Marocco di Geo. Agosto 1999 1



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Sono stata 10 giorni e 9 notti: viaggio in aereo da Roma a Casablanca, poi con macchina affittata all aeroporto da Europcar (un po' cara per la qualita' della macchina, uno scassone di FIAT Uno che pero' non ci ha mai tradito...), si possono affittare macchine da agenzie marocchine a molto meno... pero' in bocca al lupo. Dunque sono partita all'indomani della morte del re... ( pero' che tempismo... :)))) ) ed erano stati proclamati soli 3 giorni di lutto nazionali (per la religione islamica sarebbero 40... ) e ho trovato un paese veramente chiuso: a Marrakech, prima tappa del tour (vivamente consigliato l'hotel Sherazade, un antico palazzo nel cuore della Medina ristrutturato ad albergo) e' stato impossibile addirittura mangiare... in compenso ho visto cortei di ragazzi e donne in lacrime (vere?) che piangevano il compianto e amatissimo sovrano... interessante. Il secondo giorno scappiamo da Marrakech per poi tornarci alla fine del viaggio e ci incamminiamo verso l'atlante, 200 Km di montagne suggestive e fresche dove stuoli di venditori di rocce e fossili tenteranno di fermarmi per farvi comprare la loro merce... i sassi sono quarzi che appaiono di colori rossi, verdi, viola, grigio metallizzati e dorati... bellissimi (comprati!!!) ma fasulli, sono falsi, dipinti... i veri geoidi della zona sono bianchi o viola (ametista). Notte a Ouarzazate che e' uno snodo niente di particolare... Consiglio: occhio ai limiti di velocita' siamo stati multati a 70 all'ora in un punto a 40 Km dall aeroporto dove il limite era di 60 all'ora (NB nei centri abitati e' 40 all'ora...ma li' e' giustificato per la presenza di bambini, biciclette, somarelli,...). Il giorno dopo abbiamo affrontato la strada verso Erfoud da cui abbiamo visitato le gole del Dades che un fiume che ha scavato un suggestivo ed impressionante canyon... bellissimo. Consiglio: per quanto riguarda le strade e' possibile avventurarsi su strade che per le cartine risultano minori e che invece spesso sono meglio delle strade statali consigliate e che spesso permettono non solo di accorciare non poco il chilometraggio...ma anche di vedere posti piu' veri, piu' poveri purtroppo, di quelli attraversati comunque dai turisti (viaggiatori?), e quindi piu' interessanti. Lungo una di queste strade alternative per Erfoud abbiamo incontrato una tempesta di sabbia che rende l'atmosfera irreale, la luce e' biancastra... la sensazione e' strana, per me inquietante, c'e' uno strano senso di impotenza, ma nulla al confronto di quello che vi raccontero' più avanti. Giunti ad Erfoud, tutti dico tutti cercheranno di conquistare la vostra fiducia per portarvi a Merzouga, dove a differenza dell' "implacabile hammada" deserto nero e roccioso che caratterizza il Marocco a differenza del deserto sabbioso (erg) il grande Sahara di Libia, Tunisia ed Algeria si stendono meravigliose a detta di tutti le dune rosse dell'erg Chebbi. Dopo 15 Km di strada asfaltata ce ne sono 25 di "pista"... L'insistenza delle guide ufficiali e non, e il consiglio di Lonely Planet e di un paio di ragazzi italiani incontrati la' ( e' facile, basta seguire i pali del telegrafo, nei punti sabbiosi attenzione se no la macchina si impantana, e' tranquillo... cosi' vi godete il panorama...) ci ha spinto ad avventurarci da soli... Il problema e' stato che la pista non c'e'... ti ritrovi laggiu' solo, nel vero deserto, intendendo con cio' il nulla, l'infinito, la sete, tutte le possibili direzioni che potrebbero essere anche sbagliate... OK partiamo ce la possiamo fare... ci sono i pali del telegrafo e le piste tracciate dai gipponi appena passati... e invece dopo 10 Km circa i pali finiscono (ahi) si alza una tempesta di sabbia che nel giro di pochi minuti ricopre ogni possibile pista e tutte le direzioni diventano possibili, non si vede piu' niente, che fare?, (fifa, caldo, sete per l'acqua inesorabilmente gia' finita)... finche' all'orizzonte 1

