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Pesci Leucoraja melitensis (RS Clark, 1926) sinonimo Raja melitensis (Clark, 1926) regno animali fam. Rajidae Fonte immagine FAO Questa specie di razza, chiamata volgarmente razza maltese, mostra due caratteristiche che hanno limitato le informazioni scientifiche relative ad essa: ha in pratica un areale molto ridotto e una grande rarità. Si tratta comunque di un pesce cartilagineo dalla forma appiattita dorso ventralmente, tipica delle razze, con un muso piuttosto raccorciato che mostra al centro un rostro pronunciato. La forma del margine anteriore del disco rombico è piuttosto rettilinea, mentre quella del margine laterale e di quello posteriore appare al contrario molto arrotondata. La superficie dorsale del pesce appare appena spinulosa con ampie zone lisce al centro delle pinne pettorali. Questa caratteristica si nota però praticamente solo negli esemplari adulti. Gli occhi sono di dimensioni medie e dietro di essi appaiono gli spiracoli, non eccessivamente sviluppati. Nelle razze le aperture branchiali sono cinque, ventrali, piccole e disposte a formare due serie piuttosto oblique dietro alla bocca. Le narici sono anch esse ventrali, disposte anteriormente alla bocca. In questa specie, nel margine interno di ogni cavità orbitale è presente una serie variabile di spine (da 6 a 12), nella quale sembra che le spine centrali possano talvolta apparire di dimensioni ridotte.

È inoltre presente un area approssimativamente triangolare ricca di spine che si trova in corrispondenza della nuca, all altezza delle spalle dell animale. Sembra che quest area possegga una fila centrale di quattro spine più evidenti. Sulla metà posteriore della parte posteriore del corpo ( coda ) è presente una fila centrale, dorsale e mediana, di spine. Su ogni lato della fila mediana è presente una fila di spine simili a quelle della fila centrale. Non compaiono invece spine tra le due pinne dorsali. La superficie ventrale di questo animale appare liscia, ma anche parzialmente spinulosa sui suoi bordi anteriori. In questa specie, come in altre specie di pesci simili, le pinne pettorali sono molto ampie e vanno a formare il disco rombico dell animale. Le loro parti apicali esterne di fatto non esistono e il margine laterale di queste pinne appare molto arrotondato. Nelle pettorali appare arrotondato anche il margine posteriore, cosicché le pinne pelviche sono appena ricoperte da quelle pettorali e si mostrano bilobate con il lobo posteriore molto più sviluppato. I maschi possono mostrare anche pterigopodi (organi copulatori), solitamente ben sviluppati e portati lungo la parte posteriore affusolata del corpo del pesce. Le pinne dorsali sono piccole, simili e ravvicinate, hanno apice largamente arrotondato e sono portate all estremità posteriore del corpo del pesce. Non vi sono spine nello spazio dorsale che intercorre tra la prima e la seconda pinna. La pinna caudale è esile e piccola. Il colore della superficie dorsale di questa razza è generalmente piuttosto chiaro e va dal marrone chiaro al beige. Su ogni pinna pettorale si può osservare un vistoso ocello che si trova in corrispondenza o più spesso appena dietro la zona più larga della pinna. La macchia ad ocello appare bruno scuro con linee sinuose irregolari di colore giallo all interno. Su ogni pinna pettorale vi sono ancora 3 macchie, una anteriore più allungata, una laterale ed una posteriore alla macchia ad ocello. Queste macchia sono sempre più scure della livrea dorsale della razza. La superficie ventrale del pesce appare invece di colore bianco. Si tratta in questo caso di una piccola razza, con dimensioni di lunghezza totale che possono raggiungere i 50 centimetri. In acque italiane gli esemplari osservati avevano misure comprese tra i 9 ed i 42 centimetri. Secondo alcuni studiosi la durata di una generazione per questa specie sarebbe compresa tra i 4 ed i 5 anni. La razza maltese si può trovare in zone marine relativamente distanti dalla costa e su fondali che corrispondono alle acque di mare aperto. I fondali abitati si trovano a profondità comprese tra i 60 ed i 600 (800) metri sotto il livello del mare. Secondo alcuni studiosi queste razze preferirebbero fondali tra i 400 e gli 800 metri di profondità. Nonostante siano pesci che abitano aree distanti dalla costa, rimangono per tutta la vita a poca distanza dai fondali marini, con preferenza quasi esclusiva per quelli fangosi, sabbiosi o misti, sabbioso fangosi. Gli esemplari maturi dovrebbero avere dimensioni intorno ai 40 centimetri di lunghezza. Poco si sa sulla riproduzione di questa specie, che comunque, come altre razze, è una specie ovipara. Secondo alcuni studiosi sembra sia in grado di riprodursi tutto l anno, ma le femmine in ovulazione sono state osservate, dopo cattura, principalmente nel periodo compreso tra la primavera e l autunno.

