L'io nel Cammino dello Sviluppo Integrale 1

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Transcript:

L'io nel Cammino dello Sviluppo Integrale 1 di Laura Boggio Gilot Sin dalle sue origini la psicologia si è chiesta quale fosse la natura della psiche umana e quale la vera essenza dell'interiorità. La risposta a questo interrogativo è profondamente mutata nel corso dello sviluppo storico della psicologia, e il suo mutamento dipende dalla trasformazione della concezione del mondo in cui il modello della psiche è studiato. Così, nella psicologia biomedica della prima psicoanalisi e del comportamentismo, sviluppatisi nell'ambito della scienza meccanicistica, la visione della psiche doveva rispecchiare il modello biomedico in cui essa veniva studiata; in questo contesto, i fenomeni psichici osservati si riferivano allo spazio della storia biografica e alle dimensioni pulsionali vicine all'esperienza corporea. Con l'evoluzione della visione del mondo e del modello scientifico, l'immagine della psiche si è andata allargando, dalle dimensioni istintuali ed emotive, connesse alla vita del corpo, alle dimensioni cognitive e creative connesse alla vita della mente, sino alla dimensione spirituale, riconosciuta come vetta dell interiorità e parte indivisibile della realtà universale. Questa visione appartiene alla psicologia transpersonale, la cosiddetta Quarta Forza della psicologia che riconosce una totalità umana in cui la parola psiche, così come la intende la psicologia ordinaria, appare riduttiva e riferita solo a una parte dell interezza che comprende dimensioni sensoriali, emotive, cognitive e spirituali. In questo contesto l approccio più significativo appartiene a Ken Wilber. Lo studioso americano sintetizza le conoscenze della psicologia scientifica e della tradizione meditativa sapienziale e sviluppa un modello integrale che afferma una visione evolutiva della vita e della salute mentale, legando il benessere e la sanità all espressione delle potenzialità di corpo, mente, anima e Spirito. Secondo Wilber l arco generale dello sviluppo va da uno stadio preegoico-prepersonale ad uno egoico-personale ad uno transegoico-transpersonale e coincide con il passaggio dalla subcoscienza all autocoscienza alla supercoscienza e con l evoluzione della morale da uno stadio egocentrico ad uno sociocentrico ad uno cosmocentrico. L arco dello sviluppo è il risultato di un processo di integrazione delle potenzialità fisiche, emotive, mentali e spirituali che vedrà l organizzazione delle linee evolutive della personalità (cognitiva, affettiva, morale, motivazionale ) svilupparsi secondo modalità sempre più complesse e organizzate 2. Muovendosi in questo ambito di ricerca, la scrivente si è dedicata allo studio della integrazione della personalità e in particolare all integrazione dell io. Poiché lo stadio dell io è un traguardo da raggiungere dalla prospettiva prepersonalepreegoica e prepersonale infantile, ma è una tappa da superare dalla prospettiva matura transegoica-transpersonale, comprendere il suo sviluppo, ovvero le strutture che lo 1 Boggio Gilot L., Il cammino dello sviluppo integrale, Satya-Edizioni AIPT, Roma 2005. 2 Wilber K., Integral Psychology, Shambhala, Boston & London 2000. Pagina 1 di 8

caratterizzano, è di cruciale importanza, soprattutto per evitare possibili pre-trans confusioni del reale stadio evolutivo. Cruciale per procedere nella trattazione è la chiarificazione della parola io in rapporto al Sé che assume nelle diverse scuole di psicologia diversi significati. Nella psicologia scientifica l io è un termine descrittivo per designare un centro di personalità che ha continuità nel tempo ed è capace di funzioni regolatrici e integrative che danno la possibilità di pensare e riflettere su sé stessi, distinguere la realtà dalla fantasia ed esercitare un ruolo su impulsi, desideri e volontà. Nell accezione psicoanalitica l io si sviluppa attraverso la disidentificazione del sé quale matrice psicofisiologica originaria dal mondo oggettuale (inteso come figura di riferimento affettivo) ed è un membro della struttura tripartita super-io, es, io. In questo contesto l io corrisponde a specifiche funzioni di adattamento alla realtà e si sviluppa dai tre anni all età adulta ove raggiunge l apogeo della maturità. Includendo le suddette conoscenze, la psicologia transpersonale riconosce all io non solo le sue funzioni adattive, organizzative e difensive, ma anche la natura di essere uno stadio della crescita preceduto da uno stadio preegoico e seguito da uno stadio transegoico. L io quindi è visto perciò come un parziale centro di coscienza della personalità, distinto dal Sé che rappresenta la totalità bio-psico-spirituale e un centro di coscienza transpersonale che trascende e regola la vita dell io 3. 3 Jung C. G., Opere, Bollati Boringhieri, Torino. Pagina 2 di 8

