Cenni storici. Passeggiare nella Storia GLI EDIFICI ECCLESIASTICI



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Transcript:

1 Cenni storici Oltre alle chiese tutt oggi esistenti a Vicopisano e nei suoi immediati dintorni, i documenti ci testimoniano che in antico ancora più numerosi erano gli edifici ecclesiastici della zona, indizio questo di una notevole vivacità religiosa, nonché di una spiccata vitalità economica e sociale del territorio. La chiesa principale era la pieve di Santa Maria, attestata dal X secolo e ubicata fin dalle origini fuori dal castello: essa sorgeva nella vasta area denominata Campo Santa Maria dove numerosi erano i beni di proprietà dell Arcivescovado di Pisa ed era anche il luogo dove si teneva il mercato. A partire dal XII secolo, la pieve divenne il centro di un piccolo abitato posto fuori dalle mura castellane. Fin dai secoli anteriori al Mille la costa meridionale del Monte Pisano, situata alle spalle di Vico, fu la zona scelta per la costruzione di edifici religiosi, prevalentemente a conduzione monastica; essi erano posti spesso lungo vie di comunicazione sopraelevate e protette dalla vegetazione. Questi edifici testimoniano la volontà della Chiesa di diffondere la religiosità in maniera capillare in ambito rurale e nello stesso tempo di controllare in modo efficace il territorio.

2 3 Gli edifici Pieve di Santa Maria, vista dalla Rocca Pieve di Santa Maria, particolare della facciata La Pieve di Santa Maria, originariamente dedicata anche a San Giovanni Battista, risale, nelle sue forme attuali, al XII secolo. Si tratta di un edificio a pianta basilicale con abside unica. La muratura è realizzata in pietra verrucana e la facciata è spartita in due ordini sovrapposti da una cornice orizzontale. Nella parte superiore, decorata da archetti pensili, si trova una bifora realizzata in età moderna. La parte inferiore, dove si aprono tre portali, è arricchita da semicolonne che reggono arcatelle pensili: queste ultime sono sormontate da oculi e racchiudono rombi scolpiti con motivi geometrici e vegetali. In evidenza, alla sommità della lesena di sinistra, un bassorilievo in pietra, databile all VIII-IX secolo, che rappresenta probabilmente l episodio della Decapitazione di San Giovanni Battista. La fiancata meridionale, in cui si apre un unico portalino, ha in alto quattro strette monofore, di cui una decorata con un motivo a tralci di vite con foglie. Sia il fianco che l alzato della navata centrale hanno archetti pensili che racchiudono pietre scolpite e poggiano su peducci decorati con volti umani, figure di animali e motivi naturalistici eseguiti a rilievo. Da notare una serie di iscrizioni incise nella parte bassa della muratura che denunciano la presenza in antico di un cimitero intorno alla chiesa. La fiancata settentrionale risulta invece priva di decorazioni in quanto a questa si dovevano appoggiare le strutture del chiostro e della casa del pievano. Al XVIII secolo risalgono i prolungamenti delle navate laterali e il campanile. L interno è suddiviso in tre navate da dodici colonne granitiche con capitelli di varia foggia: quelli medievali sono in pietra serena; il primo, il terzo e l ultimo di sinistra sono in marmo

4 GLI EDIFICI La cinta ECCLESIASTICI muraria 5 Pieve di Santa Maria scolpito a foglie d acanto, gli ultimi due poggianti su colonne marmoree scanalate, e provengono da edifici di epoca romana. Due pilastri definiscono la vasta zona presbiteriale dove si trova l altare maggiore, ricostruito agli inizi del Novecento riutilizzando antichi rilievi con motivi vegetali e zoomorfi, probabilmente appartenenti alla chiesa altomedievale. Nell abside è collocato il maestoso gruppo ligneo della Deposizione, risalente alla prima metà del Duecento. Esso costituisce uno dei rari esempi di questa tipologia di sacra rappresentazione in cui si conserva la quasi totalità delle figure originarie: di restauro sono soltanto le teste degli angeli, alcune parti del San Giovanni e il calice. Sono presenti inoltre tracce dell antica policromia delle vesti. Le massicce pareti in verrucano della Pieve, conservano frammenti di un ciclo di affreschi duecenteschi, recentemente restaurati. Il ciclo inizia sulla parete della navata destra, dove si riconoscono le scene della Annunciazione, della Visitazione e della Natività; segue, proba- Pieve di Santa Maria abside La Deposizione sec. XIII bilmente, l episodio con Erode che ordina la strage degli innocenti. Al di sopra delle scene narrative vi sono motivi decorativi a girali e a riquadri alternati a dama; al di sotto, decorazioni a finto drappeggio. Sulla controfacciata, a sinistra sono rappresentate due scene sovrapposte: in alto è riconoscibile il Battesimo di Cristo, al di sotto San Giorgio, il drago e la principessa; a destra le tracce recuperate dal restauro non sono leggibili. Sulla parete della navata destra sono state restaurate due scene: una raffigura forse la Cattura di Cristo, l altra la Pentecoste. L intero ciclo di affreschi venne coperto di intonaco tra il XVI e il XVII secolo, quando alle pareti furono addossati i grandi altari in pietra serena tuttora esistenti. Per quanto riguarda gli arredi della chiesa si segnala la statua lignea del San Giovanni Battista, conservata dentro un tabernacolo quattrocentesco posto all inizio della parete sinistra. La scultura,

