La Commissione consiliare competente ha espresso il parere previsto dall articolo 39, comma 1 dello Statuto regionale.

Documenti analoghi
"Istituzione del Fondo regionale per la non autosufficienza e modalità di accesso alle prestazioni"


REPUBBLICA ITALIANA DELLA PARTE PRIMA. Sezione I LEGGI REGIONALI

Direzione Regionale: POLITICHE SOCIALI, AUTONOMIE, SICUREZZA E SPORT Area: INTEGRAZIONE SOCIO-SANITARIA POLITICHE DEL BILANCIO, PATRIMONIO E DEMANIO

Regione Toscana LEGGE REGIONALE 18 DICEMBRE 2008, N. 66. Istituzione del fondo regionale per la non autosufficienza.

LEGGE REGIONALE N. (106-07)

1. La Regione Campania considera il reddito di cittadinanza una prestazione concernente un diritto sociale fondamentale.

4a Tutela della salute l.r. 66/2008 1

LEGGE REGIONALE N. 28 DEL REGIONE UMBRIA. Interventi per il sostegno e la qualificazione dell attività di assistenza familiare domiciliare.

DETERMINAZIONE. Estensore CIOFFI STEFANIA. Responsabile del procedimento DI GIAMMARCO GIADA. Responsabile dell' Area AD INTERIM A.

LEGGE REGIONALE N. 16 DEL REGIONE UMBRIA

DELIBERAZIONE N. DEL ASSESSORATO POLITICHE SOCIALI E FAMIGLIA IL DIRETTORE DEL DIPARTIMENTO L' ASSESSORE IL DIRETTORE DEL DIPARTIMENTO L' ASSESSORE

BOLLETTINO UFFICIALE REGIONE UMBRIA N.14 DEL 10 MARZO 1999

LEGGE REGIONALE N. 82 DEL REGIONE TOSCANA. Accreditamento delle strutture e dei servizi alla persona del sistema sociale integrato.

Si aggiunga come primo riconoscimento:

MINISTERO DELLA SANITA'

LEGGE REGIONALE N 8 DEL 13 FEBBRAIO 2014

Testo coordinato del decreto-legge 30 giugno 2016, n. 117; G.U. del 23 agosto 2016, n. 196

Legge regionale 28 dicembre 2009, n. 82 (Accreditamento delle strutture e dei servizi alla persona del sistema sociale integrato).

Il Presidente della Giunta promulga. la seguente legge:

Regione Lazio. Leggi Regionali 14/07/ BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LAZIO - N. 56

LEGGE PROVINCIALE 6 maggio 2016, n. 5

Direzione Servizi Sociali /019 Area Servizi Sociali Servizio Prevenzione alle Fragilità Sociali Ufficio Assistenza Economica

Servizio Programmazione Sociale e Integrazione Sociosanitaria

A relazione dell'assessore Cavallera:

«Modalità di affidamento del servizio di gestione degli impianti sportivi di proprietà degli enti locali territoriali.»

PROGRAMMA GRAVISSIME DISABILITÀ ACQUISITE (DGR 2068/2004 E S.M.): AGGIORNAMENTO ASSEGNO DI CURA DGR 1848/12.

DISCIPLINA DELLA COMPARTECIPAZIONE AL COSTO DEI SERVIZI RIVOLTI AGLI ANZIANI NON AUTOSUFFICIENTI.

Riordino della medicina penitenziaria a norma dell articolo 5, della legge 30 novembre 1998, n. 419

Bilancio di previsione della regione Calabria per l'anno finanziario 2015 e bilancio pluriennale

REGIONE LAZIO GIUNTA REGIONALE STRUTTURA PROPONENTE. OGGETTO: Schema di deliberazione concernente: ASSESSORATO PROPONENTE DI CONCERTO

REGOLAMENTO I.S.E.E.

