Venerdì 18/12/2015 Pasian di Prato - Udine CLASSIFICAZIONE DEI RIFIUTI: Le nuove norme di riferimento Irene Duse Abbiamo a cuore la qualità della vita
Le novità dall Europa In vigore dal 1 giugno 2015 i nuovi criteri di classificazione dei rifiuti La Decisione 2014/955/Ue: il nuovo Elenco Europeo dei Rifiuti Il Regolamento 1357/2014: le nuove caratteristiche di pericolo 2
Le novità dall Europa La Decisione 2014/955/Ue Modifica della Decisione 2000/532/Ce ovvero introduzione del nuovo elenco Europeo dei rifiuti CER (sostituzione dell allegato D alla parte IV del D.Lgs 152/2006): aggiunta di tre nuovi codici: 01 03 10* 16 03 07* 19 03 08* modifica di molte descrizioni associate ai codici aggiunta di un introduzione all allegato che riporta precise indicazioni su come effettuare la valutazione delle caratteristiche di pericolo e la classificazione dei rifiuti con codice a specchio 3
Le novità dall Europa La Decisione 2014/955/Ue: In presenza di POP in quantità superiori ai limiti di concentrazione indicati nel Reg.(Ce) 850/2004 i rifiuti devono essere classificati come pericolosi. Il Reg.(Ce) 850/2004 è stato modificato dal Reg.1342/2014 entrato in vigore dal 18 giugno 2015. Questo vuole dire che per tutti i rifiuti devo determinare i POP? L iscrizione di un voce nell elenco armonizzato di rifiuti contrassegnata pericolosa è opportuna solo quando questo rifiuto contiene sostanze pericolose PERTINENTI che determinano una o più caratteristiche di pericolo. 4
Le novità dall Europa Il Regolamento 1357/2014 sostituisce l allegato III della Direttiva 2008/98/Ce cioè l allegato I alla parte IV del Decreto Legislativo 152/2006 Ovvero: Introduzione delle nuove caratteristiche di pericolo dei rifiuti (HP) Modifica di alcune definizioni Modifica soprattutto dei limiti di riferimento e delle sommatorie. 5
CLASSIFICAZIONE DEI RIFIUTI: Raccolta dati Campionamento Processi analitici Interpretazione dati 6
Normativa italiana La legge 116/2014 o meglio l articolo che introduceva la premessa all introduzione dell allegato D del D.Lgs 152/2006 è da considerarsi superata e non più valida. 7
Legge 116/2014 4. Se un rifiuto è classificato con codici CER speculari, uno pericoloso ed uno non pericoloso, per stabilire se il rifiuto è pericoloso o non pericoloso debbono essere determinate le proprietà di pericolo che esso possiede. Le indagini da svolgere per determinare le proprietà di pericolo che un rifiuto possiede sono le seguenti: a) individuare i composti presenti nel rifiuto attraverso: la scheda informativa del produttore; la conoscenza del processo chimico; il campionamento e l'analisi del rifiuto; b) determinare i pericoli connessi a tali composti attraverso: la normativa europea sulla etichettatura delle sostanze e dei preparati pericolosi; le fonti informative europee ed internazionali; la scheda di sicurezza dei prodotti da cui deriva il rifiuto; c) stabilire se le concentrazioni dei composti contenuti comportino che il rifiuto presenti delle caratteristiche di pericolo mediante comparazione delle concentrazioni rilevate all'analisi chimica con il limite soglia per le frasi di rischio specifiche dei componenti, ovvero effettuazione dei test per verificare se il rifiuto ha determinate proprietà di pericolo. 8
Prima FASE: Raccolta dati Individuazione dei composti presenti nel rifiuto: RACCOLTA DATI: DOCUMENTAZIONE: contenente tutte le informazioni necessarie per un corretto approccio al rifiuto, fornita dal produttore CICLO PRODUTTIVO: non solo chimico MATERIE PRIME utilizzate nel processo che ha generato il rifiuto 9
Materie Prime: Schede di Sicurezza PUNTO 3: Composizione chimica Disossidante per metalli 10
Materie Prime: Schede di Sicurezza PUNTO 2: Classificazione del preparato/miscela Disossidante per metalli 11
Materie Prime: Schede di Sicurezza PUNTO 3: Composizione chimica Vernice per materie plastiche 12
Materie Prime: Schede di Sicurezza PUNTO 2: Classificazione del preparato/miscela Vernice per materie plastiche 13
Materie Prime: Schede di Sicurezza PUNTO 2: Classificazione del preparato/miscela Vernice per materie plastiche 14