6 7 Pieve di Santa Maria, Altare Maggiore Pieve di Santa Maria, fonte battesimale, particolare pesantemente restaurata nel Settecento, nelle sue parti originali risale alla fine del XIV o agli inizi del XV secolo. Il fonte battesimale, collocato a fianco dell Altare Maggiore, venne realizzato nel XV- XVI secolo e reca sul bordo un rilievo raffigurante il Battesimo di Cristo, attribuito ad un artista fiorentino attivo a Pisa nella seconda metà Pieve di Santa Maria San Giovanni Battista, sec. XIV, legno intagliato e dipinto del Quattrocento. Di particolare interesse sono due acquasantiere: la prima è collocata a destra della porta d ingresso ed è composta da un capitello romano in stile corinzio che regge una vasca marmorea ricavata da un cippo etrusco; la seconda, posta vicino al portalino laterale, è a forma di urnetta rettangolare ed è decorata a rilievo con motivo a rosette; essa risale al XIII secolo e proviene dalla chiesa di San Iacopo di Lupeta. Dalla piazza della pieve, uscendo dal paese in direzione di Buti, si imbocca a sinistra la strada panoramica che conduce fino al forte medievale della Verruca. Lungo questa via si incontra l antico complesso monastico di San Salvatore, detto anche il Romitorio. L edificio, che conserva l aspetto di un vero e proprio fortilizio, era costituito da un convento, dal chiostro e dalla chiesa. Attestato dalla metà del Duecento, esso apparteneva all ordine agostiniano ed è stato utilizzato fino all Ottocento; in seguito è stato trasformato in privata abitazione, e per questo motivo oggi non è visitabile. Proseguendo si giunge al luogo ove sorgevano la chiesa e il monastero di San Michele Arcangelo, attestati fin dalla metà del secolo IX e in origine residenza dell ordine benedettino. Il complesso fu abbandonato nel corso del XV secolo, in seguito ai notevoli danni subiti durante gli scontri tra Fiorentini e Pisani, questi ultimi arroccati nella vicina fortezza della Verruca. Oggi sopravvivono in elevato solo poche strutture della chiesa, mentre uno scavo archeologico sta riportando alla luce le murature del convento.

8 9 III Itinerario ➊ ➋ ➌ Pieve Santa Maria Ruderi di San Michele alla Verruca La Torre ➍ ➎ ➏ Chiesa di San Jacopo Chiesa di San Andrea Chiesa di Santa Maria Addolorata

