Accesso stradale: da Arco di Trento seguire le indicazioni per Laghel. Seguire la strada fino ad un bivio con una chiesetta bianca: prendere a sinistra la ripida stradina che dopo un po' diviene sterrata. Arrivare fino al termine della strada (sbarra, crocefisso e fontana in cemento). Avvicinamento: prendere la mulattiera a fianco del crocefisso sino a quando sulla sinistra si incontra una piccola struttura in cemento e una porta in ferro. Pochi metri dopo percorrere la traccia di sentiero sulla sinistra che in breve conduce all'attacco della via (placchetta in metallo con inciso "Ridi Pagliaccio"). (0h15) Discesa: usciti dalla via, scendere attraverso il bosco e dei prati fino ad una strada asfaltata. Seguirla verso sinistra, direzione Arco. Dopo circa 200 metri prendere un sentiero sulla sinistra. Ad ogni bivio scegliere sempre il sentiero di sinistra che riporta sulla strada sterrata e quindi alla macchina. (1h30) Difficoltà: V+, un passaggio di VI/A0. Sviluppo: 8 lunghezze, per circa 300 metri. Attrezzatura: serie completa di nut e friends, chiodi e martello non sono necessari in quanto la via, pur essendo alpinistica, è protetta molto bene con chiodi vecchi e a pressione. Non indispensabili, ma decisamente molto utili per il secondo e terzo tiro sono 2 staffe (eventualmente rimpiazzabili da due cordini, ma non ugualmente efficaci). Esposizione: est. Tipo di roccia: calcare. Periodo consigliato: tutto l'anno per via della quota decisamente modesta (circa 250 m s.l.m.). Tempo salita: Circa 5 ore. Primi salitori: M. Ischia, U. Ischia, F. Calzà, 1975. Riferimenti bibliografici: Polidori W., Sarca Verticale, Alpine Studio Editore, 2017 Filippi D., Pareti del Sarca, Edizioni Versante Sud Arco, Alp Cartoguide, n 5, scala 1:25.000 Kompass n 071 - Alpi di Ledro - Valli Giudicarie, scala 1:50.000 Relazione Lunghezza 1, IV+/V, 40 metri: salire il pilastrino (o in alternativa il diedro rossastro alla sua destra) (attenzione, roccia marcia!); al suo termine camminare sulla cengia verso sinistra sino a portarsi alla base di un diedro grigio fessurato al termine del quale si sosta su un albero. Lunghezza 2, A0/V+, 40 metri: dalla sosta spostarsi sulla sinistra e salire il muro grigio fin sopra delle rocce strapiombanti (diversi chiodi a pressione). Da qui salire per la placca leggermente verso sinistra, puntando le piante dove, su cordoni, si sosta. Lunghezza 3, VI/A0, 40 metri: dalla sosta andare a destra, rimontando la lama che si stacca dalla parete fino a quando diventa una fessura a tratti strapiombante. Questa fessura è protetta da molti chiodi a pressione (tiro chiave). Al termine dei chiodi la fessura si allarga e diviene più arrampicabile: si sosta all'interno di una caratteristica nicchia usando un cordone su un masso incastrato. Lunghezza 4, IV, 20 metri: salire verticalmente un camino rimontando poi su un pulpito e sostare su spit (qui si incrocia una via sportiva). Lunghezza 5, IV+, 45 metri: scendere dal pulpito verso destra e risalire il profondo camino superando alcuni massi incastrati. Si sosta su cordini sotto un grande masso incastrato. Lunghezza 6, V+, 30 metri: proseguire all'interno del camino fino sotto ad un tetto, traversare a destra rimontando dopo circa 5 metri una paretina che conduce in breve alla sosta (2 chiodi o eventualmente un albero poco più in alto). Lunghezza 7, II/III, 50 metri: salire alcuni risalti andando verso destra fino ad un diedro che conduce sopra un piccolo pulpito. Qui traversare verso destra percorrendo un sentierino di pochi metri e sostare su arbusti. Roccia friabile. Lunghezza 8, V/IV-/III, 45 metri: proseguire sulla rampa erbosa verso destra sino a raggiungere un chiodo alla base di una placca. Salirla (più semplice sulla destra) e proseguire più semplicemente fino alla fine della parete. Note: bellissima via, di sicuro stampo alpinistico, anche se molto chiodata nei tratti chiave. Necessita comunque di una buona padronanza nelle tecniche di assicurazione "veloce" (nut, friends). Aggiornamento: relazione a cura di Emanuele Nugara, da una ripetizione effettuata con Simone Rossin il 2 maggio del 2009.
Il tracciato della via
Il pilastrino iniziale
Scuola di Alpinismo e Scialpinismo Guido Della Torre - http://www.scuolaguidodellatorre.it Sul secondo tiro La lama staccata all'inizio del terzo tiro
Scuola di Alpinismo e Scialpinismo Guido Della Torre - http://www.scuolaguidodellatorre.it Uscita dalle difficoltà del terzo tiro Il tetto del sesto tiro, da aggirare a destra
Il libro contiene la narrazione del Raid Scialpinistico svoltosi nel 2015 per celebrare i 40 anni della Scuola Guido Della Torre. Maggiori informazioni su http://www.nomosedizioni.it/spaziobianco