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DEFINIZIONE DI INCHIOSTRO L inchiostro da stampa è la dispersione di un colorante solido insolubile, più comunemente definito pigmento, in un liquido. Una miscela tra vari componenti, RESINE - PIGMENTI - SOLVENTI - ADDITIVI, che danno origine ad un preparato colorato.

TIPI DI INCHIOSTRI INCHIOSTRI GRASSI INCHIOSTRI U.V. Specifici per la stampa offset hanno contenuto di solido 100% e non hanno quindi una parte evaporativa durante la fase di essiccamento. Applicabili con stampa offset, serigrafia, flessografia, anche in questo caso la formulazione non ha una parte evaporativa. L asciugamento avviene per effetto dell irradiazione con lampade UV. INCHIOSTRI LIQUIDI Applicabili con stampa rotocalco, flessografia, serigrafia, tampografica, questi inchiostri contengono una parte solida non evaporativa e una parte evaporativa che può essere solvente o acqua. Essiccano per mezzo di lampade I.R. (calore)

COMPOSIZIONE DEGLI INCHIOSTRI GRASSI - Pigmento (funzione colorante) - Veicolo (funzione di trasporto) - Additivo (funzione di aggiungere caratteristiche particolari all inchiostro)

IL PIGMENTO Si tratta di una sostanza INSOLUBILE colorata, generalmente sotto forma di polvere finissima (0,01-0,5 micron), che rimane invariata nella sua composizione durante il processo di stampa e di essiccazione.

CARATTERISTICHE DEL PIGMENTO - Colore: tonalità, vivacità ed intensità - Coprenza o trasparenza (a seconda del tipo di inchiostro) - Insolubilità nel veicolo - Stabilità: agli agenti fisici e chimici, agli alcali (sapone o soda), ai solventi, alla luce.

IL VEICOLO Chiamato legante, determina invece la parte fluida, che tiene in sospensione il pigmento. Il veicolo rende possibile il trasferimento (funzione di trasporto) del pigmento dal calamaio al supporto e il suo fissaggio sulla carta stessa (funzione di legante).

CARATTERISTICHE DEL VEICOLO - Disperdere omogeneamente i pigmenti. - Assicurare il trasporto dei pigmenti dal calamaio al supporto; - Svolgere l azione «filmogena» ossia formare una pellicola solida, flessibile e resistente al graffio, nella quale sono imprigionati i pigmenti.

COMPOSIZIONE DEL VEICOLO La composizione del veicolo per gli inchiostri grassi è caratterizzata da tre elementi: - oli vegetali, - oli minerali - resine.

OLI VEGETALI I più usati sono: l olio di lino, di soia, di legno. L olio vegetale più usato è quello di lino. Gli oli vegetali vengono cotti, la temperatura e il tempo di cottura sono variabili e determinano la viscosità del veicolo.

OLI MINERALI Attualmente il petrolio è la principale materia prima da cui vengono estratti. Gli oli minerali non sono essiccanti, cioè non subiscono alcuna trasformazione a contatto con l aria e quindi non si induriscono.

RESINE Si usano resine naturali e resine sintetiche. Tra le resine naturali la più usata è la colofonia; derivata dalle piante di conifera. Le resine sintetiche usate negli inchiostri grassi sono: colofonia; resine alchidiche; resine idrocarburiche, ricavate dal petrolio.

GLI ADDITIVI Gli additivi sono sostanze ausiliarie che migliorano le caratteristiche specifiche dell inchiostro, sono aggiunti sia in fase di fabbricazione, sia in sala stampa.

ESSICCANTI Prodotti che fungono da catalizzatori, accelerano la reazione di ossidopolimerizzazione. Gli essiccanti sono dei saponi metallici, i più utilizzati sono: il cobalto, il manganese, lo zirconio e il cadmio. Solitamente si usano miscele di due o tre metalli, perché, ad esempio, mentre il cobalto favorisce l indurimento della pellicola in superficie, il manganese agisce in profondità.

ESSICCANTI Si usano sia essiccanti liquidi o in pasta, aggiunti nell ordine del 0,5-2% (rispetto alla quantità di inchiostro utilizzato). Il vantaggio di quelli in pasta è di facilitare la miscelazione con l inchiostro senza modificarne la compattezza.

ANTIESSICCANTI Hanno la funzione di ritardare l azione dell ossigeno sulle sostanze soggette a ossidopolimerizzazione. Sono impiegati negli inchiostri grassi allo scopo di impedire la formazione di pelle nel calamaio della macchina da stampa.

CERE? Vengono usate per mettere a punto la viscosità, il tiro e migliorare la resistenza allo sfregamento. Le cere sono costituite da microgranuli sferici di spessore maggiore della pellicola di inchiostro e lubrificano in questo modo la superficie dello stampato rendendola scivolosa.

COMPOSIZIONE DEGLI INCHIOSTRI LIQUIDI Pigmento Parte volatile (solvente/acqua;) Resine Additivi

IL PIGMENTO NEGLI INCHIOSTRI LIQUIDI Nella formulazione di inchiostri da stampa, da oltre un ventennio si utilizzano pigmenti organici di derivazione sintetica. I pigmenti inorganici utilizzati in precedenza, sono stati messi al bando in quanto dannosi per la salute. Sono vietati pertanto pigmenti a base di Cromo, Piombo, Cadmio, Molibdeno etc

IL PIGMENTO NEGLI INCHIOSTRI LIQUIDI Gli unici pigmenti inorganici tuttora in uso e non dannosi sono: BIOSSIDO DI TITANIO Formulazione dell inchiostro Bianco, POLVERE DI ALLUMINIO Formulazione inchiostri Argento POLVERE DI BRONZO Formulazione inchiostri Oro Gli inchiostri vengono normalmente formulati con un solo pigmento e vengono poi miscelati tra di loro per riprodurre tutta la scala Pantone.

