I massetti riscaldanti e raffrescanti: la buona pratica

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Transcript:

I massetti riscaldanti e raffrescanti: la buona pratica Ing. Clara Peretti Ingegnere, Consorzio Q-RAD

Il Consorzio Q-RAD: la mission Q-RAD, Consorzio Italiano Produttori di Sistemi Radianti di Qualità, riunisce le più importanti aziende impegnate nel settore del raffrescamento e riscaldamento radiante operanti sul territorio italiano. Lo scopo principale del Consorzio è promuovere, valorizzare e sviluppare la consapevolezza dei vantaggi del riscaldamento e raffrescamento radiante come strumento per aumentare le prospettive di risparmio energetico abbinate al migliore comfort abitativo, sia in ambito residenziale che nel settore terziario ed industriale.

Il Consorzio Q-RAD: 2017

Il Consorzio Q-RAD Il Consorzio Q-RAD è composto da aziende produttrici di sistemi radianti, aziende affini al settore e da enti di ricerca e associazioni. Associazioni

I massetti riscaldanti e raffrescanti: la buona pratica Tipologie, caratteristiche, applicazioni Norme e indicazioni per la progettazione e l installazione di sistemi radianti Obblighi e responsabilità La qualifica degli installatori di sistemi radianti

Tipologie, caratteristiche, applicazioni

Sistemi radianti a pavimento Inerzia/spessore Applicazione Tipologia strato di supporto Sistemi radianti ad alta inerzia Sistemi radianti a bassa inerzia Sistemi radianti tradizionali Sistemi radianti per le riqualificazioni Massetti realizzati in opera Strato di supporto a secco

I sistemi radianti ad alto e basso basso spessore I sistemi radianti a pavimento possono essere suddivisi in due categorie: sistemi ad alto spessore (o sistemi tradizionali) e sistemi a basso spessore o a bassa inerzia (o sistemi ribassati, sistemi di ultima generazione ). La definizione di queste due tipologie non è riportata in nessuna normativa 9 cm Rivestimento superficiale Strato di supporto Tubazione Strato isolante 3 / 6 cm Soletta portante

I sistemi radianti per edifici nuovi o riqualificati Un altra suddivisione dei sistemi radianti riguarda l intallazione: in edifici nuovi e riqualificati. Per quest ultimi si possono installare sistemi radianti sulla pavimentazioni esistente senza alcuna demolizione.

I sistemi radianti e la tipologia di strato di supporto Un ulteriore suddivisione riguarda l installazione dei sistemi di supporto (massetti, lastre): - Sistemi radianti con massetti realizzati in opera (massetti cementizi, livelline,...) - Sistemi radianti con strato di supporto a secco (gessofibra,...)

I sistemi radianti a basso spessore

Le caratteristiche dei sistemi radianti a basso spessore Ridotto spessore rispetto ai sistemi radianti tradizionali dato dalla somma di isolante + strato di supporto + pavimentazione Bassa inerzia ovvero tempo per il raggiungimento della temperatura superficiale desiderata e della temperatura dell aria in ambiente Per alcuni sistemi: possibilità di applicazione sulla pavimentazione esistente senza demolizioni Per alcuni sistemi: velocità di posa Per alcuni sistemi: peso ridotto

L inerzia nei sistemi radianti a basso spessore I fattori che influiscono sull inerzia del sistema sono: Caratteristiche del sistema (materiali, spessore, conducibilità termiche, passo delle tubazioni, ) La temperatura iniziale La temperatura dell ambiente da climatizzare La collocazione del sistema (interpiano oppure a contatto con l esterno).

L inerzia nei sistemi radianti a basso spessore Una metodologia rapida e precisa per la valutazione dell inerzia è la realizzazione di simulazioni dinamiche agli elementi finiti su sezioni di impianto.

