Salvatore Gaziano. BORSA senza SEGRETI



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Transcript:

Salvatore Gaziano BORSA senza SEGRETI Ecco le nuove regole del mondo degli investimenti per guadagnare anche tu e non solo la tua banca. E scoprire se i tuoi risparmi sono in pericolo e nessuno te lo dice. 2

BORSA senza SEGRETI LEZIONE 1 Perché ti conviene occuparti della gestione del Tuo denaro: le 10 cose che devi assolutamente sapere Salvatore Gaziano Borsa Expert www.borsaexpert.it AVVERTENZE: Tutti i diritti sono riservati a norma di legge. Nessuna parte di questo libro può essere riprodotta con alcun mezzo senza l autorizzazione scritta dell Autore e dell Editore. È espressamente vietato trasmettere ad altri il presente libro, né in formato cartaceo né elettronico, né per denaro né a titolo gratuito. Le strategie e i consigli riportati in questo libro sono frutto di anni di studi e specializzazioni, quindi non è garantito il raggiungimento dei medesimi risultati di crescita personale o professionale. Il lettore si assume piena responsabilità delle proprie scelte, consapevole dei rischi connessi nei mercati finanziari dovendo doverosamente ricordare che eventuali risultati realizzati nel passato dall Autore e dalle strategie descritte non possono mai costituire alcuna garanzia di eguali rendimenti per il futuro. 3

Sommario Qualche ricordo su questo sporco lavoro pag. 5 Perché leggere questi ebook pag. 9 Maledetto il giorno che ho pubblicato un libro pag. 13 Quelli per cui non è mai il momento di vendere pag. 17 Dieci consigli che ho per te pag. 20 Perdi le tue opinioni, non i tuoi soldi pag. 26 Ma perché occuparsi del proprio denaro? pag. 29 Nota sull autore pag. 35 4

Qualche ricordo su come sono arrivato a fare questo sporco lavoro Sì lo ammetto. Sono il risultato geneticamente modificato della generazione panino e listino. Ho iniziato a lavorare in Borsa all indomani di quel quasi +100% che incoronò Piazza Affari per quell anno (era il 1985) il listino migliore del mondo, attirando l interesse degli investitori anche internazionali. Ma soprattutto dei piccoli risparmiatori italiani che scoprirono così quasi in massa la facilità di guadagnare in Borsa e passavano ogni momento che potevano con gli occhi fissi davanti ai terminali esterni delle banche e si affollavano dentro i borsini. Di facile (e lo si scoprirà già qualche mese dopo) non c era nulla nonostante già all epoca non mancavano i cantori fra i promotori finanziari, i guru e anche i giornalisti che ti parlavano con convinzione del nuovo Grande Miracolo Economico Italiano. 5

A casa mia in verità ero stato già allevato quasi da piccolo con omogeneizzato e listino perché mio padre aveva già avuto all inizio degli anni 60 la prima sbandata per la Borsa, divenendo da quel momento in poi per lui il luogo dove investire tutti i suoi risparmi. Fu quindi quasi naturale per me decidere cosa fare da grande una volta finiti gli studi di ragioneria, frequentato un master di amministrazione aziendale mentre davo gli esami all Università e terminato il servizio militare da ultra-raccomandato alla Scuola Allievi Carabinieri Cernaia di Torino. Il giorno dopo il congedo ero già pronto a lavorare come operatore titoli alla Borsa di Torino presso una commissionaria a cui ero arrivato rispondendo a un annuncio su La Stampa. E non mi sembrava vero essere pure pagato per stare in un posto dove potevo vedere le quotazioni in tempo reale e avere la possibilità di accedere a una marea di informazioni e contatti oltre che procurarmi facilmente i bilanci di tutte le società quotate (allora non c era internet ) e avere un ufficio tutto mio riuscendo nel giro di pochi mesi a farmi nominare giovanissimo responsabile dell Ufficio Studi. 6