L io nella sua compiutezza di funzioni corporee, sensoriali, emotive e mentali, crescendo e ampliando lo spettro della sua strutturazione andrà sempre più fortificandosi e quindi dilatandosi sino a divenire lo strumento ideale del Sé che lo guiderà nella sua esistenza temporale seguendo principi universali di armonia. La crescita integrale dell io comprende tre fasi evolutive: quella dell io adattato corrispondente all integrazione della struttura tripartita, quella dell io centauro quale fase più matura e corrispondente all integrazione di corpo-mente e quella dell io spirituale che è allineato al Sé e aperto all integrazione degli archetipi dell Anima (v. grafici seguenti). Per quanto si riferisce all io adattato, esso è la meta di un percorso che inizia intorno ai tre anni sotto la pressione degli impulsi e sotto la direzione genitoriale normativa dell educazione genitoriale che diviene interiorizzata andando a costruire il super-io, codice di rettitudine nel comportamento utile a sviluppare l adattamento alla realtà. Sotto la guida del super-io, l io mette in atto le difese dagli impulsi (es) impedendone gli eccessi dannosi alla capacità di svolgere i ruoli della vita 4. Questa prima fase dello sviluppo dell'io prepara l'adattamento alla società, in cui il bambino diventa capace di inserirsi in maniera costruttiva nel contesto familiare e scolastico preparandosi a interagire con la società e il mondo del lavoro 5. La fase dell'adattamento comprende tutto il passaggio dall'infanzia all'età adulta, in cui l'io cresce integrando parte delle potenzialità corporeo-mentali, e in particolare le componenti strutturali degli istinti di aggressività e sessualità, del pensiero autoriflessivo e della morale convenzionale. Ciò comporta controllo degli impulsi e rimozione delle pulsioni pericolose e indesiderate che possono opporsi al processo integrativo. I disturbi dell'io adattato nell'arco dello sviluppo comprendono la sofferenza psicodinamica (psicosi, borderline, nevrosi): caratterizzata da sentimenti quali complessi di colpa, inferiorità, abbandono, inibizione dell'azione, paura, ostilità, invidia, vergogna, ecc. Mentre nella psicoanalisi l'io adattato alla società, capace di autoaffermarsi nel mondo, è il più alto livello di raggiungimento evolutivo, con la psicologia umanistico-esistenziale, si delinea una fase più matura, definita come quella del "centauro" (unione della natura umana e di quella animale a indicare l'interezza corporeo-mentale), che Maslow 6 identifica come arco dell'autorealizzazione, in cui si realizzano i talenti e la creatività individuale. Questa fase comprende una strutturazione più matura dell'adulto. La struttura tripartita diventa unitaria. Il super-io, l'io e l'es compongono una unità in cui la personalità acquista una maggiore complessità, liberandosi dai condizionamenti familiari e acquistando un sistema di valori più ampio e postconvenzionale. L'io centauro sviluppa il coraggio di esistere indipendentemente dal consenso degli altri: l'autonomia dal conformismo è la rinuncia all'accettazione in nome dell'autorealizzazione. Aspirazioni, talenti, valori, sforzo dì raggiungerli ed esercitarli nella vita contraddistinguono la capacità dell'adulto maturo. L'opus dell'integrazione comprende la "derimozione", cioè il recupero delle pulsioni rimosse dall'io adattato e una revisione dei suoi contenuti al servizio delle mète dell'io adulto 7. È questa una regressione al servizio dell'io che permette di riorganizzare il materiale rimosso attraverso la sua trasformazione per scopi di autorealizzazione. 4 Jacobson E., Il sé e il mondo oggettuale, Martinelli, Firenze 1974. 5 Boggio Gilot L., Crescere oltre l'io, Cittadella, Assisi 1997. 6 Maslow A., Verso una psicologia dell'essere, Astrolabio Ubaldini, Roma 1971. 7 Maslow A., op. cit. Pagina 3 di 8

