CONSERVATORIO DI MUSICA "Licinio Refice " FROSINONE CORSO DI LAUREA IN DISCIPLINE MUSICALI DI SECONDO LIVELLO REGIA DEL TEATRO MUSICALE



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CONSERVATORIO DI MUSICA "Licinio Refice " FROSINONE CORSO DI LAUREA IN DISCIPLINE MUSICALI DI SECONDO LIVELLO REGIA DEL TEATRO MUSICALE PROFILO PROFESSIONALE: Il corso si propone di formare registi per il teatro lirico e per il musical nell intento di porre fine ad un vuoto didattico che la concezione moderna della regia lirica ha reso sempre più evidente e che un Conservatorio, per la sua natura di Istituto di Alta Formazione Musicale, può e deve colmare includendo un corso di regia del teatro nella sua offerta formativa. OBIETTIVI FORMATIVI: Il corso prevede: a) una parte di cultura generale finalizzata alla conoscenza dei principali metodi di lavoro sull attore, delle teorie dei primi registi del 900 (padri fondatori della regia stessa) e della storia dello spazio scenico; b) una parte pratica consistente nel graduale apprendimento di un metodo per dirigere gli interpreti nella realizzazione di un ruolo (mimica del viso e gestualità del corpo) e l esperienza diretta di una regia applicata a un opera lirica di repertorio (o parte di essa) o a un musical. TITOLI DI STUDIO RICHIESTI PER L AMMISSIONE AL CORSO: - Diploma di Conservatorio - Diploma Accademico di primo livello conseguito presso Conservatori, Accademia d Arte Drammatica, Accademie di Belle Arti - Diploma di laurea Vecchio Ordinamento - Titolo di studio universitario di durata almeno triennale - Titolo rilasciato all estero, riconosciuto idoneo dal Consiglio di Corso e dal Consiglio Accademico ai soli limitati fini dell iscrizione al corso - titoli equipollenti ai sensi della normativa vigente. N. B. Gli studenti extracomunitari devono essere in possesso di regolare permesso di soggiorno. I domiciliati e residenti all estero devono fare richiesta di pre-iscrizione tramite l Ambasciata Italiana presente nel paese di provenienza. MODALITA DI AMMISSIONE: esame teorico e pratico suddiviso in tre parti: a. prova pratica: interpretazione di un aria o di una scena di teatro o di una o più scene (o monologhi) di teatro di prosa. Durata della prova: 15 minuti (max); b. prova orale: discussione di un piano di regia di un'opera di teatro di repertorio scelta dal candidato; c. colloquio attitudinale e motivazionale tendente a verificare le competenze del candidato in relazione al Biennio scelto. 1

PIANO DI STUDI I anno Tipologia delle attività Codici Settori artisticodisciplinari Di base CODM/07 Poesia per musica e Di base CODM/07 Poesia per musica e Integrativa e affine Altre attività Altre attività CODM/07 COTP/02 CORS/01 CODL/02 Poesia per musica e Lettura della partitura Teoria e tecnica Lingua straniera comunitaria Insegnamenti (in grassetto sono indicati gli insegnamenti obbligatori) Esam i Storia del teatro 1 1 6 Drammaturgia = 5 Prassi esecutiva e repertorio 1 (Storia e teoria della regia e dello spazio scenico) 1 7 Laboratorio di arte 1 1 18 Elementi di storia del teatro di prosa europeo 1 Introduzione allo spartito e alla partitura di teatro Elementi di Storia degli stili architettonici o Scenografia o Storia del costume e dell arredamento Lingua straniera 1 (italiano per gli 1 4 studenti stranieri) TOTALE 4 60 CF Tipologia delle attività Codici II anno Settori artisticodisciplinari Di base CODM/07 Poesia per musica e Integrativa e affine CORS/01 CODM/07 Teoria e tecnica Poesia per musica e Insegnamenti (in grassetto sono indicati gli insegnamenti obbligatori) Esam i Storia del teatro 2 1 5 Prassi esecutiva e repertorio 2 (Storia e teoria della regia e dello spazio scenico) 1 7 Laboratorio di arte 2 1 18 Laboratorio di regia dello spettacolo Storia del teatro 2 (Elementi di storia CF 2

