ma chiediamo che almeno qualcosa funzioni in un modo perlomeno più decente. DAP Arredamenti completi Oggettistica Centro cucine Arredamenti A ERRE di Antonio Quarato Via Gravellona, 29 VIGEVANO Tel. 0381.24390 Finanziamenti agevolati e personalizzati

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LBar a i N rera PRIMO PIANO O 7 - APRILE 2002 9 A colloquio con il sindaco di Cassolnovo: Arcangelo Pesenti UN PAESE A MISURA D UOMO Cassolnovo, un paese sul confine con la provincia di Novara e sempre più unito a Vigevano per l espansione urbanistica dei due comuni. Dal 1995, alla guida dell amministrazione, c è Arcangelo Pesenti, un medico che si divide tra la sua professione, l incarico di sindaco e di consigliere provinciale. Le sue qualità emergenti sono umanità, capacità di ascolto e attenzione per i bisogni del prossimo. Nel 2005 scadrà il suo secondo mandato consecutivo e non potrà più essere rieletto. Non ho ambizioni di eternità politico amministrativa - afferma Pesenti - l alternanza è giusta. Bisogna riconoscere che è un mandato di dieci anni che ti consente di realizzare progetti, cinque anni, l arco di una sola legislatura, sono troppo pochi per concretizzare qualcosa. E questo perché ci sono dei tempi per realizzare le opere. Un progetto parte dalla sua ideazione e arriva alla sua concretizzazione passando attraver- so la preparazione, le domande, il reperimento dei fondi tutti momenti per i quali sono previsti tempi burocratici che vanno rispettati. In questi primi sei anni di mandato amministrativo Arcangelo Pesenti a cosa lega il suo nome? Le prime due cose alle quali penso sono sicuramente la riapertura del Teatro Verdi e la Palestra. Due progetti che hanno richiesto tempo e investimenti economici mica da poco per il bilancio di un Comune come il nostro. Ma prima del 2005 nel palmarés del chirurgo si andrà ad aggiungere un altra opera: Sono in corso i lavori per la ristrutturazione e l ampliamento della scuola materna. Gli ultimi interventi risalgono al 1905, serviva adattare l immobile ad una realtà che oggi accoglie 100 bambini divisi in quattro sezioni. Teatro, palestra, scuola: scelte che connotano la sua amministrazione. La sinistra impronta le sue scelte in funzione della vita sociale e culturale, la destra ragiona in termini economici. Potremmo realizzare molte più opere se rinunciassimo ad investire nelle attività sociali e culturali. Il discorso sull essere a sinistra e le relative scelte da compiere, comunque, va diversificato. Un conto è essere amministratori di un governo locale, altra cosa sono le scelte del governo centrale. Restando a livello di amministrazioni locali Pesenti lamenta una mancanza: Il dialogo è difficile, diventa poi impossibile quando manca addirittura la volontà. Vigevano dovrebbe essere il trascinatore dei comuni che le gravitano intorno ma questo motore manca e allora ognuno fa da sé e cerca sinergie qua e là in base a comunanza di esigenze. Sarebbero invece necessarie pianificazioni, incontri tra i comuni della Lomellina. Gli argomenti da affrontare sono molti come il Ticino, la viabilità, il trasporto handicappati solo Tutto ai privati: i veri obiettivi dei cavalieri L asilo nido GUSBERTI finirà in mano ai privati? per citarne alcuni. Inviterebbe a venire a vivere a Cassolnovo? Sì afferma sicuro il sindaco perché è un paese tranquillo, a misura d uomo. Il costo della vita è inferiore alla città, ha più di trenta associazioni attive sul territorio, una buona rete commerciale e, soprattutto, si pagano meno tasse. Ricordiamo che a Cassolnovo l Ici è al 4 per mille. Con il nuovo piano regolatore abbiamo dato via libera a molte ristrutturazioni e alla realizzazione di nuove unità immobiliari ma il paese ha mantenuto spazi e luce. Qual è la vera vocazione di Cassolnovo? Il paese è nel Parco del Ticino, vicino a Vigevano ma anche a Milano e Novara. Dunque, ha una vocazione residenziale e ricreativa piuttosto che industriale. Ma non manca proprio niente? Uno, o anche più d un centro sportivo, grande che offra diverse attività sportive. Mariolina Cerri La Legge finanziaria da poco approvata ha svelato ancora di più i veri obiettivi di questo governo formatosi su promesse fasulle. Un esempio tra i più evidenti è la manovra per costringere i Comuni a diminuire, se non a cancellare, i servizi di buona qualità offerti ai cittadini, specialmente quelli legati alla scuola: ma si sa che tra Letizia Moratti Principessa delle Scuole buone per i ricchi ed il Governo di sua Bassezza Silvio Berlusconi, Principe de Le aziende me le tengo, la scuola è uno dei principali obiettivi per normalizzare il paese e ripulirlo dalla cultura comunista. La scuola diventerà elitaria e la gentaglia che ha la colpa di non essere ricca non potrà più diventare rivoluzionaria nelle scuole pubbliche. Ma torniamo ai servizi essenziali che l indomito Cavaliere, vuole regalare ai privati. E sotto gli occhi di tutti, ad esempio, la differenza tra scuole materne ed asili nido comunali e quelli privati. Nelle scuole comunali il vitto è buono e controllato e, addirittura, vi sono le cucine interne, pronte a soddisfare ogni singola necessità del bambino. Gli insegnanti hanno almeno 20 anni di espe- rienza e fanno ottimi corsi di aggiornamento ogni anno. Nelle materne poi la didattica è accurata e perfettamente adeguata ai piccoli. Il tutto per un costo massimo di 500.000 lire mensili. Nelle strutture private il vitto... è quello che è e gli insegnanti sono in genere neo diplomate che, essendo pagate malissimo, alla prima occasione cambiano e se ne vanno, giustamente, per cui la professionalità, in genere, è quel che è. Il tutto per costi mensili che vanno da 1 a 2 milioni di lire. Una fondamentale differenza genera l innegabile svantaggio dei privati rispetto ai servizi comunali: il privato deve giustamente guadagnarci, per cui offre un servizio peggiore a costi molto maggiori; il Comune non deve guadagnarci ma deve investire risorse