Anche perché ero in effetti il capo di me stesso, in quella commissionaria. Mai c era stata quella figura e a quell epoca la Borsa si muoveva soprattutto in base a voci e soffiate e i grafici si facevano ancora su un enorme foglio di carta millimetrata. La mia passione era per i titolini poiché era su quelli che si potevano fare i guadagni più rapidi e importanti ed ero già allora un avido lettore di tutto quanto venisse pubblicato riguardo l analisi di bilancio. Ma si iniziava allora in Italia a parlare anche di analisi tecnica grazie ai libri di alcuni agenti di cambio (ricordo in particolare quello di Alberto Pirovano) e ai ragazzi alle grida più svegli che lavoravano a Piazza Affari e negli studi. E iniziai così ad appassionarmi anche all analisi tecnica grazie a un corso di Lotus (un foglio di calcolo simile all attuale Excel) e un personal computer dell IBM (e che costava all epoca 6,5 milioni di lire) che mi fu messo a disposizione per analizzare i numeri e dire cosa comprare e vendere, dandomi anche in gestione un certo numero di clienti su cui sperimentare le mie teorie. 7

In una Borsa che sale (e di brutto) tutti pensiamo di essere dei geni e di avere il bernoccolo degli affari e dovetti aspettare il crollo di Piazza Affari del maggio 1986 per capire che non esistevano solo mercati al rialzo. Si poteva perdere e anche tantissimo e velocemente soprattutto se si operava a leva tramite l allora mercato dei premi (dove si scommetteva allora con i dont ovvero delle opzioni) e si era sottocapitalizzati ovvero si usava l effetto leva in modo spropositato cercando con pochi milioni di lire muoverne centinaia. Questo libro/corso (e di questa lezione rappresenta il prologo) non è una mia biografia ma ti ho raccontato il mio battesimo con la Borsa per spiegare come sono arrivato poi nel corso degli anni ad affrontare questo mestiere, avendo maturato un forte scetticismo sia per coloro che vedono sempre rosa (e sono la maggioranza in questo settore soprattutto fra i venditori di prodotti o di sogni) come di chi vede sempre nero e vuole passare alla storia come guru. 8

Come è nata questa serie di ebook e perché credo che potrebbe esserti utile Non è mai stato facile investire. Non lo è oggi ma non lo era nemmeno nel passato. Anzi, se andiamo a vedere il numero di sole rifilate ai risparmiatori nel passato non so proprio chi vince il confronto. Se i tempi antichi o quelli moderni. A qualcuno magari questi nomi non dicono nulla (titoli atipici, crac Sgarlata, Europrogamme di Arnaldo Bagnasco, galassia Sindona, il Banco Ambrosiano e La Centrale Finanziaria di Roberto Calvi, Eurogest di Paolo Federici, crac di numerosi agenti di cambio alla fine degli anni 80 e poi di alcune Sim e poi il tempo delle obbligazioni strutturate, dei prodotti opachi, dei collocamenti selvaggi, dei prospetti maledetti ) ma le fregature, i tiri mancini, le operazioni sotto il tappeto e le tosature ci sono sempre state. Vi è sempre un piacevole effetto nostalgia dei bei tempi andati (probabilmente perché eravamo più giovani e spensierati) ma quando si parla di gestione del risparmio e Borsa non credo sia proprio corretto. 9

Prendete l inizio degli anni 80: la Fiat veniva data già per fallita da giornalisti come Giuseppe Turani e Eugenio Scalfari che avevano già dato anche Piazza Affari come spacciata e simile a un catino vuoto. L indebitamento (6.800 miliardi) della Fiat dell inizio degli anni 80 era ormai pari al fatturato e più del doppio del patrimonio netto: di fronte a Mirafiori il parco di auto invendute era impressionante e ricordo un mio vicino di casa che, visti i continui scioperi, con altri operai per impiegare il tempo durante assemblee e chiusure, si era appassionato al ricamo punto e croce e la sua casa era piena di quadretti ricamati nel posto di lavoro. E allora investire fuori dall Italia era praticamente impossibile salvo che non eravate dei ricconi che magari avevate portato i soldi in Svizzera con gli spalloni o vi chiamavate Giovanni Agnelli. Non sono quindi d accordo con quegli investitori che dicono che si stava meglio quando si stava peggio : oggi l informazione finanziaria, come la possibilità di diversificare, fare confronti e investire in modo consapevole, sono molto più numerose. Certo ci sono anche le trappole ma quelle sempre ci sono state e sempre ci saranno e sta a noi investitori riuscire ad evitarle, avendo oggi molte più possibilità che in passato di scansarle (o farne meno). 10