I disturbi nella fase del centauro costellano la sofferenza esistenziale: noia e insoddisfazione della vita, senso di incompletezza, bisogni superiori non soddisfatti, mancanza di senso della vita, infelicità in presenza di appagamenti egocentrici, sino all'angoscia esistenziale. I conflitti di base sono quelli tra bisogni di crescita e bisogni di sicurezza 8. Con la psicologia transpersonale si è potuto studiare una fase ancora più matura dell'io, che si riferisce all'autotrascendenza, in cui l'io riconosce la sorgente spirituale del Sé e si allinea ad esso, liberandosi progressivamente dalla sua natura egocentrata 9. Questa fase comprende l'arco che va dalla massima maturità egoica, intesa come interezza corporeo-mentale, al risveglio transegoico nei riguardi dell'esistenza dell'anima, ovvero degli archetipi spirituali nelle vette del l'interiorità. L'allineamento al Sé permette l'integrazione di componenti archetipiche che portano alla maturazione della coscienza universale. La coscienza universale non pensa in termini di "io" e "tu" ma in termini di sintesi, unità e armonia con la vita, in accordo con le leggi e i principi spirituali. In questa fase si dovranno affrontare e trasformare contenuti egoistici onde riorganizzare i poteri dell'io al servizio della vita. Il processo integrativo realizza così una regressione al servizio della trascendenza che affonda nelle matrici dualistiche e separative dell io. La sofferenza spirituale nello stadio dell'io allineato al Sé è dovuta al conflitto tra l'aspirazione alla completezza e alla realizzazione spirituale, e la spinta dei fattori egoistici che impediscono l'accordo con i valori universali. Questi fattori sono: orgoglio, avidità, possessività e tutti gli attaccamenti narcisistici. Si può dire che l'io, come personalità dotata di funzioni, cresce, evolve e matura: dall'autoaffermazione all'autorealizzazione e all'autotrascendenza. Dall autoaffermazione che rende però anche dipendenti dal complesso sociale all autorealizzazione in cui si sviluppa una propria autonomia dalla società e un coraggio di esistere in base alle proprie aspirazioni e talenti, sino all autotrascendenza, che porta l'io a diventare strumento e veicolo di espressione dei principi universali. Esiste una profonda differenza tra l'io separato dal Sé, completamente identificato con la propria dimensione corporeo-mentale, ignorante della realtà più vasta da cui deriva e inattualizzato nelle potenzialità transpersonali di intelligenza, volontà e amore, e l'io allineato al Sé, che si è aperto alla sorgente trascendente e alla vita universale e da cui affluiscono verità, bellezza, bontà, portatrici di forza, di felicità e di certezza. Da questa posizione l'io può realizzare la finale ricongiunzione con il Sé, ove quella personalità che si era creduta divisa e diversa si riconosce unita con il suo trascendente Principio, e si risveglia come parte dell'essenza universale. Il cuore del Sé si riconosce identico al cuore del Tutto. Ogni stadio ha le sue caratteristiche strutturali e le sue finalità evolutive. La finalità dell'io adattato è delineata nelle parole di Freud: "Dove c'è l'es ci sarà l'io". Il mancato passaggio alla vita dell'io adattato alla società è causa della psicopatologia dinamica (nevrosi, psicosi, borderline). La finalità del centauro è rivelata in queste parole di Maslow: "La vita umana non sarà mai capita se non si terrà conto delle sue aspirazioni più alte: lo sviluppo integrale, l'autorealizzazione, lo sforzo di raggiungere la sanità, la ricerca dell'identità e 8 Maslow A., op. cit. 9 Assagioli R., Principi di psicosintesi terapeutica, Astrolabio, Roma 1973. Pagina 4 di 8

dell'autonomia devono essere ammesse senza discussione come tendenze umane assai diffuse, e forse universali". L'impedimento al raggiungimento dell'autorealizzazione determina le patologie cognitivo-esistenziali. La finalità dell'io spirituale allineato al Sé è quella dell'apertura della coscienza alla vita universale, da cui derivano il riconoscimento del compito e dello scopo dell'esistenza e l'allineamento della vita individuale con quella universale. L'impedimento alla realizzazione di questa finalità evolutiva è causa di una sofferenza spirituale emblematizzata da queste parole di Raphael: "Tu sei una fiamma del fuoco unico che tutto pervade. Vivi nel conflitto e nella solitudine dell'io perché ti consideri una fiammella distinta dalla fonte" 10. 10 Raphael, La triplice via del fuoco, Asram Vidya, Roma 1986, 2 a ed. 1999. Pagina 5 di 8