IL PRESIDENTE DELLA GIUNTA REGIONALE. Promulga

COMUNE DI BRUGHERIO (PROVINCIA DI MONZA E DELLA BRIANZA)

SENATO DELLA REPUBBLICA

Legge regionale 7 dicembre 2016, n. 36. Assestamento al bilancio di previsione della Regione Campania. IL CONSIGLIO REGIONALE ha approvato

AMBITO DISTRETTUALE DI ARCISATE

LEGGE 20 gennaio 1992, n. 57. Istituzione della scuola di restauro presso l'opificio delle pietre. dure di Firenze.

POLITICHE SOCIALI, AUTONOMIE, SICUREZZA E SPORT DETERMINAZIONE. Estensore CALIA GIUSEPPINA. Responsabile del procedimento BEVILACQUA CONCETTA

Regione Umbria. Giunta Regionale DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE N SEDUTA DEL 03/11/2016

Estratto della LEGGE REGIONALE n. 65/2010 Legge finanziaria per l'anno 2011 testo coordinato, come modifcato dalla L.R. 29 giugno 2011 n.

Regione Lazio. Decreti del Commissario ad Acta 13/02/ BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LAZIO - N. 13

COMUNE DI GOLFO ARANCI Provincia di Olbia - Tempio

Copia tratta dal sito Ufficiale della G.U.R.S Copia non valida per la commercializzazione

LEGGE REGIONALE N. 35 DEL 18 DICEMBRE 2012 NORME URGENTI SUL COMMERCIO IL CONSIGLIO REGIONALE. Ha approvato IL PRESIDENTE DELLA GIUNTA REGIONALE

Direzione Politiche Sociali e Rapporti con le Aziende Sanitarie /019 Servizio Anziani e Tutele Tel

LEGGE REGIONALE N. 31 DEL 30 NOVEMBRE 2012 DISPOSIZIONI URGENTI IN MATERIA DI SPESA SANITARIA IL CONSIGLIO REGIONALE. Ha approvato

DETERMINAZIONE DIRIGENZIALE

Legge Regionale 13 aprile 2017, n. 6 Bilancio di previsione triennale LEGGE REGIONALE 13 aprile 2017, n. 6

ANNO FONDO STATALE FONDO REGIONALE TOTALE

file:///r:/carla%20mura/per%20irene/strutture%20residenziali_minori/normativa/friul...

Scheda per la progettazione di dettaglio degli Interventi e dei Servizi

n. 78 del 23 Dicembre 2015

REGIONE CALABRIA LEGGE REGIONALE BILANCIO DI PREVISIONE FINANZIARIO DELLA REGIONE CALABRIA PER GLI ANNI

DELIBERAZIONE N. DEL. Direzione Regionale: SALUTE E POLITICHE SOCIALI Area: SUSSIDIARIETA' ORIZZONTALE, TERZO SETTORE E SPORT

IL PRESIDENTE DELLA GIUNTA REGIONALE:

PROPOSTA DI LEGGE N. 305

REGOLAMENTO COMUNALE PER L INDIVIDUAZIONE DELLA SITUAZIONE ECONOMICA DI COLORO CHE RICHIEDONO PRESTAZIONI SOCIALI AGEVOLATE

COMUNE DI VICENZA *****************

DETERMINAZIONE DIRIGENZIALE

Legge della Regione Lazio 7 dicembre 2007, n. 20 (1)

Proposta di legge regionale Interventi atti a favorire la mobilità individuale e l autonomia personale delle persone con disabilità

Documento scaricato da

Consiglio. Regionale

LEGGE CONSIGLIO REGIONALE N. 151

DISTRETTO SOCIO-SANITARIO RM 5/6

L ASSISTENTE SOCIALE PROFESSIONISTA NELLO SCENARIO DELLE STRUTTURE DI TIPO RESIDENZIALE E SEMIRESIDENZIALE PER ANZIANI

COMUNE DI DECIMOMANNU

TRA REGIONE LAZIO VISTA. la determinazione dirigenziale n del cui si rinvia per relationem anche per la motivazione del presente atto PREMESSO CHE

