le guide tecniche made



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14 le guide tecniche made La posa dei pavimenti e dei rivestimenti in ceramica FATTI PER CHI COSTRUISCE

14 le guide tecniche made La posa dei pavimenti e dei rivestimenti in ceramica Realizzare pavimenti e rivestimenti ceramici a regola d arte 2 I pavimenti in ceramica 4 Le fugature 5 Il fondo di posa 6 La funzione e le caratteristiche del massetto 7 Gli adesivi cementizi 10 I giunti di dilatazione 11 Le norme di riferimento per gli adesivi 13 Le pavimentazioni esterne di ceramica 14 Il gres porcellanato a spessore sottile 16 La posa del gres a spessore sottile 16 I rivestimenti verticali in ceramica 18 Il fondo di posa 19 I fondi di posa in gesso 21 Gli adesivi e la tecnica di posa 22 Le facciate rivestite in ceramica 24 La sigillatura delle fughe nei rivestimenti ceramici 25 I sigillanti a base cementizia 26 I sigillanti epossidici 28 L applicazione dei sigillanti 30 le guide tecniche made 1

14 La posa dei pavimenti e dei rivestimenti in ceramica Realizzare pavimenti e rivestimenti ceramici a regola d arte La posa è quel procedimento mediante il quale le piastrelle ceramiche vengono fissate ai pavimenti o ai muri. La buona riuscita della posa di un pavimento o di un rivestimento è dovuta non solo alla qualità delle piastrelle, ma a tutto un insieme di elementi sottofondo, strato legante, giunti di dilatazione, piastrelle, fugature, ecc. che costituiscono un vero e proprio sistema. Per una posa corretta e duratura, quindi è necessario che questa avvenga con precisione e utilizzando materiali idonei; solo così potranno essere raggiunti risultati eccellenti dal punto di vista sia funzionale che estetico. Le piastrelle di ceramica per il rivestimento di pavimenti e di pareti verticali comprende diverse tipologie molto diverse tra loro come aspetto e prestazioni tecniche. La gamma estremamente vasta di colori e decori con i quali sono prodotte le piastrelle ceramiche permette di risolvere qualsiasi esigenza del committente e ogni problema 2 le guide tecniche made

legato all accostamento con l arredo tanto di tipo classico che moderno o rustico. Le considerazioni estetiche sono molto importanti in quanto determinano in buona parte l immagine dell ambiente di posa, ma per stabilire l idoneità all impiego di questo materiale occorre principalmente valutare le doti tecniche da cui derivano le prestazioni e le proprietà specifiche dei piani piastrellati. Solo in questo modo è possibile determinare quali sono le tipologie più adatte ai locali di applicazione e alle condizioni di esercizio che talvolta sono molto gravose soprattutto nella pavimentazione. La ceramica di alta qualità è caratterizzata dalla capacità di sopportare forti sollecitazioni meccaniche, possiede un grado di durezza superficiale elevato a garanzia di una lunga durata dovuta alla notevole resistenza all usura e si connota per la facilità con cui si esegue la manutenzione e l igienizzazione dei rivestimenti. Le tipologie più impiegate di piastrelle ceramiche nei pavimenti e nei rivestimenti sono il gres porcellanato a spessore normale o sottile, la monocottura, il clinker e il cotto. le guide tecniche made 3

14 La posa dei pavimenti e dei rivestimenti in ceramica I PAVIMENTI IN CERAMICA Le pavimentazioni di piastrelle ceramiche, nella grande maggioranza delle applicazioni, vengono oggi eseguite con la tecnica di posa a strato sottile che prevede l impiego di un adesivo premiscelato solitamente a base cementizia. Questa tecnica è idonea per ogni settore dell edilizia e persino per le destinazioni esterne o con sollecitazioni d impiego particolarmente gravose e richiede sempre la stesura preliminare di uno strato di supporto e di ripartizione dei carichi, denominato fondo di posa o massetto, realizzato con una miscela cementizia e dotato di adeguate caratteristiche portanti. Questo massetto, confezionato in opera o in versione premiscelata, deve risultare indeformabile al pedonamento o alla percorrenza dei mezzi di trasporto definiti dal progetto, essere continuo senza vuoti all interno e appoggiare su un sottofondo o su una struttura, anche complessa che non risenta di variazioni dimensionali per assestamento o per l applicazione di carichi. Per ottenere un buon risultato occorre prevedere l uso di particolari precauzioni, quali la eventuale sistemazione di strati isolanti e contro il rumore di calpestio indeformabili ai carichi, da porre al di sotto del fondo di supporto, e la costruzione di un giunto perimetrale di 5-10 mm, formato da una striscia di materiale espanso a elasticità permanente, fissato in maniera stabile contro tutte le strutture in elevazione e per tutto lo spessore dello strato compreso il manto di calpestio. Per evitare punti a minore resistenza, nella malta del fondo di posa non è consentito il passaggio di tubi o guaine. La tecnica di posa realizzata mediante adesivi cementizi di formulazione specifica e premiscelata, permette di rendere tutte le operazioni molto rapide grazie alla facilità di preparazione e alla qualità costante dei prodotti impiegati. Il sistema permette di ottenere piani di calpestio di lunga durata, tanto sui pavimenti realizzati all interno dell edificio quanto nella posa su piani esposti continuamente alle intemperie. Gli adesivi 4 le guide tecniche made

