Onde a bassa frequenza



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Transcript:

Onde a bassa frequenza I topi annusano di notte lattine compresse nell asfalto, muovono baffi, fiutano ruote, risalgono nei motori delle auto parcheggiate tra batterie, liquidi di freni e di raffreddamento, imbevono code nell olio semisintetico, costeggiano marciapiedi, pronti a rifugiarsi nei tombini. Cercano cibo di giorno, impauriti dalla luce sfidano il disgusto dei passanti e tornano alle intercapedini delle cantine, ai cunicoli, alle discariche, ai magazzini dei supermercati, ai depositi di industrie dismesse, ai musei. Gli scarafaggi sono di più, più dei topi, più degli uomini, escono di notte, traboccano dalle macchine spente del caffè, camminano sulle tazzine rivoltate dei bar chiusi, sui cucchiaini pronti come soldati per le prime colazioni dell indomani. Gli scarafaggi abbandonano il perlinato delle trattorie, lasciano le cucine dei self-service, gli interstizi d acciaio dei forni e dei frigoriferi, escono dalle tubature dei palazzi, dagli scarichi rumorosi dei bagni, dei lavandini e delle cucine, dove marciscono litigi e avanzi di cibo. I piccioni svolazzano da un cornicione all altro, beccano la carne sotto le ali, solleticano le zecche, che si lasciano cadere verso una nuova prolificazione. Pietro guarda le cartine, scrive, conta, consulta gli elenchi del telefono, sottolinea gli annunci immobiliari di uffici, capannoni, laboratori.

4 l ubicazione del bene Non puoi lasciare il lavoro. Non lascio il lavoro. Lo cambio. Sono stanco. E io no? Io non sono stanca? Se vai avanti non sei stanca. Hai trentanove anni, ti licenzi senza un incentivo. Ho vent anni di lavoro. La mia liquidazione. Potrebbe servire ad altro. A cosa? Al bambino. Ti ricordo che è anche tuo figlio. Sono soldi miei. Ho iniziato a lavorare molto prima che Michele nascesse. Paola scende dai genitori con Michele. I genitori di Paola vivono al piano di sotto, il sesto. Hanno comprato l appartamento del settimo piano. L hanno intestato solo a Paola. Pietro è un bravo ragazzo, hanno detto. Ma non si sa mai. Pietro telefona all agenzia immobiliare, vuole avere informazioni sul capannone di centocinquanta metri quadrati, vicinanze Tangenziale Ovest. L agente risponde che è uno spazio ideale, un capannone affittato in precedenza a un impresa di pulizie che adesso, dopo l ottimo fatturato, si sposta più a sud, in provincia di Pavia, per motivi familiari. Cortesforza, dice l agente, è a un quarto d ora dalla Tangenziale Ovest, un centro in espansione commerciale e residenziale. L affitto è alto, ma è il più economico della zona. Pietro preferirebbe uno spazio uscita Tangenziale Ovest, a Corsico, a Trezzano sul Naviglio, in un centro dal nome tipo Business Park o Logistic Park, un complesso sede di qualche azienda fallita o assorbita o trasferita altrove, un vecchio stabilimento ristrutturato, lottizzato e frazionato in deci-

onde a bassa frequenza 5 ne di piccoli capannoni, laboratori, loft e uffici, un area trasformata per attività artigianali e imprese di servizi. Pietro deve accontentarsi di Cortesforza, vicinanze Tangenziale Ovest, lungo la Strada Statale 494. Undici chilometri nell inserzione sono un inezia, nella realtà diventano la lunga sequenza di semafori che attraversa Corsico, Trezzano sul Naviglio, Gaggiano, Vermezzo, in orario di punta undici chilometri sono quarantacinque minuti, un ora e mezza al giorno solo perché il capannone è vicinanze Tangenziale Ovest e non uscita Tangenziale Ovest. La Top Service ha sede in via dell Artigianato 10, a Cortesforza, Milano. Pietro compra un furgone bianco, un turbodiesel duemila con i disegni di topi neri spaventati e zanzare atterrite in volo sulle fiancate; compra la scrivania, tre sedie, un mobiletto, una stampante, un telefono, un fax; compra cinque pompe per gli interventi di disinfestazione, due nebulizzatori, tre maschere antigas con i filtri di ricambio, dieci apparecchi a ultrasuoni, dieci apparecchi a onde elettromagnetiche per l allontanamento di topi e ratti; compra il derattizzante, il disinfestante e una vecchia macchina utilizzata anni prima da una ditta in fallimento, un azienda che produceva bustine di zucchero per bar e ristoranti. Seduto alla scrivania in truciolato bianco della Top Service, Pietro ripete frasi che dovrebbero illustrare i servizi offerti dalla sua ditta, si sdoppia sulla sedia di fronte, finge di essere un pasticciere, un carrozziere, un gommista, un barista, risponde a tutte le obiezioni. Telefona agli amministratori condominiali, le impiegate tergiversano, riferiranno al geometra, al ragioniere, al dottore. Hanno già i loro fornitori.

