PROPOSTA DI PIANO DI MONITORAGGIO AMBIENTALE

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Cava di argilla Torre Spagnola Comune di Matera (MT) PROPOSTA DI PIANO DI MONITORAGGIO AMBIENTALE Aprile 2017 Stabilimento di Rezzato

SOMMARIO 1 ANALISI DELLA QUALITA AMBIENTALE... 3 1.1 ATMOSFERA... 3 1.1.1 Inquadramento meteo climatico... 3 1.1.2 Direzione e velocità dei venti dominanti... 5 1.1.3 Stabilità atmosferica... 7 1.1.4 Precipitazioni... 7 1.2 STIMA DEGLI IMPATTI PREVEDIBILI...10 1.2.1 Qualità dell aria...10 1.3 CLIMA ACUSTICO...21 2 ILLUSTRAZIONE DEL PROGETTO E OBIETTIVI DEL MONITORAGGIO...32 3 PIANO DI MONITORAGGIO POLVERI E RUMORI...34 3.1 DESCRIZIONE DELLA SITUAZIONE ODIERNA...34 3.2 DESCRIZIONE DEL PROGETTO...34 3.3 ATTUALI PRESIDI DI RILEVAMENTO GIÀ PRESENTI IN ZONA...35 3.4 PROPOSTA DI PIANO PER POLVERI DIFFUSE...36 3.4.1 Premessa...36 3.4.2 Scelta dei punti di misura...36 3.4.3 Modalità di campionamento...42 3.4.4 Condizioni meteo...42 3.4.5 Risultati...42 3.5 PROPOSTA DI PIANO PER RUMORI...42 3.5.1 Strumento e punti di misura...42 3.5.2 Andamento nel tempo dei livelli sonori...43 3.5.3 Componenti tonali e componenti impulsive...43 3.5.4 Impatto acustico presso i recettori misure di immissione...43 2

1 ANALISI DELLA QUALITA AMBIENTALE 1.1 ATMOSFERA L analisi meteoclimatica è mirata alla caratterizzazione dei parametri meteorologici in grado di influenzare la dispersione degli inquinanti emessi in atmosfera, ossia il potere dispersivo dell atmosfera (lo stato di turbolenza atmosferica) e la circolazione delle masse d aria. I fenomeni di dispersione degli inquinanti sono inizialmente influenzati, all'atto delle emissioni ed in prossimità delle stesse, dalle condizioni meteorologiche locali, cioè dai movimenti dell'aria su microscala. Questi movimenti riguardano aree locali di qualche decina di chilometri e la scala temporale dei fenomeni è dell'ordine dei minuti e delle ore. Sono soprattutto i fenomeni su microscala che vanno analizzati per valutare le condizioni d inquinamento atmosferico che interessano l'area. Gli effetti predominanti locali sono da attribuire alle circolazioni d aria locale, che dipendono dalla topografia del luogo. Il fatto che la diffusione degli inquinanti atmosferici sia soggetta a fenomeni fisico-chimici molto complessi che dipendono, oltre che dalle caratteristiche dell'emissione, dalle condizioni orografiche e meteorologiche della zona, fa sì che la conoscenza delle condizioni meteorologiche di Matera si riveli essenziale per comprendere la dinamica dell'inquinamento atmosferico, in particolare è necessario conoscere il regime dei venti e le condizioni di stabilità atmosferica. 1.1.1 Inquadramento meteo climatico Il clima della Basilicata è tipico dell area mediterranea, con estati calde ed inverni temperati. I venti hanno una componente sinottica prevalente nord-sud condizionata dal bacino del Golfo di Taranto che si trova circa 30 km a sud dell area oggetto di studio. Il regime pluviometrico è anch esso tipicamente mediterraneo con piogge prevalentemente invernali ed estati secche. Le precipitazioni meteoriche medie assommano a circa 560 mm nell anno, con un numero medio annuo di 64 giorni piovosi. L escursione termica annuale è situata tra il valore medio invernale di 10 C e il valore medio estivo di 20,5 C. Per l'analisi meteoclimatica dell'area della cava Torre Spagnola sono stati utilizzati i dati sito-specifici provenienti dalla stazione di rilevamento installata da Italcementi S.p.A. nel perimetro della cava Trasanello, nell ambito dei controlli richiesti dall Autorizzazione Integrata Ambientale della cementeria di Matera, le cui elaborazioni sono riportate nei paragrafi seguenti. La stazione meteo in cava Trasanello dista circa 2,5 km dal fronte di cava Torre Spagnola. I dati elaborati si riferiscono alle registrazioni orarie relative all intero anno 2014. 3

Figura 1 Inquadramento e localizzazione della stazione meteo Italcementi Figura 2 Sistema di rilevamento dei parametri meteorologici La stessa centralina rileva i dati della qualità dell aria nell ambito dei controlli e monitoraggi ambientali della cementeria di Matera di proprietà della stessa Italcementi S.p.A.. 4

1.1.2 Direzione e velocità dei venti dominanti In base ai dati desunti dalla stazione meteorologica installata presso la cava Trasanello, la distribuzione dei venti è prevalente sull asse SE-NO, con velocità media del vento, registrata nel corso del 2014, pari a 5,25 m/s. La velocità media del vento non evidenzia variazioni significative nell arco dell anno solare, durante il quale si rileva che i periodi maggiormente ventosi, per la presenza di fenomeni brevi e di maggiore intensità (raffiche), sono quello primaverile (maggio-giugno) ed invernale (dicembre-febbraio), mesi nei quali si registrano anche le maggiori precipitazioni. Figura 3 Velocità del vento (m/s) - stazione meteo Italcementi (dati 2014) Anche dall analisi dei dati meteoclimatici su larga scala, si riscontra un andamento sostanzialmente analogo. Il grafico seguente è stato elaborato a partire dai dati dell archivio meteorologico della stazione di Gioia del Colle, disponibile nell archivio del sito www.ilmeteo.it, i cui dati sono stati confrontati e risultano allineati con i rilevamenti della stazione meteo Italcementi. Figura 4 Velocità del vento (m/s) - stazione meteo Gioia del Colle (dati 2014) La tabella ed il grafico seguente riportano la distribuzione delle condizioni di vento in relazione alla direzione prevalente. 5

Velocità del vento (m/s) < 1 1-3 3-5 5-8 8-10 10-15 > 15 N 1% 2% 3% 3% 1% 0% 0% 11% NE 0% 1% 1% 0% 0% 0% 0% 3% E 0,1% 1,7% 1,0% 0,6% 0,4% 0,1% 0,0% 4% SE 0,0% 1,4% 5,6% 10,5% 2,5% 2,5% 0,9% 23% S 0,1% 2,3% 6,5% 5,0% 0,6% 0,1% 0,0% 15% SW 0,1% 1,4% 2,5% 1,0% 0,1% 0,0% 0,0% 5% W 0,1% 3,8% 7,0% 3,7% 0,7% 0,4% 0,0% 16% NW 0,3% 4,7% 8,1% 6,7% 2,4% 1,9% 0,0% 24% globale 1% 19% 35% 31% 8% 5% 1% 100% Figura 5 Distribuzione della velocità dei venti Figura 6 Direzione prevalente dei venti ed intensità 6