Mi ricordo di averlo letto in un libro di qualche lustro fa in cui si raccontava l esordio di un agente di cambio, Urbano Aletti, con Piazza Affari. Il primo giorno di Borsa suo padre l aveva presentato a un altro agente di cambio e lui raccontava di essersi sentito emozionato ma anche orgoglioso di entrare a far parte di quel mondo appena laureato e con grandi speranze. Ah, sì, sì, te vedaret che rassa d imbrujuni che gh è chi denter fu la prima battuta che gli rivolse l anziano agente di cambio. Ovvero Siamo qua tutti per imbrogliarci a vicenda. Investire bene i propri risparmi e non farsi tosare non è stato insomma mai facile perché veramente sono tante le sirene come le trappole. Ma fortunatamente anche le opportunità. E personalmente come ti spiegherò in questo corso di formazione digitale non ho visto solo salire la mia equity line ovvero la mia curva dei profitti. Tutt altro. Ma proprio le esperienze più negative, le più cocenti delusioni e perdite hanno alla fine forgiato il mio approccio di investitore. 11

Ancora più dei duemilaquattrocento libri sugli investimenti che ho letto o delle centinaia di persone anche importanti che ho potuto intervistare e conoscere in questo settore fra manager di società quotate, direttori investimenti, economisti, guru, analisti tecnici e fondamentali o piccoli e grandi investitori. E se c è una cosa che ho imparato in tutte queste lezioni è l importanza oltre che di avere una strategia e una disciplina di non firmare mai deleghe in bianco complete a nessuno. Che si tratti anche di quello che sembra essere in quel momento il più grande investitore di tutti i tempi con i rendimenti migliori del pianeta da oltre 10 anni. Occorre comunque avere un meccanismo di controllo e una exit strategy se le cose poi a un certo punto si mettono male. E nei mercati finanziari questo capita sempre più sovente. 12

Maledetto il giorno che ho pubblicato Bella la Borsa, peccato quando scende. Nel libro Bella la Borsa, peccato quando scende ho raccontato l esperienza di un ventennio in questo settore e l idea suggerita da molti lettori grazie al successo straordinario che ha avuto è di riprendere quel lavoro ma aggiornarlo e renderlo più interattivo e digitale fino a trasformarlo in un corso di finanza personale in lezioni tramite la pubblicazione in ebook ma anche momenti di incontri attraverso webinar che altro che non sono che conferenze online. Ho scritto Bella la Borsa, peccato quando scende nell estate del 2006 poco prima della tempesta che si è abbattuta poche stagioni dopo sui mercati. Una sorta di tsunami scoppiato con la crisi dei subprime seguito dal crac di una banca d affari (Lehman Brothers) che non poteva fallire e il tuffo degli indici azionari (e non solo) che hanno visto Piazza Affari arrivare a perdere nel marzo 2009 il 72% dai massimi toccati nel maggio 2007 (minimi poi ritoccati nel luglio 2012) e con le Borse di tutto il mondo nella fase peggiore della crisi del 2008-2009 precipitare tutte senza eccezione. 13

Da Francoforte a Shangai, dalla Russia alla Cina, dall India a Wall Street. Un crollo che ha coinvolto anche le materie prime e parte del mercato obbligazionario. Una discesa dei listini mondiali fra il 40 e il 70% che ha messo a dura prova chi considerava la diversificazione internazionale la più semplice strategia per proteggersi dalle fasi avverse di un mercato e che ha dimostrato che investire in Borsa non è qualcosa che si possa fare attuando strategie passive come quelle seguite dalla maggior parte dei risparmiatori e consigliate (sovente in pieno conflitto d interesse) da legioni di promotori o bancari. Che sono fondate sul facile concetto che basti investire tramite azioni, fondi o Etf, costruire un giardinetto diversificato e nel tempo aspettare di diventare ricchi o quasi perché così è accaduto nei decenni o secoli passati ovvero nel lungo periodo a chi ha investito in Borsa. Fra il 1983 e il 2000 è vero che si è registrata una crescita quasi continua delle azioni. Chi scommetteva al rialzo vinceva quasi sempre ed erano presenti sì oscillazioni dei valori ma alla fine il trend rialzista ripartiva sempre. Ed era solo questione di pazienza. E in questo tipo di mercato se 14

