1. Nel 1939 avevi 15 anni. Dove abitavi? andavi a scuola o lavoravi già? 2. Dove andavi a scuola oppure dove lavoravi?



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Transcript:

1. Nel 1939 avevi 15 anni. Dove abitavi? andavi a scuola o lavoravi già? A 14 anni finita la scuola di avviamento professionale e pur avendo i miei genitori un negozio di drogheria, andai a fare il garzone in un'altra drogheria molto più attiva della nostra, poiché mio padre mi diceva che s'imparava di più sotto gli altri. 2. Dove andavi a scuola oppure dove lavoravi? A 17 anni andai a lavorare in una fabbrica di utensili e vi rimasi sino alla fine della guerra. Nel frattempo, poiché il reparto dove lavoravo io era dotato di macchine di importanza vitale per la continuità del lavoro per tutta la ditta, fu perciò deciso di sfollarlo in Brianza e precisamente a Desio. In questo periodo dovevo (dato che eravamo sfollati a Besnate) tornare a Milano alla mattina e prendere il tram per Desio e rifare alla sera in senso inverso e questo per due anni. 3. Come vivevi la tua giovinezza negli ultimi anni del fascismo prima che iniziasse la guerra? 4. Cosa sentivi o capivi della guerra che stava per iniziare? 5. Cosa sentivi e/o pensavi di quello che Hitler e Mussolini stavano facendo? 6. Cosa dicevano i tuoi genitori / la gente, dei partigiani? Pur essendo giovane, sentendo i ragionamenti dei miei genitori e di altri conoscenti pensavo che dovesse succedere qualcosa e infatti un giorno che portai della merce ad una famiglia sentii dalla radio accesa che Mussolini annunciava la guerra contro la Francia e l'inghilterra e per noi, alleati della Germania, fu l'inizio della fine.

7. Come vivevi il rapporto con le ragazze? 8. Come si divertivano i ragazzi? Domande ancora senza risposta 9. Cosa hai pensato quando l Italia il 10 giugno 1940 è entrata in guerra? 10. Il primo bombardamento su Milano avvenne dopo soli 5 giorni dall entrata in guerra. Poi ce ne furono altri nell agosto e nel dicembre del 1940, nell ottobre del 1942, in febbraio e agosto del 1943, poi ancora nel 1944. Come vivevi quegli anni? Cosa ricordi? C erano dei rifugi? Il primo bombardamento su Milano fu fatto dopo pochi giorni e noi non eravamo preparati per niente e seppure per i primi due anni ci fu una certa tranquillità, ripresero con una certa frequenza negli ultimi tre anni e gli ultimi furono i più gravi con danni anche per noi. In famiglia si decise di sfollare alla sera e rientrare alla mattina per la nostra attività. Eravamo al cinema Colosseo, quando è suonata la sirena, hanno aperto le porte per fare uscire la gente alla svelta dal cinema ed io ho fatto il pezzo di strada che dal Colosseo arrivava a casa mia. Saranno stati 700-800 metri o poco di più. Sono andato in cantina, come hanno aperto la porta della cantina, che era il rifugio della casa dove abitavo, non ho fatto i gradini perché lo spostamento dell aria mi ha buttato giù. I miei genitori avevano il negozio in corso Concordia, e in piazza Tricolore, adiacente a corso Concordia, sono cadute due bombe proprio in mezzo alla piazza. Una è caduta su un rifugio che

