Valorizzazione del cippato con il calore dei biodigestori Prof. Remigio Berruto DISAFA, Università di Torino Ing. Antonio Debenedetti Debenedetti Floricoltura s.s. Convegno nazionale Asproflor 11 Gennaio 2013
Fattori di successo e criticità nell uso della biomassa Vantaggi: Costo energetico ridotto Defiscalizzazione Assenza di esborso Valorizzazione del prodotto Sviluppo economia locale Emissioni ridotte (tecnologia) Impiego prodotto di scarto Svantaggi: Reperibilità (mercato?) Stoccaggio, logistica Tecnologia di combustione (uniformità prodotto) Incidenza dei costi di trasporto Investimenti in macchine Costi di raccolta, coltivazione Impatto sul suolo Tanto più si eliminano i problemi, tanto più la filiera potrà avere successo!
Confronto tecnico ed economico per la produzione di energia da biomassa Fattori tecnici: Effetti sul terreno (rotazione, residui colturali, etc.) Livelli produttivi (attenzione ai facili entusiasmi) Equivalenze di potere calorifico (dati attendibili) Fattori economici: " Costi di produzione/impiego " Assenza di accise " Investimenti tecnologie ed attrezzature " Contributi PAC " Mercato (prezzi e domanda) " Reddito " Adeguato prezzo " Tempi di ritorno investimento
Contenuto Energetico del cippato e umidità 4500 4000 C.E. kcal/kg 3500 3000 2500 2000 1500 5 10 15 20 25 30 35 40 45 50 Umidità % su t.q.
Biomasse combustibili in floricoltura Un esempio di installazione di caldaia in un azienda floricola del ponente ligure Debenedetti s.s.
Floricoltura Debenedetti storia: azienda familiare alla quarta generazione Inizio con colture floricole miste da reciso verso il 1920 Monocultura a rose recise dagli anni 60 Costruzione serre e impiantistica tra 60 e 80 Impostazione progressiva della produzione a ciclo continuo Dal 1986 fuori suolo e produzione vivaistica piante di rose Dal 2008 primi tentativi con le piante fiorite in vaso Nel 2010 al 2011 chiusura del vivaio, e totale conversione da rose recise a piante in vaso
Ragioni dell installazione prima del cambio di produzione da rose a piante Tentativo per rimanere sul mercato delle rose recise contenendo il costo del riscaldamento Prezzo del gasolio agricolo per riscaldamento serre che continua a salire 0,50 nel 2009, oggi è a 0,88 /L (+76%) Disponibilità di tecnologie adatte all utilizzo di biomasse combustibili pur con costi elevati Disponibilità di finanziamenti con il Piano di Sviluppo Rurale 2007/2013. Contributo PSR aggiuntivo per giovani agricoltori
Fasi di impostazione e installazione Disponibilità biomasse locali e confronto rendimenti Caldaie e impiantistica, tecnologia e costi Conto preventivo dell investimento e dell ammortamento Scelta dell impianto. Preferita produzione italiana Redazione PSR e progetto esecutivo Esecuzione lavori di muratura in economia Posa caldaia e collegamento al vecchio impianto Avviamento funzionamento a regime
Problemi all avviamento della caldaia Avviamento a fine dicembre 2009 Il combustibile scelto è inutilizzabile. Disomogeneità, umidità eccessiva, troppe ceneri, troppi corpi estranei dannosi per la caldaia. Gennaio 2010: passaggio alla sansa di olivo essiccata con ottima resa ma con troppa manutenzione. Marzo 2010: inizio con cippato di castagno proveniente dal basso Piemonte. Materiale molto umido, buon rendimento
Nuove difficoltà per l azienda dal 2010 al 2012 Crollo delle quotazioni delle rose recise. Problemi fitosanitari insormontabili sulle rose, impossibilità uso alcuni PA efficaci. I clienti del vivaio non rinnovano più le piantagioni. Il crollo degli incassi obbliga ad una rapida conversione della produzione a piante in vaso. Obbligatorio investire nel cambio di coltura le poche risorse disponibili: non è più possibile al momento completare l impianto a biomassa con accumulo ed automatismi.