Città di Seregno DETERMINAZIONE DEL DIRIGENTE N. 409 DEL

L.R. 29/2005, art. 85 B.U.R. 21/11/2007, n. 47

C O N S I G L I O R E G I O N A L E. LEGGE REGIONALE (n. 42)

A relazione dell'assessore Ferrari:

LEGGE REGIONALE N. 10 DEL REGIONE UMBRIA

DISTRETTO DI PARMA REGOLAMENTO PER L ACCOGLIENZA TEMPORANEA RESIDENZIALE E SEMIRESIDENZIALE

ASSEMBLEA REGIONALE SICILIANA LEGGE APPROVATA L 8 AGOSTO 2017

BOLLETTINO UFFICIALE della REGIONE CAMPANIA n. 50 del 17 agosto Atti della Regione PARTE I

Regione Lazio. Decreti del Commissario ad Acta 12/07/ BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LAZIO - N. 55

DPR 14 Maggio 2007, n. 78 1

STRALCIO N <<Contributi a favore delle persone disabili per l installazione di ascensori>>

Unione di Comuni Terre di Castelli (Provincia di Modena)

Giunta DELIBERA N. 4 DEL 05/02/2010

Regione Lazio. Decreti del Commissario ad Acta 10/03/ BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LAZIO - N. 20

AMBITO DISTRETTUALE DI SARONNO

Regione Umbria. Giunta Regionale DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE N SEDUTA DEL 21/11/2016

ASSESSORADU DE SOS TRASPORTOS ASSESSORATO DEI TRASPORTI. Decreto PROT N REP. N. 12 DEL 23/11/2015

DELIBERA. per le motivazioni di cui in narrativa, che si intendono qui integralmente trascritte e approvate

REGIONE FRIULI VENEZIA GIULIA. Legge regionale 9 agosto 2013, n. 9

COMUNE DI COLORNO. Provincia di Parma PROGETTO HOME CARE PREMIUM ELENCHI BENEFICIARI E RELATIVI PROVVEDIMENTI.

Il Regolamento ha vigenza sul territorio del Comune di Castelmassa;

ASSESSORATO ALLE POLITICHE DELLA SALUTE

La competente Commissione Consiliare in sede legislativa, ai sensi degli articoli 30 e 46 dello Statuto, ha approvato.

REGIONE AUTONOMA DELLA SARDEGNA. Norma di attuazione in materia di funzioni di controllo della Corte dei conti in Sardegna.

PROVINCIA DI PADOVA. ORIGINALE Deliberazione N. 45 in data Verbale di Deliberazione Della Giunta Comunale

PROGRAMMA GRAVISSIME DISABILITÀ ACQUISITE (DGR 2068/2004): ADEGUAMENTO CRITERI PER ACCESSO ALL'ASSEGNO DI CURA.

IL PRESIDENTE DELLA GIUNTA REGIONALE. Promulga

ASSESSORATO SANITÀ, SALUTE E POLITICHE SOCIALI DIPARTIMENTO SANITÀ, SALUTE E POLITICHE SOCIALI STRUTTURA POLITICHE SOCIALI E GIOVANILI

COMUNE DI BORGOMANERO REGOLAMENTO PER L APPLICAZIONE DELL INDICATORE DELLA SITUAZIONE ECONOMICA EQUIVALENTE (ISEE)

Regione Lazio. Decreti del Commissario ad Acta 04/02/ BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LAZIO - N. 10

Transcript:

Regolamento regionale 20 maggio 2009, n. 4 Disciplina di attuazione della legge regionale 4 giugno 2008, n. 9 (Istituzione del Fondo regionale per la non autosufficienza e modalità di accesso alle prestazioni). La Giunta regionale ha approvato. La Commissione consiliare competente ha espresso il parere previsto dall articolo 39, comma 1 dello Statuto regionale. LA PRESIDENTE DELLA GIUNTA REGIONALE EMANA il seguente regolamento:

Art. 1 (Oggetto) 1. Il presente regolamento, in attuazione della legge regionale 4 giugno 2008, n. 9 (Istituzione del Fondo regionale per la non autosufficienza e modalità di accesso alle prestazioni), disciplina: a) i criteri e le modalità per l accesso alle prestazioni; b) i criteri di compartecipazione al costo delle prestazioni; c) i criteri per garantire la gradualità nell erogazione delle prestazioni per la fase di progressivo raggiungimento dei livelli essenziali. Art. 2 (Soggetti destinatari delle prestazioni) 1. Le prestazioni finanziate con il Fondo regionale per la non autosufficienza, di seguito denominato Fondo regionale, sono rivolte a persone non autosufficienti secondo la definizione di cui all articolo 3 della l.r. 9/2008, aventi diritto all assistenza sanitaria. Art. 3 (Prestazioni finanziate con il Fondo regionale) 1. Le risorse del Fondo, di cui all articolo 19 della l.r. 9/2008, sono destinate all erogazione delle prestazioni previste dal Piano di assistenza personalizzato (PAP) di cui all art. 4 nell ambito delle seguenti tipologie: a) interventi a carattere domiciliare; b) interventi a carattere semiresidenziale; c) interventi a carattere residenziale;

d) interventi volti a facilitare la vita indipendente del soggetto non autosufficiente tramite dotazione di ausili, attrezzature e presidi non finanziati da altre leggi nazionali o regionali; e) interventi volti a facilitare l accesso e la frequenza alle attività scolastiche e formative dei disabili in età evolutiva. Art. 4 (Criteri e modalità per l accesso alle prestazioni) 1. L universalità dell accesso alle prestazioni è garantita dalla rete dei servizi territoriali sociali e sanitari, uffici della cittadinanza e centri di salute che assicurano l immediata presa in carico della persona non autosufficiente e, dopo una prima lettura del bisogno, l avvio delle procedure valutative che devono concludersi con la elaborazione del progetto individuale di cui all articolo 5 della l.r. 9/2008 e la sottoscrizione del Patto per la cura e il benessere di cui all articolo 8 della medesima legge, entro e non oltre sessanta giorni dalla presa in carico della persona. 2. L accesso alle prestazioni, le indicazioni quantitative e temporali delle stesse e l allocazione delle risorse professionali, strumentali, tecniche ed economiche necessarie, nonché gli obiettivi e gli esiti attesi in termini di miglioramento delle condizioni di salute della persona non autosufficiente costituiscono il programma assistenziale personalizzato (PAP) di cui all articolo 7 della l.r. 9/2008, all interno del progetto individuale di cui al comma 1. 3. L accertamento della condizione di non autosufficienza e del relativo livello di gravità è

effettuato dalle unità multidisciplinari di valutazione di cui all articolo 6 della l.r. 9/2008. Per i disabili adulti e minori le unità multidisciplinari di valutazione tengono conto dello stato di salute organico-funzionale, delle condizioni cognitivo-comportamentali e della situazione socio-ambientale e familiare, secondo gli strumenti di valutazione multidisciplinare e le scale di valutazione definiti con atto della Giunta regionale ai sensi dell articolo 6 della l.r. 9/2008. 4. L erogazione delle prestazioni di cui all articolo 3, comma 1 al soggetto interessato alle prestazioni è effettuato sulla base dei seguenti criteri: a) la gravità clinica; b) la bassa redditualità dell assistito; c) l alta fragilità sociale. Art. 5 (Criteri per la compartecipazione al costo delle prestazioni) 1. La compartecipazione alla copertura del costo degli interventi sociali da parte del soggetto destinatario delle prestazioni, secondo livelli differenziati di situazione economica, è effettuato tenendo conto dell Indicatore della situazione economica equivalente (ISEE) di cui al decreto legislativo 31 marzo 1998, n. 109 (Definizioni di criteri unificati di valutazione della situazione economica dei soggetti che richiedono prestazioni sociali agevolate, a norma dell articolo 59, comma 51, della legge 27 dicembre 1997, n. 449) e successive modifiche ed integrazioni.

