R I S E R V A N A T U R A L E SORGENTE FUNTANI'

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R I S E R V A N A T U R A L E SORGENTE FUNTANI' La ricerca avviata nell'area della riserva ha le caratteristiche di un'indagine preliminare che ha come finalità la conoscenza dell'ambiente e delle sue potenzialità come habitat preferenziale delle specie erpetologiche. La riserva presenta aspetti ambientali diversificati, dal torrente che lo attraversa a valle, al bosco fitto, residuo di vecchie ceduazioni, ricco di cespugli e rovi, ai prati sul versante della c.na Natalone ed a una zona piuttosto impervia caratterizzata dalla presenza di cespugli e piante rade a Nord. Le maggiori difficoltà che si sono presentate nello svolgimento della ricerca sono dovute all'orografia del territorio, alla mancata manutenzione della rete sentieristica che li a ridotti a una flebile traccia che si perde nel bosco e nella zona della c.na Natalone la presenza di recinzioni con divieto d' accesso che delimitano la proprietà privata Lo sviluppo dell'indagine ci a portato a diversificare le uscite nei diversi periodi della giornata che scandiscono i momenti più significativi della vita delle specie ; la mattina periodo in cui i serpenti si soffermano a termoregolarsi; il pomeriggio dedicato alla ricerca del cibo; la sera in spostamento per ritornare nelle aree residenziali. Mentre nei mesi di luglio e agosto, mesi caratterizzati da elevate temperature atmosferiche, le uscite sono state ridotte in quanto il metabolismo dei serpenti li porta, nelle ore più calde, a ripararsi in rifugi improvvisati. Alcune specie elusive come l'orbettino e la coronella non sono state censite.. Specie riscontrate Anfibi Salamandra salamandra (Linnaeus, 1758) Rettili Podarcis muralis (Laurenti, 1768) Lacerta bilineata Daudin, 1802 Hierophis viridiflavus (Lacépède, 1789) Natrix natrix (Linnaeus, 1758) Zamenis longissimus (Laurenti, 1768) Vipera aspis (Linnaeus, 1758)

Descrizioni delle specie Salamandra salamandra (Salamandra pezzata) La salamandra pezzata è presente in Europa centro-meridionale e nei Balcani. In tutta Italia ad eccezione delle Isole. La specie è legata ad ambienti di collina e di montagna, composti da boschi di caducifoglie in cui è presente un buono strato di lettiera di foglie. Vive di preferenza in prossimità di torrenti a corso lento e di pozze generalmente inseriti in valli umide e fresche. Alcune larve sono state deposte nella pozza della sorgente Fontanì (vedi la cartina). La specie è attiva in tutti i mesi dell'anno con un aumento nei mesi di aprile-maggio e di settembreottobre. Esce dai rifugi di preferenza in giornate piovose o al tramonto. Si riproduce in torrenti o in pozze d'alpeggio. Essendo specie ovovivipara depone dalle 8 alle 30 larve che si sviluppano, a seconda delle temperature dell' acqua tra uno e sei mesi. La salamandra pezzata seppure molto diffusa é soggetta a molti fattori di rischio tra i quali il taglio indiscriminato del bosco, gli incendi forestali, la scomparsa delle pozze di abbeverata, l'inserimento di specie ittiche nei torrenti e nelle pozze e dall'inquinamento da scarichi civili o zootecnici.

