S I N O D O D E I V E S C O V I III ASSEMBLEA GENERALE STRAORDINARIA LE SFIDE PASTORALI SULLA FAMIGLIA NEL CONTESTO DELL EVANGELIZZAZIONE



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S I N O D O D E I V E S C O V I III ASSEMBLEA GENERALE STRAORDINARIA LE SFIDE PASTORALI SULLA FAMIGLIA NEL CONTESTO DELL EVANGELIZZAZIONE III - Questionario Le seguenti domande permettono alle Chiese particolari di partecipare attivamente alla preparazione del Sinodo Straordinario, che ha lo scopo di annunciare il Vangelo nelle sfide pastorali di oggi circa la famiglia. 1 - Sulla diffusione della Sacra Scrittura e del Magistero della Chiesa riguardante la famiglia a) La reale conoscenza degli insegnamenti della Bibbia e dei documenti della chiesa è generalmente molto scarsa ed è spesso lasciata all iniziativa personale. Vi sono comunque nell ambito della Diocesi delle coppie di sposi che hanno intrapreso un cammino di conoscenza e di approfondimento per lo più finalizzato alla formazione e/o al sostegno dei fidanzati che si preparano al Sacramento del matrimonio, alle coppie in crisi, a quelle composte da separati e/o divorziati, ecc I nostri fedeli vengono formati alla vita familiare secondo l insegnamento della Chiesa principalmente in occasione della celebrazione del Sacramento del Matrimonio e di quelli amministrati ai figli Battesimo, Confessione, Comunione e Cresima. b) Premesso che l insegnamento della Chiesa è in genere poco conosciuto, e spesso oggetto di interpretazione personale, coloro che lo accolgono integralmente sono pochi e anche tra costoro sono molte le difficoltà nel metterlo in pratica. Tra le principali difficoltà si può evidenziare la radicalità dell insegnamento, la testimonianza poco attraente e coerente di chi lo propone, la progressiva mondanizzazione della chiesa e della società in genere. c) L insegnamento della Chiesa nel contesto dei programmi pastorali a livello nazionale, diocesano e parrocchiale viene diffuso in modo insufficiente, frammentario e di solito funzionale ad un ambito o un tema specifico, lasciando spesso spazio a numerose lacune. Bisognerebbe formulare una catechesi sulla famiglia, organica ed esauriente, con un obiettivo comune, condiviso e duraturo. Va detto che si sta però cominciando a prendere in considerazione come soggetto pastorale la coppia e/o la famiglia. d) In quale misura e in particolari su quali aspetti tale insegnamento è realmente conosciuto, accettato, rifiutato e/o criticato in ambienti extra ecclesiali? Quali sono i fattori culturali che ostacolano la piena ricezione dell insegnamento della Chiesa sulla famiglia? Ho difficoltà a rispondere

2 - Sul matrimonio secondo la legge naturale a) Il concetto di legge naturale viene messo fortemente in discussione sia nella cultura civile, sia a livello istituzionale, educativo e accademico, e di conseguenza a livello popolare. Si sta creando una nuova mentalità riguardo ad esempio il genere maschile/femminile, di questo la Leadership politica a sicuramente buona parte di responsabilità. E quanto mai urgente e necessario che noi cristiani esprimiamo in ogni occasione il nostro punto di vista e lo sosteniamo non solo nelle sedi istituzionali opportune, ma anche nelle circostanze comuni del nostro quotidiano. b) Il concetto di legge naturale in relazione all unione tra l uomo e la donna è comunemente accettato in quanto tale da parte dei battezzati che si accostano ai sacramenti e partecipano alle attività della parrocchia, diverso è il discorso per i battezzati non praticanti, che sembrano più aperti ad altre interpretazioni. c) Sarebbe quanto mai opportuno e urgente che gli organismi civili ed ecclesiali, anche a livello locale, affrontassero il problema in modo chiaro, qualificato ed esaustivo; sino ad ora non è stato così. d) Mentre per i battezzati non praticanti si tratta di trovare la strada per riprendere la vita sacramentare e comunitaria, per quelli si dichiarano non credenti è necessario un nuovo cammino di conversione. In entrambi i casi le coppie dovrebbero essere accompagnate da altre coppie che vivono in modo pieno e consapevole il sacramento del matrimonio. 