via Giolitti 34 Roma



Documenti analoghi
Lavori in quota. Lavori in quota. frareg.com 1/22

3) descrizione sintetica dell opera, con particolare riferimento alle scelte progettuali, architettoniche, strutturali e tecnologiche;

SCHEDA di RILEVAZIONE per il RISCHIO di CADUTA DALL ALTO

7.2 Controlli e prove

AMPLIAMENTO DEGLI SPOGLIATOI E SERVIZI DEL CAMPO DA CALCIO BOLDRIN

Il decreto legislativo 494/96. Geom. Stefano Fiori

Il programma. I lavori in quota

RELAZIONE ILLUSTRATIVA DEL PIANO DELLA SICUREZZA...

Lezione 6: modulo giuridico (Allegato XIV, D.Lgs 81/08)

SCALE. SCALE (Allegato XX del D.Lgs 81/08)

Le problematiche di sicurezza per l allestimento del cantiere per l installazione degli impianti fotovoltaici

LAVORO SULLE COPERTURE

UNIVERSITA DEGLI STUDI DI SASSARI Coordinamento Servizi Bibliotecari

CONFORMITA AI SENSI DEL D.M. 236/89 E DEL D.P.R. 503/96 INDICE 1. PREMESSA - 3 -

Servizio Prevenzione e Sicurezza del Lavoro ASL n 8 di Cagliari

DOCUMENTO DI VALUTAZIONE RISCHI INTERFERENZA NEGLI APPALTI EX ART.26 c.3 DEL D.Lgs. 81/08

Elementi di giudizio. Cadute dall alto. Lavoratori esposti al rischio di caduta da una altezza superiore a circa tre. Estesa carenza di protezioni

COMUNE DI CISLIANO. Provincia di Milano D.U.V.R.I. DOCUMENTO UNICO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI DA INTERFERENZ E (ART. 26 DEL D.LGS N.

Mezzo utilizzato: autogrù

COSTI PER LA SICUREZZA

PIATTAFORMA DI LAVORO MOBILE ELEVABILE (piattaforma elevabile) e PONTE MOBILE SVILUPPABILE SU CARRO AD AZIONAMENTO MOTORIZZATO (cestello)

A.M.I.U. GENOVA s.p.a.

OGGETTO: Documento Unico di Valutazione dei Rischi Interferenziali

I dispositivi di protezione ed il TU

La formazione degli addetti alle attività che comportano esposizione ad amianto

LA SICUREZZA DEI CANTIERI. ing. PAOLO IANNELLI- Ministero per i beni e le attività culturali

DOCUMENTO UNICO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI DA INTERFERENZA

REGOLE DI SICUREZZA FASE DI LAVORAZIONE RISCHI MISURE

S.F.S. Scuola per la Formazione e Sicurezza in Edilizia della provincia di Massa Carrara - Ing. Antonio Giorgini

DOCUMENTO UNICO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI DA INTERFERENZE (DUVRI) LOTTO.. A) ANAGRAFICA DELL APPALTO

Comune di Avigliana RISCHI CHE SI POSSONO VERIFICARE IN UN CANTIERE RISCHI CHE SI POSSONO VERIFICARE IN UN CANTIERE

PREVENZIONE E SICUREZZA SUL LAVORO NEI CANTIERI TEMPORANEI O MOBILI PRESCRIZIONI LEGISLATIVE

LAVORI SPECIALI. (Articolo 148 D.Lgs 81/08)

Consolidamento e manutenzione dei solai in laterocemento zona bagni al piano terra e primo, mediante inserimento di nuovi profilati metallici

PSC e POS Piano di Sicurezza e Coordinamento Piano Operativo di Sicurezza

ORGANIZZAZIONE DEL CANTIERE

PROGRAMMA MODULI ARGOMENTI DURATA ORE RESIDUE MODULO

P.S.C. Allegato 9 ELABORATO SICUREZZA

SCALE FISSE CON INCLINAZIONE >75

GUIDA ALL INSTALLAZIONE DI UN SISTEMA FISSO AUTOMATICO DI RIVELAZIONE E ALLARME D INCENDIO

Linee Vita. Progettazione ed Posa in Opera D.Lgs.81/08 e s.m.i. L.R.5/2010. M.EN.S. Engineering. Dott. Ing. Corrado Giromini

È assolutamente vietato utilizzare apparecchiature elettriche non a norma. Evitare l uso di prese multiple. Non utilizzare apparecchiature

Produzione edilizia e sicurezza a.a Lo schema. TITOLO II Luoghi di lavoro

OPERE PROVVISIONALI: IL PONTEGGIO

PONTE SU RUOTE A TORRE (trabattelli)

STIMA DEI COSTI DELLA SICUREZZA

I lavori elettrici dal D.Lgs 81/2008 alle Norme Tecniche

VERBALE PIANO DI SICUREZZA E COORDINAMENTO PER I LAVORI RELATIVI. In data alle ore presso il cantiere sito in via n. si sono riuniti i signori:

COMUNE DI LONGARE. Provincia di Vicenza Area Lavori Pubblici Gestione e Manutenzione Patrimonio Ambiente

DOCUMENTO DI VALUTAZIONE RISCHI INTERFERENZA NEGLI APPALTI EX ART.26 c.3 DEL D.Lgs. 81/08 Allegato al contratto di appalto relativo al.

Regolamento per l installazione e l utilizzo di impianti di videosorveglianza del territorio

Dispositivi iti NON rmanenti PROVVISORI

QUESITI DEL COLLEGIO GEOMETRI

UNIVERSITA MEDITERRANEA DI REGGIO CALABRIA LAUREA MAGISTRALE IN INGEGNERIA CIVILE CORSO DI INFRASTRUTTURE FERROVIARIE LECTURE 07 - LE STAZIONI

Descrizione Copertura:

Sistemi di ancoraggio permanenti per dispositivi di protezione individuale contro le cadute

Titolo: Verbale di sopralluogo preliminare congiunto sul luogo delle lavorazioni/servizi appaltati. Committente...

DOCUMENTO UNICO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI DA INTERFERENZE D ATTIVITA (D.U.V.R.I.)

2. P R O G R A M M A Z I O N E D E I L A V O R I

C O M U N E D I SAN BENEDETTO DEL TRONTO

Allegato G Schede segnaletica di sicurezza

Contenuti ripetitivi e legati all attività ed organizzazione aziendale

Allegato 4 DOCUMENTAZIONE PRESENTE IN CANTIERE

GARA PNEUMATICI ALLEGATO AL CAPITOLATO TECNICO APPENDICE I Obblighi in materi di sicurezza ed igiene del lavoro S O M M A R I O

CORSO DI SICUREZZA NEI CANTIERI

Le scelte progettuaii, i documenti necessari e gli apprestamenti di difesa.

VIABILITA LUOGHI DI LAVORO

Descrizione Copertura:

DETERMINAZIONI IN ORDINE ALLE DIMENSIONI DELLE STRADE ED ALLE DISTANZE DI RISPETTO STRADALI E DEI TRACCIATI FERROVIARI DI PROGETTO

Le politiche delle Regioni per la promozione della. salute e della sicurezza nei cantieri edili: Le linee guida DPR 222/03

PIANO DI DEMOLIZIONE. Impresa. Sede Legale. Oggetto dei lavori. Indirizzo del cantiere. Rev. Motivazione Data. 00 Emissione. Il Direttore dei Lavori

RELAZIONE TECNICA INQUADRAMENTO GENERALE

DOCUMENTO UNICO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI DA INTERFERENZE (D.U.V.R.I.)