Podarcis muralis (Lucertola muraiola) La specie è presente praticamente in quasi tutta l'europa e precisamente in Spagna, Francia, Isole di Jersey e di Wight, Paesi Bassi, Germania centro-sudoccidentale, Svizzera, Austria, Slovacchia, Slovenia, Croazia, Ungheria, Romania, Bulgaria, Turchia europea, Anatolia nord-occidentale, Grecia, Albania, Serbia, Bosnia, Montenegro: In Italia è presente ovunque tranne che in Sardegna e Sicilia. Nella riserva è la specie più rappresentativa, la troviamo lungo la strada non asfaltata che porta alla casa del parco, nel prato vicino alla sorgente Fontanì, alla cascina Natalone, nel bosco arrampicata su piante secche (vedi la cartina). La lucertola muraiola occupa una grande varietà di ambienti; zone residenziali, cataste di legna poste in zone soleggiate, bordi delle strade, manufatti, incolti, zone sassose caratterizzate da scarsa vegetazione, praterie, si arrampica su tronchi di alberi fino a 8 o 9 metri d altezza utilizzando le sue cavità come rifugio La specie è attiva da Febbraio a Novembre. Se le temperature invernali non sono troppo rigide, in giornate soleggiate è possibile osservarla anche in Dicembre o a Gennaio. Il periodo riproduttivo va da marzo a giugno. Sono stati osservati anche tre eventi riproduttivi nell'arco dell' anno. La femmina depone da 5 a 6 uova. La dieta alimentare delle lucertole, composta da Ditteri, Coleotteri, Lepidotteri, Araneidi, Gasteropodi ecc., evidenzia l' utilità della specie nel controllo degli insetti fra cui alcuni potenzialmente nocivi alla vegetazione forestale. La specie è inclusa nell'allegato IV della direttiva habitat, quale specie di importanza comunitaria. In Lombardia è presente su tutto il territorio. E' il rettile che meglio si adatta alla presenza umana tanto da portarla a condividere con lui le abitazioni. La modifica dell' habitat da parte dell'uomo, come l'incremento delle attività agricole potrebbe incidere sulla consistenza delle popolazioni. La scomparsa delle zone ecotonali dovute a rimboschimenti o a crescita spontanea della vegetazione arborea incide negativamente sulle specie più termofile come la lucertola muraiola.

Lacerta bilineata (Ramarro) Tassonomia Lo status tassonomico del ramarro é stato recentemente rivisto in base a studi genetici. Questi studi hanno evidenziato due taxa distinti a livello specifico: Lacerta bilineata per le popolazioni dell' Europa occidentale, Lacerta viridis per le popolazioni dell'europa orientale. L' areale di Lacerta bilineata comprende la Penisola Iberica settentrionale, la Francia, la Svizzera, la Germania occidentale e l'italia: in Italia ci sarebbe una zona di contatto con la Lacerta viridis in Slovenia e Croazia. Nela riserva è presente lungo la strada non asfaltata che porta alla casa del parco e a Nalmase. (vedi la cartina) Il ramarro essendo specie termofila è legato ad ambienti assolati posti in vicinanza di aree con ricca vegetazione arbustiva. Frequenta incolti ai margini di boschi, versanti rocciosi ricchi di arbusti, i bordi delle strade rurali, nelle siepi che costeggiano canali irrigui, in vicinanza di ruderi di abitazioni rurali. E attivo da marzo fino a settembre. L'ovodeposizione avviene nel mese di giugno. Le uova, da 5 a 20, vengono deposte sotto cumuli di vegetazione, nella sabbia esposta al sole e in tutti quegli ambienti che mantengono elevata la temperatura tanto da consentire la schiusa delle uova. Si nutre di insetti, crostacei, uova, lucertole, piccoli serpenti, e piccoli mammiferi. Il ramarro è incluso nell'allegato IV della direttiva habitat 92/43/CEE come specie di importanza comunitaria. La scomparsa di molti ambienti ecotonali può dar luogo a locali casi di riduzione o scomparsa di intere popolazioni.