anche uno investiva a caso poteva dopo un po pensare di essere un genio della finanza. Ma purtroppo i mercati non si comportano sempre in questo modo e a Piazza Affari come a Wall Street si sono visti anche lunghi periodi di carestia. Da poco più della metà degli anni 60 fino a quasi alla fine degli anni 80 il valore medio delle azioni di New York è stato pressoché stabile e anzi se si tiene conto dell inflazione chi investiva in azioni poteva in questo periodo riuscire anche a perdere oltre il 5% all anno. Negli scorsi mesi (settembre 2012) l indice Comit di Piazza Affari è riuscito a ritornare allo stesso livello (690) che aveva toccato nel febbraio 1986. In pratica dopo oltre 25 anni era tornato al punto di partenza. E io il febbraio del 1986 lo ricordo particolarmente bene perché dopo il servizio militare terminato il 31 gennaio alla caserma Cernaia di Torino iniziavo proprio a lavorare come primo impiego in una commissionaria di Borsa. E ricordo nitidamente le magnifiche sorti e progressive che mi descrivevano allora i miei capi e colleghi di allora, inducendomi pure a 15

sottoscrivere una polizza assicurativa trentennale che a loro dire con un semplice versamento di 2,5 milioni di lire all anno nel 2016 mi avrebbe consentito grazie ai guadagni maturati ogni anno e a 2 cifre e per effetto dell effetto capitalizzazione oltre che dei benefici fiscali di poter diventare stramiliardario all età di 52 anni. Secondo gli ultimi conteggi che mi ha inviato la compagnia di assicurazioni (che in questi lustri ha cambiato più proprietà che governi l Italia) dovrei fra pochi mesi incassare un assegno pari praticamente a quanto ho versato negli ultimi 30 anni tenendo conto dell inflazione scarsa. I mirabolanti rendimenti prospettati lo erano sicuramente per il collega che mi aveva venduto la polizza (e che aveva incassato tutta la prima annualità) e poi la compagnia di assicurazioni e la struttura delle agenzie e dei capiarea che si sono alternati in questi anni, rosicchiando ogni anno qualcosa dal rendimento come i topi nel formaggio. E non credo di essere il solo in questa situazione visto che allora questo tipo di polizze (furoreggiava Ina Assitalia a quel tempo con calcoli ancora più fantasiosi e basati su un rendimento annuo stimato del 15%) venivano vendute con queste tecniche molto frequentemente e hanno sicuramente contribuito al mio percorso iniziatico nel mondo della finanza. Se uno non 16

perde soldi (e seriamente e concretamente) non capisce mai bene come funziona Quelli per cui non è mai il momento di vendere Quella del compra e tieni con azioni, polizze o fondi è una teoria che si è rivelata fallimentare per milioni di risparmiatori ma molto proficua per chi è riuscito nel frattempo a vendere questo sogno di facile ricchezza mediante laute commissioni applicate su azioni, fondi, prodotti assicurativi e dove la parola d ordine è sempre quella di rassicurare il malcapitato risparmiatore. Trasformando addirittura il problema in un opportunità! Hai titoli o fondi in forte perdita ( e che magari ti ho consigliato io o la mia banca..?). Nessun problema dicono il Gatto e la Volpe: Vendere significherebbe capitalizzare una perdita. Meglio aspettare o addirittura comprare questo e quest altro prodotto e mediare. E così i furbetti incassano perfino più commissioni di prima invece che essere presi a pedate. 17

E in questo mondo è un evento più raro di assistere a un parto in cattività di un ghepardo quello di vedere un operatore bancario o un promotore consigliare a un proprio cliente di spostare magari i propri investimenti dall azionario all obbligazionario anche se viene giù il mondo: suggerire di switchare (ovvero spostare) ai propri clienti gli asset (i soldi) dall azionario all obbligazionario significherebbe rinunciare a un mucchietto di commissioni. E pochi nel settore se la sentono di fare questa scelta. E talvolta vi è da dire che anche molti risparmiatori preferiscono chi li rassicura e li tiene a bagno e vende loro la speranza di rifarsi (magari vendendo altra mercanzia) piuttosto che consigliare prudenza (e vendite anche in perdita) in certe fasi di mercato e li consiglia di operare con strategia e metodo. Per la banca o il venditore significherebbe rinunciare a una parte cospicua di provvigioni ovvero guadagnare commissioni più basse e anche per questa ragione è difficile che una rete dirami in qualsiasi circostanza il consiglio di uscire dall azionario. Piuttosto il contrario: è un incredibile opportunità d acquisto. E pazienza se così il cliente si trova in molte circostanze non più solo a perdere ma anche a stra-perdere 18