ELABORATO TECNICO DELLA COPERTURA

Progetto di un edificio da destinare ad officina di riparazione autovetture con annesso salone di esposizione e vendita

PIANO DI MANUTENZIONE TENSOSTRUTTURA IN COMUNE DI FERNO PARCO DI FERNO

INDICE. COMUNE di IGLESIAS

VILLA FIGOLI DES GENEYS PROGETTO DEFINITIVO RELAZIONE TECNICA SUPERAMENTO BARRIERE ARCHITETTONICHE 5 AGOSTO 2014

CHECK-LIST PER LA VERIFICA DEI CONTENUTI MINIMI DEL POS ai sensi del D.Lgs. 81/2008 e s.m.i. - art. 89, comma 1, lettera h) e Allegato XV

REGOLAMENTO OPERATIVO PER L UTILIZZO DELL IMPIANTO ESTERNO DI VIDEOSORVEGLIANZA

CAV S.p.A. Concessioni ni Autostradali Venete

Università degli Studi della Basilicata Area Provveditorato e Patrimonio

Corsi di:produzione EDILIZIA E SICUREZZA - ORGANIZZAZIONE DEL CANTIERE. PiMUS. prof. ing. Pietro Capone

I piani di sicurezza e la stima dei costi

Descrizione Copertura:

CONTENUTI MINIMI DEL PSC/16

Norme di sicurezza e comportamentali del personale autorizzato a lavorare nei locali adibiti a Camera Pulita

Procedure di lavoro in ambienti confinati Livello specialistico

Realizzazione di un. Disposizioni per la prevenzione dei rischi da caduta dall alto!!" "

DOCUMENTO UNICO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI

PIANO PER LA GESTIONE DELLE EMERGENZE SEDE AMMINISTRATIVA VIALE GRAMSCI FIRENZE

D.Lgs 81/08 art. 96 c.1. Contenuti minimi del POS in presenza di rischi elettrici

rischi in negozio CULTURA DELLA SICUREZZA SUL LAVORO NEL TERZIARIO E NEI SERVIZI

ALLEGATI. Verifica della conformità normativa

Misure gestionali per la prevenzione e la protezione contro le esplosioni da polveri

A) DOCUMENTAZIONE SPECIFICA DELL IMPRESA

SINTESI DELLA NORMATIVA EUROPEA EN RELATIVA AL MONTAGGIO DELLA RETE ANTICADUTA PER APPLICAZIONI ORIZZONTALI E PER APPLICAZIONI VERTICALI.

RISCHIO INCENDIO NEI CANTIERI

D.U.V.R.I. DOCUMENTO UNICO VALUTAZIONE RISCHI DA INTERFERENZE

COMUNE DI RENATE Provincia di Monza e Brianza

Transcript:

50 PSC 00794 PIANO DI SICUREZZA E COORDINAMENTO D.lgs. 9 aprile 2008, n. 81 TESTO UNICO SULLA SALUTE E SICUREZZA SUL LAVORO Attuazione dell'articolo 1 della legge 3 agosto 2007, n. 123, in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro via Giolitti 34 Roma PIANO DI SICUREZZA E COORDINAMENTO Servizio ambientale integrato LOTTO 1 Sezione Particolare Verona Porta Nuova Il Coordinatore per la Progettazione dei Lavori ing. Michele Bencivenga Edizione 1 Rev. Motivazione della Revisione Data 0 Emissione

Sezione Particolare Verona Porta Nuova Pagina 2 di 18 PREMESSA... 3 1 IDENTIFICAZIONE E DESCRIZIONE DEL COMPLESSO IMMOBILIARE... 5 1.1 INDIRIZZO... 5 1.2 DESCRIZIONE DEL CONTESTO IN CUI SONO COLLOCATE L'AREE DI INTERVENTO... 5 1.3 DESCRIZIONE... 5 1.4 INGRESSI E VARCHI CARRABILI... 7 2 INDIVIDUAZIONE, ANALISI E VALUTAZIONE DEI RISCHI RELATIVI ALLE AREE DI INTERVENTO... 8 2.1 INDIVIDUAZIONE DEI RISCHI PRESENTI NELLE AREE DI INTERVENTO... 8 2.2 ANALISI E VALUTAZIONE DEI RISCHI... 8 3 SCELTE PROGETTUALI ED ORGANIZZATIVE, PROCEDURE, MISURE PREVENTIVE E PROTETTIVE RELATIVE ALLE AREE DI INTERVENTO OPERATIVE... 12 3.1 AGENTI ATMOSFERICI... 12 3.2 CADUTE DALL ALTO... 12 3.3 TRAFFICO PEDONALE... 14 3.4 TRAFFICO VEICOLARE URBANO... 14 3.5 FATTORI ESTERNI CHE COMPORTANO RISCHI... 15 3.6 RISCHI CHE LE LAVORAZIONI POSSONO COMPORTARE PER L'AREA CIRCOSTANTE... 15 4 STIMA DEI COSTI DELLA SICUREZZA... 17 4.1 STIMA DEGLI ONERI DELLA SICUREZZA... 17 5 ALLEGATO TAVALA PERIMETRAZIONE... 18

Sezione Particolare Verona Porta Nuova Pagina 3 di 18 PREMESSA Il Piano di Sicurezza e Coordinamento Per l'espletamento del servizio ambientale integrato dei complessi immobiliari delle grandi stazioni e dei palazzi di proprietà di grandi stazioni appartenenti al Lotto 1 (Venezia S. Lucia, Venezia Mestre, Verona P. Nuova, Milano C.le, Torino P. Nuova, Genova P. Principe e Milano C.le) in relazione alla complessità delle opere, è stato articolato nelle seguenti sezioni: 1. Sezione Generale, comprendente, con riferimento ai contenuti minimi di cui all allegato XV al D. Lgs. 81/08: identificazione e la descrizione dell'opera; individuazione dei soggetti con compiti di sicurezza; individuazione, analisi e la valutazione dei rischi concreti, con riferimento all area ed alla organizzazione generale del Servizio Ambientale Integrato ed alle interferenze con l ambiente esterno; individuazione, l analisi e la valutazione dei rischi concreti, con riferimento alle lavorazioni specifiche del Servizio Ambientale Integrato ed alle loro interferenze; procedure di coordinamento relative all'uso comune di apprestamenti, attrezzature, infrastrutture, mezzi e servizi di protezione collettiva da parte di più imprese e lavoratori autonomi; modalità organizzative della cooperazione e del coordinamento, nonché della reciproca informazione, fra i datori di lavoro e tra questi ed i lavoratori autonomi; organizzazione prevista per il servizio di pronto soccorso, antincendio ed evacuazione dei lavoratori e riferimenti telefonici delle strutture previste sul territorio al servizio del pronto soccorso e della prevenzione incendi; 2. Sezione Procedure, che raccoglie le diverse procedure di sicurezza, di carattere sia generale che particolare, previste per dare attuazione alle norme di sicurezza richiamate nelle sezioni Generale e Particolari; 3. 4. Sezione Prescrizioni per le lavorazioni, che raccoglie le schede descrittive delle singole attività svolte e le misure di prevenzione e protezione previste; Sezione DPI, che raccoglie le schede descrittive dei DPI prescritti nelle sezioni Generale e Particolari;

Sezione Particolare Verona Porta Nuova Pagina 4 di 18 5. Sezione Macchine ed Attrezzature, che raccoglie le schede descrittive delle principali macchine ed attrezzature di cui si prevede l impiego; 6. Sezioni Particolari, correlate ciascuna ad uno specifico complesso immobiliare di stazione appartenente al lotto di riferimento e comprendenti, con riferimento ai contenuti minimi di cui all allegato XV al D. Las. 81/08: descrizione sintetica del complesso immobiliare di stazione; caratteristiche specifiche delle aree di intervento; individuazione, analisi e valutazione dei rischi concreti con riferimento alle aree di lavoro, all organizzazione specifica delle attività ed alle interferenze specifiche della stazione; prescrizioni operative, le misure preventive e protettive ed i dispositivi di protezione individuale, in riferimento alle interferenze tra le lavorazioni specifiche della stazione; stima dei costi della sicurezza per la singola stazione. 7. Sezione Schede Imprese Esecutrici e Lavoratori Autonomi, contenente le informazioni relative alle singole imprese esecutrici, da implementare nel corso dello sviluppo dei lavori a cura del Coordinatore per l esecuzione dei lavori.