Bauchot afferma in un suo lavoro che queste razze in ogni covata producono uova in numero variabile e compreso tra 10 e 55. È comunque probabile che anche questa specie rilasci le uova sui fondali e che lo sviluppo dei piccoli sia simile a quello che si verifica per i piccoli di altre specie simili. Anche sulle abitudini alimentari di questa specie non si sa molto, se non che gli esemplari sembrano predare prevalentemente crostacei; soprattutto anfipodi. Questa specie è endemica del Mediterraneo e l areale indicato dall Unione Internazionale per la Conservazione della Natura sarebbe limitato alle coste maltesi ed alla costa africana mediterranea di Algeria, Tunisia e Libia. In pratica la specie sarebbe segnalata ininterrottamente dall altezza di Chief in Algeria, sino ad Al Baydà, in Libia. Per l Italia, la razza maltese sarebbe esclusivamente segnalata nelle acque siciliane del Canale di Sicilia. Secondo alcuni esisterebbe immigrazione di individui da zone vicine, dove l areale è più certo. Questa specie è stata definita nel 2015 in pericolo critico di estinzione dall Unione Internazionale per la Conservazione della Natura (IUCN). In realtà la stessa unione si era espressa al medesimo modo già nel 2006. Pertanto si tratta di una specie di razza considerata da tempo sull orlo dell estinzione, con l aggravante di avere un areale estremamente limitato. Qualche studioso la considera limitata al solo areale intorno all Isola di Malta, l unica area dove la specie non sarebbe ancora rara. La tutela di questa specie è relativamente garantita dalle norme o dai provvedimenti generali che dovrebbero regolare la pesca dei pesci cartilaginei. Il piano emanato dalla FAO, ossia il Piano d Azione Internazionale di Organizzazione sulla Gestione e la Conservazione degli Squali (piano FAO-Sharks), prevede che gli stati coinvolti nell attuazione del piano, attuino a loro volta piani nazionali di azione, finalizzati a garantire azioni per la conservazione e il recupero delle specie di pesci cartilaginei, inclusa quindi la razza maltese. Norme derivanti dalla Convenzione di Barcellona prevedono anche, dal 2012, che questi animali non possano essere conservati a bordo, trasbordati, sbarcati, trasferiti, immagazzinati, venduti, esposti o messi in vendita. Inoltre, se catturati, gli esemplari devono essere rilasciati in mare, avendo cura di danneggiarli il meno possibile. Esiste anche una proposta in ambito europeo che dovrebbe portare al finanziamento di programmi di ricerca per valutare lo stato di conservazione dei pesci cartilaginei nel Mare Mediterraneo. Soprattutto per salvaguardare queste rarissime specie, gli stati dovrebbero attivare comunque piani di conservazione ed agire sulle attività che minacciano le specie in pericolo, rappresentate in primis dalla pesca a strascico. L attivazione di queste misure o la realizzazione di aree interdette alle attività di pesca di questo tipo sembrano ad oggi altamente improbabili. Allo stesso modo sembra ancora improbabile che si amplino le maglie delle reti a strascico in modo da non catturare giovani e uova di razze. Le misure fondamentali per tutelare la specie a tutti i livelli (uova, giovani e adulti) dovrebbero portare alla definizione di aree di protezione, nelle zone in cui gli habitat marini sono ancora colonizzati da esemplari di questa specie, salvaguardandole soprattutto da attività di pesca a strascico.

Tra l altro anche Greenpeace ha inserito la razza maltese nella lista rossa degli animali commestibili marini. Nella lista compaiono specie di pesci a rischio di estinzione, principalmente perché soggetti a pesca insostenibile, ma ancora commercializzabili come alimento. L areale storico di questa specie doveva essere un po più ampio di quello attuale. Secondo alcune fonti aveva un estensione pari a circa un quarto delle acque mediterranee, ma in esso la specie è ormai rarefatta e in alcune zone più settentrionali è addirittura estinta. In ogni caso, anche in tempi addietro, la razza maltese era considerata relativamente comune al largo della Tunisia e a Malta, mentre già piuttosto rara al largo di alcune coste di Francia, Algeria ed Italia. Nel Golfo del Leone la specie non è stata più pescata da molti anni. Dati rilevati tra il 1957 ed il 1960 nel Golfo del Leone indicano che la specie era presente sulla piattaforma continentale di questo golfo, mentre tra il 1980 ed il 1984 alcuni esemplari erano pescati solo nella zona più al largo della scarpata continentale. La specie non è più stata pescata in indagini equivalenti effettuate tra il 1992 ed il 1995. La situazione di questa razza poteva anche essere più grave in precedenza perché nei monitoraggi la specie probabilmente era spesso confusa con la più diffusa Leucoraja naevus. In ogni caso, dal 1990, la specie non è stata più segnalata nel Golfo del Leone. La razza maltese è apparsa rarissima già tempo fa anche lungo le coste tirreniche e lungo quelle di