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Informazioni sui siti, su collezioni museali, su mostre, così come documentazioni risalenti a ricerche condotte in passato, pubblicazioni, e notizie sullo stato dei siti e il traffico illecito di reperti sono reperibili in vari siti web. Di seguito alcuni esempi: http://www.getty.edu/research/exhibitions_events/exhibitions/palmyra/index.html http://royalasiaticsociety.org/film-footage-of-excavations-in-iraq/ http://www.varldskulturmuseerna.se/medelhavsmuseet/program/kalendarium/for edrag/syria-and-iraq-culture-at-risk-illicit-trafficking-of-cultural-goods/

Ebla Bibliografia: P. Matthiae, Ebla. La città rivelata; P. Matthiae, Ebla. La città del trono; P. Matthiae N. Marchetti, Ebla and its Landscape, 2013. Città siriana dell età protodinastica, scoperta e indagata dalla missione archeologica italiana guidata da Paolo Matthiae sul sito di Tell Mardikh, situato a 55 km a sud di Aleppo, a partire dal 1964. Tra i siti della Siria e Iraq è quello che ha subito al momento minori distruzioni. Il regno di Ebla era menzionato nei testi accadici (iscrizioni di Sargon e Naram-Sin che condussero spedizioni militari nella regione), ma l identificazione di Tell Mardikh con l antica capitale suscitò discussioni e fu confermato solo con la scoperta di un iscrizione posteriore al periodo accadico, in cui il nome della città era menzionato insieme a quello del suo re.

Il toponimo era menzionato anche in una fonte posteriore, un testo egiziano, che rivela l esistenza della città e la sue vicende anche in epoca successiva.

Busto del re Ibbit-lim (ca. XX sec.a.c.) che, rinvenuto nel 1968, consentì di identificare il sito. Egli si appella mekum (re) di Ebla.

L interesse per la cultura della Siria antica si era intensificato dopo gli scavi ad Alalakh che avevano messo in luce tratti originali di tale cultura e la sua rilevanza rispetto all area mesopotamica, confermata del resto dagli scavi sul sito di Tell Hariri/Mari sul medio Eufrate. L ampiezza del sito di Ebla (ca. 56 ettari) e le scoperte che vennero fatte fin dai primi anni confermarono la sua importanza per interpretare la cultura siriana antica, tanto che venne adottato un sistema di classificazione cronologica parallelo a quello più generale dell età del Bronzo.

Il periodo di maggior splendore del regno, e quello meglio documentato dalle fonti locali, è il periodo protodinastico III (2400-2300 a.c.), quando funzionava un palazzo che amministrava la città e l intero regno e da dove erano gestiti i rapporti con le regioni e regni circostanti.

La conformazione del tell è ben visibile e può essere assimilata a quella di altri siti della regione di Alta Mesopotamia, caratterizzati da un acropoli centrale, un estesa città bassa e una cinta di fortificazioni, ad ottenere quella forma complessiva che nella letteratura archeologica viene appellata Kranzhügel e che è caratteristica delle strutture urbane della Jezira.

Gli scavi dei primi anni, condotti in varie parti del tell, misero in luce strutture del II millennio, come il tempio di Ishtar, il tempio di Reshaph nella città bassa, la porta detta di Damasco, insieme a altri edifici del periodo tra il 2000 e il 1600 a.c.

Nel 1974 avvenne l identificazione del Palazzo reale nell area G databile al periodo proto-siriano / EB IV A, ossia tra il 2400 e il 2300 a.c. Negli anni immediatamente successivi vennero messe in luce le stanze dell archivio del palazzo, con migliaia di tavolette. Furono inoltre scavate delle tombe principesche, in parte violate, ma che restituirono comunque reperti di grande rilevanza. Nei decenni successivi gli scavi proseguirono su varie aree della cittadella e della città, rivelando una serie di templi, le porte urbiche e altre sezioni dei quartieri palatini.