Le fugature cementizi si prestano per locali con forte concentrazione di umidità, per il fissaggio di rivestimenti immersi perennemente in acqua come avviene nelle piscine, per i pavimenti industriali e commerciali e dove lo strato legante è sottoposto a continui sforzi di taglio, situazione che caratterizza gli ambienti con una forte circolazione di carrelli elevatori in partenza e in frenata. In tutte le condizioni di posa e di esercizio, a pavimento e a rivestimento, la messa in opera della ceramica andrebbe eseguita di preferenza lasciando al contorno degli elementi una fuga larga di ampiezza dipendente dal formato, dalle caratteristiche del supporto di posa e dalle escursioni termiche dell ambiente o dei locali dove viene situato il rivestimento. La fuga larga, sigillata con prodotti idonei, evita la formazioni di distacchi, di rotture, di impuntamenti o di scheggiature dei bordi della ceramica. Infatti, a differenza della posa con elementi messi a stretto contatto tra loro, la tecnica permette alle piastrelle di dilatarsi liberamente sotto l effetto dell aumento della temperatura ambientale, di sopportare meglio le vibrazioni e di assorbire eventuali deformazioni del fondo frazionandole lungo le discontinuità. La fuga larga serve anche per compensare le leggere scalibrature e le lievi mancanze di ortogonalità che, in maggiore o minore misura, caratterizzano tutte le tipologie ceramiche pur rimanendo, come valori percentuali, al di sotto delle tolleranze previste dalle norme. Sempre per consentire la libera dilatazione della ceramica anche le versioni con bordi rettificati e resi ortogonali in fabbrica, anche se possiedano misure precise, vanno posate lasciando uno spazio minimo di 1 mm tra una piastrella e l altra. In ogni caso la fuga può diventare un elemento decorativo soprattutto quando viene sigillata con prodotti colorati in pasta che sottolineano la scansione delle piastrelle ed evitano al piano di assumere un aspetto troppo monotono e omogeneo. le guide tecniche made 5

14 La posa dei pavimenti e dei rivestimenti in ceramica Il controllo e gli interventi sul sottofondo 1 3 5 2 4 6 Il fondo di posa Il massetto rappresenta la struttura orizzontale di base per ogni tipo di pavimentazione in ceramica posato con la tecnica a strato sottile e può essere approntato in opera con una malta formata da inerti e cemento Portland. Per evitare all operatore di compiere errori al momento della posa, il massetto è disponibile in versione preconfezionata per garantire caratteristiche tecniche costanti. La maggior parte delle versioni presenti sul mercato, è formulata per ottenere tempi molto brevi di asciugatura così da risolvere uno dei maggiori problemi legati ai massetti confezionati in opera che riguardano i lunghi tempi di stagionatura necessari a garantire una posa corretta del rivestimento. Con tempi ridotti al minimo di indurimento e asciugatura del massetto è possibile garantire al committente un lavoro rapido di pavimentazione senza che avvengano distacchi, macchiature o danneggiamenti dello strato di finitura. 1. verifica della planarità 2. verifica delle prestazioni meccaniche 3. verifica della consistenza della superficie 4. verifica dell umidità residua 5. riparazione eventuali crepe 6. verifica aderenza della pavimentazione 6 le guide tecniche made

Gli additivi presenti nelle malte per massetti rapidi premiscelati sono studiati per ottenere la combinazione veloce tra il cemento, scelto tra le varianti ad alta qualità, con l acqua impiegata per confezionare l impasto. Il massetto per la posa rapida è disponibile in due tipologie a diversa destinazione d uso: una è caratterizzata da una presa e da un indurimento rapidi, mentre l altra possiede una presa normale e un asciugamento veloce. Altre varianti riguardano la presenza o meno nel premiscelato degli inerti necessari a confezionare la malta. Buona parte dei sistemi è di tipo pronto all uso e richiede solo l aggiunta dell acqua di impasto in quanto già preparato con inerti selezionati e ben classati, mentre altre formulazioni sono preparate con leganti additivati che richiedono, prima di effettuare l impasto con acqua pulita, una frazione consistente di inerti asciutti, a tessitura continua e completamente assortita in genere fino a 8 mm. La funzione e le caratteristiche del massetto Il massetto è lo strato di supporto della finitura della pavimentazione e rappresenta il livello di ripartizione dei carichi applicati alla superficie con qualunque tipologia di piano di calpestio, ceramica, parquet, marmi, moquette o resilienti. La qualità del sistema di pavimentazione e soprattutto la sua durata, sono determinate in gran parte dalle caratteristiche di questo strato di sostegno e dalla sua corretta applicazione. Per ogni situazione d uso, dal residenziale all edilizia pubblica, dal terziario all industriale, variano le qualità portanti del massetto, ma per ottenere alte prestazioni devono rimanere invariate le doti generali: la compattezza, un adeguata resistenza meccanica, l assenza di fessurazioni, il perfetto livellamento alla quota di progetto, la levigatezza adatta al tipo di finitura e una stagionatura sufficiente a ottenere un grado di umidità residua ottimale. La preparazione del supporto di pavimentazione deve essere tale che, nelle condizioni normali di impiego, venga assicurata una completa assenza di stati tensionali capaci di trasmettersi ai materiali da rivestimento, soprattutto se rigidi, provocandone il distacco o la rottura. Al momento della posa il massetto deve essere stagionato ed esente da deformazioni igrometriche che potrebbero causare rotture e distacchi lungo la finitura. la messa in opera corretta della ceramica richiede un tenore di umidità residua tra 2,5 e 3 % sul peso del massetto, al pari di molte qualità di pietre e marmi poco sensibili all acqua. In presenza di marmi modulari e facilmente macchiabili, di legno in listoni o in elementi da incollare e con tutti i pavimenti tessili, di gomma, di Pvc o di linoleum, l umidità residua deve attestarsi al di sotto del 2 % in peso anche nelle porzioni più profonde dello strato. In questi casi, una proporzione eccessiva d acqua nel massetto al momento della posa può provocare rigonfiamenti, distacchi, imbarcamenti o macchie indelebili derivate dalla risalita di umidità verso l esterno del pavimento in fase di completa asciugatura. La verifica si esegue solo con igrometro a carburo che permette di ottenere l esatta proporzione in peso dell umidità residua, a differenza di altre tipologie di igrometri che possono essere influenzati da taluni componenti della malta. le guide tecniche made 7