2. Il concorso alla copertura del costo della quota sociale delle prestazioni, di cui all art. 3, è dovuto dai soggetti di cui al comma 1. 3. Le modalità di calcolo dell ISEE per la compartecipazione alla copertura del costo della prestazione avviene tenendo conto: a) della situazione economica del destinatario della prestazione; b) della situazione patrimoniale del destinatario della prestazione. 4. La compartecipazione, da parte del soggetto non autosufficiente, al costo delle prestazioni di cui all art. 3 del presente regolamento, è riferita alla condizione economica del solo richiedente, valutando, per la quota di reddito calcolata nell ISEE, il reddito disponibile. 5. Ai fini della determinazione della compartecipazione sono previsti tre livelli: a) esenzione totale; b) esenzione parziale; c) non esenzione. Art. 6 (Esenzione totale, esenzione parziale, non esenzione alla compartecipazione al costo delle prestazioni) 1. L esenzione totale alla compartecipazione del costo sociale degli interventi di cui all art. 3 viene riconosciuta ai soggetti non autosufficienti il cui ISEE è inferiore o pari alla soglia nazionale di povertà relativa rilevata l anno antecedente a cui la prestazione si riferisce.

2. L esenzione parziale alla compartecipazione del costo sociale degli interventi di cui all art. 3 viene riconosciuta ai soggetti non autosufficienti il cui ISEE è superiore alla soglia nazionale di povertà relativa, rilevata l anno antecedente a cui la prestazione si riferisce, e inferiore o pari al trattamento minimo annuo della pensione INPS moltiplicato per quattro. 3. La non esenzione alla compartecipazione al costo sociale degli interventi di cui all articolo 3 del presente regolamento prevista per i soggetti non autosufficienti il cui ISEE è superiore al trattamento minimo annuo della pensione INPS moltiplicato per quattro. La Giunta regionale, per ogni tipo di prestazione di cui all articolo 3 del presente regolamento, può tuttavia stabilire un tetto massimo del costo delle prestazioni a carico del soggetto non esente. 4. Per il soggetto parzialmente esente, di cui al comma 2 del presente articolo, il livello di compartecipazione al costo delle prestazioni è stabilito come di seguito: a) trenta per cento della quota sociale del costo dell intervento a carattere domiciliare rivolta a soggetti non autosufficienti; b) quarantacinque per cento della quota sociale della tariffa per l assistenza in strutture semiresidenziali per soggetti non autosufficienti; c) cinquanta per cento della quota sociale della tariffa per l assistenza in strutture residenziali rivolta a soggetti non autosufficienti. La Giunta regionale con proprio atto definisce i criteri di compartecipazione al costo per gli

interventi definiti all art. 3, comma 1, lettere d) e e) del presente regolamento. Art. 7 (Criteri per la gradualità nella erogazione delle prestazioni) 1. La gradualità nella erogazione delle prestazioni di cui all articolo 10, comma 1, lettera c) della l.r. 9/2008 avviene secondo i seguenti criteri: a) gli interventi previsti nel Piano regionale per la non autosufficienza (PRINA), di cui all articolo 11 della l.r. 9/2008, sono prioritariamente per le persone con un alto bisogno assistenziale; b) le risorse a copertura delle diverse prestazioni previste per l alto bisogno assistenziale nel PRINA sono definite nei limiti delle risorse finanziarie disponibili. Art. 8 (Valutazione) 1. Al fine di monitorare le prestazioni erogate dal presente regolamento il Direttore di Distretto ed il promotore sociale competente per territorio elaborano, entro il 31 ottobre di ogni anno, una relazione annuale che prevede: a) il numero delle persone non autosufficienti prese in carico; b) il numero dei patti per la cura ed il benessere predisposti e sottoscritti ai sensi dell articolo 8 della l.r. 9/2008;

c) i tempi medi di attesa tra la presa in carico e la sottoscrizione del Patto per la cura ed il benessere. Il presente regolamento sarà pubblicato nel Bollettino Ufficiale della Regione ed entra in vigore il giorno successivo alla sua pubblicazione. È fatto obbligo a chiunque spetti di osservarlo e di farlo osservare come regolamento della Regione Umbria. Dato a Perugia, 20 maggio 2009 LORENZETTI

