IL CONTESTO BIBLICO USI E COSTUMI DELLA BIBBIA A cura del pastore Franco Citarella



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IL CONTESTO BIBLICO USI E COSTUMI DELLA BIBBIA A cura del pastore Franco Citarella NASCITA ED INFANZIA La nascita di un bambino era sempre un'occasione di gioia per tutta la famiglia (Genesi 30:13) Il parto avveniva, in casa con l'assistenza di una "levatrice" (Esodo 1:15?17). Il neonato veniva lavato con acqua e strofinato con sale per "rinforzargli la pelle" e fasciato come una mummia perchè sviluppasse arti saldi e dritti (Ezechiele 16:4; Luca 2:12). Il bambino veniva nutrito al seno della madre o eventualmente, di una nutrice (Salmo 131:2; Esodo 2:6-7) sino al secondo o terzo anno. 1. Purificazione e riscatto Dopo il parto, la madre era considerata impura e rimaneva in casa per sette giorni, se si trattava di un figlio maschio, o per quattordici giorni se si trattava di una femmina (Levitico 12:1-2). L'ottavo giorno usciva per il rito della circoncisione del figlio maschio (Levitico 12:3), poi la madre attendeva altri 33 giorni per il maschio e 66 giorni per la femmina e, concludeva così il periodo di permanenza in casa (Levitico 12:4-5). Dopo tale periodo poteva recarsi nel tempio ed offrire il sacrificio per la sua purificazione (Levitico 12:6?8; Luca 2:22?24). Se poi il figlio era primogenito (apparteneva al Signore), i genitori avrebbero dovuto "riscattarlo" pagando al tempio, in cambio del primogenito, cinque sicli (Esodo 13:2; Numeri 18:15-16); 2. Circoncisione All'ottavo giorno di vita, ogni neonato maschio veniva circonciso dal capo famiglia o da un medico, ed in tale occasione gli si attribuiva il nome (Luca 2:21). Il rito della circoncisione era il segno distintivo del patto di Dio con il Suo popolo, come ordinato ad Abramo (Genesi 17:10-13,24-27; 21:4). Con la circoncisione ogni israelita diveniva partecipe dei diritti e degli obblighi di appartenenza al popolo eletto (Galati 5:3). Era obbligatoria per l'ammissione degli stranieri nel popolo di Dio. La massima umiliazione che si potesse infliggere ai pagani era chiamarli "incirconcisi" (I Samuele 17:26,36).

La circoncisione della carne è stata superata dalla circoncisione del cuore, cioè, dall'arrendimento del cuore a Cristo Gesù e dal patto di fedeltà nei Suoi confronti (Galati 5:6; 6:15-16; Colossesi 2:10?12). 3. INFANZIA ED ETÀ ADULTA Lo svezzamento (cioè la fine dell'allattamento) avveniva all'età di 2?3 anni ed era un'occasione per fare festa (I Samuele 1:23-24; Genesi 21:8). All'età di 13 anni il ragazzo raggiungeva l'età adulta sia legalmente che ecclesiasticamente, diventava cioè "figlio della Legge". La cerimonia che segnava il passaggio all'età adulta era chiamata "BAR MITZVAH". Con la maturità, il ragazzo poteva partecipare ai riti della sinagoga ed essere uno dei dieci uomini necessari per costituire una nuova sinagoga. L'episodio di Gesù dodicenne rimasto nel tempio, destò preoccupazione perchè non aveva ancora l'età adulta (Luca 2:42?51). LA MORTE E LE USANZE FUNEBRI La Bibbia esprime la realtà di due esperienze che limitano l'esistenza umana