14 La posa dei pavimenti e dei rivestimenti in ceramica Le diverse tipologie di massetto sono caratterizzate da una notevole lavorabilità, accompagnata da un ritiro igrometrico controllato e particolarmente ridotto e possono essere utilizzate per costruire pavimenti nuovi o completamente rifatti, nei rappezzi parziali e su pavimentazioni con incorporate serpentine di riscaldamento. Per il loro comportamento omogeneo, la stabilità e l assenza di deformazioni, all indurimento non danno luogo a fessure o a cavillature oppure a imbarcamenti provocati dalla presenza di tenori differenti di acqua nello spessore dello strato. La versione a indurimento rapido consente di ottenere valori di resistenza meccanica elevati che danno la possibilità di transitare sullo strato e di posare la ceramica nell arco di poche ore. Nella versione a presa normale e asciugamento veloce i tempi per percorrere senza pericolo lo strato e per la posa della ceramica si allungano, mentre per avere un adeguato tenore di umidità residua adatto ai materiali sensibili alla risalita di acqua occorre attendere alcuni giorni. Il massetto va costruito utilizzando una serie di precauzioni per evitare la trasmissione al rivestimento di eventuali sollecitazioni dovute ai movimenti strutturali o differenziali che, anche a distanza di tempo, possono verificarsi nelle strutture portanti verticali e orizzontali dell edificio. La messa in opera dello strato di supporto del piano di calpestio, è sempre preceduta dall applicazione di una striscia di materiale sintetico comprimibile, con spessore di 8-10 mm, al contatto tra il massetto e tutte le strutture verticali perimetrali presenti nel locale. Questo giunto continuo di desolidarizzazione deve essere fissato in modo da non poter essere spostato al momento della posa della malta, annullando l effetto di separazione. Per ottenere un piano perfettamente livellato alla quota di progetto, occorre preparare i punti di riferimento situati al piano del pavimento finito meno lo spazio previsto per lo spessore della finitura e dello strato legante costituito dall adesivo. I riferimenti, eseguiti con la stessa malta del massetto, consentono di realizzare fasce a livello che servono per spianare la malta messa in opera a settori e da lavorare prima con la staggia per ottenere un piano orizzontale, quindi con il frattazzo o con altri mezzi meccanici per realizzare il grado di levigatezza richiesto. Dove necessario, nel 8 le guide tecniche made

massetto vanno lasciate le discontinuità per i giunti di frazionamento della pavimentazione, da distanziare in base alla geometria e alle misure dell ambiente. Le strutture orizzontali stagionate, con un alta stabilità dimensionale ed esenti da movimenti differenziali, sono idonee per la posa del massetto di pavimentazione in aderenza che in tal caso viene realizzato con uno spessore più o meno rilevante secondo il tipo di prodotto impiegato. Il piano orizzontale deve essere pulito da polvere, non interessato dall umidità di risalita e senza parti in fase di distacco, di tracce di altre lavorazioni, di olio e vernici. L applicazione del massetto aderente è preceduta dalla stesura di una boiacca di aggancio composta in genere dallo stesso legante impiegato per lo strato di supporto della pavimentazione, da un composto adesivo in dispersione acquosa e da acqua in proporzioni uguali tra loro. Dopo aver applicato questo strato di ancoraggio, si procede con la stesura del massetto che deve essere posato fresco su fresco per garantire il massimo dell adesione alla struttura portante orizzontale. Per evitare che eventuali tensioni si trasmettano dalle strutture orizzontali alla pavimentazione finita, si ricorre al massetto galleggiante che viene realizzato in strato con uno spessore più o meno consistente a partire da un minimo di 35-40 mm. Il massetto viene mantenuto separato dalla struttura orizzontale e 1. Riempimento dei vuoti 2. Rasatura e livellamento 3. raccordo tra pavimentazioni attigue Intervenire sulle pavimentazioni esistenti 1 2 3 da strati coibenti o contro il rumore da calpestio se previsti, mediante teli di polietilene che sono stesi senza pieghe direttamente sul piano di appoggio, pulito e privo di asperità e di componenti estranei perforanti. I bordi longitudinali tra i teli vanno sovrapposti tra loro di almeno 15 cm ed eventualmente chiusi con un nastro adesivo per evitare passaggi di umidità verso la struttura. I teli, sistemati a formare un livello continuo, sono rivoltati verso l alto lungo tutte le pareti perimetrali e le strutture in elevazione confinanti con il pavimento. Lo strato funge sia da barriera al vapore che da separatore nei confronti della trasmissione di eventuali tensioni indotte da movimenti differenziali o derivati da una incompleta maturazione della struttura portante. le guide tecniche made 9

14 La posa dei pavimenti e dei rivestimenti in ceramica Gli adesivi cementizi La gamma degli adesivi cementizi premiscelati per la posa a strato sottile su massetto o su pavimenti preesistenti è particolarmente ampia e permette la scelta del sistema più idoneo in base alle sollecitazioni meccaniche e igrometriche d esercizio, alla destinazione d uso dei pavimenti, ai connotati dell ambiente di permanenza e alla presenza di caratteristiche negative delle strutture di posa, quali movimenti a flessione, deformazioni oppure vibrazioni. Il sistema a strato sottile va scelto in maniera opportuna rispetto alle condizioni del manufatto e alla planarità del massetto di posa e risolve molti problemi legati alla ristrutturazione del fabbricato in quanto consente l applicazione stabile in sovrapposizione su vecchi pavimenti senza ricorrere a opere di demolizione. L adesivo crea un legame meccanico e chimico, quindi è idoneo anche per la posa di materiali inassorbenti, di mosaici vetrosi, di gres porcellanato o di altre varianti di ceramica e di pietra, sempre a limitato assorbimento d acqua, su fondi non assorbenti, in sovrapposizione a un vecchio pavimento e dovunque sia necessario realizzare forti legami per assicurare la stabilità dello strato di collegamento. La preparazione degli adesivi cementizi sul cantiere è molto semplice, così come le attrezzature impiegate nella miscelazione e nella stesura dei prodotti. L impasto preparato con acqua oppure con lattici in dispersione acquosa, è pronto per l impiego in pochi minuti e può essere applicato in strati millimetrici o a forte spessore, ma sempre con un aumento irrilevante dei carichi che gravano sulle strutture. Disponibili nel colore bianco o grigio, da scegliere in base alla tonalità del rivestimento, i collanti sono formulati a base di cementi, cariche inerti a granulometria controllata secondo una precisa curva di riferimento e additivi composti da resine e da agenti capaci di migliorare la lavorabilità e l applicabilità dell impasto. Le resine presenti nella miscela di base rendono più lavorabile l impasto idratato, che al momento dell impiego deve avere una consistenza cremosa, e trattengono l acqua di idratazione permettendo al cemento di completare l indurimento anche con alte temperature ambiente e con supporti o con materiali da rivestimento molto porosi. La diversa formulazione e la gamma di prodotti disponibili sul mercato permette di scegliere tra collanti cementizi adatti a 10 le guide tecniche made