avevano fatto nel piazzale, e sono rimasti sotto tutti, e l altra è caduta a fianco ed ha fatto crollare un palazzo adiacente la piazza. Era un palazzo di cinque piani, c era un sacco di gente, non so se si è salvato qualcuno. I miei genitori hanno avuto fortuna, nel negozio dove stavamo c era un buco nella claire, mio padre guardava fuori e vedeva gente che scappava, hanno pensato che fosse successo qualcosa, e mia mamma ha detto di andare nel rifugio in cantina perché già si sentivano i bombardamenti. Non hanno fatto a tempo ad andare nel rifugio che sono scoppiate le bombe e ci hanno distrutto il negozio. La claire del nostro negozio era finita in mezzo alla strada, Corso Concordia è abbastanza largo. Il bombardamento è stato tra i più forti dell ultimo periodo. Quello dopo che è stato liberato Mussolini, il periodo dopo l otto settembre, quello della repubblica di Salò, della repubblica sociale. Dopo il bombardamento parecchia roba è stata scaraventata fuori, ma erano solamente scatolette, e per fortuna non ci sono stati saccheggi.. probabilmente qualcuno avrà anche preso qualcosa, ma per fortuna da noi queste cose non sono successe. Abbiamo avuto la fortuna di avere un padrone, i signori Bassetti, quelli delle telerie, brava gente, che in poco tempo, circa 20 giorni, e a loro spese hanno rimesso a posto il negozio. Non proprio bello come prima, ma sicuramente fattibile. Questo è stato uno dei bombardamenti più forti, perché in quel periodo, l ultimo anno e mezzo della guerra, ce ne sono stati molti. Ce ne sono stai molti anche prima, nella prima parte della guerra, mi ricordo che appena iniziata la guerra, c è stato un bombardamento a Porta Romana e ci sono stati 18 morti. Quelli erano bombardamenti alla leggera.. comunque di morti a Milano ce ne sono stati tanti.. gli ultimi invece erano fortissimi. La carta Annonaria Le tessere erano composte da tanti tagliandini. Un foglio con tanti punti e ogni punto corrispondeva a quello che si vendeva, pasta riso olio. Le tessere per il pane, ti davano un etto di pane al giorno, un etto di riso al mese un etto di pasta. Allora non c erano i pacchetti confezionati,era tutta roba sfusa e quindi su cento

duecento persone a fine mese avanzava sempre qualche etto di pasta o riso. Sai 5 grammi qui 5 grammi la, alla fine del mese avanzava qualcosa. Non era roba rubata, era la carta che contribuiva a fare peso. La pasta non era di quel colore, era scura, il pane era quello che era, l unico era il riso, che non potevi fargli niente. Insomma tutti i mesi con i bollini / tagliandi che staccavi dalle tessere dovevi metterli su un foglio. C era una tessera a persona. Più fortunato chi aveva tanti figli, però erano anche tanti che mangiavano. Il calcolo è quello li. In quel periodo io lavoravo a Desio, il reparto dove lavoravo io, facevano macchinari pregiati, svizzeri, e la ditta li aveva trasferiti da via De Sanctis a Milano a Desio Io che lavoravo in quel reparto, tutte le mattine andavo da Milano a Desio. Era un tram bianco che partiva da Porta Volta, passava per via Farini e andava a Desio. Era un tram normale. Però era un tram che negli ultimi periodi, se non tutti i giorni, almeno una volta alla settimana c erano i bombardamenti.. venivano giù e mitragliavano. Tram carri con cavalli. Una volta tra Cusano Milanino e Desio siamo dovuti scendere di corsa dal tram e buttarci nelle campagne perché una volta il tram passava nelle campagne tolto i tratti in città il resto viaggiavano in campagna. Quando si fermava il tram tra una stazione e l altra si capiva che stavano mitragliando e allora si scappava nei prati. C è stata una volta che hanno mitragliato un carro con dei cavalli e hanno ammazzato i cavalli.. piuttosto che niente. Erano momenti un po tremendi. Quando eravamo nei prati, aspettavamo un po e dopo circa 10 minuti, capivi che erano andati.. allora salivi sul tram e andavi a Desio. Allora i tram non facevano due o tre fermate nei paesi, ma solamente una, questo anche per risparmiare energia e fare meno fatica nel ripartire. Noi dovevamo fare un km a piedi, perché la nostra ditta, dove eravamo sfollati, era a un km dalla fermata. Eravamo in 15-16 sfollati, e ogni mattina, con la nostra tessera passavamo dal panettiere e prendevamo le nostre due michette, e