Temperatura superficiale L inerzia nei sistemi radianti a basso spessore 30 25 20 15 10 5 0 Sistema radiante tradizionale (Tmandata: 35 C) Sistema radiante basso spessore, autolivellina 2 cm sopra il tubo, = 1.4 tradizionale W/(m K) (Tmandata: 34 C) fluido 0:00 1:00 2:00 3:00 4:00 5:00 6:00 7:00 8:00 9:00 10:00 11:00 12:00

L inerzia nei sistemi radianti a basso spessore Nel sistema tradizionale composto da isolante e massetto cementizio la velocità che impiega a raggiungere la temperatura superficiale desiderata è maggiore. Tale aspetto dovrà essere considerato nella progettazione della regolazione del sistema, per garantire le temperature desiderate all interno di tutta la giornata. Infatti l aspetto dell inerzia risulta importante anche in fase di spegnimento dell impianto: un sistema a bassa inerzia impiegherà meno tempo a raffreddarsi rispetto ad un sistema tradizionale.

Le tipologie Sistema radiante a pavimento di Tipo B (secondo UNI EN 1264 e UNI EN ISO 11855)

Le tipologie Sistema radiante a pavimento con strato di supporto a secco Doppia lastra in lamiera di acciaio zincata Massetto a secco

Le tipologie Sistema radiante fresato

Le tipologie Sistema radiante con elementi in plastica per l ancoraggio delle tubazioni Massetto autolivellante Strato separatore Isolante

Le tipologie Sistema radiante a secco Rivestimento Strato di livellamento Pannello in gessofigra sagomato per alloggiamento tubazioni

Le tipologie Sistema radiante con binario in materiale plastico su pavimentazione esistente Binario di fissaggio per le tubazioni

Le tipologie Sistema radiante con gabbia in acciaio massetto Strato di separazione isolante

Norme e indicazioni per la progettazione e l installazione di sistemi radianti

Le normative per i sistemi radianti a pavimento Il panorama normativo è complesso e in evoluzione. 1) Non esiste una norma specifica sui sistemi radianti a basso spessore 2) La principale norma sui sistemi radianti (UNI EN 1264) entrerà a breve in revisione. Il riferimento per i sistemi radianti annegati è la norma UNI EN ISO 11855 3) Le norme UNI EN 1264 e UNI EN ISO 11855 riguardano solo una tipologia di sistemi radianti a basso spessore (Sistema di Tipo B) 4) Ci sono altre norme che parlano di sistemi radianti per le diverse tipologie di pavimentazioni

Le normative per i sistemi radianti a pavimento Dove trovo le norme sempre aggiornate? Nel Catalogo UNI http://store.uni.com/magento-1.4.0.1/index.php/home/

Le normative per i sistemi radianti a pavimento UNI EN 1264. Sistemi radianti alimentati ad acqua per il riscaldamento e il raffrescamento integrati nelle strutture UNI EN ISO 11855. Progettazione dell'ambiente costruito - Progettazione, dimensionamento, installazione e controllo dei sistemi di riscaldamento e raffreddamento radianti integrati Altre norme... UNI 11371 sui massetti per parquet e pavimentazioni di legno UNI 11493-1 sulle piastrellature ceramiche UNI 11515-1 sui rivestimenti resilienti e laminati UNI 11322 sui rivestimenti lapidei.

Lo spessore dei massetti nelle normative e nelle documentazioni Diversi sono i riferimenti normativi e le linee guida sui massetti abbinati alle tipologie di pavimentazione; alcune norme sono attualmente in revisione. Un fattore influente nel calcolo dello spessore è la tipologia di materiale sul quale viene posato il massetto. Generalmente, in caso di posa sullo strato isolante, lo spessore dovrà essere maggiore rispetto al caso di posa diretta sul sottofondo o su materiale ad alta resistenza alla compressione.

Lo spessore dei massetti: UNI EN 1264 UNI EN 1264. Sistemi radianti alimentati ad acqua per il riscaldamento e il raffrescamento integrati nelle strutture Nella norma per i sistemi radianti annegati sono riportate le indicazioni sui massetti all interno della parte 4 intitolata Installazione. Nel paragrafo 4.1.2.8.2 sono descritte le prescrizioni per i massetti: Estratto UNI EN 1264-4. Descrizione caratteristiche massetti.

Lo spessore dei massetti: UNI EN 1264 Lo spessore del massetto dovrà essere calcolato secondo le indicazioni riportate negli standard di riferimento. Qualora non vi siano riferimenti nazionali si potranno utilizzare norme europee. Lo spessore nominare del massetto sopra le tubazioni dovrà essere di almeno 30 mm per i massetti cementizi. Massetti speciali potranno avere spessori inferiori in accordo con le indicazioni del produttore.