10 11 La Torre Ridiscendendo dalla Verruca e dirigendosi verso Buti, dopo circa un chilometro, sulla sinistra si imbocca la strada che porta alla valle di Lupeta. Qui, la località la Torre prende il nome da una alta e massiccia torre in verrucano adiacente ad un casale. L edificio, che ha pianta rettangolare e scarse aperture, è il frutto di tre fasi costruttive comprese tra il XII e il XIV secolo, e dovette avere sia funzioni abitative che difensive. Poco più in basso si erge la splendida chiesa di San Iacopo che domina tutta la vallata. Essa, appartenente ad un complesso monastico, fu costruita in epoca longobarda e fu dedicata a San Mamiliano, come ancora ricorda l iscrizione al di sopra del portale principale. Menzionata dal XII secolo come prioria, nel Trecento risultava essere in mano agli Eremitani Agostiniani. Intitolata a San Iacopo nella prima metà del Quattrocento, poco tempo Chiesa di San Jacopo dopo cominciò a decadere; agli inizi del Cinquecento passò in possesso dei Canonici di Pescia. Nel corso dell Ottocento i resti dell antico monastero vennero trasformati in una grande casa colonica, poi villa residenziale di proprietà privata. La chiesa ha pianta a tau e muratura in conci di calcare cavernoso e verrucano. La facciata a capanna è spartita da una cornice orizzontale: nella parte inferiore il portale è incorniciato da lesene, una delle quali contenente una testa ferina a rilievo, ed è sovrastato da un ricco architrave decorato a spirali e foglie linguate; in quella superiore si apre una bifora, con ghiera e colonnina marmoree, contornata da vari elementi decorativi, tra i quali spiccano una tarsia a forma di fiore e una pietra scolpita a rilievo figurato, risalente all VIII-IX secolo, e raffigurante una scena biblica. Al braccio sinistro del transetto si appoggia il massiccio campanile, simile

12 13 Chiesa di San Jacopo, particolari decorativi della facciata nella struttura ad una torre difensiva. L interno, a navata unica e privo di abside, è mosso soltanto dai due corti bracci del transetto, collegati da archi a tutto sesto i cui pilastri hanno capitelli riccamente decorati con motivi vegetali e animali. Nel braccio destro sono conservati affreschi trecenteschi, staccati e ricomposti su tavola, raffiguranti alcuni santi; da destra verso sinistra si riconoscono: un Santo Vescovo, forse San Mamiliano, San Giovanni Battista e un frammento di un probabile San Girolamo. Lungo la parete destra sono state raccolte pietre scolpite rinvenute durante i restauri della chiesa: particolarmente significative sono una mensola con motivo a rilievo rappresentante la Dextera Domini (X secolo) e una lastra figurata con una scena simbolica che allude alla Passione di Cristo (IX-X secolo). Ritornati sulla via Butese si risale la costa del Monte Pisano all altezza di Sant Andrea in Nocciola, dove è situata l omonima chiesa monastica costruita tra X e XI secolo e documentata nel XII secolo come cenobio femminile. Oggi l edificio è inserito in una proprietà privata e versa in grave stato di abbandono. La chiesa ha pianta a croce latina absidata. La facciata è a capanna con porta alta e stretta, conclusa da massiccio architrave poggiante su due abachi riccamente scolpiti a rilievo. Sono inserite nella muratura a conci di verrucano quattro mensole che riproducono una testa di toro, una di ariete, una di leone e una di uomo. In alto si apre una trifora, priva delle colonnine. Chiesa di San Jacopo, particolari della facciata

14 15 Chiesa di San Jacopo, torre campanaria Chiesa di Maria Addolorata (o della Via Crucis) Sia il fianco sud che l abside presentano elementi decorativi scolpiti. L interno è completamente spoglio. Ultima tappa di questo itinerario è la visita alla piccola chiesa di Maria Addolorata o della Via Crucis. Essa sorge sulla sommità del colle Mirra, alla quale si giunge percorrendo a piedi l erta salita scandita dalle stazioni della Passione. L edificio, lascito della famiglia Gattai, fu costruito nel 1720. Lo stemma del donatore si trova sul timpano triangolare della facciata, che è anticipata da un portico con tre archi a tutto sesto sorretto da colonne doriche. L interno, ad una navata con volta a botte, conserva soltanto l altare in pietra serena, una coppia di confessionali, l acquasantiera e la lapide della sepoltura di Francesco Gattai.

Indice delle immagini Chiesa di Maria Addolorata pag. 15 Chiesa di San Jacopo pag. 11/12/13 Torre campanaria pag. 14 Pieve di Santa Maria pag. 2/3/4 Altare Maggiore pag. 6 Fonte battesimale (particolare) pag. 6 La Deposizione pag. 5 S. Giovanni Battista pag. 7 La Torre pag. 10 COMUNE DI V Assessorato al Turismo Testi: Antonella Del Chiaro Francesco Trombi Stefano Renzoni Foto: Dante Ghilli Xxx La Piantina di Vicopisano è stata realizzata da Filippo Mori Si ringrazia Filippo Mori, Simona Morani Ideazione e impaginazione grafica: Sintesi - Pisa Impianti e stampa: Lito-Tipografia Vigo Cursi