Sezione Particolare Verona Porta Nuova Pagina 5 di 18 1 IDENTIFICAZIONE E DESCRIZIONE DEL COMPLESSO IMMOBILIARE 1.1 INDIRIZZO Città Indirizzo Ubicazione Verona Porta Nuova Piazzale XXV Aprile Complesso Immobiliare di Verona Porta Nuova 1.2 DESCRIZIONE DEL CONTESTO IN CUI SONO COLLOCATE L'AREE DI INTERVENTO Vicina al centro cittadino, Verona Porta Nuova è una stazione di transito interessata mediamente da 68 mila transiti giornalieri, 25 milioni l anno, con un traffico giornaliero di 300 treni. In prossimità del complesso si trova il Bus Terminal Intercomunale che garantisce il collegamento con i principali comuni dell hinterland veronese e con le restanti province venete. L'ingresso della stazione si trova su piazzale XXV Aprile. La stazione ferroviaria si sviluppa su più livelli: il piano sotterraneo, occupato da strutture FS; il piano terra, composto da vari edifici tra cui il fabbricato viaggiatori, mentre il lato adiacente a Piazza XXV Aprile è occupato da attività commerciali e servizi ai passeggeri, e gli altri fabbricati del lato ovest sono occupati da locali tecnici e uffici; il piano dei binari, destinato in prevalenza ai servizi per il viaggio e a qualche attività commerciale; i piani primo e secondo, sedi di uffici. Come indicato all allegato 1.3 della documentazione di gara, sono riconducibili al presente appalto, tutti i fabbricati, i sotterranei, inclusi i marciapiedi e le pensiline, che rientrano nel perimetro di competenza e responsabilità di Grandi Stazioni S.p.A, sono esclusi invece i binari e il ciglio dei marciapiedi, il piazzale direttamente interessato dalla circolazione dei treni e tutti i locali sede di impianti tecnologici ed attività direttamente connesse con la circolazione dei treni, che rientrano nelle competenze e responsabilità di Rete Ferroviaria Italiana S.p.A. Direzione Compartimentale Movimento. 1.3 DESCRIZIONE In sintesi il Complesso della Stazione Verona Porta Nuova è costituito da: PIANI EDIFICI DESCRITTIVO NUMERICO 1 2 3 4 5 6 7 SP 2 interrato 02S 1 interrato 01S Ferro 00F primo 001 secondo 002

Sezione Particolare Verona Porta Nuova Pagina 6 di 18 il complesso dei binari, del ciglio dei marciapiedi e dei piazzali (piano ferro), lo scalo merci e tutti i locali sede di impianti tecnologici ed attività direttamente connesse con la circolazione treni, di competenza e responsabilità della RETE FERROVIARIA ITALIANA S.p.A. Per l accesso dei macchinari nei marciapiedi sono disponibili montacarichi. una serie di fabbricati, i sotterranei, le aree di stazione, inclusi i marciapiedi e le pensiline che rientrano nel perimetro definito nel contratto FS/GS, di competenza GRANDI STAZIONI. La stazione di Verona Porta Nuova si sviluppa su due livelli aperti al pubblico: Piano Terra comprendente: Atrio lato Milano Atrio Principale Biglietteria; Club Eurostar; Sale viaggiatori; Ufficio informazioni; Assistenza disabili; Deposito bagagli; Ambienti adibiti a ufficio; Vari esercizi commerciali; Centrale termica; Locali tecnici e di servizio; Cabine elettriche/telefoniche RFI; Piano Ferro comprendente: Sale viaggiatori; Servizi igienici; Comando Militare di Stazione Vari esercizi commerciali; Ambienti adibiti a ufficio; n 9 binari di tipo passante riservati al traffico passeggeri; n 2 binari di tipo passante riservati al traffico di servzio; n 1 binario di tipo tronco riservato al traffico di servizio; Banchina binario 1 e banchine isola dei binari dal n 2 al n 12. Queste ultime sono collegate all atrio lato Milano ed all atrio principale mediante due sottopassi pedonali. La stazione di Verona PN è divisa in Verona PN centro (viaggiatori) e Verona PN scalo (merci). Le banchine della stazione di Verona Porta Nuova sono cinque principali e due banchine ai lati che confluiscono nella banchina n.1. Descrizione banchine e binari: Banchina 1, a servizio del binario n. 1 Binario n. 2, di servizio intercluso fra i binari n. 1 e 3 Banchina 2, a servizio dei binari n. 3 e 4 Binario n. 5, di servizio intercluso fra i binari n. 4 e 6 Banchina 3, a servizio dei binari n. 6 e 7 Banchina 4, a servizio dei binari n. 8 e 10 Banchina 5, a servizio dei binari n. 11 e 12 Sulle banchine principali sono presenti gli accessi a due sottopassi, sono inoltre presenti montacarichi per l accesso con carrelli.

Sezione Particolare Verona Porta Nuova Pagina 7 di 18 L orario di apertura al pubblico della stazione è dalle ore 05:00 alle ore 24:00; nell orario di chiusura al pubblico è consentito l utilizzo in uscita dei passeggeri per i treni in arrivo tramite il sottopassaggio lato Venezia. 1.4 INGRESSI E VARCHI CARRABILI Ingressi Carrabili Sono i passaggi carrabili, che permette l accesso dall esterno all interno del complesso della Stazione e viceversa. Gli ingressi sono individuati da numeri: Ingresso Ubicazione Caratteristiche Via Piave n. 16. Il cancello dalle ore Terrapieno Larghezza = mt. 5 1 23:00 alle ore 05:00 è chiuso. Altezza = nessuna limitazione 2 3 4 Via Piave Il cancello dalle ore 23:00 alle ore 05:00 è chiuso. Passaggio, tramite le passerelle, alle banchine bin. n 8, 9, 10, 11 dopo superamento sbarra. Via Piave Cancello automatico aperto in orario di ufficio. Passaggio, tramite le passerelle, alle banchine bin n 3, 4, 6, 7 dopo superamento sbarra. Dalla piazza XXV Aprile con accesso, vicino all edificio delle Poste, passaggio per tutte le banchine (lato Milano) mediante passaggio a raso dopo attraversamento sbarra automatica. Terrapieno Larghezza = n. 2 cancelli di mt. 4/cad. Larghezza passerella = mt. 2,5 Altezza = nessuna limitazione Terrapieno Larghezza = mt. 3 Larghezza passerella = mt. 2,5 Altezza = nessuna limitazione Terrapieno Larghezza = mt. 2,5 Altezza = nessuna limitazione Varchi carrabili Sono i passaggi carrabili, che collegano le zone interne del complesso della Stazione. I varchi sono individuati da lettere. Numero Ingresso Ubicazione Caratteristiche A B Passaggio a raso lato Milano dal piazzale verso i binari Passaggio da piazzale lato Milano a marciapiede bin. n 1 Passerella metallica su massicciata Larghezza max = 2,50 mt Altezza max = 4,00 mt (linea el.) Terrapieno ingresso e solaio all interno Larghezza max = 2,50 m Altezza max = 3,30 m

Sezione Particolare Verona Porta Nuova Pagina 8 di 18 2 INDIVIDUAZIONE, ANALISI E VALUTAZIONE DEI RISCHI RELATIVI ALLE AREE DI INTERVENTO 2.1 Individuazione dei rischi presenti nelle aree di intervento In relazione alle caratteristiche dei luoghi di lavoro di cui sopra, sono stati individuati i seguenti fattori di rischio intrinsecamente correlati all area (in questa tabella non sono presi in considerazione i rischi correlati alle lavorazioni di competenza dell appalto, trattati separatamente): AMBIENTE Agenti Atmosferici Annegamento Caduta dall alto Instabilità struttura IIncendio/Esplosione Rumore Polveri Manufatti contenenti amianto locali e cunicoli interrati cavedi e locali tecnici corridoi, disimpegni, vani scale atrii di stazione e spazi comuni uffici e locali commerciali marciapiedi binari Marciapiedi esterni Parcheggi Fumi Vapori Gas nocivi Inquinanti Aerodispersi Caduta Materiali Traffico pedonale T raffico ferroviario Traffico veicolare Linee Elettriche Aeree Condutture Interrate/sottotraccia 2.2 ANALISI E VALUTAZIONE DEI RISCHI 2.2.1 Agenti atmosferici Sia durante l allestimento e l utilizzo delle aree di intervento logistiche sia durante le fasi di lavorazione all aperto i lavoratori possono essere esposti ai seguenti agenti atmosferici: AGENTI ATMOSFERICI PERICOLI Autunno Inverno STAGIONI Primavera Estate Pioggia Esposizione diretta Allagamenti Scivolosità del suolo SI SI Neve/ghiaccio Esposizione diretta Sovraccarico strutture ed opere provvisionali Scivolosità del suolo SI NO Basse temperature Esposizione diretta SI NO Alte temperature Colpi di sole Colpi di calore NO SI

