STILI DI VITA E SALUTE IN A.ULSS 14: i dati del sistema di sorveglianza PASSI.

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STILI DI VITA E SALUTE IN A.ULSS 14: i dati del sistema di sorveglianza PASSI. PASSI (Progressi nelle Aziende Sanitarie per la Salute in Italia) è un sistema di sorveglianza che permette di seguire nel tempo la diffusione di stili di vita e fattori di rischio nella popolazione tra i 18 e i 69 anni. La raccolta dati avviene a livello di Azienda Sanitaria Locale tramite un questionario telefonico di circa 100 domande che viene posto ad un campione stratificato per sesso e classi di età (25 persone al mese) estratto casualmente dalle liste dell anagrafe sanitaria. (circa 50.000 persone in media in ULSS 14). Questo rapporto è relativo al primo anno di raccolta dati nella nostra ULSS (2011). LE PERSONE INTERVISTATE Età Sono state intervistate 225 persone. La distribuzione per età del campione è simile a quella della popolazione: 15% ha meno di 30 anni, 25% è tra i 30 e i 40, il 26% tra 40 e 50 e il 34% ne ha più di 50. Lavoro Lavora regolarmente il 57% degli intervistati sotto i 65 anni (56% degli uomini e 30% delle donne). Le donne sono risultate complessivamente meno occupate rispetto agli uomini (56% contro 30%). Istruzione Più della metà degli intervistati (53%) ha al massimo la licenza media inferiore, questa percentuale sale al 71% tra le persone con più di 50 anni I laureati sono il 10%. Non ci sono grosse differenze tra uomini e donne riguardo l istruzione. Situazione economica Il 13% dichiara di avere molte difficoltà ad arrivare a fine mese, un valore uguale a quello nazionale ma. Un altro 44% dichiara di avere qualche difficoltà.

Secondo i dati dell'organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), l'86% delle morti, il 75% delle spese sanitarie, il 60% della perdita di anni di vita in buona salute in Europa e in Italia, sono determinati da patologie cronico-degenerative, che hanno come minimo comune denominatore una scorretta alimentazione, l inattività fisica, l abitudine al fumo e l abuso di alcol. L'obiettivo primario è quello di agire in modo integrato e coordinato su questi quattro fattori di rischio modificabili che devono essere affrontati non solo dal punto di vista sanitario ma come veri e propri fenomeni sociali. L ALIMENTAZIONE La situazione nutrizionale di una popolazione è un determinante importante delle sue condizioni di salute. In particolare l eccesso di peso, favorendo l insorgenza o l aggravamento di patologie preesistenti, riduce la durata della vita e ne peggiora la qualità. In A.ULSS 14 si stima che circa 26000 persone tra i 18 ed i 69 anni presentino un eccesso ponderale*; solo gli obesi sono circa 10.000. L obesità aumenta con l età ed è più diffusa tra persone con più basso livello culturale ed economico. L obesità è già da sola un importante fattore di rischio cardiovascolare, ma spesso è associata anche ad altre situazioni di rischio: nella nostra A.ULSS il 35% degli obesi è anche iperteso o ha il colesterolo alto ed il 43% non raggiunge livelli adeguati di attività fisica. Secondo l OMS, adeguate quantità di frutta e verdura proteggono da malattie croniche cardiovascolari e respiratorie (asma e bronchiti) e dai tumori. Per questo motivo ne viene consigliato il consumo tutti i giorni: l adesione alle raccomandazioni internazionali prevede il consumo di almeno 5 porzioni di frutta e verdura al giorno (400 grammi). Nella nostra A.ULSS solo 1 persona su 10 mangia la quantità minima consigliata di frutta e verdura per avere benefici di salute. * Le persone vengono classificate in 4 categorie in base al valore dell Indice di massa corporea (IMC), calcolato dividendo il peso in kg per la statura in metri elevata al quadrato: sottopeso (IMC <18,5), normopeso (IMC 18,5-24,9), sovrappeso (IMC 25,0-29,9), obeso (IMC 30).

L ATTIVITA FISICA L attività fisica svolta con regolarità induce numerosi benefici per la salute, aumenta il benessere psicologico e previene una morte prematura. In particolare, chi pratica regolarmente l attività fisica riduce significativamente il rischio di avere problemi di: ipertensione, malattie cardiovascolari, diabete tipo 2, osteoporosi, depressione, traumi da caduta degli anziani, alcuni tipi di cancro, come quello del colon retto, del seno e dell endometrio. Esiste ormai un ampio consenso circa il livello dell attività fisica da raccomandare nella popolazione adulta: almeno 30 minuti di attività moderata (camminare velocemente, ballare, fare giardinaggio ) al giorno per 5 giorni alla settimana oppure attività intensa (correre, pedalare velocemente, fare sport agonistico ) per più di 20 minuti per almeno 3 giorni la settimana. Nella AULSS 14 si stima che solo una persona adulta su tre (31%) pratichi l attività fisica raccomandata, mentre il 36% può essere considerato completamente sedentario. La sedentarietà cresce all aumentare dell età ed è più diffusa nelle donne, nelle persone con basso livello d istruzione e con maggiori difficoltà economiche. La percentuale di sedentari è altresì alta in sottogruppi di popolazione che potrebbero beneficiarne di più (in particolare persone con sintomi di depressione, ipertesi, obesi o in sovrappeso).