I giunti di dilatazione La realizzazione dei giunti di dilatazione 1 Il rivestimento di ceramica e gli strati di supporto, massetto compreso e per tutto lo spessore del sistema incollato, devono sempre rispettare i giunti strutturali o di costruzione presenti nell edificio e ben visibili lungo le superfici di posa. Questi giunti, che servono per assorbire gli assestamenti e i movimenti della struttura, vanno mantenuti fino alla sommità del rivestimento come lunghezza e larghezza. Per garantire l integrità del rivestimento ceramico diviene necessario ricorrere anche ad altri tipi di giunto che, al momento della finitura del piano piastrellato e come i giunti strutturali o di costruzione, vanno sigillati con silicone monocomponente e a reticolazione acetica, provvisto di elasticità e di adesività permanenti. Per interni la sigillatura dei giunti viene sovente eseguita con profili di PVC di sezione adeguata e sigillante siliconico. I giunti di frazionamento consentono alla finitura ceramica di dilatarsi liberamente, senza distacchi o impuntamenti, sotto l effetto dell aumento della temperatura ambientale o a causa dell irraggiamento solare diretto. Vengono realizzati quando la superficie del piano da piastrellare supera determinate dimensioni e sono praticati ogni 4-5 metri all interno o ogni 2-3 metri all esterno, sia su pavimentazioni che su rivestimenti a parete, mentre i corridoi sono frazionati ogni 8 metri. La larghezza del giunto non è mai inferiore a 5 mm e sia la misura dell ampiezza che l ubicazione della discontinuità dipendono dal formato delle piastrelle e dalle condizioni termiche a cui viene sottoposto il rivestimento. I giunti di desolidarizzazione hanno il compito di separare il rivestimento ceramico dagli elementi fissi della struttura portante, quali pareti, colonne e pilastri, scale o zoccoli. Consentono movimenti differenziali in tutti le direzioni e impediscono che eventuali assestamenti delle strutture 2 4 5 1. Posizionamento del profilo 2. Applicazione del collante 3. Posa delle piastrelle 4. Rasatura con collante 5. Fugatura perimetrali o confinanti si trasmettano al rivestimento e/o al massetto provocando distacchi e lesioni. I giunti periferici, di larghezza fino a 1 cm vengono ricavati con strisce di polistirene espanso e separano sia il massetto che il rivestimento dalle pareti perimetrali lungo il contorno della pavimentazione o nei punti dove la superficie verticale da piastrellare forma un angolo interno. I giunti perimetrali vengono sovente nascosti nel battiscopa oppure, se in vista, sono sigillati con materiali a elasticità e adesività permanenti. 3 le guide tecniche made 11

14 La posa dei pavimenti e dei rivestimenti in ceramica fondi di posa stabili oppure deformabili o con presenza di vibrazioni, da applicare in strati di spessore da 3 mm fino a oltre 15 mm in base alla ruvidità della piastrella, alla conformazione del retro degli elementi, I giunti di connessione col battiscopa 1 2 3 4 5 1. Posizionamento del profilo 2. Applicazione del collante 3. Posa delle piastrelle 4. Posa del battiscopa 5. Stuccatura alla scalibratura nella forma o alla planarità del fondo di posa che, se irregolare, non richiede rasature o livellanti. Le varianti principali si distinguono in adesivi a presa normale o a presa rapida per interventi già percorribili dopo poche ore dall applicazione e impiegati dove i tempi per l utilizzo della pavimentazione sono determinanti per la continuità del lavoro all interno dell edificio. Per la posa in esterni su terrazze o balconi e dove la continuità dello strato legante è una garanzia contro la rottura delle piastrelle soggette a sforzi di flessione, è possibile utilizzare le varianti ad alta bagnabilità. Con le normali precauzioni di messa in opera, questi collanti assicurano il completo schiacciamento delle righe formate con la spatola dentata e la distensione dell impasto sul 100 % della superficie del retro della piastrella, senza ricorrere alla tecnica della doppia spalmatura e senza formazione di cavità nello strato immediatamente sottostante gli elementi da pavimentazione. Tutte le versioni di adesivo sono studiate per essere miscelate con acqua nelle giuste proporzioni al momento dell impiego. In sostituzione di parte o di tutta l acqua di impasto, gli adesivi possono essere miscelati con un lattice elastomerico in dispersione acquosa che aumenta la resistenza all acqua, la flessibilità, le proprietà di adesione e la capacità dello strato legante di resistere ai liquidi aggressivi e ai detergenti forti, persino quando le piastrelle sono perennemente sommerse. Questa soluzione aumenta anche 12 le guide tecniche made

Le norme di riferimento per gli adesivi la resistenza ai cicli di gelo e disgelo per il limitato assorbimento d acqua prodotto. Per procedere nella posa, l operatore raccoglie con la cazzuola una certa quantità di adesivo e la colloca sul rovescio della spatola, se si interviene su piani verticali, oppure direttamente sul fondo quando si opera su pavimentazioni. La tecnica usuale prevede come prima fase la stesura sul fondo di uno strato continuo di collante, di circa 2 mm di spessore, da applicare con la parte liscia della spatola lavorando a mani incrociate e sovrapposte per creare una coltre continua e sottile di impasto ben collegata al supporto. Su questa rasatura, fresco su fresco, si interviene con una nuova porzione di adesivo che viene steso con la parte dentata della spatola per realizzare un piano, sempre continuo e di spessore uniforme, con le caratteristiche rigature in rilievo. Le mani sono sovrapposte e orientate in più direzioni, anche in senso circolare, continuando a lavorare fino a che tutta la pasta risulta distribuita in maniera omogenea. La piastrella viene appoggiata contro il supporto spatolato sostenendola con le mani o utilizzando le apposite maniglie a ventosa quando il formato è rilevante. Ciascun riquadro viene premuto in maniera uniforme, con la mano, con il frattazzo di gomma o con il manico del martello, fino a provocare lo schiacciamento dei solchi e la maggior distribuzione possibile di collante sul retro del riquadro. La norma UNI EN 12004 - Adesivi per piastrelle - Requisiti, valutazione di conformità, classificazione e designazione, classifica gli adesivi in base alla loro formulazione e di rendere molto veloce l identificazione dei prodotti e del loro campo di impiego. Le classi di composizione sono tre: adesivi cementizi (tipo C), in dispersione (tipo D) e a base di resine reattive (tipo R). Per tutte le categorie basate sulla composizione, è prevista un ampliamento della classificazione su adesivi normali (classe 1), adesivi a prestazioni migliorate (classe 2), adesivi a presa rapida (classe F), adesivi resistenti allo scivolamento (classe T) e adesivi a tempo aperto allungato (classe E). La norma UNI EN 12002 - Adesivi per piastrelle - Determinazione della deformazione trasversale di adesivi e sigillanti cementizi, stabilisce se l adesivo è adatto alla posa su fondi stabili o soggetti a movimenti differenziali più o meno ampi. Se la freccia ottenuta in fase di prova è inferiore a 2,5 mm l adesivo è classificato non deformabile, mentre per misure tra 2,5 e 5 mm il collante è deformabile in classe S1 e con misure di oltre 5 mm la classificazione è in classe S2 altamente deformabile. La deformabilità più o meno accentuata permette allo strato legante di assorbire e di distribuire, senza distacchi delle piastrelle, eventuali sollecitazioni che si manifestano tra fondo e rivestimento. le guide tecniche made 13