L isolante nei sistemi radianti a basso spessore Per tutti i sistemi radianti (alto o basso spessore, a pavimento, a parete e a soffitto) valgono le indicazioni delle norme UNI EN 1264-4 e UNI EN ISO 11855 che riportano, in funzione delle condizioni di installazione, la resistenza termica minima dell isolante. I limiti sulla resistenza termica sono stati inseriti per favorire la direzione del flusso di calore del sistema, ovvero ridurre le dispersioni di calore verso gli ambienti da non climatizzare.

L isolante nei sistemi radianti a basso spessore Spesso i sistemi radianti a basso spessore vengono utilizzati nelle riqualificazioni e una domanda che può sorgere spontanea è: Devo rispettare i limiti di resistenza termica prescritti da norma oppure posso derogarli visto che si tratta di una riqualificazione? La riposta più rapida è che i limiti vanno sempre rispettati, indipendentemente dalla tipologia di installazione (su edificio nuovo o riqualificato). Però

L isolante nei sistemi radianti a basso spessore Però Vi sono però delle casistiche nelle quali risulta difficile, per mancanza di spazio in altezza o problemi di posa in opera, installare lo spessore dell isolante richiesto dalla normativa. In questi casi dovrà essere fatta un analisi sulla stratigrafia esistente per quantificare l effettiva perdita di calore verso il basso. Uno strumento per effettuare questa analisi sono le simulazioni agli elementi finiti (FEM), definite all interno della norma UNI EN ISO 11855.

Obblighi e responsabilità

Obblighi e responsabilità Diverse sono le figure coinvolte nella realizzazione (installazione) di un sistema radiante a pavimento inteso come somma dei seguenti componenti: strato isolante (termico, acustico), elementi per l ancoraggio delle tubazioni (se presenti), tubazioni, massetto, pavimentazione (e relativi strati per la posa), collettore. Le figure coinvolte: - Idraulico (/installatore sistema radiante) - Massettista - Posatore della pavimentazione

Dove trovo le indicazioni sugli obblighi e sulle responsabilità? 1) Decreti legislativi e altri riferimenti obbligatori 2) Norme tecniche del settore 3) Linee guida e manuali realizzati dalle associazioni 4) Manuali tecnici delle aziende produttrici 5) Indicazioni per l installazione delle aziende produttrici

Dove trovo le indicazioni sugli obblighi e sulle responsabilità? Focus sistemi radianti 1) Decreti legislativi e altri riferimenti obbligatori: DM 37-2008 2) Norme tecniche del settore: UNI EN 1264-4 e UNI EN ISO 11855-5 3) Linee guida e manuali realizzati dalle associazioni: Q-TECNICO (Consorzio Q-RAD) 1) Manuali tecnici delle aziende produttrici 2) Indicazioni per l installazione delle aziende produttrici

Prima della posa dell isolante (Fonte: Q-TECNICO installazione) 1) Pulizia del piano di posa Il cantiere va verificato nelle quote a disposizione per l impianto a pavimento, assieme alla direzione lavori e alla direzione cantiere. La superficie del sottofondo dovrà risultare orizzontale, non dovrà presentare avvallamenti, dovrà essere sgomberata dai calcinacci e priva di incrostazioni. Il sottofondo deve essere asciutto e piano. Non vi devono essere rilievi localizzati o discontinuità come prodotti da residui di cantiere o sporgenze di tubazioni e guaine di protezione.

Prima della posa dell isolante (Fonte: Q-TECNICO installazione) 2) Posa della barriera vapore Il foglio in polietilene ha funzione di barriera al vapore nei locali a contatto con il terreno o con intercapedine areata o locali non riscaldati. Il foglio dovrà essere risvoltato sulle pareti di almeno 10 cm. I fogli dovranno essere sovrapposti per almeno 25 cm e sigillati. Per le caratteristiche della barriera/freno al vapore consultare le norme tecniche (es: UNI EN 11371,..)