ABITUDINE AL FUMO Il fumo di tabacco è il principale fattore di rischio per numerose patologie croniche, in particolare malattie cardiovascolari, respiratorie e neoplasie. Rappresenta inoltre il maggiore fattore di rischio evitabile di morte precoce, a cui gli esperti attribuiscono circa il 12% degli anni di vita in buona salute persi a causa di morte precoce o disabilità (Daly). Negli ultimi decenni la percentuale di fumatori tra gli uomini si è progressivamente ridotta, mentre è cresciuta tra le donne fino a raggiungere nei due sessi valori paragonabili; è inoltre in aumento la percentuale dei giovani fumatori. Nell A.ULSS 14 quasi l 80% degli intervistati ha riferito di non fumare o di avere smesso; di contro ha dichiarato di fumare un adulto su 5 (20,4%). L abitudine al fumo appare più frequente negli uomini (22% contro 19%): di rilievo il dato che nella classe più giovane prevalgono le donne sugli uomini (34,5% vs 20,9%). Le sigarette fumate in media al giorno sono circa 12. Tra i fumatori, il 2% è un forte fumatore (più di un pacchetto di sigarette al giorno). Il 7% è invece un fumatore occasionale (meno di una sigaretta al giorno). Tra chi fumava nei 12 mesi precedenti l intervista, il 44% ha tentato di e, di questi: Il 68% ha fallito (fumava al momento dell intervista); Il 14% stava ancora tentando di smettere (non fumava al momento dell intervista, ma aveva smesso da meno di 6 mesi); Il 18% è riuscito a smettere (non fumava al momento dell intervista e aveva smesso da oltre 6 mesi e meno di un anno). Nella quasi totalità gli ex fumatori (93%) hanno dichiarato di aver smesso di fumare da soli; solo il 7% hanno riferito l utilizzo di farmaci, gruppi di aiuto od operatori sanitari.

IL CONSUMO DI ALCOL Responsabile del 9% della spesa sanitaria nei Paesi europei e uno dei fattori di rischio più elevati per la salute dell uomo, l alcol è oggi una delle principali cause di mortalità e morbilità. Il consumo di prodotti alcolici, sostanze psicoattive che possono portare a dipendenza, produce danni non solo al bevitore ma anche alle famiglie e al contesto sociale allargato, in quanto può indurre comportamenti violenti, abusi, abbandoni, perdite di opportunità sociali, incapacità di costruire legami affettivi e relazioni stabili, invalidità, incidenti sul lavoro e sulla strada. Sono più di 20mila i morti ogni anno in Italia per abuso di alcol e per problemi alcol-correlati, secondo dati pubblicati dal ministero della Salute. L alcol è la causa di quasi la metà delle morti sulla strada, in seguito a incidente stradale, prima causa di morte per gli uomini sotto i 40 anni. Indicatori consumo di alcol (ultimi 30 giorni) AULSS 14 Chioggia anno 2011 Consumo di alcol 61.7 (almeno una unità di bevanda alcolica) Consumo fuori pasto (esclusivamente o 14.0 prevalentemente) Consumo abituale elevato 1 4.1 Consumo binge 2 16.9 Consumo a maggior rischio 3 26.5 1 più di 2 unità alcoliche medie giornaliere, ovvero più di 60 unità alcoliche negli ultimi 30 giorni, (per gli uomini); più di 1 unità alcolica media giornaliera, ovvero più di 30 unità alcoliche negli ultimi 30 giorni (per le donne) 2 5 o più UA (per gli uomini) o 4 o più UA (per le donne) in una singola occasione, almeno una volta negli ultimi 30 giorni. 3 consumo fuori pasto e/o consumo binge e/o consumo abituale elevato; poiché una persona può appartenere a più di una categoria, la percentuale di consumo a maggior rischio non corrisponde alla somma dei singoli comportamenti La gran parte degli adulti in A.ULSS 14 beve alcolici, anche se in maniera moderata (62%); tuttavia, ancora circa 13.000 persone tra 18 e 69 anni bevono in modo rischioso per la salute. Non è possibile stabilire limiti sotto i quali il consumo di alcol si può definire con certezza non dannoso per la salute, sono però individuati livelli di consumo moderato sotto i quali i rischi per la salute sono poco rilevabili. La soglia del consumo moderato adottata da PASSI è 2 unità alcoliche bevute in media al giorno per gli uomini e 1 unità alcolica per le donne. Al di sopra di questi limiti il consumo di alcol è considerato rischioso.

Generated by Foxit PDF Creator Foxit Software Il 16.9% degli intervistati della A.ULSS può essere classificabile come bevitore binge ed il 26.5% come bevitori a rischio, definiti tali o perché consumatori binge o perché forti bevitori o perché bevitori fuori pasto oppure per una combinazione delle tre modalità. ALCOL E GUIDA Quasi la metà degli incidenti stradali in Europa è imputabile alla guida in stato d'ebbrezza e in Italia 9 conducenti ubriachi su 10 sono uomini e uno su tre ha meno di 28 anni. Inoltre il fenomeno è in aumento soprattutto tra le donne (+2% dal 2000). Secondo i dati del sistema PASSI relativi alla AULSS 14, tra i bevitori di 18-69 anni che hanno guidato l auto/moto negli ultimi 12 mesi, il 9% dichiara di averlo fatto sotto l effetto dell alcol, cioè dopo aver bevuto nell ora precedente almeno 2 unità alcoliche; questo comportamento è risultato più frequento negli uomini, nei giovani della fascia di età 25-34 anni, tra chi ha un livello di istruzione più elevato. Un adulto su 10 continua quindi a mettere a rischio la propria vita e quella degli altri guidando sotto l effetto dell alcol. A cura del dr. Paolo Mancarella, coordinatore aziendale PASSI.