14 La posa dei pavimenti e dei rivestimenti in ceramica Per verificare che la faccia nascosta della piastrella sia bagnata per almeno il 70-80 % della superficie o per il 100 % quando richiesto, occorre sempre eseguire dei sollevamenti a campione di verifica quando ancora l adesivo Š fresco. Le caratteristiche tecniche salienti degli adesivi cementizi condizionano soprattutto la tecnica applicativa dei prodotti. Il tempo aperto è il periodo che passa tra la fase di applicazione dell adesivo sul supporto e il Le pavimentazioni esterne di ceramica Le pavimentazioni esterne eseguite con piastrelle ceramiche sono realizzate su strutture portanti classificabili in più tipi: percorsi alla quota del piano terreno, terrazzi o balconi che ricoprono una zona aperta oppure terrazzi o coperture pedonabili con al di sotto un ambiente chiuso e utilizzato. La posa degli strati funzionali e di supporto della pavimentazione avviene sempre con un adeguata impermeabilizzazione e realizzazione di pendenze verso i punti di scarico per evitare percolamenti e ristagni d acqua piovana. Quando la pavimentazione viene eseguita al di sopra di una struttura chiusa e utilizzata diviene indispensabile inserire, oltre ai diversi strati, un livello termoisolante e fonoassorbente che limiti le dispersioni di calore e attenui il rumore dovuto al calpestio. La posa del rivestimento finale a piastrelle viene eseguita quasi sempre con adesivi flessibili, resistenti al gelo e al dilavamento, su massetti galleggianti e desolidarizzati per evitare che eventuali movimenti differenziali o tensioni indotte dalla struttura portante si trasmettano al pavimento provocando lesioni e il distacco degli elementi. Trattandosi di pavimentazioni esposte a notevoli escursioni termiche e alla pioggia è norma tassativa impiegare la tecnica di posa a fuga larga e non a giunti accostati per evitare impuntamenti e sollevamenti della finitura dovuti alla dilatazione della ceramica a causa del calore o dell impregnazione d acqua. Il materiale ceramico deve possedere una comprovata resistenza al gelo e quindi appartenere a quelle categorie destinate a impieghi esterni. Per aumentare la resistenza agli sbalzi di temperatura e agli shock termici è conveniente utilizzare piastrelle di colore chiaro che possiedono una dilatazione termica più bassa, rispetto a quelle 14 le guide tecniche made

momento in cui l impasto risulta ricoperto da una pellicola asciutta e perde le proprietà collanti. All operatore permette di stabilire su quanta superficie si deve spalmare in un unica soluzione l adesivo, così da condurre il lavoro di piastrellatura senza altri interventi. Tempi aperti più lunghi permettono di lavorare con maggiore sveltezza e aumentare la resa in termine di aree terminate. Il tempo di registrazione rappresenta il periodo disponibile per di tonalità scure, in quanto riflettono il calore e lo assorbono solo in misura limitata. L uso di piastrelle chiare diviene indispensabile soprattutto se è previsto uno strato coibente che limita lo smaltimento del calore verso l interno della struttura. Anche il formato risulta importante per le pavimentazioni esterne considerato che la ceramica di piccole dimensioni presenta deformazioni minori, quando è esposta direttamente al sole o assorbe acqua piovana, rispetto alle piastrelle di formato superiore. Le grandi dimensioni poste all esterno richiedono una fuga più ampia, per non creare impuntamenti tra le piastrelle, e uno strato legante più flessibile capace di assorbire le deformazioni ed evitare distacchi nel rivestimento. eseguire lievi rettifiche di posizione su una piastrella collocata male: più il tempo è lungo, maggiori sono le possibilità di correggere eventuali piccoli errori di posizionamento dei riquadri. In tutte le varianti, la durata dell impasto alla temperatura ambiente del cantiere di posa stabilisce l arco temporale dal momento della sua preparazione fino a quando non è più utilizzabile. le guide tecniche made 15

