22 gennaio SAN GAUDENZIO vescovo Patrono della città e della diocesi solennità È certo, che Novara divenne sede vescovile alla fine del secolo IV per iniziativa della Chiesa di Milano e suo primo vescovo fu Gaudenzio. Lo attestano i Dittici, che indicano pure la durata del suo episcopato come ventennale. La vita, redatta con intento edificante sullo scorcio dei secoli XI-XII dai canonici della Cattedrale di S. Maria, ed i documenti liturgici più antichi, oltre a presentarlo come originario d'ivrea, lo propongono a modello nella testimonianza coraggiosa della fede, nell'austerità della vita, nell'opera di evangelizzazione, nella liberazione degli oppressi dal peccato e dalla malattia. San Gaudenzio è venerato come primo vescovo e padre nella fede della chiesa novarese; il suo corpo è deposto nella basilica a lui intitolata, sormontata dalla celebre cupola antonelliana. ANTIFONA D'INGRESSO Ger 3, 15 Darò a voi dei pastori secondo il mio cuore, essi vi guideranno con sapienza e dottrina. Si dice il Gloria. COLLETTA Guarda, Signore, la tua famiglia che san Gaudenzio generò con la parola di verità e con il sacramento della vita; tu che ci hai dato con il suo ministero il primo germe della fede, per la sua intercessione comunica a noi l'ardore della carità e la coerenza nella testimonianza cristiana. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Si dice il Credo. SULLE OFFERTE Accetta, Signore, i doni che portiamo al tuo altare nel ricordo di san Gaudenzio e trasformaci in una lode vivente della tua gloria. Per Cristo nostro Signore. Prefazio dei santi pastori. ANTIFONA ALLA COMUNIONE Mt 20, 28
Il Figlio dell'uomo è venuto non per essere servito, ma per servire e dare la sua vita per tutti gli uomini. DOPO LA COMUNIONE Il pane eucaristico che abbiamo ricevuto, fortifichi e rinnovi la tua famiglia, Signore, perché conservi sempre il dono della fede e cammini fiduciosa sulla via segnata dal suo pastore san Gaudenzio. Per Cristo nostro Signore.
LETTURE BIBLICHE La Chiesa locale che celebra la festa del suo primo Vescovo e padre nella fede compie un «evento» che non ha valore di solo ricordo storico-folkloristico, ma è una nuova e più viva convocazione di tutti i suoi membri attorno al proprio vescovo, per costituire una nuova comunione di vita e di amore. Nella memoria del primo vescovo la Chiesa locale prende più viva coscienza del suo mistero e della sua missione, richiamando ogni membro della comunità alla piena disponibilità per l'evangelizzazione, per il culto spirituale reso a Dio e la carità nella vita, nel dono di sé. Il vescovo «servo» e «pastore» come Cristo dell'intero gregge (Vangelo) è l'instancabile predicatore del Vangelo, la guida sollecita e il dispensatore dei misteri del Signore (2 a lettura). La sua attenzione al gregge giunge alle concrete opere di misericordia e di liberazione, proprie della buona notizia portata ai poveri, partecipe pienamente della sorte del suo gregge, nello svolgere la sua missione (1 a lettura). La Chiesa locale, in questa rinnovata coscienza della sua comunione attorno al pastore, riesamina la sua situazione attuale, per rispondere a Cristo che la invia «unita» per l'annuncio del Vangelo a tutti gli uomini. 1. PRIMA LETTURA Il Signore mi ha mandato a portare il lieto annunzio ai poveri Dal libro del profeta Isaìa 61, 1-3 Lo spirito del Signore Dio è su di me perché il Signore mi ha consacrato con l'unzione; mi ha mandato a portare il lieto annunzio ai poveri, a fasciare le piaghe dei cuori spezzati, a proclamare la libertà degli schiavi, la scarcerazione dei prigionieri, a promulgare l'anno di misericordia del Signore, un giorno di vendetta per il nostro Dio, per consolare tutti gli afflitti, per allietare gli afflitti di Sion, per dare loro una corona invece della cenere, olio di letizia invece dell'abito da lutto, canto di lode invece di un cuore mesto. Essi si chiameranno querce di giustizia, piantagione del Signore per manifestare la sua gloria. oppure: 2. PRIMA LETTURA Ti ho posto per sentinella alla casa d'israele Dal libro del profeta Ezechièle 3, 16-21 In quei giorni, mi fu rivolta questa parola del Signore: Figlio dell'uomo, ti ho posto per sentinella alla casa di Israele. Quando sentirai dalla mia bocca una parola, tu dovrai avvertirli da parte mia. Se io dico al malvagio: «Tu morirai!» e tu non lo avverti e non parli perché il malvagio desista dalla sua condotta perversa e viva, il malvagio morirà per la sua iniquità, ma della sua morte io domanderò conto a te. Ma se tu ammonisci il malvagio ed egli non si allontana dalla sua malvagità e dalla sua perversa condotta, egli morirà per il suo peccato, ma tu ti sarai salvato. Così, se il giusto si allontana dalla sua giustizia e commette l'iniquità, io porrò un inciampo davanti a lui ed egli morirà; poiché tu non l'avrai avvertito, morirà per il suo peccato e le
