Reginapacis. inform@ Notiziario n.55 11 novembre 2005



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Reginapacis Piazza Duomo - 5 73100 - LECCE Tel. 0832.881094 Fax 0832.575026 www.reginapacis.org newsletter@reginapacis.org inform@ Notiziario n.55 11 novembre 2005 San Giovanni Bosco approda in Moldavia Intervista a d. Sergio Bergamin e a d. Jacek Trykoszko, i salesiani che hanno avviato il 12 settembre scorso la presenza del carisma di don Bosco in Moldavia. D. Sergio: Mi chiamo Sergio Bergamin. Sono nato a San Martino di Lupari in provincia di Padova. L incontro con don Bosco posso dire che è avvenuto in due fasi: prima a Castello di Godego (TV) dove ho incontrato dei salesiani entusiasti che hanno saputo creare un vero clima di famiglia. Ho cominciato a vedere la presenza di don Bosco nei loro volti, nel loro stare con noi nei diversi momenti della giornata. Abituato a vedere la figura del prete lontano dalla mia vita di adolescente, dai mie piccoli problemi, lì ho trovato persone che mi sapevano ascoltare e capire nei miei sogni. Poi negli studi a Nave (BS). In un momento in cui tanti valori sui quali stavo impostando la mia vita sono andati pian piano in crisi, perché non trovavo attorno a me la corrispondenza con quanto avevo nel cuore, Dio mi ha rivelato il cuore stesso dell azione di don Bosco. Mi si è rivelato in modo nuovo, quello slogan che spesso avevo sentito: Segni e portatori dell Amore di Dio a giovani. Ho scoperto che il primo soggetto dell amore di Dio ero io. Più entravo in questa realtà più mi ritrovavo a vivere con entusiasmo questo dono. É come se Dio avesse acceso la mia vita: mi sono ritrovato immerso in uno stupendo piano d amore. Ho visto il volto di un don Bosco vivo, capace di portare un soffio di vita nuova attorno a me. Poi sono stato a Alberoni (VE), Udine, Tolmezzo, Gorizia, Chioggia fino al momento in cui don Roberto Dissegna, l Ispettore di allora, dopo la celebrazione di un funerale mi chiese: Sei disposto ad andare in Romania?. Ero a Chioggia da un anno e mi è parsa strana questa sua proposta Ma poi ho risposto semplicemente: Sono pronto a fare la volontà di Dio. Questa è stata l obbedienza che ha cambiato il corso della mia storia. Posso dire che in questa realtà ho sentito la bellezza del carisma di don Bosco. Sono stati 9 anni di una ricchezza straordinaria. Ho imparato a toccare con mano la povertà e a condividerla. Ho visto nascere e crescere un opera salesiana che è diventata punto di riferimento per molti giovani e ragazzi. La miseria e l abbandono sono diventati un grido che toccava profondamente la mia anima e mi spingeva ad entrare nel cuore stesso di questo grido. Assieme alla comunità abbiamo toccato con mano la provvidenza di Dio, a chiedere e ad ottenere Sentiamo che tutto è frutto di questo Dio che Ama davvero i giovani. Un piccolo episodio. Quando abbiamo cominciato ad accogliere i ragazzi di strada in una casa vecchia e appena sistemata, il numero si è fatto subito molto alto. Venivano sporchi e senza scarpe. Non sapevamo come fare. Cosi con Vinci (ora don Venceslao) ci siamo trovati a pregare a chiedere scarpe per questi ragazzi. Dopo pochi giorni ci arriva un messaggio che c era un camion di scarpe pronto per noi. E così tantissimi altri piccoli episodi...