Interventi di completamento in sospeso Installazione di un accumulo di calore Automazione del ciclo accensione spegnimento giornaliero Regolazione automatica della temperatura del circuito di distribuzione Coibentazione dei collettori Pulizia pneumatica della caldaia Modifica della distribuzione in serra Manutenzione straordinaria vecchio impianto
Quello che non va Alto costo di trasporto del cippato Spreco calore per funzionamento discontinuo senza puffer Spreco calore per utilizzo limitato Consumo energia elettrica superiore al preventivo (200 kwh/giorno) Silos troppo piccolo, scarsa autonomia Manutenzione corrente accettabile, ma in futuro? Manca supporto tecnico locale, ci si arrangia da soli. Allungamento ammortamento causa sottoutilizzo
Quello che va bene Il differenziale gasolio cippato è aumentato. La resa della caldaia è buona. Impianto affidabile nel complesso. L utilizzo della caldaia come fattore di vantaggio nella produzione attuale. La possibilità di ulteriore sviluppo di colture forzate. stelle di natale, ortensie a ciclo forzato, impatiens, hibiscus Riavvio del vivaio con nuove produzioni
Opportunità derivanti dagli impianti a Biogas in Piemonte Quantità di calore mediamente non utilizzato Incentivi all uso del calore da parte dell impianto Dislocazione di serre nelle vicinanze dell impianto Non sempre possibile ma da valutare Utilizzo del calore solo nei mesi invernali Si potrebbe usare per raffrescare in estate Spostare il calore Produzione di cippato di legna essiccato da utilizzare nel riscaldamento serre Mobilizzazione della risorsa legno (anche di quella forestale) Valorizzazione degli scarti di potatura, troppo umidi Muovere la biomassa
D.M. 6 luglio 2012 e POR 2013 Nel decreto Incentivazione all uso del calore per impianti a biogas + 0,04 /kwh e prodotto à su impianti da 600 kwà 204.000 /anno Occorre dimostrare che il calore viene utilizzato Purtroppo anche i vecchi impianti, per mantenere lo 0,28, dovranno dimostrare di utilizzare il calore L POR 2013 asse 2 misura 1.3. 80 % interessi pagati dalla regione piemonte, 20% interesse bancario (15 gennaio 2013) In casi particolari 20% a fondo perduto Beneficio 30-35.000 su 100.000 investiti (non deve essere un azienda agricola )
Alcuni conti Un impianto da 1 MW elettrico (8760 h/anno)à 8400 MWh e /anno 12600à 12000 MWh t /annoà 14000 t/anno di CIPPATO Può essiccare cippato per fabbisogno di 120000 m 2 di serre Fabbisogno di essiccazione da 50% a 20% umiditàà 450 kwhà costo (0,02 /kwh)à 9 /t verde (50%) 14,4 /t al 20% Stoccaggio, logistica 10,3 /t (30 km distanza essiccatoio) dipende dalle distanze Costo del processo di essiccazione, trasporto, stoccaggio 24,7 /t secco al 20% umidità
Costo del cippato secco, stock al variare del costo di produzione 250,00 200,00 Valore equivalente cippato: 303 /t 20% 150,00 100,00 0,01 /kwh 0,02 /kwh 0,03 /kwh 50,00 0,00 0 20 40 60 80 100 120 Costo produzione/acquisto cippato
Vantaggio economico Gasolio a 0,88 /Là valore cippato 303 /t (al 20% umidità) costo di produzione/acquisto cippato 60 /ton verde +costo di essiccazione/stock/trasport cippato 120,6 /ton secco 20% Serra 5000 m2à 200000 L/anno di gasolio (40 L/m 2 ) 580 t/anno di cippato al 20% Vantaggio economico rispetto al gasolio: acquisto gasolio /anno 176.000,00 acquisto cippato al costo (no profit) 69.890,52 vantaggio economico a usare il cippato /anno 106.109,48 In questa cifra occorre ammortizzare le caldaie a cippato, essiccatoio consortile
Conclusioni L utilizzo del cippato presenta problemi tecnologici Ci sono anche vantaggi economici I margini sempre più elevati rispetto al gasolio Possibilità di avere cippato di qualità dalle foreste e non solo dagli scarti Possibilità di averlo secco e stoccarlo senza problemi di reperibilità La filiera biogas in molte regioni può fornire a costi bassi il calore necessario Ci possono essere sinergie tra la filiera biogas e quella floricola che non vanno sottovalutate
Remigio Berruto tel. 335-454164 email: remigio.berruto@unito.it Grazie per l attenzione
aumento dei costi di riscaldamento e incidenza sui costi di produzione