Rivista scientifica bimestrale di Diritto Processuale Civile ISSN Pubblicazione del La Nuova Procedura Civile, 1, 2015.

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Rivista scientifica bimestrale di Diritto Processuale Civile ISSN 2281-8693 Pubblicazione del 23.3.2015 La Nuova Procedura Civile, 1, 2015 Editrice Abilitazione scientifica nazionale (professori di I e II fascia): non si può dichiarare l inidoneità senza motivare, quando il candidato supera almeno una delle tre mediane Relativamente all abilitazione scientifica nazionale per professori universitari di Prima e Seconda fascia, la commissione, in caso di attribuzione dell inidoneità nonostante il superamento di una delle tre mediane, deve indicare le ragioni per cui non ha concesso l abilitazione all interessato. Diversamente, il provvedimento è annullabile ed impone una nuova valutazione ad opera della commissione. Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio, sentenza del 19.3.2015, n. 3708 omissis DIRITTO Con i primi due motivi di ricorso il ricorrente deduce, sotto diversi profili, il difetto di motivazione del giudizio reso dalla Commissione esaminatrice. Al fine di verificare la fondatezza delle censure occorre descrivere in sintesi il quadro normativo che regola le procedure di abilitazione scientifica. L'art. 16 della legge n. 240/2010 ( Norme in materia di organizzazione delle università, di personale accademico e reclutamento, nonché delega al Governo per incentivare la qualità e l'efficienza del sistema universitario ) ha istituito l

abilitazione scientifica nazionale, quale requisito necessario per la partecipazione alle procedure di accesso alla prima ed alla seconda fascia dei professori universitari. L'abilitazione viene attribuita, previa sintetica descrizione del contributo individuale alle attività di ricerca e sviluppo svolte dal candidato, con motivato giudizio fondato sulla valutazione analitica dei titoli e delle pubblicazioni scientifiche ed espresso sulla base di criteri e parametri differenziati per funzioni e per area disciplinare, definiti con decreto del Ministro (art. 16, comma 3, lett. a), L. n. 240/2010). Il D.M. n. 76 del 7 giugno 2012 definisce i suddetti criteri, parametri e gli indicatori di attività scientifica utilizzabili ai fini della valutazione dei candidati all'abilitazione, nonché le modalità di accertamento della coerenza dei criteri e parametri indicatori di qualificazione scientifica degli aspiranti commissari con quelli richiesti per la valutazione dei candidati all'abilitazione per la prima fascia dei professori universitari. In particolare l art. 3 del menzionato D.M. n. 76/2012 prevede che nelle procedure di abilitazione per l'accesso alle funzioni di professore di prima e di seconda fascia, la commissione formula un motivato giudizio di merito sulla qualificazione scientifica del candidato basato sulla valutazione analitica dei titoli e delle pubblicazioni presentate. La valutazione si basa sui criteri e i parametri definiti per ciascuna fascia agli articoli 4 e 5, i quali, per la valutazione delle pubblicazioni scientifiche, stabiliscono che la Commissione si attiene, tra gli altri parametri, all'impatto della produzione scientifica complessiva all'interno del settore concorsuale valutata mediante gli indicatori di cui all'art. 6 e agli allegati A e E.

Il successivo art. 5 che individua i criteri e i parametri per l'attribuzione dell'abilitazione alle funzioni di professore di seconda fascia, stabilisce che nelle procedure di abilitazione alle funzioni di professore di seconda fascia, la valutazione dei titoli e delle pubblicazioni scientifiche è volta ad accertare la maturità scientifica dei candidati, intesa come il riconoscimento di un positivo livello della qualità e originalità dei risultati raggiunti nelle ricerche affrontate e tale da conferire una posizione riconosciuta nel panorama almeno nazionale della ricerca. Sono ulteriori criteri di valutazione la comprovata capacità di coordinare o dirigere un gruppo di ricerca, la capacità di attrarre finanziamenti competitivi almeno in qualità di responsabile locale e la capacità di promuovere attività di trasferimento tecnologico. La commissione può stabilire, con le modalità di cui all'articolo 3, comma 3, di non utilizzare uno o più di tali ulteriori criteri in relazione alla specificità del settore concorsuale. Di seguito l art. 6 del medesimo D.M. n. 76/2012 ( Indicatori di attività scientifica ) in riferimento agli indicatori bibliometrici, stabilisce che i valori delle mediane degli indicatori di cui agli allegati A e B siano definiti dall'anvur secondo modalità stabilite con propria delibera. Il comma 5, dell art. 6 citato, stabilisce che le Commissioni possono discostarsi dai criteri e parametri disciplinati dal D.M. 76/2012, incluso quello della valutazione dell'impatto della produzione scientifica mediante l utilizzo degli indicatori di attività scientifica, dandone motivazione sia al momento della fissazione dei criteri di valutazione dei candidati sia nel giudizio finale espresso sui medesimi.

