L attività DIPLEURICA del CAMBIO Da origine a strati concentrici di XILEMA mentre il FLOEMA si disgrega. Lo XILEMA= Legno acquista il classico aspetto a strati (CERCHIE ANNUALI) Il legno (XILEMA) può essere: OMOXILO o ETEROXILO OMOXILO se compopsto da elementi istologici omogenei, le fibrotracheidi, ETEROXILO se composto da elementi diversi: tracheidi o fibre e trachee o vasi. In entrambi i casi sono presenti sempre cellule parenchimatiche nei RAGGI MIDOLLARI 1
Legno omoxilo in sezione trasversale. Centro del fusto Cambio Da notare: - il legno primaverile costituito di tracheidi e quello estivo costituito di fibrotracheidi (ciò consente di distinguere, anche in un legno omoxilo, le cerchie annuali) - i raggi midollari uniseriati Legno eteroxilo in sezione trasversale. Da notare: - periderma (sughero + fellogeno + felloderma); -il libro, spezzettato in cunei in quanto gli elementi di più antica formazione vengono spinti sempre più all'esterno. - il cambio; - il legno eteroxilo, cioè costituito di trachee e tracheidi con ispessimenti di vario tipo, di fibre sclerenchimatiche e cellule parenchimatiche. Il legno è attraversato da raggi midollari e presenta numerose cerchie annuali di accrescimento distinguibili per la netta differenza tra il legno di chiusura estivoautunnale (lume ridotto e fibre) e il legno primaverile (minor numero di fibre e da elementi conduttori a lume molto ampio e numerose cellule parenchimatiche); - parenchima midollare al centro. 2
L aspetto del legno È molto vario. Vedremo anche quanto siano importanti le cellule parenchimatiche Il taglio condiziona OVVIAMENTE le caratteristiche fisiche del legno 3
Ciò che chiamiamo legno è lo xilema ma questo può essere ancora funzionale oppure no e cambiare radicalmente le caratteristiche del materiale. Ciò che chiamiamo legno è lo xilema ma questo può essere ancora funzionale oppure no e cambiare radicalmente le caratteristiche del materiale. 4
Per la pressione dovuta all attività dipleurica del cambio, i vasi più vecchi si possono spaccare e non sono più funzionali. 5
Fenoli vari, tannini, fenilpropanoidi, flavonoidi, gomme, pigmenti etc. Fenoli vari, tannini, fenilpropanoidi, flavonoidi, gomme, pigmenti etc. 6
Fenoli vari, tannini, fenilpropanoidi, flavonoidi, gomme, pigmenti etc. La stuttura dei tessuti del fusto si continua nella foglia con i fasci. Abscissione Epidermide Mesofillo (a palizzata e lacunoso) 7
Stomi Cellule di guardia Camera sottostomatica Traspirazione 8
Gli stomi si aprono e chiudono con il movimento delle cellule di guardia, sotto il controllo di un ormone (acido abscissico ABA) Il controllo ormonale attraverso la regolazione genica, può indurre il differenziamento del fiore e della linea germinale (1n) Nel caso più semplice è lo stesso apice del germoglio che si differenzia in fiore. 9
Il differtenziamento di STAMI CARPELLI PETALI SEPALI può essere ricondotto al controllo di 3 geni detti delle MADS-box Questo tipo di studi si compie con l osservazione di mutanti. Altri aspetti anatomici rientrano in altri ambiti di interesse particolare (Climatologia, studio delle antiche pratice colturali o di lavorazione delle fibre, paleobotanica, paleoecologia etc) e vengono quindi lasciati a futuri approfondimenti. 10
Le piante ruderali causano danni a seconda del loro ciclo vitale, in base, al grado di lignificazione delle radici (Dicotiledoni e Angiosperme). Le specie pioniere più comuni sono della classe fitosociologica delle Parietarie (Parietaria diffusa, Capparis spinosa, Cymbalaria muralis etc.) Tra le specie più dannose nelle aree italiane: Ficus carica, Hedera helix. CAUSE DI DANNO: La pressione meccanica (15 atmosfere). Produzione di acido carbonico con la respirazione Acidità degli apici radicali Acidità e proprietà chelanti degli essudati Alcune piante come l edera causano colorazione del substrato con il rilascio di composti organici. 11
Le radici degli alberi sono direttamente pericolose ma in terreni argillosi sono un problema anche a distanza perché variano il volume del suolo (con l assorbimento dell acqua). Le variazioni microclimatiche indotte dalla vegetazione possono essere anche positive. I biodeteriogeni vegetali non si limitano alle piante cormofite. Muschi ed epatiche (Briofite) crescono abbondanti nelle aree archeologiche il loro danno meccanico è lieve e quello chimico piuttosto lento. Rappresentano però spesso i primi colonizzatori di superfici altrimenti al sicuro da altre specie. 12
Le BRIOFITE sono le piante terrestri più semplici. Dette non vascolari (Tallofite). 13