Francesco Orrù ALESSANDRIA, 13 MARZO Ministero dell Interno Dipartimento dei Vigili del Fuoco, del Soccorso Pubblico e della Difesa Civile

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DIREZIONE REGIONALE VVF PIEMONTE e PERITI INDUSTRIALI E PERITI INDUSTRIALI LAUREATI DELLE PROVINCE DI ALESSANDRIA, ASTI E TORINO IL CODICE DI PREVENZIONE INCENDI D.M. 3 agosto 2015: Norme tecniche di prevenzione incendi, ai sensi dell'art. 15 del D.Lgs 8 marzo 2006, n. 139. S2. Resistenza al fuoco ALESSANDRIA, 13 MARZO 2017 Francesco Orrù

Inquadramento del problema La progettazione al fuoco di una costruzione, nuova o esistente, spesso non è integrata con altri aspetti progettuali, tant è che spesso è relegata al ruolo di adempimento conclusivo, a volte a valle della realizzazione dell opera. In questi casi, le misure antincendio necessarie risultano spesso invasive, eccessivamente costose e irrealizzabili, con necessità di ricorrere al procedimento di deroga. Le Norme Tecniche per le costruzioni (DM 14/01/2008 Cap. 3.6), rendono sempre più attuale la tematica della progettazione al fuoco delle costruzioni La progettazione di una struttura resistente al fuoco si realizza: adottando una serie di misure tecniche atte a garantire la capacità portante della struttura (o di una sua parte), nei confronti delle azioni meccaniche di progetto (in condizioni d incendio), in presenza di un azione termica di progetto che rappresenta convenzionalmente l effetto di un incendio.

Gli obiettivi della progettazione al fuoco In Italia, gli obiettivi della progettazione al fuoco sono definiti dal legislatore per salvaguardare: - la vita umana (occupanti e soccorritori), - l integrità dei beni. In Europa, il nuovo REGOLAMENTO (UE) N. 305/2011 del 9/03/2011, che fissa condizioni armonizzate per la commercializzazione di prodotti da costruzione ed abroga la Direttiva 89/106/CEE, all'allegato 1, ribadisce i 7 requisiti essenziali che devono possedere le opere di costruzione

REQUISITI ESSENZIALI DELLE OPERE DI COSTRUZIONE REGOLAMENTO EUROPEO UE 305/2011 1. Resistenza meccanica e stabilità 2. Sicurezza in caso di incendio 3. Igiene, salute e ambiente 4. Sicurezza e accessibilità nell'uso 5. Protezione contro il rumore 6. Risparmio energetico e ritenzione del calore 7. Uso sostenibile delle risorse naturali Allegato 1 - REGOLAMENTO (UE) N. 305/2011 del 9 marzo 2011 2. Sicurezza in caso di incendio: le opere di costruzione devono essere concepite e realizzate in modo che, in caso di incendio: a) la capacità portante dell'edificio possa essere garantita per un periodo di tempo determinato; b) la generazione e la propagazione del fuoco e del fumo al loro interno siano limitate; c) la propagazione del fuoco a opere di costruzione vicine sia limitata; d) gli occupanti possano abbandonare le opere o essere soccorsi in altro modo; e) si tenga conto della sicurezza delle squadre di soccorso.

Gli obiettivi della progettazione al fuoco Analizzando i vari punti per il Requisito n. 2: le voci a), c) ed e) sono strettamente correlate con la capacità delle strutture portanti e separanti di resistere all'azione dell'incendio (resistenza al fuoco) la voce b) riguarda l'attitudine dei materiali a partecipare all'incendio alimentando le reazioni di combustione (reazione al fuoco) la voce d) riguarda la progettazione delle vie d'esodo (riassume tematiche di reazione e resistenza al fuoco). Al riguardo, si sottolinea che la resistenza strutturale all incendio contribuisce, in concorrenza con altri accorgimenti, al raggiungimento di un ragionevole livello di sicurezza.

