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Fabio Lugli Ingegnere REGIONE EMILIA-ROMAGNA CITTA METROPOLITANA DI BOLOGNA COMUNE DI SAN GIOVANNI PERSICETO Interventi locali di miglioramento Progettazione Esecutiva dei lavori di restauro e risanamento conservativo con miglioramento sismico dell'ex Chiostro di San Francesco, in San Giovanni in Persiceto (BO) CIG ZD8127554C DI PROPRIETÀ COMUNALE INTERVENTO SU ESISTENTE ALLEGATO 1 alla relazione di calcolo RELAZIONE DI CALCOLO contenente ILLUSTRAZIONE SINTETICA DEGLI ELEMENTI ESSENZIALI DEL PROGETTO STRUTTURALE Ai sensi DGR 1373-2011 allegato B punto B.2.2 INTERVENTO n. 6 RELAZIONE SUI MATERIALI VALUTAZIONE DELLA SICUREZZA RAVENNA, Gennaio 2017 1 di 46

Fabio Lugli Ingegnere SOMMARIO sommario 1 ILLUSTRAZIONE SINTETICA DEGLI ELEMENTI ESSENZIALI DEL PROGETTO STRUTTURALE.... 4 1A. DESCRIZIONE DEL CONTESTO... 4 1B. DESCRIZIONE DELLA STRUTTURA ESISTENTE E DEGLI INTERVENTI... 4 1C NORMATIVA TECNICA... 4 1D DEFINIZIONE DEI PARAMETRI DI PROGETTO... 5 1E RELAZIONE E DESCRIZIONE DEI MATERIALI NUOVI... 7 1F ILLUSTRAZIONE DEI CRITERI DI PROGETTAZIONE E MODELLAZIONE... 9 1G COMBINAZIONI DI CARICO... 10 1H INDICAZIONE DEL METODO DI ANALISI... 11 1I CRITERI DI VERIFICA... 12 1I1 VERIFICA DEI TIRANTI:... 12 1I2 VERIFICA DEGLI ELEMENTI DI ANCORAGGIO:... 13 1I3 VERIFICA RIFOLLAMENTO PERNO TENDITORE SU PIATTO DI BASE:... 13 1I4 VERIFICA SALDATURA PIATTO:... 14 1I5 VERIFICA CONNESSIONE ACCIAIO LEGNO (PIASTRA BULLONATA SU CATENA LIGNEA):... 14 1J RAPPRESENTAZIONE DELLE CONFIGURAZIONI DEFORMATE E CARATTERISTICHE SOLLECITAZIONE.... 16 1K CARATTERISTICHE DEL CODICE DI CALCOLO.... 17 1K.1 CARATTERISTICHE GENERALI DEL SOFTWARE SISMICAD 12 (c) CONCRETE... 17 1k.2 SPECIFICHE TECNICHE... 17 1k.3 SCHEMATIZZAZIONE STRUTTURALE E CRITERI DI CALCOLO DELLE SOLLECITAZIONI... 17 1k4 Verifiche delle membrature in acciaio... 19 1k5 Verifiche delle membrature in legno... 19 1L CARATTERIZZAZIONE GEOLOGICA: STRUTTURE GEOTECNICHE O DI FONDAZIONE: FASI DI REALIZZAZIONE DELL OPERA... 19 1M INDICAZIONE DELLA CATEGORIA DI INTERVENTO PREVISTO:... 19 1N DESCRIZIONE DELLA STRUTTURA ESISTENTE NEL SUO INSIEME:... 19 1O DEFINIZIONE DELLE PROPRIETA DEI MATERIALI ESISTENTI LIVELLO DI CONOSCENZA... 19 1P DESCRIZIONE CONFRONTO TRA SICUREZZA PRECEDENTE E POST INTERVENTO... 20 RELAZIONE DI CALCOLO : STATO DI PROGETTO... 21 1 RAPPRESENTAZIONE DELL EDIFICIO... 21 2 NORMATIVE... 22 3 DESCRIZIONE DEL SOFTWARE... 22 4 DESCRIZIONE HARDWARE... 23 5 DATI GENERALI... 23 5.1 MATERIALI... 23 5.1.1 Materiali legno... 23 5.1.2 Armature... 24 5.1.3 Acciai... 24 5.2 SEZIONI... 25 5.2.1 Sezioni in legno... 25 5.2.2 Sezioni in acciaio... 25 5.3 TERRENI... 27 6 DATI DI DEFINIZIONE... 28 6.1 PREFERENZE COMMESSA... 28 6.1.1 Preferenze di analisi... 28 6.1.2 Spettri NTC 08... 29 6.1.3 Preferenze di verifica... 32 6.1.4 Preferenze FEM... 33 6.1.5 Moltiplicatori inerziali... 34 6.1.6 Preferenze di analisi non lineare FEM... 34 6.1.7 Preferenze di analisi carichi superficiali... 34 6.1.8 Preferenze del suolo... 34 6.1.9 Preferenze progetto legno... 35 6.1.10 Preferenze progetto acciaio... 35 6.1.11 Preferenze progetto muratura... 35 2 di 46

Fabio Lugli Ingegnere 6.2 AZIONI E CARICHI... 35 6.2.1 Azione del vento... 35 6.2.2 Azione della neve... 35 6.2.3 Condizioni elementari di carico... 35 6.2.4 Combinazioni di carico... 36 6.2.5 Definizioni di carichi concentrati... 37 6.2.6 Definizioni di carichi lineari... 37 6.3 QUOTE... 37 6.3.1 Livelli... 37 6.4 SONDAGGI DEL SITO... 37 6.5 ELEMENTI DI INPUT... 38 6.5.1 Fili fissi... 38 6.5.2 Travi in acciaio... 38 6.5.3 Travi tiranti in acciaio... 38 6.5.4 Travi in legno... 39 6.5.5 Carichi concentrati... 39 6.5.6 Carichi lineari... 39 6.5.7 Vincoli... 40 7 DATI DI MODELLAZIONE... 41 7.1 NODI... 41 7.1.1 Nodi di definizione... 41 7.2 CARICHI CONCENTRATI... 41 7.3 CARICHI CONCENTRATI SISMICI... 41 7.4 ASTE... 42 7.4.1 Caratteristiche meccaniche aste... 42 7.4.2 Definizioni aste... 42 7.5 BIELLE... 42 7.5.1 Caratteristiche meccaniche bielle... 42 7.5.2 Definizioni bielle... 42 7.6 MASSE DI PIANO... 43 8 RISULTATI NUMERICI... 43 8.1 SPOSTAMENTI NODALI ESTREMI... 43 8.2 REAZIONI NODALI ESTREME... 44 8.3 TAGLI AI LIVELLI... 45 8.4 EQUILIBRIO FORZE... 45 8.5 STATISTICHE SOLUZIONE... 47 9 VERIFICHE... 49 9.1 VERIFICHE ASTE IN LEGNO... 49 9.2 VERIFICHE ASTE IN ACCIAIO... 53 3 di 46