6 l ubicazione del bene Pietro esce tardi. Gli altri capannoni sono tutti chiusi. La via è poco illuminata, i cancelli serrati da catene, i cani abbaiano accanto ai lucchetti, flettono le zampe per piantare meglio il loro ringhio nel mondo. Pietro è un nuovo imprenditore, lascia i volantini pubblicitari nelle cassette delle lettere, alle otto di sera, per farsi conoscere. Di sera il traffico scompare. Il flusso di auto, camion e furgoni finisce senza che nemmeno Pietro se ne renda conto. Arriva a casa dopo le otto e mezza. Anche la multinazionale richiedeva devozione totale. Le enormi perdite di tempo rientravano nell accettazione del sistema lavorativo. Chi usciva alle sei di pomeriggio dubitava della forza aziendale. Chi usciva alle otto di sera dubitava della vita. Quando era un impiegato, Paola lo attendeva per cena. Mangiavano dopo le otto, una cosa veloce o un manicaretto cucinato dalla suocera. Pietro e Paola avevano la forza di ridere assieme a Michele, gli insegnavano il ritmo del divertimento consentito prima del sonno. Adesso Paola non aspetta Pietro per cena. Michele deve mangiare presto, a orari regolari. Pietro entra in casa, si immerge nella vasca da bagno e ripensa alla giornata trascorsa. Associa i fatti del giorno al corpo disteso, cerca un nesso fra gli accadimenti e le parti insaponate. I vapori si concentrano nell appannamento dello specchio rotondo. Pietro sente su di sé l odore del disinfestante che dal capannone filtra attraverso la porta sottile dell ufficio, l odore che diventa più forte nella vicinanza giornaliera delle taniche nel furgone. Risciacqua il corpo con cura. Da quando è diventato imprenditore, Paola dice che gli puzza la pelle. Siamo una nuova azienda. Pietro parla sempre al plurale. Come i manager delle multinazionali. Parla di anima ecologica dei disinfestanti della Top Service, a base di piretro.

onde a bassa frequenza 7 Offriamo sistemi di derattizzazione a base di anticoagulanti del sangue. A differenza del cianuro, il nostro veleno uccide lentamente il topo che, ammalatosi nel giro di poche ore, ricerca acqua prima di morire, distante dalla zona derattizzata. Offriamo un sistema a base di onde elettromagnetiche che danneggiano gli organi sensoriali del roditore, così da metterlo in fuga. Dopo gli incontri con gli amministratori condominiali, Pietro è stanco, svuotato dalle recite infruttuose. Gli amministratori condominiali rispondono tutti allo stesso modo: buoni benzina. I buoni benzina non sono proprio soldi, sono un surrogato privo di colpa, quasi come i soldi dei giochi di società. Gli amministratori condominiali chiedono di solito il dieci per cento in buoni benzina. Qualcuno il quindici per cento, il venti per cento. Un paio il trenta per cento. Nel palazzo sono tutti rincoglioniti, non si accorgono di niente. Alzi pure i prezzi, Cardone. Forse Pietro ha un buon contatto. Un amministratore, un giro di trenta condomini. Di quelli grossi. Nove piani. Cortili. Tombini. Cantine. Caldaie. Contatori. Sottotetti. Sei applicazioni per i topi. Sei applicazioni per gli scarafaggi. Moltiplicare per trenta. Grandi giardini. Pioppi, salici piangenti, edere rampicanti. Due interventi straordinari per le zanzare. L amministratore vuole il trentatre per cento. Non al pagamento della fattura. Prima, alla firma del contratto. Buoni benzina? Il contante sarebbe meglio, però d accordo, vada per i buoni. Solo se alla prossima assemblea i consiglieri e i condomini accettano l offerta della Top Service. Deve esserci il margine per tutti. Amministratore,