Materie Prime: Schede di Sicurezza Perché è così importante che il laboratorio sia in possesso delle schede tecniche e/o di sicurezza delle materie prime utilizzate nel processo produttivo che ha generato il rifiuto? 15
Profili analitici Legge 116/2014: 5. Se i componenti di un rifiuto sono rilevati dalle analisi chimiche solo in modo aspecifico, e non sono perciò noti i composti specifici che lo costituiscono, per individuare le caratteristiche di pericolo del rifiuto devono essere presi come riferimento i composti peggiori, in applicazione del principio di precauzione. Decisione 2014/955/UE + Regolamento 1357/2014: Si trovano frasi del tipo sostanze pertinenti e ove opportuno e proporzionato 16
Materie Prime: Schede di Sicurezza Perché è così importante che il laboratorio sia in possesso delle schede tecniche e/o di sicurezza delle materie prime utilizzate nel processo produttivo che ha generato il rifiuto? Profili analitici mirati Risparmio economico da parte del produttore Valutazione dei risultati ottenuti da parte del chimico in applicazione del principio di massima precauzione ma in funzione comunque dei principi cardine di proporzionalità e ragionevolezza 17
Profili analitici 18
Prima FASE: Campionamento Norma di riferimento: UNI 10802 / 2013 Rappresentatività del rifiuto Personale qualificato Il produttore deve mettere a disposizione le informazioni e se necessario i mezzi x un corretto campionamento VERBALE DI CAMPIONAMENTO 19
Prima FASE: Campionamento ESEMPI: a) campionamento facile 20
Prima FASE: Campionamento ESEMPI: b) campionamento impegnativo Imballaggi metallici Codice speculare: 15 01 04/15 01 10* (anche su questo punto attendiamo indicazioni chiare dal legislatore europeo) Nell impossibilità di un campionamento rappresentativo, e sulla base della documentazione fornita dal produttore, si può procedere con una valutazione merceologica e la determinazione delle caratteristiche di pericolo viene effettuata sulla base delle schede di sicurezza dei prodotti. 21
Prima FASE: Campionamento ESEMPI: Imballaggi metallici Codice CER: 15 01 11* 22
Prima FASE: Analisi chimica ICP ottico e accoppiato allo spettrometro di massa: analisi dei metalli Gascromatografo con rivelatore FID: analisi VOC e Idrocarburi 23
Prima FASE: Analisi chimica Gascromatografi accoppiati a diversi spettrometri di massa: analisi di composti volatili, semivolatili e pesticidi. 24
Seconda FASE: determinare i pericoli connessi ai composti individuati Normativa europea sull etichettatura delle sostanze e preparati pericolosi Dal 1 giugno 2015: Regolamento CE1272/2008 (CLP), che sostituisce le direttive 67/548/CEE e 1999/45/CE Fonti informative europee e internazionali SCHEDA DI SICUREZZA dei prodotti utilizzati da cui deriva il rifiuto 25
Terza FASE: CLASSIFICAZIONE DAL 1 1 GIUGNO: DECISIONE 2014/955/UE Una caratteristica di pericolo può essere valutata utilizzando la concentrazione di sostanze nei rifiuti, come specificato nell'allegato III della direttiva 2008/98/CE o, se non diversamente specificato nel regolamento (CE) n. 1272/2008, eseguendo una prova conformemente al regolamento (CE) n. 440/2008 o altri metodi di prova e linee guida riconosciuti a livello internazionale REGOLAMENTO 1357/2014: l allegato III definisce le nuove caratteristiche di pericolo (HP) e i nuovi limiti di concentrazione per la loro attribuzione. 26
CLASSIFICAZIONE esempi Rifiuto: acido di decappaggio CER 11 01 05* Sostanze Acide: - Acido Solforico mg/kg tq 170000 ACS001U.RL 27
CLASSIFICAZIONE esempi Allegato D parte IV p.to 3.4 (D.Lgs 152/2006) in vigore prima del 1 giugno: - una o più sostanze corrosive classificate come R35 in concentrazione totale > 0 = 1%, - una o più sostanze corrosive classificate come R34 in concentrazione totale > 0 = 5%, Dal 1 giugno 2015 Regolamento 1357/2014... un solo limite per le sostanze/preparati classificati R35 e R34 (direttiva 67/548/CE e 1999/45/CE) HP8 Corrosivo : rifiuto la cui applicazione può provocare corrosione cutanea. Il rifiuto che contiene una o più sostanze classificate come Skin Corr. 1A, 1B o 1C (H314) e la somma delle loro concentrazioni è pari o superiore a 5 % è classificato come rifiuto pericoloso di tipo HP 8. Il valore soglia di cui tenere conto in sede di valutazione riguardo ai codici 1A, 1B e 1C (H314) è 1,0 %. ATTENZIONE!!! Il valore soglia NON è il limite di concentrazione 28