Gli obiettivi della progettazione al fuoco Le voci a), c) ed e) erano già presenti nella Direttiva Prodotti da Costruzione 89/106/CEE e sono state il motore che ha indirizzato la comunità tecnico-scientifica verso l'individuazione di criteri e codici condivisi, con l obiettivo di armonizzare il calcolo strutturale sul territorio europeo (Eurocodici). Gli Eurocodici 0 ed 1 (norme EN 1990 e 1991) forniscono i criteri generali, gli Eurocodici da 2 a 6 e 9 (norme EN 1992-1996 e 1999), forniscono i criteri da adottarsi nella progettazione di elementi strutturali realizzati con particolari materiali. L'aspetto antincendio e la rispondenza ai requisiti a), c) ed e) del regolamentp prodotti da costruzione sono esplicitamente trattati nelle parti 1.2 degli Eurocodici 1, 2, 3, 4, 5, 6 e 9.

Gli obiettivi della progettazione al fuoco Gli obiettivi indicati in Allegato 1 al REGOLAMENTO (UE) n. 305/2011 per il Requisito n. 2, sono sintetizzati anche all art. 2 del DM 9/03/2007: Prestazioni di resistenza al fuoco delle costruzioni nelle attivita' soggette al controllo del Corpo nazionale dei vigili del fuoco Al fine di limitare i rischi derivanti dagli incendi, le costruzioni devono essere progettate, realizzate e gestite in modo da garantire: 1) la stabilità degli elementi portanti per un tempo utile ad assicurare il soccorso agli occupanti; 2) la limitata propagazione del fuoco e dei fumi, anche riguardo alle opere vicine; 3) la possibilità che gli occupanti lascino l'opera indenni o che gli stessi siano soccorsi in altro modo; 4) la possibilità per le squadre di soccorso di operare in condizioni di sicurezza.

Strategia antincendio All art. 2 del DM 9/03/2007 viene inoltre ribadito che: I requisiti di protezione delle costruzioni dagli incendi, finalizzati al raggiungimento degli obiettivi da 1) a 4), devono essere garantiti attraverso l'adozione di misure e sistemi di protezione attiva e passiva. Le misure e i sistemi di protezione devono essere adeguatamente: progettati, realizzati, mantenuti, secondo quanto prescritto da: specifiche normative tecniche, indicazioni fomite dal produttore. In allegato al DM 9/03/2007 viene indicato come: la RESISTENZA AL FUOCO sia una delle fondamentali strategie di protezione da perseguire per garantire un adeguato livello di sicurezza della costruzione in condizioni di incendio. Essa riguarda: la capacità portante in caso di incendio, per una struttura, per una parte della struttura o per un elemento strutturale la capacità di compartimentazione rispetto all'incendio per gli elementi di separazione sia strutturali, come muri e solai, sia non strutturali, come porte e tramezzi.

Criteri di progettazione I criteri di progettazione possono riguardare tre ambiti: 1) Le richieste di prestazione, determinate da un tempo minimo necessario atto a garantire la stabilità strutturale in caso d incendio. 2) La progettazione strutturale, ossia le modalità tecniche di effettuazione delle verifiche e le norme di riferimento da utilizzare. 3) La qualificazione dei prodotti da costruzione nei confronti del requisito della sicurezza in caso d incendio ai fini del loro impiego nelle opere di costruzione.

Livelli di prestazione Ad eccezione delle costruzioni in cui si svolgono attività per le quali è imposto un livello minimo di prestazione (Regole Tecniche di P.I.), per le altre, il livello di prestazione è scelto dal progettista, sulla scorta delle indicazioni fornite dal committente e dal punto 3 dell Allegato al DM 9/03/2007 (Livelli I-V), in funzione dello specifico obiettivo che s intende perseguire attraverso la resistenza al fuoco e la capacità di compartimentazione.

