Lezione 6: Dynamic Host Configuration Protocol

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Lezione 6: Dynamic Host Configuration Protocol Università degli Studi di Milano Insegnamento di

Terminologia - 1 ISO/OSI (Open System Interconnection) IP ARP

Terminologia - 1 ISO/OSI (Open System Interconnection) IP ARP Standard de iure che organizza l'architettura di una rete di calcolatori in una struttura composta da 7 livelli (stack di rete) Protocollo di interconnessione di reti utilizzato a livello 3 dello stack ISO/OSI, nato per connettere reti eterogenee L indirizzo IP è un identificatore numerico a 32-bit, univoco sulla rete, diviso in net-id e host-id Address Resolution Protocol, protocollo di risoluzione degli indirizzi, associa l indirizzo IP (Livello 3) al corrispondente MAC address (Livello 2)

Terminologia - 2 Subnet Subnet Mask Indirizzo di Broadcast DHCP

Terminologia - 2 Subnet Partizionamento dello spazio di indirizzamento che consente definire varie sottoreti a livello 3 Subnet Mask Metodo per ripartire i bit di un indirizzo IP dividendo il net id (contrassegnato dagli 1) dall host id (contrassegnato dagli 0) La notazione CIDR è quella notazione espressa nel formato: <ip address>/<prefix length> Indirizzo di Broadcast DHCP L ultimo indirizzo di una sottorete IP è detto indirizzo di broadcast, e viene utilizzato per inviare pacchetti a tutti gli host della rete Protocollo progettato dalla IETF per la configurazione automatica degli host su una rete

Dynamic Host Configuration Protocol (DHCP) Protocollo progettato dalla IETF Obiettivo: assegnazione dinamica dell indirizzo IP Permette ad un client che si connette ad una rete di ottenere un indirizzo IP in modo veloce e dinamico Consente inoltre di inviare ai client delle informazioni di configurazione avanzate, tramite dhcp option Benefici Prevenzione dei conflitti di indirizzi IP Configurazione dinamica e automatica degli indirizzi su una rete IP Deploy automatico di configurazioni avanzate Gestione facilitata dei client non sempre connessi alla rete: l indirizzo IP allocato a un client è temporaneo

Funzionamento del protocollo Un host diventa un client DHCP inviando un messaggio in broadcast a tutti i server DHCP sulla rete (DHCP DISCOVER) L host colleziona le DHCP OFFER dal server, ne sceglie una, e ne verifica la disponibilità con il server Successivamente un host potrà anche esigere un rinnovo della OFFER L host può inoltre rilasciare l indirizzo IP precedentemente acquisito Abbiamo quindi tre possibili flussi Acquisizione di un indirizzo Rinnovo di un lease Rilascio anticipato dell indirizzo

Assegnamento dinamico degli indirizzi L assegnamento dell indirizzo è temporaneo Il Client ottiene un lease sull indirizzo Il Server specifica la durata (in termini temporali) del lease Alla scadenza del lease il client deve scegliere se continuare ad utilizzare quell indirizzo (ottenendo un nuovo lease, con una nuova scadenza) o ottenere un nuovo indirizzo La durata del lease dipende dal contesto applicativo specifico, e può essere negoziata tra client e server Tutti questi processi sono gestiti tramite una macchina a stati finiti

DHCP Macchina a stati finiti

Il server DHCP su Linux: DHCPD DHCPD (abbreviazione di DHCP daemon) è il demone DHCP dei sistemi Unix Anche noto come ISC DHCP, è l implementazione di DHCP dell Internet Systems Consortium È opensource, scritto nel linguaggio di programmazione C, e compatibile con Linux, Mac OS X, FreeBSD, Solaris, AIX e HP-UX Implementa i protocolli BOOTP, DHCP, e DHCPv6 (supporto agli indirizzi IPv6) È installato di default sugli host e i router IMUNES