Il mondo degli investimenti è ricco di opportunità ma anche di trappole. E non è una discesa facile verso il paradiso. Tutto può mutare. Ed è in costante cambiamento. Mentre si sviluppano nuovi mercati, altri scompaiono. E quello che ieri sembrava innovativo e descritto come il mercato del futuro potrebbe oggi essere già qualcosa di datato. Per questo motivo comprendere il panorama degli investimenti e la loro evoluzione in modo dinamico non è mai stato così cruciale. Ci sono mercati azionari (e non solo) che oggi, rispetto a 10 o 20 anni fa, sono scesi di oltre il 50-60%. Che in termini reali (considerando la perdita del potere d acquisto dovuta all inflazione) può voler dire anche oltre l 80%. E mantenere tutto (per quanto psicologicamente gratifica il nostro ego) non è una mossa geniale. Tranne magari per coloro che ogni anno ti tosano delle commissioni di gestione e hanno tutto l interesse a farti rimanere sempre investito. Nella prima edizione del libro BELLA LA BORSA PECCATO QUANDO SCENDE c era molto del mio spirito critico e modo di affrontare i mercati dalla parte dell investitore comb-attivo. Basandomi su quasi 30 anni di esperienza (la mia prima azione l ho acquistata nel 1983 avendo ricevuto da mio padre la delega a operare su una parte del suo 19

patrimonio) e letture per spiegare ai risparmiatori tutte le trappole (e sono tante e sempre più numerose) di cui è lastricato il suo cammino. DIECI CONSIGLI CHE HO PER TE Quando ho deciso di riprendere in mano questo libro per aggiornarne alcune parti e trasformarlo anche in una sorta di corso di finanza personale ho avuto il piacere di scoprire che quanto avevo scritto molti anni fa nonostante due grandi crisi (quella dei subprime e di Lehman e poi quella dell Eurozona e dei debiti sovrani ovvero dei Piigs) e cento scandali finanziari succedutisi (dal crac di Bernard Madoff alle vicende nostrane di casa MPS) quanto avevo scritto e documentato era ancora di scottante attualità e di prezioso insegnamento credo per molti investitori. E sono queste le principali parti del corso che tratterò e rappresentano perciò una sorta di road map: 1) L importanza di avere una strategia e di essere disciplinati nella buona e soprattutto nella cattiva sorte ; 20

2) Conoscere se stessi, la propria tolleranza al rischio pensando quando si decide di investire prima a quanto si è disposti a tollerare come perdita piuttosto che a quanto si vuole guadagnare; 3) Non lasciarsi condizionare dal proprio ego che vorrebbe che ogni operazione sia chiusa con successo e mai una con una perdita. L obiettivo è nel tempo il guadagno complessivo, non avere sempre ragione. Meglio chiudere in perdita anche 6 operazioni su 10 se quelle 4 in guadagno compensano le perdite e danno un forte utile piuttosto che avere 10 operazioni aperte dove la perdita non è stata capitalizzata ma si perde su tutte. 4) Iper movimentare il proprio portafoglio (ora va di moda il Forex) rende ricchi soprattutto il vostro intermediario. Qualcuno avrà sempre l interesse a farvi credere che più movimenterete il vostro conto (utilizzando magari l effetto leva) più diventerete ricchi ma quasi sempre sta dalla parte del Banco 5) Fidarsi per i vostri investimenti del consiglio dei guru come degli economisti e della maggior parte degli esperti non vi assicura migliori risultati. Tutt altro! Come ho cercato di documentare senza 21

risparmiarmi in ricerche e studi. Il problema del conflitto d interessi è fortissimo ma a questo si aggiunge l ulteriore considerazione che l arte del prevedere quando si parla di economia e finanza è simile a ancora a quella degli stregoni. E raramente i modelli matematici o econometrici anche più sofisticati riescono a prevedere l avvenire in modo soddisfacente. Ci possono essere corsi e ricorsi storici ma anche eventi imprevedibili e anche a una squadra di Premi Nobel per l Economia può perdere. 6) Paura e avidità sono i due sentimenti che muovono da secoli gli investitori e c è chi nel proporvi i prodotti di moda sa usare in modo potente queste efficacissime leve. E la storia insegna che le calamità finanziarie e le bolle speculative saranno per questo motivo ben difficili da sventare definitivamente come spiegava bene già l economista John Kenneth Galbraith perchè chi imbroglia è più preparato delle sue vittime. E ha molti complici anche insospettabili. C è un solo forte possibile baluardo: la consapevolezza e la conoscenza finanziaria. E non interessarsi dei propri risparmi e delegare totalmente non è una soluzione. Può essere anzi il problema; 7) Operare in Borsa in base alle voci e alle dritte ma anche affidandosi a fonti apparentemente autorevoli come la stampa finanziaria può 22

