Al film non ho dato una mano, do semmai i piedi inquantochè il vangelo è un lungo cammino verso la verità Alfonso Gatto, poeta e interprete di Andrea apostolo nella pagina precedente veduta della mostra allestita presso l Eremo di Fonte Avellana (PU)
P.P.P.P. Pier Paolo Pasolini pittore La mia prima visione del film Il vangelo secondo Matteo di Pier Paolo Pasolini e in particolare dell incontro con il volto di Pietro e degli altri discepoli che si sollevano a guardare Gesù che li chiama alla sequela mentre conducono la loro vita di pescatori, è stata folgorante. La bellezza di quel film mi ha talmente colpito che ora, anni dopo, sono qui a presentare questi dipinti per verificare l idea che in quel mentre mi colpì: quelle immagini che scorrevano nello schermo erano costruite con così tanta perizia e ispirazione che mi sembravano dei veri e propri quadri. Pasolini mi appariva non più come regista ma come un pittore di ritratti. E qui, ora, ne abbiamo la prova (o la confutazione di ciò). Dal canto mio non ho fatto altro che un semplice lavoro di traduzione: dal formato filmico a quello pittorico, dalla rapidità della successione di frames all immagine fissa e immobile, dal riproduttore tecnologico alla tradizionale tela dipinta. Ma per il resto l immagine è esattamente quella del film, fermata al minutaggio indicato nel titolo della tela. In questi lavori non mi considero altro che un traduttore: l immagine è la stessa ma tradotta, da un linguaggio ad un altro. Questi dipinti non sono solo un omaggio all arte pittorica di Pasolini ma anche all amore e alla dedizione verso il mistero dell uomo che traspare da questi volti, frutti di una scelta di casting tipica del cinema neorealista che prendeva dalla strada i propri tipi umani piuttosto che volti di attori di professione. Questi visi, scelti da Pasolini e poi ri-scelti da Gesù nella finzione del film come suoi discepoli, non sono facce di attori ma di uomini popolani. E ancora oggi, per una società che punta sulla sofistificazione culturale e la brillantezza del carattere e dell intelletto come valori con cui distinguersi questi volti sorpresi dalla loro stessa impreparazione (come attori e come, perchè no, discepoli) appaiono di scandalo. Eppure così simili appaiono Pasolini e Gesù in questa loro scelta di uomini non cercati fra sapienti e intelligenti ma fra ciò il mondo disprezza e considera di poco valore. Pasolini affermava che il suo essere religioso non era confessionale, cioè legato a un credo, ma era dato dal suo sguardo non naturale e non laico verso le cose del mondo: per lui tutto era miracoloso. Questi suoi primi piani, qui riproposti e tradotti, dove l estetica e la politica inscindibilmente e mirabilmente si fondono, possono avere il pregio di darci per un attimo quel suo stesso sguardo che carpisce il sacro nella terra. E noi, abbiamo mai visto un uomo così? Santarcangelo, 11 Agosto 2017
Il Vangelo secondo Matteo 32 52 (Pietro) 2017, olio su tela, 110x190cm
Il Vangelo secondo Matteo 32 56 (Andrea) 2017, olio su tela, 110x190cm
Il Vangelo secondo Matteo 33 45 (Giacomo) 2017, olio su tela, 110x190cm
Il Vangelo secondo Matteo 33 48 (Giovanni) 2017, olio su tela, 110x190cm
nella pagina precedente Il Vangelo secondo Matteo 33 45 (Giacomo) - particolare nella pagina successiva veduta della mostra allestita presso l Eremo di Fonte Avellana (PU)
Il Vangelo secondo Matteo 34 11 (I primi quattro discepoli seguono Gesù) 2017, olio su tela, 230x400cm
Il Vangelo secondo Matteo 34 11 (i primi quattro discepoli) - particolare
Elvis Spadoni (Urbino 1979) dopo studi teologici si iscrive nel 2007 all Accademia di Belle Arti di Urbino in indirizzo pittura dove si diploma nel 2016 con una tesi sulle teorie estetiche di W. Benjamin sull evoluzione dell arte contemporanea a seguito dell imporsi di tecniche artistiche quali la fotografia e, soprattutto, il cinema. Predilige il grande formato e Il suo stile pittorico usa come linguaggio la riproduzione mimetica della realtà (quadro come specchio del mondo) con l intromissione nella composizione di grandi pause di bianco. Il soggetto prediletto è la figura umana, in particolare la propria, che egli usa spesso come protagonista delle proprie tele, declinandole in diversi temi tra cui spicca quello dell arte sacra (l ultima mostra a tal riguardo è La glora e il mantello presso il monastero di Camaldoli, 13 Lug-15 Set 2017, a cura di Giovanni Gardini). Questo lavoro sul Vangelo secondo Matteo di Pier Paolo Pasolini è invece sui generis, il primo che utilizza materiale totalmente tratto dal cinema. Vive e lavora a Santarcangelo di Romagna (RN) CONTATTI Il suo portfolio è scaricabile dalla pagina web www. spadonielvis.com elvis.spadoni@gmail.com / 3396266758