8 l ubicazione del bene fornitore, cliente. Stabili da novanta famiglie. Il trentatre per cento. Se Pietro avesse un socio, chiamerebbero l amministratore Mister Trentatre. Ma non è più tempo di fare ironia. Il novanta per cento in multinazionale era ironia e relazione. Il dieci per cento era lavoro. Pietro adesso è solo, quel trentatre per cento gli pare una follia. Pietro pranza con Paola e Michele al sesto piano, dai suoceri, la domenica. I genitori di Paola sono pensionati. Hanno vissuto un epoca in cui gli operai potevano comprare due appartamenti. I genitori di Paola desideravano un genero che facesse una solida carriera nella multinazionale. Che ne sanno loro, cosa c è fuori, pensa Pietro. I genitori di Paola si alzano al mattino, accendono il televisore, ascoltano le notizie flash mentre preparano la colazione e aspettano che Paola porti Michele. Paola lavora part time in uno studio legale, da un avvocato divorzista. Pietro le dice, se ci lasciamo ti fanno lo sconto. Il padre di Paola vuole sapere da Pietro come va la ditta. Pietro appoggia la forchetta al piatto, sorseggia il bicchiere di vino rosso e risponde, bene, mi sto posizionando sul mercato. Pietro cerca di intimidire i suoceri, per farli sentire inadeguati, ma i suoceri, da quando Pietro si è licenziato, non provano imbarazzo. Hanno lavorato per offrire la loro unica figlia a un uomo che potesse darle se non proprio la ricchezza almeno la tranquillità della posizione lavorativa, del proprio posto rispettabile nel mondo. Paola ha conosciuto Pietro dodici anni fa, in palestra, su uno di quei tapis roulant di Lorenteggio, la corsa dei cuori paralleli nei sobbalzi, gli sguardi limitati dalle mura. Paola, quando sente ciò che ha sempre definito amore, pensa di essere finalmente adulta, ma niente di ciò che

onde a bassa frequenza 9 Paola prova è separato dall influenza dei suoi genitori. I genitori hanno comprato la casa a Paola e hanno offerto l appartamento al genero. Pietro doveva solo continuare a essere ciò che i genitori di Paola si aspettavano. Posizionarsi sul mercato: adesso le parole sono inaccettabili. La madre di Paola, dopo pranzo, spruzza il detersivo sui fornelli e chiede solo alla figlia. Lei non sa nulla, Pietro non l ha mai portata a Cortesforza, nemmeno le ha chiesto un consiglio sul nome della ditta. Se non fosse per il furgone parcheggiato sotto casa, i disegni dei topi e delle zanzare sulle fiancate; se non fosse per la pelle di Pietro, Paola dubiterebbe che suo marito vada a lavorare. Uno dei bancari conosce Pietro da nove anni, da quando Pietro e Paola si sono sposati e Pietro ha trasferito il conto corrente nella stessa agenzia di Paola e dei suoceri. Pietro dice di spedire la corrispondenza a Cortesforza. Non vuole che Paola sbirci gli estratti conti della Top Service quando lui è in ditta. Il bancario annuisce, cerca un po di quella confidenza perduta, pochi anni prima consigliava fondi azionari dalle performance eccezionali, sembrano passati decenni, adesso che Pietro è diventato imprenditore. I topi e gli scarafaggi fanno saltare i pranzi domenicali. Pietro inventa un lavoro nella mensa di un azienda, a mezzogiorno, di domenica, quando la ditta è chiusa. Pietro è sempre disponibile, perfino il sabato sera. Anche senza interventi straordinari c è sempre qualcosa da fare, meglio programmare: sistemare le bolle, progettare gli itinerari della settimana seguente, controllare le lance d al-