Figura 7 - Rappresentazione dei dati di vento sul sito 1.1.3 Stabilità atmosferica Ai fini del trasporto e della diffusione degli inquinanti atmosferici, il concetto di stabilità atmosferica è legato ad una condizione fisica di equilibrio stabile della massa dell'aria che tende ad opporsi ad ogni modificazione. Una condizione di stabilità atmosferica ostacola i moti verticali delle particelle d'aria e quindi il mescolamento e la dispersione e favorisce l'accumulo di inquinanti; viceversa l'instabilità atmosferica è una condizione meteorologica che favorisce i moti verticali e quindi la diluizione degli inquinanti. Un metodo semplificato, ma di uso generale, nella descrizione quantitativa delle caratteristiche di turbolenza dell'atmosfera è la classificazione in Classi di Stabilità Atmosferica che si basa su valutazioni oggettive della struttura della turbolenza. Le osservazioni delle componenti verticali e laterali della dispersione atmosferica sono state associate a una serie di rilievi della meteorologia di superficie quali velocità del vento, insolazione diurna e copertura del cielo notturno. La classificazione ideata da Pasquil nel 1961, e parzialmente modificata da Turner nel 1967, identifica 6 classi di stabilità atmosferica, dalla più instabile A alla più stabile F+G. Per l'area di studio non esiste alcun dato relativo alla stabilità atmosferica: non esistendo stazioni di questo tipo anche in località per le quali si possa ragionevolmente aspettare un comportamento analogo. Nella simulazione dei fenomeni diffusivi, eseguita nella modalità di SCREEN3, sono state considerate tutte le condizioni meteorologiche tipiche, secondo la schematizzazione di Pasquill-Gifford. 1.1.4 Precipitazioni Il regime climatico dell area è caratterizzato da una piovosità concentrata in autunno e in primavera con estati molto secche. Il regime pluviometrico ricalca un tipico andamento mediterraneo con massimi nel periodo invernale ed un minimo di piovosità nel mese di agosto. La stazione meteo n. 200 ubicata a Matera, a quota 450 m s.l.m., indica nel decennio 1991-2000 una piovosità media annua pari a 457,69 mm. 7

Figura 8 Valori di precipitazione media annua, serie 1991-2000 (Fonte ARPAB) La stazione meteo di Italcementi installata presso la cava Trasanello indica una piovosità annua registrata nel 2014 pari a circa 470 mm di pioggia. Figura 9 Precipitazione mensile cumulata - dati stazione Italcementi (2014) 8

Figura 10 Medie mensili riferite agli ultimi 30 anni (dati della stazione di Gioia del Colle) La stazione meteo di Gioia del Colle indica una piovosità annua, riferita agli ultimi 30 anni, pari a circa 638 mm, superiore ai dati sito specifici disponibili per la Cava Torre Spagnola. 9

1.2 STIMA DEGLI IMPATTI PREVEDIBILI Rimandando al capitolo 4 del SIA per quanto riguarda il quadro introduttivo relativo alla stima degli impatti prevedibili, nelle pagine seguenti si pone l attenzione sulla situazione ante operam, in corso d opera e post operam relativa alle componenti emissioni diffuse e rumore che sono state sviluppate in modo approfondito nel suddetto documento. 1.2.1 Qualità dell aria La cava è stata autorizzata ai sensi dell art. 269 comma 2 e dell art. 281 comma 3 del D.Lgs. 152/2006 (autorizzazione alle emissioni diffuse) per un periodo di 15 anni fino al 13/4/2029 con D.G.R. Regione Basilicata n. 170B.2014/D.00035 del 14/4/2014. La Provincia di Matera, con proprio parere espresso con nota prot. n. 0006213 del 13/4/2017 (recepito nell ambito della Conferenza dei Servizi tenutasi il 13/4/2017) ha ritenuto che rispetto all autorizzazione ex art. 269 D.Lgs. 152/2006 il proseguimento della coltivazione secondo il progetto agli atti possa essere considerato una modifica non sostanziale. Situazione ante operam In area materana sono presenti n. 3 stazioni fisse, quella più vicina all area oggetto di studio è ubicata nel Comune di Matera, nella frazione di La Martella, a circa 12 km dalla cava e rientra nella rete di monitoraggio della banca dati ISPRA del Sistema Informativo Nazionale Ambientale (SINAnet). Figura 11 - Stazione di rilevamento della qualità dell'aria in loc. La Martella Per la descrizione dello stato di qualità dell aria, ritenuto rappresentativo anche per l area di cava, sono stati presi in considerazione i dati disponibili registrati presso le centraline di Matera fisse e mobili (stazioni di monitoraggio appartenenti alla rete regionale ARPAB, più vicine al sito in esame) e i dati della centralina della qualità dell aria installata a cura di Italcementi in cava Trasanello nell ambito dei controlli ambientali. Nella tabella seguente sono riepilogati i dati ARPAB, disponibili sul sito internet dell Arpa Basilicata, relativi al monitoraggio effettuato presso la stazione La Martella nel 2012. Tabella 1 - Qualità dell aria stazione di rilevamento La Martella (dati ARPAB 2012) 10

Oltre ai dati sopra riportati si richiamano alcuni dati registrati dalla centralina Italcementi installata in cava Trasanello (a circa 2 km dalla cava Torre Spagnola). Relativamente alle polveri, nel 2015, sono stati registrate concentrazioni di PM10 con valori medi giornalieri compresi tra 0,7 e 47,3 µg/m3, sempre inferiori ai limiti di riferimento indicati dal D.Lgs 155/2010, Allegato XI. La concentrazione annua di PM1, misurata nel corso del 2015 presso la stazione Italcementi posta in cava Trasanello ha fatto registrare un valore medio del periodo pari a 10,1 µg/m3, ampiamente inferiore al limite della media annuale di 40 µg/m3. Situazione in corso d opera La stima delle emissioni legate al proseguimento della coltivazione della cava all interno del perimetro autorizzato è stata valutata con modelli di diffusione in relazione al regime anemologico sito specifico. L inquinamento immesso nell atmosfera subisce infatti sia effetti di diluizione e di trasporto, in misura pressoché illimitata, dovuti alle differenze di temperatura, alla direzione e velocità dei venti ed agli ostacoli orografici esistenti, che azioni di modifica o di trasformazione in conseguenza alla radiazione solare ed alla presenza di umidità atmosferica, di pulviscolo o di altre sostanze inquinanti preesistenti. Nell area oggetto di studio le sorgenti di rilascio di inquinanti in atmosfera non sono numerose, in particolare le fonti significative sono l attività estrattiva in cava e il traffico veicolare lungo le strade locali. Per come è stato studiato il progetto, le attività di cava sono state suddivise in due periodi, uno di tipo transitorio (che inizia dopo il rilascio dell autorizzazione e si conclude al momento della messa a regime della cilindraia) e uno a regime, dalla messa in marcia della cilindraia fino al termine dell autorizzazione. L emissione di polveri prodotte dall attività di coltivazione della cava è stata valutata utilizzando la metodologia Linee Guida per la valutazione delle emissioni di polveri provenienti da attività di produzione, manipolazione, trasporto, carico o stoccaggio di materiali polverulenti predisposta da ARPA Toscana. Tali linee guida propongono metodi di stima delle emissioni di polveri principalmente basati su dati e modelli dell Agenzia di protezione ambientale degli Stati Uniti (US-EPA: AP-42 Compilation of Air Pollutant Emission Factors ). Tramite una elaborazione numerica effettuata con tecniche di modellazione della dispersione degli inquinanti in atmosfera, si è poi proceduto ad una previsione dell impatto effettivo che tali emissioni generano sulla componente atmosferica e quindi sulle caratteristiche di qualità dell aria nell area in esame. Nel caso specifico l emissione di polveri, calcolata con la stima basata sul modello dell EPA, ha quindi previsto per ciascun contributo l utilizzo dei parametri e dei fattori relativi alle polveri sottili PM10, limiti normativi di riferimento (D.Lgs. 155/2010 Allegato XI). Nelle tabelle seguenti si riporta fase per fase (1-5 anni, 5-10 anni, 10-15 anni, 15-20 anni) la stima delle polveri diffuse, generate dalle seguenti attività: 1. Scortico del materiale superficiale; 2. Carico/scarico del materiale superficiale; 3. Escavazione e carico del materiale su camion; 4. Trasporto su camion; 5. Carico materiale nella cilindraia; 6. Scarico e creazione del cumulo invernale; 7. Ripresa del materiale da cumulo invernale e carico in cilindraia; 8. Trasporto del materiale su nastro. 11