Sezione Particolare Verona Porta Nuova Pagina 9 di 18 AGENTI ATMOSFERICI Vento intenso PERICOLI Sovraccarico strutture ed opere provvisionali Distacco di materiali o elementi strutturali Polvere Autunno Inverno SI STAGIONI Primavera Estate SI Cadute dall alto Il rischio di cadute di persone dall alto è stato individuato nelle attività a richiesta dove si prevede la pulizia delle superfici verticali dove possono esistere zone prospicienti il vuoto non adeguatamente protette in relazione al numero di lavoratori che possono essere presenti contemporaneamente. Manufatti contenenti amianto (MECA) I complessi di tutte le stazioni oggetto del seguente appalto sono stati sottoposti ad un accurata mappatura per la individuazione di manufatti contenenti amianto o fibre minerali artificiali, eventualmente presenti sia negli spazi comuni sia nei locali tecnici. A seguito di tale mappatura, è stata intrapresa un attività di bonifica e messa in sicurezza delle 13 stazioni che è ancora in corso alla data di redazione del presente PSC. Di seguito si riporta la mappatura dei MECA presenti nella stazione di Verona Porta Nuova, alla data del 23/03/2010, non si può escludere comunque la presenza di eventuali materiali contenuti nella struttura o non accessibili che potrebbero essere rilevati in fase di manutenzione e/o demolizione. In particolare dove sono state operate rimozioni di condotti in cemento amianto, è possibile la sussistenza di tratti di tali condotti all interno delle strutture murarie rimuovibili solo in fase di demolizione. LOCALIZZAZIONE Edificio 1 2 interrato stanza 1 Edificio 1 locale ascensore vicinanze locale 128 Edificio 1 Copertura Edificio 3 sottotetto Edifico 4 Copertura Edifico 5 Copertura Edificio 6 copertura Marciapiedi TIPOLOGIA Passacavi Ferodi, contenenti amianto Pluviali cemento amianto (solo parti confinate nella muratura) Tronco di tubazione N 2 sfiati in cemento amianto N 3 sfiati in cemento amianto N 1 sfiato in cemento amianto Tubazioni interrate passacavi Inquinanti aerodispersi All interno degli ambienti situati al piano interrato ed in parte anche al piano terra possono accumularsi inquinanti provenienti dal traffico urbano o dai sistemi di riscaldamento (sostanze organiche volatili, ossidi di azoto, ossidi di carbonio, anidridi solforose) ovvero dall ambiente naturale (gas radon proveniente dal sottosuolo), che a causa della scarsa ventilazione naturale ed in assenza di ventilazione forzata possono dare luogo a concentrazioni pericolose. Un ulteriore fonte di inquinamento dell aria in detti ambienti può essere costituita dalla penuria di ossigeno causata da eventuali organismi biologici presenti negli ambienti stessi. Rumore Nell ambito delle aree di intervento sopra richiamate, sono presenti le seguenti sorgenti di rumore: AREE DI INTERVENTO SORGENTI DI RUMORE Cavedi e locali tecnici Bruciatori Gruppi elettrogeni Atrii di stazione e spazi comuni Sistema di diffusione sonora Annunci pubblicitari

Sezione Particolare Verona Porta Nuova Pagina 10 di 18 Marciapiedi binari AREE DI INTERVENTO SORGENTI DI RUMORE Traffico ferroviario in arrivo o partenza Sistema di diffusione sonora Annunci pubblicitari Le rilevazioni effettuate da GS hanno restituito livelli equivalenti di emissione sonora (Leq) generalmente inferiori agli 80 db(a). Di seguito si riportano I valori medi riscontrati nella stazione nel corso dei rilievi eseguiti nel 2008: RUMORE EDIFICIO PIANO LOCALE ATTIVITA' TIPOLOGIA IMMOBILIARE Leq MP 00F 002 Marciapiedi interni Marciapiedi 76,7 MP 00F 002 Marciapiedi interni Marciapiedi 71,2 MP 00F 002 Marciapiedi interni Marciapiedi 66,4 MP 00F 003 Marciapiedi interni Marciapiedi 79,1 MP 00F 004 Marciapiedi interni Marciapiedi 79,7 MP 00F 004 Marciapiedi interni Marciapiedi 83,3 MP 00F 005 Marciapiedi interni Marciapiedi 81,4 MP 00F 005 Marciapiedi interni Marciapiedi 85,1 MP 00F 006 Marciapiedi interni Marciapiedi 69,8 MP 00F 006 Marciapiedi interni Marciapiedi 86,4 MP 00F 006 Marciapiedi interni Marciapiedi 81,1 AV 00F 002 Aree Varie Aree di transito 79,1 AV 00F 002 Aree Varie Aree di transito 68,3 1 1S 036 Aree Pubbliche Atrio 67,8 1 1S 036 Aree Pubbliche Atrio 72,1 1 1S 036 Aree Pubbliche Atrio 73,4 1 1S 036 Aree Pubbliche Atrio 67,9 1 1S 036 Aree Pubbliche Atrio 67,9 1 1S 036 Aree Pubbliche Atrio 62,7 1 1S 036 Aree Pubbliche Atrio 64 1 1S 065 Gstazioni Satt Sala D'attesa 63,6 Traffico pedonale L interferenza con il traffico pedonale è presente in tutte le zone operative interessate al transito di viaggiatori o di altri dipendenti di stazione. L interferenza con il traffico pedonale sarà gestita da un operaio addetto che sorveglierà costantemente tutte le operazione di carico e scarico dei mezzi impegnati. Traffico Veicolare L interferenza con il traffico veicolare è individuato nelle arre di parcheggio, nei marciapiedi esterni, e sui marciapiedi interni e negli atrii di stazione è possibile la presenza di carrelli elettrici utilizzate per le pulizie ed i trasporti all interno delle stazioni. Traffico ferroviario Allo stato attuale non sono prevedibili interferenze con il traffico ferroviario.

Sezione Particolare Verona Porta Nuova Pagina 11 di 18 Linee elettriche aeree Il rischio di contatto accidentale con linee elettriche aeree si configura durante le lavorazioni sui marciapiedi sulle pensiline dei binari, in prossimità delle quali sono presenti linee elettriche aeree con conduttori nudi (linee di trazione elettrica dei treni), ubicate al di fuori della zona di competenza del (e di conseguenza dell Appaltatore). Per ogni eventuale interferenza con le suddette linee di trazione, l Appaltatore dovrà applicare le procedure previste al paragrafo 9 del Piano di Sicurezza e Coordinamento Sezione Procedure. Condutture interrate sottotraccia Questo rilevante fattore di rischio è presente in tutte le zone ed in tutte le fasi di lavoro, proprio in quanto i luoghi in cui si interviene sono ad alta attività antropica. RISCHI AGGIUNTIVI Fatto salvo quanto sopra riportato in merito ai rischi specifici esistenti nelle aree di intervento, non si riscontrano ulteriori rischi aggiuntivi oltre quelli specifici delle lavorazioni di competenza delle singole imprese.