abbiamo ancora i paletti di riferimento torniamo indietro... Delusione tanta ma e' stata un'esperienza mistica... ho "provato", vissuto il deserto, non ho visto le dune (...pazienza) ma l'esperienza di una forza indomabile e spettacolare della natura quale il deserto... Comunque... E' ASSOLUTAMENTE OPPORTUNO ANDARE A MERZOUGA CON UNA GUIDA E IN UN GIORNO SENZA VENTO... E' quando meno te lo aspetti, e' quando cambi programma che di solito raggiungi le mete migliori, e spesso il viaggio vale piu' della meta... Bene, niente Merzouga, tiriamo come pazzi da Rissani a Tazarine una strada fantastica, pochissimo battuta dal turismo, quasi nessun paese sul percorso, ogni tanto qualcuno che procede "a un' altra velocita' " a piedi o in bicicletta con la pazienza che e' una delle cose che mi commuove di questa gente..., Km e Km di niente, di natura fantastica e desolata al tempo stesso, montagne come quelle dell'america sconfinata, piatte in cima, il deserto nero, e poi rosso e poi rosso ancora, in alcuni punti addirittura verde... a tratti ti aspetti di vedere gli indiani sbucare da dietro il prossimo monte... e quasi ti dimentichi di essere ancora in Marocco... Arriviamo dopo il tramonto a Tazarine in un alberghetto, mi sa l'unico, dove mangiamo da dio, ma dove le pareti delle stanze e il letto sono incandescenti per il caldo accumulato durante il giorno... (oggi 45-48...) e quindi dopo un'oretta insonne (assurdo per me che dormo praticamente in ogni situazione...) a cercare di non pensarci, decidiamo di fare come i dipendenti dell'albergo e andare a dormire sul tetto... Che bello!!!! Il cielo stellato sopra di noi e la fatica che piano piano lascia il posto al sogno... Peccato che alle 5 sorge gia' il sole e in questi posti supercaldi la vita inizia veramente all'alba,... oggi c'e' pure il mercato... La prossima meta e' la valle del Draa e poi Zagora ma prima di partire una capatina al piccolissimo souq di Tazarine... Qualcuno mi ha chiesto di descrivere le cose che piu' mi hanno emozionato: beh tra queste c'e' sicuramente il passeggio tra i mercati veri (ho visto anche quello di Skoura e di Zagora) del Marocco, non che il magnifico e grandioso souq di Marrakech, dove poi sono tornata, non sia emozionante, anzi, ma mi sembra un po' troppo ad uso e consumo dei turisti, non c'e' quello strano senso del tempo che avverti qui... si scambiano spezie e capre, somarelli e chiavi inglesi, henne', te' e menta, pomodori, aglio e cipolla, meloni e cocomeri, lentamente (fa troppo caldo per affrettarsi, e poi... perche' affrettarsi???) tristemente, dolcemente... nessuna parola a noi due turisti qui assolutamente per caso, nessuno che cerca di venderti nulla, nessuna occhiata a me che sono l'unica donna a passare nel souq (sono piuttosto coperta, indosso il velo, soprattutto nei posti pochissimo turistici per rispetto delle tradizioni del luogo, ma sono pur sempre bionda e con gli occhi verdi...), passo come se fossi invisibile, non potrei dire se e' pudore o indifferenza, niente curiosita'... e' una sensazione di liberta' che perdero' presto arrivando a Zagora... Ma continuiamo il racconto... Per arrivare a Zagora attraversiamo la bellissima valle del Draa... e' un miracolo vedere come l'acqua di un fiume da queste parti segni veramente la differenza, dopo due giorni di deserto arrivi in un posto dove e' un tripudio di verde, di fichi, che bambini festanti cercano di venderti lungo tutta la strada, bambini sorridenti ovunque che sguazzano nel fiume che e' tutto, e' vita, e' gioco, e' piscina e lavanderia... c'e' un'aria diversa da queste parti... il sorriso, che pure ho sempre visto sui volti di questa gente meravigliosa, anche in posti dove ci sarebbe ben poco di cui sorridere, qui e' 2

