SOLUZIONE CHIAVI IN MANO DI ENERGY TOSCANA: EPC (ENGINEERING PROCUREMENT & CONSTRUCTION).



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SOLUZIONE CHIAVI IN MANO DI ENERGY TOSCANA: Energy Toscana Servizi propone un servizio completo per la fornitura di sistemi fotovoltaici "chiavi in mano", specificatamente studiati sulle esigenze di ogni tipologia di utenza: RESIDENZIALE; PARCHI FOTOVOLTAICI; INDUSTRIALE; AGRICOLO. EPC (ENGINEERING PROCUREMENT & CONSTRUCTION). Energy Toscana Servizi provvede a tutti gli adempimenti necessari per la realizzazione di un impianto fotovoltaico: Ottenimento di tutti i permessi necessari alla costruzione dell impianto; Gestione pratica con Enel e Terna per allacciamento alla rete elettrica; Pratiche con Agenzia Dogane; Richiesta incentivi al GSE; Progetto esecutivo; Messa in opera di tutto l impianto; Sistemi di antifurto e videosorveglianza; Collaudi e certificazioni finali Assistenza post-vendita CONTRATTI DI MANUTENZIONE O&M (Operation and Maintenance) Gestione e verifica dell'impianto tramite sistema di telecontrollo; Intervento in caso di malfunzionamento; Manutenzione ordinaria e straordinaria; Gestione delle pratiche amministrative;

IL 4 CONTO ENERGIA E IL FOTOVOLTAICO. 1 1. QUARTO CONTO ENERGIA IL QUARTO CONTO ENERGIA 2011/2016 regolerà le tariffe incentivanti da riconoscere alla produzione di energia elettrica da impianti fotovoltaici che entreranno in esercizio nel periodo Giugno 2011- Dicembre 2016. Il Conto Energia, permette ad un privato cittadino, un condominio e alle imprese, di trasformare in un vero e proprio investimento l energia che il sole fornisce gratuitamente. Il Conto Energia incentiva la produzione di energia elettrica da fonte solare con tariffe distinte in base alla dimensione e al tipo di installazione dell impianto. Il principio che regge il meccanismo del Conto energia consiste nell'incentivazione della produzione elettrica, e non dell'investimento necessario per ottenerla. Il proprietario dell'impianto fotovoltaico percepisce somme in modo continuativo, con cadenza tipicamente bimestrale, per i primi 20 anni di vita dell'impianto. Condizione indispensabile all'ottenimento delle tariffe incentivanti è che l'impianto sia connesso alla rete (grid connected). La potenza nominale dell'impianto fotovoltaico deve essere superiore a 1 kwp. Non sono incentivati dal Conto energia quegli impianti fotovoltaici destinati ad utenze isolate e non raggiunte dalla rete elettrica. La componente incentivante della tariffa individuata è incrementata con i seguenti premi: 5 centesimi di euro/kwh per gli impianti installati in sostituzione di coperture in eternit o comunque contenenti amianto; 10 % per impianti realizzati con componenti riconducibili ad una produzione realizzata all interno della Unione Europea Pergole, Tettoie e Pensilina hanno diritto a una tariffa pari alla media aritmetica fra la tariffa spettante per impianti fotovoltaici realizzati su edifici e la tariffa spettante per altri impianti 1 2. SCAMBIO SUL POSTO