I SOLVENTI NEGLI INCHIOSTRI LIQUIDI Vengono utilizzati solventi leggeri e quindi molto veloci in essiccazione. I solventi più utilizzati sono: ALCOLI: Alcool Etilico; Alcool Isopropilico ESTERI: Acetato di Etile; Acetato di Isopropile RITARDANTI: Metossipropanolo; Etossipropanolo I ritardanti fanno parte della famiglia dei solventi. Si tratta di solventi ad asciugatura più lenta e servono a bilanciare l asciugatura di un inchiostro soprattutto nei mesi più caldi.

I SOLVENTI NEGLI INCHIOSTRI LIQUIDI Da circa 20 anni, i solventi utilizzati sono regolati da norme che impediscono l impiego di solventi dannosi per la salute. Sono pertanto stati messi al bando solventi storici nella composizione degli inchiostri come: Toluolo; Esano; Xilolo; Etilglicole (Cellosolve). Per la formulazione di inchiostri all acqua, la stessa acqua viene utilizzata in forma distillata e quindi priva di sali. Nelle formulazioni a base acqua, quasi sempre, è prevista la presenza di una moderata % di Alcoli.

LE RESINE NEGLI INCHIOSTRI LIQUIDI La resina nella formulazione di un inchiostro è necessaria per varie funzioni: - Legante del pigmento - Veicolo per favorire il trasporto dell inchiostro durante i processi di stampa e quindi permettere la stampabilità dell inchiostro stesso. - Adesione dell inchiostro sul supporto desiderato - Altre caratteristiche spesso richieste come: brillantezza, termoresitenza, durezza superficiale etc

LE RESINE NEGLI INCHIOSTRI LIQUIDI Le formulazioni, nel 90% dei casi sono costituite da due e talvolta da tre tipi di resina. Ogni resina conferisce all inchiostro un tipo di caratteristica. Alcune tra le famiglie di resine più utilizzate sono: ESTERI DELLA CELLULOSA (Nitrocellulosa, Etilcellulosa, Metilcellulosa) ACRILICHE VINILICHE POLIURETANICHE POLIESTERE

GLI ADDITIVI NEGLI INCHIOSTRI LIQUIDI Gli additivi sono utilizzati per conferire all inchiostro specifiche caratteristiche. Alcuni delle caratteristiche più richieste sono le seguenti: Antigraffio (Cere) Scivolosità superficiale (Controllo del valore di COF) Stabilizzanti Disperdenti del pigmento Bagnanti del pigmento Antiossidanti

GLI ADDITIVI NEGLI INCHIOSTRI LIQUIDI L impiego degli additivi nella formulazione di un inchiostro deve essere sempre controllato e mai eccessivo. Gli additivi, se usati in eccesso, possono dar origine a problemi molto seri durante la fase di stampa.

% UTILIZZATE NEGLI INCHIOSTRI LIQUIDI INCHIOSTRO ORGANICO INCHIOSTRO INORGANICO VERNICE PIGMENTI 8-15% 28-35% 0% SOLVENTE/ ACQUA 60-75% 50-60% 70-80% ADDITIVI 1-5% 1-5% 1-5% RESINE 10-15% 7-12% 20-30%

TIPI DI PIGMENTI

I PIGMENTI NERI NERI FURNACE NERI CHANNEL - Sono i più utilizzati, ottenuti dalla combustione di olio minerale con una quantità controllata di aria. - Le particelle di carbonio vengono raffreddate e fatte precipitare elettrostaticamente o con appositi filtri. - apprezzati per la loro finezza e per la leggera tonalità bluastra. - Hanno un ph da 7 a 10 circa. - Sono ottenuti dalla combustione controllata di gas naturali. - Hanno un ph da 3 a 5 circa. - Nonostante le loro eccellenti qualità, i neri «channel» sono attualmente poco utilizzati, in quanto la loro produzione è notevolmente inquinante per l ambiente.

I PIGMENTI BIANCHI BIANCHI OPACHI BIANCHI TRASPARENTI - Hanno la proprietà di coprire, la superficie sulla quale sono stampati riflettendo la luce. - Vengono combinati con dei pigmenti colorati per aggiungere opacità, al fine di ottenere le cosiddette «tinte pastello». - Quelli maggiormente utilizzati sono: il biossido di titanio, il solfuro di zinco e l ossido di zinco. - Non riflettono la luce - sono utilizzati per conferire una viscosità sufficiente agli inchiostri di tinta chiara. - Vengono utilizzati l idrato di alluminio, il carbonato di magnesio, il carbonato di calcio.

PIGMENTI ORGANICI COLORATI Sono prodotti per via sintetica (laboratorio), con reazioni chimiche. Vengono usati per la produzione di quasi tutti gli inchiostri da stampa, hanno un elevato potere colorante e un ottima trasparenza. Vengono opportunamente selezionati e miscelati per ottenere inchiostri che rispondano alle caratteristiche colorimetriche previste dalle norme, dal fabbricante o dal cliente.

PIGMENTI METALLICI Sono ottenuti dalla macinazione a granulometria molto fine di metalli o leghe di metallo, i maggiormente utilizzati sono l oro e l argento. La loro lavorazione è molto complessa e richiede, oltre alla macinazione molto fine del metallo, è necessario una sua reazione in acidi al fine di rivestire ogni singola particella per evitarne l ossidazione. Gli inchiostri ottenuti con questi pigmenti hanno un grado di dispersione del pigmento nel veicolo molto scarso, e spesso sono fonte di notevoli problemi di macchinabilità.