1 ILLUSTRAZIONE SINTETICA DEGLI ELEMENTI ESSENZIALI DEL PROGETTO STRUTTURALE. Il presente paragrafo illustra in maniera unitaria gli elementi essenziali del progetto delle strutture, specificando le modalità con cui il progettista ha elaborato il progetto. Contiene la sintetica indicazione delle motivazioni delle scelte progettuali effettuate, con rimando alle restanti parti della relazione di calcolo strutturale ed agli elaborati costituenti il progetto. 1A. DESCRIZIONE DEL CONTESTO Si rimanda alla relazione generale per la descrizione del contesto costruito. Il presente documento è rivolto al dimensionameno degli elementi costituenti intervento n.6 per cordolaura e controventamento travi di copertura zona palestra. 1B. DESCRIZIONE DELLA STRUTTURA ESISTENTE E DEGLI INTERVENTI La struttura portante dello spazio adibito a palestra è in muratura, con copertura in legno costituita da capriate e terzere, oltre ad orditura secondaria. Il progetto prevede realizzazione di collegamento tra le catene delle capriate e la muratura esterna, in quanto, attualmente risulta vincolo di semplice appoggio. Vista anche la funzione attribuita al locale, si realizza controventamento efficace in modo da trasferire l azione sismica ortogonale alle murature esterne (generata dalla copertura) sulle murature di controvento. Segue immagine dello spazio oggetto di intervento con rappresentazione schematica dell intervento. 1C NORMATIVA TECNICA D.P.R. 06 giugno 2001 n 380 parte II; 4 di 59

Restauro e risanamento conservativo con miglioramento sismico Decreto del Ministero delle Infrastrutture 14 gennaio 2008 Approvazione delle nuove norme tecniche per le costruzioni e successive circolari applicative ( NTC08 ); Circolare 2 febbraio 2009, n 617: Istruzioni per l'applicazione delle «Nuove norme tecniche per le costruzioni» di cui al decreto ministeriale 14 gennaio 2008 ( CIRC09 ); L.R. dell Emilia-Romagna 30 ottobre 2008 n 19; Atto di indirizzo 687/2011 della Regione Emilia-Romagna In generale: legge Regione Emilia Romagna n.19/2008 e successive modifiche, integrazioni e DGR applicative. 1D DEFINIZIONE DEI PARAMETRI DI PROGETTO Per quanto riguarda la definizione dell azione sismica, si rimanda alla relazione generale. Per quanto riguarda il calcolo si opta per analisi statica lineare con fattore q=1.5. Di seguito si riportano i parametri di progetto per analisi lineare statica: Metodo di analisi D.M. 14-01-08 (N.T.C.) Tipo di costruzione 2 Vn 50 Classe d'uso III Vr 75 Tipo di analisi Lineare statica Località Bologna, San Giovanni In Persiceto; Latitudine ED50 44.6409 (44 38' 27''); Longitudine ED50 11.1851 (11 11' 6''); Altitudine s.l.m. 21.38 m. Zona sismica Zona 3 Categoria del suolo C - sabbie ed argille medie Categoria topografica T1 Ss orizzontale SLO 1.5 Tb orizzontale SLO 0.145 [s] Tc orizzontale SLO 0.435 [s] Td orizzontale SLO 1.826 [s] Ss orizzontale SLD 1.5 Tb orizzontale SLD 0.149 [s] Tc orizzontale SLD 0.447 [s] Td orizzontale SLD 1.885 [s] Ss orizzontale SLV 1.41 Tb orizzontale SLV 0.148 [s] Tc orizzontale SLV 0.445 [s] Td orizzontale SLV 2.353 [s] St 1 PVr SLO (%) 81 Tr SLO 45.16 Ag/g SLO 0.0565 Fo SLO 2.509 Tc* SLO 0.268 PVr SLD (%) 63 Tr SLD 75.43 Ag/g SLD 0.0712 Fo SLD 2.489 Tc* SLD 0.28 PVr SLV (%) 10 Tr SLV 711.84 Ag/g SLV 0.1881 Fo SLV 2.53 Tc* SLV 0.278 Smorzamento viscoso (%) 5 Classe di duttilità CD"B" Rotazione del sisma 0 [deg] Quota dello '0' sismico 0 [cm] Regolarità in pianta No Regolarità in elevazione Si Edificio muratura Si Tipologia muratura Costruzioni in muratura ordinaria q0=2.0*αu/α1 αu/α1 muratura Costruzioni in muratura ordinaria ad un piano αu/α1=(1.0+1.4)/2 Edificio esistente No Altezza costruzione 800 [cm] C1 0.05 T1 0.238 [s] Lambda SLO 1 Lambda SLD 1 Lambda SLV 1 Torsione accidentale semplificata No Torsione accidentale per piani (livelli e falde) flessibili No Eccentricità X (per sisma Y) livello "Fondazione" 0 [cm] Eccentricità Y (per sisma X) livello "Fondazione" 0 [cm] 5 di 59

Eccentricità X (per sisma Y) livello "Piano 1" 0 [cm] Eccentricità Y (per sisma X) livello "Piano 1" 0 [cm] Limite spostamenti interpiano 0.003 Moltiplicatore sisma X per combinazioni di default 1 Moltiplicatore sisma Y per combinazioni di default 1 Fattore di struttura per sisma X 1.5 Fattore di struttura per sisma Y 1.5 Fattore di struttura per sisma Z 1.5 Applica 1% ( 3.1.1) No Coefficiente di sicurezza portanza fondazioni superficiali 2.3 Coefficiente di sicurezza scorrimento fondazioni superficiali 1.1 Coefficiente di sicurezza portanza verticale pali infissi, punta 1.15 Coefficiente di sicurezza portanza verticale pali infissi, laterale compressione 1.15 Coefficiente di sicurezza portanza verticale pali infissi, laterale trazione 1.25 Coefficiente di sicurezza portanza verticale pali trivellati, punta 1.35 Coefficiente di sicurezza portanza verticale pali trivellati, laterale compressione 1.15 Coefficiente di sicurezza portanza verticale pali trivellati, laterale trazione 1.25 Coefficiente di sicurezza portanza verticale micropali, punta 1.35 Coefficiente di sicurezza portanza verticale micropali, laterale compressione 1.15 Coefficiente di sicurezza portanza verticale micropali, laterale trazione 1.25 Coefficiente di sicurezza portanza trasversale pali 1.3 Fattore di correlazione resistenza caratteristica dei pali in base alle verticali indagate 1.7 Di seguito la stima dei carichi puntuali inseriti all interno del modello di calcolo, l analisi dei quali è contenuta all interno della relazione generale. I carichi sono sempre considerati come massa inerziale, privi di gravità, in quanto non risulta significativa, ai sensi della presente analisi sismica, la verifica SLU. Carico Muratura: Si tiene in conto carico lineare distribuito sui correnti laterali UPN che schematizzi l azione inerziale della muratura fisicamente connessa ai profilati stessi. Si considera una fascia di influenza pari a 2.0 ml di muratura spessore 30 cm di peso proprio pari a 1800 Kg/mc. Lo spessore di intonaco si considera all interno del carico suddetto essendo la muratura in laterizio di spessore 28 cm. Carico lineare muratura = 1800*0.3*2.00 = 1100 Kg/ml Carico puntuale derivante dalla copertura: Si considera carico puntuale gravante sull appoggio della capriata lignea, generato dall elemento di fabbrica, costituito da travi lignee e manto di copertura. Dall analisi dei carichi si desume un gravame pari a 180 Kg/mq, escluso carico neve ininfluente ai fini della presente analisi sismica. Area influenza: 16 mq * 180 Kg/mq = 2850 Kg 6 di 59

Anche in questo caso, il carico è considerato unicamente come massa inerziale. 1E RELAZIONE E DESCRIZIONE DEI MATERIALI NUOVI ACCIAIO DA CARPENTERIA LAVORAZIONE CONFORME A EN 1090 Acciaio S355JR conforme a quanto richiesto nel D.M. 14.01.08 cap.11.3.4. Trefoli diametro 16 per tiranti ditta RADAELLI TECI Pack 10/10P grade 2160 o equivalente carico rottura min. 24900 Kg 7 di 59

Terminale tenditore RADAELLI TECI TBF 16 o equivalente Il materiale ligneo esistente viene stimato a vista come appartenente alla categoria C24, con livello di conoscenza LC1. I parametri resistenti sono opportunamente ridotti nelle tabelle di definizione materiale all interno dell ambiente di modellazione. 8 di 59