Il servizio di scambio sul posto, consiste nel realizzare una particolare forma di autoconsumo in sito, consentendo che l energia elettrica prodotta e immessa in rete, possa essere prelevata e consumata in un momento differente da quello in cui avviene la produzione. Utilizzando quindi il sistema elettrico quale strumento per l immagazzinamento virtuale dell energia elettrica prodotta, ma non contestualmente autoconsumata. 1 3. QUALCHE COSTO, MA TANTI BENEFICI COSA SUCCEDE? La collettività collabora allo sviluppo della tecnologia fotovoltaica tramite un contributo pagato in bolletta elettrica, ma non tutti i fondi così raccolti sono destinati all energia verde. PERCHE? Il Conto Energia, partito nel 2005, è stato riconosciuto come il meccanismo più efficace per spingere lo sviluppo del settore: in pochi anni il costo degli impianti si è dimezzato mentre la qualità dei prodotti ha fatto un sensibile balzo in avanti, a tutto vantaggio dell utente finale. Tutti coloro che pagano la bolletta versano una quota per voci non prettamente legate al prezzo dell energia: Agevolazioni per i settori industriali ad alta intensità energetica (cementifici, acciaierie, produzione alluminio - Alcoa ecc.) che pagano così l energia meno dei loro concorrenti tedeschi; Contributi per il CIP6, ovvero per l energia prodotta bruciando gli scarti di raffinazione del petrolio o i rifiuti, l Italia è l unico paese europeo che assimila queste fonti di energia alle fonti rinnovabili, creando il paradosso di disincentivare la raccolta differenziata dei rifiuti. Al CIP6 sono stati destinati 33 miliardi di euro negli ultimi nove anni; Oneri di smaltimento delle vecchie centrali nucleari chiuse nel 1987. A dimostrazione che il problema delle scorie non ha soluzione, impieghiamo ogni anno centinaia di milioni di euro. Ulteriore fondi vengono utilizzati per l assenza di una linea di connessione elettrica tra Sicilia e Calabria.

Inoltre su questi contributi viene imposta l IVA. PER FORTUNA Una parte dei fondi raccolti finanzia lo sviluppo del settore fotovoltaico, che tuttavia restituisce gran parte degli incentivi in vario modo. Su 390 milioni di euro all anno di incentivi ricevuti dal fotovoltaico, il settore restituisce allo Stato: 138 milioni, pari al 35.4% sotto forma di imposte (IRES, IRAP e IRPEF); 11 milioni in quote di CO2 risparmiate per il sistema Paese; 15 milioni in gettito IVA; 95 milioni in spesa di gas/ carbone/ petrolio evitata; 4 milioni in gettito legato alla manutenzione annuale degli impianti; Ulteriori entrate fiscali quali le imposte di registro sui terreni agricoli, l ICI Ecco che più di due terzi del contributo in bolletta, ovvero più di 260 su 390 milioni di euro, ritornano sotto forma di benefici per la collettività. Vale la pena, quindi, contribuire tutti insieme e in modo proporzionale ai nostri consumi elettrici per sostenere il fotovoltaico? Noi crediamo di sì. E la pensa così anche il 76% degli italiani che secondo il recente 6 Rapporto MOPAmbiente sono disposti a pagare qualche euro in più in bolletta per finanziare le fonti rinnovabili. GLI INCENTIVI DURERANNO PER SEMPRE? La natura stessa dell incentivo in Conto Energia è pensata per andare a ridurre gradualmente il contributo. L obbiettivo finale delle azienda, dei consumatori e dello stesso Governo, è quello di rendere competitive la tecnologia fotovoltaica per poi eliminare ogni forma di sussidio. Gli incentivi dureranno solo fino al raggiungimento della cosiddetta grid parity, ovvero della parità del costo del kwh fotovoltaico con quello prodotto dalle centrali tradizionali. Grazie all elevato irraggiamento annuale, l Italia sarà il primo paese al mondo a raggiungere questo obiettivo di portata storica. Per questo l Italia è sotto i riflettori internazionali.