Hierophis viridiflavus (Biacco) Tassonomia Il biacco è attualmente considerato specie monotipica; in passato oltre alla specie nominale (Coluber viridiflavus viridiflavus) erano descritte due sottospecie ( coluber viridiflavus carbonarius e Coluber viridiflavus kratzeri), ora considerati semplici fenotipi. La prima, C. v. carbonarius (Bonaparte, 1833) comprendeva gli individui dell' Austria meridionale, dell'italia nord-orientale, della Slovenia e della Croazia: la seconda (C. v. kratzeri) dell'isola di Montecristo. Schatti (1988) ritiene di ascriverla al genere Hierophis. Molti autori però continuano a definirlo come Coluber viridiflavus. La distribuzione del biacco comprende la Spagna nord-orientale, la Bretagna meridionale, la Francia centrale e meridionale, il Lussemburgo, la Svizzera meridionale, la Slovenia, la Croazia, L'Italia e Malta. E' stato osservato lungo la strada non asfaltata che porta alla casa del parco e nella zona a nord.(vedi la cartina) Il biacco è specie diurna. Vive in luoghi aridi e assolati, muri a secco, praterie, zone coltivate, pietraie, ma anche in prossimità di zone umide; lo si trova frequentemente in vicinanza delle abitazioni alla ricerca di cibo e di rifugi comodi e sicuri. Esce dai rifugi invernali fra marzo e aprile iniziando la vita attiva, che interrompe fra fine settembre e prima decade di ottobre. Si riproduce tra aprile e inizi di giugno: la femmina depone da 5 a 15 uova sotto pietre o vecchi tronchi. Si nutre di Sauri, Roditori, Gliridi, Pipistrelli, Uccelli e loro uova. Il biacco è incluso nell'allegato IV della direttiva habitat 92/43/CEE come specie di importanza comunitaria. Una delle problematiche di conservazione é legata alla riduzione delle aree ecotonali; habitat importante per questa specie termofila.

Zamenis longissimus (Saettone) Tassonomia Recentemente il genere Elaphe, è stato suddiviso in base a studi morfologici e molecolari (Helfenberger, 2001; Utiger e al., 2002) e le due specie Italiane sono state attribuite al Genere Zamenis con i nomi di Zamenis longissimus e Zamenis lineatus L'areale del saettone comprende la Spagna nord-orientale dalla zona Cantabrica fino alla Catalogna, Francia centro-meridionale, Svizzera, Austria, Repubblica Ceca e Slovacchia, Polonia meridionale, Ungheria, Romania, Ucraina, paesi balcanici fino alla Grecia. In Italia è presente nelle regioni settentrionali e centrali. E' stato osservato in termoregolazione sul tetto della casa del parco.(vedi la cartina) Il saettone è legato ad ambienti boschivi collinari e di bassa montagna, purché vi siano presenti zone aperte e ben soleggiate. Vive anche in prossimità di abitazioni dove si rifugia nei muri a secco, nelle legnaie e sotto i tetti delle malghe Il periodo di attività dipende molto dalle condizioni climatiche; in condizioni favorevoli si protrae da marzo fino a metà novembre. Il periodo riproduttivo avviene nei mesi di maggio-giugno. La ovodeposizione avviene fra luglio-agosto. La femmina depone da 6 a 12 uova che si schiudono fra agosto-settembre. I piccoli misurano alla nascita 28-32 cm. Si nutre di piccoli mammiferi e di nidiacei. E' inserita nell'allegato II della convenzione di Berna e nell'allegato IV della direttiva. La criticità della specie deriva dalla distruzione degli habitat preferenziali, soprattutto nelle zone di pianura: nel periodo degli accoppiamenti un'altra causa di mortalità è dovuta al traffico stradale con l'investimento delle femmine durante gli spostamenti alla ricerca di siti idonei alla deposizione e dei maschi mentre si spostano alla ricerca delle femmine.

Natrix natrix (Natrice dal collare) E' presente in gran parte dell'europa, arriva fino in Svezia, manca in Irlanda e in Scozia. Ad est arriva fino al lago Baikal e a sud in Tunisia, Marocco e Algeria. E' presente In Italia continentale e peninsulare comprese Sicilia, Sardegna e Elba. La biscia dal collare frequenta molti habitat d'acqua dolce: stagni, paludi, pozze anche temporanee, canali, torrenti. Gli individui adulti, soprattutto le femmine, si allontanano dall'acqua per frequentare gli ambienti boschivi, i pascoli e le zone antropizzate. La sua presenza è stata accertata lungo il torrente e alla cascina Natalone (vedi la cartina) E' attiva da febbraio fino alla fine ottobre. Gli accoppiamenti avvengono tra aprile e maggio. La femmina, tra giugno luglio depone da 4 a 105 uova; il numero di uova deposte è proporzionale alla taglia delle femmine. La schiusa avviene tra agosto e settembre. I piccoli alla nascita misurano fra i 120 e 200 mm. Si nutre di Anfibi e loro larve, anche di rospi di grosse dimensioni, pesci, piccoli mammiferi, sauri e uccelli. La specie è inserita nell'allegato III della convenzione di Berna. I problemi legati al suo possibile declino sono il traffico veicolare e l'alterazione del suoi habitat naturali