14 La posa dei pavimenti e dei rivestimenti in ceramica IL GRES PORCELLANATO A SPESSORE SOTTILE Una nuova tipologia di gres porcellanato comparsa sul mercato recentemente è la versione a spessore sottile di questo materiale che mantiene l alta resistenza a tutte le sollecitazioni che connota la tipologia tradizionale a spessore rilevante. I grandi formati a spessore sottile in gres porcellanato, ricavati per taglio idrogetto da elementi di 3000x1000 mm, possono essere utilizzati in molti modi, nella pavimentazione a lastre monolitiche, nell arredo, nella posa a soffitto e a controsoffitto, nel rivestimento di pareti interne ed esterne realizzato con pezzi ad altezza di piano. Lo spessore delle nuove lastre di gres porcellanato, variabile in base alla produzione a partire da 3 mm, consente di ottenere un notevole risparmio di materie prime a tutto beneficio per l ambiente e una riduzione nell energia elettrica e termica impiegata in ognuna delle fasi di produzione L uso di rinforzi in stuoia di fibra di vetro incollati sul retro della lastra consente di aumentare la resistenza alle sollecitazioni di questi grandi formati soprattutto quando sono impiegati nei rivestimenti esterni o in interni dove gli elementi sono soggetti a sforzi elevati. Una gamma di lastre a grande dimensione (1500x500 mm) e con spessore ridotto di 8 mm compreso tutto, viene realizzata con un supporto solido in materiale riciclato autoestinguente che lungo i bordi della piastrella crea un incastro maschio femmina. La posa avviene quindi in maniera guidata, con una completa planarità, con il sistema a semplice spalmatura di collante e senza pericolo che l adesivo fuoriesca dalle fughe durante la lavorazione in opera. I tempi di pulizia sono ridotti al minimo e l incastro crea una fuga ridotta al minimo, facile da stuccare. La posa del gres a spessore sottile Il basso spessore rende queste lastre adatte a pavimenti e rivestimenti posati in sovrapposizione su superfici preesistenti con l ulteriore vantaggio di poter rinnovare l immagine della casa o degli ambienti di lavoro senza demolire, quindi in assenza completa di polvere e di detriti e di spese per lo smaltimento dei rifiuti di lavorazione. Un buon risparmio economico deriva anche dalla leggerezza dei componenti, che si riflette sia sulla maneggiabilità che sui costi di trasporto, e dalla ridotta quantità 16 le guide tecniche made

di adesivo impiegato per l incollaggio delle lastre sui pavimenti e sulle pareti in ragione del particolare tipo di posa. I sistema a spessore sottile è dedicato soprattutto al settore residenziale e commerciale leggero e viene sconsigliato dove sono presenti carichi puntuali pesanti o è previsto il passaggio di carrelli con ruote un gomma dura. Per la posa su pavimento o su un rivestimento preesistente occorre verificare la planarità, la solidità e l ancoraggio delle ceramiche, dei marmi o delle marmette sui quali il gres sottile dovrà essere applicato. Se la posa avviene su un massetto nuovo, questo deve essere compatto, omogeneo, perfettamente livellato, asciutto e stagionato, così come su eventuali supporti verticali nuovi. Qualunque dislivello o lacuna nel fondo di posa deve essere colmata con un apposito 1. Preparazione dell impasto 2. applicazione del collante/ verifica della consistenza 3. Battitura dello strato posato Le modalità di posa sui pavimenti 1 2 3 prodotto rasante compatibile con il sistema. La tecnica usuale di applicazione delle lastre a spessore sottile prevede la doppia spalmatura di collante in quanto sul retro degli elementi non devono essere presenti vuoti. Quando la tipologia di gres sottile lo prevede, si impiega la spalmatura singola da effettuare solo sul supporto, ma in ogni caso tra le lastre deve essere presente una fuga di 1-2 mm o superiore da riempire con l apposito stucco di sigillatura e di finitura. Con il sistema di incollaggio per doppia spalmatura viene impiegato in genere un adesivo adatto al tipo di ceramica da stendere a letto pieno sul supporto con una spatola a denti distanziati di 6 mm. Con la medesima spatola e utilizzando la parte liscia dell attrezzo, viene steso il collante in maniera continua e omogenea sul retro della lastra che viene quindi adagiata in le guide tecniche made 17

14 La posa dei pavimenti e dei rivestimenti in ceramica posizione e battuta con una spatola in gomma per completare l adesione. La spalmatura del collante sul retro della piastrella può essere effettuata anche con spatola di acciaio con denti da 3 mm. Per grandi ambienti e in locali a geometria complessa è sempre indispensabile posare le piastrelle con una fuga proporzionale al formato degli elementi, così da assorbire eventuali tensioni nei punti di contatto tra le piastrelle. La posa in qualunque ambiente va effettuata lasciando un giunto di dilatazione tra il piano piastrellato e tutte le strutture verticali e rispettando i giunti strutturali dell edificio. I RIVESTIMENTI VERTICALI IN CERAMICA Le moderne pratiche di posa dei rivestimenti interni costruiti con piastrelle ceramiche, sono basate sulla tecnica in strato sottile con impiego degli adesivi cementizi. La destinazione dei locali piastrellati oppure talune caratteristiche negative dei fondi di supporto (deformazioni, vibrazioni, flessibilità, ecc) non creano limitazioni all impiego del sistema che risulta resistente anche agli agenti più aggressivi e mantiene in posizione le piastrelle in tutte le situazioni. Con questa tecnica è possibile rivestire non solo bagni e cucine di abitazioni, ma anche locali di comunità, aperti al pubblico e appartenenti al settore dell ospitalità, insieme a strutture industriali e commerciali soprattutto collegate al comparto dell alimentazione, destinazione che richiede la possibilità di igienizzare sovente i rivestimenti con sistemi anche aggressivi, a caldo e fortemente disinfettanti. 18 le guide tecniche made

Realizzare giunti in angoli e spigoli Il fondo di posa L intonaco a base cementizia, misto calce cemento o realizzato con sola calce idraulica, rappresenta lo strato di fondo più utilizzato per la posa delle piastrelle su pareti grezze realizzate con il sistema tradizionale e composte da mattoni laterizi o da blocchi prefabbricati. Al momento della posa dell intonaco tutte le condutture e le tubazioni delle reti impiantistiche devono essere state installate all interno di tracce e al di sotto della superficie grezza e i ripristini vanno eseguiti con malta normale stesa a filo della superficie dei mattoni o dei blocchi. L intonaco può essere preparato sul cantiere con legante misto a sabbia con granulometria selezionata oppure scelto tra le molteplici varianti preconfezionate disponibili sul mercato. 1 2 3 4 1. Scelta del profilo in base allo spessore 2. Posizionamento del profilo 3. Posa delle piastrelle 4. Stuccatura le guide tecniche made 19