piu' solare, gli asinelli hanno un pelo luminoso e si vede che sono piu' sani, non come quelli pulciosi e distrutti che ho incontrato finora... il miracolo dell'acqua!!! La temperatura oggi e' veramente alta... e' l'unico giorno che sento veramente caldo faranno 50 gradi arrivando a Zagora sento mancarmi l'aria... si soffoca e una strana sensazione che pero' dura poco, forse perche' il corpo si abitua piuttosto rapidamente, forse per il piacere di aver trovato un albergo che e' le sette meraviglie, suggestivo con una piscina incantevole, il palmeto, l'aria condizionata in camera (Casbah Asmaa 50000 Lit...), forse per i piccoli accorgimenti seguiti che, ovviamente consiglio anche a voi: oltre a bere moltissimo io andavo con il foulard bagnato sulla testa e sul collo, dopo 10 minuti era asciutto, e io lo ribagnavo in modo da avere sempre la testa fresca, a volte ho bagnato persino la biancheria prima di uscire o la maglietta in macchina... funziona... OK dopo il Souq di Zagora e un bagno refrigerante in piscina (uno?... dieci), eccoci di nuovo pronti (e' lo stesso giorno in cui mi sono alzata alle 5... ) per ripartire verso il deserto di Mahmid... Ecco ci sono altri due italiani nell'albergo, sono appena arrivati e gia' li ho convinti, fra dieci minuti partiamo per andare a vedere il tramonto sulle dune a dorso di cammello... Mahmid e' l'ultimo posto abitato (???...) prima dell'algeria che e' a circa 60 Km, per arrivare bisogna attraversare un altro altipiano e la strada 100 Km non e' un granche'... Certo che il tramonto nel deserto e' sempre uno spettacolo (a Merzouga non l'ho visto ma in Tunisia, me ne sono fatta una scorpacciata...) e poi il dromedario, questo buffo animale, cosi' utile da queste parti... mi ricorda i dinosauri... Poi ci sono i cammellieri che in questo caso sono due ragazzini sui sedici anni (dio mio potrei averli in una delle mie classi), destinati a tirare un cammello con goffi europei o giapponesi o americani (mi sa che di americani qui ne vengono pochi...) sopra, a piedi nudi nella sabbia, senza possibilita' di riscatto, cammelliere a vita... il piu' delle volte non sanno nemmeno il francese che gli altri ragazzini loro malgrado sono costretti ad imparare... beh il viaggio valeva il sorriso di uno di loro che si e' illuminato quando ha sentito che io parlo un po' (solo un po') d'arabo... Il sole e' tramontato torniamo a Mahmid dove prendiamo il... boh sara' il centesimo te' alla menta in compagnia del padrone dei cammelli che parla invece bene l'italiano perche' ha studiato a Pisa molti anni fa... La vita e' strana... Mahamid-Pisa-Mahmid... Bene di nuovo in marcia verso il nostro prezioso albergo di Zagora... Attenzione a guidare di notte, le strade sono strette e c'e' sempre un pedone in agguato... Ci aspetta una bella nuotata in piscina e una cenetta a bordo piscina... ci credete che sono riuscita ha sentire freddo uscendo dall'acqua, freddo nel deserto, bah...) Domani i maschietti (ormai siamo in 4) e l'altra ragazza hanno deciso di sperimentare l'hammam (il bagno turco) suggestionati da numerosi film...io beh sono incerta... non so' se mi avranno... Dunque sono ancora a Zagora, ho visto il deserto di Mahmid e oggi e' un nuovo giorno... A soli 3 Km da qui c'e' un paesino Amzrou o qualcosa del genere dove prima del 1948 gli ebrei del posto fabbricavano l'argento. Dopo che gli ebrei marocchini si sono traferiti quasi tutti nello stato di Israele, posti come questo villaggio sono stati occupati dai nomadi che sono divenuti stanziali e hanno ereditato la fabbricazione dell'argento... quindi per una volta ho deciso "volontariamente" di farmi catturare dalla guida a scopo di compravendita... chissa' forse riesco a comprare qualcosa di veramente bello o antico o quantomeno di argento... 3