Sezione Particolare Verona Porta Nuova Pagina 12 di 18 3 SCELTE PROGETTUALI ED ORGANIZZATIVE, PROCEDURE, MISURE PREVENTIVE E PROTETTIVE RELATIVE ALLE AREE DI INTERVENTO OPERATIVE 3.1 AGENTI ATMOSFERICI 3.1.1 Procedure In caso di pioggia devono essere interrotte tutte le lavorazioni all esterno, fatte salve quelle indispensabili per scongiurare rischi maggiori ai lavoratori o alla popolazione. In questi casi, i lavoratori addetti devono essere muniti di indumenti impermeabili, compresi copricapo, e di calzature antisdrucciolevoli e impermeabili, quali stivali antinfortunistici dotati di puntale rinforzato e lamina antiperforazione. Analogamente, in caso di neve o ghiaccio, dovranno essere interrotte tutte le lavorazioni, salvo gli interventi strettamente necessari per la messa in sicurezza dei luoghi. I lavoratori addetti a questi ultimi interventi devono essere muniti di indumenti impermeabili, compresi copricapo, e di calzature antisdrucciolevoli e impermeabili, quali stivali antinfortunistici dotati di puntale rinforzato e lamina antiperforazione. Prima di disporre la ripresa dei lavori, il preposto, con l aiuto di personale di provata esperienza, dovrà effettuare accurate ispezioni delle opere provvisionali, delle pareti degli scavi, delle murature di recente formazione e delle cataste di materiali di altezza superiore a m 1,5, per verificare che la neve e/o il ghiaccio non né abbiano compromesso la stabilità o l accessibilità. In caso di forte vento, la lavorazione deve essere interrotta dopo aver messo in sicurezza, asportandole o assicurandole opportunamente, tutte le parti di opere provvisionali, mezzi d opera e attrezzature che, per loro natura o in relazione alle lavorazioni in corso, possono distaccarsi costituendo pericolo di urti alle persone. Alla cessazione del fenomeno, il preposto dovrà effettuare un accurato sopralluogo al fine di verificare lo stato delle strutture e delle opere provvisionali, prima di impartire l ordine di ripresa dei lavori. In caso di basse temperature, e fatta salva la formazione di ghiaccio nel quale caso vale quanto prescritto in precedenza, i lavoratori dovranno essere forniti di idonei indumenti antifreddo, confezionati in modo da non intralciare i movimenti degli arti e da non impedire l utilizzo di altri dispositivi di protezione individuali quali elmetto, calzature antinfortunistiche, cuffie antirumore, ecc. I lavoratori esposti per lunghi periodi all azione del sole devono essere muniti di idonei copricapo, approvvigionati di abbondante acqua potabile ed inoltre devono potere tempestivamente mettersi al riparo in caso di soleggiamento eccessivo. 3.1.2 Misure di coordinamento Nella programmazione dei lavori da svolgersi all aperto i preposti dovranno tenere conto dei bollettini di previsione meteorologici locali. In caso di previsioni avverse, dovranno essere predisposte opportune limitazioni dell attività, non esclusa la sospensione fino al ripristinarsi di condizioni atmosferiche favorevoli. 3.2 CADUTE DALL ALTO 3.2.1 Scelte progettuali ed organizzative In sede di progettazione delle opere provvisionali, dovranno essere previsti interventi di messa in sicurezza di tutte le zone prospicienti il vuoto in cui esiste il pericolo di caduta da un altezza superiore a m 2,

Sezione Particolare Verona Porta Nuova Pagina 13 di 18 3.2.2 Procedure La rimozione anche temporanea delle opere provvisionali destinate alla protezione contro le cadute dall alto (ad esempio, rimozione di parapetti per consentire il passaggio di carichi ingombranti) dovrà essere esplicitamente autorizzata dal committente (preposto o assistente) responsabile dei lavori nella zona. In questo caso, gli addetti operanti nelle immediate vicinanze della zona pericolosa dovranno indossare imbracature di sicurezza complete di spalliere e cosciali, assicurate a parti solide delle strutture mediante corde di ritenuta munite di assorbitori di energia. Sempre nel suddetto caso, gli addetti devono informare dell avvenuta rimozione tutti gli altri operatori presenti nell area. 3.2.3 Misure preventive e protettive Il pericolo di cadute di persone dall alto può verificarsi durante tutte le fasi di lavoro che comportano la salita/discesa e/o lo stazionamento di lavoratori a quote superiori a quelle di calpestio. Durante queste fasi, le lavorazioni a quote superiori a m 2 devono essere effettuate mediante ponti a torre su ruote (c.d. trabattelli), ponti sviluppabili, piattaforme autosollevanti e simili, munite di parapetto normale di altezza minima m 1.00, corrente intermedio e fascia fermapiede, dispositivi di stabilizzazione e di bloccaggio delle ruote, come previsto nei manuali d uso e manutenzione che devono sempre accompagnare l attrezzatura durante l impiego. Il piano di appoggio sotto i trabattelli deve essere perfettamente orizzontale, pianeggiante e privo di irregolarità che possano compromettere la stabilità del ponte. È vietato disporre zeppe o altri materiali sotto i piedi d appoggio del trabattello per livellare le irregolarità del piano di appoggio. L orizzontalità della piattaforma di lavoro deve essere verificata con apposita livella, se la stessa non è in dotazione al ponte. Nel caso di utilizzo del trabattello in zone con pavimentazione non regolare, deve essere predisposto sull intera area operativa un robusto tavolato atto a eliminare le irregolarità ed a sostenere il peso del trabattello a pieno carico (quale previsto dal libretto d uso e manutenzione). I ponti sviluppabili del tipo a forbice o telescopici devono essere utilizzati entro i limiti d impiego previsti dai rispettivi manuali d uso e manutenzione. In particolare, i ponti sviluppabili muniti di carro cingolato e piedi stabilizzatori allungabili (cosiddetti ragni ) possono essere utilizzati con i piedi stabilizzatori appoggiati su superfici a quote differenti solo se tale modalità è esplicitamente prevista dal manuale d uso e manutenzione, e in ogni caso nei limiti previsti dal costruttore. I ponti sviluppabili devono essere inoltre provvisti di efficienti dispositivi automatici per il controllo della pendenza del carro e del momento torcente della piattaforma di lavoro; tali dispositivi devono essere in grado di interdire la marcia del carro e il sollevamento e/o movimento laterale della piattaforma in caso di superamento dei valori limite di pendenza o del momento previsti dal costruttore. Durante il lavoro sui trabattelli o sulle piattaforme dei ponti sviluppabili, i lavoratori dovranno indossare imbracature di sicurezza complete di spalliere e sottocoscia, vincolate a parti robuste degli stessi ponti o a strutture stabili mediante corde di ritenuta munite di dispositivi assorbitori di energia in grado di limitare la distanza di caduta libera del corpo a non più di 1,5 metri, in previsione di lavorazioni da effettuarsi sporgendosi oltre il parapetto. In generale le scale a pioli semplici non devono essere utilizzate per effettuare lavorazioni, ma solo per raggiungere luoghi di lavoro situati in quota. Si può derogare a tale divieto solo per interventi di breve durata, purché siano rispettate le seguenti prescrizioni: durante la fase di salita: la scala deve essere trattenuta al piede da un altro lavoratore; durante l esecuzione dell intervento: i piedi dell operatore si trovino ad una altezza da terra non superiore a m 2.00; la scala deve essere vincolata ad una struttura stabile in corrispondenza del punto di appoggio; il lavoratore sulla scala deve indossare un idoneo dispositivo anticaduta vincolato ad una struttura stabile. I lavoratori addetti al montaggio e smontaggio dei ponteggi - inclusi i cosiddetti trabattelli - devono utilizzare imbracature di sicurezza complete di spalliere e sottocoscia quando lavorano con i piedi ad