pubbliche, per cui può dare un servizio migliore a prezzi inferiori. Tutto ciò crea l impossibilità per il privato di fare una vera concorrenza alle strutture pubbliche. Ma il mercato dei servizi collaterali alla scuola e per l infanzia è molto particolare. A qualsiasi prezzo il servizio venga offerto la gente lo utilizza perché non ne può fare a meno! Ed ecco il colpo di genio di questo Governo: se si riuscirà a cancellare o ridurre la fortissima concorrenza dei servizi pubblici, si potrà offrire ai privati un enorme fetta di appetibilissimo mercato. La Legge finanziaria, per semplificare, per ottenere questo risultato impone ai Comuni: di non assumere personale (i comuni pagano il personale con le proprie risorse, quindi non ne viene alcun risparmio per lo Stato); di non spendere complessivamente nel 2002 più di quanto speso nel 2000 (più un risibile 6%) e anche qui vale il discorso che questo ipotetico risparmio non incide assolutamente sul bilancio dello Stato; di esternalizzare tutti i servizi pubblici possibili (esternalizzare vuol dire far fare ai privati ). Alla faccia del federalismo e delle autonomie locali tanto cari a Bossi. Capito il giochetto? Impedendo le assunzioni (come si fa per esempio a sostituire il personale che va in pensione) e bloccando la spesa ai Comuni, si impedisce che questi possano migliorare i servizi e, alla lunga, li si costringe a cancellarli, con l obbligo della Manifestazione del 23 marzo organizzata dalla CGIL a Roma esternalizzazione, in modo che i privati possano accaparrarsi questa appetibilissima fetta di mercato, il tutto sulla pelle della gente che ha necessità di mandare i propri piccoli a nidi e materne a prezzi ragionevoli e con un servizio decente. Vigevano? Chiunque abbia avuto occasione di mandare i propri figli a scuole materne comunali e private, sa bene quale differenza vi sia. Eppure senza i tagli e l arroganza del potere centrale, Vigevano, se l amministrazione comunale avesse voluto, avrebbe potuto anche aprire un nuovo nido ed una nuova materna per ridurre la lunghissima lista di attesa esistente. Con l attuale Legge finanziaria è impossibile. La necessità è tanto evidente che il Comune si è offerto di pagare la differenza tra la retta comunale e quella privata affinché chi ne aveva bisogno e non trovava posto nelle strutture comunali, mandasse i propri figli in quelle private convenzionate: ma a noi risulta che tutti o quasi gli interessati abbiano rifiutato, ad ulteriore riprova della differenza di qualità tra le istituzioni pubbliche e private. M. TEKEL P.

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LBar a i N rera SOCIETÀ O 7 - APRILE 2002 11 ELIO VELTRI A VIGEVANO Italia: nazione sotto controllo COME SI È SVILUPPATO IL SODALIZIO FRA BERLUSCONI E I SUOI COLLABORATORI Un incontro con Elio Veltri è sempre una ricca opportunità per ascoltare un protagonista atipico della vita politica italiana. Veltri è un uomo fuori, sempre attento a cogliere le malefatte e l arroganza del potere. A Veltri, inoltre, non è mai mancato il coraggio di sostenere idee e tesi che non erano gradite all establishment di turno. Con la pubblicazione del libro scritto con la collaborazione di Marco Travaglio, L odore dei soldi, ha infine messo alle corde Berlusconi che per un attimo ha temuto di perdere una battaglia che riteneva già vinta. Con Valerio Bonecchi e Gianmario Santini si è discusso del libro Le toghe rosse un testo appena uscito nel quale Veltri ricostruisce la genesi del berlusconismo attraverso la narrazione di come si è sviluppato il sodalizio umano e politico tra il capo di Mediaset e poi di Forza Italia con gli stretti collaboratori, Previti, Confalonieri e Dell Utri. Il libro, ricco di fulminanti battute e descrizioni di questa anomalia tutta italiana ricostruisce in modo accurato gli anni dei governi dell Ulivo sul Un momento dell incontro con Elio Veltri organizzato dal nostro giornale. Da sinistra: Ferruccio Quaroni, Valerio Bonecchi, Elio Veltri e Carlo Santini, segretario della Camera del Lavoro di Pavia. fronte delle cose fatte e, soprattutto, non fatte nel campo della giustizia, della lotta alla corruzione e della risoluzione dell ormai celebre conflitto di interessi. La sensazione che emerge è quella dell occasione mancata a causa delle titubanze e della ricerca di impossibili accordi con una forza politica ed economica (il partito azienda di Berlusconi) che voleva solo insabbiare e arrivare indenne alla rivincita elettorale del 2001. Sono anche significativi i richiami al ruolo e alle dichiarazioni degli altri leader del centro destra, Bossi e Fini, prima sostenitori acerrimi di mani pulite e poi fedeli interpreti del disegno del capo. Molto divertenti le considerazioni che Veltri esprime sul ministro Castelli: pur- troppo il quadro un po cabarettistico che esce è più che reale nella drammatica situazione dell Italia di oggi. Di grande interesse sono anche i numerosi giudizi riportati delle stampa estera, poco pubblicizzati nel nostro Paese da tutti i mezzi di informazione. Il quadro che emerge è preoccupante: l Italia è una nazione sotto controllo per i livelli precari di democrazia esistenti, per l inquinamento politico e affaristico, per l assoluta anomalia di essere governati da una persona inquisita in vicende di inaudita gravità. Durante la serata Bonecchi e Santini hanno posto all autore una serie di domande sulle prospettive della sinistra nel nostro Paese e su come ricostruire una opposizione efficace e vincente. Veltri ha insistito sulla assoluta necessità di riportare al voto quei due milioni e mezzo di italiani che hanno disertato le urne, che avrebbero votato in gran parte per il centro sinistra e che oggi sono molto sensibili al richiamo del nuovo protagonismo emerso un po spontaneamente con il popolo dei girotondi e con le grandi mobilitazioni sindacali sui temi del lavoro e della difesa dei diritti. Per Veltri il problema di oggi è quello di fare funzionare gli