OPERAZIONE Scotico superficiale materiale Carico superficiale materiale Scarico superficiale materiale Scavo argilla Codice SCC AP42 13.2.3 "heavy construction operation" FASE I (1-5 ANNI) Fattore di emissione EF 5,7 3-05-025-60 Bulk loading 0,0012 3-05-010-42 Truck unloading: Bottom dump Overburden 3-05-027-60 sand handling Transfer and storage 0,0005 0,00039 Carico argilla 3-05-025-60 Bulk loading 0,0012 U.M. EF EF in kg per km di materiale scoticato materiale caricato materiale scaricato materiale estratto materiale caricato Emissione (g/h) 2,59 4,64 1,93 148,04 455,51 Trasporto su camion AP -42: 13.2.2 "Unpaved roads" 2,2534 (calcolo) EF in kg/km 445,5217 Scarico argilla Formazione e stoccaggio cumulo Ripresa dai cumuli (a+b+c) - carico Carico e trasporto su nastro 3-05-010-42 Truck unloading: Bottom dump Overburden AP-42: 13.2.4 "Agregate handling and storege piles" 0,0005 con umidità >4,8% emissione nulla 3-05-025-60 0,0012 3-05-020-06 Crushed stone processing materiale scaricato 189,80 n.a. 0,00 materiale scaricato 76,36 0,000023 EF kg/mg trasportato 8,73 1333,12 OPERAZIONE Scotico superficiale materiale Carico superficiale materiale Scarico superficiale materiale Scavo argilla Codice SCC AP42 13.2.3 "heavy construction operation" FASE II (5-10 ANNI) fattore di emissione EF 5,7 kg/km 3-05-025-60 Bulk loading 0,0012 3-05-010-42 truck Unloading:Bottom Dump- Overburden 3-05-027-60 sand handling Transfer and storage 0,0005 0,00039 Carico argilla 3-05-025-60 Bulk loading 0,0012 U.M. EF materiale scoticato materiale caricato materiale scaricato materiale estratto materiale caricato Emissione (g/h) 8,12 13,21 5,51 103,8286 319,4727 Trasporto su camion AP -42: 13.2.2 "Unpaved roads" 2,2534 (calcolo) EF in kg/km 624,9361 Scarico argilla Formazione e stoccaggio cumulo invernale Cilindraia Carico e trasporto su nastro 3-05-010-42 truck Unloading:Bottom Dump- Overburden AP-42: 13.2.4 "Agregate handling and storege piles" In letteratura non sono disponibili FE per la frantumazione primaria 3-05-020-06 AP-42 Crushed Stone Processing 0,0005 con umidità >4,8% emissione nulla frantumazione primaria 75-300 mm materiale scaricato 133,1136 n.a. 0,00 n.d. 0,00 0,000023 EF kg/mg trasportato 6,12 1214,32 12

FASE III (10-15 ANNI) OPERAZIONE Codice SCC fattore di emissione EF U.M. EF Emissione (g/h) Scotico materiale superficiale AP42 13.2.3 "heavy construction operation" 5,7 kg/km Carico mat superficiale 3-05-025-60 Bulk loading 0,0012 Scarico mat superficiale 3-05-010-42 truck Unloading:Bottom Dump- Overburden 0,0005 Scavo argilla 3-05-027-60 0,00039 Carico argilla 3-05-025-60 Bulk loading 0,0012 materiale scoticato materiale caricato materiale scaricato materiale estratto materiale caricato 8,12 23,65 9,85 131,13 403,47 Trasporto su camion 2: 13.2.2 "Unpaved roads" 2,253482979 EF in kg/km 789,2525 Scarico argilla Formazione e stoccaggio cumulo Cilindraia 3-05-010-42 truck Unloading:Bottom Dump- Overburden AP-42: 13.2.4 "Agregate handling and storage piles" In letteratura non sono disponibili FE per la frantumazione primaria 0,0005 materiale scaricato 168,11 con umidità >4,8% emissione nulla n.a. 0,00 frantumazione primaria 75-300 mm n.d. 0,00 Carico e trasporto su nastro 3-05-020-06 0,000023 EF kg/mg trasportato 7,73 1541,32 FASE IV (15-20 ANNI) OPERAZIONE Codice SCC fattore di emissione EF U.M. EF Emissione g/h Scotico materiale superficiale AP42 13.2.3 "heavy construction operation" 5,7 kg/km Carico mat superficiale 3-05-025-60 Bulk loading 0,0012 Scarico mat superficiale 3-05-010-42 truck Unloading:Bottom Dump- Overburden 0,0005 Scavo argilla 3-05-027-60 0,00039 Carico argilla 3-05-025-60 Bulk loading 0,0012 materiale scoticato materiale caricato materiale scaricato materiale estratto materiale caricato 8,12 24,57 10,24 90,76 279,27 Trasporto su camion AP -42: 13.2.2 "Unpaved roads" 2,253482979 EF in kg/km 546,2989 Scarico argilla Formazione e stoccaggio cumulo Cilindraia Carico e trasporto su nastro 3-05-010-42 truck Unloading:Bottom Dump- Overburden AP-42: 13.2.4 "Agregate handling and storege piles" In letteratura non sono disponibili FE per la frantumazione primaria 3-05-020-06 AP-42 Crushed Stone Processing 0,0005 con umidità >4,8% emissione nulla frantumazione primaria 75-300 mm materiale scaricato 116,36 n.a. 0,00 n.d. 0,00 0,000023 EF kg/mg trasportato 5,35 1080,99 13

Sinteticamente, si riportano nella tabella sottostante i risultati del calcolo delle emissioni diffuse (PM10) in base al progetto di coltivazione. Fase di coltivazione Emissione totale oraria (g/h) Emissione g/s I (0-5 anni) 1333,12 0,37 II (5-10 anni) 1214,32 0,34 III (10-15 anni) 1541,32 0,43 IV (15-20 anni) 1080,99 0,30 *.*.* Emissioni diffuse di polveri: stima delle ricadute al suolo Simulazioni numeriche Nello SIA, la peggiore delle situazioni riscontrate nella simulazione fase III (10-15 anni) perché è quella che ha un potenziale carico inquinante maggiore è stata sottoposta ad un ulteriore simulazione dei massimi di ricaduta al suolo delle polveri diffuse, necessariamente tenendo conto delle seguenti situazioni: - Caratteristiche geometriche e fisiche attribuite alla sorgente (forma, dimensioni del particolato, distribuzione granulometrica) - Condizioni meteorologiche dell area - Orografia del territorio E stata quindi applicata la norma UNI 10796 per individuare la tipologia più opportuna in relazione al caso specifico, anche tenendo conto dei dati meteo climatici a disposizione. Tenuto conto che si tratta di una emissione di tipo non stazionario, l approccio utilizzato nel SIA è stato quello di primo livello, utilizzando il modello di simulazione numerica SCREEN3 pubblicato dall EPA. La proporzionalità tra concentrazioni stimate e flussi di massa (emissioni in un dato tempo) permette di valutare quali emissioni specifiche (e globali) corrispondono alle concentrazioni massime da confrontare, sia pure indirettamente, con i valori limite per la qualità dell aria per le polveri. Le simulazioni numeriche si riferiscono ad un area avente raggio di circa 1,5 km dalla posizione centrale del fronte di cava, come individuato nella successiva fig. 13. Entro questa distanza, tra sorgente e recettori non vi sono ostacoli e quindi è ragionevole utilizzare un modello diffusionale di simulazione di tipo gaussiano. Le simulazioni sono state eseguite nella modalità che permette di scegliere la classe di stabilità atmosferica e la velocità del vento secondo la schematizzazione di Pasquill Gifford. I risultati delle simulazioni sono i valori massimi di concentrazione al suolo (i recettori sono stati posti a 1,5 m da p.c.) in funzione della distanza dei punti di controllo individuati dalle sorgenti, indipendentemente dalla direzione del vento che, com è noto, non è un parametro presente nella formulazione gaussiana della legge di dispersione in atmosfera. La simulazione considera un area operativa di potenziale emissione di polveri pari a circa 2.500 m 2 che costituisce la sorgente di emissione diffusa. La simmetria di quest area è rettangolare, con il lato lungo (circa 250 m) parallelo al fronte di cava. I risultati delle simulazioni sono riferiti a sei distanze dal centro della cava; le distanze sono: 1000 m, 1100 m, 1200 m, 1300 m, 1400 m e 1500 m. 14