All'ingresso del paese decine di ragazzini ci vogliono accompagnare a vedere la vecchia mellah (citta' ebraica)... ne scegliamo uno, e' lui che vince sugli altri?..., e iniziamo il tour all'interno di un labirinto di casupole di fango e paglia, un vero labirinto stretto, dove la luce passa appena, un posto fresco e poverissimo... non penseresti mai che c'e' veramente gente che ci abita la' dentro... e invece si' ogni tanto qualcuno ci saluta, con quegli occhi grandi e quel sorriso bellissimo... Il mio cuore si stringe quando mi accorgo del numero pazzesco di bambini che ci sono qui... li vedi ovunque, sono piccoli, un anno, due, tre quattro... tutti ti chiedono qualcosa (portatevi sempre spicci e biro in quantita') e tu sai che non e' certo una biro che gli risolvera' la vita perche' il 99 per cento di loro non sapra' mai scrivere... la scuola non e' obbligatoria e da queste parti ce ne sarebbe veramente bisogno... Guardo questi occhioni, questi nasini incrostati, le mosche che si attaccano alle loro schiene e nemmeno un gesto per schiacciarle... dio penso una cosa terribile, che se qui qualcuno se ne porta via un paio di questi bambini forse nemmeno se ne accorgono... penso che forse qualcuno lo fara'..., penso ai traffici criminali e penso che qui il senso della vita e' un altro... Ma come posso comprare argento ora?... L'ho comprata, una croce del sud, da un ragazzo che e' uno di loro, che mi ha offerto il solito te' alla menta e grandi sorrisi di amicizia, insciallah tornerai ancora in Marocco... I bambini di Amzrou li portero' nel cuore per tanto tempo, nemmeno una foto per rispetto, ma le immagini stampate nel cervello... e guardate che purtroppo di posti poveri ne ho visti molti... Ad esempio una delle esperienze piu' toccanti della mia vita e' stata una settimana a Bombay quando avevo solo 10 anni, ma dove ho visto la poverta' vera, la fame, la malattia... quando sono tornata volevo diventare missionaria... ho fatto la prof. e piu' o meno ci siamo :). Va bene siamo di nuovo a Zagora e decidiamo di cercare il famoso hammam... l'idea di farsi massaggiare come Abatantuono in Marrakech Express... solleticava gli altri tre del gruppo... io che sono molto pudica anche sulle spiagge di casa nostra, pure nella doccia della palestra (e non perche' sono un mostro... :)), di spogliarmi proprio in un posto a sud del Marocco, nel mondo arabo... boh proprio non me la sentivo. Comunque accompagno gli altri... Vedere sara' sicuramente interessante!!! Eccome! Ad un angolo del palazzo ci dividiamo uomini da una parte e donne dall'altra. Varchiamo la porta del bagno e... siamo perdute... Una donna dall'eta' indecifrabile, con gambe magrissime e un ventre e un seno deturpato dalle gravidanze ci accoglie nuda e ci strattona indicandoci di spogliarci... In pochi secondi ci dobbiamo rendere conto della situazione... non ci sono lettini di legno, non c'e' gente avvolta in candidi asciugamano, non c'e' odore di pulito... soprattutto per terra c'e' una specie di fanghiglia marroncina dovuta alle scarpe... Vabbe' questo e' solo lo spogliatoio ma chissa' dentro... Le donne poi non sono in bikini come voleva rimanere la mia compagna di avventura... (che gia' ci ha ripensato...) e soprattutto particolare non da poco... qui sono donne e non sanno certo le lingue... qualcuna piu' giovane o piu' ricca sa un po' di francese... ma non lo so io... Insomma necessita' fa virtu' a gesti... con un po' di francese inventato, veramente all'alberto Sordi (quello "vero"... non il "nostro"...) con quel po' di arabo che ho studiato, sono riuscita a far capire alla donna che volevamo solo vedere come funzionava il bagno e che per noi faceva troppo caldo (vero tra l'altro...)... Ha capito!!! E ci porta nelle tre stanze, calda (sauna), media (caldissima uguale) e 4

fredda (fredda?... da queste parti, nel bagno turco...)