Vipera aspis (Vipera comune) La vipera comune è presente in Europa occidentale, in Svizzera, in Francia settentrionale, in Italia compresa la Sicilia, in Spagna. In Italia settentrionale mostra una forte diminuzione nelle aree planiziali. E' ancora presente in parchi fluviali del Ticino, del Po e dell' Oglio. Frequenta quasi tutti gli ambienti ben soleggiati come: ambienti montani soleggiati, aree collinari cespugliate con radure, boschi planiziali con presenza di zone ecotonali (radure). La specie è stata osservata in spostamento nella zona cespugliata a nord.(vedi la cartina) Il periodo di attività della specie dipende dalle condizioni climatiche e altitudinali, in genere è attiva da marzo a novembre. Essendo specie ovovivipara il parto avviene tra agosto-settembre. La femmina partorisce circa 8 piccoli lunghi 15-20cm. Passa le giornate invernali in tane di roditori, in anfratti del terreno o fra le radici delle piante. Si nutre di piccoli vertebrati ma anche di invertebrati (molluschi, insetti ) Le pratiche culturali intensive, la frammentazione dell'habitat e l'accanimento persecutorio dell'uomo ne determina la rarefazione, soprattutto nelle popolazioni planiziali e collinari.

Relazione finale La riserva comprende ambienti adatti alla vita della fauna erpetologica, fra cui bosco, prati, radure, anche se al suo interno esistono fattori di criticità abbastanza preoccupanti. Nonostante la presenza del torrente Agna, la sola vasca della sorgente Funtanì ospita qualche larve di salamandra pezzata; i motivi vanno ricercati nell'inserimento di ittiofauna nel torrente, che provoca una predazione insopportabile sulle larve con la vanificazione di intere stagioni riproduttive. Il canale di cemento, che porta acqua da Rango fin oltre Nalmase, attraversando tutta la riserva diventa una trappola mortale per tutti gli anfibi che sentendo la presenza dell'acqua vi cadono senza alcuna possibilità di uscirne. Cosi come per tutta la piccola fauna che, per necessità, si sposta sul territorio. Per evitare questo pericolo sarebbe auspicabile la sua copertura o il posizionamento di una barriera che ne impedisca l'accesso, garantendo al tempo stesso tramite la posa di tavelloni protetti, l' attraversamento degli animali. In un futuro monitoraggio, che avrà lo scopo di analizzare la reale composizione e consistenza della fauna erpetologica e la dinamica delle popolazioni, andranno posizionati dei rifugi temporanei ispezionabili, in zone scarsamente accessibili per non attirare la curiosità della gente. I rifugi dovranno essere controllati giornalmente nell'arco di tre anni; alle specie presenti, una volta catturate, dovranno essere raccolti dati biometrici e dopo essere state marchiate per riconoscerle in caso di una futura ricattura, dovranno essere liberate. Leggenda: Punto di campionamento degli anfibi SS= Salamandra salamandra Punto di campionamento dei rettili AF=Anguis fragilis PM=Podarcis muralis LB=Lacerta bilineata HV=Hierophis viridiflavus ZL=Zamenis longissimus NN=Natrix natrix VA=Vipera aspis

Bibliografia Bennati R., Bonetti M., Mazzi F., Povinelli G., 1996 - Sintesi delle conoscenze su ll' Erpetofauna Bresciana. Commentari dell' Ateneo di Brescia 297-328 Bennati R., Mazzi F. e Sportelli L.,1975 - Le attuali conoscenze sull'erpetofauna Bresciana. Natura Bresciana, Ann. Mus. Civ. St. Nat., Brescia 12: 129-152. Bennati R., Mazzi F., 1979 - Serpenti nel Bresciano. Amministrazione Provinciale di Brescia