(Ecclrsiaste 3:1-2). Il salmista afferma che la vita media dell'uomo è di 70/80 anni, ma ci sono notevoli eccezioni sia per eccesso che per difetto (Salmo 90:10). L'Antico Testamento non offre un quadro completo della morte e dell'aldilà. Viene però espresso il concetto di un mondo inferiore ("inferi") dove sono accolti i morti (greco Ades, ebraico Sheol), suddiviso in "seno di Abramo" per i buoni e "Geenna" per i malvagi (valle di Hinnon o di Tofet; Matteo 11:23; Luca 16:22-23; Matteo 5:22). Vi è anche un accenno alla resurrezione dei giusti e degli ingiusti (Giobbe 19:26-27; Daniele 12:2). Il Nuovo Testamento esprime più chiaramente l'assetto dell'aldilà, così come realizzato da Gesù: - Ha trasportato nel "Paradiso" i santi ed i salvati come attestato in Efesini 4:9-10; Luca 23:43; II Corinzi 12:3-4. - Ha fissato i tempi e le modalità della resurrezione dei santi e dei reprobi (Giovanni 5:28-29; I Corinzi 15:21?23; I Tessalonicesi 4:14?17; Apocalisse 20:4-5;12-13). L'espressione del dolore La morte di una persona cara era accompagnata da una libera manifestazione del proprio dolore (era necessario convincere lo spirito del defunto della sincerità del proprio dolore; Marco 5:38). Le manifestazioni più comuni erano: > Urla lancinanti e grida strazianti (Michea li paragonava al verso degli struzzi: Michea 1:8); > Ripetizione di frasi di compianto, lamenti ritmici, elegie funebri (II Samuele 18:33; 1:17-18); > Assunzione di piagnone di professione e suonatori di flauto (Geremia 9:17-18; Matteo 9:23); alla morte della moglie, anche il più povero doveva assumere una piagnona e dei suonatori. > Stracciarsi le vesti, scalzarsi, vestirsi di sacco, battersi il petto, radersi il capo o strapparsi i capelli, cospargersi di cenere, coprirsi il capo con un velo (Giobbe 1:20;2:12; Gioele 1:13; Esdra 9:3); > Abbandonare la cura personale, togliersi gli ornamenti, mettersi a sedere sulla terra, digiunare (II Samuele 14:2; Giobbe 2:7; I Samuele 1:11-12;3:35); Il lutto durava generalmente sette giorni; per Mosè ed Aaronne durò trenta giorni, per Giacobbe fu di settanta giorni (Giobbe 2:13; Deuteronomio 34:7-8; Genesi 50:1?3). La preparazione della salma La salma era tenuta in casa solo per un giorno e composta nella "sala di sopra" (Genesi 23:2-3; Atti 9:36-37), dove affluivano parenti ed amici per piangere e fare cordoglio (Atti 9:39). La salma veniva lavata, unta e cosparsa di aromi (II Cronache 16:13,14). Il corpo era quindi avvolto in un lenzuolo e poi fasciato, le mani ed i piedi tenuti con bende, sul capo veniva posto un sudario o un asciugamani (Matteo 27:59; Giovanni 19:40;11:44). IL CORTEO FUNEBRE Era contrassegnato da pianti, strepiti, lamenti, canti funebri (Luca 7:12-13). Il giorno stesso della morte, (fatta eccezione per il sabato ed i giorni festivi), la salma veniva trasportata a spalla su una specie di barella per essere seppellita fuori città (Atti 5:6,10; Luca 7:14; Matteo 8:28,34). Le donne aprivano il corteo in quanto, secondo la tradizione, è stata la donna ad introdurre la morte nel mondo (I Timoteo 2:14). IL SEPPELLIMENTO

