STRUTTURA COMPLESSA DIPARTIMENTO TERRITORIALE PIEMONTE SUD EST. Struttura Semplice Produzione Nucleo Operativo Qualità dell Aria

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1 STRUTTURA COMPLESSA DIPARTIMENTO TERRITORIALE PIEMONTE SUD EST Struttura Semplice Produzione Nucleo Operativo Qualità dell Aria COMUNE DI ARQUATA SCRIVIA MONITORAGGIO DELLA QUALITA DELL ARIA CANTIERI TERZO VALICO FERROVIARIO ANNO 2015 RISULTATO ATTESO B5.16 PRATICA N 658/2015 PERIODO DI MONITORAGGIO dal 10/09/2015 al 01/12/2015 Funzione: Coll. Sanitario/Tecnico Redazione Nome: V. Ameglio, L. Erbetta, G. Mensi, C. Littera Data: 14/12/15 Firma: FIRMATO IN ORIGINALE Verifica Visto Funzione: Responsabile S.S Nome: Dott.ssa Donatella Bianchi Funzione: Responsabile S.C. 07 Nome: Dott. Alberto Maffiotti Data:14/12/15 Data:14/12/15 Firma: FIRMATO IN ORIGINALE Firma: FIRMATO IN ORIGINALE Arpa Piemonte Codice Fiscale Partita IVA Dipartimento territoriale Piemonte Sud Est Struttura Semplice Attività di produzione Spalto Marengo, Alessandria tel fax dip.alessandria@arpa.piemonte.it PEC: dip.alessandria@pec.arpa.piemonte.it dip.asti@arpa.piemonte.it PEC: dip.asti@pec.arpa.piemonte.it

2 Pagina: 2/24 INDICE pag. 1. Introduzione Inquadramento del contesto territoriale in relazione all opera Descrizione della campagna di monitoraggio in corso d opera Risultati Dati meteo Sintesi dei risultati Inquinanti gassosi Polveri PM Conclusioni ALLEGATI IL QUADRO NORMATIVO

3 Pagina: 3/24 1. INTRODUZIONE I dati della presente relazione si riferiscono ai livelli di inquinanti monitorati dal laboratorio mobile presso il comune di Arquata Scrivia, località Moriassi da settembre a novembre Il monitoraggio ha avuto lo scopo di valutare eventuali impatti dal punto di vista dell inquinamento atmosferico durante l attività in corso d opera del Terzo Valico Ferroviario presso i cantieri del COP4. La presente relazione costituisce l analisi conclusiva che riassume e completa i dati parziali già elaborati nei documenti ARPA prot.n del 0 5/10/15 e N del 06/11/15. A titolo comparativo si riportano per i vari inquinanti anche i livelli registrati nel medesimo periodo nella stazione fissa di Arquata Scrivia, Via Tito Carbone, sito di misura di fondo dell area e di Novi Ligure relativamente al parametro NO 2 non presente nella stazione di Arquata. Si riportano infine i principali parametri meteorologici (pioggia, pressione, ventosità, temperatura) rilevati dalla stazione meteorologica installata sul laboratorio mobile. Ricordiamo che è possibile consultare i dati di inquinamento in tempo reale rilevati da tutte le stazioni di monitoraggio della qualità dell aria della rete piemontese sul sito: e le relazioni sulla qualità dell aria del vostro Comune, scaricabili dal sito di ARPA Piemonte alla pagina: INQUADRAMENTO DEL CONTESTO TERRITORIALE IN RELAZIONE ALL OPERA Le attività oggetto di monitoraggio sono rappresentate dai cantieri per la viabilità, dai lavori di realizzazione della linea in località Moriassi e dalle opere di scavo della galleria ferroviaria in località Radimero. VIABILITA LINEA VIABILITA GALLERIA Cartografia dei siti di cantiere e nuova viabilità del TV ferroviario ad Arquata Scrivia

4 Dipartimento Territoriale Piemonte Sud Est SC07 Pagina: 4/24 Nell ambito del monitoraggio degli impatti ambientali legati alle opere di realizzazione del terzo valico ferroviario in convenzione con COCIV, il Dipartimento Territoriale di Asti e Alessandria, Settore Produzione - Qualità dell'aria ha intrapreso, per quanto attiene la componente di inquinamento atmosferico, un monitoraggio delle polveri atmosferiche e degli inquinati gassosi normati presso Arquata Scrivia - loc. Moriassi in prossimità del cantiere COP4 e dell area di deposito DP05. I punti di monitoraggio risultano essere presso il cantiere Ceprini (polveri PM10 + inquinanti gassosi) e presso abitazione privata in Via Moriassi 49. Il monitoraggio ha avuto durata di circa 2 mesi dal 10/09/15 al 01/12/15. A seguito delle prime determinazioni di polveri PM10, in data 05/10/15 è stato segnalato il verificarsi su più giornate di episodi di rilevante inquinamento da polveri presso le postazioni di monitoraggio, in particolare presso l abitazione di Via Moriassi 49 con valori medi giornalieri superiori a 100 microgrammi/m3, ovvero al doppio del limite giornaliero fissato dalla normativa vigente. Tali valori risultavano circa dieci volte più elevati rispetto a quanto registrato nelle stazioni fisse di confronto situate ad Arquata ed Alessandria. Si evidenziava pertanto una condizione assai critica di polverosità presso le abitazioni ivi presenti che ha richiesto interventi immediati di mitigazione da parte di COCIV, attuati nel corso dei successivi due mesi sino a pervenire ad una condizione di accettabilità. 2. DESCRIZIONE DELLA CAMPAGNA DI MONITORAGGIO IN CORSO D OPERA CANTIERE CANTIERE Punto di misura abitazione privata Via Moriassi 49 CANTIERE Punto di misura presso cantiere Ceprini Foto satellitare dei siti di monitoraggio e delle aree di cantiere ad ArquataScrivia