esporre a seri rischi. La storia di questi anni è piena se guardiamo a Piazza Affari (ma anche a Wall Street) di aziende che prima di crollare erano descritte da molti analisti come società interessanti, con forti prospettive di crescita degli utili, il cui management veniva descritto come molto competente e con bilanci che addirittura si aggiudicavano l Oscar da parte della comunità finanziaria (e ogni riferimento al caso Monte dei Paschi di Siena non è casuale). E con giornali anche importanti che nella stragrande maggioranza dei casi facevano da grancassa a questi campioni salvo poi a scandali scoppiati diventare degli implacabili accusatori; 8) Affidarsi mani e piedi al risparmio gestito ovvero a fondi d investimento e affini può essere una soluzione ma non affidandosi ai primi conosciuti. E in ogni caso l esperienza insegna che è sempre bene monitorarne attentamente costi e prestazioni, attuando sì una delega ma controllata. Non esistono, infatti, fondi d investimento (nemmeno se hanno 5 stelle o nel passato hanno messo a segno guadagni a 2 cifre per anni) o mercati buoni per sempre. Se il compra e tieni non è furbo se applicato ai titoli azionari o obbligazionari non lo è altrettanto se 23 applicato ai fondi d investimento. E non si può fare di tutta l erba un fascio: non tutti i fondi sono solo dei prodotti tosa-commissioni. E non sempre gli ETF

(strumenti sicuramente molto interessanti per chi dispone di capitali non elevatissimi) a mio parere sono migliori e la panacea per tutto come li descrive qualcuno. Esistono anche fondi molto interessanti ma è importante avere come per gli ETF sempre una strategia di controllo e di revisione flessibile; 9) L arte di investire e della manutenzione del portafoglio (che siano azioni, fondi o ETF) è qualcosa di complesso ma non impossibile una volta che si è compreso come si muove il mercato, quali sono gli interessi (e soprattutto i conflitti) in campo e gli strumenti finanziari più adatti. Nei mercati finanziari il forever è un concetto che non esiste e ogni strategia deve essere adeguata al proprio profilo di rischio. E un buon consulente finanziario indipendente (ma anche certo un buon promotore perché non è questione di categorie professionali ma di onestà e professionalità) può offrire un grande supporto all investitore quando riesce a offrire un assistenza continua, realmente indipendente e flessibile. Il lavoro che da oltre 10 anni porto avanti con BorsaExpert.it e collaborando con MoneyExpert.it nella consulenza personalizzata e che ha dimostrato in mercati finanziari anche difficilissimi che nel tempo avere una strategia flessibile paga enormemente in termini di maggiori rendimenti, minori perdite. E ripaga ampiamente la fee annuale 24

richiesta anche a chi in tema di risparmio l unica voce che sembra veramente aver voglia di risparmiare è quella sulla tutela e gestione professionale dei propri risparmi. 10) Compra e tieni (anche se si tratta dell azienda apparentemente più sottovalutata della Terra ) non è una strategia sempre vincente come dimostra l andamento dell ultimo decennio dei listini salvo credere di essere dei novelli Warren Buffett. Negli ultimi anni soprattutto a Piazza Affari abbiamo visto anche aziende bellissime (e dove magari alcuni analisti consigliavano strong buy ) arrivare a perdere anche oltre l 80% e poi rimbalzare solo parzialmente. Alcune addirittura le abbiamo pure viste fallire o perdere il 99,9% periodico. Se non avete un ego (o un patrimonio) così smisurato è bene quindi forse sempre avere un piano B nel caso il mercato inizi a remare fortemente contro. E in Borsa i prezzi non sono proprio una variabile indipendente e sono statisticamente il miglior campanello d allarme per dirci se un azienda o un titolo sono da comprare o vendere. Anche in perdita. 25