Non ottenere onorata sepoltura era segno di estrema disgrazia (Isaia 14:19; Geremia 7:33). Era considerato un grande onore avere una tomba di famiglia ed essere seppelliti con i propri padri (Genesi 49:28?31; II Samuele 21:12?14). L'imbalsamazione non era praticata: Giacobbe e Giuseppe furono imbalsamati perchè sottoposti alle usanze egiziane (Genesi 50:1-3; 25-26). La cremazione era considerata un delitto (Amos 2:1): solo i cadaveri dei criminali erano gettati nella "geenna" fuori Gerusalemme (Marco.9:42?44). I cimiteri potevano essere pubblici o privati (Luca 7:12) e le tombe erano costitute da caverne naturali o scavate nella roccia (Genesi 23:19,20). Tombe per famiglie ricche erano atte ad ospitare più salme. Da una prima anticamera, si accedeva alla camera sepolcrale e si ricavavano nicchie nelle pareti. La tomba era chiusa con un macigno o si faceva scorrere un disco di pietra su apposita fenditura. Tale era la tomba di Giuseppe di Arimatea (Giovanni 20:1,2,6?8; Marco 15:46). Sepolcri scavati nella roccia (Isaia 22:16): erano tombe singole. C'erano poi monumenti o mausolei per nobili e re (II Cronache 16:13-14), tombe comuni riservate ai poveri ed agli stranieri per sepolture semplici (Geremia 26:23; Matteo 27:7). In primavera i sepolcri venivano imbiancati con calce per attirare l'attenzione dei passanti (il contatto con una tomba rendeva immondi Matteo 23:27). Dopo la sepoltura era usanza preparare da mangiare ai parenti affranti, per confortarli della perdita subita (era il "pane del lutto" Geremia 16:6-7). VESTITI - ORNAMENTI - IGIENE Presso gli orientali i vestiti erano un lusso: ci si vantava di possederne diversi, si davano in dono ed in cambio di grandi favori (Genesi 45:22; II Re 5:4,5). I V E S T I T I Abbigliamento comune La biancheria intima era costituita, da una camicia ed una mutanda o perizoma. Il nudo della Bibbia consisteva nel rimanere con la biancheria intima soltanto (Marco 14:51,52; Giovanni 21:7). Sull'intimo si indossava la tunica o vestito di sotto (I Samuele 2:19):

Era costituita da due pezzi di tessuto cuciti orizzontalmente all'altezza della vita, con un taglio a "V" per il capo e due tagli per le braccia. Poteva essere di lino, di cotone o di lana: era di sacco o di pelo di capra in caso di lutto o di penitenza, (Isaia 20:2). Le tuniche da uomo arrivavano alle ginocchia ed erano di colore blu, marrone o variopinte (Genesi 37:3). Le tuniche da donna arrivavano fino alla caviglia ed erano di colore azzurro, rosa o beige con i bordi del collo ricamati. Per lavorare o correre, gli uomini sollevavano i lembi della tunica e li infilavano nella cintura (I Re 18:46) : era il "cingersi i fianchi", cioè il procedere speditamente e l'essere pronti per partire (I Pietro 1:13; Luca 12:35). Per la notte non si indossavano indumenti particolari: si allentava la cintura e si dormiva con la tunica d'estate, con tunica e mantello d'inverno. La tunica era stretta alla vita da una cintura di cuoio o di tessuto rozzo (Matteo 3:4). Aveva un'altezza di circa 15 cm. e talvolta era fatta in modo da potervi conserare denaro o effetti personali (Matteo 6:8). Era anche usata per infilarvi la spada o il pugnale (Giovanni 18:10,11; II Samuele 20:8). Sopra la tunica si indossava il mantello o vestito di sopra (I Samuele 24:5; 28:14). Era in pesante tessuto di lana con una cucitura alle spalle e due tagli per le braccia, oppure un'ampia vestaglia con larghe maniche. Sul davanti aveva tasche interne atte a portare frutti, cereali ed altro (Rut 3:15; Esodo12:34). Era l'unica protezione contro il freddo soprattutto di notte. Qquando lo si prendeva in pegno per un prestito lo si doveva restituire al legittimo proprietario ( Esodo 22:26,27). Un tribunale ebraico poteva espropriare la tunica ma non il mantello del perdente (Matteo 5:40); il ladro invece rubava il mantello (Luca 6:29). Ai quattro lembi del mantello si cucivano delle nappe o frange azzurre con cordone violetto (zìzith o tallith), con su scritti i versi della Legge (Numeri 15:37?40; Matteo 23:5). Ai piedi si portavano calzari molto semplici (Atti 12:8). Erano sandali di cuoio o zoccoli di legno legati alle caviglie con lacci di pelle (Genesi 14:23; Marco 1:7) per cui era facile che i piedi si impolverassero abbondantemente (Luca 7:44; Giovanni 13:4-5). I sandali si usavano metaforicamente quali: Conferma di un contratto (Rut. 4:7); Auspicio di possesso (Salmo 60:8); Segno di rispetto e purificazione (Es.3:5); Atto di sottomissione (sciogliere o portare i calzari altrui; Atti 13:25;Matteo 3:11). Come copricapo, i ricchi ed i religiosi usavano un turbante (Ezechiele 24:17). Gli uomini portavano un pezzo di stoffa annodato sulla fronte con un nastro (I Corinzi 11:4). Le donne aggiungevano al pezzo di stoffa un velo che scendeva fino alla cintura (Genesi 24:64-65). Abbigliamento dei Farisei e degli Scribi Oltre i normali vestiti avevano in píù le filatterie (Tephillin), che consistevano in piccole pergamene contenenti versi biblici (Esodo 13:9). Tali oggetti si legavano al braccio sinistro e sulla fronte (Deuteronomio 6:6?8; 11:18). I farisei ne facevano motivo di ostentazione (Matteo 23:5). Abbigliamento di Cristo Gesù La tunica di Gesù era tra le più comuni: non era rossa (colore militare), non era bianca (così apparve alla trasfigurazione), probabilmente era marrone o blu. Aveva però una particolarità: era senza cucitura centrale, cioè di un unico pezzo: per cui il mantello fu strappato, ma la tunica fu assegnata tirando a sorte (Giovanni 19:23,24).