elementari principi di uno stato liberale e ha fatto un paragone, magari drammatico ma certamente efficace, con l Italia del 1943 salvata da una grande coalizione che seppe accantonare le divisioni ideologiche in nome della salvezza nazionale. Infine Veltri ha raccomandato alla sinistra di porre al centro della sua azione i temi della giustizia e della democrazia e di definire meccanismi di selezione dei propri dirigenti che valorizzino la ricchezza del nuovo protagonismo sociale e culturale emerso in questi ultimi mesi. Ferruccio Quaroni STUDIO GALILEO SERVIZI PRESENTA: LEONARDO MANERA - Il 19 aprile sarà la volta di Leonardo, energia pura, Manera che alle 22.30 porterà in scena Se m illudo mi chiudo, biglietto 12 euro, al Caribe di Gambolò Lo spettacolo nasce cercando di risolvere interrogativi fondamentali quali: dove finisce la realtà? E, soprattutto, dove comincia l illusione? Da qui nascono una serie di monologhi e fantasie comiche che, seguendo il filo conduttore dell illusione si snodano attraverso le contraddizioni della vita quotidiana senza però mai perdere il gusto per la risata e la battuta pungente. 19 Aprile, Gambolò - Caribe ore 22,30 - Ingresso 12 euro AURELIO PAVIATO - Il 24 aprile arriva al Caribe la magia di Aurelio Paviato, campione mondiale di micromagie, vincitore del terzo festival di Cabaret Città di Milano. Dopo i successi televisivi al Maurizio Costanzo Show, Su le mani, Avanti un altro con Pippo Franco, La sai l ultima con Gerri Scotti, e Magie Svelate con Natalia Estrada è pronto per farci ridere. 24 Aprile, Gambolò - Caribe ore 22,30 - Ingresso 12 euro ENRICO BERTOLINO - Ritorna ancora una volta a Vigevano al Teatro Cagnoni Enrico Bertolino con il suo nuovo spettacolo teatrale IL DILUVIO FA BENE AI GERANI con il patrocinio dell Assessorato alla Cultura del Comune di Vigevano e con la collaborazione dello Studio Galileo Servizi s.r.l.. Bertolino vi inonderà di monologhi, canzoni, e personaggi scritti con Fabio Bonifaccio, in scena con il Noé teatrale ci saranno i musicisti Mario Guarnera e Piero Guerrera. Conoscerete storie straordinarie: il legionario Artemio Coturnio, mandato da Caligola a Ostia col compito di uccidere il Dio del mare, il grande attore di teatro Mezzasala, straordinario talento rovinato dal cognome, vedrete rudi muratori bergamaschi alle prese con la New Agw e scoprirete i terrificanti segreti che si nascondono dietro la cosidetta casa intelligente. 5 Maggio, Vigevano - Teatro Cagnoni ore 21.15 - La prevendita dei biglietti, posto unico 21 euro e loggione 9 euro entrambi + 10% di diritti di prevendita, viene effettuata presso il Teatro nei giorni 16, 17, 18, 19, 20, 23 e 24 aprile e 2, 3, 4 maggio dalle ore 16.00 alle ore 19.00; è possibile prenotare telefonicamente i biglietti chiamando al numero 0381 82242. Patrocinio Comune di Vigevano. PITURA FRESKA - Arrivano a Vigevano i Pitura Freska, nella Cavallerizza del Castello sabato 11 maggio alle 21,30. Il concerto è organizzato dall Assessorato alla Cultura del Comune di Vigevano, in collaborazione con lo Studio Galileo Servizi srl. Siamo quindi pronti ad ascoltare Skardy ed il resto del gruppo con i loro più grandi successi da Pin Floi a Olanda, da Picinin a Papa Nero ma anche Alé Rasta e Me gusta la cubista. Anche in questo concerto i Pitura Freska ed il loro entourage sono in prima linea al fianco di Emergency con un invito alla solidarietà, piccola ma concreta, a tutti quelli che condividono l idea che il divertimento e la vita sì continuano ma senza dimenticare tutto quello che accade nel mondo. 11 maggio, Vigevano - Cavallerizza del Castello - ore 21,30 - Biglietti 10 euro + d.p. Patrocinio Comune di Vigevano. PREVENDITE: MUSIC FLASH Via del Popolo - Vigevano VIDEOSIMPATIA C.so Brodolini - Vigevano BAR PICCHIO Via S.Giovanni,10 - Vigevano CLUB 33 Via Bossolaro - Pavia TUNE DISCHI Via F.lli Rossetti - Pavia VIDEOTEQUE Centro commerciale Parona VIDEOSIMPATIA Via Giramo - Abbiategrasso VIDEOSIMPATIA C.so Mazzini Mortara PRENOTICKET 02 54271 BOXOFFICE Milano e Monza

12 NO 7 - APRILE 2002 SOCIETÀ LBar a rie a r 25 aprile: il nostro DNA Il 25 aprile è il giorno della liberazione, è il giorno dell identità nazionale che passa attraverso la cultura dei valori creati dalla Resistenza. Valori di libertà e democrazia che il fascismo cancellò per oltre venti anni e negò al popolo italiano. Il movimento di resistenza e liberazione rappresenta il miracolo di un popolo che rinasce per autonoma iniziativa della società civile, organizzata in quelli che erano i partiti antifascisti clandestini e da singole persone. Fu una guerra non tradizionale, non dinastica né statale: non aveva come obbiettivo conquiste territoriali o supremazie economiche, ma unicamente il ritorno alla libertà. La liberazione ha restituito all Italia le libertà democratiche da Dopo le splendide immagini della manifestazione della CGIL a Roma, i maggiorenti di questo governo hanno perso l ennesima occasione per starsene zitti o, quantomeno, per risparmiarci le loro farisaiche frasi. Dunque avrete udito sicuramente gli appelli ad abbassare i toni lanciati da Adornato e Tajani. Entrambi sostengono che il clima che ha portato all assassinio del prof. Biagi sia stato in qualche modo reso più teso dal fatto che l opposizione parli di regime e chiami gli italiani in piazza per contrastarlo. Adornato poi invita a ricondurre lo scontro politico su livelli più pacati e a non delegittimare la controparte. Scusate, ma questi due Farisei di regime, dove hanno vissuto negli ultimi anni? Se l opposizione parla oggi di regime, si sono scordati che Berlusconi per anni, sotto il governo dell Ulivo, non ha fatto altro che accusarlo di aver instaurato un regime? E gli insulti che Berlusconi ha rivolto a tutta la sinistra italiana? Se poi parlare di regime favorisce un clima di tensione che può contribuire a portare ad atti orribili come l assassinio del prof. Biagi, bisognerebbe ricordare allo stesso Tajani