D.Jacek: Mi chiamo Jacek Trykoszko, sono nato a Bialystok in Polonia (nord-est). Da giovane facevo parte di una comunità che si occupava di persone diversamente abili. Attraverso i campi scuola vissuti con i nostri bambini e giovani ho conosciuto i salesiani di cui eravamo ospiti. Subito vidi la loro grande apertura al mondo giovanile. E io sentivo il profondo desiderio di dedicare la mia vita ai giovani. È così che don Bosco mi ha trovato. Sentii mio lo stile di lavoro dei figli del Santo Educatore ed Amico dei giovani e sono entrato nel noviziato. Durante il seminario il Signore mi ha fatto fare delle bellissime esperienze. La maggior parte dei miei compagni vivevano le attività pastorali nelle parrocchie, alcuni negli oratorii (le realtà tipiche salesiane in quegli anni stavano pian piano rinascendo dopo il periodo del regime). Io spesso dividevo il pane, le gioie e i dolori con i tossicodipendenti e con i giovani del carcere minorile. Ricordo soprattutto gli indimenticabili momenti durante il tempo di Pasqua e Natale. Era bello stare con quelli che per vari motivi si trovavano privi di tutto: la fede, la famiglia, la libertà Il mio tirocinio l ho fatto a Faenza (in Italia). Lavoravo nel convitto e nei week-end davo una mano all oratorio. Devo dire che ho fatto un esperienza molto valida imparando tantissimo dai confratelli tra i quali vivevo e con i quali realizzavo il progetto pastorale. Dopo l ordinazione sacerdotale i superiori mi hanno destinato all oratorio di Lodz, Olsztyn, Suwalki. E alla fine la proposta della Moldavia Come è nata l'idea di portare il carisma di Don Bosco in Moldavia? Leggendo gli scritti di don Bosco, ad un certo punto ci si rende conto che il suo sogno non si fermava a Torino, al Piemonte, all Italia Dopo alcuni anni di Romania sentivamo che il lavoro era tanto, i ragazzi molti ma sentivamo anche che l ideale di don Bosco era ancora più grande. Certamente noi non avevamo il coraggio di proporre nuove opere, anche se continuavamo a presentare situazioni della Romania che chiedevano la presenza di don Bosco. Arrivavano segnali da diverse parti del paese. Preti che chiedevano, laici che desideravamo la nostra presenza per occuparci dei giovani. Poi, sotto la spinta del Nunzio apostolico di Bucarest, che conosceva i salesiani, è arrivata anche la richiesta del Vescovo della Moldavia. Era una richiesta sorretta anche da tanti religiosi già presenti sul territorio. Possiamo dire che Dio si è servito di queste persone per aprire i nostri orizzonti. Cosa ti è passato nella mente, nel cuore quando i superiori ti hanno chiesto di andare in Moldavia? D. Sergio: Puoi pensare... dopo 9 anni vissuti a Costanza (Romania), impegnati molto nelle costruzioni, vedevo finalmente la possibilità di dare tutto il mio tempo ai giovani. Proprio allora mi è stato chiesto di entrare in un mondo nuovo, una lingua nuova, volti e strutture nuove! Ma avevo anche nel cuore quello che sempre mi sono detto: L opera è frutto di una comunità che vive il carisma di don Bosco. Ho cercato sempre di non legarmi alle opere di Dio, ma a Dio che lavora nella mia storia con la disponibilità quotidiana a ricominciare! Da una parte provavo una profonda sofferenza per i tanti rapporti costruiti, dall altra sentivo la gioia di essere nel nuovo progetto di Dio. Partendo ho cercato di staccarmi da tutto Partire con nel cuore il desiderio di portare l amore di Dio per i giovani E mi sembra di sperimentare ogni giorno l entusiasmo dei primi tempi!! Non c e spazio per le nostalgie! Sentivo poi di non partire da solo. Ci sono delle Ispettorie, c è la congregazione che parte con noi. D. Jacek: Il mio superiore don Jan Nieweglowski prima del Natale 2004 telefonandomi mi ha chiesto: Sai il russo?. L ho studiato a scuola, ho risposto. E l italiano?. Riesco a comunicare. Allora, concluse il superiore, c è bisogno di andare in Moldavia. Hai 2 settimane per darmi la risposta. Siccome l idea di andare in missione non mi era estranea, la mia risposta non poteva essere che Ci vado!. Subito mi resi conto che la mia risposta avrebbe portato molti cambiamenti nella mia vita. Bisognerà scambiare certezze per incertezze... Quello che c è già per quello che non c è ancora, che deve avvenire, arrivare. Dall altra parte ho sentito nel profondo del mio cuore una grande gioia che nasceva dal fatto che Dio mi vuole da un altra parte, che mi vuole affidare la Sua missione.