Sezione Particolare Verona Porta Nuova Pagina 14 di 18 altezza superiore a m 2 rispetto al piano di calpestio. Le imbracature devono essere vincolate a strutture stabili mediante corde di ritenuta munite di dispositivi assorbitori di energia in grado di limitare la distanza di caduta libera del corpo a non più di 1,5 metri. Gli scavi a pozzo per l esecuzione dei plinti dei pilastri, qualora siano di profondità superiore a m 1.5, devono essere recintati mediante un parapetto di altezza non inferiore a m 1 munito di corrente intermedio e tavola fermapiede. Qualora sia indispensabile consentire il transito di mezzi d opera lungo detto parapetto, lo stesso dovrà essere realizzato con elementi di robustezza tale da resistere ad eventuali urti. Qualora sia necessario depositare presso il parapetto materiali in mucchio o catasta ovvero materiali o attrezzature che possono rotolare, il parapetto dovrà essere realizzato con tavolato continuo di robustezza tale da resistere ad eventuali smottamenti o rotolamenti dei materiali stessi. Durante la realizzazione dei parapetti e delle altre opere provvisionali per la protezione contro le cadute dall alto ed in ogni caso in tutte le lavorazioni per le quali non sia possibile realizzare opere provvisionali di protezione contro le cadute dall alto, i lavoratori addetti dovranno indossare idonee imbracature di sicurezza complete di spalliere e sottocoscia ed agganciate a strutture stabili mediante corde di ritenuta ad assorbimento di energia. 3.3 TRAFFICO PEDONALE 3.3.1 Scelte progettuali ed organizzative Non essendo possibile eliminare le interferenze con il traffico pedonale, le aree operative dovranno essere quanto possibile contigue, compatibilmente con il rispetto dei flussi pedonali con particolare riferimento al piano di emergenza della stazione che può essere richiesto inviando una mail all indirizzo sicurezza@grandistazioni.it digitando nell oggetto Verona Porta Nuova Detti percorsi dovranno essere accuratamente segnalati. Ad ogni modo i trasferimenti di materiali ed attrezzature tra aree non contigue dovranno essere programmati prioritariamente nelle ore notturne o comunque di minor afflusso di pubblico. Qualora sia indispensabile, per giustificati motivi, effettuare movimentazioni durante le ore diurne, le stesse dovranno essere attuate in modo tale da evitare rischi per i passanti. In particolare: 1. le movimentazioni a mezzo di carrelli elettrici o a mano devono essere effettuate sotto scorta di un lavoratore a terra, in grado sia di guidare il conduttore del mezzo sia di avvertire il pubblico; 2. il peso del carico dovrà risultare sempre inferiore alla massima portata prevista dal costruttore; 3. è vietato il trasporto di persone sui carrelli elettrici a forche; 4. i materiali e le attrezzature aventi parti che possono staccarsi nonché i materiali sfusi dovranno essere trasportati in idonei contenitori, atti ad evitare il distacco di parti o la dispersione del materiale sul pavimento; 5. la movimentazione a spalla di oggetti lunghi più di 2 metri deve essere effettuata sempre da due lavoratori (uno all inizio, uno alla fine); 6. è vietato movimentare oggetti cilindrici mediante rotolamento; 7. i carrelli e i transpallettes a mano dovranno essere idonei alla movimentazione da effettuare, con particolare riferimento alla portata ed alla stabilità degli stessi. 3.4 TRAFFICO VEICOLARE URBANO Durante la delimitazione di tutte le aree di intervento, dovranno essere adottate adeguate misure organizzative per non intralciare il traffico veicolare urbano soprattutto in prossimità degli accessi alle aree di intervento. Pertanto, saranno attuate le seguenti misure di sicurezza: l accesso alle aree dove è presente traffico veicolare sarà limitato esclusivamente a mezzi omologati per la circolazione su strade pubbliche, in perfetto stato di efficienza e muniti della pertinente documentazione;

Sezione Particolare Verona Porta Nuova Pagina 15 di 18 sarà vietato il deposito anche temporaneo di materiali o attrezzature all esterno delle aree delimitate; 3.5 FATTORI ESTERNI CHE COMPORTANO RISCHI I fattori esterni che possono comportare rischi sono costituiti da: 1. agenti atmosferici; 2. traffico veicolare; 3. traffico ferroviario. Detti fattori di rischio sono già stati descritti in precedenza. 3.6 RISCHI CHE LE LAVORAZIONI POSSONO COMPORTARE PER L'AREA CIRCOSTANTE In considerazione del contesto in cui si svolgono le lavorazioni, caratterizzato da una forte presenza di pubblico e di lavoratori dipendenti dei diversi soggetti operanti in stazione, sono stai individuati i seguenti rischi trasmissibili all ambiente esterno: 1. interferenze con i flussi di viaggiatori, marcatamente durante le ore di maggiore frequenza da parte dei pendolari; 2. proiezione di polveri o di aeriformi all esterno delle aree di intervento; 3. immissione di rumore; 4. trasmissione di vibrazioni; Non essendo possibile eliminare le interferenze con il traffico pedonale, in quanto le aree interessate alle lavorazioni sono all interno del complesso di stazione, le aree di intervento dovranno essere quanto possibile, compatibili con il flusso pedonale. Ad ogni modo i trasferimenti di materiali ed attrezzature tra aree non contigue dovranno essere programmati prioritariamente nelle ore notturne o comunque di minor afflusso di pubblico. Qualora sia indispensabile, per giustificati motivi, effettuare movimentazioni durante le ore diurne, le stesse dovranno essere attuate in modo tale da evitare rischi per i passanti. In particolare: 1. il peso del carico dovrà risultare sempre inferiore alla massima portata prevista dal costruttore; 2. i materiali e le attrezzature aventi parti che possono staccarsi nonché i materiali sfusi dovranno essere trasportati in idonei contenitori, atti ad evitare il distacco di parti o la dispersione del materiale sul pavimento; 3. la movimentazione a spalla di oggetti lunghi più di 2 metri deve essere effettuata sempre da due lavoratori (uno all inizio, uno alla fine); 4. i carrelli e i transpallettes a mano dovranno essere idonei alla movimentazione da effettuare, con particolare riferimento alla portata ed alla stabilità degli stessi. 3.6.1 Misure preventive e protettive Proiezione di polveri o di aeriformi all esterno delle aree di intervento Durante quelle lavorazioni che per loro natura o per la natura dei materiali utilizzati possono dar luogo a proiezione di polveri o aeriformi all esterno delle aree di intervento dovranno essere adottate opportune misure per evitare l esposizione a rischio sia dei lavoratori addetti che del pubblico. In via prioritaria, dovrà essere cura dell impresa esecutrice confinare adeguatamente le aree suddette utilizzando teli in polietilene o altri mezzi atti ad impedire il diffondersi di polveri o aeriformi nell ambiente circostante; tale misura di protezione dell ambiente esterno non esime l impresa esecutrice ad adottare tutte le altre misure necessarie per limitare l esposizione dei lavoratori, quali sistemi di aspirazione localizzati, bagnatura, ecc. Qualora l area pericolosa non possa essere confinata, le lavorazioni di cui sopra dovranno essere svolte in orario notturno.

Sezione Particolare Verona Porta Nuova Pagina 16 di 18 Emissione di rumore e vibrazioni Ferme restando tutte le misure di sicurezza atte a limitare l esposizione dei lavoratori al rumore, qualora sussista la possibilità che il rumore prodotto durante le lavorazioni, l impresa dovrà porre in essere tutti gli accorgimenti tecnicamente utili per eliminare o ridurre l inquinamento. Analogamente, in caso di trasmissione di vibrazioni o scuotimenti verso strutture, le lavorazioni dovranno essere eseguite in orario notturno o comunque al di fuori del normale orario di lavoro degli uffici, degli esercizi commerciali e degli altri luoghi di lavoro esterni eventualmente esposti a rischio.

Sezione Particolare Verona Porta Nuova Pagina 17 di 18 4 STIMA DEI COSTI DELLA SICUREZZA 4.1 STIMA DEGLI ONERI DELLA SICUREZZA Per la descrizione delle modalità di determinazione dei costi della sicurezza si rimanda a quanto indicato nella sezione generale del presente PSC. Di seguito si riporta il valore degli oneri per la sicurezza calcolati per le attività riferite al complesso di stazione di cui alla presente documento: COSTI DELLA SICUREZZA Stazione ATTIVITÀ ORDINARIE ATTIVITÀ A RICHIESTA TOTALI VRP 54.354,55 7.785,95 62.140,50

Sezione Particolare Verona Porta Nuova Pagina 18 di 18 5 ALLEGATO TAVOLA PERIMETRAZIONE

50 PSC 00794 PIANO DI SICUREZZA E COORDINAMENTO D.lgs. 9 aprile 2008, n. 81 TESTO UNICO SULLA SALUTE E SICUREZZA SUL LAVORO Attuazione dell'articolo 1 della legge 3 agosto 2007, n. 123, in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro via Giolitti 34 Roma PIANO DI SICUREZZA E COORDINAMENTO Servizio ambientale integrato LOTTO 1 Sezione Particolare Genova Piazza Principe Il Coordinatore per la Progettazione dei Lavori ing. Michele Bencivenga Edizione 1 Rev. Motivazione della Revisione Data 0 Emissione

Sezione Particolare Genova Piazza Principe Pagina 2 di 18 PREMESSA... 3 1 IDENTIFICAZIONE E DESCRIZIONE DEL COMPLESSO IMMOBILIARE... 5 1.1 INDIRIZZO... 5 1.2 DESCRIZIONE DEL CONTESTO IN CUI SONO COLLOCATE L'AREE DI INTERVENTO... 5 1.3 DESCRIZIONE... 5 1.4 INGRESSI E VARCHI CARRABILI MEZZI DI PUBBLICO SOCCORSO... 7 2 INDIVIDUAZIONE, ANALISI E VALUTAZIONE DEI RISCHI RELATIVI ALLE AREE DI INTERVENTO... 8 2.1 INDIVIDUAZIONE DEI RISCHI PRESENTI NELLE AREE DI INTERVENTO... 8 2.2 ANALISI E VALUTAZIONE DEI RISCHI... 8 3 SCELTE PROGETTUALI ED ORGANIZZATIVE, PROCEDURE, MISURE PREVENTIVE E PROTETTIVE RELATIVE ALLE AREE DI INTERVENTO OPERATIVE... 12 3.1 AGENTI ATMOSFERICI... 12 3.2 CADUTE DALL ALTO... 12 3.3 TRAFFICO PEDONALE... 14 3.4 TRAFFICO VEICOLARE URBANO... 14 3.5 FATTORI ESTERNI CHE COMPORTANO RISCHI... 15 3.6 RISCHI CHE LE LAVORAZIONI POSSONO COMPORTARE PER L'AREA CIRCOSTANTE... 15 4 STIMA DEI COSTI DELLA SICUREZZA... 17 4.1 STIMA DEGLI ONERI DELLA SICUREZZA... 17 5 ALLEGATO TAVOLA PERIMETRAZIONE... 18