a volte non era arrivata la farina, e invece del pane ci davano la farina per fare la polenta. Io ero l addetto cuoco e a mezzogiorno facevo la polenta per poter sopperire alla mancanza del pane. Con le tessere potevamo andare in qualsiasi negozio, era una tessera a nome tuo e loro ti toglievano questi punti-bollini. E tutti i mesi mio padre doveva fare quel lavoro li, mettere tutti i bollini su un foglio lo portavi in un ufficio e in base a quello, loro ti portavano una volta al mese quello che avevi venduto. A Desio non è mai capitato che dovessimo scappare per i bombardamenti, era una zona di mobilieri, e noi eravamo in un capannone. Non è mai successo che dovessimo scappare. C è stato un periodo durante i forti bombardamenti a Milano, che dormivamo li la notte. Ci avevano messo dei materassi, per evitare di perdere tempo e pericoli per andare avanti e indietro con il tram. Abbiamo fatto circa un mese così, venivamo via il venerdì per essere almeno a casa per la domenica e con il tram mi è capitato diverse volte di scendere per evitare bombardamenti. Enrico e i suoi fratelli. Era un periodo grigio, abbiamo avuto la fortuna noi tre fratelli di non andare in guerra, io ero sempre stato li per un motive ero stato esonerato dal militare per una operazione che avevo fatto all orecchio da bambino e i miei due fratelli, uno era già stato in Grecia ed era stato ferito perché caduto su un camion da un burrone, s era ferito e allora l hanno mandato indietro. È stata la sua fortuna perché poi l hanno messo nei gruppi di antibombardieri dalle parti di Gallarate. E l altro, anche lui è stato fortunato perché doveva andare in Russia, e combinazione lui aveva fatto il corso di radiotelegrafista ed era insegnante. Il suo reggimento è andato in Russia e lui è restato a casa perché serviva per insegnare ad altri a fare il telegrafista. Da quel punto di vista siamo stati fortunati, ma era comunque un brutto periodo anche se siamo rimasti a casa. Abbiamo comunque patito la fame, perche quello che mangiavi non aveva sostanza.

Si c erano quelli più fortunati, che avevano soldi e compravano alla borsa nera, che lavorava da matti. Era pericoloso e ogni tanto ne beccavano qualcuno e non so se gli ammazzavano. Però di gente ne hanno ammazzata tanta. 11. Eri a conoscenza del Binario 21? Del binario 21 si sentiva parlare, ma purtroppo si capì dopo cosa era successo. 12. Conoscevi qualcuno che è stato deportato? 13. Eri a conoscenza oppure avevi sentito parlare di delatori o spie al servizio del fascismo? 14. Cosa ricordi dell attentato dell 8 agosto del 1944 in viale Abruzzi e della successiva fucilazione in piazzale Loreto di 15 partigiani? La fucilazione dei 15 ostaggi per l'attentato di viale Abruzzi lo sentimmo dopo e fra questi morti vi era una persona che conoscemmo anni prima. 15. Cosa ricordi degli ultimi tempi prima della liberazione? Gli ultimi tempi prima della liberazione furono i più lunghi ma i più belli perché si sapeva che eravamo alla fine. Si sentiva, si sentiva, perché sentivamo radio Londra e tutte le sere all ultimo davano delle notizie in codice che noi non capivamo, ma a chi interessava, sapevano cosa dovevano fare. Loro magari ti dicevano, il cavolino è andato a destra, il cavolino è andato a sinistra. Sembravano barzellette quelle che ti dicevano però erano notizie che servivano a i partigiani in montagna, e dopo qualche giorno si

sapeva che era successo qualche cosa in montagna, sempre con un passaparola. Si parlava sempre sottovoce, quando dovevi dire qualcosa che poteva essere pericoloso stavi sempre attento se c era qualcuno che ti poteva sentire o se lo dicevi lo dicevi a qualcuno che sapevi la pensava come te sennò erano guai. Erano tutte cose che dicevi da uno all altro perché sapevi con chi parlavi. 16. Come hai vissuto il 25 aprile 1945? Il 25 aprile fu una grande festa per tutti ma la ripresa fu molto lunga e sofferta. 17. Mussolini fu ucciso il 28 aprile, il suo cadavere assieme a quello di Claretta Petacci e altri 16 fascisti furono esposti in piazza Loreto. Cosa ricordi? Personalmente ero in piazza Loreto quel giorno quando attaccarono le salme di Mussolini e Claretta e soci alle travi di una stazione di benzina. ho saputo che era stato ammazzato due o tre giorni dopo il 25 aprile e sono andato in piazza Loreto, erano giorni che non si lavorava e l ho visto che lo attaccavano ai travoni del benzinaio. Lo hanno attaccato con la testa in giù assieme alla Petacci e altri dodici o tredici. È arrivato un camion che li aveva su e, con la gente che gridava. È stata una scena un po terribile vedere quello che stava succedendo, però pensare a quello che hanno fatto. era la fine che dovevano fare. Piazza Loreto era zeppa di gente, io sono andato la presto e ho potuto assistere a quella scena. Tanti l hanno vista, ora sono passati 70 anni e la situazione era quella che era. La gente era tutta sorridente, felice perché era veramente finita.