Hai delle paure, delle preoccupazioni? D. Sergio: Quando siamo entrati in Moldavia in giugno, per un incontro con il Vescovo, passando il confine mi è sembrato di incontrare un mondo tutto diverso, dove si respirava aria di comunismo. Domande, interrogativi, cosa facciamo mi è sembrato di incontrarmi con un muro! E mi è nata una certa ansia che è stata alimentata anche dai primi incontri Il Vescovo ad un certo punto ci ha presentato la realtà in modo crudo Ma poi, incontrando i primi ragazzi e giovani anche solo saltuariamente, mi è rinata la speranza. Ho sentito una potenza più grande che lavorava accanto a noi E che certamente avrebbe portato i suoi frutti. Ogni giorno nella preghiera sentiamo che siamo nelle mani del Padre che pensa alla sua opera. D. Jacek: La mia più grande preoccupazione è quella di essere sempre uno strumento disponibile e utile nelle mani di Dio. E un altra che segue la precedente è quella di non perdere mai l amicizia, lo stretto legame con il Signore perché so che senza di Lui sono nessuno. Cosa rispondete a chi dice che non serve andare lontano perché la missione è anche qui (in Italia, in Polonia)? Tutto il mondo è un grande campo della missione del Signore e non importa dove siamo, dove viviamo e dove lavoriamo. L importante è compiere la Sua volontà. Egli ci manda dove c è bisogno. Non siamo noi a decidere dove e che cosa dobbiamo fare. Ma sentiamo anche che Dio ci chiede costantemente di uscire da noi stessi per andare ad incontrare il fratello là dove si trova. Certamente i volti che incontriamo non ci lasciano tranquilli Ci hanno colpito alcune frasi dei giovani animatori di Costanza: Adesso tocca a noi!!. La Moldavia... com'é? Raccontateci le vostre prime impressioni... La Moldavia è un paese dove si respira l aria del passato. A prima vista tante cose belle, nuove (case, macchine, negozi ). Una bella facciata che nasconde una grande miseria (materiale e soprattutto morale). Tanta gente guadagna pochissimo ed è costretta a sopravvivere. Venendo in questa nuova realtà abbiamo voluto non portarci dietro nulla. La macchina, i mezzi per le nostre attività Ogni giorno prendiamo l autobus per andare a scuola Se dobbiamo andare a fare delle spese chiediamo. Dobbiamo farci da mangiare, lavarci la biancheria e stirarla Ma tutto questo ci aiuta a capire la gente. Abbiamo cominciato anche ad andare per i paesi a celebrare la messa Abbiamo incontrato gente povera ma dignitosa. Volti di bambini che non chiedono. Una realtà che si sta risvegliando da un lungo periodo di ateismo e di assenza di valori autentici. Si coglie ancora la paura Lungo la strada polizia... polizia sempre pronta per qualsiasi motivo a fermarti per chiedere soldi. Cosa si aspetta la gente da voi? La gente ha capito chi siete? Per il momento abbiamo trovato una bella accoglienza nel mondo cattolico. Non sappiamo cosa si aspetta la gente da noi anche perché non conosce don Bosco. Possiamo dire che quelli che ci stanno facendo una grossa propaganda sono i religiosi: le Suore della Provvidenza e le suore Salesiane (non le figlie di Maria Ausiliatrice) che hanno aperto un centro di accoglienza per i ragazzi di strada. Con loro sta nascendo una bella collaborazione. Nei primi giorni in cui eravamo qui, è passato il Vescovo di Lecce. Quando ha saputo che eravamo a Chisinau, ha lasciato la cena per venire ad incontrarci e rallegrarsi della nostra presenza dei figli di don Bosco. Ha voluto darci la sua benedizione! E i giovani? Da alcuni anni alcuni salesiani di Torino con dei giovani vengono d estate per vivere dei periodi con i giovani del luogo. Da due anni i salesiani di Bacau, hanno fatto dei piccoli corsi per animatori. Si parla già di animatori. Certamente in loro c è la grossa attesa di poter condividere un protagonismo nuovo nella Chiesa. Sono giovani pronti a dare una mano a costruire qualcosa di bello hanno tante qualità da mettere a disposizione. Alcuni di loro abbiamo cominciato ad incontrarli al sabato nel momento della catechesi