Altre attività CODL/02 Lingua straniera comunitaria del teatro di prosa europeo) Lingua straniera 2 (italiano per gli 1 4 studenti stranieri) Altre attività Prova finale PROVA FINALE 1 10 TOTALE 5 60 TOTALE GENERALE 9 120 Gli insegnamenti caratterizzanti del CORSO DI REGIA DEL TEATRO MUSICALE denominati Laboratorio di Regia e Prassi esecutiva e repertorio svolgeranno i seguenti programmi: Programma I Annualità LABORATORIO DI ARTE SCENICA Teoria e pratica della regia e del lavoro sull interprete Conoscenza della teoria e della pratica del lavoro sull attore secondo i principali metodi elaborati dal settecento al novecento (Diderot, Sta esercitazioni pratiche, attraverso prove di scena, della capacità di dirigere un singolo interprete nella realizzazione del proprio ruol Testi: 1. Denis Diderot: Paradosso sull attore - Abscondita 2. Konstantin S. Stanislavskij: Il lavoro dell attore su se stesso Edizioni Laterza 3. Marcella Govoni: Interpretar cantando Bongiovanni Editore Programma d esame: 1. prova teorica sui metodi di recitazione di Diderot, Stanislavskij e Govoni. 2. prova pratica di regia e di lavoro sull interprete Programma II Annualità LABORATORIO DI ARTE SCENICA Teoria e pratica della regia e del lavoro sull interprete Conoscenza della teoria e della pratica del lavoro sull attore secondo i principali metodi elaborati dal settecento al novecento (Diderot, Stanislavskij, Brectht, Grotowski, ecc.); esercitazioni pratiche, attraverso prove di scena, della capacità di dirigere un singolo interprete nella realizzazione del proprio ruolo. Testi (due a scelta): 1..Konstantin S. Stanislavskij: L attore creativo La casa Usher 2. Konstantin S. Stanislavskij: Il lavoro dell attore sul personaggio Edizioni Laterza 3. Jerzy Grotowski: Per un teatro povero - Bulzoni Editore 4. Michail Cechov: All attore sulla tecnica della recitazione La casa Usher 5. Maricla Boggio: Il corpo creativo - La parola e il gesto in Orazio Costa Bulzoni Editore Programma d esame: 1. prova teorica sui metodi di recitazione dei due autori scelti 2. prova pratica di regia e di lavoro sull interprete Programma I Annualità PRASSI ESECUTIVA E REPERTORIO (STORIA E TEORIA DELLA REGIA) Storia dello spazio scenico e della regia Elementi di storia dello spazio scenico e della regia teatrale. Studio comparato, attraverso proiezioni video, di diverse regie di un opera di teatro. Testi: 1. Allardyce Nicoll: Lo spazio scenico (storia dell arte teatrale) Bulzoni Editore 2. Franco Mancini: L evoluzione dello spazio scenico dal naturalismo al teatro epico Dedalo libri Programma d esame: 1. elementi di storia dello spazio scenico e della regia teatrale 2. analisi delle regie visionate durante il corso Programma II Annualità 3

