Percnon gibbesi (H. Milne Edwards, 1853)

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Classe Malacostraca Ordine Decapoda Famiglia Plagusiidae SINONIMI RILEVANTI Nessuno Percnon gibbesi (H. Milne Edwards, 1853) zoea (z) megalopa (m) DESCRIZIONE Corpo fortemente depresso, carapace discoidale più lungo che largo; fronte con due profonde incisure che lasciano vedere le antennule e delimitano un rostro acuto, dentellato; margine anterolaterale con 4 spine, orbitale esterna inclusa. Chelipedi con mero allungato, nei maschi rivestito dorsalmente da fitta peluria, chela corta, superficie della palma liscia, arrotondata, nella porzione dorsoprossimale una piccola zona pelosa triangolare a cui fa seguito un solco rivestito di setole, esteso per almeno 1/4 della lunghezza della palma. Pereopodi ambulatori lunghi, margine anteriore del mero uniformemente dentato, margine posteriore con un robusto dente subdistale. COROLOGIA / AFFINITA Temperato e subtropicale settentrionale e meridionale. DISTRIBUZIONE ATTUALE Pacifico orientale dalla California al Cile; Atlantico occidentale dalla Florida al Brasile e orientale dal Portogallo al Golfo di Guinea; isole della Macaronesia; Mediterraneo. PRIMA SEGNALAZIONE IN MEDITERRANEO Osservata contemporaneamente per la prima volta nell estate 1999 a Linosa (Relini et al., 2000), alle Isole Baleari (Garcia & Reviriego, 2000) e a Capo Passero (Mori & Vacchi, 2002).

COLORAZIONE Carapace brunorossastro con una sottile linea turchese sul margine, pereopodi con bande trasversali giallo intenso. FORMULA MERISTICA TAGLIA MASSIMA Può raggiungere una lunghezza di carapace di circa 35 mm. STADI LARVALI (ZOEA) Z1Z6. SR e SD robuste e lunghe in Z1, esili e lunghissime negli stadi successivi. Estremità distale delle SR, SD e SL con spinette in Z1Z4, allargata ed appiattita in Z5Z6. SL curvate verso il basso. 1 paio di corte protuberanze dorsolaterali + 1 paio di spine posterolaterali (corte nei primi stadi, evidenti negli ultimi) su MA25. Rami della FT senza spine. Lunghezza media SRSD [mm]: Z1=2.43; Z6=18.55. (MEGALOPA) Rostro trifido. 1 piccola spina sulla regione branchiale del carapace. A2: peduncolo + flagello = 3 + 9 segmenti + 1 spina. 3 setole ad uncino, terminali, sul dattilo di P5. 2526 setole su eso uropodi. LC = 4.26.2 mm (secondo provenienza geografica e/o stagionale). SPECIE SIMILI CARATTERI DISTINTIVI PER GLI STADI LARVALI (ZOEA) Palicus caronii, differente per: SL (poco sviluppate). HABITAT Frequenta ambienti rocciosi ricchi di fenditure e in particolare di massi ricoperti da basso feltro algale, PRIMA SEGNALAZIONE IN ITALIA Linosa, 1999 (Relini et al., 2000). ORIGINE Oceano Atlantico VIE DI DISPERSIONE PRIMARIE Probabilmente attraverso traffici marittimi VIE DI DISPERSIONE SECONDARIE La quasi contemporanea comparsa nello Stretto di Sicilia e nell arcipelago delle Baleari sembra escludere un espansione mediata da attività umane. STATO DELL INVASIONE Non nativo. Attualmente presente (localmente abbondante) in molte zone del versante settentrionale del Mediterraneo dalle Baleari alla costa orientale di Rodi. Segnalata anche sul versante meridionale, in Libia. MOTIVI DEL SUCCESSO Sconosciuti SPECIE IN COMPETIZIONE IMPATTI DANNI ECOLOGICI Occupando in parte la porzione inferiore dell ambiente caratteristico del grapside autoctono Pachygrapsus marmoratus, potrebbe entrare in competizione trofica e spaziale con quest ultimo o con gli altri invertebrati erbivori dell infralitorale superiore (patelle, chitoni, ricci). DANNI ECONOMICI IMPORTANZA PER L UOMO Sconosciuta BANCA DEI CAMPIONI

sotto i quali si rifugia velocemente al minimo segno di pericolo, da 0,5 a 45 m di profondità. Si nutre di alghe. Nei Caraibi è stata documentata una stretta associazione con l echinoideo Diadema antillarum, che P. gibbesi utilizza come rifugio naturale. PARTICOLARI CONDIZIONI AMBIENTALI Sconosciute. PRESENZA IN GBANK PROVENIENZA DEL CAMPIONE TIPOLOGIA: (MUSCOLO / ESEMPLARE INTERO / CONGELATO / FISSATO ECC) LUOGO DI CONSERVAZIONE CODICE CAMPIONE BIOLOGIA Femmine ovigere sono state osservate nello Stretto di Sicilia nel periodo luglio novembre; la più piccola femmina ovigera osservata aveva una lunghezza del carapace di 16 mm; la fecondità nella femmina di maggiori dimensioni (37 mm L.C.) è stata stimata in 5300 uova; diametro delle uova 0,30,4 mm.

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