Corsica, Sardegna e Sicilia. Per le coste settentrionali del Mediterraneo esistono i dati dell indagine MEDITS, raccolti per la precisione dal Mare di Alboran al Mar Egeo, con inclusione di tutte le coste italiane. Su quasi 6.500 cale monitorate tra il 1994 ed il 1999, sono stati catturati solo venti volte esemplari di questa specie. Una stima generale, effettuata sulla base delle catture registrate, indicherebbe che la popolazione di queste razze nella zona esplorata dal progetto MEDITS sarebbe costituita ancora da 30.000-35.000 esemplari. Da questo conteggio sarebbero esclusi gli esemplari che vivono lungo gran parte delle coste africane e lungo le coste maltesi. Attualmente, una considerazione più o meno attendibile dello stato questa specie la definisce limitata al Canale di Sicilia e rara al largo di Malta, mentre potrebbe essere assente o al massimo rarissima al largo della Tunisia. La definizione di in pericolo critico di estinzione, indicata per definire lo status di questa specie, deriva anche dal fatto che si sospetta si sia verificato un calo superiore all 80% della popolazione nel tempo di sviluppo di tre generazioni, che per questa specie equivarrebbe ad un periodo di circa 15 anni. Vista la forte presenza della pesca a strascico nell areale residuo della razza maltese, si sospetta fortemente che la popolazione sia in continuo calo e questo nonostante la specie non sia catturata direttamente, ma solo come cattura accessoria e spesso neanche commercializzata. Purtroppo le catture accessorie possono riguardare anche giovani e uova. Le eventuali rare catture in Tunisia vengono effettuate accidentalmente, con reti da pesca, a strascico, da imbrocco o con palamiti che pescano sui fondali profondi. A Malta queste piccole razze sono catturare perlopiù con attrezzi per la pesca a strascico e con palamiti che pescano sui fondali.

Nel Canale di Sicilia esiste una forte attività di pesca a strascico. Qui la pressione di pesca è notevolissima rispetto ad altre zone italiane o mediterranee e oltre che le reti a strascico vengono utilizzati palamiti da fondale e reti da posta (imbrocco). Anche qui questi pesci non sono pescati volutamente, anche se quelli ben sviluppati e grandi possono comunque essere soggetti ad una certa commercializzazione, comunque a basso prezzo, nei mercati del pesce. Il miglioramento delle tecniche di pesca e l aumento della profondità alla quale viene effettuata la pesca a strascico, crea ancora maggiori problemi a questa specie, che è stata attaccata ormai anche nelle popolazioni che vivono a maggiori profondità. Ovvio che lo sforzo di pesca, anche in profondità, ha ormai reso la specie a forte rischio di estinzione, evento probabile se non si interverrà per valutare e monitorare lo stato delle ultime popolazioni, vietando la pesca almeno nelle zone dove si trovano ancora esemplari ed habitat idonei per la sopravvivenza della specie. Questa razza si può confondere con altre simili, che mostrano i caratteristici ocelli sulle pinne pettorali. Gli esemplari, oltre agli ocelli, hanno comunque anche altre macchie caratteristiche sulla parte dorsale del corpo. Leucoraja naevus, chiamata volgarmente razza cuculo, possiede due ocelli ben evidenti sul dorso, simili a quelli della razza maltese; uno più o meno al centro di ogni pinna pettorale. Questi ocelli sono bruno scuro, più scuri della livrea dorsale, con linee, strie e punteggiature giallastre che spiccano sul colore scuro dell ocello. Manca però delle altre macchie scure presenti sul dorso della razza maltese. Anche in questa specie le pinne pettorali e il disco rombico sono molto arrotondati. Il muso è più allargato e il margine anteriore del disco rombico appare ondulato, mentre nella razza maltese è più rettilineo. Vanno anche ricordate Raja radula, Raja miraletus e Raja polystigma, chiamata volgarmente razza scuffina la prima, razza quattrocchi la seconda e razza polistimma la terza, che però, pur avendo forma arrotondata ma con gli apici delle pettorali leggermente angolati e non completamente arrotondati, mostrano vistosi ocelli sulle pinne pettorali, formati da cerchi concentrici gialli e bruni o, nel caso della quattrocchi anche blu. Nella razza maltese gli ocelli non mostrano cerchi concentrici. Tra le specie vagamente simili alla razza maltese, esiste anche Raja montagui, che mostra margine anteriore ondulato, pinne pettorali con apici appena angolari e due vistosi ocelli, uno per ogni pinna pettorale. Gli ocelli però possono anche essere assenti in alcuni adulti e soprattutto nei giovani. Quando presenti, gli ocelli sono comunque diversi da quelli della razza maltese e mostrano bordi scuri, interrotti come in un tratteggio, e centro giallo sporcato di scuro al centro. Attenzione la scheda potrebbe contenere lievi inesattezze o imprecisioni in quanto non è stata ancora controllata da un esperto dello specifico gruppo sistematico cui appartiene la specie descritta.