Organizzazione della mobilità: Regolamento di Ateneo

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1 Organizzazione della mobilità: Regolamento di Ateneo Maria Sticchi Damiani Carla Salvaterra Università di Padova 12 dicembre

2 Chi si occupa della mobilità? Responsabilità amministrative e responsabilità accademiche. Nuove strutture: I Dipartimenti Come garantire che le opportunità di mobilità siano integrate nel progetto didattico dei corsi di studio e nelle strategie di ricerca dei Dipartimenti? Come tenere lo studente al centro?

3 Le dimensioni Outgoing 13 Atenei da 20 a Atenei da 150 a da 300 a da 500 a da 1000 a 2300 Responsabilità dei flussi di scambio 3 casi i corsi di laurea 6 la scuola (solo due casi da sola altri+3 con Dip+1 con Docente) 11 Dipartimenti 13 docente proponente

4 Le difficoltà Nei casi di numeri circoscritti di studenti in mobilità la gestione è centralizzata La scelta di centralizzare o decentrare non dipende solo dai numeri degli studenti in mobilità /dalla articolazione dei corsi di studio? C è una sofferenza generalizzata di carenza di personale/carenza di competenze (28 su 40) e pochissima incentivazione (staff training, formazione, partecipazione a incontri: 5 su 40)

5 Punti di snodo Organizzazione centralizzata aspetti finanziari, relazioni con AN, bandi, relazioni con Atenei esteri Supporto decentrato (nelle strutture Dipartimenti, Scuole, Corsi di studio) mobilità come elemento progettuale della dimensione internazionale del corso di studio scelta dei flussi di mobilità: partner, periodo orientamento in uscita e in ingresso Placement Relativamente poche 17 le esperienze di mobilità strutturata o joint programmes (e spesso per un piccolo numero non rilevante di studenti ciascuna, più rilevanti nei corsi interateneo fino a un max 15) Il ruolo del docente proponente In 13 casi funzione centrale e in 9 isolato rispetto alle strutture

6 Sfide - Ateneo Modelli di mobilità (finestre, percorsi integrati, joint programmes) Fino a che punto definiti e proposti top down dal livello centrale e fino a che punto decisi dalle strutture? In che modo la scelta dei modelli, dei partner di mobilità, dei flussi diventa uno strumento per migliorare le competenze degli studenti dei singoli corsi di studio? In che modo è strumentale allo sviluppo di una strategia dei nuovi Dipartimenti? Give back internationalisation to the academics? In che modo valorizzare il ruolo del docente proponente? Come inserire le relazioni con le sedi partner nella progettazione del corso di studio?

7 Sfide coordinamento e procedure Un nuovo ruolo dello staff amministrativo? quale contributo alla qualità della mobilità? Quali competenze? Che tipo di formazione? Personale dedicato alla mobilità o competenze sulla mobilità nel personale dedicato al supporto alla didattica? Un nuovo ruolo dei docenti delegati alla mobilità? Un maggior ruolo progettuale in team nelle strutture didattiche? Corso di laurea o Dipartimento? Che tipo di coordinamento all interno dell Ateneo?

8 Regolamenti di Ateneo per la mobilità Sulla base dei questionari, sono stati esaminati: 14 Regolamenti/Linee guida per la mobilità internazionale/il riconoscimento dei periodi di studio (Catania, IULM, Kore Enna, Foggia, Insubria, L Aquila, Messina, Milano Bicocca, Parma, Sassari, Siena, Teramo, Trento, Venezia Ca Foscari) 7 Articoli dal Regolamento didattico di Ateneo relativi a mobilità internazionale e riconoscimento (Politecnica delle Marche, Bologna, Cagliari, Pavia, Roma Sapienza, Venezia IUAV, Verona). Inoltre: 4 Atenei hanno risposto di avere un Regolamento ma non hanno inviato le coordinate del testo 3 Atenei hanno risposto che il Regolamento è in corso di approvazione 8