2. ORNAMENTI Gli uomini ne usavano relativamente: l'anello, che serviva come sigillo e segno di appartenenza (Ester 3:10?12; Luca 15:22). Il bastone, lavorato nel manico, usato come difesa da attacchi di animali (Salmo 23:4). Le donne avevano di più ornamenti. Sulla fronte portavano un cerchio con le monetine della dote (Luca 15:8,9). Si usavano ori intrecciati con i capelli (I Pietro 3:3), orecchini, anelli, braccialetti, collane, ecc.(isaia 3:18?21): Dio condanna tutto ciò ed invita alla modestia (Esodo 33:4?6; I Pietro.3:3,4); Il velo, in pubblico era portato da tutte le donne rispettabili, solo le donne equivoche mettevano in mostra i capelli (Luca 7:37-38; I Corinzi 11:1). I cosmetici: erano usati per colorare gli occhi e le unghie delle mani e dei piedi (Ezechiele 23:40) 3. IGIENE Il bucato: I vestiti si lavavano immergendoli in un corso d'acqua e sbattendoli su pietre piatte (Atti 16:13). Il sapone era fatto con oli o con àlcali o potassa (Geremia 2:22; Malachia 3:2). Gli specchi: erano di metallo lucido alquanto opaco (Esodo 38:38; I Corinzi 13:12). La barba era simbolo di virilità: sbarbarsi era proibito dalla Legge (II Samuele 10:4-5). Spuntare o tirare la barba a qualcuno era grave ingiuria (Isaia 7:2). Trascurare la barba era atto di negligenza o segno di dolore (II Samuele 19:24); Riguardo ai capelli, gli israeliti li portavano abbastanza lunghi (Cantico dei Cantici 5:11). Era indecoroso per una donna tagliarsi i capelli (I Corinzi 11:6,15). La calvizie era disprezzata e segno di sospetta lebbra (II Re 2:23). Le acconciature All'epoca del Nuovo testamento, molti uomini imitavano la moda romana, portavano i capelli corti e non avevano la barba. Le donne lasciavano crescere i loro capelli e li acconciavano con trecce e pieghe. Talvolta si pettinavano secondo la moda romana, raccogliendo i capelli, stretti da una retina, sulla cima della testa.

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