Medjugorje 30 anni dopo



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Transcript:

A Medjugorje da medico nell 84, alla sequela di Maria per il resto dei suoi giorni Il Prof. GIANCARLO COMERI, primario di urologia della Clinica S. Maria di Castellanza, ci racconta la sua esperienza. Sono stato a Medjugorje per la prima volta nell 84, e precisamente il giorno dell Annunciazione, il 25 marzo di quell anno: una data destinata a dare una svolta alla mia vita, ma importante anche per la storia dell Umanità intera, dal momento che in quello stesso giorno, come molti ricorderanno, avveniva la Consacrazione della Russia e di tutto il mondo alla Vergine da parte del Papa Giovanni Paolo II in unione con tutti i Vescovi del mondo, con le modalità richieste dalla Madonna fin dagli anni 20 a Lucia, la veggente di Fatima, al fine di ottenere la conversione della Russia. E sappiamo tutti cosa ci ha riservato la storia dopo quella Consacrazione al Cuore di Maria. Proprio quel giorno, dopo aver ascoltato le accorate parole del Santo Padre in diretta da San Pietro, entravo per la prima volta nel locale di fronte alla Sacrestia, prospiciente l altare della Chiesa di Medjugorje, dove allora ancora avvenivano le apparizioni della Vergine a tutti i veggenti che si riunivano insieme prima della S. Messa con l eccezione di Mirjana che, avendo ricevuto l ultimo segreto il giorno di Natale del 1982, aveva cessato da allora di avere le apparizioni quotidiane. IL MESSAGGIO Queste cose sono inutili Eravamo in 5 amici e siamo stati ammessi nella stanzetta da Padre Tomislav Vlasic in quanto medici, arrivati dall Italia, perché potessimo constatare, anche da un punto di vista scientifico, l eccezionalità di quell avvenimento, le estasi di 5 giovani veggenti (Jakov era ancora un bambino), che si ripeteva, regolarmente ogni giorno, da quasi 3 anni in quel paesino sperduto della Bosnia Erzegovina. Il bello della faccenda era che, ad eccezione di Mario Botta, cardiochirurgo milanese oggi al Niguarda, dal quale avevo ricevuto l invito ad andare là, nessuno degli altri partecipanti alla spe dizione, tutti miei colleghi di diverse specialità operanti allora, come me, all Ospedale S. Anna di Como, aveva mai assistito ad un fenomeno di questo tipo e tanto meno aveva le idee chiare sui rilievi che si potessero fare in un evento del genere. D altra parte alla partenza eravamo tutti convinti di andare per assistere alle apparizioni se appena fosse stato possibile, sapendo che Botta avrebbe fatto dei rilievi sui veggenti con un Holter. Grande curiosità quindi, un po di Fede e nient altro. Grande, pertanto, è stata la sorpresa quando, incontrato Padre Tomislav, abbiamo saputo che vi erano invece precise aspettative da parte dei francescani di Medjugorje, sui rilievi scientifici che TUTTI noi avremmo fatto sui Veggenti. Panico generale dal momento che non ci eravamo preparati a tanto e mancava poco più di 1 ora all apparizione. Memori di qualcosa che avevamo letto sulle apparizioni di Lourdes e di Fatima, si decise all istante di fare qualche rilievo clinico elementare, in ordine alla sensibilità al dolore, durante l estasi dei veggenti. Io però non sapevo cosa fare di preciso, visto che gli altri si erano già 1 / 5

suddivisi i compiti. Rovistando nella borsa che avevo con me, trovai un martelletto per saggiare i riflessi tendinei e mi parve buona cosa farne uso durante l apparizione che di lì a poco sarebbe iniziata. Eravamo nella stanzetta mentre nella Chiesa si recitava il Rosario. Ad un tratto entrarono i veggenti insieme a padre Tomislav: era presente, oltre a noi, Padre René Laurentin, famoso mariologo francese, e un operatore cinematografico che avrebbe ripreso l avvenimento. I veggenti si disposero uno accanto all altro, con il volto orientato verso il muro spoglio che ci stava davanti. Noi 5 medici eravamo alle spalle dei veggenti. Davanti a me si trovava Vicka, alla quale chiesi di togliere le scarpe anche se faceva ancora freddo e le mattonelle del pavimento erano