5 Pagina: 5/24 In prossimità delle aree di cantiere in localtà Radimero e Moriassi sono state individuate due postazioni di campionamento: una presso il cantiere Ceprini e la seconda presso un abitazione privata in Via Moriassi 49, entrambi esposte alle emissioni dei cantieri essenzialmente legate al notevole transito di mezzi pesanti per la movimentazione dei materiali di scavo. Il monitoraggio ha avuto durata di circa 2 mesi dal 10/09/15 al 01/12/15. Nel primo punto è stato posizionato il laboratorio mobile per la misura di polveri PM10 + inquinanti gassosi normati, mentre nel secondo è stato installato un campionatore trasportabile per le polveri atmosferiche PM10. A scopo di raffronto, sono stati utilizzati i dati registrati nello stesso periodo dalle centraline fisse di monitoraggio dell aria di Arquata Scrivia, Alessandria e Novi Ligure. Sono stati inoltre rilevati i principali dati meteorologici del periodo (pressione, pioggia, vento) rilevati dalla stazione meteo installata sul laboratorio mobile. Il laboratorio mobile di rilevamento della qualità dell aria di ARPA è dotato di analizzatori automatici in grado di monitorare in continuo e di fornire dati in tempo reale per i principali inquinanti atmosferici: Ossidi di Azoto: NO x ( NO NO 2 ) Ozono: O 3 Monossido di carbonio Biossido di zolfo Benzene, Toluene, Xilene Particolato: polveri fini PM 10 I livelli di concentrazione degli inquinanti sono forniti con cadenza oraria, tranne per le polveri PM10 che sono fornite come medie giornaliera. Sui filtri di particolato PM10 prelevati è stata effettuata la determinazione dei principali IPA e metalli pesanti normati. Le specifiche tecniche della strumentazione utilizzata sono di seguito riportate: Laboratorio mobile di monitoraggio della qualità dell aria Parametro Metodo di misura Tempo di Strumento Modello misurato mediazione Analizzatore API 200E NO NO 2 Chemiluminescenza 1h Analizzatore API 300E CO Spettrometria a infrarossi 1h Analizzatore Benzene, Gascromatografia con 1h GC855 CROMATOTECH Toluene, Xilene rilevatore a fotoionizzazione Analizzatore API 100A SO 2 Fluorescenza 1h Campionatore PM10 Charlie- Gravimetria 24h PM TECORA Sentinel 10 Analizzatore API 400E O3 Assorbimento UV 1h Campionatore gravimetrico di polveri Skypost PM HV norma EN12341 Supporti filtrante Filtri quarzo 47mm Flusso 2.3 m 3 /h Testa di prelievo LVS PM10

6 Pagina: 6/24 3. RISULTATI 3.1 DATI METEO DATI REGISTRATI DALLA STAZIONE METEOROLOGICA INSTALLATA PRESSO IL LABORATORIO MOBILE VENTO Il periodo di misura è stato caratterizzato da venti deboli. Il valore medio della velocità del vento nel periodo di misura è stato pari a 1.2m/s, con alcuni episodi ventosi registrati solo nelle giornate del 01 e 11 novembre, dove si sono raggiunti valori massimi orari attorno a 8.0m/s. Rosa dei venti del periodo di misura Le direzioni dei venti registrate dalla stazione meteo nel periodo di misura danno una predominanza dei venti dal WNW e SSE.

7 Pagina: 7/24 PRECIPITAZIONI TEMPERATURA - PRESSIONE Il periodo di misura è stato caratterizzato da tempo variabile con alcuni episodi di pioggia, inizialmente caldo e a seguire, dal mese di ottobre, più variabile ed autunnale, con temperature in netta discesa. La temperatura media del periodo è stata pari a 10.0 C.Le medie giornaliere hanno oscillato da un minimo di -3.0 C ad un massimo di 22 C.