PRASSI ESECUTIVA E REPERTORIO (STORIA E TEORIA DELLA REGIA) Storia dello spazio scenico e della regia Elementi di storia dello spazio scenico e della regia teatrale. Studio comparato, attraverso proiezioni video, di diverse regie di un opera di teatro. Testo obbligatorio: Mirella Schino: La nascita della regia teatrale Editori Laterza Un testo a scelta tra: 1. Fabrizio Cruciani: Registi pedagoghi e comunità teatrali nel novecento Editoria & Spettacolo 2. Adolphe Appia: Attore musica e scena Feltrinelli 3. Erwin Piscator: Il teatro politico - Piccola Biblioteca Einaudi 4. Peter Brook: Il teatro e il suo spazio Feltrinelli 5. Fabrizio Cruciani: Jacques Copeau o le aporie del teatro moderno - Bulzoni Editore 6. Giorgio Strehler: Lettere sul teatro Archinto e Alberto Bentoglio: Invito al teatro di Strehler Mursia 7. Roberto Alonge: Il teatro dei registi Editori Laterza 8. Cristina Grazioli: Luce e ombra Editori Laterza Programma d esame: 1. elementi di storia dello spazio scenico e della regia teatrale 2. analisi delle regie visionate durante il corso NORMATIVA GENERALE Il Diploma Accademico di II Livello in Discipline Musicali in Regia del teatro si consegue dopo aver maturato 120 crediti formativi. I crediti sono ottenuti dallo studente in parte attraverso il superamento delle prove di verifica previste nel piano di studi personale approvato dai competenti organi didattici d Istituto, in parte dalla partecipazione alle altre attività didattico dell Istituzione, e infine con la propria attività artistica, e di studio esterno. Il Consiglio di corso delibererà altresì l eventuale riconoscimento o validità di esami e titoli conseguiti in altre istituzioni, statali o pareggiate, legalmente riconosciute. Secondo quanto previsto dall'articolo 4 del D. M. 8 gennaio 2004, i Corsi di studio sono articolati secondo quattro tipologie di attività, a ciascuna delle quali corrisponde un tetto minimo e massimo per l'attribuzione dei Crediti formativi: 1 annualità 1. Formative di base da 10 a 15 crediti 2. Formative caratterizzanti da 25 a 35 crediti 3. Formative integrative e da 10 a 20 crediti 4. Altre attività da 5 a 15 crediti 2 annualità 4

1. Formative di base da 5 a 15 crediti 2. Formative caratterizzanti da 20 a 35 crediti 3. Formative integrative e da 5 a 15 crediti 4. Altre attività da 5 a 15 crediti Il numero di crediti conseguiti nelle attività di base e caratterizzanti deve essere pari almeno al 65% dei crediti complessivi e quindi uguale, nella prima annualità, a 40 crediti. I restanti saranno distribuiti tra le attività integrative e e altre attività a scelta dello studente. Nella seconda annualità i crediti dei primi 2 gruppi dovranno essere pari a 35 (65 % di 50, tenendo conto dei 10 della prova finale). Alla prova finale è attribuito il valore di 10 crediti. L introduzione dei crediti, che misurano la quantità di lavoro di apprendimento che lo studente deve affrontare, pone anche l'insegnamento del Conservatorio in una nuova prospettiva: sostituisce all'ottica dell'insegnamento quella dell'apprendimento, che sposta l'accento sullo studente, sull esigenza di rendere "realistico" l'impegno e il tempo richiesti per ottenere un titolo di studio; orienta la riorganizzazione dei Corsi di studio verso il raggiungimento di specifici obiettivi formativi e competenze; favorisce la razionalizzazione dell'insegnamento attraverso un più alto grado di coordinamento fra discipline, attraverso il rinnovamento delle metodologie didattiche e attraverso la possibilità di frazionare i corsi in moduli; introduce un maggior peso delle decisioni collegiali in materia didattica, senza ledere il principio della libertà di insegnamento del singolo docente; comporta una maggiore coerenza fra gli studi e il bagaglio culturale e conoscitivo complessivo dello studente. Il concetto del credito didattico, così come lo intende la Riforma, trae origine dalla lunga sperimentazione del Sistema Europeo di Trasferimento di Crediti (ECTS) nell'ambito del Programma ERASMUS. Lo strumento del "credito" quale misura quantitativa del carico di lavoro svolto dallo studente è stato introdotto per facilitare il confronto fra gli studi compiuti nei diversi paesi e sistemi di istruzione e per rendere così più agevole il trasferimento e il riconoscimento dei risultati ottenuti durante gli studi all'estero. 5

In conformità con ECTS, la Riforma definisce il credito formativo universitario (CFU) come l'unità di misura dell'impegno globale richiesto allo studente. Il credito non è pertanto un nuovo modo di misurare le ore di insegnamento, né qualifica il livello o l'importanza di una materia di studio né i suoi contenuti. 6