Sezione Particolare Genova Piazza Principe Pagina 3 di 18 PREMESSA Il Piano di Sicurezza e Coordinamento Per l'espletamento del servizio ambientale integrato dei complessi immobiliari delle grandi stazioni e dei palazzi di proprietà di grandi stazioni appartenenti al Lotto 1 (Venezia S. Lucia, Venezia Mestre, Verona P. Nuova, Milano C.le, Torino P. Nuova, Genova P. Principe e Genova Piazza Principe) in relazione alla complessità delle opere, è stato articolato nelle seguenti sezioni: 1. Sezione Generale, comprendente, con riferimento ai contenuti minimi di cui all allegato XV al D. Lgs. 81/08: identificazione e la descrizione dell'opera; individuazione dei soggetti con compiti di sicurezza; individuazione, analisi e la valutazione dei rischi concreti, con riferimento all area ed alla organizzazione generale del Servizio Ambientale Integrato ed alle interferenze con l ambiente esterno; individuazione, l analisi e la valutazione dei rischi concreti, con riferimento alle lavorazioni specifiche del Servizio Ambientale Integrato ed alle loro interferenze; procedure di coordinamento relative all'uso comune di apprestamenti, attrezzature, infrastrutture, mezzi e servizi di protezione collettiva da parte di più imprese e lavoratori autonomi; modalità organizzative della cooperazione e del coordinamento, nonché della reciproca informazione, fra i datori di lavoro e tra questi ed i lavoratori autonomi; organizzazione prevista per il servizio di pronto soccorso, antincendio ed evacuazione dei lavoratori e riferimenti telefonici delle strutture previste sul territorio al servizio del pronto soccorso e della prevenzione incendi; 2. Sezione Procedure, che raccoglie le diverse procedure di sicurezza, di carattere sia generale che particolare, previste per dare attuazione alle norme di sicurezza richiamate nelle sezioni Generale e Particolari; 3. 4. Sezione Prescrizioni per le lavorazioni, che raccoglie le schede descrittive delle singole attività svolte e le misure di prevenzione e protezione previste; Sezione DPI, che raccoglie le schede descrittive dei DPI prescritti nelle sezioni Generale e Particolari;

Sezione Particolare Genova Piazza Principe Pagina 4 di 18 5. Sezione Macchine ed Attrezzature, che raccoglie le schede descrittive delle principali macchine ed attrezzature di cui si prevede l impiego; 6. Sezioni Particolari, correlate ciascuna ad uno specifico complesso immobiliare di stazione appartenente al lotto di riferimento e comprendenti, con riferimento ai contenuti minimi di cui all allegato XV al D. Las. 81/08: descrizione sintetica del complesso immobiliare di stazione; caratteristiche specifiche delle aree di intervento; individuazione, analisi e valutazione dei rischi concreti con riferimento alle aree di lavoro, all organizzazione specifica delle attività ed alle interferenze specifiche della stazione; prescrizioni operative, le misure preventive e protettive ed i dispositivi di protezione individuale, in riferimento alle interferenze tra le lavorazioni specifiche della stazione; stima dei costi della sicurezza per la singola stazione. 7. Sezione Schede Imprese Esecutrici e Lavoratori Autonomi, contenente le informazioni relative alle singole imprese esecutrici, da implementare nel corso dello sviluppo dei lavori a cura del Coordinatore per l esecuzione dei lavori.

Sezione Particolare Genova Piazza Principe Pagina 5 di 18 1 IDENTIFICAZIONE E DESCRIZIONE DEL COMPLESSO IMMOBILIARE 1.1 INDIRIZZO Città Indirizzo Ubicazione Genova Piazza Principe Piazza Acquaverde Complesso Immobiliare di Genova Piazza Principe 1.2 Descrizione del Contesto in cui sono Collocate l'aree di intervento Genova Piazza Principe è il centro nevralgico del sistema di trasporto cittadino, situata in un punto strategico conta in media 66 mila transiti giornalieri, oltre 24 milioni annui, e circa 300 treni al giorno. L'ingresso della stazione si trova su piazza Acquaverde. La stazione si sviluppa su più livelli: il piano sotterraneo, occupato principalmente da locali tecnici e magazzini FS; il piano dei binari, posto a un livello inferiore rispetto al piano terra, quasi interamente occupato da locali tecnici, depositi, attività commerciali e servizi di ristorazione; il piano terra, composto dal fabbricato viaggiatori, sede delle attività commerciali e dei servizi per i passeggeri; i restanti livelli, interamente occupati da locali e uffici FS. Le aree che costituiscono il Complesso Stazione Genova Piazza Principe, ai fini delle diverse competenze in merito alle procedure contenute nel presente Piano d Emergenza, sono riconducibili a due tipologie. Come indicato all allegato 1.3 della documentazione di gara, sono riconducibili al presente appalto, tutti i fabbricati, i sotterranei, inclusi i marciapiedi e le pensiline, che rientrano nel perimetro di competenza e responsabilità di Grandi Stazioni S.p.A, sono esclusi invece i binari e il ciglio dei marciapiedi, il piazzale direttamente interessato dalla circolazione dei treni e tutti i locali sede di impianti tecnologici ed attività direttamente connesse con la circolazione dei treni, che rientrano nelle competenze e responsabilità di Rete Ferroviaria Italiana S.p.A. Direzione Compartimentale Movimento. 1.3 DESCRIZIONE In sintesi il Complesso della Stazione Genova Piazza Principe è costituito da: PIANI EDIFICI DESCRITTIVO NUMERICO 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 14 15 16 19 SP 3 interrato 03S 2 interrato 02S 1 interrato 01S Ferro 00F primo 001 secondo 002

Sezione Particolare Genova Piazza Principe Pagina 6 di 18 PIANI EDIFICI DESCRITTIVO NUMERICO 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 14 15 16 19 SP terzo 003 quarto 004 quinto 005 Le coperture degli edifici son prevalentemente a falde, con presenza anche di coperture piane. il complesso dei binari, del ciglio dei marciapiedi e dei piazzali (piano ferro) e tutti i locali sede di impianti tecnologici ed attività direttamente connesse con la circolazione treni, di competenza e responsabilità della Rete Ferroviaria Italiana. una serie di fabbricati, di sotterranei, di aree di stazione, inclusi i marciapiedi e le pensiline che rientrano nel perimetro definito nel contratto FS/GS, di competenza GRANDI STAZIONI.La stazione di Genova Piazza Principe si sviluppa su tre livelli aperti al pubblico: - Piano Interrato o Sotterraneo comprendente: Locali di servizio; N 2 binari della linea detta sotterranea, per trasporto locale, collegati al piano ferro per mezzo di un sottopasso pedonale; altre vie di uscita sono le scale che portano sulla strada (Via Adua), il sottopasso posto a circa 50 metri lato Ovest rispetto alle scale di comunicazione con Via Adua che porta in zona porto e, in posizione diametralmente opposta lato Brignole, l uscita di emergenza con sbocco nel sottopassaggio della stazione soprastante, in prossimità binario 18. - Piano piazza, livello strada, comprendente: Atrio biglietteria; Ufficio postale Servizi FS per la clientela Vari esercizi commerciali; Uffici; Deposito bagagli; - Piano ferro comprendente: Servizi igienici; Sala attesa; Vari servizi commerciali; Uffici; Cappella di stazione; Locali tecnici; N 10 binari di tipo passante riservati al traffico passeggeri e merci, con relative banchine; Corridoio di collegamento fra via Doria e banchina binario 11; 18 binari di cui quelli dal n 3 al n 10 di tipo terminale riservati al traffico merci e quelli dal n 11 al n 20 di tipo passante riservati al traffico passeggeri; area di testa dei binari merci, banchina binario 11 e banchine isola dei binari dal n 12 al n 20. Queste ultime sono collegate all atrio passeggeri mediante due sottopassi pedonali; a loro volta i sottopassi sono collegati tra loro e con l atrio della fermata sotterranea mediante un tunnel passeggeri. Un ulteriore sottopasso di collegamento servito da montacarichi per l accompagnamento dei disabili collega le banchine isola con la banchina del binario 11. La zona