8 Pagina: 8/ SINTESI DEI RISULTATI Ad una analisi generale dei risultati, i parametri gassosi si mantengono su livelli bassi rispetto ai limiti di legge, senza superamenti dei limiti orari per NO 2, SO 2 e CO. Fa eccezione il dato di polveri PM10 che risulta moderatamente insalubre con 24 superamenti del limite giornaliero a fronte di un massimo di 35 giornate consentite nell arco di 1 anno solare presso il cantiere Ceprini ed insalubre presso la postazione di Via Moriassi con ben 29 superamenti del limite giornaliero in tre mesi e valori massimi raggiunti di quasi 200microgrammi/m 3. Stazione: AL - Mezzo Mobile Parametro: Biossido di Azoto (NO2) (microgrammi / metro cubo) Minima media giornaliera 6 Massima media giornaliera 45 Media delle medie giornaliere (b): 23 Giorni validi 62 Percentuale giorni validi 75% Media dei valori orari 23 Massima media oraria 118 Ore valide 1590 Percentuale ore valide 80% Numero di superamenti livello orario protezione della salute (200) 0 Numero di giorni con almeno un superamento livello orario protezione della salute (200) 0 Numero di superamenti livello allarme (400) 0 Numero di giorni con almeno un superamento livello allarme (400) 0 Stazione: AL - Mezzo Mobile Parametro: Monossido di Carbonio (CO) (milligrammi / metro cubo) Minima media giornaliera 0.1 Massima media giornaliera 1.1 Media delle medie giornaliere (b): 0.6 Giorni validi 53 Percentuale giorni validi 64% Media dei valori orari 0.6 Massima media oraria 1.3 Ore valide 1377 Percentuale ore valide 69% Minimo medie 8 ore 0.1 Media delle medie 8 ore 0.6 Massimo medie 8 ore 1.2 Percentuale medie 8 ore valide 68% Numero di superamenti livello protezione della salute su medie 8 ore (10) 0 Numero di superamenti dell'obiettivo a lungo termine per la protezione della salute umana (max media 8h > 10) 0

9 Pagina: 9/24 Stazione: AL - Mezzo Mobile Parametro: Benzene (microgrammi / metro cubo) Minima media giornaliera 0.2 Massima media giornaliera 2.3 Media delle medie giornaliere (b): 0.8 Giorni validi 61 Percentuale giorni validi 73% Media dei valori orari 0.8 Massima media oraria 6.2 Ore valide 1560 Percentuale ore valide 78% Stazione: Parametro: PM10 gravimetrico - Basso Volume (microgrammi / metro cubo) AL - Mezzo Mobile cantiere Ceprini Trasportabile Via Moriassi 49 Minima media giornaliera Massima media giornaliera Media delle medie giornaliere (b): Giorni validi Percentuale giorni validi 96% 100% Numero di superamenti livello giornaliero protezione della salute (50) Stazione: AL - Mezzo Mobile Parametro: Biossido di Zolfo (SO2) (microgrammi / metro cubo) Minima media giornaliera 2 Massima media giornaliera 13 Media delle medie giornaliere (b): 8 Giorni validi 56 Percentuale giorni validi 67% Media dei valori orari 8 Massima media oraria 42 Ore valide 1464 Percentuale ore valide 73% Numero di superamenti livello orario protezione della salute (350) 0 Numero di giorni con almeno un superamento livello orario protezione della salute (350) 0 Numero di superamenti livello giornaliero protezione della salute (125) 0 Numero di superamenti livello allarme (500) 0 Numero di giorni con almeno un superamento livello allarme (500) 0 N.B. L inquinamento da ozono è presente solo in primavera/estate

10 Pagina: 10/24 Parametro Tipo di media Unità di misura Monossido di Carbonio (CO) Biossido di Azoto (NO2) Biossido di Azoto (NO2) Benzene PM10 - Basso Volume Biossido di Zolfo (SO2) 8 ore oraria annuale oraria annuale oraria annuale giornaliera oraria milligrammi / metro cubo microgrammi / metro cubo microgrammi / metro cubo microgrammi / metro cubo microgrammi / metro cubo microgrammi / metro cubo Valori di range Molto buona Buona Moderatamente Buona Moderatamente Insalubre Insalubre < >16 < >300 < >60 < >10.0 < >48 < > INQUINANTI GASSOSI Per ogni parametro analizzato viene fornito il confronto con la normativa vigente, a scopo puramente indicativo, poiché i riferimenti della norma sono su base annuale. Per ogni parametro verrà inoltre fornito il confronto con le stazioni fisse attive nel periodo di campionamento, allo scopo di favorire una migliore comprensione dei livelli di concentrazione degli inquinanti relativi al sito oggetto della campagna di misure. BIOSSIDO DI AZOTO Gli ossidi di azoto (NO,N 2 O,NO 2 e altri) vengono generati in tutti i processi di combustione che utilizzano l aria come comburente, qualsiasi sia il tipo di combustibile utilizzato. Il biossido di azoto viene generato inoltre dall ossidazione in atmosfera del monossido di azoto. La maggior fonte di inquinamento di origine antropica risultano essere i trasporti, seguiti dagli impianti termoelettrici. Gli ossidi di azoto rappresentano uno dei parametri di maggior interesse per l inquinamento atmosferico perché, in presenza di forte irraggiamento solare, danno inizio ad una serie di reazioni secondarie che portano alla formazione di sostanze inquinanti quali l ozono e il particolato secondario (smog fotochimico). I valori di riferimento specificati dalla normativa sono due: uno relativo alla media su un ora e l altro alla media annuale, rispettivamente pari a 200 microgrammi/m 3 come media oraria, da non superare più di 18 volte per anno civile ed a 40 microgrammi/m 3 come media annua.

11 Pagina: 11/24 Le concentrazioni di NO 2 si mantengono per tutto il corso del monitoraggio al di sotto dei limiti di legge orari (limite di concentrazione oraria pari a 200µg/m 3 ). I livelli medi registrati sono attorno a 25µg/m 3 per la postazione di Ceprini, leggermente inferiori a quanto registrato nella stazione di confronto di Novi Ligure. Il confronto con le stazioni fisse in area omogenea conferma una condizione migliore rispetto ai dati di inquinamento urbano di Novi Ligure e Alessandria, con andamenti sulla settimana che evidenziano presso i cantieri di Moriassi un deciso incremento durante le giornate lavorative rispetto al fine settimana ma non tali da produrre concentrazioni critiche per NO 2.