Mentre l 8 settembre quando c è stata la faccenda che avevano arrestato Mussolini che aveva comandato Badoglio, il capo del governo, mi sono svegliato una mattina presto e sentivo della gente che gridava per la strada, il duce è scappato, il duce è andato via, l hanno arrestato, e la mattina dopo si è saputo cosa era successo e dopo un po di giorni i tedeschi l hanno liberato. C è stato un periodo di circa una quarantina di giorni, forse di più tra quando l hanno arrestato la prima volta e quando l hanno liberato. Sembrava che la situazione fosse finita invece quando Badoglio ha detto che la guerra continuava, per noi non cambiava niente, cambiava sempre il padrone ma la storia era sempre quella. 18. Come furono i primi tempi dopo il 25 aprile 1945? Cosa ricordi? Conoscevi dei partigiani? Io abitavo in Corso Concordia e li vicino c era il Viale Bianca Maria e c erano dei palazzi abbastanza signorili e questi signori avevano scorte alimentari, e hanno saccheggiato le cantine di tutte le scorte alimentari. In un palazzo che aveva all ingresso sei o sette gradini, ho visto venire giù gente con cassette di pasta, damigiane di olio. In via Guicciardini c èra una casa popolare dove c erano delle persone non troppo giuste. Avevano preso di tutto, casse di pasta, olio, riso, e hanno svuotato tutte le cantine. Ero a casa in quei giorni, la ditta per circa 20 giorni in quel periodo aveva cessato le attività. poi siamo tornati a lavorare a Milano. Tutti quelli che erano fascisti prima, sono spariti poi,. quello che succede in tutte le rivoluzioni. Molti se lo sentivano e sono poi scappati in Argentina. Non venivano a chiedere di entrare nel partito fascista, non è successo nella mia famiglia. Ricordo da bambino Mi ricordo quando ero piccolo, in quarta o quinta elementare, 8-9 anni, a scuola mi avevano dato una divisa da balilla perché c era un raduno.

Io l ho portata a casa, mia madre me l ha messa, e mio padre non ha voluto vederla non ha voluto che uscissi di casa.. sono uscito dal portone per non farmi vedere da mio padre. L unica volta che l ho messa, perché c era un raduno e gli avanguardisti volevano far vedere che c era tanta gente. A scuola, era il periodo di massima espressione del fascismo, facevano vedere i film del duce, sempre a torso nudo, che faceva le trebbiature, mieteva il grano, faceva il muratore. Il duce per quella gente li era un Dio. Ne ha tirati su di gerarchi e, che pensavano a far su solo soldi per loro. Mi ricordo quando Mussolini aveva fatto il discorso di entrata in guerra contro la Francia e Inghilterra. ero andato a fare una commissione in Via Bigli, da una zia a portare della roba comprata nel negozio, era sabato pomeriggio. Quando c è stato un gerarca fascista che è stato ucciso in corso indipendenza, hanno preso dodici persone a casaccio e le hanno ammazzate in Piazza Loreto Tra queste abbiamo riconosciuto solo il nome di uno, che, quando eravamo ragazzini aveva una pasticceria in via Tadino. Poi per vendetta hanno portato Mussolini e gli altri in Piazza Loreto nel 45. 19. Cosa vorresti dire ai giovani di oggi? Non sono un saggio per poter dare dei consigli ai giovani, ma posso dire: "avete la possibilità di avere tutto ciò che c'è di nuovo, ma pensate solo ai sacrifici che hanno fatto i vostri cari per arrivare così".