CLASSIFICAZIONE esempi Regolamento 1357/2014 Caratteristica di pericolo HP4 IRRITANTE: Il rifiuto che contiene una o più sostanze in concentrazioni superiori al valore soglia, che sono classificate con uno dei seguenti codici di classe e categoria di pericolo e codici di indicazione di pericolo e uno o più dei seguenti limiti di concentrazione è superato o raggiunto, è classificato come rifiuto pericoloso di tipo HP 4. Il valore soglia di cui tenere conto in sede di valutazione riguardo ai codici Skin corr. 1A (H314), Skin irrit. 2 (H315), Eye dam. 1 (H318) e Eye irrit. 2 (H319) è pari a 1 %. Se la somma delle concentrazioni di tutte le sostanze classificate con il codice Skin corr. 1A (H314) è pari o superiore a 1 %, il rifiuto è classificato come rifiuto pericoloso di tipo HP 4. Se la somma delle concentrazioni di tutte le sostanze classificate con il codice H318 è pari o superiore a 10 %, il rifiuto è classificato come rifiuto pericoloso di tipo HP 4. Se la somma delle concentrazioni di tutte le sostanze classificate con i codici H315 e H319 è pari o superiore a 20 %, il rifiuto è classificato come rifiuto pericoloso di tipo HP 4. Si noti che i rifiuti contenenti sostanze classificate con il codice H314 (Skin corr.1a, 1B o 1C) in quantità superiori o pari a 5 % sono classificati come rifiuti pericolosi di tipo HP 8. La caratteristica di pericolo HP 4 non si applica se il rifiuto è classificato come HP 8. 29
CLASSIFICAZIONE esempi Rifiuto: Pitture e vernici di scarto, contenenti solventi organici o altre sostanze pericolose CER 08 01 11* Punto di infiammabilità < 21 C 30
CLASSIFICAZIONE esempi ALLEGATO I (D. Lgs 152/2006) - Caratteristiche di pericolo per i rifiuti: H3-A «Facilmente infiammabile» : sostanze e preparati: - liquidi il cui punto di infiammabilità è inferiore a 21 C (compresi i liquidi estremamente infiammabili), o - che a contatto con l'aria, a temperatura ambiente e senza apporto di energia, possono riscaldarsi e infiammarsi, o - solidi che possono facilmente infiammarsi per la rapida azione di una sorgente di accensione e che continuano a bruciare o a consumarsi anche dopo l'allontanamento della sorgente di accensione, o - gassosi che si infiammano a contatto con l'aria a pressione normale, o - che, a contatto con l'acqua o l'aria umida, sprigionano gas facilmente infiammabili in quantità pericolose; H3-B «Infiammabile»: sostanze e preparati - liquidi il cui punto di infiammabilità è pari o superiore a 21 C e inferiore o pari a 55 C; 31
CLASSIFICAZIONE esempi Regolamento 1357/2014: Unificate le 2 caratteristiche di pericolo H3-A e H3-B HP-3 Infiammabile : rifiuto liquido infiammabile: rifiuto liquido il cui punto di infiammabilità è inferiore a 60 C oppure rifiuto di gasolio, carburanti diesel e oli da riscaldamento leggeri il cui punto di infiammabilità è superiore a 55 C e inferiore o pari a 75 C; 32
CLASSIFICAZIONE esempi Allegato D parte IV D.Lgs 152/2006: Caratteristica di pericolo H5 Nocivo: rifiuto che contiene una o più sostanze classificate come nocive in concentrazione totale > o = 25% Regolamento 1357/2014: Caratteristica di pericolo HP5 Tossicità specifica per organi bersaglio ATTENZIONE: Per l attribuzione della caratteristica di pericolo HP5 non vengono indicati: valori soglia criteri di additività 33
CLASSIFICAZIONE esempi Allegato D parte IV D.Lgs 152/2006: Caratteristica di pericolo H6 Tossico: rifiuto che contiene una o più sostanze classificate come tossiche in concentrazione totale > o = 3% Regolamento 1357/2014: Caratteristica di pericolo HP6 Tossicità acuta 34
CONCLUSIONE A fronte di questi cambiamenti nelle concentrazioni limite per l assegnazione della caratteristiche di pericolo, si è resa necessaria una riclassificazione dei rifiuti (in primo luogo sono stati valutati i rifiuti che presentano codice a specchio ) RIFIUTO NON PERICOLOSO RIFIUTO PERICOLOSO Ridefinizione delle caratteristiche di pericolo
Grazie a tutti per l attenzione. Abbiamo a cuore la qualità della vita