12 Pagina: 12/24 L andamento del giorno medio, ottenuto mediando tutti i dati ad una stessa ora del giorno, evidenzia livelli più bassi rispetto alle altre postazioni con picchi poco pronunciati nelle prime ore del mattino e della sera. I dati relativi alla campagna presso cantiere Ceprini per NO 2 evidenziano dunque livelli pari al fondo urbano senza episodi critici. MONOSSIDO DI CARBONIO Il carbonio e in grado di legarsi chimicamente con l ossigeno formando due composti (ossidi): il monossido di carbonio (CO) ed il biossido di carbonio (CO 2 ). Quest ultimo, detto anche anidride carbonica, è uno dei principali responsabili dell effetto serra. Il monossido di carbonio (CO) e l inquinante gassoso più abbondante in atmosfera, l unico per il quale l unita di misura con la quale si esprimono le concentrazioni e il milligrammo al metro cubo (mg/m 3 ). E un gas inodore ed incolore e viene generato durante la combustione di materiali organici quando la quantità di ossigeno a disposizione è insufficiente. I livelli più elevati di CO si trovano in aree urbane, in genere durante le ora di punta in aree molto trafficate. La concentrazione di CO emessa dagli scarichi dei veicoli è strettamente connessa alle condizioni di funzionamento del motore: le concentrazioni più elevate si registrano con motore al minimo ed in fase di decelerazione, condizioni tipiche di traffico urbano intenso e rallentato. Il valore limite di legge è pari a 10mg/m 3 elativo alla massima media su 8ore. Le medie per ora sulla settimana ed il giorno medio evidenziano concentrazioni basse, senza episodi critici e ampiamente al di sotto dei limiti normativi. Non si riscontrano criticità per tale inquinante.

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14 Pagina: 14/24 BIOSSIDO DI ZOLFO Il biossido di zolfo (SO 2 ) è il naturale prodotto di ossidazione dello zolfo e dei composti che lo contengono allo stato ridotto. È un gas incolore, di odore pungente ed è molto irritante per gli occhi, la gola e le vie respiratorie. La principale fonte di inquinamento è costituita dall utilizzo di combustibili fossili (carbone e derivati del petrolio) in cui lo zolfo è presente come impurezza. L acido solforico che si crea in atmosfera dagli ossidi di zolfo contribuisce all acidificazione delle precipitazioni con effetti fitotossici sui vegetali e corrosivi sui materiali da costruzione. La concentrazione di biossido di zolfo presenta valori massimi nella stagione invernale in concomitanza con le peggiori condizioni dispersive (es.: fenomeni di inversione termica) ed il funzionamento degli impianti di riscaldamento industriali e domestici. A partire dal 1980, le emissioni antropiche (riscaldamento e traffico) sono notevolmente diminuite grazie al crescente utilizzo del metano e alla diminuzione del tenore di zolfo contenuto nel gasolio ed in altri combustibili liquidi e solidi. Il biossido di zolfo è soggetto a vari limiti: limite orario (350microgrammi/m 3 da non superarsi per più di 24 volte sull anno), limite giornaliero (125microgrammi/m 3 da non superarsi per più di 3 volte sull anno) e limite annuale di 20microgrammi/m 3. Le concentrazioni registrate durante la campagna sono ampiamente al di sotto dei limiti di legge, anche con riferimento a quello annuale e sono in linea con quanto registrato nella stazione di confronto di Arquata Scrivia. Non si riscontrano criticità per tale inquinante.

15 Pagina: 15/24 BENZENE Le sostanze chimiche appartenenti a questo gruppo contengono nella loro molecola uno o più nuclei benzenici e sono comunemente indicati come idrocarburi aromatici. I composti principali (benzene, toluene, xilene, etilbenzene, stirene e cumene), trovano largo impiego come materie prime, prodotti intermedi nei processi di sintesi industriale e come solventi. I solventi industriali sono composti organici in grado di sciogliere un gran numero di sostanze senza interagire con le medesime e, di conseguenza, senza alterarne le proprietà. Il benzene è un additivo alla benzina che serve a conferirne proprietà antidetonanti in sostituzione dei composti del piombo. In Europa si stima che circa l'80% delle emissioni di benzene siano attribuibili al traffico veicolare. In ambito urbano questa proporzione risulta ancora maggiore, fino a valori oltre il 90%. Altre fonti di benzene possono essere il riscaldamento domestico a legna, la raffinazione del petrolio e la distribuzione e lo stoccaggio della benzina. Il benzene è una sostanza classificata come cancerogeno accertato dalla Comunità Europea, dallo I.A.R.C. (International Agency for Research on Cancer) e dalla A.C.G.I.H. (American Conference of Governmental Industrial Hygienists). Relativamente al benzene il DLgs 155/2010 fissa un valore limite per la protezione della salute umana, su base annuale, di 5 microgrammi/m 3. Le medie giornaliere mostrano valori di benzene decisamente inferiori ai livelli registrati nella stazione di Alessandria D Annunzio esposta ad elevato traffico urbano. Le concentrazioni medie registrate durante la campagna sono ampiamente al di sotto del limite di legge annuale di 5 microgrammi/m 3. Non si riscontrano criticità per tale inquinante.