4. FONTE DI RICCHEZZA E DI POSTI DI LAVORO COSA SUCCEDE? La crescita del fotovoltaico potrà offrire, nell arco di dieci anni, fino a 300 mila posti di lavoro. PERCHE? Il fotovoltaico ha contribuito a creare in pochi anni, anni di crisi, 100 mila posti di lavoro tra occupazione diretta e indotto, con un impennata dal 2005 quando gli addetti del settore erano solo poche centinaia. Vale la pena ricordare che i posti di lavoro che si creerebbero con il nucleare non sono più di 30 mila. Il vantaggio tecnologico di impianti distribuiti su tutto il territorio ha permesso di disseminare questo beneficio in tutta Italia. Ad oggi, infatti, gli impianti risultano distribuiti per il 38% al Nord, il 21% al Centro, il 33% al Sud e l 8% sulle Isole. Il fotovoltaico è di gran lunga la forma energetica più democratica! Oggi l ètà media degli addetti del settore è inferiore ai 35 anni e circa il 40% della forza lavoro è costituita da donne. Con questo trend si stima che nell arco di altri dieci anni i posti di lavoro legati al settore possano salire a quota 300 mila. La realizzazione degli impianti permette, inoltre, di creare posti di lavoro per la manutenzione degli stessi durante tutta la vita utile: con l obiettivo di installare 23 GW entro il 2016. Questo significa creare ulteriori 12 mila posti nel settore della gestione e della manutenzione. Molto spesso si dice che una buona parte dei materiali usati per un impianto fotovoltaico proviene dall estero. Questo è vero solo in parte: si pensi che la marginalità per le aziende italiane è passata dal 28% di solo due anni fa, al 42% di oggi (Solar Energy Report 2010 Politecnico di Milano). Le imprese pagano, quindi, quello che è obiettivamente un ritardo del nostro Paese, ma allo stesso tempo il fotovoltaico è uno dei pochi settori dove l industria nazionale riesce a migliorare la propria posizione rispetto ai competitor stranieri. È da rilevare invece come siano costantemente cresciuti in questi anni gli investimenti di capitale estero nel nostro paese: anche in questo, il fotovoltaico si è rilevato uno dei pochi settori in cui gli investitori stranieri hanno portato capitale in Italia.

Il settore fotovoltaico ha contribuito poi a sorreggere in modo essenziale l edilizia, sprofondata in gravissima crisi, stimolando il rifacimento delle coperture e la rimozione dei tetti in eternit. Anche numerosi professionisti, ingegneri e architetti hanno potuto trovare nella progettazione degli impianti fotovoltaici una diversificazione essenziale della loro attività. La nascita e lo sviluppo di una filiera nazionale forte sono fondamentali anche per poterci affacciare sul mercato globale: oggi ci sono ancora un miliardo e mezzo di persone senza accesso all energia elettrica. Queste persone vivono in zone rurali isolate dove il fotovoltaico è già oggi la fonte di energia più conveniente perché non sono più necessarie costose e lunghissime reti elettriche, sostituite da un insieme di micro centrali distribuite: è una rivoluzione analoga a quella portata dalla telefonia cellulare. La tradizionale esperienza italiana nel settore elettrico, abbinata alle nuove competenze maturate in ambito fotovoltaico, può fare del nostro Paese uno dei principali promotori dello sviluppo di questa tecnologia nei paesi del Sud del mondo e aprire così nuovi mercati per tutta l industria nazionale. 5. FOTOVOLTAICO: PER RIDURRE I COSTI DELL'ENERGIA COSA SUCCEDE? Il fotovoltaico può contribuire alla riduzione dei costi dell energia. PERCHÉ? L energia solare diffusa abbassa il costo dell energia per i cittadini. Il fotovoltaico produce energia nelle ore centrali della giornata, proprio quando il valore di mercato della stessa è più elevato. La produzione di energia dipende solo dal Sole e quindi se il Sole è presente non vi è motivo per non produrre. Il mercato elettrico prevede che il prezzo sia fissato in base alla fonte meno efficiente, cioè più costosa, che di solito è rappresentata dalle centrali a gas o a olio combustibile. I grandi produttori di energia realizzano i loro profitti generando energia più economica, con centrali più efficienti, e rivedendola al prezzo della più costosa.