Regolamento regionale: adottato dalla Giunta regionale, su proposta dell assessore Stufara, ai sensi dell art. 39, comma 1 dello Statuto regionale nella seduta del 30 marzo 2009, deliberazione n. 431; trasmesso alla Presidenza del Consiglio regionale in data 5 maggio 2009, per il successivo iter; assegnato alla III Commissione consiliare permanente Sanità e servizi sociali, per l acquisizione del parere obbligatorio previsto dall art. 39, comma 1 dello Statuto regionale, in data 5 maggio 2009; esaminato dalla III Commissione consiliare permanente, nella seduta del 7 maggio 2009, che ha espresso sullo stesso parere favorevole, con osservazioni. La Giunta regionale, nella seduta dell 11 maggio 2009, con deliberazione n. 658, ha preso atto del parere espresso dalla III Commissione consiliare permanente ed ha apportato al testo del suddetto regolamento le conseguenti modifiche.

Direzione Affari generali della Presidenza e della Giunta regionale Servizio Affari istituzionali e Segreteria della Giunta regionale Sezione Norme regionali, decreti, atti consiliari e rapporti con il Consiglio regionale R.R. 20 maggio 2009, n. 4 AVVERTENZA Il testo del regolamento viene pubblicato con l aggiunta delle note redatte dalla Direzione Affari generali della Presidenza e della Giunta regionale (Servizio Affari istituzionali e Segreteria della Giunta regionale Sezione Norme regionali, decreti, atti consiliari e rapporti con il Consiglio regionale), in collaborazione con la Direzione regionale Sanità e servizi sociali (Servizio Programmazione socioassistenziale), ai sensi dell art. 8, commi 1, 3 e 4 della legge regionale 20 dicembre 2000, n. 39, al solo scopo di facilitare la lettura delle disposizioni regolamentari modificate o alle quali è operato il rinvio. Restano invariati il valore e l efficacia degli atti normativi qui trascritti. NOTE Nota al titolo del regolamento: La legge regionale 4 giugno 2008, n. 9, recante Istituzione del Fondo regionale per la non autosufficienza e modalità di accesso alle prestazioni, è pubblicata nel S.O. n. 1 al B.U.R. 11 giugno 2008, n. 27. Nota all art. 1: Per la legge regionale 4 giugno 2008, n. 9, si veda la nota al titolo del regolamento. Nota all art. 2: Il testo dell art. 3 della legge regionale 4 giugno 2008, n. 9 (si veda la nota al titolo del regolamento), è il seguente:

«Art. 3 Persone non autosufficienti. 1. Ai fini della presente legge si considerano non autosufficienti le persone che hanno subito una perdita permanente parziale o totale dell'autonomia delle abilità fisiche, psichiche, sensoriali, cognitive e relazionali, da qualsiasi ragione determinata, con conseguente incapacità di compiere gli atti essenziali della vita quotidiana senza l'aiuto rilevante di altre persone, considerando i fattori ambientali e personali che concorrono a determinare tale incapacità coerentemente con quanto previsto dalle indicazioni della Organizzazione mondiale della sanità (O.M.S.) attraverso la classificazione internazionale del funzionamento, della disabilità e della salute (I.C.F.). 2. La condizione di non autosufficienza di cui al comma 1 si articola in diversi livelli di gravità, secondo quanto previsto all'articolo 6, comma 2, lettera b).». Nota all art. 3: Il testo dell art. 19 della legge regionale 4 giugno 2008, n. 9 (si veda la nota al titolo del regolamento), è il seguente: «Art. 19 Norma finanziaria. 1. Per l'anno 2008 per il finanziamento degli interventi di cui all'articolo 9, comma 1, è autorizzata la spesa di 31.750.000,00 euro che trova copertura nel bilancio di previsione 2008, ai sensi dell'articolo 13, nel seguente modo: a) quanto a euro 7.000.000,00, rivenienti dal Fondo nazionale per la non autosufficienza annualità 2007 e 2008, con imputazione all'unità previsionale di base 12.1.005 denominata "Finanziamento dei livelli di assistenza sanitaria" (cap. 2255 n.i.); b) quanto a euro 20.750.000,00 con quota parte dello stanziamento relativo al finanziamento di parte corrente del Servizio sanitario regionale allocato nella unità previsionale di base 12.1.005 denominata "Finanziamento dei livelli di assistenza sanitaria" (cap. 2264/5010); c) quanto a euro 4.000.000,00 con risorse proprie regionali con lo stanziamento allocato nella unità previsionale di base 12.1.005 denominata "Finanziamento dei livelli di assistenza sanitaria" (cap. 2256 n.i.). 2. Al finanziamento dell'onere di cui al comma 1 lettera c) si fa fronte con riduzione di pari importo dello stanziamento esistente nella unità previsionale di base 16.1.001 del bilancio di previsione 2008 denominata "Fondi speciali per spese correnti" in corrispondenza del punto 1, lettera A, della tabella A) della legge regionale 26 marzo 2008, n. 4. 3. Per gli anni 2009 e successivi l'entità della spesa relativamente alle risorse proprie regionali di cui al comma 1 lettera c) è determinata annualmente con la legge finanziaria regionale, ai sensi dell'articolo 27, comma 3, lettera c) della vigente legge regionale di contabilità e in misura non inferiore a quanto previsto al comma 1 del presente articolo. Le risorse non utilizzate nel corso dell'esercizio finanziario nel quale sono state previste concorrono, in aggiunta a quanto previsto dal presente comma, al finanziamento del Fondo per l'esercizio successivo. 4. La Giunta regionale, a norma della vigente legge regionale di contabilità, è autorizzata ad apportare le conseguenti variazioni di cui ai precedenti commi, sia in termini di competenza che di cassa.».

Nota all art. 4, commi 1, 2 e 3: Il testo degli artt. 5, 6, 7 e 8 della legge regionale 4 giugno 2008, n. 9 (si veda la nota al titolo del regolamento), è il seguente: «Art. 5 Presa in carico della persona non autosufficiente. 1. Il distretto socio-sanitario competente per territorio provvede alla presa in carico della persona non autosufficiente ed alla attivazione della unità multidisciplinare di valutazione prevista dalle disposizioni regionali in materia. 2. La presa in carico comporta la valutazione multidisciplinare della persona non autosufficiente e la formulazione di un progetto individuale finalizzato a realizzare la piena inclusione della persona non autosufficiente nell'ambito della vita familiare e sociale, nonché, nei percorsi dell'istruzione scolastica o professionale e del lavoro in armonia con quanto stabilito dal Capo III della legge n. 328/2000. All'interno del progetto individuale viene formulato il programma assistenziale personalizzato come definito dall'articolo 7. Art. 6 Accertamento e valutazione della non autosufficienza. 1. L'accertamento della condizione di non autosufficienza è effettuato dalle unità multidisciplinari di valutazione, geriatrica e per disabili, previste dalle disposizioni regionali in materia operanti presso i distretti socio-sanitari delle Aziende unità sanitarie locali (USL). 2. La Giunta regionale, entro trenta giorni dall'entrata in vigore della presente legge, con proprio atto di indirizzo fissa in maniera omogenea su tutto il territorio: a) i criteri per definire la composizione delle unità di valutazione di cui al comma 1 e le relative modalità di funzionamento; b) i criteri di classificazione dei casi sottoposti a valutazione per categoria clinica e gravità della condizione. 3. La valutazione della condizione di non autosufficienza avviene tenendo conto delle indicazioni della O.M.S. ed è ispirata ai principi generali della I.C.F. di cui all'articolo 3, comma 1. 4. Alle unità di valutazione di cui al comma 1 partecipano, almeno, il medico di medicina generale, il personale sanitario dell'area infermieristica e dell'area riabilitativa della competente struttura della Azienda USL e il personale relativo alle figure professionali socio-assistenziali dei servizi sociali del comune competente per territorio. 5. Le Aziende USL competenti per territorio provvedono alla nomina e all'insediamento delle unità di valutazione di cui al comma 1. Art. 7 Programma assistenziale personalizzato. 1. Il programma assistenziale personalizzato, di seguito PAP, individua obiettivi ed esiti attesi in termini di mantenimento e miglioramento delle condizioni di salute, indica le prestazioni da assicurare alla persona non autosufficiente e alla famiglia, fissa i tempi e le modalità di erogazione delle prestazioni, nonché i criteri di verifica in itinere dei risultati raggiunti. 2. Alla definizione del PAP partecipano la persona non autosufficiente, o eventualmente chi è stato nominato dal Giudice tutelare, i suoi familiari e conviventi. 3. Il PAP individua il responsabile del programma che deve essere scelto tra gli operatori dell'area sanitaria o dell'area sociale sulla base del criterio della prevalenza della tipologia delle prestazioni previste dal programma stesso.