Configurazione di un server DHCP Server DHCP deve avere un indirizzo IP assegnato Server DHCP lavora a livello applicativo, agendo sul livello IP Il messaggio di DHCP DISCOVER del client viene inviato in broadcast su tutto lo spazio di indirizzamento di IP (0.0.0.0/0) La configurazione del server DHCP può essere fatta tramite il file /etc/dhcp/dhcpd.conf I parametri di configurazione e la grammatica di questo file sono consultabili tramite manuale man dhcpd.conf

Il client DHCP su Unix: dhclient Dhclient è il client DHCP dell Internet Systems Consortium Fornisce la possibilità di configurare le interfacce automaticamente utilizzando il protocollo DHCP, BOOTP Come fallback, permette di assegnare un indirizzo IP in modo statico (in base alla configurazione) Un altro demone molto importante per la configurazione di un DHCP Client è il demone AVAHI che implementa lo stack Zeroconf Questo demone, in mancanza di un server DHCP, si occupa di assegnare un IP automaticamente, prendendolo dalla sottorete riservata 169.254.0.0/16 (RFC3927) Nota: questo è anche il comportamento tipico che si osserva collegando due PC Windows tra loro, con assegnamento automatico degli indirizzi IP

Struttura del file dhcpd.conf - 1 Il file dhcpd.conf è un file di testo, gestito in modo ricorsivo Non è case-sensitive Può essere commentato ogni commento è preceduto da un # Consiste di una lista di statement, seguiti da un ; (semicolon) che si dividono in parameters e declarations I parametri sono delle vere e proprie variabili, a cui viene attribuito un valore Le dichiarazioni invece sono delle asserzioni sulla topologia della rete

Struttura del file dhcpd.conf - 2 Essendo ricorsivo, i parametri dichiarati fuori da ogni dichiarazione, sono da intendersi come «globali», e possono essere eventualmente sovrascritti Alcuni parametri Lunghezza predefinita del lease (default-lease-time) Lunghezza massima di un lease (max-lease-time) File dove memorizzare i lease (lease-file-name) e così via (maggiori dettagli nella manpage) DHCP Option per distribuire informazioni in modo automatico ai client, come ad esempio i server DNS, l indirizzo dei gateway e altre informazioni sulla topologia implementata da un organizzazione

Struttura del file dhcpd.conf - 3 Le dichiarazioni sono principalmente Le definizioni delle sottoreti dell azienda Caratterizzate da un blocco subnet Ogni blocco subnet deve avere un parametro «range» che indica l intervallo di indirizzi IP da assegnare Definizioni di configurazione di host specifici (riconosciuti tramite indirizzo hardware) Ogni host deve avere un parametro «hardware address» che specifica il MAC address specifico a cui riferirsi Tramite questa funzionalità è possibile, ad esempio, realizzare un assegnamento semi-statico dell indirizzo IP a un host Le dichiarazioni possono inoltre essere organizzate in gruppi, per definire dei parametri o delle ulteriori dichiarazioni su di essi

/etc/dhcp/dhcpd.conf - esempio Una configurazione minimale per questo file potrebbe essere: option domain-name-servers 8.8.8.8, 8.8.4.4; option subnet-mask 255.255.255.0; option routers 192.168.0.1; subnet 192.168.0.0 netmask 255.255.255.0 { range 192.168.0.2 192.168.0.254; }

DHCP su IMUNES Esercizio 1 Disabilitare l autoassegnamento degli indirizzi IPv4 e IPv6 su IMUNES Creare una topologia composta da 1 Switch 1 Host (server DHCP) e 4 PC, collegati allo switch Avviare l esperimento Assegnare l indirizzo IP 172.16.0.1/16 all host Partire da un file /etc/dhcp/dhcpd.conf vuoto con il comando echo > /etc/dhcp/dhcpd.conf Popolare il file dhcpd.conf imitando la slide precedente Distribuendo l IP dell host come DNS e default gateway Allocando gli IP da 172.16.1.1 a 172.16.1.254 ai PC Avviare il demone dhcpd ( dhcpd d ) Avviare tcpdump su uno dei PC per osservare il traffico in tempo reale Lanciare su tutti i PC il comando dhclient eth0 e osservare tcpdump