Questo margine, però, si riduce sensibilmente se aumenta la potenza fotovoltaica disponibile: in altri termini verranno accese meno centrali termoelettriche poiché non ce ne sarà più bisogno, e così facendo si andranno automaticamente ad escludere quelle meno efficienti. In generale, i produttori di energia da combustibili fossili vedranno ridotti i loro margini, il vantaggio sarebbe per l utente finale, che avrebbe così a disposizione anche di giorno energia a prezzi più contenuti. Oltre a questa valutazione, si deve ricordare che il costo dell energia fotovoltaica è in continua e costante riduzione, mentre è in aumento il costo dei combustibili fossili (+70% da metà 2010 ad oggi) e dell uranio (+50% da metà ad oggi sceso dal +87% antecedente al disastro di Fukushima). COSA CAMBIEREBBE CON IL FOTOVOLTAICO DIFFUSO? Gli impianti fotovoltaici permettono di generare in modo distribuito l energia: così facendo potremmo ridurre quel 7% di energia annualmente dispersa dalle reti elettriche di distribuzione dalle centrali fino agli utenti finali. Infatti, il 95% degli edifici può produrre tutta l energia elettrica di cui ha bisogno, semplicemente sfruttando lo spazio a disposizione sul tetto. Va poi ricordato che gli impianti fotovoltaici hanno una vita utile stimabile in almeno 35 anni, a fronte di un incentivo solo per i primi 20 anni. Il loro contributo al taglio del costo dell energia andrà quindi ben oltre il periodo di incentivazione. La grande diffusione del fotovoltaico permetterà una maggiore trasparenza sul prezzo finale dell energia: centinaia di migliaia di piccoli produttori, infatti, non sono controllabili e la definizione del prezzo dell energia sarà in mano alla collettività. C E DELL ALTRO? A differenza di altri sistemi di generazione, un impianto fotovoltaico giunto a fine vita può essere completamente riciclato: si pensi che 1 kw è composto da circa 100 kg di moduli in silicio cristallino, di cui 70 kg sono vetro e circa 10 kg sono alluminio, entrambi materiali facilmente riciclabili,

così come le strutture di supporto in acciaio o alluminio e tutti i cavi in rame. I restanti 20 kg di moduli sono materiali di varia natura che possono essere comunque recuperati. (PV Cycle) Anche i siti di installazione possono essere riportati al loro aspetto originario: i parchi solari installati a terra possono essere facilmente rimossi e il terreno può tornare immediatamente all uso agricolo dopo aver beneficiato, nel tempo di riposo, di una ricostituzione di tutte le sue qualità ecologiche, rispetto agli stress imposti dalla moderna agricoltura intensiva. 6. E LE ALTRE FONTI? COSA SUCCEDE? Il mix energetico italiano dovrebbe essere il frutto dell impegno sinergico a favore di tutte le produzioni energetiche rinnovabili: idroelettrico, solare fotovoltaico e solare termico, biomasse, eolico e geotermico. PERCHÉ? La produzione di energia da fonti rinnovabili consente di avere maggiori garanzie sull approvvigionamento energetico poiché si dovrà importare meno energia (in larga parte petrolio o gas) dall estero. Questo significa un risparmio dai sei agli otto miliardi di euro all anno in importazioni di combustibili fossili e nello stesso tempo rappresenta una grande sicurezza politico-strategica (IREX Annual Report 2011). Il nostro Paese, ad esempio, ha storicamente un grande potenziale idroelettrico: già oggi parte di questo potenziale deriva dall utilizzo di energia a basso costo per pompare acqua nei bacini durante la notte per sfruttarla poi durante il giorno. E IL NUCLEARE ALLORA? Al di là delle considerazioni ambientali, i veri problemi della tecnologia nucleare sono da un lato la mancanza di flessibilità e dall altro il continuo aumento dei costi. Le centrali nucleari hanno una produzione di energia costante e possono quindi fornire il carico base alla rete elettrica, in altre parole soddisfare quel fabbisogno minimo presente sia di giorno che di notte. Non presentano però

la flessibilità necessaria a soddisfare il picco di fabbisogno delle ore centrali della giornata. D altra parte i costi per questa tecnologia continuano ad aumentare e secondo il Dipartimento per l Energia USA (DOE Energy Outlook 2010) le centrali che dovessero entrare in funzione verso il 2030 sarebbero la fonte di energia più costosa a disposizione. Va poi ricordato che in 50 anni nessun Paese al mondo ha trovato la soluzione definitiva per il problema delle scorie. Scorie che graveranno come un ipoteca per centinaia di anni sulle future generazioni. Ma la grande differenza tra la situazione post-chernobyl e quella attuale post- Fukushima è che oggi rispetto ad allora, esistono delle concrete alternative al nucleare: le fonti rinnovabili, eolico e fotovoltaico in primis.