3 - La pastorale della famiglia nel contesto dell evangelizzazione a) C è stata un apertura ai laici nella gestione dei corsi in preparazione al matrimonio, che ha facilitato lo scambio e il dialogo su temi più legati alle problematiche familiari. Nell ambito ecclesiale sono emerse diverse proposte per valorizzare la famiglia, come soggetto attivo e responsabile della evangelizzazione, e per promuovere la coscienza della famiglia come Chiesa domestica, a partire dalla preghiera e dall ascolto della Parola nelle case. È un ambito tutto da scoprire, ma che può dare senz altro buoni frutti soprattutto se le famiglie vengono stimolate e sostenute dai pastori. Nella nostra U.P. stanno fiorendo le C.F.E. (Comunità familiari di Evangelizzazione) che offrono una valida proposta di coinvolgimento della famiglia nella evangelizzazione. b) Sino ad ora sembra resistere, limitatamente al tempo di Avvento e di Quaresima, la proposta di preghiera in famiglia condivisa via radio con la comunità. Dalle 19:30 alle 19:45, dal lunedì al sabato, il parroco coadiuvato da alcuni bambini e da alcuni giovani propone un momento di preghiera, con una breve riflessione sul tempo liturgico. c) Le famiglie cristiane possono realizzare la propria vocazione di trasmissione della fede alle nuove generazioni testimoniando con gioia la propria fede e con la coerenza di vita. Più i genitori cristiani esprimeranno nel loro pur difficile quotidiano la bellezza di seguire Cristo, più i figli osservandoli cercheranno di comprendere e capire. d) Le Chiese locali e i movimenti di spiritualità familiare hanno saputo creare percorsi esemplari nella misura in cui si sono fatti carico dei problemi e delle aspettative delle famiglie cristiane, cercando le risposte nell insegnamento della chiesa, elaborando un progetto mirato e proponendo risposte e percorsi formativi ed esperienziali.

e) L apporto specifico che le coppie e le famiglie sono riuscite a dare in ordine alla diffusione di una visione integrale della coppia e della famiglia cristiana credibile oggi, soprattutto alle nuove generazioni, è quello della testimonianza gioiosa e coerente. Le famiglie sono impegnate in ogni ambito della pastorale parrocchiale, ad esempio nei campi estivi la loro presenza in mezzo hai ragazzi testimonia la bellezza del matrimonio cristiano e della famiglia unita nel nome del Signore. f) L attenzione pastorale che la Chiesa ha mostrato per sostenere il cammino delle coppie in formazione e delle coppie in crisi è ancora in una fase di evoluzione. Nelle parrocchie, mentre si è investito sulla formazione delle nuove coppie, molto resta da fare per le coppie in crisi. Spesso tutto è lasciato all intervento del parroco, ma si sta lavorando per integrare tale sostegno, formando adeguatamente dei laici 4 - Sulla pastorale per far fronte ad alcune situazioni matrimoniali difficili a) La convivenza ad experimentum è una realtà pastorale rilevante nella Chiesa particolare, accade sempre più spesso che giovani provenienti da famiglie praticanti e cresciuti nell ambito della parrocchia scelgano la convivenza. Non sono in grado di stimarlo numericamente, ma è un fenomeno in continuo aumento. b) Esistono unioni libere di fatto, senza riconoscimento né religioso né civile. Il fenomeno è in aumento e come per la convivenza coinvolge coppie di provenienza cattolica. Non sono in grado di stimarlo numericamente, ma è un fenomeno in continuo aumento. c) I separati e i divorziati risposati sono una realtà pastorale rilevante nella Chiesa particolare. Non sono in grado di stimarlo numericamente, ma è un fenomeno in continuo aumento. Per loro e per le nuove famiglie si è cercato di pensare a programmi pastorali che tengano conto di questa realtà, in modo particolare si è dato spazio a momenti comunitari di preghiera, adorazione eucaristica, ascolto della Parola adatti ai separati e i divorziati risposati che vogliono continuare il cammino di fede. d) I battezzati vivono la loro irregolarità con consapevolezza, in alcuni sembra prevalere l indifferenza. Ma certamente tutti si sentono emarginati dalla chiesa, In coloro che frequentano la parrocchia