gelide. Vicka acconsentì con un grande sorriso. Poco dopo i veggenti iniziarono la preghiera del Padre Nostro e quasi subito caddero pesantemente in ginocchio sul pavimento, tutti nel medesimo istante, come se un segnale fosse arrivato dall esterno. La visione della Gospa era per loro iniziata: il silenzio all interno della stanzetta era surreale, interrotto solo dal rumore di qualche movimento delle bocche dei veggenti che dialogavano con la Visione. Emozionantissimi, ciascuno di noi fece i rilievi che si era proposto: anch io mi misi, pregando, a martellare delicatamente i tendini di Achille di Vicka, notando che stranamente i riflessi erano presenti da un lato e assenti dall altro: di lì a qualche mese si sarebbe evidenziata una cisti nel cervello di Vicka, causa di lunghe sofferenze per la veggente e poi prodigiosamente scomparsa, qualche anno dopo, nella data preannunciata dalla Madonna alla veggente stessa. Tutto questo non aveva nulla a che fare con l estasi, ma era la spia iniziale di un grosso problema di salute per Vicka, che si sarebbe manifestato di lì a poco. D altra parte, nel momento in cui avevo scelto di saggiare i riflessi tendinei, non sapevo assolutamente che questi non si modificano durante le estasi, allorché solo le funzioni degli organi di senso sono interrotte, sospese, come se il veggente vivesse in uno stato di pseudo-anestesia cosciente. E tanto meno potevano saperlo quei ragazzi che stavano vivendo in una dimensione tutta particolare di cui però sfuggiva loro ogni riferimento medico- scientifico. L apparizione durò quella sera poco più di 2 minuti e si svolse con le modalità che in seguito abbiamo imparato a conoscere in tutti i particolari, grazie anche ad esami medici approfonditi, resi possibili da apparecchiature scientifiche trasportate a Medjugorje da altre èquipes, molto meglio preparate di noi, nei mesi successivi. Ma il bello doveva ancora venire. Terminata l estasi, Vicka si rivolse a Padre Tomislav comunicando qualcosa in croato e subito ci fu fatta la traduzione: rivolto a me frate Tomislav scandì poche parole: La Madonna dice che queste cose non servono a nulla. Tutti siamo rimasti piuttosto male, ma ricordo che in me quelle parole ebbero una risonanza molto particolare perché le ho subito avvertite come un riferimento preciso a quello che avevo fatto io, che già sospettavo fosse stato assolutamente inutile. Chiedemmo subito a Vicka di che umore fosse la Vergine mentre pronunciava questo severo giudizio, ma la veggente ci rassicurò subito: la Gospa era sorridente e appariva quasi divertita. Fummo rincuorati dalla risposta, ma evitammo accuratamente di tornare nella stanza delle apparizioni la sera successiva, preferendo rimanere nella Chiesa a pregare con gli altri fedeli. Ripensando all accaduto, fui sempre più convinto che quel messaggio venisse proprio dal Cielo e fosse per me e per tutti noi la più lampante conferma della autenticità delle apparizioni di Medjugorje, molto più di qualsiasi rilievo scientifico che può fare sì constatare lo stato di estasi, ma nulla può dire circa il contenuto delle visioni dei veggenti. L immediata trasmissione di quel messaggio da parte di Vicka non poteva infatti in alcun modo 2 / 5

essere il risultato di una pensata della veggente che mancava delle più elementari conoscenze mediche per esprimere un giudizio di quel tipo. La Madonna e non altri ci aveva dato quel messaggio, come segno inequivocabile della Sua Presenza. Da allora non ho avuto più alcun dubbio sull autenticità delle apparizioni di Medjugorje, e sul tempo di grazia che stiamo vivendo nell assoluta indifferenza della maggioranza degli uomini. IL MIRACOLO La fede fa miracoli Tanto più che ho avuto la grazia di un ulteriore conferma, per la mia fede, qualche mese dopo, alla fine di ottobre di quello stesso anno. Mi trovavo infatti in Ospedale un pomeriggio in cui giunse alla mia osservazione un ragazzino di 12 anni che, dal mattino, urinava copiosamente sangue vivo. Bastarono pochi esami per portare il