Livelli di prestazione DM 9/03/2007 (Livelli I-V), Livello I Livello II Livello III Livello IV Livello V Nessun requisito specifico di resistenza al fuoco dove le conseguenze della perdita dei requisiti stessi siano accettabili o dove il rischio di incendio sia trascurabile Mantenimento dei requisiti di resistenza al fuoco per un periodo sufficiente all'evacuazione degli occupanti in luogo sicuro all'esterno della costruzione Mantenimento dei requisiti di resistenza al fuoco per un periodo congruo con la gestione dell' emergenza Requisiti di resistenza al fuoco tali da garantire, dopo la fine dell'incendio, un limitato danneggiamento della costruzione Requisiti di resistenza al fuoco tali da garantire, dopo la fine dell'incendio, il mantenimento della totale funzionalità della costruzione stessa

Livelli di prestazione I e II In ogni caso, è vietato il livello di prestazione I per le costruzioni soggette al controllo del Corpo nazionale dei vigili del fuoco ai sensi del DPR 151/2011. l livello II di prestazione è adeguato per: costruzioni fino a 2 piani f.t. ed 1 piano interrato, isolate - eventualmente adiacenti ad altre purché strutturalmente e funzionalmente separate - destinate ad un'unica attività non aperta al pubblico, qualora si verifichino tutte le seguenti ulteriori condizioni: le dimensioni della costruzione siano tali da garantire l'esodo in sicurezza degli occupanti; gli eventuali crolli totali o parziali della costruzione non arrechino danni ad altre costruzioni; gli eventuali crolli totali o parziali della costruzione non compromettano l'efficacia degli elementi di compartimentazione e gli impianti di protezione attiva che proteggono altre costruzioni, il massimo affollamento complessivo della costruzione non superi 100 persone e la densità di affollamento media non sia superiore a 0,2 pers/m2; la costruzione non sia adibita ad attività che prevedono posti letto; la costruzione non sia adibita ad attività specificamente destinate a malati, anziani, bambini o a persone con ridotte o impedite capacità motorie, sensoriali o cognitive.

Livelli di prestazione I e II Le classi di resistenza al fuoco sufficienti a garantire il livello II di prestazione non dipendono dal valore del carico di incendio specifico di progetto. Nelle costruzioni che ospitano attività soggette ai controlli di prevenzione incendi, le classi di resistenza al fuoco necessarie per garantire il livello II di prestazione sono stabilite dal legislatore: 30* per costruzioni ad un piano fuori terra senza interrati 60* per costruzioni fino a due piani fuori terra e un interrato * sono consentite classi inferiori se compatibili con il livello III

Livelli di prestazione III Il livello III di prestazione è adeguato per le costruzioni soggette al controllo del Corpo nazionale dei vigili del fuoco ai sensi del DPR 151/2011. Le classi di resistenza al fuoco necessarie per garantire il livello III sono indicate nella tabella 4 del punto 3 dell Allegato al DM 9/03/2007, in funzione del carico d'incendio specifico di progetto (qf,d). (q f,d ) Classe Non superiore a 100 MJ/m 2 0 Non superiore a 200 MJ/m 2 15 Non superiore a 300 MJ/m 2 20 Non superiore a 450 MJ/m 2 30 Non superiore a 600 MJ/m 2 45 q f = n i= 1 g i H i A m i ψ i [MJ/m 2 ] Non superiore a 900 MJ/m 2 60 Non superiore a 1200 MJ/m 2 90 Non superiore a 1800 MJ/m 2 120 q = δ δ δ q f, d q1 q2 n f [MJ/m 2 ] Non superiore a 2400 MJ/m 2 180 Superiore a 2400 MJ/m 2 240

Livelli di prestazione IV e V I livelli IV o V possono essere: oggetto di specifiche richieste del committente, previsti da capitolati tecnici di progetto, richiesti dalla autorità competente per costruzioni destinate ad attività di particolare importanza. Per garantire il livello IV le costruzioni devono essere oggetto delle seguenti verifiche: capacità portante mantenuta per tutta la durata dell incendio; regime deformativo contenuto; capacità portante residua che consenta interventi di ripristino. Per garantire il livello V le costruzioni devono essere oggetto delle seguenti verifiche: capacità portante mantenuta per tutta la durata dell incendio; regime deformativo trascurabile; capacità portante residua adeguata alla funzionalità immediata della costruzione