Sezione Particolare Genova Piazza Principe Pagina 7 di 18 delle banchine passeggeri è compresa tra gli ingressi delle gallerie San Rocco ad ovest e Traversata ad est; Per l accesso dei macchinari nei marciapiedi sono disponibili montacarichi. Le pensiline sono con struttura metallica non praticabile. 1.4 INGRESSI E VARCHI CARRABILI MEZZI DI PUBBLICO SOCCORSO Ingressi Carrabili Sono i passaggi carrabili, che permette l accesso dall esterno all interno del complesso della Stazione e viceversa. L ingresso è individuato da un numeri ed è: Ingresso da Via Andrea Doria: presenza di n 1 cancello. Questo ingresso permette di arrivare al livello del piano ferro. Essendo stata consegnata un ampia area della zona exbinari merci all Impresa AMES per le operazioni di allestimento cittadella, la transitabilità della stessa per i mezzi di emergenza (vedere Tav. 1 allegata) viene sempre comunque garantita dall AMES stessa. Il servizio di guardiania ha quindi autorizzazione permanente di aprire il cancello in ferro (ed eventuali altre barriere) per l accesso dei mezzi di emergenza verso lo spiazzo ex-binari merci ora impiegato appunto per la fase di allestimento;l operatore avrà evidenza della richiesta di accesso attraverso le telecamere e potrà essere chiamato per l apertura via citofono. L ingresso dei mezzi ai binari sotterranei non è possibile Numero Ingresso Varchi carrabili Ubicazione 1 Via Andrea Doria Caratteristiche - Terrapieno e solaio - Larghezza max = 2,95 mt - Altezza max = 3,20 Sono i passaggi carrabili, che collegano le zone interne del complesso della Stazione. I varchi sono individuati da lettere. Lettera Varco A B Ubicazione Varco sede dall ingrdoria. che immette sulla ferrovia ex-merci esso n 1 di via A. Varco che immette dalla sede ferroviaria ex-merci all atrio accesso binari, mediante smontaggio paletti. Caratteristiche - Solaio - Larghezza max = 3,10 mt - Altezza max = 6,50 - Solaio - Larghezza max = 4,70 mt - Altezzamax = 6,50 mt

Sezione Particolare Genova Piazza Principe Pagina 8 di 18 2 INDIVIDUAZIONE, ANALISI E VALUTAZIONE DEI RISCHI RELATIVI ALLE AREE DI INTERVENTO 2.1 Individuazione dei rischi presenti nelle aree di intervento In relazione alle caratteristiche dei luoghi di lavoro di cui sopra, sono stati individuati i seguenti fattori di rischio intrinsecamente correlati all area (in questa tabella non sono presi in considerazione i rischi correlati alle lavorazioni di competenza dell appalto, trattati separatamente): AMBIENTE Agenti Atmosferici Annegamento Caduta dall alto Instabilità struttura IIncendio/Esplosione Rumore Polveri Manufatti contenenti amianto locali e cunicoli interrati cavedi e locali tecnici corridoi, disimpegni, vani scale atrii di stazione e spazi comuni uffici e locali commerciali marciapiedi binari Marciapiedi esterni Parcheggi Fumi Vapori Gas nocivi Inquinanti Aerodispersi Caduta Materiali Traffico pedonale T raffico ferroviario Traffico veicolare Linee Elettriche Aeree Condutture Interrate/sottotraccia 2.2 ANALISI E VALUTAZIONE DEI RISCHI 2.2.1 Agenti atmosferici Sia durante l allestimento e l utilizzo delle aree di intervento logistiche sia durante le fasi di lavorazione all aperto i lavoratori possono essere esposti ai seguenti agenti atmosferici: AGENTI ATMOSFERICI PERICOLI Autunno Inverno STAGIONI Primavera Estate Pioggia Esposizione diretta Allagamenti Scivolosità del suolo SI SI Neve/ghiaccio Esposizione diretta Sovraccarico strutture ed opere provvisionali Scivolosità del suolo SI NO Basse temperature Esposizione diretta SI NO Alte temperature Colpi di sole Colpi di calore NO SI

Sezione Particolare Genova Piazza Principe Pagina 9 di 18 AGENTI ATMOSFERICI Vento intenso PERICOLI Sovraccarico strutture ed opere provvisionali Distacco di materiali o elementi strutturali Polvere Autunno Inverno SI STAGIONI Primavera Estate SI Cadute dall alto Il rischio di cadute di persone dall alto è stato individuato nelle attività a richiesta dove si prevede la pulizia delle superfici verticali dove possono esistere zone prospicienti il vuoto non adeguatamente protette in relazione al numero di lavoratori che possono essere presenti contemporaneamente. Manufatti contenenti amianto (MECA) I complessi di tutte le stazioni oggetto del seguente appalto sono stati sottoposti ad un accurata mappatura per la individuazione di manufatti contenenti amianto o fibre minerali artificiali, eventualmente presenti sia negli spazi comuni sia nei locali tecnici. A seguito di tale mappatura, è stata intrapresa un attività di bonifica e messa in sicurezza delle 13 stazioni che è ancora in corso alla data di redazione del presente PSC. Di seguito si riporta la mappatura dei MECA presenti nella stazione di Roma Termini, al dicembre 2006, non si può escludere comunque la presenza di eventuali materiali contenuti nella struttura o non accessibili che potrebbero essere rilevati in fase di manutenzione e/o demolizione. In particolare dove sono state operate rimozioni di condotti in cemento amianto, è possibile la sussistenza di tratti di tali condotti all interno delle strutture murarie rimuovibili solo in fase di demolizione. LOCALIZZAZIONE Coibentazione tubazione, fondo corridoio tra locale 167 e 168, piano ferro, edificio 1 Coibentazione tubazione stacco verticale su muro, parete alla destra uscendo dal locale 167, piano ferro, edificio 1 Ballast binario lato edificio 1 (binario manovre) Tubazione di scarico, ingresso tunnel 122, lato binari piano 1 interrato, edificio 1 Frammenti tubi in eternit per passaggio cavi elettrici, cunicolo tunnel, locale 122, piano 1 interrato, edificio 1 Tubo di scarico, locale 9, 2 piano interrato, edificio 1 Tubo di 150 mm, locale 15, 2 piano interrato, edificio 1 Tubo eternit, locale 23, 2 piano interrato, edificio 1 Linoleum, locale 23, quarto piano, edificio 1 Tettoia eternit, 5 piano(lato cisterna dell acqua), edificio 1 Comignolo in fibro cemento, piano 1 terrazzo praticabile, edificio 1 Coibentazione tubo riscaldamento, locale 168, piano 1, edificio 1 Comignoli su tetto sopra la sala banchi di comando, edificio 1 Linoleum beige, locale 5, secondo piano, edificio 1 Linoleum, tabaccheria atrio tabelloni orari, piano ferro, edificio 1 Tubo passacavi in cemento amianto, uscita tunnel 122, piano ferro, edificio 1 TIPOLOGIA materiale coibente materiale coibente ballast cemento cemento cemento cemento cemento linoleum cemento cemento materiale coibente cemento linoleum linoleum cemento Inquinanti aerodispersi All interno degli ambienti situati al piano interrato ed in parte anche al piano terra possono accumularsi inquinanti provenienti dal traffico urbano o dai sistemi di riscaldamento (sostanze organiche volatili, ossidi di azoto, ossidi di carbonio, anidridi solforose) ovvero dall ambiente naturale (gas radon proveniente dal sottosuolo), che a causa della scarsa ventilazione naturale ed in assenza di ventilazione forzata possono dare luogo a concentrazioni pericolose. Un ulteriore fonte di