che quando il Berlusca parlava ad ogni occasione possibile di regime della sinistra, è avvenuto un altro tragico omicidio, quello del professor D Antona... E stendiamo un velo pietoso su Bossi che dichiara che se toccano Maroni sarà guerra civile ; evitiamo commenti su Bossi che dice che le manifestazioni di piazza, gli scioperi, provocano gli atti terroristici acuendo la tensione sociale! Pura follia Va bene che è abituato a spararle grosse (tipo i 300.000 fucili padani di cui sono nate la Repubblica e la Costituzione, il DNA dell Italia moderna, grazie al quale la democrazia ha resistito per mezzo secolo alla strategia della tensione, alle trame golpiste e all inquinamento della corruzione. Essa rappresenta appunto il DNA storico politico dell Italia moderna, del suo esserci concreto qui e ora in Europa, è la resistenza come fatto militare, come evento politico, come tensione morale. La Resistenza quindi non fu solo un momento storico circoscritto in un determinato momento della nostra storia contemporanea, ma un insieme di principi e valori universali che infondono l essenza stessa della nostra vita democratica. L antifascismo quindi non Regime &Regimi qualche anno fa), ma le sue non sono parole che eccitano gli animi, come dice il buon Tajani? E Berlusconi non è da meno: parlando del 23 marzo, ha detto che non si trattava di una grande manifestazione popolare, democratica di protesta, ma di una scampagnata, una gita pagata. Bisognerebbe ricordare al prode Cavaliere che molti hanno pagato di tasca propria pur di esserci e che centinaia di migliaia di cittadini hanno contribuito volontariamente con offerte per le spese della manifestazione. Sergio Cofferati Merita poi un accenno la frase del Cavaliere riferita al prossimo sciopero generale: Non si tratterà di uno sciopero generale, perché sicuramente non sciopereranno tutti i 25 milioni di lavoratori italiani. Grandiosa! Sciopero generale non vuol dire sciopero di tutti i lavoratori (obiettivamente impossibile) ma di tutte le categorie. Ma facciamo finta che uno sciopero abbia valenza solo per la percentuale assoluta di lavoratori che vi partecipa: se questo fosse il metro di valutazione, ci piacerebbe sapere come considera il Prode cavaliere la sua maggioranza di governo, eletta in Parlamento non dalla maggioranza assoluta degli italiani, ma da meno della metà degli stessi. Difatti la casa delle Libertà, pur avendo ottenuto meno consensi Il manifesto del Comune di Anzola per il 25 aprile 2002 del centro sinistra, ha vinto grazie al sistema maggioritario. Con il suo metro di valutazione dovremmo dire che lui governa grazie ad un parziale consenso degli italiani. Torniamo alle farneticazioni a proposito di regimi : il signore di Arcore governa a colpi di decreti e di fiducia, stralcia temi importantissimi dal dibattito parlamentare per delegarli al Governo, ha promulgato una legge per impedire le rogatorie internazionali, un altra per cancellare il falso in bilancio, un altra che ha risolto il conflitto d interessi dicendo semplicemente che, per legge, il conflitto non c è. Dov è il potenziale regime? Veniamo, per finire, a Confindustria. Il direttore generale, Stefano Parisi, ha detto che la manifestazione della CGIL era contro Biagi per cui si sosteneva di onorare una persona che invece in quel momento si vituperava. Certo che la CGIL è e sarà contro le teorie del prof. Biagi, ma questo non vuol dire che non ne onori la memoria. Mai e poi mai la CGIL potrà tollerare che una persona venga colpita per le sue idee. Ma la Confindustria, non a caso, assomiglia sempre più a Berlusconi. Egregio dottor Parisi, o Lei è un ipocrita, o non capisce che si possono avere idee diverse ma nel contempo rispettare chi non la pensa come noi. Nel qual caso sicuramente nel Suo dna politico e culturale non esiste uno dei principi fondamentali su cui è nata la democrazia italiana e su cui si è fondata la CGIL. Principio riassunto nella famosa frase: Non sono d accordo con te, le tue idee sono diverse dalle mie ma morirò perché tu sia libero di esprimerle e difenderle. M. Tekel LA CAROVANA ANTIMAFIA ATTRAVERSA LA LOMBARDIA Importante manifestazione promossa da Libera, ARCI e Avviso Pubblico A distanza di qualche settimana dal suo svolgimento, ripensare alla Carovana antimafia in Lombardia significa tracciare il bilancio di un esperienza esaltante. I consensi registrati da Libera, Arci e Avviso Pubblico, promotori dell iniziativa unitamente a molte realtà associative, sono innegabili e occorre darne conto. Perché una carovana antimafia in Lombardia? - Perché criminalità mafiosa e corruzione da decenni ammorbano la nostra regione, ritenuta imprudentemente immune da questi fenomeni. Per quanto riguarda la corruzione, basta pensare a tutte le inchieste del pool di Mani Pulite: dopo dieci anni, questo sistema sembra avere ripreso fiato e occorre rilanciare l allarme. Le scuole - Protagonisti di ogni tappa sono stati gli studenti, grazie anche al paziente lavoro di insegnanti e presidi. Non possiamo dimenticare, infatti, che la carovana in Lombardia è partita proprio all indomani delle polemiche suscitate dal rifiuto del Ministero dell Istruzione di accreditare Libera tra gli enti formatori del corpo docenti. Per quanto riguarda la nostra regione, la manifestazione si è svolta sotto l egida della Direzione scolastica regionale, la quale ha voluto riconoscere la valenza per il mondo della scuola lombarda di una simile manifestazione. Le Forze dell ordine - Altrettanto significativo l incontro in forma privata con prefetti, carabinieri, polizia e guardia di finanza, per esprimere innanzitutto la nostra solidarietà a quanti sono impegnati a contrastare il fenomeno può essere concepito come un ricordo storico, ma deve trovare quotidiana applicazione contro ciò che oggi, pur presentandosi con forme nuove, tendone a limitare ed imbalsamare i diritti civili conquistati. La classe politica che oggi governa il nostro Paese non