DHCP su IMUNES Esercizio 1 - Soluzione Contenuto del file dhcpd.conf option domain-name-servers 172.16.0.1; option subnet-mask 255.255.0.0; option routers 172.16.0.1; subnet 172.16.1.0 netmask 255.255.0.0 { range 172.16.1.1 172.16.1.254; }

DHCP su IMUNES Esercizio 2 Realizzare in IMUNES la topologia di rete di un azienda che dispone di una rete di classe C (192.168.0.0/24) formata da: Uno switch collegato a un router per la connettività a Internet Un host che fa da DHCP server 2 server a cui viene assegnato un IP statico 260 pc portatili, non contemporaneamente connessi (provare con 4 pc in IMUNES possono essere connessi contemporaneamente al massimo 200 pc), nella stessa sottorete dei server Assegnare l indirizzo IP in modo dinamico tramite DHCP Impostare la durata del lease DHCP in modo intelligente, così da poter prevedere la gestione di 260 diversi client 2 pc fissi, assegnati al CEO dell azienda, che si è riservato di utilizzare gli ultimi due indirizzi della sottorete effettuando una configurazione semi-statica (DHCP reservation) sul DHCP server Si consiglia di fare riferimento alla manpage, agli appunti su DHCP, ed eventualmente anche a Google

DHCP su IMUNES Esercizio 2 Soluzione - 1

DHCP su IMUNES Esercizio 2 Soluzione - 2 Contenuto del file dhcpd.conf: option domain-name-servers 192.168.0.1; option subnet-mask 255.255.255.0; option routers 192.168.0.1; subnet 192.168.0.0 netmask 255.255.255.0 { } range 192.168.0.5 192.168.0.252; host CEO1 { } host CEO2 { } hardware ethernet 00:00:00:00:00:00; #mac address fixed-address 192.168.0.253 hardware ethernet 00:00:00:00:00:01; #mac address fixed-address 192.168.0.254

DHCP su IMUNES Esercizio 3 Realizzare in IMUNES, dopo aver disabilitato l autoassegnamento degli indirizzi IP, una topologia di rete così composta: 1 Host che fa da DHCP server 2 switch, entrambi connessi all host 4 pc connessi a ciascuno switch Avviare l esperimento Assegnare a ciascuna interfaccia del server DHCP un indirizzo IP Sulla interfaccia eth0 assegnare il primo indirizzo ip della rete 172.16.0.64/28 Sulla interfaccia eth1 assegnare il primo indirizzo ip della rete 192.168.0.48/29 Configurare sul server DHCP le due subnet assegnando indirizzi presi da un pool di dimensione 4

DHCP su IMUNES Esercizio 3 Soluzione -1

DHCP su IMUNES Esercizio 3 Soluzione - 2 Contenuto del file dhcpd.conf: default-lease-time 7200; subnet 172.16.0.64 netmask 255.255.255.240 { range 172.16.0.66 172.16.0.69; default-lease-time 3600; } subnet 192.168.0.48 netmask 255.255.255.248 { } range 192.168.0.50 192.168.0.53;

DHCPD e DHCLIENT File utili I file utili per la gestione di DHCPD sono: /etc/dhcp/dhcpd.conf file di configurazione /var/lib/dhcpd/dhcpd.leases contiene il database dei lease (path personalizzabile) I file utili per la gestione di DHCLIENT sono: /etc/dhcp/dhclient.conf file di configurazione /var/lib/dhcpd/dhclient.leases contiene il database dei lease (path personalizzabile) Si rammenta che la posizione dei file può variare di distribuzione in distribuzione. I path riportati si riferiscono alla distribuzione Debian Linux.

Conclusioni Abbiamo ripassato il protocollo DHCP Abbiamo configurato un server DHCP in vari scenari