opere giuste da lui compiute non saranno più ricordate; ma della morte di lui domanderò conto a te. Se tu invece avrai avvertito il giusto di non peccare ed egli non peccherà, egli vivrà, perché è stato avvertito e tu ti sarai salvato. SALMO RESPONSORIALE Salmo 22 R. Il Signore è il mio pastore: non manco di nulla. Su pascoli erbosi il Signore mi fa riposare, ad acque tranquille mi conduce. Mi rinfranca, mi guida per il giusto cammino, per amore del suo nome. R. Se dovessi camminare in una valle oscura, non temerei alcun male, perché tu sei con me. Il tuo bastone e il tuo vincàstro mi dànno sicurezza. R. Davanti a me tu prepari una mensa sotto gli occhi dei miei nemici; cospargi di olio il mio capo. Il mio calice trabocca. R. Felicità e grazia mi saranno compagne tutti i giorni della mia vita, e abiterò nella casa del Signore per lunghissimi anni. R. 1. SECONDA LETTURA Guai a me se non predicassi il vangelo! Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corinzi 9, 16-19.22-23 Fratelli, non è per me un vanto predicare il vangelo; è per me un dovere: guai a me se non predicassi il vangelo! Se lo faccio di mia iniziativa ho diritto alla ricompensa; ma se non lo faccio di mia iniziativa, è un incarico che mi è stato affidato. Qual è dunque la mia ricompensa? Quella di predicare gratuitamente il vangelo senza usare del diritto conferitomi dal vangelo. Infatti, pur essendo libero da tutti, mi sono fatto servo di tutti per guadagnarne il maggior numero. Mi sono fatto debole con i deboli, per guadagnare i deboli; mi sono fatto tutto a tutti, per salvare ad ogni costo qualcuno. Tutto io faccio per il vangelo, per diventarne partecipe con loro. oppure: 2.
SECONDA LETTURA Avremmo desiderato darvi non solo il vangelo di Dio, ma la nostra stessa vita Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Tessalonicèsi 2, 2b-8 Fratelli, abbiamo avuto il coraggio nel nostro Dio di annunziarvi il vangelo di Dio in mezzo a molte lotte. E il nostro appello non è stato mosso da volontà di inganno, né da torbidi motivi, né abbiamo usato frode alcuna; ma come Dio ci ha trovati degni di affidarci il vangelo, così lo predichiamo, non cercando di piacere agli uomini, ma a Dio, che prova i nostri cuori. Mai infatti abbiamo pronunziato parole di adulazione, come sapete, né avuto pensieri di cupidigia: Dio ne è testimone. E neppure abbiamo cercato la gloria umana, né da voi né da altri, pur potendo far valere la nostra autorità di apostoli di Cristo. Invece siamo stati amorevoli in mezzo a voi come una madre nutre e ha cura delle proprie creature. Cosí affezionàti a voi, avremmo desiderato darvi non solo il vangelo di Dio, ma la nostra stessa vita, perché ci siete diventati cari. 1. CANTO AL VANGELO Cfr. Mt 23, 9-10 Alleluia, alleluia. Uno solo è il vostro Maestro: Cristo; il più grande tra voi sia il vostro servo. Alleluia. VANGELO Il più grande tra voi sia vostro servo Dal Vangelo secondo Matteo 23, 8-12 In quel tempo, Gesù si rivolse alla folla e ai suoi discepoli dicendo: Non fatevi chiamare «rabbi», perché uno solo è il vostro maestro e voi siete tutti fratelli. E non chiamate nessuno «padre» sulla terra, perché uno solo è il Padre vostro, quello del cielo. E non fatevi chiamare «maestri», perché uno solo è il vostro Maestro, il Cristo. Il più grande tra voi sia vostro servo; chi invece si innalzerà sarà abbassato e chi si abbasserà sarà innalzato. Parola del Signore. oppure: 2. CANTO AL VANGELO Cfr. Gv 10, 11 Alleluia, alleluia. Io sono il buon pastore; il buon pastore offre la vita per le sue pecore, dice il Signore. Alleluia.
VANGELO Il buon pastore offre la vita per le pecore Dal Vangelo secondo Giovanni 10, 11-16 In quel tempo, Gesù disse: Io sono il buon pastore. Il buon pastore offre la vita per le pecore. Il mercenario invece, che non è pastore e al quale le pecore non appartengono, vede venire il lupo, abbandona le pecore e fugge e il lupo le rapisce e le disperde; egli è un mercenario e non gli importa delle pecore. Io sono il buon pastore, conosco le mie pecore e le mie pecore conoscono me, come il Padre conosce me e io conosco il Padre e offro la vita per le pecore. E ho altre pecore che non sono di quest ovile; anche queste io devo condurre; ascolteranno la mia voce e diventeranno un solo gregge e un solo pastore. Parola del Signore.