perde occasione per dimostrare l insofferenza verso le diverse forme di partecipazione alla vita democratica del Paese. Gli insulti verso le forze politiche dell opposizione, con argomentazioni fasciste quali quella di essere antitaliana, il disprezzo nei confronti di quei cittadini che manifestano civilmente il loro dissenso verso un Governo che calpesta i diritti, che aumenta le divisioni sociali nascondendole dietro una costante propaganda mediatica, rappresentano oggi la tentazione di limitare gli spazi della democrazia e ridefinirne i principi. L impegno a cui siamo chiamati oggi è quello di difendere il DNA della nostra Repubblica. Questo 25 aprile è la festa della Nazione, di tutti gli italiani perché il ricordo del passato illumini il futuro. Non si può vivere in un Paese senza passato e senza memoria di se stesso e la lotta di liberazione rappresenta uno dei momenti fondamentali della nostra storia, un valore non negoziabile, un valore da trasmettere come eredità per un futuro non costruito sulla sfiducia e sul disinganno. Matteo Altobelli mafioso e, anche, per segnalare la necessaria vicinanza che deve essere coltivata per evitare che fatti come quelli di Genova segnino un pericoloso spartiacque tra cittadini e forze dell ordine. I beni confiscati - A Lecco, Como, Varese e Milano gli incontri presso le prefetture sono serviti anche a fare il punto sull applicazione in queste province della legge 109 del 1996, che prevede l utilizzo sociale dei beni confiscati ai mafiosi. In poco meno di sei anni la legge ha permesso l utilizzo di oltre mille beni immobili, per un valore superiore a 150 milioni di euro. In Lombardia non mancano beni confiscati, per la maggior parte inutilizzati e perciò crediamo sia importante ridurre lo scarto tra il volume d affari delle mafie e quanto effettivamente confiscato e lavorare con le prefetture e le forze dell ordine perché la normativa sulla confisca diventi uno strumento di lotta più incisivo. I gemellaggi con i comuni - Di indubbia valenza anche i gemellaggi sui temi della legalità che hanno visto Lodi e Cefalà Diana e Crema e Corleone unite dalla volontà di condividere il difficile cammino del riscatto dalla violenza mafiosa. Nella loro semplicità, le due cerimonie hanno visto i sindaci firmare un protocollo d intesa teso a favorire un continuo scambio di esperienze, in modo particolare quelle che hanno come protagonisti i giovani e il mondo della scuola. Le carceri - La Carovana ha fatto tappa anche in alcune carceri. Nell incontrare i detenuti, gli organizzatori della carovana guidati da Don Luigi Ciotti e da Rita Borsellino hanno inteso ascoltare innanzitutto le voci di quanti hanno più bisogno di attenzione, perché emarginati dalla società. Gli incontri sono serviti a valorizzare le tante associazioni locali che già operano in questi contesti. Dibattiti con la cittadinanza - Le modalità di coinvolgimento sono state le più diverse: dalla presentazione di libri sui temi della lotta alla mafia e alla corruzione alla proiezione di film, dagli spettacoli teatrali, ai più tradizionali dibattiti. La difficoltà maggiore è stato trasmettere ai presenti la consistenza del pericolo mafioso nelle nostre città, fortemente appetibili, viste le opportunità di investimento e di riciclaggio del denaro proveniente dalle attività illegali. Tanti i testimoni. Don Luigi Ciotti, Rita Borsellino, Giovanni Impastato, Giancarlo Caselli, Silvio Novembre e Monsignor Antonio Riboldi, Enzo Ciconte, Maurizio Romanelli, Nando dalla Chiesa, Vincenzo Consolo, Nicola Tranfaglia, Giuliano Giuliani. Marco Travaglio, Gianni Barbacetto, Alfio Foti, Franca Imbergamo, Moni Ovadia, Piero Grasso, Pippo Cipriani, Gherardo Colombo e Pierluigi Vigna. E ora? - I primi appuntamenti sono rappresentati dalla raccolta di firme per l estensione della Legge 109/96 ai beni confiscati ai corrotti e la campagna Occhi aperti per costruire giustizia che vorremmo portasse ad un forte coinvolgimento delle amministrazioni comunali e delle associazioni locali. Lorenzo Frigerio

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LBar a i N rera CULTURA O 7 - APRILE 2002 17 Beatrice il nuovo romanzo di Bianca Garavelli Alla quarta prova narrativa, Bianca Garavelli propone ai lettori un romanzo dalla struttura sapientemente orchestrata e densa di avvenimenti, in una trama che si dipana tra luoghi lontani e diversissimi tra loro. Beatrice, la protagonista della vicenda, è una ragazza originaria delle campagne del mantovano, rimasta orfana di madre in tenera età, trasferitasi con il padre antiquario a vivere e studiare a Pavia. Qui si svolge la prima parte del libro intitolata Un fiume c è sempre. Un fiume in questo caso il Ticino che lambisce la città e che al tempo stesso scorre in profondità nell animo della protagonista, bisognosa del contatto mentale e fisico con la sua acqua per sopportare i troppi turbamenti. Un difficile rapporto con il padre, il senso di solitudine che prevale nonostante le amicizie e i rapporti amorosi più o meno occasionali, misteriose visioni notturne e inquietanti presenze che le danzano intorno come fiammelle. Dalle nebbie pavesi, con un balzo vertiginoso, ritroviamo Beatrice turista nella lontana Polinesia, meta finale di un lungo viaggio iniziato poco dopo la morte della zia Amalia, la sorella della madre mai più rivista dal suo trasferimento a Pavia. Una vita in vacanza è il titolo della seconda parte: una vacanza che si protrae nel tempo e che allontana Beatrice dalla sua realtà, un viaggio che diventa ricerca di sé. Dalle acque dolci del Ticino a quelle salmastre dell oceano Pacifico che circondano l isola di Bora Bora, spazio fantastico e magico prima che fisico, dove la donna conosce una passione intensa e travolgente con un indigeno. Beatrice si trova letteralmente immersa nella natura esuberante e sensuale dell isola che ben Bianca Garavelli, Beatrice, Moretti Honegger, pagine 238, Euro 16,0. Il romanzo verrà presentato