Complessivamente le fasi attestate sul sito sono le seguenti: Mardikh I: periodo dell insediamento proto-storico (3500-3000 a.c.) Mardikh IIA (3000-2400 a.c.): proto-dinastico I-III e protosiriano (EB I-III). Mardikh IIB1 (2400-2300 a.c.): La fioritura della città ebbe luogo in questa fase che corrisponde all ultima fase del periodo proto-dinastico e all inizio del periodo accadico. Corrisponde alla 6 dinastia dell Antico Regno in Egitto. Un frammento di vaso egiziano fornisce un sincronismo.

Questa fase termina con una violenta distruzione che viene attribuita, anche in base alle fonti di questo re, alla campagna militare di Sargon di Accad. Mardikh IIB2 (ca. 2300-2000 a.c.): è una fase di rinascita della città e corrisponde a varie fasi della storia mesopotamica, ossia all ultimo periodo della dinastia di Accad, alla dinastia di Lagash (Gudea), e alla III dinastia di Ur. La fase fu conclusa da un altro evento distruttivo. Mardikh IIIA e IIIB (ca. 2000-1800 e 1800-1600 a.c.): fiorisce una nuova organizzazione urbana nei periodi antico-siriano / Medio Bronzo, che corrisponde in Mesopotamia al periodo paleobabilonese. La nuova distruzione del 1600 a.c. ca. segna anche la fine di Ebla come centro di rilevanza nello scacchiere siriano. A questa fase appartengono i re Ibbit-lim (v. busto), Ib-damu, menzionato a Kanesh in Anatolia, Immeya, cui appartiene una tomba reale, Indilimma, ultimo re.

Mardikh IVA e IVB (ca. 1600-1200 a.c.): il sito continua a essere insediato nel periodo medio-siriano (Tardo Bronzo), nell ambito dell area controllata da Mittani e dei conflitti tra le maggiori potenze dell epoca. Ma la documentazione è insufficiente a ricostruirne le vicende. Mardikh VA-C (ca. 1200-535 a.c.): sul sito si ricostruisce la presenza di un villaggio, nei secoli che vedono l area occupata dai regni neo-ittiti e aramaici e poi l espansione assira e l occupazione babilonese. Mardikh VIA-B (535-55 a.c.) : corrisponde alla fase persianoellenistica di colonizzazione rurale dell area. Mardikh VIIA-B (ca. 55-600 d.c): periodo romano-bizantino, nell ultimo dei quali sul sito è insediata una piccola comunità di stiliti.

Struttura fondamentale di quello che fu verosimilmente il periodo più glorioso della storia di Ebla è il Palazzo reale (SA.ZA.ki)

Gli archeologi hanno calcolato che il palazzo reale di Ebla potesse coprire un area di 20.000 mq, ma l area scavata corrisponde a ca. un quarto di tale ampiezza e comprende: il Complesso centrale, con la scalinata monumentale, che occupava larga parte dell acropoli e fungeva da residenza, magazzini e forse ambienti per produzioni artigianali; il Quartiere amministrativo, con la sala del trono, la corte delle udienze; il Quartiere nord e le stanze dell archivio reale posto sul pendio sud-ovest dell acropoli; il Quartiere sud che includeva anche la sala a intonaco dipinto.

Scalinata monumentale lunga più di 22 m, che conduceva dalla Corte delle udienze al palazzo superiore

Pietre da macina nell ala nord Podio reale nella corte delle udienze. La sala era affiancata da locali adibiti a cucina con 8 focolari affiancati

Palazzo G: quartiere amministrativo e corte delle udienze, con i luoghi di rinvenimento delle tavolette

ritrovamenti epigrafici: archivio amministrativo (ca. 17.000 tavolette e frammenti di cui 5000 intere)

Tavoletta del trattato tra Ebla e Abarsal Tavoletta amministrativa con rendicontazione annuale relativa a metalli