... per terra buttate ragazze e donne di tutte le eta' tutte nude e quasi tutte incinte... Qualcuno li dovra' pur fare tutti quei bambini... eppure la consapevolezza della vita di queste donne lo avuta solamente ora... Una donna nuda, seduta per terra con il pancione dentro lo spogliatoio chesso' di una piscina dopo che ha fatto acqua-gym e che si gratta i piedi con il sapone... ve la immaginate??? Macche' da noi ogni figlio che nasce e' il primo figlio del mondo... la gravidanza e' un fatto mistico, magico, sacro... e dopo l'allattamento, tutte in palestra, dieta, forse pure un po' di mesoterapia per la cellulite... Boh forse mi rifaccio pure il seno... Qui i corpi sono distrutti... la gravidanza un fatto magico? qui e' strano non essere incinta... la ginnastica, lavare quintali di panni al fiume, badare a tutti quei bambini, ricamare tappeti, portare le capre al pascolo... il reggiseno, le creme antirughe, il preservativo, l'amore... e mi sa che pure di quello ce ne e' un po' poco con il fatto che la moglie e' ancora comprata, scambiata tra le famiglie... Aiuto se rinasco da queste parti preferisco nascere mulo che donna... Per la cronaca i maschietti il bagno e il massaggio l'hanno fatto e per loro e' stato piuttosto piacevole... eccetto per il fatto che il mio ragazzo si e' lussato la spalla durante il massaggio che e' vigorosissimo... Salutati i compagni "occasionali", ripartiti da Zagora abbiamo ripercorso la strada al ritroso, quindi Ouarzazate, l'atlante e di nuovo Marrakech... solo che rispetto al giorno in cui siamo arrivati e' davvero un'altra storia... il lutto per il re non c'e' piu' e la mitica piazza di Djema El Fna dopo il tramonto e' un tripudio di colori, odori, banchetti dove puoi mangiare per strada piuttosto bene, banchetti dove si bevono spremute d'arancia in quantita'... tutti ti chiamano, tutti vogliono offrirti qualcosa, frutta secca, un tatuaggio all'henne (ehm...fatto), farti mangiare, fare un foto con gli incantatori di serpenti (sdentati?... i serpenti)... in qualche angolo i cantastorie circondati di gente del posto, i turisti non capiscono niente, in un altro angolo incontri improvvisati di boxe, si accettano scommesse... Un vero formicaio, che di giorno si disperde per rovesciarsi nel suq, o meglio nei suq, che proprio dalla piazza cominciano... puoi trovare di tutto: dal settore alimentare, carne frutta verdura, al pellame, dalle sculture in legno agli strumenti musicali africani, dal ferro battuto alla ceramica, dai jeans e gli zatteroni, alle belle jellaba e sandaletti in cuoio o tipiche babbucce, dai tappeti ai gioielli... Solo che qui non ti chiamano tanto come a Zagora, e la contrattazione e' piu' umana, perche' la concorrenza e' spietata e i turisti sono moltissimi... Quindi e' un piacere perdersi passeggiando in queste viuzze, respirando l'oriente, fermarsi ogni tanto per un te' alla menta (secondo me da' assuefazione... dopo un po' non ne puoi fare a meno...) contrattare un po', andarsene per poi tornare e scoprire nel sorriso del commerciante che ti dice OK il prezzo e' giusto stringendoti la mano che ti sei fatto fregare un'altra volta... ma e' giusto cosi' e il bello e' anche questo! Dormivamo in un albergo (Hotel du Thazi) a due passi dalla piazza con piscinetta lurida e parcheggio, tre stelle ma terribile... tuttavia aveva una bellissima veduta sulla Koutubia, una torre che sovrasta la citta'... Sotto la Koutubia ho avuto il piacere di vedere lo "struscio" del sabato pomeriggio... e come nei nostri paesotti (ma pure a via del corso...) gruppi di giovanotti (un po' alla vitelloni ma piu' timidi) fanno gli occhi dolci a ragazze che passeggiano sotto braccio a mamma' oppure si accompagnano tra 5

loro... ma sempre rigorosamente separati maschi da femmine... a meno di non essere sposati... il tutto mentre il muezzin provava disperatamente a richiamare alla preghiera del tramonto... Bellissimo, vedere la nonna in abito tradizionale, tutta coperta, la mamma vestita all'occidentale ma con il velo, e la figlia con la maglietta sbracciata, testa scoperta e pure un po' di trucco... come mi sembra lontana Amzrou... Andiamo anche nella parte moderna commerciale in senso occidentale negozi, magazzini... ma non ha lo stesso fascino... Marrakech e' una citta' unica e spettacolare... penso che valga veramente la pena visitarla... almeno per un week-end. Ma il week-end e' finito e ripartiamo: siccome abbiamo ancora un solo giorno e Fes e' lontanissima da Casablanca dove dobbiamo prendere l'aereo, decidiamo di fare una puntata a Rabat, la capitale, passando per delle cascate