dall autrice al ridotto del Teatro Cagnoni il prossimo 22 aprile (ore 21.00). presto impara ad amare e rispettare. Ma l idillio termina bruscamente: il passato ritorna e con esso i fantasmi che popolano la vita della donna. La terza e ultima parte, Una vena della terra, riconduce Beatrice sulle scene abituali; ma niente è più come prima. Da Pavia alla Milano dei navigli; altre persone e altri amori ora contribuiscono ad alimentare la confusione fino al sorprendente epilogo in cui tutti i fili convergono in uno e Beatrice riscopre e scopre quanto del suo passato non si è mai interrotto. Un romanzo di tensione, leggibile come un racconto di Poe. Un racconto di formazione all insegna dell amore e della protezione e armonia che esso dà alla protagonista, la quale alla fine può riconoscerlo in mezzo alle infinite possibilità, agli incontri [ ] a queste anime che si avvicinano alla mia. Marco Beretta Le epicromie di Vincenzo Parea IL RICORDO IN UNO SCATTO Stefania Villani, giovane fotografa di 22 anni, da sempre appassionata di musica ha iniziato a scattare foto a concerti hardcore in tutta Europa per qualche rivista underground, iniziando così ad avvicinarsi sempre più alla fotografia ritrattistica e del paesaggio urbano. UNA VIGEVANESE EMERGENTE Credo sia una delle cose più belle, e attraverso la quale io riesco ad osservare le cose ogni attimo, ogni giorno. Il mutare degli eventi, a volte in modo così repentino, mi porta a sentire il desiderio di imprimerlo nel ricordo Dopo alcuni anni di dedizione a questo interesse, riesce ad esporre parte delle sue foto ad una mostra svoltasi a Vigevano nel settembre 2001, presso il Palazzo Esposizioni, in occasione del Mozùmala. Espone una seconda volta in Santa Maria Gualtieri a Pavia, all interno di una giornata dedicata all arte, per i giovani artisti esordienti. Comincia nel frattempo ad interessarsi Due splendide immagini di Stefania Villani alla fotografia in studio, svolgendo i suoi recenti lavori presso lo studio fotografico L Immagine, dove attualmente lavora. Prossimamente saranno esposte le sue foto presso un noto bar nel centro di Vigevano e in occasione della seconda Edizione del Mozùmala. Quando si parla di grafologia tra i non addetti ai lavori, la reazione più diffusa è quella di un sorriso tra l imbarazzato e il divertito. Subito viene chiesto di analizzare due parole, magari scritte sulla carta del formaggio e in situazione assolutamente precaria. Gli specialisti della materia insistono sul valore scientifico della grafologia che, a pieno titolo, rientra nella scienze umane come la psicologia, la filosofia, la sociologia. In fondo la scrittura è anche questo: non solo un modo per comunicare, ma anche un modo per presentarsi agli altri, con le proprie capacità e difficoltà. Che cosa pensiamo di una scrittura che si presenta trasandata e confusa o di una molto chiara, ordinata e precisa? Al di là del contenuto delle parole, inconsapevolmente, chi scrive ci trasmette un po di sé. Del suo modo di vedere il mondo e di relazionarsi con gli altri, della sua capacità di affrontare le difficoltà e di sfruttare le proprie potenzialità. È in questa ottica che, a partire da questo numero, offriamo ai nostri lettori una rubrica di grafologia che permetta di avvicinarsi in modo non superficiale alla materia per comprenderne le reali potenzialità. Incominciamo il nostro viaggio alla scoperta della grafologia, ma prima di partire è meglio fare alcune precisazioni. Innanzitutto, ci occuperemo di un metodo grafologico ben preciso, che è Si è conclusa il 6 aprile scorso la mostra personale di Vincenzo Parea, artista vigevanese, presso la galleria d arte Superficie anomala di Milano. È stata, questa, la settima esposizione di opere di Parea nel capoluogo lombardo. Il messaggio espressivo della pittura si risolve in maniera determinante per mezzo dei due elementi costitutivi che gli danno sostanza: la forma e il colore. Attorno a questi due elementi ruota la prassi che ha guidato l attività degli artisti nel corso dei secoli. Sempre questo fattore è stato in relazione con l emotività dell uomo. L analisi approfondita e l ambizione di dare nuovo significato alle specifiche qualità di questo elemento danno vita alla ricerca sperimentale di Vincenzo Parea. Formatosi ai corsi della Fondazione Roncalli, sotto la guida di Carlo Zanoletti, Parea ha puntato da subito sul valore che la qualità cromatica dell opera racchiude in sé e che va oltre la funzione di fatto complementare nel contesto dell opera, coinvolgendo la ricerca del peso emozionale costitutivo del colore in sé, al di là dei limiti che possono costringerlo all interno di uno spazio pre-costituito, di una forma. Una ricerca che l accompagna nel corso degli anni e che mai ha subito deviazioni e cedimenti. Nascono in questo modo le opere che definirei senz altro ricorrendo al termine epicromie (colori che si manifestano) e che vanno ben al di là della semplice sperimentazione relativa a una scienza del colore. Le epicromie di Parea definiscono l impatto esornativo proprio del colore, lo rivelano come fatto in sé concreto, lontano da ogni costrizione che lo lega a un significato pre-determinato. Una rivelazione dialettica nel succedersi (sulla tela) di rapporti interni riferibili a cronometriche vibrazioni d atmosfera, intuibili dopo momenti di meditazione. La mostra milanese si è orientata su due aspetti: il primo ha preso in considerazione una successione logica di momenti cromatici operanti su un unica base, paragonabile al basso continuo di musicale impostazione. Ne è seguita una serie di epicromie che trascorrevano dai freddi toni del verde agli infuocati umori del rosso; il tutto inserito nel contesto uniforme del colore di base. Un secondo aspetto ha indotto alla meditazione sulla singola opera isolata, alla ricerca di quei valori che la sapienza intuitiva dell artista sa trasmettere. Questa diventa la base di appoggio al manifestarsi delle epicromie le