Cosa significa cominciare un'opera salesiana nuova? Quali sono i primi passi da fare...? Ogni opera nuova ha i suoi passi che sono i passi che Dio ci fa fare. Spesso ci chiediamo: Ma che opera vuole Dio da noi?. Ci verrebbe spontaneo guardare all esistente per copiare Ma siamo certi che Dio non si ripete. Ci diciamo ogni giorno che la cosa più importante è avere il cuore di don Bosco Il resto lo farà Lui. Già abbiamo cominciato a costruire quest opera negli incontri con i sacerdoti, comunicando loro la nostra passione per i giovani. A noi basta trovare la nostra tettoia Pinardi Riguardo i passi da fare... Il primo, e crediamo il più importante, è quello di essere una vera comunità che vive lo spirito di famiglia. Tra di noi i giovani devono vedere don Bosco!! Non è facile. Ogni giorno ci confrontiamo con le nostre differenze uno polacco uno italiano scopriamo i nostri usi, costumi. Ma anche qui c è l aspetto bello della universalità del dono di don Bosco. Quali sono i vostri sogni? D. Sergio: Chi mi conosce sa certamente che a me piace sognare. Mi piace sognare un mondo dove i giovani sono il colore della società. Mi piace vedere, sorridere i ragazzi, i giovani Sogno un oratorio che ha le dimensioni della città ma forse sogno troppo!! D. Jacek: I miei sogni sono molto concreti: concordare e realizzare l opera salesiana secondo il nostro carisma e secondo le aspettative e le esigenze della chiesa locale....e i vostri prossimi progetti concreti? Per il momento sono quelli di trovare un terreno o un luogo dove avviare l opera e nello stesso tempo cominciare a parlare il russo per poter parlare la lingua della gente Pensiamo già di avviare un piccolo gruppo (sacerdoti, suore) che comincino a guardare alla realtà dei giovani in modo nuovo. Abbiamo già parlato di una mini-festa dei giovani da fare in primavera (qui l inverno è molto duro) e di una consulta diocesana di pastorale giovanile. Per andare in Moldavia, avete comprato il 'biglietto di sola andata'? D. Sergio: É la domanda che spesso ci fa la gente: Ma quanto pensate di fermarvi?. Il pulmino che ci ha accompagnato se n è ritornato a Costanza.!! Certamente è una scelta senza ritorno! D. Jacek: Cominciare un opera nuova vuol dire impegnarci nel lungo periodo. Starò a lavorare e a servire la gente in Moldavia fino al momento che il Signore mi vorrà da un altra parte. Cosa direste ad un giovane che è affascinato dalla vocazione missionaria? D. Sergio: Che è bellissimo!...il resto te lo dice Jacek. D. Jacek: Se senti qualcosa dentro, se scopri in te l amore che ti spinge a servire gli altri, buttati con coraggio e porta l amore del Signore dovunque c è bisogno. È inutile aspettare che venga qualcun altro a realizzare il progetto del Signore, a cambiare le cose che ancora non vanno nel mondo. Certo che se non risponderai tu Dio troverà qualcun altro al tuo posto, ma tu perderai qualcosa di molto importante: la possibilità di crescere, di ampliare il tuo cuore. Qualcuno ha detto (probabilmente Madre Teresa di Calcutta) una frase sul buon Samaritano molto bella, che mi piace tanto: Non chiederti che mi succederà quando mi fermerò davanti al bisognoso, ma chiediti invece che cosa capiterà a quell uomo quando non mi fermerò e lo lascerò senza dargli una mano. Di che colore è 'il cielo' lì in Moldavia? C è già un po di luce, ma il cielo è ancora abbastanza chiuso e coperto dalle nuvole. E di che colore sono gli occhi dei giovani? Abbiamo guardato a fondo nei loro occhi e abbiamo visto il colore della speranza!!! (a cura di d.igino Biffi)