16 Pagina: 16/24 Per il giorno medio del benzene si evidenziano andamenti simili alle altre realtà urbane ma su livelli molto più bassi con due picchi orari alle di mattina ed intorno alle di sera.

17 Pagina: 17/ POLVERI PM10 Le polveri fini PM10 sono costituite da particelle solide o liquide il cui diametro sia inferiore a 10micron. La natura delle particelle aerodisperse è molto varia: ne fanno parte il materiale organico e inorganico da fonti naturali (pollini e frammenti di piante, erosione del suolo, spray marino) ed il materiale solido e liquido prodotto dalle attività umane. Nelle aree urbane il materiale particolato di origine antropica può avere origine da lavorazioni industriali (cantieri, fonderie, cementifici), dal traffico (usura dell asfalto, dei pneumatici, dei freni e delle frizioni, emissioni di scarico degli autoveicoli), dal riscaldamento, dalle attività agricole e dalla produzione di energia elettrica. Il particolato urbano è spesso costituito da particelle con nucleo carbonioso, su cui sono condensati idrocarburi incombusti pesanti. E in parte di tipo primario, immesso direttamente in atmosfera, ed in parte di tipo secondario, prodotto a seguito di complessi processi chimico-fisici tra inquinanti presenti nell aria. Nel 2013 lo IARC (Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro) ha ufficialmente classificato l'inquinamento dell'aria esterna ( outdoor air pollution ) come cancerogeno per l'uomo (Gruppo 1) alla stregua di alcuni inquinanti atmosferici specifici dell aria come il benzene e il benzo(a)pirene già inseriti nel gruppo dei cancerogeni. Il particolato atmosferico, valutato separatamente, è stato anch esso classificato come cancerogeno per l'uomo. La valutazione IARC ha mostrato un aumento del rischio di cancro ai polmoni con l'aumento dei livelli di esposizione al particolato e all'inquinamento atmosferico in generale. Il livello medio di polveri PM10 registrato nel periodo di misura ha evidenziato un contributo di polveri presso i cantieri decisamente superiore al quanto rilevato nella stazione fisa di confronto di Arquata Scrivia, in via Don Minzoni. I dati rilevati di PM10 dal 10settembre al 30 novembre complessivamente indicano un surplus di inquinamento da polveri pari a +50% circa presso Via Moriassi 49 e +20% circa presso cantiere Ceprini rispetto alla stazione ARPA di Arquata Scrivia. I valori massimi raggiunti sono stati paria è stato pari a 193µg/m 3 in via Moriassi e a 133µg/m 3 presso il cantiere Ceprini a fronte di un limite giornaliero di 50µg/m 3. Durante i 25 giorni di misura non sono registrati rispettivamente 29 e 24 superamenti del limite giornaliero di 50µg/m 3 da non superarsi per più di 35 volte l anno, mentre presso la stazione di Arquata i superamenti sono stati 14. I dati di polverosità attestano nel complesso un deciso impatto delle attività di cantiere, che ha reso necessario interventi aggiuntivi di mitigazioni che hanno gradualmente ridotto gli impatti sino a condizioni di accettabilità. Gli andamenti delle medie giornaliere mostrano infatti come i dati di polveri, inizialmente estremamente elevati, si siano progressivamente ridotti a seguito degli interventi di mitigazione

18 Pagina: 18/24 richiesti a COCIV da ARPA e Comune di Arquata (note ARPA prot. N del 05/10/15 e N del 06/11/15). Le concentrazioni del period o iniziale del monitoraggio (10sett-14ott)), senza interventi di mitigazione, evidenziavano picchi rilevanti di inquinamento, il successivo intervento di allargamento del sedime stradale e di asfaltatura (15ott-11nov) ha portato ad un miglioramento significativo ma ancora nono risolutivo della criticità, infine l inserimento di un sistema automatico di bagnatura lungo la strada ha permesso di riallineare i valori con quelli della stazione di fondo urbano di Arquata (12nov-30nov). Senza interventi di mitigazione Intervento di asfaltatura e allargamento strada Ulteriore intervento di bagnatura

19 Pagina: 19/24 Complessivamente gli impatti si sono concentrati su alcuni giorni della settimana in misura maggiore su entrambe le postazioni. Mentre la stazione di confronto di Arquata non supera i 40microgrammi/m 3 (limite annuale per le polveri PM10) in nessun giorno della settimana, le postazioni di misura superano tale soglia il lunedì, martedì, giovedì e venerdì. In particolare considerando gli scostamenti rispetto al fondo dell are delle due postazioni suddiviso per giorni della settimana, risalta con maggiore evidenza che gli impatti del cantiere sono particolarmente rilevanti il lunedì e il venerdì, in modo particolare per via dei transiti di mezzi pesanti lungo Via Moriassi. Giorni della settimana caratterizzati da forte polverosità

20 Pagina: 20/24 Giorni della settimana caratterizzati da polverosità superiore al fondo urbano locale A seguito degli interventi posti in atti da COCIV (allargamento strada, asfaltatura, bagnatura), si sono avuti miglioramenti significativi ed infine risolutivi della criticità evidenziata. I grafici sotto attestano l efficacia degli interventi, mostrando come gli scostamenti rispetto alla stazione fissa siano progressivamente e significativamente diminuiti.