quali, superando la logica del colore, ne manifestano i segreti. L osservatore si trova allora impegnato a decifrare in maniera del tutto nuova l opera, in una sorta di lettura che, per un verso, si aggancia all apparenza descrittiva dell oggetto qualunque ne sia l impostazione concettuale, per altro verso affonda in un mondo metafisico espresso dai significati segreti del colore. Ecco allora che le micro-varianti cromatiche, che Parea definisce all interno del campo, si fondono in un contesto generale ricco di continui momenti percettivi che, ad ogni momento, mutano assumendo una diversa emozione. Giuseppe Franzoso Lucicromia a struttura minimale: 288, acrilico su tavola, 1982-83. Dimmi come scrivi... quello utilizzato nel corso di diploma universitario istituito presso la Facoltà di Scienze della Formazione dell università di Urbino. Questo metodo fu creato da un frate francescano, Girolamo Moretti (1879-1963), il quale riuscì a schematizzare le proprie intuizioni nel Trattato, la cui prima stesura è datata 1914. Moretti definisce la grafologia una scienza sperimentale che dal solo gesto grafico d uno scritto umano rileva le tendenze sortite da natura o innate, specificando che la definizione di scienza sperimentale dipende dal fatto che i principi o regole grafologiche sono fissate da esperimenti eseguiti. Moretti considera la scrittura come il prodotto di un intensa e complessa attività neuro-fisio-psicologica individuale, oltre che il risultato di una sintesi dinamica di indici, quantificabili in decimi e atta a esprimere la personalità dello scrivente. Dalla pubblicazione del Trattato molto tempo è passato e sicuramente non in vano. Numerose le ricerche scientifiche che hanno confermato la validità di questo metodo e hanno contribuito alla credibilità di questa scienza. Allora, partiamo per questo viaggio alla ricerca dell altro inteso come qualunque persona in grado di scrivere, cioè di compiere quel gesto che rende l individuo unico. A partire dal prossimo numero entreremo nel dettaglio con i primi esempi concreti. Biagio Bellonese

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20 NO 7 - APRILE 2002 GIOVANI LBar a rier a ALLA SCOPERTA DELLE BAND CITTADINE P.U.: DECADENTI VISIONI Vigevano si sta svegliando! Le band stanno tornando a proliferare in tutti i campi, non solo il punk! Ecco dunque emergere dalle nostre fredde nebbie quattro ragazze decise a portare avanti il loro concept fatto di melodia, atmosfere decadenti e teatralità. Ne abbiamo parlato con la cantante-bassista Lalita e la batterista Manu. Lalita: Il gruppo nasce dalle due chitarriste; io inizialmente ero solo una cantante, ma quando ho saputo che stavano cercando una bassista ho deciso di impugnare lo strumento, aiutata anche da mio padre, bassista a sua volta. Mancava solo la batterista: così quando a settembre siamo entrate in contatto con Manu abbiamo potuto cominciare. La vostra musica: come definirla? E quali le vostre principali influenze? Manu: Quando mi sono unita alle altre, loro provavano coi classici del rock, vedi Led Zeppelin, Black Sabbath, qualcosa di Janis Joplin. Le mie influenze sono invece di matrice più modernista, più crossover diciamo. Quello che è venuto fuori lo chiamiamo Silver dark rock, perché unisce alle atmosfere fredde, decadenti, cupe dei gruppi dark/gothic una forte componente melodica, per noi fondamentale. Lalita: Un riferimento possono essere i Lacuna Coil: anche noi giochiamo molto sull alternanza delle vocals, anche se nel nostro caso sono due voci femminili. Come si svolgono le vostre performance dal vivo? Lalita: Puntiamo molto sulla teatralità: quando abbiamo suonato al liceo di Mortara ad esempio mentre recitavo una poesia di Baudelaire ho ammanettato la chitarrista mentre le altre creavano un tappeto sonoro da brivido. E stato davvero un grande show, al di là di ogni aspettativa! Manu: Dato che io ho anche l hobby della fotografia, per le prossime uscite vorremmo proiettare alcune immagini che contribuiscano a rendere ancor più oscura l atmosfera. Prossimi progetti? Lalita: Dovremmo cominciare a lavorare anche con un violino e una tastiera, ma saranno solo collaborazioni, non penso entreranno a far parte della line up ufficiale. In più a breve dovremmo incidere il demo: abbiamo già pronti un paio di pezzi più l intro. Manu: Per quanto riguarda le prossime date, suoneremo il 3 maggio all Angelico di Mortara e il 4 ancora all Omodeo. Giulio Savy FORMAZIONE: Lalita - basso/voce Manu - batteria Kamo - chitarra/voce Polly - chitarra Contatti: penetratio_uter@hotmail.com Un CD al mese Unò-duè DI DANIELE SILVESTRI Ci sono eventi che lasciano un segno sulla produzione di un musicista. Nel nuovo lavoro di Daniele Silvestri, intitolato Unò-duè, si sente che il cd è stato concepito e realizzato durante un anno difficile per il cantautore romano a causa della scomparsa del padre, ma guardando verso un futuro più sereno, grazie alla prossima nascita di suo figlio. Ed è proprio muovendosi tra questi due estremi che le canzoni si sviluppano. Ad un primo ascolto dei testi, infatti, si può notare una certa malinconia che diventa rabbia, trasformandosi in ironia, fino all intimismo del trittico finale, chiuso da Di padre in figlio. Il tutto potrebbe essere ben rappresentato dalle parole della sanremese Salirò :...più in basso di così/ c è solo da scavare/ per riprendermi/ per riprenderti/ ci vuole un argano a motore/ e salirò... Dal punto di vista musicale, si coglie subito un maggiore uti- lizzo dell elettronica, che nei precedenti lavori era presente, ma limitata. Ciò non inganni: la tecnologia integra senza invadere il territorio musicale a cui il cantautore ci ha bene abituato. A Daniele piace giocare con i suoni e con gli stili. Certo, non siamo più al piacevole flusso disordinato de Il dado, ma comunque la varietà di generi musicali e la facilità con cui vengono trattati è notevole. Silvestri ha ascoltato molto Compay Segundo e Orishas