La Moldova vista dall Italia Decreto flussi 2006 Un sms vi informa dell avvenuta pubblicazione! Un sms gratuito inviato al vostro numero di cellulare vi informerà, in tempo reale, dell avvenuta pubblicazione del decreto flussi 2006. Come attivare il servizio? Semplice, basta inviare un sms con scritto Flussi 2006 dal cellulare sul quale volete attivare il servizio al nostro numero +39 339 934 178 25 93 Il costo è quello di un normale sms! Il servizio è attivabile solo da numero italiano (non moldavo) Ma non è tutto! Per chi non sa da che parte incominciare, abbiamo attivato anche un numero di fax al quale poter richiedere le informazioni necessarie. In particolare possiamo fornire info su: Procedimento da seguire per presentare la richiesta di assunzione con relativo elenco documenti. Documenti richiesti dal consolato italiano di Bucarest per l ottenimento del visto d ingresso per lavoro subordinato. Ci impegniamo anche a fornire ogni ulteriore informazione inerente il decreto flussi 2006. Le richieste, complete di numero di fax sul quale ricevere le risposte, devono essere inviate al numero Fax 02 700 330 57 Il costo è quello di una normale chiamata a numero di rete fissa. Le risposte vengono inviate solo a numeri telefonici italiani (non moldavi) Tutti i servizi sono completamente gratuiti! Siamo a disposizione anche online attraverso il sito www.moldweb.it o via mail a questi indirizzi: info@moldweb.it al@moldweb.it Lo staff di Moldweb.it

A Chisinau i bambini sulla strada andranno in bus Dobbiamo realizzare un pulmino ricco di colori, con le impronte delle mani di tutti i bambini della casa-famiglia Regina pacis di Chisinau. Sembrava una provocazione la proposta di Simone Curi, amico della Fondazione Regina Pacis di Verona, ma oggi no lo è più, grazie alla bontà di amici che mettendo insieme le loro risorse, unitamente alla buona volontà, stanno dando vita al sogno. Claudio Battaglia, titolare della Italbus di Verona, da sempre vicino alla Fondazione e conoscitore delle attività in Moldavia, dove è presente per motivi di lavoro, ha donato un mezzo Fiat Iveco, da ben venti posti, che gli altri amici di Canelli e Nizza Monferrato (Asti), guidati dal buon Graziano, sistemeranno ed organizzeranno secondo l idea progettuale di Simone. Sarà entusiasmante vedere i bambini di strada della casa-famiglia Regina Pacis in bus a Chisinau, e poter fare delle lunghe passeggiate fuori città, andare nei boschi ed al lago, sotto la guida di Ilie e sr. Leo. Attualmente presso la Casa famiglia di via Avram Iancu a Chsinau dimorano sedici bambini, attenti al loro cammino di recupero dal disagio sociale e fortemente desiderosi di una vita normale, che permetta loro di poter vincere le diverse dipendenze che hanno messo fortemente in discussione le loro scelte di vita. Oggi l impegno dei ragazza è diverso, grazie alla frequenza ai laboratori formativi, il graduale inserimento nelle strutture del territorio, ed in particolare la partecipazione alla vita della scuola ed il superamento delle dipendenze, soprattutto quella dell uso della colla. L uso di un mezzo di trasporto è stato fortemente richiesto, e non solo per motivi pratici, ma anche per un ampliamento delle loro conoscenze, attraverso le diverse uscite che si potranno organizzare. Il pulmino vorrà essere anche un messaggio alla città di Chisinau, ecco spiegata l idea di una colorazione del tutto particolare che il mezzo avrà, la quale permetterà di conoscere e comprendere quanto la Fondazione Regina Pacis sta facendo. Un grazie vero cuore a Simone, Claudio e Graziano, oltre a tutti coloro che hanno avuto e partecipato a tale stupenda idea, perché come sempre la tenacia e la consapevolezza che fosse giunto il momento giusto, ha messo insieme le forze ed avviato il progetto del pulmino per i bambini di strada. Sarà interessante il viaggio del mezzo verso la Moldavia, attraverso l Austria, l Ungheria e la Romania si accettano le prenotazioni.