Figura 12 Fascia di territorio cui si riferiscono i risultati delle simulazioni La scelta di fornire queste distanze è stata dettata inevitabilmente dalla posizione degli insediamenti abitativi; infatti poco dopo i primi 1000 m si trovano i primi insediamenti abitativi virtualmente considerabili come recettori potenzialmente critici, come si può vedere nella figura sottostante. Figura 13 Posizione dei recettori In base all approccio suggerito da EPA, che indica intervalli di valori all interno dei quali scegliere il coefficiente di riduzione da adottare, facendolo variare in corrispondenza delle particolari situazioni e condizioni di dispersione, tipo presenza di terreno ad orografia complessa, presenza di edifici che possano produrre effetti di down wash, eccetera, il coefficiente cautelativo che permette la stima della concentrazione massima giornaliera, partendo dalla concentrazione massima oraria simulata, è compreso tra 0,2 e 0,6. Analogamente il coefficiente per ottenere la massima media annua è compreso tra 0,06 e 0,10. Per la normativa italiana (D.Lgs. n.155/2010) i valori limite per il PM10 sono i seguenti. 15

Periodo Valore limite PM10 Note Valore limite giornaliero 50 µg/m 3 Concentrazione media giornaliera da non superare per più di 35 volte per anno civile Valore limite annuale 40 µg/m 3 Concentrazione media annua Tabella 2 Limiti di legge (D.lgs. n.155/2010) per la qualità dell aria per i PM10 Il confronto diretto dei risultati della simulazione con i valori limite normativi delle polveri PM10 non è possibile però, sebbene non si tratti della stessa grandezza, la metodologia dell EPA permette di ottenere valori che hanno lo stesso orizzonte temporale e che, rappresentando la concentrazione massima giornaliera e la concentrazione massima media annua, rendono il confronto con i limiti di legge maggiormente cautelativo ai fini delle valutazioni svolte. Risultati delle simulazioni I risultati delle simulazioni sono riportati nelle tabelle alle pagine seguenti in relazione alle condizioni meteorologiche utilizzate. I dati sono stati corretti con i parametri della procedura di screening richiamata nel paragrafo precedente, per poter effettuare un raffronto con i valori di riferimento della normativa vigente in materia di qualità dell aria. La tabella 3 riporta nella parte sinistra i risultati delle concentrazioni massime orarie simulate, e nella parte destra i risultati relativi al calcolo dei valori massimi giornalieri calcolati a partire dai dati simulati, utilizzando il rispettivo fattore correttivo, nel caso specifico pari a 0,4, valore intermedio rispetto al range dei coefficienti correttivi compreso tra 0,2 e 0,6. Analogamente la tabella 4 riporta nella parte sinistra i risultati delle concentrazioni massime orarie simulate, e nella parte destra della tabella i risultati relativi al calcolo dei valori massimi annuali, calcolati applicando il fattore correttivo corrispondente, nel caso in esame pari a 0,8, valore intermedio rispetto al range dei coefficienti correttivi compreso tra 0,6 e 0,10. In considerazione del fatto che il limite di legge è la media giornaliera e non la concentrazione massima giornaliera, i risultati sono in entrambi i casi sempre ampiamente cautelativi. Dalle tabelle seguenti, si evince che: - la concentrazione massima giornaliera di qualità dell aria calcolata risulta rispettata in tutti i giorni dell anno e non comporta giorni di superamento del limite di 50 µg/m 3, ammessi per legge fino a un massimo di 35 gg/anno dal D.Lgs. n.155/2010. - le situazioni cui corrispondono le maggiori concentrazioni di polveri durante l anno, comunque rispettose dei limiti giornalieri di qualità dell aria, si hanno in corrispondenza delle situazioni di atmosfera stabile (Classe di Pasquill F) ed in particolare, quando il vento è in condizione di vento basso (3 m/s). - La concentrazione massima media annua, risultata pari a 9,86 µg/m 3, rispetta ampiamente il limite medio annuo fissato per la qualità dell aria pari a 40 µg/m 3 dal D.Lgs. n.155/2010 16

Tabella 3 Sintesi dei risultati riferiti ai valori massimi giornalieri 17

Tabella 4 Sintesi dei risultati riferiti alla massima media annuale 18

Sintetizzando, i risultati delle simulazioni svolte nell ambito dello SIA hanno permesso di affermare che: - L agente principale che influisce sul trasporto e la ricaduta delle particelle è l erosione eolica, che dipende dalla velocità del vento e dalla scabrosità del suolo; - La velocità a cui particelle di diametro inferiore a 0,05 1 mm iniziano a muoversi è pari a circa 8 m/s - Che una situazione di vento con velocità maggiore di 8 m/s è incompatibile con le condizioni di atmosfera stabile e quindi la condizione di massima ricaduta si verificherebbe in corrispondenza di una situazione meteo poco probabile; - I risultati della simulazione mostrano che le concentrazioni di PM10 alle distanze considerate nello studio sono ampiamente inferiori ai limiti di legge; - I risultati sono tali per cui la valutazione dell impatto ad una distanza di oltre 1,5 km dal punto di riferimento della cava è inutile in quanto non significativa. Situazione post operam Le modalità di coltivazione fin qui adottate e proposte anche per il proseguo dell attività estrattiva nei prossimi venti anni manterranno una situazione sostanzialmente identica, nel senso che i macchinari impiegati e il metodo di coltivazione utilizzato (con mezzi e cilindraia) non verrà ulteriormente mutato. Per quanto riguarda la posizione del fronte di cava, questo verrà progressivamente spostato verso NE, allontanandosi dai recettori sensibili individuati dallo studio, con conseguente ulteriore beneficio per gli stessi. Infine il progetto di recupero ambientale che prevede la progressiva ricucitura della zona di cava con l ambiente al contorno, continuerà a costituire una fascia di rispetto tra l area di cava vera e propria e le aree al contorno. *.*.* Al fine di fornire tutti i parametri di riferimento, si ritiene utile riportare anche i risultati della simulazione condotta in merito alle emissioni dei mezzi d opera operanti in cava, nella fase attuale e in corso d opera. Il SIA ha già considerato questi aspetti concludendo che non vi sia apporto significativo delle emissioni derivanti dai mezzi d opera operanti in cava. In particolare, partendo dal consumo di gasolio dei mezzi impiegati nelle varie fasi di coltivazione, nella tabella che segue sono riportati i valori di riferiti sia alla fase attuale (ante operam corrispondente alla Fase I, 1 anno) sia alle fasi successive in corso d opera, tenendo conto che la fase compresa tra il 1 e il 5 anno è transitoria, dall attuale metodo di coltivazione a quello che verrà definitivamente adottato per il proseguo della coltivazione fino al ventesimo anno. Consumo carburante (l/h) n. mezzi pesanti camion n. ruspa/ripper/ dozer n. escavatori pala cingolata 5 20 28 17 Max ore attività/anno Consumi (l/h) Consumi (t/ora) Fase I (1 anno) 0 3 0 0 3520 60 0,051 Fase I (2 anno) 1 1 1 0 3520 53 0,04505 Fase I (3-4 -5 ) 3 0 2 1 1760 88 0,0748 Fase II 3 0 2 1 1760 88 0,0748 Fase III 3 0 2 1 1760 88 0,0748 Fase IV 3 0 2 1 1760 88 0,0748 19