IL QUADRO NORMATIVO DI RESISTENZA AL FUOCO NEL NUOVO CODICE DI PREVENZIONE INCENDI IL CODICE DI PREVENZIONE INCENDI D.M. 3 agosto 2015: Norme tecniche di prevenzione incendi, ai sensi dell'art. 15 del D.Lgs 8 marzo 2006, n. 139. In vigore dal 18 novembre 2015, 90 giorno successivo alla data di pubblicazione nella Gazzetta ufficiale

ALLEGATO - STRUTTURA DEL DOCUMENTO Sezione G - Generalità G.1 Termini, definizioni e simboli grafici G.2 Progettazione per la sicurezza antincendio G.3 Determinazione dei profili di rischio delle attività Sezione S - Strategia antincendio S.1 Reazione al fuoco S.2 Resistenza al fuoco S.3 Compartimentazione S.4 Esodo S.5 Gestione della sicurezza antincendio S.6 Controllo dell'incendio S.7 Rivelazione ed allarme S.8 Controllo di fumi e calore S.9 Operatività antincendio S.10 Sicurezza impianti tecnologici e di servizio Sezione V - Regole tecniche verticali V.1 Aree a rischio specifico V.2 Aree a rischio atmosfere esplosive V.3 Vani degli ascensori V.4 Uffici Sezione M - Metodi M.1 Metodologia per l'ingegneria della sicurezza antincendio M.2 Scenari di incendio per la progettazione prestazionale M.3 Salvaguardia della vita con la pro gettazione prestazionale

Premessa generalità -G NTC

Definizioni (principali novità) S.2.13

Premessa generalità -G 8. Incendio convenzionale di progetto: incendio definito attraverso una curva di incendio che rappresenta l andamento, in funzione del tempo, della temperatura media dei gas di combustione nell intorno della superficie degli elementi costruttivi. La curva di incendio di progetto può essere: a. nominale: curva adottata per la classificazione delle opere da costruzione e per le verifiche di resistenza al fuoco di tipo convenzionale; b. naturale: curva determinata in base a modelli d incendio e a parametri fisici che definiscono le variabili di stato all interno del compartimento antincendio. 9. Incendio localizzato: focolaio d incendio che interessa una zona limitata del compartimento antincendio, con sviluppo di calore concentrato in prossimita degli elementi costruttivi posti superiormente al focolaio o immediatamente adiacenti.

Definizioni (principali novità) R30 Di completamento Secondario Secondario (portante) Principale Secondario Principale Secondario (non portante)

S.2 Resistenza al fuoco

PROCEDIMENTO Individuazione dei livelli di prestazione in funzione dei criteri di attribuzione

Quadro di assieme Individuazione dei livelli di prestazione in funzione dei criteri di attribuzione Soluzioni conformi Livelli di prestazione (I, II, III, IV, V) Scelta della tipologia di soluzione Integrazione con le prescrizioni della RTV (se prevista) Verifica indiretta del livello di prestazione Soluzioni alternative (Applicazione FSE) Verifica diretta del livello di prestazione

5 - Livelli di prestazione

Criteri di attribuzione del livello Separate Assenza di effetti domino Occupate occasionalmente Scarsamente occupate Assenza di effetti domino Altezza ridotta Casi residuali (la maggioranza) A richiesta Nel decreto 9 marzo 2007 il Livello I di prestazione non è ammesso.