21 Pagina: 21/24 4. CONCLUSIONI Nell ambito del monitoraggio degli impatti ambientali legati alle opere di realizzazione del terzo valico ferroviario in convenzione con COCIV, il Dipartimento Territoriale di Asti e Alessandria, Settore Produzione - Qualità dell'aria ha intrapreso, per quanto attiene la componente di inquinamento atmosferico, un monitoraggio delle polveri atmosferiche e degli inquinati gassosi normati presso Arquata Scrivia - loc. Moriassi in prossimità del cantiere COP4 e dell area di deposito DP05. Le attività oggetto di monitoraggio sono rappresentate dai cantieri per la viabilità, dai lavori di realizzazione della linea in località Moriassi e dalle opere di scavo della galleria ferroviaria in località Radimero. I punti di monitoraggio sono stati individuati presso il cantiere Ceprini (polveri PM10 + inquinanti gassosi) e presso un abitazione privata in Via Moriassi 49. Il monitoraggio ha avuto durata di circa 2 mesi dal 10/09/15 al 01/12/15. Per quanto riguarda gli inquinanti gassosi normati (monossido di carbonio, ossidi di azoto, biossido di zolfo, benzene) e rilevati dal laboratorio mobile nella postazione presso cantiere Ceprini, si evidenziano livelli bassi rispetto ai limiti di legge, senza superamenti dei limiti orari per NO 2, SO 2 e CO. Non si segnalano episodi critici per tali parametri che si mantengono ampiamente al di sotto dei limiti normativi. Il dato di polveri PM10 è risultato invece moderatamente insalubre con 24 superamenti del limite giornaliero a fronte di un massimo di 35 giornate consentite nell arco di 1 anno solare presso il cantiere Ceprini ed insalubre presso la postazione di Via Moriassi con ben 29 superamenti del limite giornaliero in tre mesi e valori massimi raggiunti di quasi 200microgrammi/m 3. A seguito delle prime determinazioni di polveri PM10, in data 05/10/15 (nota ARPA prot. N del 05/10/15) è stato segnalato a Comune di Arquata, Provincia di Alessandria e COCIV il verificarsi su più giornate di episodi di rilevante inquinamento da polveri presso le postazioni di monitoraggio, in particolare presso l abitazione di Via Moriassi 49. I valori registrati risultavano circa dieci volte più elevati rispetto a quanto registrato nelle stazioni fisse di confronto situate ad Arquata ed Alessandria. Si evidenziava pertanto una condizione assai critica di polverosità presso le abitazioni ivi presenti che ha richiesto interventi immediati di mitigazione da parte di COCIV. A seguito di alcuni interventi intrapresi da COCIV atti a mitigare l eccessiva polverosità (nota COCIV del 12/10/2015) in un aggiornamento dei dati di monitoraggio ARPA comunicava a COCIV e agli enti competenti (nota ARPA prot. N de l 06/11/15) che le azioni sino ad allora attuate attestavano un miglioramento parzialmente risolutivo rispetto alle criticità evidenziate. A partire dalla metà di novembre, a seguito dell ultimazione degli interventi posti in atto da COCIV (allargamento strada, asfaltatura, bagnatura), si sono avuti miglioramenti significativi ed infine risolutivi della criticità evidenziata con un progressivo riallineamento dei livelli di polveri PM10 registrati presso i cantieri a quanto registrato dalla stazione fissa di confronto posta ad Arquata Scrivia in Via Don Minzoni.