1F ILLUSTRAZIONE DEI CRITERI DI PROGETTAZIONE E MODELLAZIONE Per quanto riguarda il dimensionamento degli elementi di controvento della copertura, si utilizza uno schema statico semplificato, che tiene conto della presenza di elementi di irrigidimento sui lati corti del locale, considerati come vincoli fissi, e della presenza di elementi metallici di cordolo laterale e tirante (a croce di S.Andrea) a formare una sorta di trave reticolare nel piano, utile per il trasferimento dei carichi sismici agli elementi controventanti. Di seguito il tipico meccanismo di danno copertura desunto da DPCM 09.02.11. Le murature poste sui lati corti fungono da puntone in muratura nello schema reticolare, mentre nuovi elementi in acciaio tipo UPN affiancati ad essi fungono da tirante. Le catene delle capriate svolgono azione di tirante o puntone a seconda dei casi. Lo schema statico è completato dall attribuzione dei carichi in gioco (si veda capitolo apposito), rappresentati dalla massa muraria sottostante le cordolature, intesa come muratura compresa all interno dell area di influenza del cordolo stesso, oltre al carico della copertura lignea considerato come concentrato agli appoggi delle capriate stesse. Gli spettri di progetto sono riportati negli allegati alla presente relazione. Il calcolo viene condotto secondo analisi statica lineare. Si riportano di seguito le considerazioni dettagliate di calcolo eseguito con modellatore FEM SISMICAD 12.6 considerando unicamente masse sismiche in luogo di carichi verticali, con elementi beam privi di peso proprio. Le aste si intendono incernierate tra loro. Gli elementi tirante sono modellati come elementi non lineari, ovvero non reagenti a compressione. 9 di 59

Lo schema di reticolare piana, presenta vincoli esterni di cerniera alle 4 estremità (in corrispondenza dei muri di controvento) e vincoli a carrello, nei 6 punti intermedi. Le reazioni vincolari nei 4 punti di estremità rappresentano azione sulle murature di controvento. 1G COMBINAZIONI DI CARICO Si ritengono significative unicamente le combinazioni di tipo sismico SLV. Per il corretto funzionamento del software è necessario inserire anche combinazioni fittizie appartenenti alle altre famiglie combinatorie, non tenute in conto nelle verifiche. Tutte le combinazioni di carico vengono raggruppate per famiglia di appartenenza. Le celle di una riga contengono i coefficienti moltiplicatori della i-esima combinazione, dove il valore della prima cella è da intendersi come moltiplicatore associato alla prima condizione elementare, la seconda cella si riferisce alla seconda condizione elementare e così via. ANALISI LINEARE Famiglia SLU Il nome compatto della famiglia è SLU. breve Pesi Port. Dt 1 SLU 1 1 0 0 Famiglia SLE rara Il nome compatto della famiglia è SLE RA. breve 1 SLE RA 1 Famiglia SLE frequente Il nome compatto della famiglia è SLE FR. breve 1 SLE FR 1 Famiglia SLE quasi permanente Il nome compatto della famiglia è SLE QP. breve Pesi Port. Dt 1 1 0 Pesi Port. Dt 1 1 0 Pesi Port. Dt 10 di 59

breve 1 SLE QP 1 Famiglia SLU eccezionale Il nome compatto della famiglia è SLU EX. breve Pesi Port. Dt 1 1 0 Pesi Port. Dt Famiglia SLO Il nome compatto della famiglia è SLO. breve Pesi Port. Dt X SLO Y SLO Z SLO EY SLO EX SLO 1 SLO 1 1 1 0-1 -0.3 0-1 0.3 Famiglia SLV Il nome compatto della famiglia è SLV. breve Pesi Port. Dt X SLV Y SLV Z SLV EY SLV EX SLV 1 SLV 1 1 1 0-1 -0.3 0-1 0.3 2 SLV 2 1 1 0-1 -0.3 0 1-0.3 3 SLV 3 1 1 0-1 0.3 0-1 0.3 4 SLV 4 1 1 0-1 0.3 0 1-0.3 5 SLV 5 1 1 0-0.3-1 0-0.3 1 6 SLV 6 1 1 0-0.3-1 0 0.3-1 7 SLV 7 1 1 0-0.3 1 0-0.3 1 8 SLV 8 1 1 0-0.3 1 0 0.3-1 9 SLV 9 1 1 0 0.3-1 0-0.3 1 10 SLV 10 1 1 0 0.3-1 0 0.3-1 11 SLV 11 1 1 0 0.3 1 0-0.3 1 12 SLV 12 1 1 0 0.3 1 0 0.3-1 13 SLV 13 1 1 0 1-0.3 0-1 0.3 14 SLV 14 1 1 0 1-0.3 0 1-0.3 15 SLV 15 1 1 0 1 0.3 0-1 0.3 16 SLV 16 1 1 0 1 0.3 0 1-0.3 1H INDICAZIONE DEL METODO DI ANALISI Si utilizza analisi di tipo statico lineare con fattore q =1.5, Si riportano di seguito immagini 3d di struttura di calcolo di progetto. STATO DI PROGETTO 11 di 59

1I CRITERI DI VERIFICA Si procede alla verifica dei singoli elementi in acciaio e muratura. Le modalità di verifica sono descritte al paragrafo 1K. Per quanto riguarda le murature, i parametri meccanici utili alle verifiche sono quelli indicati negli appositi capitoli, utilizzando resistenze da tabella C8A.2.1. Le verifiche dei singoli elementi in acciaio sono riportate nel tabulato di calcolo e, sinteticamente, nell immagine seguente. 1I1 VERIFICA DEI TIRANTI: La verifica dei tiranti, effettuata all interno dell ambiente software, prevede utilizzo di tondi metallici. In luogo di questi elementi vengono posti in opera trefoli diametro 16 ditta RADAELLI TECI Pack 10/10P grade 2160 o equivalente carico rottura min. 24900 Kg 12 di 59

Il carico Ned è pari a 9250 Kg. Il valore Nrd si desume dal valore di rottura della tabella soprastante 24900 Kg, diviso per il coefficiente di sicurezza, assunto prudenzialmente pari a 2.5. La verifica si ritiene soddisfatta. Il valore del coefficiente di sicurezza per funi di sollevamento è in generale pari a 5. Nel caso in esame non si tratta di cavi utilizzati per sollevamento, quindi si assume coefficiente di sicurezza dimezzato. 1I2 VERIFICA DEGLI ELEMENTI DI ANCORAGGIO: Si utilizza terminale tenditore RADAELLI TECI TBF 16 o equivalente con valore resistente pari a 17 ton, quindi superiore alla richiesta progettuale pari a 9600Kg. 1I3 VERIFICA RIFOLLAMENTO PERNO TENDITORE SU PIATTO DI BASE: Si utilizza piatto spessore 20mm saldato alle piastre di contenimento travi lignee. Il valore resitente a rifollamento è il seguente, superiore alla domanda pari a 9250Kg. 13 di 59