Alla luce di tali premesse merita adesione la tesi della ricorrente, secondo cui la commissione, pur a fronte del superamento di una delle tre mediane, ha concluso con una valutazione negativa, senza indicare in modo adeguato le ragioni dello scostamento dal superamento delle mediane. Nel disciplinare la procedura introdotta dall art. 16 della legge n. 240/2010 il legislatore ha chiarito più volte che il conseguimento della abilitazione scientifica nazionale non si sarebbe potuto limitare ad una mera verifica del superamento degli indicatori bibliometrici (cd. mediane) misurate dall Anvur. Invero, l Amministrazione, con la circolare dell 11 gennaio 2013, n. 754, ha chiarito le modalità di valutazione alle quali devono attenersi le commissioni per l abilitazione scientifica nazionale dei candidati, affermando, in particolare, che la valutazione complessiva del candidato deve fondarsi sull analisi di merito della produzione scientifica dello stesso. Secondo la menzionata circolare, quindi, il superamento degli indicatori numerici specifici non costituisce di per sé condizione sufficiente ai fini del conseguimento dell abilitazione. Di norma, pertanto, l abilitazione deve essere attribuita esclusivamente candidati che abbiano soddisfatto entrambe le condizioni (superamento degli indicatori di impatto della produzione scientifica e positivo giudizio di merito). Tuttavia, le commissioni, come già osservato, ai sensi dell art. 6, comma 5 del decreto ministeriale 76/2012, possono discostarsi da tale regola generale. Ciò comporta che le commissioni possono non attribuire l abilitazione ai candidati che superino le mediane per il settore di appartenenza, ma sulla base di un giudizio di merito negativo della commissione, ovvero possono attribuire l abilitazione candidati che, pur avendo superato le mediane prescritte, siano valutati dalla commissione con un giudizio di merito estremamente positivo.

L articolata disciplina in esame è espressione di un principio generale volto a selezionare i docenti che siano al di sopra della media nazionale degli insegnati del settore di riferimento; ciò al fine evidente di evitare un appiattimento nella selezione dei professori di prima e di seconda fascia e del ruolo peculiare che i candidati andranno a rivestire. Nel caso di specie, dunque, la Commissione avrebbe dovuto indicare le ragioni per cui non ha concesso l abilitazione all interessato sebbene avesse superato una delle tre mediane Al fine di giustificare la valutazione negativa la commissione nel giudizio collegiale afferma che La valutazione delle pubblicazioni scientifiche è discreta per quanto attiene alla coerenza con le tematiche del settore concorsuale; scarsa per qualità della produzione scientifica sulla base dell'originalità, del rigore metodologico e del carattere innovativo; scarsa per quanto riguarda la collocazione editoriale. Invero, la Commissione non ha chiarito le ragioni per cui la valutazione negativa resa in ordine alle pubblicazioni scientifiche dovesse considerarsi prevalente rispetto ad altri aspetti giudicati riguardanti: la titolarità di un assegno di ricerca nell'a.a. 2005/2006, lo svolgimento delle funzioni di ricercatore universitario dal 1.11.2009, lo svolgimento di incarichi di insegnamento presso l'università XXXXXX e l'università YYYYY, la dichiarata partecipazione a comitati editoriali di riviste, collane editoriali, enciclopedie e trattati. Nelle ipotesi, come quella in esame, in cui è attribuita all'amministrazione un'ampia discrezionalità, è necessaria una ancor più rigorosa motivazione che dia conto in concreto degli elementi sui quali la Commissione ha fondato il proprio giudizio, in modo da comprendere quale sia stato l iter logico seguito.

Tale motivazione, inoltre, avrebbe dovuto essere più precisa nel caso in esame in cui il ricorrente comunque ha superato una delle tre mediane. Il carattere assorbente dei motivi esaminati esonera il Collegio dal soffermarsi sulle ulteriori censure dedotte e consente di accogliere il ricorso con conseguente annullamento del provvedimento di diniego dell'abilitazione scientifica nazionale alle funzioni di Professore di prima e seconda fascia nel settore concorsuale 12/A1 diritto privato e delle valutazioni svolte dalla commissione per l abilitazione scientifica nazionale in questione. Ai sensi dell art. 34, comma 1, lettera e) del D.lgs. 104/2010, il Collegio ritiene che, in esecuzione della presente sentenza, la posizione dell interessata debba essere riesaminata da parte di una Commissione in diversa composizione entro il termine di giorni 90 (novanta) dalla comunicazione in via amministrativa della pronuncia, ovvero dalla sua notificazione se antecedente. Le spese di giudizio possono essere interamente compensate tra le parti, ai sensi dell art. 26 del D.lgs 104/2010, in considerazione della violazione da parte del ricorrente del principio di sinteticità degli atti processuali espresso dall art. 3, comma 2, del D.lgs. 104/2010. p.q.m. Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio (Sezione Terza) definitivamente pronunciando sul ricorso, come in epigrafe proposto, lo accoglie nei sensi e con le modalità di cui in motivazione e, per l effetto: - annulla il provvedimento che ha giudicato inidoneo il ricorrente; - ordina all amministrazione di rivalutare l interessata entro 90 (novanta) giorni dalla notificazione o comunicazione in via amministrativa della presente sentenza;

- spese compensate. Ordina che la presente sentenza sia eseguita dall'autorità amministrativa. Così deciso in Roma nella camera di consiglio del giorno 11 febbraio 2015 con l'intervento dei magistrati: Francesco Corsaro, Presidente Vincenzo Blanda, Consigliere, Estensore Achille Sinatra, Consigliere Depositata il 19.3.2015 Editrice