14 La posa dei pavimenti e dei rivestimenti in ceramica La posa dei rivestimenti richiede l impiego di adesivi tissotropici che impediscano lo scivolamento verticale delle piastrelle. La malta per l intonaco viene confezionata con la betoniera o con le usuali macchine impastatrici fino a realizzare una miscela di consistenza plastica e priva di grumi non idratati. Prima della stesura vanno approntate i punti o le poste da riunire mediante fasce di malta verticali che servono come cordoni di riferimento su cui fare scorrere la staggia per eseguire in modo corretto il livellamento del fondo. Queste fasce vengono costruite con una sporgenza tale rispetto al grezzo che la superficie finita risulti perfettamente piana e a piombo. In genere si procede applicando due strati di intonaco adoperando tassativamente la malta appena impastata e non parzialmente essiccata o già in presa. Lo strato di rinzaffo, strollato o scagliato con il dorso della cazzuola contro la superficie, serve per intasare tutte le discontinuità e viene livellato in maniera grossolana in modo da compattare l impasto, garantire l adesione al supporto e lasciare un piano ruvido. L intonaco di finitura viene steso sul rinzaffo quando questo è ancora fresco, già in presa o parzialmente indurito, e deve essere applicato in modo che con la staggia metallica fatta scorrere lungo i riferimenti si possa togliere l eccesso di malta o verificare la presenza di punti più bassi dove vanno effettuati con prontezza i ricarichi. Dopo questo primo livellamento si procede alla finitura con il frattazzo, preferibilmente di legno, per chiudere tutte le discontinuità e lisciare la superficie che deve essere lasciata piana, regolare e leggermente ruvida per favorire l ancoraggio dell adesivo di posa delle piastrelle. Se lo strato applicato supera in totale lo spessore di 25 mm, tutto l intonaco va armato con rete elettrosaldata posta al centro dello spessore. Per opere esterne la rete va fissata al supporto con almeno quattro ancoraggi, da 3 mm di diametro minimo, per metro quadrato e con almeno tre ancoraggi al 20 le guide tecniche made

I fondi di posa in gesso metro lineare lungo i lati liberi. L intonaco e il rivestimento di finitura devono rispettare tutti i giunti strutturali e di costruzione dell edificio. Per controllare eventuali tensioni indotte sulla superficie finita e consentire la libera dilatazione del sistema, è sempre meglio lasciare dei giunti perimetrali di desolidarizzazione (da 8-10 mm di larghezza) lungo tutto il contorno del piano intonacato al contatto con pilastri, pavimenti, soffitti e murature. La superficie finita del fondo va protetta dal gelo, dal sole battente o da una troppo rapida essiccazione almeno per 15 giorni dopo la stesura. Durante le stagioni calde è buona norma irrorare con acqua il piano finito per tutta la fase di presa e indurimento del legante. L intonaco è pronto per la posa delle piastrelle quando L intonaco a base di gesso, adatto solo per rivestimenti interni, viene confezionato quasi sempre con prodotti forniti in versione premiscelata a secco e con dosaggi fissi delle frazioni del legante, dell inerte e degli additivi di lavorazione. Con talune tipologie a base di anidrite è possibile realizzare intonaci con tempi di presa più lenti, una migliore lavorabilità, resistenze meccaniche superiori e una maggiore resistenza all umidità rispetto alle stesse caratteristiche ottenute con un legante tradizionale. Si tratta di preparati da impastare solo con una giusta quantità d acqua senza altre aggiunte; la percentuale necessaria per produrre un impasto di idonea consistenza viene indicata nelle schede tecniche di accompagnamento del prodotto o sui contenitori, ma è sempre meglio eseguire prove preliminari per stabilire la giusta fluidità del composto. I moderni intonaci a base di gesso possono essere preparati e applicati mediante macchina impastatrice a funzionamento continuo. Il tempo di asciugamento è di una settimana per centimetro di spessore e il fondo può essere utilizzato per la posa delle piastrelle ceramiche solo quando il grado di umidità residua ha raggiunto un valore di 0,5 % anche in profondità. I pannelli di cartongesso non possono essere impiegati come fondo per il fissaggio delle piastrelle in locali con forte presenza di acqua o di umidità, se non sono scelti tra le versioni che sopportano il contatto con l acqua senza alterarsi. Negli altri casi i pannelli montati su parete divisoria o come rivestimento di una muratura grezza anche coibentata devono risultare sufficientemente rigidi e di adeguato spessore. In genere questa condizione è rispettata dai pannelli fissati stabilmente alla muratura con punti di adesivo e dagli elementi collegati a una struttura metallica o di legno con un interasse di almeno 40 cm per lastre da 10 mm di spessore e di almeno 60 cm per lastre da 13 mm. Le giunzioni tra i pannelli sono rinforzate con rete di armatura di fibra di vetro fissata mediante adesivo e tutta la superficie deve essere lasciata al naturale senza ulteriori interventi di finitura. Le connessioni tra i pannelli che sono soggette a movimento vanno considerate come giunti e quindi rispettate anche dal rivestimento ceramico. le guide tecniche made 21

14 La posa dei pavimenti e dei rivestimenti in ceramica è trascorsa almeno una settimana per ogni centimetro di spessore e se l umidità residua ha raggiunto valori inferiori a 2,5-3 % anche nelle porzioni più profonde dello strato. Questa verifica si esegue solo con igrometro a carburo, per ottenere il valore in peso dell umidità residua, in quanto gli strumenti a conducibilità elettrica non danno risultati precisi soprattutto in presenza di una rete di armatura. Gli adesivi e la tecnica di posa Per l applicazione della ceramica su rivestimenti vengono impiegati gli stessi adesivi cementizi utilizzati nelle pavimentazioni, con la precauzione di scegliere le versioni tissotropiche che impediscono lo scivolamento verticale delle piastrelle. Al momento della posa il fondo deve essere sempre solido, compatto, privo di sfarinamenti o di parti in via di distacco e esente da macchie di grasso, di olio o di altri composti distaccanti. Sui supporti in gesso è indispensabile stendere in via preventiva un primer isolante che separa il collante cementizio dal materiale di fondo pur garantendo un notevole aggrappaggio alle piastrelle. Gli adesivi sono impastati con acqua o con il lattice in dispersione acquosa nel miscelatore a tazza fissa o con il trapano munito di frusta, in una quantità da impiegare durante il tempo di durata dell impasto. L impasto è applicato in più passate sul supporto fino a coprire interamente la superficie piastrellabile durante il tempo aperto del collante. La spatola lascia una serie di righe parallele la cui dimensione varia in funzione della irregolarità del fondo, della planarità del retro delle piastrelle, dello spessore degli elementi e della presenza o meno di risalti di ancoraggio sul lato inferiore della ceramica. 22 le guide tecniche made