1I4 VERIFICA SALDATURA PIATTO: Si utilizza piatto spessore 20mm saldato alle piastre di contenimento travi lignee con cordone spessore 10mm su due direzioni ortogonali con lunghezza minima 100 mm. La verifica è banalmente soddisfatta anche ipotizzando di attribuire tutta l azione ad un solo cordone Sollecitazioni Acciaio f yk (N/mm 2 ) f tk (N/mm 2 ) w 1 2 N (N) S235 235 360 0.8 0.85 1 T // (N) 92500 S275 275 430 0.85 0.7 0.85 T _ _ (N) 0 S355 355 510 0.9 0.7 0.85 M (Nmm) S450 440 550 S235 N/NL 275 390 Dati saldatura S355 N/NL 355 490 0.9 Acciaio S355 S420 N/NL 420 520 1 0.62 0.75 b (mm) 10 S460 N/NL 460 540 1 0.62 0.75 l (mm) 100 S235 M/ML 275 370 n cordoni 2 S355 M/ML 355 470 0.9 M2 1.25 f y k (N/mm 2 ) 355 S420 M/ML 420 520 1 a (mm) 7.07 f tk (N/mm 2 ) 510 S460 M/ML 460 540 1 S235 W 235 360 0.8 Verifica con formula 4.2.76 S355 W 355 510 0.9 F w,ed /F w,rd? 1 con F w,rd = a?f tk /(?3?? M2) w 0.9 F T TOT (N/mm) 462.500 f v w,d (N/mm 2 ) 261.732 F _ _ N (N/mm) 0.000 F T// (N/mm) 462.500 F _ _ M (N/mm) 0.000 F T_ _ (N/mm) 0.000 F _ _ TOT (N/mm) 0.000 F w,ed (N/mm) 462.500 F w,rd (N/mm) 1850.726 S/R 0.250 OK Verifica con formula 4.2.78 e 4.2.79?(n 2 _ _ + t 2 _ _ + t 2 // )? 1?f y k n _ _ + t _ _? 2?f y k 1 0.7 2 0.85 t // (N/mm 2 ) 65.4074 t _ _ (N/mm 2 ) 0.0000 n _ _ N (N/mm 2 ) n _ _ M (N/mm 2 ) n _ _ (N/mm 2 ) 0.0000 0.0000 0.0000?(n _ _ 2 + t _ _ 2 + t // 2 ) 65.4074 1?f y k 248.5000 S/R 0.26 OK n _ _ + t _ _ 0.0000 2?f y k 301.7500 S/R 0.00 OK 1I5 VERIFICA CONNESSIONE ACCIAIO LEGNO (PIASTRA BULLONATA SU CATENA LIGNEA): Per quanto riguarda la verifica del collegamento legno acciaio, si utilizza piastra doppia spessore 10mm esterna alla trave di sezione 25x25cm. La connessione è realizzata con n. 2 bulloni M20 classe 8.8 per ogni connessione. In realtà la connessione è dotata di n. 3 bulloni, tuttavia essendo il terzo bullone localizzato su 14 di 59

puntone, se ne trascura, prudenzialmente, la presenza. Il calcolo viene effettuato con EC5 formule 8.11 Ove: fhk = resistenza caratteristica a rifollamento legno = Nel caso in esame: 0.082 (1-0.01*20) * 290 = 19.024 N/mmq MyRk = momento caratteristico di snervamento per mezzo di unione = 15 di 59

Nel caso in esame = 0.3 * 800 * 20 ^2.6 = 579200 Nmm T2 = 250mm ; d = 20mm Si trascura l effetto cordata ovvero il valore FaxRk Con rottura di tipo J si ha: Fv,Rk = 0.5*19*250*20= 47500 N = 4750 Kg Con rottura di tipo K si ha: Fv,Rk = 1.15 * (radq (2*579200*19*20)) = 24127 N= 2400 Kg Per ogni connessione e per ogni piano di taglio. Ogni bullone presenta pertanto resistenza pari a min dei valori precedenti = 2400 * 2 = 4800 Kg Ogni connessione ha pertanto resistenza pari a (prudenzialmente si considerano efficaci 2 bulloni essendo il terzo localizzato su puntone ligneo): Fvd = kmod * Fvk / 1.5 Fvd = 1 * 2 * 4800 / 1.5 = 6500 Kg Fed = 5200 Kg (desunto da modello di calcolo) 1J RAPPRESENTAZIONE DELLE CONFIGURAZIONI DEFORMATE E CARATTERISTICHE SOLLECITAZIONE. Visto lo scopo del presente lavoro, non si riportano configurazioni deformate, si riportano invee grafici delle sollecitazioni di sforzo normale (valori negativi per compressione) Valori di sforzo normale sulle aste (N max SLV) 16 di 59

Valori di sforzo normale sulle aste (N min SLV) 1K CARATTERISTICHE DEL CODICE DI CALCOLO. 1K.1 CARATTERISTICHE GENERALI DEL SOFTWARE SISMICAD 12 (C) CONCRETE Si tratta di un programma di calcolo strutturale che nella versione più estesa è dedicato al progetto e verifica degli elementi in cemento armato, acciaio, muratura e legno di opere civili. Il programma utilizza come analizzatore e solutore del modello strutturale un proprio solutore agli elementi finiti tridimensionale fornito col pacchetto. Il programma è sostanzialmente diviso in tre moduli: un pre processore che consente l'introduzione della geometria e dei carichi e crea il file dati di input al solutore; il solutore agli elementi finiti; un post processore che a soluzione avvenuta elabora i risultati eseguendo il progetto e la verifica delle membrature e producendo i grafici ed i tabulati di output. 1K.2 SPECIFICHE TECNICHE Denominazione del software: SismiCad 12 Produttore del software: Concrete Concrete srl, via della Pieve, 15, 35121 PADOVA - Italy http://www.concrete.it Rivenditore: CONCRETE SRL - Via della Pieve 19-35121 Padova - tel.049-8754720 Versione: 12 Versione regolarmente licenziata 1K.3 SCHEMATIZZAZIONE STRUTTURALE E CRITERI DI CALCOLO DELLE SOLLECITAZIONI Il programma schematizza la struttura attraverso l'introduzione nell'ordine di fondazioni, poste anche a quote diverse, platee, platee nervate, plinti e travi di fondazione poggianti tutte su suolo elastico alla Winkler, di elementi verticali, pilastri e pareti in c.a. anche con fori, di orizzontamenti costituiti da solai orizzontali e inclinati (falde), e relative travi di piano e di falda; è ammessa anche 17 di 59