22 Pagina: 22/24 IL QUADRO NORMATIVO ll D.lgs. n.155/2010, attuando la Direttiva 2008/50/CE, istituisce un quadro normativo unitario in materia di valutazione e di gestione della qualità dell'aria ambiente. Tra le finalità indicate dal decreto vi sono: l'individuazione degli obiettivi di qualità dell'aria ambiente volti a evitare, prevenire ridurre effetti nocivi per la salute umana e per l'ambiente nel suo complesso; la valutazione della qualità dell'aria ambiente sulla base di metodi e criteri comuni su tutto il territorio nazionale; la raccolta di informazioni sulla qualità dell'aria ambiente come base per individuare le misure da adottare per contrastare l'inquinamento e gli effetti nocivi dell'inquinamento sulla salute umana e sull'ambiente e per monitorare le tendenze a lungo termine; il mantenimento della qualità dell'aria ambiente, laddove buona, e il miglioramento negli altri casi; la garanzia di fornire al pubblico corrette informazioni sulla qualità dell'aria ambiente; la realizzazione di una migliore cooperazione tra gli Stati dell'unione europea in materia di inquinamento atmosferico. Il provvedimento si compone di 22 articoli, 16 allegati e 11 appendici destinate, queste ultime, a definire aspetti strettamente tecnici delle attività di valutazione e gestione della qualità dell aria e a stabilire, in particolare: i valori limite per le concentrazioni nell'aria ambiente di biossido di zolfo, biossido di azoto, benzene, monossido di carbonio, piombo e PM10; i livelli critici per le concentrazioni nell'aria ambiente di biossido di zolfo e ossidi di azoto; le soglie di allarme per le concentrazioni nell'aria ambiente di biossido di zolfo e biossido di azoto; il valore limite, il valore obiettivo, l'obbligo di concentrazione dell'esposizione e l'obiettivo nazionale di riduzione dell'esposizione per le concentrazioni nell'aria ambiente di PM2,5; i valori obiettivo per le concentrazioni nell'aria ambiente di arsenico, cadmio, nichel e benzo(a)pirene; i valori obiettivo, gli obiettivi a lungo termine, le soglie di allarme e le soglie di informazione per l'ozono. Nell art. 3 viene disciplinata la zonizzazione dell intero territorio nazionale da parte delle regioni e delle province autonome. I criteri prevedono, in particolare, che la zonizzazione sia fondata, in via principale, su elementi come la densità emissiva, le caratteristiche orografiche, le caratteristiche meteo-climatiche o il grado di urbanizzazione del territorio. L articolo 4 regola la fase di classificazione delle zone e degli agglomerati che le regioni e le province autonome devono espletare dopo la zonizzazione, sulla base delle soglie di valutazione superiori degli inquinanti oggetto del D.lgs. Le zone e gli agglomerati devono essere classificati con riferimento alle soglie di concentrazione denominate soglia di valutazione superiore e soglia di valutazione inferiore. La classificazione delle zone e degli agglomerati é riesaminata almeno ogni cinque anni e, comunque, in caso di significative modifiche delle attività che incidono sulle concentrazioni nell'aria ambiente degli inquinanti. L articolo 5 disciplina l attività di valutazione della qualità dell aria da parte delle regioni e delle province autonome, prevedendo le modalità di utilizzo di misurazioni in siti fissi, misurazioni indicative, tecniche di modellizzazione o di stima obiettiva presso ciascuna zona o agglomerato. Una novità, non contenuta nella direttiva n. 2008/50/Ce, è la possibilità, anche per i soggetti privati, di effettuare il monitoraggio della qualità dell'aria, purché le misure siano sottoposte al controllo delle regioni o delle agenzie regionali quando delegate. L'intero territorio nazionale è diviso, per ciascun inquinante disciplinato dal decreto, in zone e agglomerati da classificare e da riesaminare almeno ogni 5 anni ai fini della valutazione della qualità dell'aria ambiente, utilizzando stazioni di misurazione, misurazioni indicative o modellizzazioni a seconda dei casi.

23 Pagina: 23/24 Le attività di valutazione della qualità dell aria con riferimento ai livelli di ozono sono disciplinate nell articolo 8. Come nella legislazione previgente, rimane l obbligo, nel caso in cui i livelli di ozono nelle zone e negli agglomerati superino gli obiettivi di lungo termine (che rimangono gli stessi nei due decreti presi in esame) per 5 anni, di dotarsi stazioni di misurazioni fisse. Rimangono sostanzialmente identici le definizioni dei precursori dell ozono. Una novità è introdotta al comma 6 dell articolo 8: sono individuate, nell ambito delle reti di misura regionali, le stazioni di misurazione di fondo in siti fissi di campionamento rurali per l ozono. Il numero di tali stazioni, su tutto il territorio nazionale, é compreso tra sei e dodici, in funzione dell orografia, in riferimento alle zone ed agli agglomerati nel caso superino i valori nei 5 anni precedenti, ed é pari ad almeno tre in riferimento alle zone ed agli agglomerati nel caso non siano superati tali limiti nel periodo preso in considerazione. L articolo 9 disciplina le attività di pianificazione necessarie a permettere il raggiungimento dei valori limite e il perseguimento dei valori obiettivo di qualità dell aria. Si prevede, in via innovativa, che tali piani debbano agire sull insieme delle principali sorgenti di emissione, ovunque ubicate, aventi influenza sulle aree di superamento, senza l obbligo di estendersi all intero territorio della zona o agglomerato, né di limitarsi a tale territorio. Si prevede anche la possibilità di adottare misure di risanamento nazionali qualora tutte le possibili misure individuabili nei piani regionali non possano assicurare il raggiungimento dei valori limite in aree di superamento influenzate, in modo determinante, da sorgenti su cui le regioni e le province autonome non hanno competenza amministrativa e legislativa. L articolo 11 disciplina, in concreto, le modalità per l attuazione dei piani di qualità dell aria, indicando le attività che causano il rischio (circolazione dei veicoli a motore, impianti di trattamento dei rifiuti, impianti per i quali è richiesta l autorizzazione ambientale integrata, determinati tipi di combustibili previsti negli allegati del Decreto, lavori di costruzione, navi all ormeggio, attività agricole, riscaldamento domestico), i soggetti competenti ed il tipo di provvedimento da adottare. In merito al materiale particolato, il D.Lgs 155 pone degli obiettivi di riduzione dei livelli di PM2,5 al 2020 (dallo zero al 20 per cento a seconda della concentrazione rilevata nel 2010), in linea con quanto stabilito dalla Direttiva 50. Le regioni e le province autonome dovranno fare in modo che siano rispettati tali limiti. Sulla base della legislazione in materia di qualità dell aria, e sulla scorta del D.Lgs 195/2005 (recepimento della direttiva 2005/4/CE concernente l'accesso del pubblico all'informazione ambientale), si fa obbligo alle regioni e alle province autonome di adottare tutti i provvedimenti necessari per informare il pubblico in modo adeguato e tempestivo attraverso radio, televisione, stampa, internet o qualsiasi altro opportuno mezzo di comunicazione. L articolo 15 tratta delle deroghe in merito a quegli inquinanti (includendo, rispetto alla legislazione precedente, altri inquinanti, oltre al particolato) dovuti ad eventi naturali e, per quanto riguarda il PM10, a sabbiatura o salatura delle strade nei periodi invernali imponendo alle e regioni e alle province autonome di comunicare al Ministero dell Ambiente, per l approvazione e per il successivo invio alla Commissione europea, l elenco delle zone e degli agglomerati in cui si verificano tali eventi. L articolo 18 disciplina l informazione da assicurare al pubblico in materia di qualità dell aria. In particolare si prevede che le amministrazioni e gli altri enti che esercitano le funzioni previste assicurino l accesso al pubblico e la diffusione delle informazioni relative alla qualità dell aria, le decisioni con le quali sono concesse o negate eventuali deroghe, i piani di qualità dell aria, i piani d azione, le autorità e organismi competenti per la qualità della valutazione dell aria. Sono indicatela radiotelevisione, la stampa, le pubblicazioni, i pannelli informativi, le reti informatiche o altri strumenti di adeguata potenzialità e facile accesso per la diffusione al pubblico. Vengono inclusi tra il pubblico le associazioni ambientaliste, le associazioni dei consumatori, le associazioni che rappresentano gli interessi di gruppi sensibili della popolazione, nonché gli organismi sanitari e le associazioni di categoria interessati. TABELLA 1 Inquinanti e limiti individuati dal D.Lgs. 155/2010 per la saluta umana Inquinante e Indicatore di legge Unità di misura Valore limite NO 2 PM10 Data entrata in vigore Valore limite orario: da non superare più di 18 volte per anno civile µg/m gennaio2010 Valore limite: media sull anno µg/m gennaio2010 Valore limite giornaliero: da non superare più di 35 volte per anno civile µg/m 3 50 Già in vigore dal 2005