Inoltre si evidenzia che la Fase I 1 anno coincide con la fase attuale e che dal terzo anno della stessa fase non vi saranno variazioni significative dei mezzi d opera e del parco circolante. Il terzo anno della prima fase sarà quello di avviamento della cilindraia e progressivo passaggio al nuovo metodo di coltivazione. I fattori di emissione selezionati per i mezzi pesanti sono stati applicati anche ai mezzi d opera, ipotizzando analoghe caratteristiche dei motori. Inoltre si evidenzia che i mezzi d opera sono impiegati prevalentemente senza effettuare spostamenti significativi, poiché gli escavatori operano su singole sezioni di fronte di cava e la pala opera principalmente nei pressi del cumulo invernale. Al fine di considerare cautelativamente il caso peggiore, la stima delle emissioni ha considerato che i mezzi restino accesi ed operativi in modo continuativo e contemporaneamente per l intero turno di lavoro. Di seguito si riporta la stima delle emissioni di inquinanti derivanti dai mezzi pesanti circolanti e dai mezzi d opera. FASE CO t/anno NO2 t/anno PM2.5 t/anno PM10 t/anno CO2 t/anno Attuale e Fase I (1 anno) 1,33 0,52 0,06 0,09 535,10 Fase I (2 anno) 1,18 0,46 0,05 0,08 472,67 Fase I (3,4, 5 anno) 0,98 0,38 0,04 0,06 392,40 Fase II 0,98 0,38 0,04 0,06 392,40 Fase III 0,98 0,38 0,04 0,06 392,40 Fase IV 0,98 0,38 0,04 0,06 392,40 I risultati riportati nella tabella sopra riportata evidenziano che con il nuovo progetto di coltivazione, già a partire dal secondo anno di attività della fase I, si assisterà ad una riduzione delle emissioni totali annue, che diminuirà ulteriormente dal terzo anno, a partire dal quale le attività di cava sono previste a regime su un unico turno lavorativo diurno. Relativamente all emissione di polveri, si è ritenuto che il contributo dovuto alla combustione, dell ordine di 3-4 g/h, sia trascurabile ai fini del calcolo delle emissioni diffuse precedentemente riportato, essendo inferiore di tre ordini di grandezza. 20

1.3 CLIMA ACUSTICO Situazione ante operam Nell ambito dello SIA è stata svolta un ampia disamina in merito al clima acustico sia attuale, sia nella fase in corso d opera. In particolare, partendo da una campagna di misure svolta da Italcementi sono stati elaborati diversi scenari, necessari per descrivere le varie fasi del cosiddetto periodo di transizione, dal metodo di coltivazione attuale a quello che si utilizzerà fino alla fase ventennale oggetto di autorizzazione. Nella tabella sottostante si riporta uno schema della suddetta fase di transizione. Fase (Anno) Attività a progetto Mezzi impiegati 1 (2017) Ripristino delle riserve sui cumuli: A, B e C 2 3 Prelievo fino ad esaurimento del cumulo C Eliminazione del nastro lato Matera Posa nuovo impianto (cilindraia) Prelievo dai cumuli A e B con ATB e Takcraf e nastro trasportatore parallelo Esaurimento code dei cumuli A e B Prelievo con escavatori dai fronti 4 e 5 Prelievo con escavatori dai fronti n. 3 ripper/dozer n. 2 escavatori a tazze (ATB e Takraf) n.1 ripper/dozer n. 1 escavatore a tazze (ATB) n.1 escavatore n.1 camion n.2 escavatori n.2 camion n.1 dozer n.2 escavatori n. 3 camion n.1 dozer Di fatto, la fase 1 è rappresentativa dello stato attuale (situazione ante operam) mentre la situazione del 2, 3, 4 e 5 anno costituisce un periodo di passaggio verso la situazione in corso d opera propriamente detta. La situazione ante operam è ben rappresentata dalle misure fonometriche eseguite al perimetro di cava, riportate nella tabella sottostante e la cui ubicazione è rappresentata nella tavola che segue. Posizione di misura Periodo diurno Livello Leq Periodo notturno Livello Leq 1 (sud ovest) 63,0 62,5 2 (nord ovest) 37,5 37,0 3 (nord est) 35,0 41,5 21

22

Per quanto riguarda i mezzi attualmente impiegati, nella tabella sottostante sono descritte le caratteristiche acustiche delle sorgenti. Situazione attuale (ante operam) e anno 1 Sorgente LW W Quantità Periodo Ruspa ripper/dozer (D335) 115,5 2 Ruspa ripper/dozer (D155) 111,5 1 Escavatore a tazze ruota a tazze 85,3 2 Escavatore a tazze corpo motore 86,2 2 Escavatore a tazze nastro carico 87,9 2 Nastro trasportatore cava 81,1 2 Nastro trasportatore per cementificio 74,1 1 diurno/notturno *.*.* 23

Situazione in corso d opera A partire dal rilascio dell autorizzazione inizia il periodo di transizione che, mediante fasi successive, porterà al termine della fase al 5 anno e alla definizione del nuovo assetto di cava, secondo il progetto che poi rimarrà tale per i successivi 15 anni. Nelle tabelle sottostanti si riportano i dati di base per la successiva simulazione; in particolare si nota che nell avanzamento del periodo di transizione verso il 5 anno, i mezzi verranno via via ridotti e sostituiti, e l attività di cava a partire dal 3 anno andrà a ridursi ad un unico periodo diurno. Anno 2 Sorgente LW W Quantità Periodo Ruspa ripper/dozer (D155) 111,5 1 Escavatore a tazze ruota a tazze 85,3 1 Escavatore a tazze corpo motore 86,2 1 Escavatore a tazze nastro carico 87,9 1 Escavatore cingolato 105,0 1 Autocarro 108,8 1 Nastro trasportatore cava 81,1 1 Nastro trasportatore per cementificio 74,1 1 diurno/notturno Anno 3 Sorgente LW W Quantità Periodo Ruspa ripper/dozer (D155) 111,5 1 Escavatore cingolato 105,0 2 Autocarro 108,8 2 Nastro trasportatore per cementificio 74,1 1 diurno Anno 4 e 5 Sorgente LW W Quantità Periodo Ruspa ripper/dozer (D155) 111,5 1 Escavatore cingolato 105,0 2 Autocarro 108,8 3 Cilindraia Bedeschi 113,5 1 Nastro trasportatore per cementificio 74,1 1 diurno Anno 10, 15, 20 Sorgente LW W Quantità Periodo Ruspa ripper/dozer (D155) 111,5 1 Escavatore cingolato 105,0 2 Autocarro 108,8 3 Cilindraia Bedeschi 113,5 1 Nastro trasportatore per cementificio 74,1 1 diurno 24