durante questi mesi e ciò si sente nell atmosfera di brani come Il mio nemico (fortemente politico) e Il colore del mondo. C è il rock di Mi interessa, il passaggio reggae di Dipendenza, lo swing elettronico di 1000 euro al mese con le sue citazioni musicali, la marcia di Unòduè (che fa venire in mente il cammino del Quarto stato nel quadro di Pellizza) e la ballata da falò di Sabbia e sandali. Il tutto con la collaborazione di Faso al basso e di Mauro Pagani al violino. Un disco ben realizzato, forse a volte un po troppo malinconico, ma che comunque fa piacere ascoltare per rendersi conto che la musica italiana sta bene e per fortuna non è solo quella delle melodie già sentite mille volte, coperte da belle voci e belle facce. M.D.L. LOCALI: LA NOTTE È SEMPRE UGUALE Siamo così arrivati al termine delle nostre scorribande notturne. E giunto dunque il momento di tirare le somme. Dopo aver parlato coi gestori di alcuni locali della zona e avervi così offerto, nei mesi precedenti, una rapida panoramica delle proposte, siamo passati dall altra parte della barricata e abbiamo sentito chi i locali li frequenta. Ecco che così, a fronte di un malcontento generale per la quasi totale uniformità della proposta ( Sembra che si passino tutti lo stesso cd! ) a dire il vero abbastanza prevedibile, è emerso un inaspettato spirito campanilistico latente, ovvero: ci sarà pure un motivo se tutti i locali sono uguali! E sembrerebbe da ricercarsi proprio negli stessi ragazzi che tanto si lamentano! Molti infatti, alla domanda Come organizzi le tue serate? hanno risposto che, solitamente, non le organizzano affatto: semplicemente si limitano a fare le solite cose, tanto un locale vale l altro. Cosa manca dunque a Vigevano che non trovi?. E qui iniziano le sorprese, perché, escluso il popolo dei pub (che si dichiara abbastanza soddisfatto delle proposte presenti), il quadro che si profila è quello di una realtà gelosa della propria indipendenza, che punta su Milano quando ricerca emozioni diverse, ma abbastanza restia all innovazione sul proprio suolo per paura, forse, di una invasione straniera (basti pensare a un locale come il Messicano in cui d estate è facile vedere la separazione tra indigeni e forestieri ). Ancora più significativo questo dato se affiancato al fatto che spesso molti ignorano gli eventi che si cerca di organizzare in città, eventi che magari vanno a ricercare proprio sul suolo meneghino (ad esempio la serie di showcase organizzati l anno scorso al Vanità). Dunque la colpa di tutto non andrebbe cercata nei gestori bensì nei ragazzi? Beh, come al solito non tutto è o bianco o nero, poiché se i ragazzi sono così chiusi al cambiamento è anche perché nel tempo non sono mai stati abituati alle novità, a scegliere cosa fare la sera, spinti anche dai gestori dei locali a creare un circuito chiuso (è frequentissimo ad esempio che vari locali si scambino i baristi allo scopo di catturare la clientela fissa che questi si sono creati, contribuendo a rafforzare la chiusura verso l esterno). La nostra proposta potrebbe dunque essere quella di cercare di ampliare l offerta serale, cercando di diffondere la cultura del divertimento e l abitudine a girare i locali, sponsorizzando gli appuntamenti del week-end mediante una bacheca, così da informare tutti sulle opportunità offerte, ma soprattutto OFFRIRLE queste opportunità, così l abitudine a girare si diffonderà e i ragazzi non avranno più di che lamentarsi! Giulio Savy Brunch, la formula vincente Come molti di voi sapranno, ormai a Milano non si contano più i locali che, la domenica, offrono il tipico brunch americano. Ma cos è veramente? In teoria, nella tradizione statunitense, sarebbe il pasto domenicale che unisce colazione e pranzo: infatti l orario del brunch si estende dalla tarda mattinata al primo pomeriggio. In Italia il tutto è stato un po riadattato ai gusti nostrani: dunque non solo bacon & eggs, torte dolci e salate, yogurt, succhi di frutta, caffè, ma anche salumi, formaggi, pasta, carne Ecco qualche piccolo suggerimento per i brunch più cool (ovviamente tutti di domenica). Innanzitutto in Café Atlantique (v.le Umbria 42, tel. 02 55193925/06 www.cafeatlantique.com): ambienti di design per uno dei locali più trendy della città. Per il brunch (h. 12:30-16:00) viene E a Milano cosa succede? proposto, oltre al buffet a 14 euro, un menu americano alla carta (5 euro) con piatti a scelta tra pancakes, hamburger, cheeseburger, bacon & eggs, croque monsieur. Secondo appuntamento classico, l Old Fashion Café (v.le Alemagna 6, tel. 02.8056231). Qui il brunch offre, oltre a un ricchissimo buffet, mostre d arte sempre diverse. Il mio consiglio è di andarci nella bella stagione: con l arrivo dell estate viene aperto il giardino estivo, che sfrutta la spettacolare location del Palazzo dell Arte (progettato da Di Muzio nel 33): allora il brunch viene servito sotto le arcate, nella pace del Parco Sempione. Altra meta fissa è lo Speakeasy, zona Brera (via Castelfidardo 7, tel. 02653645), american bar e ristorante in stile America anni Venti, che per il sunday brunch propone uova, french toast, patate al forno, muffins, salsicce, insalate, frutta, cereali Le Biciclette (via Torti angolo Conca del Naviglio, tel. 0258104325), art bar e ristorante in stile hi-tech minimalista, offre invece, dalle h. 12:30 alle h. 16:00, una scelta cosmopolita tra carne, pesce, piatti vegetariani, uova, a 13 euro circa. E infine il Globe (p.zza V Giornate, all ultimo piano del Coin, tel. 0255181969): anche qui la vista è sovrana: essendo situato all ultimo piano del grande magazzino Coin, il Globe offre dalle sue grandi vetrate un panorama mozzafiato sulla città. Qui il menu brunch (h. 12:00-16:00, circa 17 euro) varia spesso, ma si incentra principalmente su verdure, pasta, carne, pesce. In tutti questi locali sono disponibili giornali italiani e stranieri, per rilassarsi mentre si assaggiano le delizie del buffet. Marta Fossati