è viva la sofferenza per l impossibilità di ricevere i sacramenti? e) La richiesta principale che le persone divorziate e risposate rivolgono alla Chiesa a proposito dei sacramenti dell Eucaristia e della Riconciliazione, sono la possibilità di ritrovare la piena comunione con Cristo e i fratelli. La richiesta giunge più forte da parte di coloro che hanno continuato il cammino di fede personale e/o comunitario. f) Lo snellimento della prassi canonica in ordine al riconoscimento della dichiarazione di nullità del vincolo matrimoniale potrebbe offrire un reale contributo positivo alla soluzione delle problematiche delle persone coinvolte, la cui sofferenza per il protrarsi di tale dolorosa situazione può incidere sul benessere fisico, psicologico e spirituale personale e familiare. g) Esiste una pastorale per venire incontro a questi casi, ed è la pastorale dell ascolto e dell accoglienza. La misericordia di Dio viene annunciata a separati e divorziati con l abbraccio festoso dell intera comunità nei momenti comunitari di preghiera, adorazione

eucaristica e particolarmente durante la Santa Messa, ad essi infatti è garantita, nei modi possibili (es. il coro, la raccolta delle offerte) la partecipazione attiva alla celebrazione. 5 - Sulle unioni di persone della stesso sesso NON HO ELEMENTI PER RISPONDERE a) Esiste nel vostro paese una legge civile di riconoscimento delle unioni di persone dello stesso sesso equiparate in qualche modo al matrimonio? b) Quale è l atteggiamento delle Chiese particolari e locali sia di fronte allo Stato civile promotore di unioni civili tra persone dello stesso sesso, sia di fronte alle persone coinvolte in questo tipo di unione? c) Quale attenzione pastorale è possibile avere nei confronti delle persone che hanno scelto di vivere secondo questo tipo di unioni? d) Nel caso di unioni di persone dello stesso sesso che abbiano adottato bambini come comportarsi pastoralmente in vista della trasmissione della fede? 6 - Sull educazione dei figli in seno alle situazioni di matrimoni irregolari a) Qual è in questi casi la proporzione stimata di bambini e adolescenti in relazione ai bambini nati e cresciuti in famiglie regolarmente costituite? Non ho elementi per rispondere b) I genitori generalmente chiedono alla chiesa non solo i sacramenti, ma anche la catechesi e l insegnamento della religione. I ragazzi frequentano il catechismo dalla 1 elementare sino alla 2-3 media. C è poi il problema del post-cresima, che riguarda comunque anche i figli di famiglie regolari. Permane scarso il livello di interessamento dei genitori su quanto viene insegnato ai loro figli negli incontri di catechismo. c) Le Chiese particolari vanno incontro alla necessità dei genitori di questi bambini di offrire un educazione cristiana ai propri figli proponendo indistintamente il catechismo a tutti i ragazzi della comunità e trattando con delicatezza i temi che possono riferirsi alla situazione delle famiglie irregolari. d) C è molto lavoro da fare in generale nell ambito della pratica sacramentale. La preparazione e l accompagnamento dei ragazzi è accurato e si snoda durante tutto l arco dell anno scolastico proseguendo poi nel periodo delle vacanze con i campi estivi e il Grest, resta aperto il problema della partecipazione nel periodo post-cresima. La preparazione specifica dei genitori è limitata ad alcuni incontri preparatori, nei periodi di Avvento e Quaresima e nell imminenza della celebrazione dei Sacramenti. Rimane da progettare l accompagnamento, molto si sta investendo sulle famiglie delle C.F.E., che nel tempo potrebbero diventare una risorsa per affiancare le famiglie non regolari. 7 - Sull apertura degli sposi alla vita a) La reale conoscenza che i cristiani hanno della dottrina della Humanae vitae sulla paternità responsabile è decisamente inadeguata, anche da parte dei cristiani più impegnati. La coscienza della valutazione morale dei differenti metodi di regolazione delle nascite è altrettanto insufficiente. Per lo più viene considerato un aspetto secondario e superato della vita cristiana, ognuno può farsi la sua morale personale sull opportunità di