4. Il responsabile del PAP di cui al comma 3 garantisce l'attuazione del programma attraverso l'intervento integrato dei servizi sanitari e dei servizi sociali, divenendo il referente dei soggetti di cui al comma 2. Art. 8 Patto per la cura e il benessere. 1. Al fine di assicurare la piena applicazione del PAP la persona non autosufficiente, o eventualmente chi è stato nominato dal Giudice tutelare, i suoi familiari o conviventi e il responsabile del PAP predispongono e sottoscrivono il Patto per la cura e il benessere con il quale vengono garantite e coordinate le prestazioni sanitarie e socio-assistenziali, integrando servizi alla persona e al nucleo familiare con eventuali misure economiche.». Nota all art. 5, comma 1: Il decreto legislativo 31 marzo 1998, n. 109, recante Definizioni di criteri unificati di valutazione della situazione economica dei soggetti che richiedono prestazioni sociali agevolate, a norma dell articolo 59, comma 51, della L. 27 dicembre 1997, n. 449 (pubblicato nella G.U. 18 aprile 1998, n. 90), è stato modificato ed integrato con decreto legislativo 3 maggio 2000, n. 130 (in G.U. 23 maggio 2000, n. 118) e con legge 24 dicembre 2007, n. 244 (in S.O. alla G.U. 28 dicembre 2007, n. 300). Nota all art. 7: Il testo degli artt. 10, comma 1, lett. c) e 11 della legge regionale 4 giugno 2008, n. 9 (si veda la nota al titolo del regolamento), è il seguente: «Art. 10 Norme regolamentari. 1. La Giunta regionale, entro 30 giorni dall'entrata in vigore della presente legge, disciplina con regolamento: Omissis. c) i criteri per garantire la gradualità nell'erogazione delle prestazioni, limitatamente alla fase di progressivo raggiungimento dei livelli essenziali, in modo proporzionale alle risorse disponibili. Art. 11 Piano regionale integrato per la non autosufficienza. 1. La Giunta regionale adotta, contestualmente al Piano sanitario ed al Piano sociale, il Piano regionale integrato per la non autosufficienza di seguito PRINA e lo trasmette, espletate le procedure di concertazione, al Consiglio regionale per l'approvazione. 2. Il PRINA ha durata triennale e definisce: a) i criteri generali di riparto del Fondo di cui all'articolo 1 e l'assegnazione delle risorse da destinare alle Aziende USL con il vincolo di destinazione per i distretti socio-sanitari e Ambiti territoriali sociali; b) le aree prioritarie di intervento nell'ambito dei livelli essenziali di assistenza da garantire alle persone non autosufficienti; c) gli indirizzi per l'organizzazione dei servizi territoriali operanti a livello di Azienda USL e a livello di Comune.».

Nota all art. 8: Per il testo dell art. 8 della legge regionale 4 giugno 2008, n. 9, si veda la nota all art. 4, commi 1, 2 e 3.