Treviso, 18 novembre: incontro con gli amici di Treviso, già impegnati in progetti di solidarietà in Moldavia, attraverso la collaborazione della Fondazione Regina Pacis. Chisinau, 20 novembre: partenza in Moldavia della delegazione dell Azione Cattolica di Lecce, formata da Emanuele Gerardi e Francesco Mazzotta, che valuterà le migliori condizioni per una presenza del volontariato dei giovani della diocesi salentina in Moldavia, sempre presso le strutture della Fondazione Regina Pacis, nella prossima estate. Il viaggio sarà guidato da don Cesare Lodeserto. Il gruppo partirà il 20 novembre dall aeroporto di Verona e farà rientro il 23 dello stesso mese. Roma, 24 novembre: presso il Dipartimento per le pari opportunità ci sarà la presentazione del Progetto Europeo TrattaNo, dove ha un ruolo determinante la Fondazione Regina pacis, unitamente ad altri partner di valore di Milano, Firenze e Bari, oltre allo stesso Comune di Lecce. Lecce, 25 novembre: si svolgerà la giornata di studio sul fenomeno della tratta, con la partecipazione di tutti partner del progetto europeo TrattaNo, tra cui i partner transnazionali, provenienti dalla Svezia, dalla Grecia e dalla Lettonia. Il momento di studio avrà la presenza di autorevoli esperti di tale problematica, tra il procuratore antimafia Cataldo Motta, l on.le Elisa Pozza Tosca, la religiosa Sr. Eugenia Bonetti della Fism nazionale. Verona 2 dicembre: dopo la permanenza nel Salento, la mostra sui bambini di strada sarà a Verona il prossimo due dicembre, in occasione di una cena di solidarietà organizzata dall Ass.ne Santa Chiara, diretta da Mario Serpelloni. Successivamente la mostra si sposterà in Piemonte.

DONAZIONI IN DENARO Dal 01.04.2005 Somma prec. 34.780,40 Benefattore Destinazione Donazione Ufficio Dioc. Ministeri Lecce Opere in Moldavia 250,00 Fam. Aldo Scarpelloni Verona Adozione 100,00 Fam. Pietro Vezzoni - Mantova Adozione 40,00 Fam. L. Carlino Lecce Adozione 120,00 Fam. Azzalin F. Pianella Padova Adozione 240,00 Fam. G. Astore (2) Lecce Adozione 360,00 Fam. Giancane Lecce Casa-Famiglia Lecce 50,00 Don M. Carlino Lecce Adozione 200,00 N.N. Lecce Casa-Famiglia Lecce 10,00 N.N. Memoria di R. Lodeserto- (Le) Opere in Moldavia 3.000,00 Fam. Curi Verona Adozione 50,00 Fam. Bulgarelli Castellucchio (Mn) Adozione 300,00 N.N. Lecce Casa-Famiglia Lecce 110,00 N.N. Lecce Casa-Famiglia Lecce 20,00 Fam. C. Tommasi Calimera (Le) Adozione 50,00 Ramielson Lucien Verona Opere in Moldavia 50,00 Fam. Grilletti Ostia Adozione 25,00 Fam. Benzi Mantova Adozione 75,00 Fam. Salerno Cosenza Adozione 150,00 Fam. Piscopo Lecce Adozione 300,00 TOTALE 40.280,40 DONAZIONI VARIE Benefattore Destinazione Donazione Interfrutta Lecce Casa Regina Pacis Viveri Arcivescovo di Lecce Casa Regina Pacis Viveri Prospera Habitat - Moldavia Produzione pane in Moldavia Farina 2000 Kg Seminario Arc.le Lecce Viveri Viveri Italbus Verona Casa-Famiglia Pulmino

S o l i d a r i e t à Aiutaci anche Tu a dare dignità alle persone La Fondazione svolge la sua attività grazie alla disponibilità di persone che hanno scelto di dedicare parte del proprio tempo, delle proprie capacità e delle proprie risorse a favore del prossimo. Ovviamente grande è la necessità di fondi perché le iniziative intraprese possano avere uno sviluppo significativo. Per sostenerci Conto corrente bancario Intestato a Fondazione Regina Pacis Conto n. 652298-38 ABI 03002 CAB 16000 CIN W Banca di Roma Filiale 03800 Lecce 1 Conto corrente postale Intestato a Fondazione Regina Pacis - Lecce Conto n. 12525754 Le erogazioni liberali in denaro, fino ad euro 2068,83 annuali, effettuate a favore della Fondazione Regina Pacis da parte di persone fisiche sono detraibili dall'imposta sul reddito (IRPEF) per un importo pari al 19% della donazione (art.13bis, lett. i bis) del DPR n. 917/1986). Le erogazioni liberali effettuate da soggetti titolari di reddito d'impresa sono invece deducibili per un importo massimo di euro 2068,83 ovvero del 2% del reddito d'impresa (art.6, comma 2, c sexies) del DPR n. 917/1986). La detrazione è consentita a condizione che il versamento venga eseguito tramite banca o ufficio postale. Grazie per il sostegno Allegato de L Ora del Salento Settimanale Cattolico Iscritto al n.517 del Registro stampa del Tribunale di Lecce