10 l ubicazione del bene luminio delle pompe, i getti regolabili, l usura dell ottone, delle guarnizioni di plastica nera, verificare la macchina delle bustine derattizzanti, la fragranza delle granaglie al gusto di mais e vaniglia. La domenica, nel capannone della Top Service, Pietro mangia un panino. Il capannone è vuoto, la pesantezza delle porte scorrevoli chiuse smorza l eventualità di un rumore esterno. Il silenzio amplifica l allenamento delle mandibole, che sale al cervello come un aggiunta del cuore, un secondo respiro. Pietro sistema due sonde grigie agli angoli opposti del capannone. Al centro, su una sedia di plastica, appoggia l apparecchio collegato alle due sonde, una specie di radio dalla quale ci si aspetta debbano uscire solo notiziari e informazioni sulla viabilità. Pietro è seduto su uno di quegli sgabelli usati dai camionisti dell Est europeo il sabato e domenica, quando, i Tir fermi davanti ai cancelli delle aziende, attendono il lunedì attorno a un fuoco. Pietro accende l apparecchio. L azione derattizzante si basa su un campo magnetico a bassa frequenza. È un prodotto ideale per le aziende alimentari, che così evitano la contaminazione del cibo con i veleni. Pietro ricorda una mail ricevuta quando lavorava ancora nella multinazionale. Se potessi scegliere una giornata di svago festivo, preferiresti: una gita a cavallo, la visita a una mostra, una partita di golf? Via dell Artigianato è deserta di domenica. Pietro cammina, segue la sagoma del campanile di San Giorgio che pare sciogliersi nel cielo dei rintocchi, oltre le croci del cimitero. Il comune di Cortesforza costruisce colombari per i nuovi residenti. Il cartello avvisa che i lavori sono eseguiti dalla Edil System 2000 di Fobinski Bogdan. I morti

onde a bassa frequenza 11 appartengono alle poche famiglie che vivono a Cortesforza da alcune generazioni. Riposano nelle cappelle private, i caratteri bianchi dei cognomi accanto alle croci e alla parola famiglia. Nessuno dei nuovi residenti pensa che la morte sia imminente. Nei luoghi come Cortesforza la morte sembra un anomalia abusiva. Se non fosse per l aria inquinata che ristagna appena sopra il verde delle giovani siepi e si unisce all aroma di carbonella e ai residui di carne, qui è come se fosse il mare. Pietro è senza contratti, incapace di vendere anche solo un antipulci o uno di quegli insettivori da giardino. L antilarvale era a febbraio, quando Pietro riempiva di volantini le cassette delle lettere a Cortesforza. I contratti della primavera-estate sono già firmati. Pietro può strappare qualche intervento occasionale, un emergenza. Il bar con il topino. Il ristorante con lo scarafaggio sulla tovaglia. Pietro deve affidarsi ai propri risparmi. Al credito bancario. Al credito esterno. A una di quelle finanziarie pubblicizzate sui giornali gratuiti, sui parabrezza delle auto in sosta. Ogni mese deve pagare l affitto del capannone, le rate del furgone, il finanziamento della banca con puntualità. Non capisce cosa sia il mercato. Il mercato è tergiversare, mentire senza l ipocrisia della multinazionale che ricerca consenso. Multinazionale, una parola già così vecchia. Il mercato è saltare il pagamento con un fornitore. Dilazionare. Minimizzare. Usare diminutivi e vezzeggiativi. Fatturine. Incassare con molti mesi di ritardo. O non incassare. Il mercato è lettere di sollecito. Carte intestate degli studi legali. Numeri di telefono. Date impresse. Il settorista della banca telefona a Pietro. Storniamo tutte le fatture, revochiamo i Rid caricati, signor Cardo-