Risultati I risultati della valutazione della rumorosità, ottenuti sulla base delle ipotesi di lavoro dettagliate nel SIA sono riportati nelle tabelle seguenti, distinti per recettori e punti al perimetro. Al fine di valutare l emissione sonora derivante dall attività di coltivazione della cava sono stati individuati quattro punti lungo il perimetro dell area di estrazione presso i quali effettuare le simulazioni numeriche e la suddetta valutazione. Per ogni recettore, presso la facciata maggiormente esposta alle emissioni sonore prodotte dall attività in esame, sono stati posizionati due punti di ricezione virtuali, rispettivamente a circa 1,5 e 4 metri dal suolo, corrispondenti al primo ed al secondo piano degli edifici. Il livello di immissione durante il 1 e 2 anno è sempre rispettato: trattandosi di impianto a ciclo produttivo continuo, il criterio differenziale non è applicabile (Decreto 11/12/1996). Anno 1 periodo diurno Anno 1 - periodo diurno Recettore Livello di immissione Limite di immissione Livello di emissione Limite di emissione Recettore 1, piano primo 35,0 55 30,0 50 Recettore 1, piano secondo 37,0 55 30,5 50 Recettore 2, piano primo 44.5 55 35,0 50 Recettore 2, piano secondo 45,0 55 35,0 50 Recettore 3, piano primo 40,0 55 36,0 50 Recettore 3, piano secondo 40,0 55 36,0 50 Anno 1 - periodo diurno Punto di verifica Livello di emissione Limite di emissione P1, piano primo 33,0 65 P1, piano secondo 34,0 65 P2, piano primo 26,0 65 P2, piano secondo 39,0 65 P3, piano primo 40,0 65 P3, piano secondo 40,5 65 P4, piano primo 39,5 65 P4, piano secondo 51,0 65 Anno 1 periodo notturno Anno 1 - periodo notturno Recettore Livello di immissione Limite di immissione Livello di emissione Limite di emissione Recettore 1, piano primo 34,5 45 40 Recettore 1, piano secondo 35,5 45 40 Recettore 2, piano primo 39,5 45 40 < 30 Recettore 2, piano secondo 40,5 45 40 Recettore 3, piano primo 39,5 45 40 Recettore 3, piano secondo 39,5 45 40 25

Anno 1 - periodo notturno Punto di verifica Livello di emissione Limite di emissione P1, piano primo 65 P1, piano secondo 65 P2, piano primo 65 P2, piano secondo 65 < 30 P3, piano primo 65 P3, piano secondo 65 P4, piano primo 65 P4, piano secondo 65 Anno 2 periodo diurno *.*.* Anno 2 - periodo diurno Recettore Livello di immissione Limite di immissione Livello di emissione Limite di emissione Recettore 1, piano primo 30,5 55 26,5 50 Recettore 1, piano secondo 33,0 55 27,5 50 Recettore 2, piano primo 43,5 55 34,0 50 Recettore 2, piano secondo 43,5 55 34,0 50 Recettore 3, piano primo 36,5 55 32,0 50 Recettore 3, piano secondo 34,5 55 32,0 50 Anno 2 - periodo diurno Punto di verifica Livello di emissione Limite di emissione P1, piano primo < 30 65 P1, piano secondo 30,5 65 P2, piano primo < 30 65 P2, piano secondo 35,5 65 P3, piano primo 36,0 65 P3, piano secondo 36,5 65 P4, piano primo 39,5 65 P4, piano secondo 51,0 65 26

Anno 2 periodo notturno Anno 2 - periodo notturno Recettore Livello di immissione Limite di immissione Livello di emissione Limite di emissione Recettore 1, piano primo 45 40 Recettore 1, piano secondo 45 40 Recettore 2, piano primo 45 40 Recettore 2, piano secondo < 30 45 < 30 40 Recettore 3, piano primo 45 40 Recettore 3, piano secondo 45 40 Anno 2 - periodo notturno Punto di verifica Livello di emissione Limite di emissione P1, piano primo 65 P1, piano secondo 65 P2, piano primo 65 P2, piano secondo 65 < 30 P3, piano primo 65 P3, piano secondo 65 P4, piano primo 65 P4, piano secondo 65 Anno 3 periodo diurno *.*.* Anno 3 - periodo diurno Recettore Livello di immissione Limite di immissione Livello di emissione Limite di emissione Recettore 1, piano primo 32,5 55 30,5 50 Recettore 1, piano secondo 34,5 55 31,5 50 Recettore 2, piano primo 43,5 55 36,0 50 Recettore 2, piano secondo 44,5 55 36,5 50 Recettore 3, piano primo 38,0 55 35,5 50 Recettore 3, piano secondo 37,5 55 36,0 50 27

Anno 3 - periodo diurno Punto di verifica Livello di emissione Limite di emissione P1, piano primo 34,0 65 P1, piano secondo 34,5 65 P2, piano primo 25,5 65 P2, piano secondo 38,0 65 P3, piano primo 38,0 65 P3, piano secondo 40,0 65 P4, piano primo 39,5 65 P4, piano secondo 51,0 65 Anni 4 e 5 periodo diurno *.*.* Anni 4 e 5 - periodo diurno Recettore Livello di immissione Limite di immissione Livello di emissione Limite di emissione Recettore 1, piano primo 33,5 55 32,5 50 Recettore 1, piano secondo 35,5 55 33,0 50 Recettore 2, piano primo 44,5 55 38,5 50 Recettore 2, piano secondo 44,5 55 38,5 50 Recettore 3, piano primo 41,5 55 40,5 50 Recettore 3, piano secondo 41,0 55 40,5 50 Anni 4 e 5 - periodo diurno Punto di verifica Livello di emissione Limite di emissione P1, piano primo 37,0 65 P1, piano secondo 37,5 65 P2, piano primo 29,0 65 P2, piano secondo 39,5 65 P3, piano primo 43,5 65 P3, piano secondo 44,5 65 P4, piano primo 39,5 65 P4, piano secondo 51,5 65 *.*.* 28

Anno 10 periodo diurno Anno 10 - periodo diurno Recettore Livello di immissione Limite di immissione Livello di emissione Limite di emissione Recettore 1, piano primo 36,0 55 35,0 50 Recettore 1, piano secondo 37,0 55 35,5 50 Recettore 2, piano primo 44,0 55 38,5 50 Recettore 2, piano secondo 44,5 55 39,0 50 Recettore 3, piano primo 41,0 55 40,0 50 Recettore 3, piano secondo 40,5 55 40,0 50 Anno 10 - periodo diurno Punto di verifica Livello di emissione Limite di emissione P1, piano primo 38,0 65 P1, piano secondo 38,5 65 P2, piano primo 30,5 65 P2, piano secondo 42,5 65 P3, piano primo 43,0 65 P3, piano secondo 44,0 65 P4, piano primo 39,5 65 P4, piano secondo 51,0 65 Anno 15 periodo diurno *.*.* Anno 15 - periodo diurno Recettore Livello di immissione Limite di immissione Livello di emissione Limite di emissione Recettore 1, piano primo 35,5 55 35,0 50 Recettore 1, piano secondo 36,5 55 35,0 50 Recettore 2, piano primo 44,0 55 38,0 50 Recettore 2, piano secondo 44,5 55 38,5 50 Recettore 3, piano primo 41,5 55 40,5 50 Recettore 3, piano secondo 41,0 55 40,5 50 29

Punto di verifica Anno 15 - periodo diurno Livello di emissione Limite di emissione P1, piano primo 37,5 65 P1, piano secondo 38,0 65 P2, piano primo 32,5 65 P2, piano secondo 44,0 65 P3, piano primo 43,0 65 P3, piano secondo 44,0 65 P4, piano primo 39,5 65 P4, piano secondo 51,0 65 Anno 20 periodo diurno Anno 20 - periodo diurno Recettore Livello di immissione Limite di immissione Livello di emissione Limite di emissione Recettore 1, piano primo 35,5 55 34,5 50 Recettore 1, piano secondo 36,5 55 35,0 50 Recettore 2, piano primo 44,0 55 38,0 50 Recettore 2, piano secondo 44,5 55 38,0 50 Recettore 3, piano primo 41,0 55 40,0 50 Recettore 3, piano secondo 40,5 55 40,0 50 Anno 20 - periodo diurno Punto di verifica Livello di emissione Limite di emissione P1, piano primo 37,5 65 P1, piano secondo 38,0 65 P2, piano primo 34,5 65 P2, piano secondo 45,0 65 P3, piano primo 43,0 65 P3, piano secondo 44,0 65 P4, piano primo 40,0 65 P4, piano secondo 51,0 65 L analisi dei dati e dei risultati delle simulazioni numeriche ha evidenziato come i limiti assoluti di zona (valore di immissione e valore di emissione), saranno rispettati in tutte le fasi di coltivazione previste dal progetto di prosecuzione dell attività di cava. 30