"Lose your opinion, not your money!" ("Perdi le tue opinioni, non i tuoi soldi."). Nella mia esperienza e nonostante abbia iniziato a lavorare in questo settore come un analista fondamentale è perciò sempre più importante affiancare a qualsiasi intuizione un approccio quantitativo e fondato sul momentum. Per evitare di andare contro mercato e avere così una strategia di market timing ovvero per cercare di individuare statisticamente i momenti più opportuni di acquisto e di vendita (dove in termini reali la maggior parte dei risparmiatori ha quasi dimezzato il capitale come dimostrano le statistiche) e applicare (come ancora qualcuno con incredibile faccia tosta predica anche fra i cosiddetti esperti) un approccio passivo (tramite fondi o Etf) può significare legarsi mani e piedi alle sorti dei listini. Non sempre magnifici e progressivi Anzi! In questo corso ho quindi molto ampliato anche la parte legata ai Fondi e alle Sicav e agli ETF perché sono gli asset che in questi anni hanno subito alcuni dei più profondi cambiamenti e dove ho anche avuto modo di approfondire la mia esperienza e le mie strategie. 26

Il mondo dei fondi d investimento negli ultimi anni ha subito, infatti, delle profonde innovazioni e cambiamenti. Dall irrompere prepotente sulla scena del mondo degli ETF alla crescente diffusione di fondi d investimento a gestione attiva ( flessibili, total return fra le definizioni più diffuse). Inoltre l andamento dei mercati degli ultimi anni ha sicuramente accelerato un percorso che personalmente avevo iniziato già da molti anni con l utilizzo sempre più significativo di strategie basate sull analisi quantitativa e in particolare sul momentum e la forza relativa. Un intuizione che ha consentito in questi anni di proteggere in modo significativo i patrimoni dei clienti che si sono affidati alla consulenza di BorsaExpert.it e MoneyExpert.it e la presa d atto tempestiva che in mercati orso l analisi solo fondamentale può trasformarsi in una trappola ed è bene guardare quello che dicono i mercati. Diceva Jesse Livermore oltre un secolo fa, uno dei più grandi trader, nonchè speculatori, mai esistiti: quando si fa questo mestiere non ci si può permettere il lusso di avere opinioni rigide. Occorre avere una mente aperta e tanta flessibilità. Non è saggio trascurare il messaggio che viene 27

dall andamento dei prezzi, anche se esso contrasta con la tua opinione sul mercato e con la tua valutazione della domanda e dell offerta. Chi segue le strategie dei miei portafogli sa che muoversi in base a previsioni può essere una trappola che può costare molto cara. E privilegio per questo motivo strategie d investimento elastiche dove preferisco quasi sempre dare ragione al mercato piuttosto che al nostro ego o alle previsioni (magari non disinteressate) di qualche guru o analista o alle scritture contabili (magari false) o previsioni (magari pompate) di qualche manager strapagato. Nei mercati finanziari non ci può permettere di essere inflessibili. Ed essere troppo fiduciosi verso il prossimo. E come investitori credo sia importante fidarsi di quello che dice il mercato e muoversi con strategia in base all andamento dei prezzi non trascurando quello che dicono. Anche perché se dobbiamo pensare male è sicuramente più facile per un manager o un analista finanziario poco corretto manipolare un bilancio o un report piuttosto che settimane o mesi di un grafico borsistico. Non c'è nulla di nuovo in borsa. Non ci puó essere perchè la speculazione è vecchia come le colline. Ció che accade nel mercato oggi è accaduto prima ed accadrà ancora.. Seguire l'esperienza puó farti 28

sbagliare di tanto in tanto. Ma a non seguirla saresti veramente un asino diceva Jesse Livermore. Ma perché occuparsi del proprio denaro? La tempesta infuriava. Onde altissime spazzavano la coperta della nave. Fra i passeggeri atterriti un signore tranquillo sorridendo leggeva una rivista e ogni tanto prendeva appunti. Uno gli urlò: Ma non hai paura? La nave è in pericolo! Affonda! Lui rispose: Che me ne frega? E che la nave è mia? E una storiella che ho letto su diversi libri e che viene citata spesso per ricordare a un certo tipo di persone che vi sono problemi comuni da cui non è possibile tirarsi fuori perché sono cose che non li riguardano. E quando si parla di investire bene il proprio denaro e mi capita di spiegare il lavoro che svolgo insieme a mia moglie, Roberta Rossi (che cura con il suo studio professionale e il sito www.moneyexpert.it la consulenza finanziaria personalizzata), mi capita sovente di ascoltare questo tipo di persone. 29