12 l ubicazione del bene ne, crediamo sia il caso di rivedere le condizioni del nostro rapporto, il fido, tutto, insomma, se vuole passare in agenzia, il direttore è in ferie, ma noi, siamo qui. Pietro scende dal tram. Nell attesa di suo zio telefona a Paola. Le urla di gioia dalla riva sembrano una registrazione di molti anni prima. Paola chiede a Pietro quando parte. Pietro sta facendo un sopralluogo, un lavoro grosso sui Navigli. Per essere agosto c è movimento. I topi nuotano e cercano riparo nelle sponde forate del Naviglio Grande. Lo zio di Pietro si chiama Domenico. Ha fatto tre lavori per tutta la vita, anche dopo la pensione. Incassa l affitto di due appartamenti. Non va in vacanza da ventiquattro anni. Pietro! È impossibile parcheggiare anche in agosto. Ciao zio. Paola e il bambino? In Puglia, con i miei suoceri. Ma tu non vai? No, resto qui. Ho un po di lavoro. Fai bene, fino a quando c è lavoro devi lavorare. Come va la ditta? Abbastanza bene. Sono contento. Però lo zio è sempre stato onesto con te. Non ti ci vedo con i topi e gli scarafaggi. Avevi un buon lavoro. Non avevo un buon lavoro. Ci saranno sempre più topi, sempre più scarafaggi. Questo è vero. Anzi, se hai bisogno, dimmelo. Ho proprio bisogno di un piacere. Un amministratore mi sta facendo impazzire.

onde a bassa frequenza 13 Dove mi porti a mangiare? Lo zio ha abitato qua, lo sapevi? La cameriera ha il piercing al naso e all ombelico, mastica la gomma, appoggia la punta della penna al taccuino, in attesa dell ordinazione. Scusi signorina, può ritornare? Dobbiamo ancora decidere. La cameriera si allontana spazientita, finge di sistemare i bicchieri degli altri tavoli. Dove mi hai portato, Pietro? E dove potevamo andare? Qui non c è da mangiare. Prendiamoci due panini, due patatine e due birre. E cosa ci faccio? Quando vivevo qui era diverso. Zio, sono passati quarant anni. Mangiavo tanto, bene e spendevo poco. Cosa prendiamo? Ordiniamo quello che hai detto. Tua zia non mi cucina più, nemmeno le patatine. Mi tratta come un estraneo, dopo quarantasei anni. Ho bisogno di soldi, zio. E li chiedi a me? A chi li devo chiedere? A tua madre. Non ha soldi, è sola. Chiedili ai tuoi suoceri. Mai. E allora alla banca. Li ho già chiesti. Non te li hanno dati? Me li hanno dati. Io non posso aiutarti. Ho dato tutto a tua cugina per

14 l ubicazione del bene la casa. Ci sarebbe un amico, Pino, un mio ex collega, l avevo fatto assumere io. Sua figlia è vicedirettore in banca. Il prestito lo chiede a suo nome, così le dànno un buon tasso. Certo, suo padre deve pure guadagnare qualcosa. È gente seria. Poi devi pagare. Possiamo andare da lui? Non so se è a casa. Dopo lo chiamo. La ragazza serve i panini, le patatine e le birre. Lo zio propone un brindisi, alla faccia di chi ci vuole male. Pietro pensa che, se le cose andassero bene, sarebbe da un cliente, poco prima della chiusura estiva. Il signor Salvemini è in spiaggia, sotto l ombrellone, il giorno prima di Ferragosto, risponde al telefono, è la banca. Sta succedendo qualcosa di strano. Conti in rosso. Non dovremmo dirlo, però, ecco: quello della Top Service. Soprattutto, sua figlia. Assegni protestati a nome di Paola Salvemini. Possiamo parlare con sua figlia? Sono le nove. Venite in agenzia, è meglio. Pietro apre il cancello del capannone in via dell Artigianato 10 a Cortesforza, Milano. Il suo furgone entra perfettamente in retromarcia, nello spazio tra il disinfestante e il derattizzante. Se partissero in costume togliendo la sabbia dai piedi con movimenti nervosi, guidando senza soste, in silenzio, i pensieri rivolti alle mani di Pietro che mimano la calligrafia di Paola, l intimità di quei ghirigori ancora infantili, le facce tirate dagli ingressi veloci in galleria arriverebbero prima della chiusura.