Situazione post operam Il progetto di coltivazione non si esaurisce con la fase a 20 anni, ma al termine di questa verrà presentato un progetto di proseguimento. Visto che il proseguimento della coltivazione si sposterà progressivamente verso N/NE dove non sono presenti ulteriori recettori e la zona è praticamente inabitata è ipotizzabile che gli effetti della rumorosità dell attività estrattiva siano sempre meno percepibili dai recettori ora considerati. Inoltre, il progressivo avanzamento del recupero ambientale provvisorio con ricucitura tra la zona di cava e il contesto circostante, potrà favorire la progressiva riduzione dell impatto. 31

2 ILLUSTRAZIONE DEL PROGETTO E OBIETTIVI DEL MONITORAGGIO Il progetto di proseguimento dell attività estrattiva della cava è all esame degli Uffici regionali della Regione Basilicata per l ottenimento dell autorizzazione omnicomprensiva ai sensi della L.R. n. 47/98 e della L.R. n. 12/79. Il progetto riguarda la coltivazione e il recupero ambientale in prosecuzione della cava di argilla Torre Spagnola, ubicata nel Comune di Matera, lungo la strada statale SS7, tra i km 589 e 590. La cava oggetto dello S.I.A., denominata Torre Spagnola, fornisce argilla, ovvero il materiale magro (ossidi di alluminio, silicio e ferro contenuti nell argilla stessa) che, unitamente al materiale grasso (calcare) derivante dalla coltivazione della cava Trasanello, consente di preparare la farina cruda per la produzione di clinker. Dal punto di vista vincolistico, l area di intervento risulta esterna a zone sottoposte a vincolo idrogeologico, paesaggistico ed archeologico. L area di cava è inserita in un giacimento più ampio di quello interessato dalla progettualità oggi all esame degli Uffici competenti, su terreni tutti di proprietà Italcementi, già riconosciuto ed approvato con D.G.R. Regione Basilicata n. 153 del 27/1/1987. Nel SIA è stato valutato l impatto ambientale delle fasi di coltivazione della cava di argilla secondo il nuovo progetto sviluppato in fasi temporali di sfruttamento di 5 anni, per il periodo 2017-2037 (venti anni), alla fine del quale non si prevede l esaurimento del giacimento ad oggi censito, sia in base alle recenti indagini geognostiche realizzate nell area, sia al limite di autorizzazione di cui alla suddetta D.G.R. n. 153/1987. Il nuovo progetto di coltivazione nasce dall esigenza di garantire una maggiore produttività della cava nell arco dell intero anno solare. Le modalità di coltivazione attualmente in essere, infatti, non sono risultate nell ultimo periodo funzionali alle esigenze produttive della cementeria, in quanto le stesse non garantiscono l immediata disponibilità di materiale di cava nel periodo piovoso, essendo l area costituita interamente da argilla di difficile accesso e coltivazione in caso di forti precipitazioni, come avvenuto negli anni passati. Inoltre, le modifiche impiantistiche adottate dalla cementeria nel corso del 2010, con l avvio della nuova linea di cottura, che hanno previsto la messa a regime del nuovo forno di cottura del clinker, con preriscaldatore costituito da una torre a cicloni e mulino del crudo per il recupero dei gas caldi, consentono di alimentare il mulino con materiale di cava tal quale, proveniente direttamente dallo scavo in banco, senza la necessità di dover procedere all essicazione per ridurne il contenuto di umidità. Preventivamente al rilascio dell autorizzazione, viene predisposta la presente proposta di piano di monitoraggio e controllo per porre le basi delle attività che dovranno essere realizzate durante la fase di esercizio della cava, sulla base delle risultanze dello SIA già agli atti, ovvero valutare l evoluzione rispetto alla situazione attuale (punto zero) delle componenti ambientali ritenute critiche in relazione alle eventuali misure di mitigazione da mettere in atto a fronte della presenza di ricettori interessati. Tale monitoraggio riguarderà la componente ambientale POLVERI/RUMORI, sui quali, sebbene il SIA abbia evidenziato impatti nulli o trascurabili, si ritiene che costituiscano le componenti che subiscono un impatto da parte delle attività di cava. Si riporta qui di seguito la tabella già contenuta nel capitolo conclusivo del Quadro di riferimento Ambientale dello SIA, da cui si è partiti per l individuazione della componente ARIA da sottoporre a monitoraggio. 32

ARIA COMPARTO AMBIENTE IDRICO SUOLO RUMORE FAUNA E FLORA PAESAGGIO ECONOMIA E SOCIALE Qualità dell aria Qualità dell aria Acque superficiali Acque sotterranee Acqua potabile Possibili impatti Emissioni di inquinanti, derivanti dalla combustione interna dei motori Emissioni diffuse di polveri, principalmente dovute al transito dei mezzi pesanti su strade non pavimentate. Dilavamento dei versanti di cava Infiltrazione di contaminanti Consumi Interventi di mitigazione/controllo Corretta manutenzione dei macchinari e dei moto In caso di velocità del vento > 8m/s provvedere a bagnare le strade e limitare la velocità di transito dei mezzi. Mantenere la copertura su tre lati del nastro trasportatore Gestione delle acque meteoriche Area pavimentata per la manutenzione mezzi presso la cementeria Acqua potabile approvvigionata dalla cementeria per la bagnatura delle strade Uso del suolo Consumo di risorsa Recupero ambientale Uso del suolo Atmosfera Elementi naturali Paesaggio Sistema antropico Immissione di inquinanti e/o di sostanze estranee/sversamenti Clima acustico presso i recettori interessati Impatto sugli elementi floristici e paesistici presenti Vibrazioni e luminosità Modifiche della percezione visiva del paesaggio Economia Occupazione Rifornimento di gasolio direttamente da autocisterna. Procedure di sicurezza interne Italcementi, scarsa vulnerabilità dell acquifero, attenuazione naturale Corretta manutenzione dei macchinari e dei motori Recupero ambientale Recupero ambientale finalizzato al reinserimento paesaggistico Nessuno Esito Valutazione impatto Positivo, in termini assoluti di emissioni dirette annue: è attesa una lieve riduzione dovuta ad una diminuzione di ore di esercizio della cava Trascurabile Nessuno Nessuno Nessuno Positivo Restituzione del suolo agli usi precedenti Nessuno Nessuno Verificato il rispetto dei limiti acustici Incidenza non significativa dell opera L area di cava è esterna a tutte le aree di vincolo L impatto del progetto sul paesaggio è non rilevante. Previsto reinserimento paesaggistico dell area di cava nel contesto agricolo Positivo 33