24 Pagina: 24/24 PM2.5 O 3 SO 2 Valore limite: media sull anno µg/m 3 40 Valore obiettivo: media sull anno (diventa limite dal 2015) Valore obiettivo: massima media mobile 8h giornaliera, da non superare più di 25 volte come media su 3 anni civili Soglia di Informazione: massima concentrazione oraria Soglia di allarme: concentrazione oraria per 3 ore consecutive Valore limite orario: da non superare più di 24 volte per anno civile Valore limite giornaliero, da non superare più di 3 volte l anno Già in vigore dal 2005 µg/m gennaio2010 µg/m µg/m µg/m µg/m µg/m CO Massima media mobile 8h giornaliera mg/m 3 10 Già in vigore dal 2005 Già in vigore dal 2005 Già in vigore dal 2005 Già in vigore dal 2005 Già in vigore dal 2005 Già in vigore dal 2005 benzene Valore limite annuale µg/m gennaio2010 Benzo(a)pirene Valore obiettivo: media sull anno ng/m dicembre2012 Arsenico Valore obiettivo: media sull anno ng/m dicembre2012 Cadmio Valore obiettivo: media sull anno ng/m dicembre2012 Piombo Valore limite: media sull anno µg/m gennaio2010 Nichel Valore obiettivo: media sull anno ng/m dicembre2012 DEFINIZIONI e ABBREVIAZIONI UTILIZZATE VALORE LIMITE, livello fissato in base alle conoscenze scientifiche al fine di evitare, prevenire o ridurre gli effetti nocivi sulla salute umana o sull ambiente nel suo complesso, che dovrà essere raggiunto entro un dato termine e che non dovrà essere superato. VALORE OBIETTIVO, livello fissato al fine di evitare, prevenire o ridurre effetti nocivi sulla salute umana o sull ambiente nel suo complesso da conseguire, ove possibile, entro una data prestabilita SOGLIA DI ALLARME, livello oltre il quale vi è un rischio per la salute umana in caso di esposizione di breve durata ed il cui raggiungimento impone di adottare provvedimenti immediati. SOGLIA DI INFORMAZIONE, livello oltre il quale vi è un rischio per la salute umana in caso di esposizione di breve durata per alcuni gruppi particolarmente sensibili della popolazione, ed il cui raggiungimento impone di assicurare informazioni adeguate e tempestive. OBIETTIVO A LUNGO TERMINE, livello da raggiungere nel lungo periodo al fine di fornire un efficace protezione della salute umana e dell ambiente. MEDIA MOBILE SU 8 ORE, media calcolata sui dati orari scegliendo un intervallo di 8 ore. La media mobile su 8 ore massima giornaliera corrisponde alla media mobile su 8 ore che, nell arco della giornata, ha assunto il valore più elevato. Il D.lgs. 155/2010 riorganizza ed abroga numerose norme che in precedenza in modo frammentario disciplinavano la materia. In particolare sono abrogati: Il D.lgs.351/1999 il D.lgs. 183/2004 il D.lgs.152/2007 il DM 60/2002 il D.P.R.203/1988 (normativa sugli impianti industriali, già soppresso dal D.lgs. 152/2006 con alcune eccezioni transitorie, fatte comunque salve dal D.lgs. 155/2010). Il D.lgs 250/2012 ha successivamente introdotto modifiche ed integrazioni al D.lgs 155/2010. (GU Serie Generale n.23 del )

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