9 Strutture didattiche e docenti responsabili Le strutture didattiche di riferimento per la mobilità studentesca citate nei Regolamenti sono: Facoltà, Dipartimenti o CdS. I docenti cui le strutture didattiche affidano la responsabilità e l autorità di gestire l elaborazione ed il riconoscimento dei piani di studio all estero hanno diverse denominazioni (Delegati, Coordinatori, Referenti, ecc.) ma i ruoli sono simili. Solo in un caso (Teramo) si richiede agli studenti di concordare con i singoli docenti il programma da seguire per averne l assenso o la richiesta di un esame integrativo In un altro caso (Foggia) si precisa invece che l individuazione delle attività formative da sostituire compete al Delegato del Dipartimento e non richiede l approvazione dei relativi docenti. In altri casi il ruolo si sdoppia in due figure: 1. Il docente che elabora il piano di studio con lo studente 2. Il responsabile di struttura che lo approva 9

10 Esempi: 1. Il Docente coordinatore dello scambio sottoscrive con lo studente il LA, che deve essere validato dal Responsabile del Corso di studio, o da suo delegato, anche per via telematica (Venezia Ca Foscari) 2 Il Responsabile di Destinazione elabora con lo studente una proposta di riconoscimento che viene valutata e approvata dal Collegio dei Responsabili di Destinazione presieduto dal Responsabile di Facoltà (Università di Trento) 10

11 Selezioni e graduatorie degli studenti in mobilità Per la selezione degli studenti e la formulazione delle graduatorie i Regolamenti fanno in genere riferimento a specifici bandi. Uno dei Regolamenti esaminati (Facoltà di Economia dell Università di Trento) elenca in dettaglio i requisiti accademici e linguistici per l ammissione ai periodi di mobilità sia per studio che per placement, e per la formulazione delle graduatorie. In questo caso il bando richiede anche la presentazione di una lettera di motivazione. L assegnazione delle destinazioni si effettua nel corso di un colloquio con il Collegio dei Responsabili di Destinazione, tenendo conto di tali motivazioni e della coerenza del piano di studio proposto. Colloqui motivazionali sono anche effettuati dall Università Kore di Enna 11

12 Sanzioni e incentivi In alcuni Regolamenti si prevedono sanzioni per il mancato svolgimento delle attività formative concordate nel LA, ove non vi siano seri e comprovati motivi che lo giustifichino. Esempi: A Venezia Ca Foscari il mancato svolgimento della totalità delle attività formative previste nel LA comporta la perdita del bonus previsto sul punteggio di laurea la perdita dell integrazione della borsa su fondi Miur o di Ateneo A Trento il conseguimento di meno di 10 crediti comporta la restituzione della borsa A Teramo il mancato superamento dei due terzi degli esami preventivati comporta la restituzione della borsa Meno espliciti sono gli incentivi per gli studenti in mobilità, tra i quali il bonus sul punteggio di laurea o l attribuzione di crediti aggiuntivi, forse perché lasciati alla discrezionalità delle 12 singole strutture.

13 Piano di studio all estero Numero di crediti In vari Regolamenti si prescrive che il numero di crediti previsto per il piano di studio all estero da inserire nel LA deve essere pari, o comunque congruo, al numero di crediti che lo studente avrebbe ottenuto presso la propria università in un periodo di studio equivalente (30 per un semestre o 60 per un anno). Solo in un caso (Insubria) si parla di limiti al numero di crediti che si possono conseguire all estero Risultati di apprendimento In molti Regolamenti si dichiara che la scelta delle attività formative da inserire nel piano di studio deve essere effettuata con la massima flessibilità e deve perseguire risultati di apprendimento coerenti con quelli previsti dal corso di studio di appartenenza, senza ricercare la corrispondenza dei contenuti (Bologna,Venezia Ca Foscari, Trento, Catania, Foggia, L Aquila, Parma, Messina, IULM). Nel Regolamento di Siena la mobilità degli studenti viene considerata un opportunità per ampliare l offerta formativa dell Ateneo, anche attraverso insegnamenti non attivati presso il Dipartimento o svolti in modo diverso, purché coerenti, Bologna, con il corso di studio di appartenenza.

14 Pieno riconoscimento In quasi tutti i Regolamenti esaminati gli Atenei si impegnano in maniera esplicita al pieno riconoscimento di tutte le attività formative svolte all estero purché approvate nel Learning Agreement e certificate nel Transcript of Records. Nelle Linee Guida dello IULM e nel Regolamento dell Aquila si precisa che gli studi svolti all estero sono riconosciuti come parte integrante del corso di studio di appartenenza. 14