Impermeabilizzare una pavimentazione esistente 1 Le piastrelle vengono posate a partire dal filare inferiore disposto in perfetta linea orizzontale e rispettando la misura delle fughe prevista. Durante la prosecuzione del lavoro occorre sempre verificare la verticalità e l allineamento delle fughe insieme al mantenimento dell orizzontalità e dell appiombo su tutti i filari. Le piastrelle vengono collocate in posizione durante il tempo aperto dell adesivo e premendole con un frattazzo o con un martello di gomma si schiacciano i solchi del collante fino a che questo ha ricoperto in gran parte o del tutto il retro dell elemento. Con sollevamenti a campione si verifica che la superficie di incollaggio riguardi almeno il 70-80 % della piastrella. Quando si lavora con formati superiori al 30x30 o con piastrelle estruse con risalti sul retro è preferibile ricorrere al sistema del doppio caricamento che prevede sia l applicazione dell adesivo 2 3 4 5 1. Verifica del supporto 2. Pulizia del supporto 3. rasatura con malta impermeabile elastica 4. Posa del nuovo strato di piastrelle 5. Stuccatura contro il fondo che la sua stesura sul retro della piastrella fino a colmare le irregolarità. Pavimenti e rivestimenti sono realizzati in genere con posa a fuga aperta che assicura una maggiore resistenza al distacco provocato da eventuali movimenti differenziali. Tutte le parti di adesivo che emergono dalle fughe vanno eliminate prontamente con una spatola di legno così da lasciare uno spazio adeguato al materiale di sigillatura, operazione che avviene subito dopo la posa quando gli adesivi sono ormai in via di indurimento. le guide tecniche made 23

14 La posa dei pavimenti e dei rivestimenti in ceramica Le facciate rivestite in ceramica La posa dei rivestimenti ceramici lungo le facciate edilizie viene eseguita con due tecniche specifiche adatte sia alla realizzazione di paramenti su edifici nuovi che al recupero dei prospetti esterni di vecchie costruzioni. ll sistema tradizionale di fissaggio a malta viene utilizzato ormai soltanto con piastrelle di klinker che sul retro sono conformate con rilievi a coda di rondine che favoriscono il collegamento dello strato legante. In alternativa per l attacco delle piastrelle sul paramento grezzo dell edificio vengono impiegati gli adesivi cementizi che danno una completa garanzia contro i distacchi accidentali anche adoperando ceramiche a pasta compatta e di grande formato. La tecnica di rivestimento con la ceramica consente di ricoprire interi prospetti con piastrelle resistenti alle intemperie e al gelo che permettono di ottenere particolari effetti decorativi e assicurano un grado di protezione molto più elevato, per la struttura della costruzione, rispetto a quello di un normale intonaco. Lo strato legante continuo impedisce le infiltrazioni di umidità e le condense al di sotto del manto evitando così i distacchi e le rotture causati dal gelo. Nelle opere eseguite a regola d arte i legami che si formano tra la piastrella e il fondo sono duraturi e non risentono di dilatazioni differenziali, di deformazioni plastiche o elastiche della struttura, del peso delle piastrelle, di eventuali ritiri provocati dalla progressiva evaporazione dell acqua sui fondi di fissaggio e dell effetto del vento o di azioni sismiche. Il paramento realizzato a regola d arte è protetto da vibrazioni e variazioni dimensionali differenziate tra i materiali, anche repentine e sotto forma di shock termici causati dall insolazione diretta Una regola da rispettare per ottenere prestazioni elevate nei rivestimenti di facciata riguarda la necessità di posare le piastrelle con fuga perimetrale larga per assorbire tutte le dilatazioni e le contrazioni senza creare tensioni, impuntamenti o rotture tra i riquadri ceramici. Queste fughe vanno sigillate con materiali elastici per non limitare la libertà di movimento delle piastrelle e che impediscono all acqua di penetrare deteriorando il supporto o lo strato legante. Come precauzione supplementare, ma non meno importante per mantenere integro e funzionale il rivestimento, il sistema deve rispettare in larghezza e in lunghezza tutti i giunti strutturali della costruzione. Il piano piastrellato va inoltre suddiviso, mediante altri giunti, in superfici indipendenti tra loro per far fronte alle variazioni dimensionali dovute ai movimenti di dilatazione del rivestimento al mutare della temperatura. Per lo stesso motivo occorre sempre prevedere giunti elastici in corrispondenza di angoli, spigoli, marcapiani, finestre e dove la natura del supporto cambia. 24 le guide tecniche made

LA SIGILLATURA DELLE FUGHE NEI RIVESTIMENTI CERAMICI La costruzione di un rivestimento di ceramica a pavimento o a parete termina con la sigillatura delle discontinuità tra le piastrelle mediante appositi preparati a base cementizia o costituiti da resine reattive. Questa operazione finale di riempimento delle fughe tra i riquadri, alla quale segue solo la pulizia del rivestimento, non è meno importante di tutte le attività condotte in precedenza per eseguire la posa delle piastrelle di ceramica. Dall accuratezza del lavoro di sigillatura dipende gran parte del pregio estetico e della durata del piano piastrellato: un riempimento delle fughe eseguito senza lasciare cavità, aumenta la resistenza della finitura di ceramica a molte delle sollecitazioni provocate dalle condizioni di esercizio e soprattutto protegge lo strato legante di collegamento tra il fondo e le piastrelle dalle infiltrazioni d acqua rendendo la superficie poco sensibile all umidità. Per la sigillatura delle fughe tra le diverse tipologie ceramiche vengono utilizzati due varianti principali di formulati: i prodotti a base cementizia disponibili sotto forma di polvere premiscelata solo da impastare con acqua o con apposite dispersioni che migliorano le prestazioni finali e i sistemi a base di resine reattive a due o tre componenti da miscelare tra loro al momento dell impiego. Grazie ai componenti e agli additivi specifici, questi prodotti risultano ben lavorabili, resistenti alle sollecitazioni di esercizio e molto rapidi da applicare e da stendere sulle superfici. La rassegna disponibile di varianti, consente di risolvere qualsiasi problema di posa e di soddisfare ogni esigenza derivata dalla destinazione d uso del rivestimento e dalla sua ubicazione all interno o all esterno. Secondo la norma UNI EN 13888, i materiali premiscelati per il riempimento delle fughe le guide tecniche made 25