3 PIANO DI MONITORAGGIO POLVERI E RUMORI 3.1 DESCRIZIONE DELLA SITUAZIONE ODIERNA Per quanto riguarda l attività estrattiva non esiste un piano di monitoraggio specifico, in quanto le emissioni in atmosfera legate alle attività di cava sono generalmente di tipo diffuso e non convogliabili, generate per lo più dal transito dei mezzi di servizio lungo le piste interne durante i periodi meno piovosi. Innanzitutto si deve tener conto che l attuale progetto di cui quanto agli atti costituisce il proseguimento è già autorizzato dal punto di vista delle emissioni, con le necessarie prescrizioni per ridurre gli effetti delle polveri diffuse. Inoltre il layout della cava prevede che non vi sia movimento di mezzi per il trasporto del materiale verso lo stabilimento, trasporto che invece avviene unicamente mediante nastro trasportatore, che viene caricato mediante un escavatore a tazze. Il materiale viene spinto su cumuli mediante ripper/dozer che provvedono ad arare e spingere l argilla per la pre-essicazione. L attività di cava non è continua nel tempo: alterna periodi di inattività della fase di ripper/dozer (praticamente durante tutta la stagione piovosa), ai momenti in cui si procede allo scotico del terreno di copertura a quota piano campagna. Si tenga anche presente che, nell ambito del prelievo da cumulo, i punti di prelievo dell escavatore a tazze sono mobili e il prelievo avviene per passate successive. Infine il materiale in banco possiede sempre una sua umidità specifica tale da non comportare lo sviluppo di emissioni diffuse dal fronte di scavo. 3.2 DESCRIZIONE DEL PROGETTO Il progetto attualmente in fase di valutazione prevede un graduale cambiamento delle modalità di escavazione, passando dall utilizzo di ripper/dozer a escavatore e camion, utilizzando una cilindraia da montare all interno della cava per la frantumazione del materiale da veicolare in Cementeria tramite il nastro esistente. In generale le fasi più critiche per le emissioni polverulente in atmosfera si hanno durante la fase di rimozione del terreno di copertura, che avviene a quota piano campagna e generalmente durante i periodi meno umidi per favorire il transito dei mezzi d opera. Nello SIA, l analisi approfondita svolta per la valutazione dell impatto dovuto alle emissioni diffuse di polveri ha dato esito positivo, ovvero livelli di emissione non significativi e impatto conseguente trascurabile, in quanto le concentrazioni attese rispettano pienamente i valori di riferimento della normativa vigente. Analogo risultato si è avuto per l esame della componente rumore, in cui non sono ravvisabili superamenti dei limiti normativi imposti dalle vigenti leggi. Si ritiene tuttavia utile la predisposizione di un apposito piano di monitoraggio, in quanto l attività di cava è pur sempre un elemento in aggiunta al normale clima acustico locale. Benché l attività di coltivazione della cava nella configurazione futura non generi in alcun modo contributi che possano alterare in senso negativo la qualità dell aria del territorio circostante, in particolare per quanto riguarda incrementi delle polveri, si ritiene comunque utile mettere in atto alcuni semplici interventi che ne limitino ulteriormente la diffusione, qualora ritenuto necessario, in particolare: 1. Mantenere pavimentata la viabilità principale, perpendicolare al fronte di cava, che consente ai mezzi di raggiungere la cilindraia ed il cumulo invernale; 2. Prevedere, in caso di vento significativo (secondo le indicazioni dell EPA superiore a 8 m/s) di bagnare le strade di transito non pavimentate, con particolare attenzione alle aree maggiormente soggette al transito di veicoli; 3. In caso di vento significativo ridurre la velocità degli autocarri a meno di 10 km/h; 4. Per avere un immediata indicazione visiva della forza e direzione del vento si può prevedere di installare nell area di cava una manica a vento con funzione di anemoscopio, al fine di fornire agli 34

operatori indicazioni dell opportunità di effettuare la riduzione della velocità dei mezzi e/o la bagnatura delle piste. Si evidenzia, inoltre, e come già ribadito che già nella configurazione attuale, tutti i nastri trasportatori sono carterati per evitare la dispersione eolica del materiale da essi trasportato e tali resteranno anche nel proseguimento della coltivazione in base al nuovo progetto. Il trasporto in cementeria avviene infatti mediante nastri chiusi in modo da impedire la dispersione eolica, già di per sé notevolmente contenuta viste le caratteristiche della materia prima argillosa che, in considerazione dell elevato grado di umidità, tende ad aggregarsi in blocchi non polverulenti. *.*.* 3.3 ATTUALI PRESIDI DI RILEVAMENTO GIÀ PRESENTI IN ZONA La zona di cava è inserita nel contesto industriale della cementeria di Matera, con cui, insieme alla cava di calcare denominata Trasanello posta a SW della stessa costituisce un unico polo industriale. Va precisato che esiste già ed è disposizione della Italcementi S.p.A. una rete di rilevamento così costituita: - centralina di qualità dell aria composta da: o analizzatore di SO 2 o analizzatore di CO, NO/NO 2/NO x o analizzatore di O 3 o n. 1 misuratore/campionatore di particolato PM 10/PM 2,5 o n.1 analizzatore di CH4/NMHC o n.1 analizzatore di BTX airtoxic 5U per la determinazione di Benzene ed altri Idrocarburi Aromatici; o n.1 sistema remoto di acquisizione, elaborazione e gestione apparecchiature o n.1 stazione meteorologica MTX ubicata sul margine meridionale della cava Trasanello, come riportato nella figura sottostante. Figura 14 Ubicazione della cava rispetto alla centralina di misura esistente 35

3.4 PROPOSTA DI PIANO PER POLVERI DIFFUSE 3.4.1 Premessa Il quadro prescrittivo contenuto nella nota trasmessa dalla Provincia di Matera prot. n. 0006213 del 13 aprile 2017 prescrive, al punto b), l effettuazione di misure, con frequenza semestrale, della concentrazione in atmosfera delle polveri diffuse nell area del fronte di scavo e nell area di trattamento del materiale escavato (cilindraia). Le misure verranno effettuate con frequenza semestrale a partire dal secondo semestre 2017, prendendo in considerazione la situazione impiantistica ante operam (attuale) e in corso d opera, nell ambito della fase ventennale oggetto dell autorizzazione. Le misurazioni verranno eseguite durante la marcia degli impianti nelle condizioni di normale attività produttiva. 3.4.2 Scelta dei punti di misura Prendendo in considerazione le due situazioni impiantistiche della cava, vengono previste misure di polveri diffuse nelle seguenti postazioni: situazione ante operam: presso il fronte di escavazione in prossimità della zona ove operano i trattori cingolati che rippano e accumulano il materiale e presso l escavatore a tazze preposto alla ripresa dal cumulo e carico del materiale su nastro; situazione in corso d opera: presso il fronte di escavazione in prossimità della zona ove operano gli escavatori e gli automezzi di trasporto e presso la cilindraia. Per quanto riguarda la situazione post operam verrà valutata l eventualità di proseguire i campionamenti secondo quanto proposto. Tenendo conto di quanto sopra riportato, si sono individuati due punti di misura per ogni situazione impiantistica operativa attualmente presente e che si verrà a realizzare nel futuro. Le planimetrie che seguono riportano la posizione dei punti di misura dei due scenari considerati. In aggiunta e solo in occasione della campagna di escavazione all interno delle sabbie silicee affioranti nel settore NW dell area di cava, si eseguiranno analoghe misure. Nelle planimetrie che seguono si individua anche la posizione di quest ultimo punto di campionamento. 36

PLANIMETRIA SITUAZIONE ATTUALE ZONA FRONTE DI ESCAVAZIONE (RIPPER E DOZER) ZONA RIPRESA DA CUMULO E CARICO SU NASTRO (ESCAVATORI A TAZZE) 37

PLANIMETRIA SITUAZIONE A 5 ANNI ZONA FRONTE DI ESCAVAZIONE (ESCAVATORI E AUTOMEZZI) ZONA CILINDRAIA ZONA ESCAVAZIONE SABBIE SILICEE 38

PLANIMETRIA SITUAZIONE A 10 ANNI ZONA FRONTE DI ESCAVAZIONE (ESCAVATORI E AUTOMEZZI) ZONA CILINDRAIA ZONA ESCAVAZIONE SABBIE SILICEE 39

PLANIMETRIA SITUAZIONE A 15 ANNI ZONA FRONTE DI ESCAVAZIONE (ESCAVATORI E AUTOMEZZI) ZONA CILINDRAIA ZONA ESCAVAZIONE SABBIE SILICEE 40

PLANIMETRIA SITUAZIONE A 20 ANNI ZONA FRONTE DI ESCAVAZIONE (ESCAVATORI E AUTOMEZZI) ZONA CILINDRAIA ZONA ESCAVAZIONE SABBIE SILICEE 41