15 Attività formative in sovrannumero rispetto al curriculum dello studente In alcuni Regolamenti si fa esplicito riferimento alla pratica di riconoscere le attività svolte all estero come attività in sovrannumero rispetto a quelle richieste dal CdS: affinché siano menzionate in carriera anche se non riconosciute ai fini del conseguimento del titolo (Politecnica delle Marche) per segnalare che non è possibile inserire nel piano di studio esclusivamente esami in sovrannumero e che il riconoscimento di esami in sovrannumero è ammesso solo in via sussidiaria e marginale, nei casi di crediti residuali, esami sostenuti per interesse personale o corsi di lingua non riconosciuti come lingua curriculare (Trento). 15

16 Riconoscimento uno a uno Dalla maggioranza dei Regolamenti esaminati emerge la pratica di sostituire le singole attività svolte all estero con singole attività identificate come equivalenti o equipollenti presso l università di appartenenza. Per ciascuna delle attività svolte all estero è riconosciuto un numero di crediti pari a quelli attribuiti alle attività considerate equivalenti nel curriculum dello studente. Nel Regolamento di Trento si prevede la possibilità di accorpare più esami esteri per raggiungere il numero di crediti necessari alla sostituzione di un esame del corso di studio di appartenenza. 16

17 Implicazioni del riconoscimento uno a uno : integrazioni di programma e esami aggiuntivi Se il numero di crediti ottenuti all estero per un singolo insegnamento risulta inferiore al numero di crediti dell insegnamento corrispondente nell università di appartenenza, si richiede allo studente di effettuare un integrazione del lavoro svolto presso l università di accoglienza e di sostenere un esame corrispondente al numero di crediti da integrare (Trento). Il Regolamento dell Università di Parma non prevede vincoli di integrazione per il pieno riconoscimento degli studi compiuti in regime di mobilità. 17

18 Riconoscimento a pacchetti Il Regolamento di Cagliari prevede che, ove sia oggettivamente impossibile stabilire una corrispondenza univoca in crediti tra singole attività da effettuare all estero e quelle del corso di studio interessato, l intero pacchetto di crediti relativo all insieme delle attività individuate può sostituire, con parere favorevole del Consiglio di corso/classe, un intero pacchetto di crediti dell ordinamento di studi del corso di appartenenza dello studente. Nei regolamenti di Bologna e Roma Sapienza si prevede che l intero pacchetto di crediti, relativo all insieme delle attività formative approvate, sostituisce un equivalente pacchetto di crediti del corso di studio di appartenenza. Analoga indicazione è inserita nel Regolamento di Foggia. Le Linee Guida dell Università di Catania utilizzano dei moduli adatti ad effettuare il riconoscimento per pacchetti 18

19 Inserimento in carriera delle attività formative riconosciute In pochi casi le attività formative riconosciute sono inserite nella carriera dello studente con i titoli originali (Trento e Parma) Nella maggior parte dei casi sono inserite in carriera le attività formative previste presso l università d i appartenenza e sostituite da quelle estere, con i relativi crediti, indicando anche le denominazioni originali, con i relativi crediti, delle attività formative svolte all estero che le hanno sostituite. 19

20 Conversione di voti In quasi tutti i Regolamenti si prevede la conversione di voti acquisiti all estero. Gli strumenti cui si fa riferimento sono: 1. Tabelle di conversione tra i sistemi nazionali di votazione di vari paesi, approvate dagli organi competenti. 2. Scala di conversione ECTS (A,B,C,D,E) basate su criteri statistici e differenziate per Facoltà (vecchia Guida ECTS). 3. Solo in un caso (Foggia) si fa riferimento al confronto tra la curva di distribuzione dei voti del CdS di appartenenza e quella del CdS (o altra struttura di riferimento) di accoglienza, come richiesto nell ultima Guida ECTS 20

21 1. Principi: Punti per la discussione elaborazione di un piano di studio all estero per un numero di crediti proporzionato alla durata del periodo di studio sostituzione flessibile del piano di studio all estero con attività formative previste nel curriculum dello studente per un pari numero di crediti, in base alla coerenza dei risultati di apprendimento piuttosto che l equipollenza dei contenuti pieno riconoscimento dei crediti acquisiti all estero (LA e ToR) come parte integrante del curriculum dello studente. 2. Pratiche: riconoscimento di attività formative in sovrannumero riconoscimento uno a uno: integrazioni di programma e esami aggiuntivi. 3. Modalità di inserimento in carriera: attività estere o attività.21 locali sostituite con indicazione delle attività estere

22 Sito degli Esperti di Bologna 22

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