Soluzioni conformi

Soluzioni conformi (novità) Livello III (q f,d ) Classe Non superiore a 100 MJ/m 2 0 Non superiore a 200 MJ/m 2 15 Non superiore a 300 MJ/m 2 20 Non superiore a 450 MJ/m 2 30 Non superiore a 600 MJ/m 2 45 Non superiore a 900 MJ/m 2 60 Non superiore a 1200 MJ/m 2 90 Non superiore a 1800 MJ/m 2 120 Non superiore a 2400 MJ/m 2 180 Superiore a 2400 MJ/m 2 240 (q f,d ) Classe Non superiore a 200 MJ/m 2 n. r. Non superiore a 300 MJ/m 2 15 Non superiore a 450 MJ/m 2 30 Non superiore a 600 MJ/m 2 45 Non superiore a 900 MJ/m 2 60 Non superiore a 1200 MJ/m 2 90 Non superiore a 1800 MJ/m 2 120 Non superiore a 2400 MJ/m 2 180 Superiore a 2400 MJ/m 2 240 rispetto al decreto 09/03/2007 valori meno vincolanti

Soluzioni conformi (novità) Livello I H MAX d = max {H MAX ; d separazione } L/2 Livello IV δ v,max

Carico di incendio specifico di progetto q f per attività (frattile 80%), per oggetto, per materiale Passeremo da Cla.Raf 2.0 a Cla.Raf 3.0 Primo tentativo almeno 15 minuti Come nel DM 9/3/2007, ma riassociati Possibilità di legno protetto

Classificazione di resistenza al fuoco di prodotti ed elementi costruttivi di opere da costruzione I prodotti e gli elementi costruttivi sono classificati in base alle loro caratteristiche di resistenza al fuoco, secondo i simboli e le classi indicate nelle tabelle del presente.., in conformita alle decisioni della Commissione dell Unione europea Le prestazioni di resistenza al fuoco dei prodotti e degli elementi costruttivi possono essere determinate in base ai risultati di: a. prove, b. calcoli, c. confronti con tabelle Simboli R - Capacita portante E - Tenuta I - Isolamento W - Irraggiamento M - Azione meccanica C - Dispositivo automatico di chiusura S - Tenuta di fumo G -Resistenza all incendio della fuliggine K - Capacita di protezione al fuoco..

Classificazione di resistenza al fuoco di prodotti ed elementi costruttivi di opere da costruzione Ai fini della resistenza al fuoco, gli elementi costruttivi ed i prodotti da costruzione non marcati CE possono essere classificati con qualsiasi classe discreta compresa tra 15 e 360 minuti (15, 20, 30, 45, 60, 90 120, 180, 240, 360). Classi Alla classificazione REI-M di un prodotto per un dato intervallo di tempo corrisponde automaticamente anche la classificazione REI, RE, R per lo stesso periodo Alla classificazione EI-M di un prodotto per un dato intervallo di tempo corrisponde automaticamente anche la classificazione EI e E per lo stesso periodo Al requisito I di un prodotto per un dato intervallo di tempo corrisponde automaticamente anche il requisito W per lo stesso periodo La classificazione di resistenza al fuoco di un prodotto per un dato intervallo di tempo e estendibile a tutte le classi inferiori

Classificazione di resistenza al fuoco di prodotti ed elementi costruttivi di opere da costruzione Elemento Norme di classificazione classificazione Elementi portanti privi di funzione di compartimento antincendio Muri, solai, tetti, travi, colonne, balconi, scale, passerelle EN 13501-2; EN 1365-1,2,3,4,5,6; EN 1992-1.2; EN 1993-1.3; EN 1994-1.2; EN 1995-1.2; EN 1996-1.2; EN 1999-1.2 R -15-20- 30-45- 60-90 120-180- 240-360 Elementi portanti con funzione di compartimento antincendio Muri EN 13501-2; EN 1365-1; EN 1992-1.2; EN RE- Solai e tetti 1993-1.3; EN 1994-1.2; EN 1995-1.2; EN 1996-1.2; EN 1999-1.2 EN 13501-2; EN 1365-2; EN 1992-1.2; EN 1993-1.3; EN 1994-1.2; EN 1995-1.2; EN 1996-1.2; EN 1999-1.2 REI REI-M REW R RE REI Prodotti e sistemi per la protezione di parti o elementi portanti delle opere di costruzione Rivestimenti, pannelli, intonaci, vernici e schermi protettivi dal