l'introduzione di elementi prismatici in c.a. di interpiano con possibilità di collegamento in inclinato a solai posti a quote diverse. I nodi strutturali possono essere connessi solo a travi, pilastri e pareti, simulando così impalcati infinitamente deformabili nel piano, oppure a elementi lastra di spessore dichiarato dall'utente simulando in tal modo impalcati a rigidezza finita. I nodi appartenenti agli impalcati orizzontali possono essere connessi rigidamente ad uno o più nodi principali giacenti nel piano dell'impalcato; generalmente un nodo principale coincide con il baricentro delle masse. Tale opzione, oltre a ridurre significativamente i tempi di elaborazione, elimina le approssimazioni numeriche connesse all'utilizzo di elementi lastra quando si richiede l'analisi a impalcati infinitamente rigidi. Per quanto concerne i carichi, in fase di immissione dati, vengono definite, in numero a scelta dell'utente, condizioni di carico elementari le quali, in aggiunta alle azioni sismiche e variazioni termiche, vengono combinate attraverso coefficienti moltiplicativi per fornire le combinazioni richieste per le verifiche successive. L'effetto di disassamento delle forze orizzontali, indotto ad esempio dai torcenti di piano per costruzioni in zona sismica, viene simulato attraverso l'introduzione di eccentricità planari aggiuntive le quali costituiscono ulteriori condizioni elementari di carico da cumulare e combinare secondo i criteri del paragrafo precedente. Tipologicamente sono ammessi sulle travi e sulle pareti carichi uniformemente distribuiti e carichi trapezoidali; lungo le aste e nei nodi di incrocio delle membrature sono anche definibili componenti di forze e coppie concentrate comunque dirette nello spazio. Sono previste distribuzioni di temperatura, di intensità a scelta dell'utente, agenti anche su singole porzioni di struttura. Il calcolo delle sollecitazioni si basa sulle seguenti ipotesi e modalità: - travi e pilastri deformabili a sforzo normale, flessione deviata, taglio deviato e momento torcente. Sono previsti coefficienti riduttivi dei momenti di inerzia a scelta dell'utente per considerare la riduzione della rigidezza flessionale e torsionale per effetto della fessurazione del conglomerato cementizio. E' previsto un moltiplicatore della rigidezza assiale dei pilastri per considerare, se pure in modo approssimato, l'accorciamento dei pilastri per sforzo normale durante la costruzione. - le travi di fondazione su suolo alla Winkler sono risolte in forma chiusa tramite uno specifico elemento finito; - le pareti in c.a. sono analizzate schematizzandole come elementi lastra-piastra discretizzati con passo massimo assegnato in fase di immissione dati; - le pareti in muratura possono essere schematizzate con elementi lastra-piastra con spessore flessionale ridotto rispetto allo spessore membranale.- I plinti su suolo alla Winkler sono modellati con la introduzione di molle verticali elastoplastiche. La traslazione orizzontale a scelta dell'utente è bloccata o gestita da molle orizzontali di modulo di reazione proporzionale al verticale. - I pali sono modellati suddividendo l'asta in più aste immerse in terreni di stratigrafia definita dall'utente. Nei nodi di divisione tra le aste vengono inserite molle assialsimmetriche elastoplastiche precaricate dalla spinta a riposo che hanno come pressione limite minima la spinta attiva e come pressione limite massima la spinta passiva modificabile attraverso opportuni coefficienti. - i plinti su pali sono modellati attraverso aste di di rigidezza elevata che collegano un punto della struttura in elevazione con le aste che simulano la presenza dei pali;- le piastre sono discretizzate in un numero finito di elementi lastra-piastra con passo massimo assegnato in fase di immissione dati; nel caso di platee di fondazione i nodi sono collegati al suolo da molle aventi rigidezze alla traslazione verticale ed richiesta anche orizzontale.- La deformabilità nel proprio piano di piani dichiarati non infinitamente rigidi e di falde (piani inclinati) può essere controllata attraverso la introduzione di elementi membranali nelle zone di solaio. - I disassamenti tra elementi asta sono gestiti automaticamente dal programma attraverso la introduzione di collegamenti rigidi locali.- Alle estremità di elementi asta è possibile inserire svincolamenti tradizionali così come cerniere parziali (che trasmettono una quota di ciò che trasmetterebbero in condizioni di collegamento rigido) o cerniere plastiche.- Alle estremità di elementi bidimensionali è possibile inserire svincolamenti con cerniere parziali del momento flettente avente come asse il bordo dell'elemento.- Il calcolo degli effetti del sisma è condotto, a scelta dell'utente, con analisi statica lineare, con analisi dinamica modale o con analisi statica non lineare, in accordo alle varie normative adottate. Le masse, nel caso di impalcati dichiarati rigidi sono concentrate nei nodi principali di piano altrimenti vengono 18 di 59

considerate diffuse nei nodi giacenti sull'impalcato stesso. Nel caso di analisi sismica vengono anche controllati gli spostamenti di interpiano. 1K4 VERIFICHE DELLE MEMBRATURE IN ACCIAIO Le verifiche delle membrature in acciaio (solo per utenti Sismicad acciaio) possono essere condotte secondo CNR 10011 (stato limite o tensioni ammissibili), CNR 10022, D.M. 14-01-08 o Eurocodice 3. Sono previste verifiche di resistenza e di instabilità. Queste ultime possono interessare superelementi cioè membrature composte di più aste. Le verifiche tengono conto, ove richiesto, della distinzione delle condizioni di carico in normali o eccezionali (I e II) previste dalle normative adottate. 1K5 VERIFICHE DELLE MEMBRATURE IN LEGNO Le verifiche delle aste in legno possono essere condotte con il metodo alle tensioni ammissibili nello spirito delle DIN 1052 o con il metodo agli stati limiti secondo D.M. 14-01-08 o Eurocodice 5. 1L CARATTERIZZAZIONE GEOLOGICA: STRUTTURE GEOTECNICHE O DI FONDAZIONE: FASI DI REALIZZAZIONE DELL OPERA Vista la tipologia delle opere da eseguire, non vi è necessità di eseguire controlli sulle opere di fondazione. Ai soli fini della determinazione dell azione sismica si utilizzano i seguenti parametri: categoria del suolo C, T1. 1M INDICAZIONE DELLA CATEGORIA DI INTERVENTO PREVISTO: L intervento è da intendersi come RIPARAZIONE O INTERVENTO LOCALE con miglioramento delle condizioni preesistenti. 1N DESCRIZIONE DELLA STRUTTURA ESISTENTE NEL SUO INSIEME: Per la comprensione della struttura esistente si faccia riferimento alla relazione generale ed agli elaborati di rilievo architettonico. 1O DEFINIZIONE DELLE PROPRIETA DEI MATERIALI ESISTENTI LIVELLO DI CONOSCENZA L edificio è costruito in muratura portante. La tipologia di muratura, è di mattoni pieni con malta di calce. Per la struttura in esame in base al rilevo geometrico eseguito ed alle indagini in situ limitate è stato ottenuto un livello di conoscenza LC1 ed FC=1.35. L unico materiale esistente utilizzato nel presente modello è il legno, stimato come tipo C14 dal prospetto 1 di EN 338. LEGNO ESISTENTE: 19 di 59

I valori MECCANICI riportati sono già stati prudenzialmente ridotti del coefficiente 1.35 1P DESCRIZIONE CONFRONTO TRA SICUREZZA PRECEDENTE E POST INTERVENTO A livello qualitativo, il miglioramento tra stato di fatto e progetto consiste nella regolarizzazione dell elemento di fabbrica, riportando l azione sismica sugli elementi maggiormente rigidi. A livello quantitativo numerico si sono mostrate le verifiche dei vari elementi utilizzati per raggiungere lo scopo. 20 di 59

RELAZIONE DI CALCOLO : STATO DI PROGETTO 1 Rappresentazione dell edificio Struttura Vista assonometrica dell'edificio nella sua interezza 21 di 59