che sono a 150 Km da Marrakech. Le cascate sono molto suggestive, soprattutto per il mare di ragazzini e turisti marocchini che vi campeggiano sotto, facendo tuffi, bagni... ma forse non le consiglio per chi deve fare un viaggio breve... penso che al mondo ci siano cascate piu' imponenti... Comunque valeva la pena anche se sono caduta durante l'escursione e il livido riportato e' passato solo da qualche giorno... (ormai e' passato un mese...) Ok altri 150 Km di minuscole stradine di montagna prima, e stradone piuttosto trafficate dopo e arriviamo a Rabat dove ormai e' sera e quindi l'unica cosa e' andare a cena... decidiamo di fare una mezza follia andando a mangiare in un palazzo ristorante (una delle 10 cose da fare secondo Lonely Planet... e noi obbediamo tanto ormai abbiamo fatto quasi tutto!!). Rabat e' una citta' ultramoderna dove tutti corrono e se appena rallenti con la macchina per cercare il nome della strada (tra l'altro qui usa poco segnarli...) ti strombazzano come pazzi... e orientarsi per arrivare alla Medina non e' semplicissimo: Ok chiediamo un'informazione. Riusciamo a beccare un tizio che poi si scopre essere un poliziotto che addirittura si offre di accompagnarci, che tanto abita proprio sopra il ristorante... WOW addirittura in macchina con un poliziotto marocchino... senza di lui non ce l'avremmo mai fatta. Ci lascia all'imbocco della intricata citta' vecchia dove ci viene a prendere un uomo in costume con una lanterna accesa per fare luce nei vicoli... dopo qualche minuto bussiamo alla porta anonima di un palazzo, aprono e... un posto eccezionale, un vecchio palazzo ristrutturato a ristorante, bellissimo, assolutamente tipico, silenzio e musica in sottofondo, camerieri e cameriere belli e curati nell'abbigliamento tradizionale, tavolini bassi, acqua calda e pezzette per lavarsi le mani prima di cominciare, campanello sul tavolo per chiamare i camerieri che spariscono per lasciarti solo, piatti elaborati che nel sud te li sogni e soprattutto un conto... vertiginoso (per rendere l'idea 10000 lire 2 bottiglie d'acqua minerale...) ma vabbe' per una volta... L'indomani e' il giorno del rientro ma prima di tornare verso Casablanca decidiamo di andare a vedere il palazzo reale (niente di che) e la moschea di re Hassan II con annesso il mausoleo di Mohammed V, padre di Hassan nonche' nonno dell'attuale giovane re Mohammed VI... e quando ormai non te lo aspetti ecco che il viaggio ti colpisce con un'altra emozione. Come sapete le moschee sono interdette ai non musulmani, ma in questa si puo' entrare perche' e' incompiuta... centinaia di colonne lasciate a meta', non c'e' il "tetto" ma solo la base, ma e' uno spettacolo, si 6

affaccia sul mare, molto suggestivo ma non e' di questa emozione che parlavo... Nel mausoleo c'e' la tomba del vecchio re che si puo' osservare da un parapetto rialzato... entriamo, non ci sono turisti ma solo gente del posto che va a pregare... e accovacciato in un angolo c'e' un vecchio, che legge cantando (e sfogliando il libro al contrario... ;)) brani del Corano in un modo che ti incanta... non capisci nulla, ma staresti li' per ore, nel silenzio, nella solennita' di quell'uomo che deve essere importante se puo' pregare davanti al re, boh una specie di vescovo o cardinale, che pero' ha molto piu' fascino e carisma e intensita' di molti dei nostri vescovi o cardinali... La gente commossa prega con lui e noi ce ne andiamo in silenzio, rilassati, piu' calmi avvolti ancora di un'atmosfera irreale... molto interessante!!! Riconsegniamo il Catorcio, che comunque ci ha ben servito fin qui, e prendiamo il nostro volo Casablanca-Roma via Malpensa (ma chi sara' quel genio che l'ha pensata questa storia di Malpensa...?) Casblanca-Milano in perfetto orario, a Milano 2 ore di ritardo... ma qui siamo in Italia... mica in Marocco... ;-) Il mio viaggio finisce qui... anzi dopo qualche giorno scopro IHV... e il mio viaggio e' ricominciato... spero di non avervi annoiato... un abbraccio Geo 7