Modalità per la classificazione in base ai risultati di prove 1. Le prove di resistenza al fuoco hanno l obiettivo di valutare il comportamento al fuoco dei prodotti e degli elementi costruttivi, sotto specifiche condizioni di esposizione e attraverso il rispetto di misurabili criteri prestazionali. 2. Le condizioni di esposizione, i criteri prestazionali e le procedure di classificazione da utilizzare nell ambito delle prove di cui al comma 1, sono indicate nelle parti 2, 3 e 4 della norma EN 13501. 3. Le specifiche dei forni sperimentali, delle attrezzature di prova, degli strumenti di misura e di acquisizione, le procedure di campionamento, conservazione, condizionamento, invecchiamento, installazione e prova e le modalita di stesura del rapporto di prova sono indicate nelle norme EN o ENV, nelle loro versioni vigenti all atto della prova, richiamate dalle parti 2, 3 e 4 della EN 13501 5. Il rapporto di classificazione e il documento, redatto in conformità ai modelli previsti nella norma EN 13501 da parte del laboratorio di prova, che attesta, sulla base di uno o piu rapporti di prova, la classe del prodotto o dell elemento costruttivo oggetto della prova

Modalita per la classificazione in base ai risultati di calcoli 1. I metodi di calcolo della resistenza al fuoco hanno l obiettivo di consentire la progettazione di elementi costruttivi portanti, separanti o non separanti, resistenti al fuoco anche prendendo in considerazione i collegamenti e le mutue interazioni con altri elementi, sotto specifiche condizioni di esposizione al fuoco e attraverso il rispetto di criteri prestazionali e l adozione di particolari costruttivi. 2. Le condizioni di esposizione al fuoco sono definite in specifici regolamenti e basate sugli scenari di incendio di progetto in essi prescritti o su quelli attesi. Nei medesimi regolamenti sono definite le combinazioni di carico da considerare agenti insieme all azione del fuoco e i coefficienti di sicurezza sui materiali e sui modelli. 3. I metodi di calcolo da utilizzare ai fini del presente documento sono quelli contenuti negli Eurocodici di seguito indicati, completi delle appendici contenenti i parametri definiti a livello nazionale (NDPs): a. EN 1991-1-2 Azioni sulle strutture Parte 1-2: Azioni generali Azioni sulle strutture esposte al fuoco ; b. EN 1992-1-2 Progettazione delle strutture di calcestruzzo Parte 1-2: Regole generali Progettazione strutturale contro l incendio ;

c. EN 1993-1-2 Progettazione delle strutture di acciaio Parte 1-2: Regole generali Progettazione strutturale contro l incendio ; d. EN 1994-1-2 Progettazione delle strutture miste acciaio calcestruzzo Parte 1-2: Regole generali Progettazione strutturale contro l incendio ; e. EN 1995-1-2 Progettazione delle strutture di legno Parte 1-2: Regole generali Progettazione strutturale contro l incendio ; f. EN 1996-1-2 Progettazione delle strutture di muratura Parte 1-2: Regole generali Progettazione strutturale contro l incendio ; g. EN 1999-1-2 Progettazione delle strutture di alluminio Parte 1-2: Regole generali Progettazione strutturale contro l incendio ; Ai fini della definizione delle soluzioni conformi di resistenza al fuoco, le classi di resistenza al fuoco sono di norma riferite all incendio convenzionale rappresentato dalla curva nominale standard seguente: θ g = 20 + 345 log 10 (8 t + 1) dove: θ g temperatura media dei gas di combustione [ C] t tempo [minuti]

Modalita per la classificazione in base a confronti con tabelle 1. Le tabelle seguenti propongono delle condizioni sufficienti per la classificazione di elementi costruttivi resistenti al fuoco. Dette condizioni non costituiscono un obbligo qualora si proceda alla determinazione delle prestazioni di resistenza al fuoco secondo gli altri metodi visti precedentemente. I valori contenuti nelle tabelle sono il risultato di campagne sperimentali e di elaborazioni numeriche e si riferiscono alle tipologie costruttive e ai materiali di maggior impiego. Detti valori, pur essendo cautelativi, non consentono estrapolazioni o interpolazioni tra gli stessi ovvero modifiche delle condizioni di utilizzo. 2. L uso delle tabelle e strettamente limitato alla classificazione di elementicostruttivi per i quali e richiesta la resistenza al fuoco nei confronti della curva temperatura-tempo standard.. e delle altre azioni meccaniche previste in caso di incendio. θ g = 20 + 345 log 10 (8 t + 1)