FASE GRADI DI INTEGRAZNE... NELLE PAROLE DI DIVERSI STUDSI SÉ Integrazione degli archetipi dell'anima Tu sei una fiamma del fuoco unico che tutto pervade. Vivi nel conflitto e nella sofferenza perché ti consideri una fiammella distinta dalla fonte Autorealizzarsi significa svelare l Essere principiale e la pienezza che sono al di là dell io. Raphael Io spirituale Io centauro SUPER- Integrazione di corpo-mente La vita umana non sarà mai capita se non si terrà conto delle sue aspirazioni più alte: lo sviluppo integrale, l autorealizzazione, lo sforzo per raggiungere la sanità, la ricerca dell identità e dell autonomia devono essere ammesse senza discussioni come tendenze umane assai diffuse e forse universali. Maslow Integrazione della struttura tripartita Dove c è l es ci sarà l io. Freud ES Io adattato Pagina 6 di 8

FASE PROCESSO DELLA INTEGRAZNE DISTURBI DELLA INTEGRAZNE SÉ Purificazione dall'egoismo (regressione al servizio della trascendenza) Sofferenza spirituale Io spirituale Io centauro SUPER- Derimozione e trasformazione per scopi adulti (regressione al servizio dell'io) Sofferenza esistenziale nevrosi ES Controllo delle pulsioni e rimozione primaria Sofferenza psicodinamica nevrosi Io adattato Pagina 7 di 8

Nel suo libro Integral Psychology, Ken Wilber afferma che il processo di integrazione della personalità richiede una pratica integrale che allea psicologia e meditazione attraverso un lavoro a livello corporeo, emotivo, mentale e spirituale. Le indicazioni generali della pratica integrale sono quelle di sviluppare modalità e tecniche che agiscono sull individualità totale, non solo in rapporto con la propria interiorità ma nel rapporto con la società e la cultura. Un aspetto fondamentale dell approccio integrale è la pratica etica applicata al pensiero e al comportamento: essa coltiva qualità spirituali di sincerità, autenticità, innocuità, tolleranza e comprensione che sono il contesto in cui svolgere il lavoro corporeo e psicologico. Per il corpo sono consigliati le discipline fisiche occidentali e orientali tra cui lo yoga, il tai chi, mentre per il lavoro sulle emozioni si possono utilizzare gli approcci psicocorporei della psicologia umanistica e per il lavoro sul pensiero consigliamo le pratiche meditative di consapevolezza e autosservazione che possono affiancare e arricchire i metodi introspettivi. Accanto alle pratiche suddette consigliamo lo studio della sapienza meditativa per gli insegnamenti che essa contiene sui grandi temi dell esistenza che aprono il cuore al senso universale della vita. Attraverso le pratiche meditative si riconoscono e si affrontano i veleni della mente ignorati nella psicologia scientifica, come l inconsapevolezza, l egoismo, l orgoglio, l avidità, ecc. e si apprendono modalità e principi atti a sviluppare qualità della salute come la consapevolezza, il discernimento, l umiltà e l accettazione 11. Oltre ad essere un lavoro psicoterapico rilevante nei diversi disturbi emotivi e comportamentali, l approccio integrale è di straordinaria utilità nella cosiddetta psicopatologia della normalità, lo stato della personalità che non ha sviluppato le sue potenzialità e ha accesso limitato alla sua intelligenza, forza e creatività. È questa la sofferenza narcisistica dell ego separato dalle matrici spirituali e universali della vita che affligge l uomo moderno e si estende alla nostra sociocultura. Ci sembra sempre più evidente che un approccio globale alla comprensione dei temi della salute dovrà collegare la tradizione scientifica che si occupa delle problematiche psicopatologiche alle tradizioni sapienziali e meditative che si occupano della crescita e della salute oltre la normalità. Questo incontro delle vie conferisce un integralità alla psicologia che è ormai indispensabile dalla prospettiva del suo sviluppo storico ed è condizione di una più espansa e profonda conoscenza della natura della salute, della sofferenza e della guarigione della mente a livello individuale e collettivo. È più evidente e lo sarà sempre di più che la sola psicologia in grado di fronteggiare la disperazione e lo smarrimento dell umanità attuale sarà una psicologia integrale. Solo questa infatti, accogliendo la millenaria sapienza spirituale, possiede i metodi per sviluppare la consapevolezza delle forze buone di cui ogni essere umano è intimo portatore e potrà promuovere quella fiducia e quella speranza senza la quale né la guarigione della mente, né la pace nel mondo possono realizzarsi. Ci auguriamo che lo sforzo congiunto dei ricercatori del campo contribuirà a questo nobile obiettivo che ci vede fratelli e alleati al servizio della vita! 11 Boggio Gilot L., Curare mente e cuore, in preparazione. Pagina 8 di 8