ragazzo quella sera stessa al tavolo operatorio per un enorme tumore del rene sinistro. Il rene venne asportato, ma il quadro era molto più grave del previsto: c erano enormi metastasi inasportabili, tutt attorno all aorta, che non lasciavano dubbi circa la prognosi infausta nel giro di pochi mesi. Diedi ai genitori la terribile notizia, escludendo la possibilità di ogni terapia ulteriore in grado di influenzare positivamente l evoluzione fatale del male, incontrando la ferma volontà di sperare, contro ogni speranza, dettata dalla fede di quei genitori. Il ragazzo era, fra l altro, allievo da qualche tempo del Seminario di Severo, dove si preparava ad approfondire una possibile vocazione al sacerdozio. Segnato com ero dall esperienza di Medjugorje, non seppi trattenermi dall indicare l aiuto che poteva venire, per quella famiglia, dalla preghiera nel luogo scelto dalla Madre di Dio per parlare agli uomini del nostro tempo. Poche settimane più tardi, alla vigilia della festa dell Immacolata, mentre nevicava allegramente, il papà del ragazzo operato venne a chiedermi particolari sul percorso da compiere per raggiungere Medjugorje, allora assente dalle cartine stradali della ex Jugoslavia. Tutta la famiglia sarebbe partita il mattino seguente, di buon ora, per raggiungere la meta indicata a bordo di una vecchia Giulietta. Ragguagliati sul percorso, messi in guardia sullo stato delle strade jugoslave di allora, e con un biglietto che scrissi a Padre Tomislav, in cui accennavo al caso, chiedendo di ammettere, se appena possibile, il ragazzo nella stanza delle apparizioni, giunsero a destinazione e il ragazzo poté in effetti assistere ad una apparizione ai veggenti della Regina della Pace. Non ho avuto notizia di sensazioni particolari avvertite durante quei momenti così intensi e particolarmente emozionanti per quel ragazzo. Sta di fatto che i successivi controlli clinici effettuati furono da subito negativi, senza che fosse stata fatta alcuna terapia, oltre l intervento chirurgico che era stato necessariamente incompleto. Gli anni sono trascorsi in perfetta salute, il ragazzo è diventato uomo e ha chiarito la sua vocazione che l ha portato a divenire ingegnere, sposo e padre di famiglia. La Madonna aveva ottenuto dal Figlio, quella sera a Medjugorje, la guarigione impetrata da due genitori pieni di Fede. 3 / 5

CAMMINARE CON MARIA Accettare che Maria diventi la Madre della nostra vita Mi ritengo veramente privilegiato per avere potuto sperimentare direttamente cose così belle e per aver avuto personalmente segni così tangibili della presenza di Maria a Medjugorje, e non ho potuto fare a meno di accompagnare, negli anni successivi e fino ad oggi, centinaia di pellegrini in questo luogo santo, cercando di far loro gustare la grandezza della loro chiamata. Ma soprattutto, in questi ultimi ventisette anni, ho capito, per la mia vita, che accogliere i fenomeni, i segni, le apparizioni e i miracoli non equivale ad accogliere la Madonna come Ella ci chiede. Ho capito che i fenomeni, i segni, sono le grazie per partire, mentre la strada per raggiungere Dio è molto lunga e prevede che, in ciascuno di noi, tutto il nostro essere si risvegli e cammini per tendere al raggiungimento di quella contemplazione di Dio, che è vedere Dio così com è come dice l apostolo S. Giovanni e il cui frutto è l Amore Universale che tutto muove e che tutto può, di cui parla S. Paolo nella lettera ai Corinzi. I veggenti non possono vedere la Madonna per noi, essendo una grazia particolare toccata a loro, mentre tutti noi siamo chiamati a vedere Dio e Sua Madre. Accogliere la Madre di Dio vuol dire accettare che Ella diventi la Madre della nostra Vita. Vuol dire accogliere la Maternità di Dio dentro di noi, Dio presente in una Madre, per essere generati da Lei come figli liberi, maturi, completi, ciascuno nella propria originalità. Al di fuori di questo rapporto vitale con Maria, non è possibile capire il significato del richiamo costante, da Fatima a Medjugorje, alla consacrazione