Prima della posa dell isolante (Fonte: Q-TECNICO installazione) 3) Posa del giunto di dilatazione perimetrale La striscia perimetrale si dispone in aderenza alla parete perimetrale e agli elementi verticali; non dovrà esserci discontinuità, sia negli angoli che nei tratti rettilinei. La striscia perimetrale ha la funzione di compensare le dilatazioni termiche del pavimento e di separare strutturalmente, termicamente e acusticamente il pavimento stesso dalle strutture.

La posa dell isolante (Fonte: Q-TECNICO installazione) 4) Si consiglia di iniziare la posa dei pannelli partendo da un angolo del locale in direzione della parete più lunga dello stesso. Va posata la lastra isolante appoggiandola alla striscia perimetrale e accostando bene i pannelli fra loro.

Lo strato di protezione dello strato isolante 4b) NON è una barriera al vapore! La sua funzione, come dice il suo nome è quella di proteggere l isolante dal getto del massetto. Gli unici vincoli sono spessore che deve essere di almeno 0,15 mm per un foglio di polietilene e la sovrapposizione dei fogli (almeno 8 cm) o materiale con analoghe prestazioni (UNI EN 1264 e UNI EN ISO 11855).

La posa delle tubazioni (Fonte: Q-TECNICO installazione) 5) I sistemi più usati di posa del tubo sono: a serpentina, a chiocciola e con varie soluzioni di circuito integrato. La posa a chiocciola è consigliabile nella maggior parte dei casi, perché consente una temperatura superficiale omogenea. 6) Posa dei giunti di dilatazione

Il protocollo di messa in pressione 7) Primo collaudo dell impianto Il massetto dovrà essere realizzato dopo il collaudo di tenuta delle tubazioni. Il PROTOCOLLO DI PROVA A PRESSIONE (UNI EN 1264-4)

La posa del massetto 9) Posa del massetto Prima di procedere alla posa deve esse assicurato che siano rispettate, per tutto il tempo necessario, le condizioni ambientali termo igrometriche ideali per la maturazione del massetto. Per gli edifici nuovi, ma anche per le ristrutturazioni, è importante che tutte le aperture siano chiuse e schermate per proteggere il getto da eventuali correnti, soleggiamento diretto e piogge.

Il primo avviamento dell impianto La prova di primo avviamento ha inizio con una temperatura di mandata compresa tra i 20 C e i 25 C, che deve essere mantenuta per almeno 3 giorni. Successivamente la temperatura di mandata viene impostata al valore massimo di progetto, che deve essere mantenuta per almeno 4 giorni.

Il primo avviamento dell impianto Il processo di avviamento del riscaldamento deve essere documentato per iscritto. Il riscaldamento preliminare non garantisce che il massetto raggiunga l umidità residua richiesta per la completa maturazione. La completa maturazione del massetto deve essere verificata dalla ditta produttrice dello stesso.

La dichiarazione di conformità DM 37-2008 Decreto del ministero dello sviluppo economico 22 gennaio 2008, n. 37 Regolamento concernente l'attuazione dell'articolo 11- quaterdecies, comma 13, lettera a) della legge n. 248 del 2005, recante riordino delle disposizioni in materia di attività di installazione degli impianti all'interno degli edifici

La dichiarazione di conformità secondo il DM 37, 2008 La dichiarazione di conformità è il documento che al termine dei lavori, previa effettuazione delle verifiche previste dalla normativa vigente, comprese quelle di funzionalità dell'impianto, l'impresa installatrice rilascia al committente. Tale dichiarazione deve essere redatta anche in caso di modifica o parziale sostituzione dell impianto.

Uno sguardo al futuro... La qualifica degli installatori dei sistemi radianti

I criteri La professione dell Installatore di sistemi radianti è costituita da formazione, esperienza specifica e aggiornamento continuo

La qualifica degli installatori (progetto di norma) Due livelli di formazione POSATORE RESPOSABILE* *Conoscenze, abilità e competenze del RESPONSABILE sono considerate come integrazione del POSATORE

La norma qualifica gli installatori di SISTEMI RADIANTI a PAVIMENTO, PARETE E SOFFITTO in RISCALDAMENTO E RAFFRESCAMENTO

Grazie per l attenzione Domande? Ing. Clara Peretti Segretario Generale Consorzio Q-RAD info@q-rad.it