Murature non portanti di blocchi La tabella..riporta i valori minimi (mm) dello spessore s di murature di blocchi di laterizio (escluso l intonaco) esposte su un lato, sufficienti a garantire i requisiti EI o EI-M per le classi indicate, con le seguenti limitazioni: a. altezza della parete fra i due solai o distanza fra due elementi di irrigidimento con equivalente funzione di vincolo dei solai non superiore a 4 m; b. per i requisiti EI, presenza di 10 mm di intonaco su ambedue le facce ovvero 20 mm sulla sola faccia esposta al fuoco; c. per i requisiti EI-M, presenza di 10 mm di intonaco su ambedue le facce

Solette piene e sol lai alleggeriti

Certificazione di resistenza al fuoco degli elementi costruttivi in opera PROFESSIONISTA ANTINCENDIO firma

Certificazione di resistenza al fuoco degli elementi costruttivi in opera PROFESSIONISTA ANTINCENDIO NB. Nel caso in cui la SCIA si riferisca ad una porzione dell insediamento o il certificatore abbia un incarico parziale è compito del certificatore stesso di delimitare anche graficamente nelle tavole di supporto l area del suo intervento.

TAVOLE GRAFICHE RIEPILOGATIVE Classe 60 6 Classe 120 Classe 90 Devono essere allegate una o più tavole grafiche riepilogative indicanti le strutture portanti e separanti aventi determinate caratteristiche di resistenza al fuoco. Sarebbe opportuno indicare graficamente anche la presenza di compartimenti, filtri a prova di fumo, vani scala protetti, ecc con le caratteristiche di resistenza al fuoco richieste. Esempio: I pilastri 5,6,24,25, le travi di collegamento, la fascia di solaio ivi compresa e le eventuali murature di separazione posseggono caratteristiche R/REI 120

Strutture vulnerabili all incendio

V.4 UFFICI DM 8 giugno 2016 Profili di rischio I profili di rischio dell'attività sono determinati secondo la metodologia di cui al capitolo G.3. Strategia antincendio Devono essere applicate tutte le misure antincendio della RTO attribuendo i livelli di prestazione secondo i criteri in esse definiti. Devono essere applicate le prescrizioni del capitolo V.1. in merito alle aree a rischio specifico. Nei paragrafi che seguono sono riportate indicazioni complementari o sostitutive delle soluzioni conformi previste nella RTO.

V.4 UFFICI DM 8 giugno 2016 Resistenza al fuoco La classe di resistenza al fuoco dei compartimenti (Capitolo S.2. ) non può essere comunque inferiore a quanto previsto in tabella Compartimenti Attività HA HB HC HD HE Fuori terra 30 60 Interrati 60 in relazione alla massima quota dei piani h: o HA: h 12 m; o HB: 12 m < h 24 m; o HC: 24 m < h 32 m; o HD: 32 m < h 54 m; o HE: h > 54 m.

Esempio: resistenza al fuoco - bozza V scuola -!!!!!! 20,0 m 15,4 m q f,d = 347 x 2,0 x 0,8 x 1,0 = 555 MJ/m 2

Esempio: resistenza al fuoco - bozza V scuola - q f,d,max = 555 MJ/m 2 Grazie per l attenzione Domande? Resistenza al fuoco compartimenti fuori terra: 45 minuti Resistenza al fuoco compartimenti interrati: 60 minuti Possibilità di riduzione di q f,d con calcolo per arredo Possibilità di soluzioni alternative (curve naturali con verifica delle strutture per tutta la durata dell incendio)