2 Normative D.M. LL. PP. 11-03-88 Norme Tecniche riguardanti le indagini sui terreni e sulle rocce, la stabilità dei pendii naturali e delle scarpate, i criteri generali e le prescrizioni per la progettazione, l'esecuzione ed il collaudo delle opere di sostegno delle terre e delle opere di fondazione. Circolare Ministeriale del 24-07-88, n. 30483/STC. Legge 02-02-74 n. 64, art. 1 - D.M. 11-03-88 Norme Tecniche riguardanti le indagini sui terreni e sulle rocce, la stabilità dei pendii naturali e delle scarpate, i criteri generali e le prescrizioni per la progettazione, l'esecuzione ed il collaudo delle opere di sostegno delle terre e delle opere di fondazione. Norme Tecniche per le Costruzioni - D.M. 14-01-08 Sicurezza (cap.2), Azioni sulle costruzioni (cap.3), Costruzioni in calcestruzzo (par.4.1), Costruzioni in legno (par.4.4), Costruzioni in muratura (par.4.5), Progettazione geotecnica (cap.6), Progettazione per azioni sismiche (cap.7), Costruzioni esistenti (cap.8), Riferimenti tecnici (cap.12), EC3. Eurocodice 3 UNI ENV 1993-1-1:1994, Eurocodice 3 UNI EN 1993-1-1:2014 Luglio 2014, Eurocodice 3 UNI ENV 1993-1-3:2000, Eurocodice 3 EN 1993-1-8:2005 3 Descrizione del software Descrizione del programma Sismicad Si tratta di un programma di calcolo strutturale che nella versione più estesa è dedicato al progetto e verifica degli elementi in cemento armato, acciaio, muratura e legno di opere civili.il programma utilizza come analizzatore e solutore del modello strutturale un proprio solutore agli elementi finiti tridimensionale fornito col pacchetto. Il programma è sostanzialmente diviso in tre moduli: un pre processore che consente l'introduzione della geometria e dei carichi e crea il file dati di input al solutore; il solutore agli elementi finiti; un post processore che a soluzione avvenuta elabora i risultati eseguendo il progetto e la verifica delle membrature e producendo i grafici ed i tabulati di output. Specifiche tecniche Denominazione del software: Sismicad 12.7 Produttore del software: Concrete Concrete srl, via della Pieve, 15, 35121 PADOVA - Italy http://www.concrete.it Rivenditore: CONCRETE SRL - Via della Pieve 19-35121 Padova - tel.049-8754720 Versione: 12.7 Identificatore licenza: SW-5662913 Intestatario della licenza: LUGLI ING. FABIO - VIA DE' FOGLIANI, 19 - MODENA Versione regolarmente licenziata Schematizzazione strutturale e criteri di calcolo delle sollecitazioni Il programma schematizza la struttura attraverso l'introduzione nell'ordine di fondazioni, poste anche a quote diverse, platee, platee nervate, plinti e travi di fondazione poggianti tutte su suolo elastico alla Winkler, di elementi verticali, pilastri e pareti in c.a. anche con fori, di orizzontamenti costituiti da solai orizzontali e inclinati (falde), e relative travi di piano e di falda; è ammessa anche l'introduzione di elementi prismatici in c.a. di interpiano con possibilità di collegamento in inclinato a solai posti a quote diverse. I nodi strutturali possono essere connessi solo a travi, pilastri e pareti, simulando così impalcati infinitamente deformabili nel piano, oppure a elementi lastra di spessore dichiarato dall'utente simulando in tal modo impalcati a rigidezza finita. I nodi appartenenti agli impalcati orizzontali possono essere connessi rigidamente ad uno o più nodi principali giacenti nel piano dell'impalcato; generalmente un nodo principale coincide con il baricentro delle masse. Tale opzione, oltre a ridurre significativamente i tempi di elaborazione, elimina le approssimazioni numeriche connesse all'utilizzo di elementi lastra quando si richiede l'analisi a impalcati infinitamente rigidi. Per quanto concerne i carichi, in fase di immissione dati, vengono definite, in numero a scelta dell'utente, condizioni di carico elementari le quali, in aggiunta alle azioni sismiche e variazioni termiche, vengono combinate attraverso coefficienti moltiplicativi per fornire le combinazioni richieste per le verifiche successive. L'effetto di disassamento delle forze orizzontali, indotto ad esempio dai torcenti di piano per costruzioni in zona sismica, viene simulato attraverso l'introduzione di eccentricità planari aggiuntive le quali costituiscono ulteriori condizioni elementari di carico da cumulare e combinare secondo i criteri del paragrafo precedente. Tipologicamente sono ammessi sulle travi e sulle pareti carichi uniformemente distribuiti e carichi trapezoidali; lungo le aste e nei nodi di incrocio delle membrature sono anche definibili componenti di forze e coppie concentrate comunque dirette nello spazio. Sono previste distribuzioni di temperatura, di intensità a scelta dell'utente, agenti anche su singole porzioni di struttura. Il calcolo delle sollecitazioni si basa sulle seguenti ipotesi e modalità: - travi e pilastri deformabili a sforzo normale, flessione deviata, taglio deviato e momento torcente. Sono previsti coefficienti riduttivi dei momenti di inerzia a scelta dell'utente per considerare la riduzione della rigidezza flessionale e torsionale per effetto della fessurazione del conglomerato cementizio. E' previsto un moltiplicatore della rigidezza assiale dei pilastri per considerare, se pure in modo approssimato, l'accorciamento dei pilastri per sforzo normale durante la costruzione. - le travi di fondazione su suolo alla Winkler sono risolte in forma chiusa tramite uno specifico elemento finito; - le pareti in c.a. sono analizzate schematizzandole come elementi lastra-piastra discretizzati con passo massimo assegnato in fase di immissione dati; - le pareti in muratura possono essere schematizzate con elementi lastra-piastra con spessore flessionale ridotto rispetto allo spessore membranale.- I plinti su suolo alla Winkler sono modellati con la introduzione di molle verticali elastoplastiche. La traslazione orizzontale a scelta dell'utente è bloccata o gestita da molle orizzontali di modulo di reazione proporzionale al verticale. - I pali sono modellati suddividendo l'asta in più aste immerse in terreni di stratigrafia definita dall'utente. Nei nodi di divisione tra le aste vengono inserite molle assialsimmetriche elastoplastiche precaricate dalla spinta a 22 di 59

riposo che hanno come pressione limite minima la spinta attiva e come pressione limite massima la spinta passiva modificabile attraverso opportuni coefficienti. - i plinti su pali sono modellati attraverso aste di di rigidezza elevata che collegano un punto della struttura in elevazione con le aste che simulano la presenza dei pali;- le piastre sono discretizzate in un numero finito di elementi lastra-piastra con passo massimo assegnato in fase di immissione dati; nel caso di platee di fondazione i nodi sono collegati al suolo da molle aventi rigidezze alla traslazione verticale ed richiesta anche orizzontale.- La deformabilità nel proprio piano di piani dichiarati non infinitamente rigidi e di falde (piani inclinati) può essere controllata attraverso la introduzione di elementi membranali nelle zone di solaio. - I disassamenti tra elementi asta sono gestiti automaticamente dal programma attraverso la introduzione di collegamenti rigidi locali.- Alle estremità di elementi asta è possibile inserire svincolamenti tradizionali così come cerniere parziali (che trasmettono una quota di ciò che trasmetterebbero in condizioni di collegamento rigido) o cerniere plastiche.- Alle estremità di elementi bidimensionali è possibile inserire svincolamenti con cerniere parziali del momento flettente avente come asse il bordo dell'elemento.- Il calcolo degli effetti del sisma è condotto, a scelta dell'utente, con analisi statica lineare, con analisi dinamica modale o con analisi statica non lineare, in accordo alle varie normative adottate. Le masse, nel caso di impalcati dichiarati rigidi sono concentrate nei nodi principali di piano altrimenti vengono considerate diffuse nei nodi giacenti sull'impalcato stesso. Nel caso di analisi sismica vengono anche controllati gli spostamenti di interpiano. Verifiche delle membrature in acciaio Le verifiche delle membrature in acciaio (solo per utenti Sismicad acciaio) possono essere condotte secondo CNR 10011 (stato limite o tensioni ammissibili), CNR 10022, D.M. 14-01-08 o Eurocodice 3. Sono previste verifiche di resistenza e di instabilità. Queste ultime possono interessare superelementi cioè membrature composte di più aste. Le verifiche tengono conto, ove richiesto, della distinzione delle condizioni di carico in normali o eccezionali (I e II) previste dalle normative adottate. Verifiche delle membrature in legno Le verifiche delle aste in legno possono essere condotte con il metodo alle tensioni ammissibili nello spirito delle DIN 1052 o con il metodo agli stati limiti secondo D.M. 14-01-08 o Eurocodice 5. 4 Descrizione hardware Processore Architettura Frequenza Memoria Sistema operativo Intel(R) Core(TM) i7-4790 CPU @ 3.60GHz AMD64 3592 MHz 15.94 GB Microsoft Windows 10 Pro (64 bit) 5 Dati generali 5.1 Materiali 5.1.1 Materiali legno Descr.: descrizione o nome assegnato all'elemento. E: modulo di elasticità longitudinale del materiale per edifici o materiali nuovi. [dan/cm²] G: modulo di elasticità tangenziale del materiale, viene impiegato nella modellazione di aste e di elementi guscio a comportamento ortotropo. [dan/cm²] Pois.: coefficiente di Poisson. Il valore è adimensionale. Gam.: peso specifico del materiale. [dan/cm³] α: coefficiente longitudinale di dilatazione termica. [ C-1] Lavorazione: tipo di lavorazione. σm,amm: tensione ammissibile per flessione. [dan/cm²] St,0,a: tensione ammissibile per trazione parallela alle fibre. [dan/cm²] St,90,a: tensione ammissibile per trazione ortogonale alle fibre. [dan/cm²] Sc,0,a: tensione ammissibile per compressione parallela alle fibre. [dan/cm²] Sc,90,a: tensione ammissibile per compressione ortogonale alle fibre. [dan/cm²] Tau,a: τ ammissibile. [dan/cm²] fm,k: resistenza caratteristica per flessione. [dan/cm²] ft,0,k: resistenza caratteristica per trazione parallela alle fibre. [dan/cm²] ft,90,k: resistenza caratteristica per trazione ortogonale alle fibre. [dan/cm²] fc,0,k: resistenza caratteristica per compressione parallela alle fibre. [dan/cm²] fc,90,k: resistenza caratteristica per compressione ortogonale alle fibre. [dan/cm²] fv,k: resistenza caratteristica a taglio. [dan/cm²] E0,05: modulo di elasticità parallelo alla fibratura 5-percentile. [dan/cm²] G0,05: modulo di elasticità tangenziale parallelo alla fibratura 5-percentile. [dan/cm²] Essenza: essenza, specie, di legno. Descr E G Pois. Gam.?? Lavor??m,am St,0, St,90,a Sc,0, Sc,90 Tau,a fm,k ft,0, ft,90 fc,0, fc,90 fv,k E0,05 G0,05 Essen +-----+-----+-----+-----+-----+-----+-----+-----+-----+----------------+-----+-----+-----+-----+-----+-----+-----+-----+-----+-----+-----+-----+ massi 80000 5000 0.3 0 0 Massi 70 60 0 60 20 9 100 60 2.2 110 31 12 53600 3350 23 di 59