di ciascuno al Suo cuore immacolato. A noi è chiesta una risposta integra, piena, per ricevere la pienezza: strada lunga, difficile che tutti siamo chiamati a fare come pellegrini della Fede, come ha fatto Maria che è stata la Pellegrina della Fede per eccellenza ( v. Giovanni Paolo II nell Enciclica Mulieris dignitatem ), discepola umile e fedele per tutta la vita del Figlio Suo Gesù. Per aiutarci passo dopo passo in questo cammino, l Immacolata è al nostro fianco da 30 anni. Attraverso il Suo Cuore veniamo introdotti nel cuore di Cristo che nessuno conosce meglio di Lei. Ogni preghiera rivolta a Lei è destinata a non rimanere senza risposta: entrare in questo rapporto vitale con Lei vuol dire diventare capaci di cogliere questa risposta. Allora diventeremo tutti veggenti nella nostra originalità e Dio chiarirà dentro ciascuno di noi il Mistero della nostra vita. In questo cammino, che è un combattimento continuo dentro di noi contro le forze del male, combattimento che la Donna vestita di sole ha già vinto, ma che noi non abbiamo ancora vinto, solo Maria ci può aiutare a maturare la capacità di offrire a Dio la nostra vita, abbandonandoci completamente a Lui, alla Sua Grazia, al Suo Amore, che è la meta a cui 4 / 5

vuole condurci, come ci dice in uno dei Suoi Messaggi più belli, quello del 25 febbraio 1988, che spiega, più di tanti altri, la ragione di questa Sua visita così lunga, che tutti peraltro vorremmo non finisse mai: Cari figli, anche oggi desidero invitarvi alla preghiera e all abbandono totale a Dio. Sapete che vi amo e per amore vengo qui per mostrarvi la strada della pace e della salvezza delle vostre anime. Desidero che mi obbediate e non permettiate a satana di sedurvi. Cari figli, satana è forte, e per questo chiedo le vostre preghiere e che me le offriate per quelli che stanno sotto il suo influsso, perché si salvino. Testimoniate con la vostra vita. Sacrificate le vostre vite per la salvezza del mondo. Io sono con voi e vi ringrazio. Poi, nel cielo, riceverete dal Padre la ricompensa che vi ha promesso. Perciò, figliuoli, non abbiate paura. Se pregate, satana non può intralciarvi minimamente, perché voi siete figli di Dio e Lui tiene il Suo sguardo su di voi. Pregate! La corona del rosario sia sempre nelle vostre mani, come segno per satana che appartenete a me. Grazie per aver risposto alla mia chiamata. All inizio di quest anno, nel primo messaggio alla Parrocchia di Medjugorje e a tutti gli uomini di buona volontà, il 25 gennaio: Cari figli! Anche oggi sono con voi e vi guardo, vi benedico e non perdo la speranza che questo mondo cambierà in bene e che la pace regnerà nei cuori degli uomini. La gioia regnerà nel mondo perché vi siete aperti alla mia chiamata e all amore di Dio. Lo Spirito Santo cambia la moltitudine di coloro che hanno detto sì. Perciò desidero dirvi: grazie per aver risposto alla mia chiamata. La Madonna ha voluto ribadire che la Sua chiamata è all Amore di Dio. Tutti, nessun uomo escluso, sono chiamati a sperimentare questo Amore che ha avuto il suo vertice nell immolazione sulla croce del Suo Figlio Gesù. Aprirsi a questo Amore misericordioso cambia il cuore degli uomini e li apre alla gioia e alla pace. La bellissima notizia che la Vergine ci ha dato il 25 gennaio è che la gioia regnerà nel mondo, e questa è una certezza, non un augurio, perché lo Spirito Santo ha operato e opera nella moltitudine di coloro che hanno creduto al messaggio di pace portato dalla Vergine a Medjugorje cambiando il loro cuore come profetizzato da Ezechiele (36, 26-27):..vi darò un cuore nuovo, metterò dentro di voi uno spirito nuovo, toglierò da voi il cuore di pietra e vi darò un cuore di carne. Porrò il mio Spirito dent ro di voi e vi farò vivere secondo i miei statuti e vi farò osservare e mettere in pratica le mie leggi. L esercito degli Apostoli di Maria è pronto. La vittoria della Regina della Pace è certa e molto presto il mondo conoscerà il trionfo del Suo Cuore Immacolato. Giancarlo Comeri 30.1.2011 5 / 5