usare un metodo contraccettivo piuttosto che un altro, indipendentemente dalle prescrizioni della chiesa. Dal punto di vista pastorale sino ad ora se n è parlato poco e in modo sporadico, gli stessi sacerdoti tendono a sorvolare sull argomento, per scarsa conoscenza e per imbarazzo. Bisogna trovare il coraggio di parlarne in modo chiaro alle coppie di fidanzati e /o alle giovani coppie, proponendo momenti di formazione specifici con relatori esperti e di condivisione con coppie più mature. b) Tale dottrina morale è generalmente poco accettata, se non addirittura rifiutata perché percepita come un ingerenza in un ambito molto personale qual è quello della sessualità. Tra gli aspetti più problematici c è probabilmente quello di dover impostare la propria vita sessuale su delle regole che prevedono l astinenza, ma c è molta ignoranza e pregiudizio sul tema, gioverebbe sicuramente un approfondimento onesto e sincero. c) I metodi naturali vengono promossi da parte delle Chiese particolari per aiutare i coniugi a mettere in pratica la dottrina dell Humanae vitae, sono quelli indicati dalla chiesa. d) Qual è l esperienza riguardo a questo tema nella prassi del sacramento della penitenza e nella partecipazione all eucaristia? Non ho elementi per rispondere e) Tra la dottrina della Chiesa e l educazione civile al riguardo c è un evidente contrasto che è andato aumentando negli ultimi anni. La scuola, i nostri politici, la pubblicità ecc.., in modi e forme differenti, lanciano lo stesso messaggio sulla contraccezione, in palese opposizione a quanto proposto dalla chiesa. f) Promuovere una mentalità maggiormente aperta alla natalità è un compito che riguarda tutti. Servono delle politiche familiari adeguate, nel campo del lavoro della sanità, della casa e dei servizi in genere. Anche la chiesa deve sostenere e promuovere la famiglia, dandole un ruolo e uno spazio importante nell ambito della pastorale familiare ad ogni livello. E dalle famiglie stesse che deve venire la spinta e la motivazione perché la famiglia possa essere sempre più aperta alla natalità. 8 - Sul rapporto tra la famiglia e persona a) Gesù Cristo rivela il mistero e la vocazione dell uomo nella famiglia che è un luogo privilegiato in cui cogliere il mistero e la vocazione dell essere umano, perché luogo di accoglienza della vita dal suo nascere al suo morire, in ogni stato e condizione e perché nell ambito della famiglia maturano tutte le vocazioni, vocazione all amore, vocazione al matrimonio, alla vita consacrata, alla missione, al lavoro, alla carità ecc Se gli sposi hanno vissuto e vivono il sacramento del matrimonio come una vocazione, testimoniano ogni giorno con il loro vissuto che la vita intera è risposta alla chiamata del Signore. b) Le situazioni critiche della famiglia nel mondo odierno che possono diventare un ostacolo all incontro della persona con Cristo sono costituite dalla crisi economica, dalla mancanza di lavoro, della casa, e in generale di fiducia nelle istituzioni e nella società; dall incertezza per il futuro, la solitudine, l indifferenza, la povertà spirituale che per certi aspetti è più dolorosa di quella materiale. c) Le crisi di fede che le persone possono attraversare incidono pesantemente nella vita

familiare perché la mancanza di fede coincide spesso con la mancanza di speranza e di fiducia, e diventa difficile, soprattutto in questo momento storico, guardare il mondo e la vita cogliendone il lato buono e bello. La famiglia se non è radicata in Cristo e non cresce nel suo amore rischia di chiudere il cuore alle necessità dei fratelli e del mondo intero, vivendo in modo superficiale e autoreferenziale. 9 - Altre sfide e proposte Ci sono altre sfide e proposte riguardo ai temi trattati in questo questionario, avvertite come urgenti o utili da parte dei destinatari? Nel questionario tra i tanti tipi di famiglia presi in considerazione, non viene menzionata la famiglia vedova, ignorando completamente una realtà purtroppo ben presente nella chiesa e che richiede la stessa attenzione riservata alle altre, se non altro perché Dio stesso invita a prendersi cura dell'orfano e della vedova.