5.1.2 Armature Descrizione: descrizione o nome assegnato all'elemento. fyk: resistenza caratteristica. [dan/cm²] σamm.: tensione ammissibile. [dan/cm²] Tipo: tipo di barra. E: modulo di elasticità longitudinale del materiale per edifici o materiali nuovi. [dan/cm²] γ: peso specifico del materiale. [dan/cm³] Poisson: coefficiente di Poisson. Il valore è adimensionale. α: coefficiente longitudinale di dilatazione termica. [ C-1] Livello di conoscenza: indica se il materiale è nuovo o esistente, e in tal caso il livello di conoscenza secondo Circ. 02/02/09 n. 617 C8A. Informazione impiegata solo in analisi D.M. 14-01-08 (N.T.C.). Descrizione fyk??amm. Tipo E?³ Poisson?? Livello di con +--------------+--------------+--------------+----------------------+--------------+--------------+--------------+--------------+--------------+ B450C 4500 2550 Aderenza migliorata 2060000 0.00785 0.3 0.000012 Nuovo 5.1.3 Acciai 5.1.3.1 Proprietà acciai base Descrizione: descrizione o nome assegnato all'elemento. E: modulo di elasticità longitudinale del materiale per edifici o materiali nuovi. [dan/cm²] G: modulo di elasticità tangenziale del materiale, viene impiegato nella modellazione di aste e di elementi guscio a comportamento ortotropo. [dan/cm²] Poisson: coefficiente di Poisson. Il valore è adimensionale. γ: peso specifico del materiale. [dan/cm³] α: coefficiente longitudinale di dilatazione termica. [ C-1] Descrizione E G Poisson?³?? +----------------------+-----------------------+-----------------------+-----------------------+-----------------------+-----------------------+ S355 senza peso 2100000 Default (807692.31) 0.3 0 0.000012 5.1.3.2 Proprietà acciai CNR 10011 Descrizione: descrizione o nome assegnato all'elemento. Tipo: descrizione per norma. fy(s<=40 mm): resistenza di snervamento fy per spessori <=40 mm. [dan/cm²] fy(s>40 mm): resistenza di snervamento fy per spessori >40 mm. [dan/cm²] fu(s<=40 mm): resistenza di rottura per trazione fu per spessori <=40 mm. [dan/cm²] fu(s>40 mm): resistenza di rottura per trazione fu per spessori >40 mm. [dan/cm²] Prosp. Omega: prospetto per coefficienti Omega. σ amm.(s<=40 mm): σ ammissibile per spessori <=40 mm. [dan/cm²] σ amm.(s>40 mm): σ ammissibile per spessori >40 mm. [dan/cm²] fd(s<=40 mm): resistenza di progetto fd per spessori <=40 mm. [dan/cm²] fd(s>40 mm): resistenza di progetto fd per spessori >40 mm. [dan/cm²] Descrizione Tipo fy(s<=40 mm) fy(s>40 mm) fu(s<=40 mm) fu(s>40 mm) Prosp. Omega?? amm.(s<=40?? amm.(s>40 fd(s<=40 mm) fd(s>40 mm) +------------+------------+------------+------------+------------+------------+------------+------------+------------+------------+------------+ S355 senza p FE360 2350 2150 3600 3400 II 1600 1400 2350 2100 5.1.3.3 Proprietà acciai CNR 10022 Descrizione: descrizione o nome assegnato all'elemento. Tipo: descrizione per norma. fy: resistenza di snervamento fy. [dan/cm²] fu: resistenza di rottura fu. [dan/cm²] fd: resistenza di progetto fd. [dan/cm²] Prospetto omega sag.fr.(s<3mm): prospetto coeff. omega per spessori < 3 mm. Prospetto omega sag.fr.(s>=3mm): prospetto coeff. omega per spessori >= 3 mm. Prospetti σ crit. Eulero: prospetti σ critiche euleriane. Descrizione Tipo fy fu fd Prospetto omega s Prospetto omega s Prospetti?? crit +-----------------+-----------------+-----------------+-----------------+-----------------+-----------------+-----------------+----------------+ S355 senza peso FE360 2350 3600 2350 b c I 5.1.3.4 Proprietà acciai EC3 Descrizione: descrizione o nome assegnato all'elemento. Tipo: descrizione per norma. fy(s<=40 mm): resistenza di snervamento fy per spessori <=40 mm. [dan/cm²] fy(s>40 mm): resistenza di snervamento fy per spessori >40 mm. [dan/cm²] fu(s<=40 mm): resistenza di rottura per trazione fu per spessori <=40 mm. [dan/cm²] fu(s>40 mm): resistenza di rottura per trazione fu per spessori >40 mm. [dan/cm²] Descrizione Tipo fy(s<=40 mm) fy(s>40 mm) fu(s<=40 mm) fu(s>40 mm) +----------------------+-----------------------+-----------------------+-----------------------+-----------------------+-----------------------+ S355 senza peso S355 2350 2150 3600 3600 24 di 59

5.2 Sezioni 5.2.1 Sezioni in legno 5.2.1.1 Sezioni rettangolari in legno Descrizione: descrizione o nome assegnato all'elemento. Area Tx FEM: area di taglio in direzione X per l'analisi FEM. [cm²] Area Ty FEM: area di taglio in direzione Y per l'analisi FEM. [cm²] JxFEM: momento di inerzia attorno all'asse X per l'analisi FEM. [cm4] JyFEM: momento di inerzia attorno all'asse Y per l'analisi FEM. [cm4] JtFEM: momento d'inerzia torsionale corretto con il fattore di forma per l'analisi FEM. [cm4] H: altezza della sezione. [cm] B: larghezza della sezione. [cm] Descrizione Area Tx FEM Area Ty FEM JxFEM JyFEM JtFEM H B +-------------------------------------+--------------+--------------+--------------+--------------+--------------+--------------+--------------+ R 25x25 520.83 520.83 32552.08 32552.08 48177.08 25 25 5.2.1.2 Caratteristiche inerziali sezioni in legno Descrizione: descrizione o nome assegnato all'elemento. Xg: ascissa del baricentro definita rispetto al sistema geometrico in cui sono definiti i vertici del poligono. [cm] Yg: ordinata del baricentro definita rispetto al sistema geometrico in cui sono definiti i vertici del poligono. [cm] Area: area inerziale nel sistema geometrico centrato nel baricentro. [cm²] Jx: momento d'inerzia attorno all'asse orizzontale baricentrico di definizione della sezione. [cm4] Jy: momento d'inerzia attorno all'asse verticale baricentrico di definizione della sezione. [cm4] Jxy: momento centrifugo rispetto al sistema di riferimento baricentrico di definizione della sezione. [cm4] Jm: momento d'inerzia attorno all'asse baricentrico principale M. [cm4] Jn: momento d'inerzia attorno all'asse baricentrico principale N. [cm4] Alfa: angolo tra gli assi del sistema di riferimento geometrico di definizione e quelli del sistema di riferimento principale. [deg] Area Tx FEM: area di taglio in direzione X per l'analisi FEM. [cm²] Area Ty FEM: area di taglio in direzione Y per l'analisi FEM. [cm²] JxFEM: momento di inerzia attorno all'asse X per l'analisi FEM. [cm4] JyFEM: momento di inerzia attorno all'asse Y per l'analisi FEM. [cm4] JtFEM: momento d'inerzia torsionale corretto con il fattore di forma per l'analisi FEM. [cm4] Descrizione Xg Yg Area Jx Jy Jxy Jm Jn Alfa Area Tx F Area Ty F JxFEM JyFEM JtFEM +------------------+-----+-----+---------+--------+--------+--------+--------+--------+------+---------+---------+---------+---------+---------+ R 25x25 12.5 12.5 625 32552.08 32552.08 0 32552.08 32552.08 0 520.83 520.83 32552.08 32552.08 48177.08 5.2.2 Sezioni in acciaio 5.2.2.1 Profili singoli in acciaio 5.2.2.1.1 Tondi Descrizione: descrizione o nome assegnato all'elemento. Sup.: superficie bagnata per unità di lunghezza. [mm] Area Tx FEM: area di taglio in direzione X per l'analisi FEM. [mm²] Area Ty FEM: area di taglio in direzione Y per l'analisi FEM. [mm²] JxFEM: momento di inerzia attorno all'asse X per l'analisi FEM. [mm4] JyFEM: momento di inerzia attorno all'asse Y per l'analisi FEM. [mm4] JtFEM: momento d'inerzia torsionale corretto con il fattore di forma per l'analisi FEM. [mm4] h: diametro del tondo. [mm] Descrizione Sup. Area Tx FEM Area Ty FEM JxFEM JyFEM JtFEM h +-------------------------------------+--------------+--------------+--------------+--------------+--------------+--------------+--------------+ TONDO 24 75.4 407 407 16286 16286 32572 24 25 di 59

5.2.2.1.2 UPN Descrizione: descrizione o nome assegnato all'elemento. Sup.: superficie bagnata per unità di lunghezza. [mm] Area Tx FEM: area di taglio in direzione X per l'analisi FEM. [mm²] Area Ty FEM: area di taglio in direzione Y per l'analisi FEM. [mm²] JxFEM: momento di inerzia attorno all'asse X per l'analisi FEM. [mm4] JyFEM: momento di inerzia attorno all'asse Y per l'analisi FEM. [mm4] JtFEM: momento d'inerzia torsionale corretto con il fattore di forma per l'analisi FEM. [mm4] b: larghezza dell'ala. [mm] h: altezza del profilo. [mm] s: spessore dell'anima. [mm] t: spessore delle ali. [mm] r: raggio del raccordo ala-anima. [mm] f: truschino. [mm] r1: raggio dello smusso delle ali. [mm] p%: pendenza delle ali. Il valore è adimensionale. z: posizione in cui viene misurato lo spessore delle ali. [mm] Descrizione Sup. Area Tx Area Ty JxFEM JyFEM JtFEM b h s t r f r1 p% z +----------------------+-------+-------+-------+-------+-------+-------+-------+-------+-------+-------+-------+-------+-------+-------+-------+ UPN180 602.7 1568 1440 1.4E+07 1134439 84787 70 180 8 11 11 42 5.5 8 35 5.2.2.2 Caratteristiche inerziali sezioni in acciaio 5.2.2.2.1 Caratteristiche inerziali principali sezioni in acciaio Descrizione: descrizione o nome assegnato all'elemento. Xg: coordinata X del baricentro. [cm] Yg: coordinata Y del baricentro. [cm] Area: area inerziale nel sistema geometrico centrato nel baricentro. [cm²] Jx: momento d'inerzia attorno all'asse orizzontale baricentrico di definizione della sezione. [cm4] Jy: momento d'inerzia attorno all'asse verticale baricentrico di definizione della sezione. [cm4] Jxy: momento centrifugo rispetto al sistema di riferimento baricentrico di definizione della sezione. [cm4] Jm: momento d'inerzia attorno all'asse baricentrico principale M. [cm4] Jn: momento d'inerzia attorno all'asse baricentrico principale N. [cm4] α X su M: angolo tra gli assi del sistema di riferimento geometrico di definizione e quelli del sistema di riferimento principale. [deg] Jt: momento d'inerzia torsionale corretto con il fattore di forma. [cm4] Descrizione Xg Yg Area Jx Jy Jxy Jm Jn?? X su M Jt +----------------------+-----------+-----------+-----------+-----------+-----------+-----------+-----------+-----------+-----------+-----------+ TONDO 24 1.2 1.2 4.52 1.63 1.63 0 1.63 1.63 0 3.26 UPN180 1.93 9 27.97 1354.29 113.44 0 1354.29 113.44 0 8.48 5.2.2.2.2 Caratteristiche inerziali momenti sezioni in acciaio Descrizione: descrizione o nome assegnato all'elemento. ix: raggio di inerzia relativo all'asse x. [cm] iy: raggio di inerzia relativo all'asse y. [cm] im: raggio di inerzia relativo all'asse principale m. [cm] in: raggio di inerzia relativo all'asse principale n. [cm] Sx: momento statico relativo all'asse x. [cm³] Sy: momento statico relativo all'asse y. [cm³] Wx: modulo di resistenza minimo relativo all'asse x. [cm³] Wy: modulo di resistenza minimo relativo all'asse y. [cm³] Wm: modulo di resistenza minimo relativo all'asse principale m. [cm³] Wn: modulo di resistenza minimo relativo all'asse principale n. [cm³] Wplx: momento plastico relativo all'asse x. [cm³] Wply: momento plastico relativo all'asse y. [cm³] Descrizione ix iy im in Sx Sy Wx Wy Wm Wn Wplx Wply +----------------------+---------+---------+---------+---------+---------+---------+---------+---------+---------+---------+---------+---------+ TONDO 24 0.6 0.6 0.6 0.6 1.11 1.11 1.36 1.36 1.36 1.36 2.22 2.22 UPN180 6.96 2.01 6.96 2.01 89.58 24.03 150.48 22.37 150.48 22.37 179.17 48.06 5.2.2.2.3 Caratteristiche inerziali taglio sezioni in acciaio Descrizione: descrizione o nome assegnato all'elemento. Atx: area a taglio lungo x. [cm²] Aty: area a taglio lungo y. [cm²] ++++ 26 di 59