RUOLI E RESPONSABILITA NELLA PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE. Santo Fabiano

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1 RUOLI E RESPONSABILITA NELLA PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE Santo Fabiano

2 il comma 7 l individuazione 7. L'organo di indirizzo individua, di norma tra i dirigenti di ruolo in servizio, il Responsabile della prevenzione della corruzione e della trasparenza, disponendo le eventuali modifiche organizzative necessarie per assicurare funzioni e poteri idonei per lo svolgimento dell'incarico con piena autonomia ed effettività. legge 190/2012 il Responsabile della prevenzione è individuato dall organo di indirizzo La previsione di un Responsabile può comportare l adozione di modifiche organizzative Negli enti locali, il Responsabile della prevenzione della corruzione e della trasparenza è individuato, di norma, nel segretario o nel dirigente apicale, salva diversa e motivata determinazione. Nelle unioni di comuni, può essere nominato un unico responsabile della prevenzione della corruzione e della trasparenza.

3 il comma 7 la segnalazione delle disfunzioni legge 190/2012 Il Responsabile della prevenzione della corruzione e della trasparenza segnala all organo di indirizzo e all'organismo indipendente di valutazione le disfunzioni inerenti all'attuazione delle misure in materia di prevenzione della corruzione e di trasparenza e indica agli uffici competenti all'esercizio dell'azione disciplinare i nominativi dei dipendenti che non hanno attuato correttamente le misure in materia di prevenzione della corruzione e di trasparenza. ha il compito di segnalare le disfunzioni, anche ai fini dell applicazione di misure disciplinari

4 il comma 7 le misure discriminatorie legge 190/2012 Eventuali misure discriminatorie, dirette o indirette, nei confronti del Responsabile della prevenzione della corruzione e della trasparenza p e r m o t i v i c o l l e g a t i, d i re t t a m e n t e o indirettamente, allo svolgimento delle sue funzioni devono essere segnalate all'autorità nazionale anticorruzione, che può chiedere informazioni all'organo di indirizzo e intervenire nelle forme di cui al comma 3, articolo 15, decreto legislativo 8 aprile 2013, n. 39. ha il compito di segnalare le disfunzioni, anche ai fini dell applicazione di misure disciplinari

5 Art. 15 Vigilanza sul rispetto delle disposizioni in materia di inconferibilità e incompatibilità nelle pubbliche amministrazioni e negli enti di diritto privato in controllo pubblico 1. Il responsabile del piano anticorruzione di ciascuna amministrazione pubblica, ente pubblico e ente di diritto privato in controllo pubblico, di seguito denominato «responsabile», cura, anche attraverso le disposizioni del piano anticorruzione, che nell'amministrazione, ente pubblico e ente di diritto privato in controllo pubblico siano rispettate le disposizioni del presente decreto sulla inconferibilità e incompatibilità degli incarichi. A tale fine il responsabile contesta all'interessato l'esistenza o l'insorgere delle situazioni di inconferibilità o incompatibilità di cui al presente decreto. 2. Il responsabile segnala i casi di possibile violazione delle disposizioni del presente decreto all'autorità nazionale anticorruzione, all'autorità garante della concorrenza e del mercato ai fini dell'esercizio delle funzioni di cui alla legge 20 luglio 2004, n. 215, nonché alla Corte dei conti, per l'accertamento di eventuali responsabilità amministrative. Decreto legislativo 39/2013 cura il rispetto delle disposizioni in materia di inconferibilità e incompatibilità contesta l esistenza o l insorgere di cause di inconferibilità e incompatibilità segnala i casi di possibile violazione 3. Il provvedimento di revoca dell'incarico amministrativo di vertice o dirigenziale conferito al soggetto cui sono state affidate le funzioni di responsabile, comunque motivato, è comunicato all'autorità nazionale anticorruzione che, entro trenta giorni, può formulare una richiesta di riesame qualora rilevi che la revoca sia correlata alle attività svolte dal responsabile in materia di prevenzione della corruzione. Decorso tale termine, la revoca diventa efficace. la richiesta di riesame in caso di revoca dell incarico

6 il comma 10 l'attività di verifica 10. Il responsabile individuato ai sensi del comma 7 provvede anche: a) alla verifica dell'efficace attuazione del piano e della sua idoneità, nonché a proporre la modifica dello stesso quando sono accertate significative violazioni delle prescrizioni ovvero quando intervengono mutamenti nell'organizzazione o nell'attività dell'amministrazione; b) alla verifica, d'intesa con il dirigente competente, dell'effettiva rotazione degli incarichi negli uffici preposti allo svolgimento delle attività nel cui ambito è più elevato il rischio che siano commessi reati di corruzione; c) ad individuare il personale da inserire nei programmi di formazione di cui al comma 11. legge 190/2012 verifica l efficace attuazione del Piano e propone le modifiche verifica l effettiva rotazione degli incarichi individua il personale da inserire nei programmi di formazione

7 il comma 12 il caso di "commissione di reato" 12. In caso di commissione, all'interno dell'amministrazione, di un reato di corruzione accertato con sentenza passata in giudicato, il responsabile individuato ai sensi del comma 7 del presente articolo risponde ai sensi dell'articolo 21 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n.165, e successive modificazioni, nonché sul piano disciplinare, oltre che per il danno erariale e all'immagine della pubblica amministrazione, salvo che provi tutte le seguenti circostanze: a) di avere predisposto, prima della commissione del fatto, il piano di cui al comma 5 e di aver osservato le prescrizioni di cui ai commi 9 e 10 del presente articolo; b) di aver vigilato sul funzionamento e sull'osservanza del piano. 13. La sanzione disciplinare a carico del responsabile individuato ai sensi del comma 7 non può essere inferiore alla sospensione dal servizio con privazione della retribuzione da un minimo di un mese ad un massimo di sei mesi. legge 190/2012 Risponde, salvo che dimostri di avere predisposto il piano e vigilato sul funzionamento e l osservanza la sanzione minima

8 decreto legislativo 165/2011 Art. 21. Responsabilità dirigenziale 1. Il mancato raggiungimento degli obiettivi accertato attraverso le risultanze del sistema di valutazione di cui al Titolo II del decreto legislativo di attuazione della legge 4 marzo 2009, n. 15, in materia di ottimizzazione della produttività del lavoro pubblico e di efficienza e trasparenza delle pubbliche amministrazioni ovvero l'inosservanza delle direttive imputabili al dirigente comportano, previa contestazione e ferma restando l'eventuale responsabilità disciplinare secondo la disciplina contenuta nel contratto collettivo, l'impossibilità di rinnovo dello stesso incarico dirigenziale. In relazione alla gravità dei casi, l'amministrazione può inoltre, previa contestazione e nel rispetto del principio del contraddittorio, revocare l'incarico collocando il dirigente a disposizione dei ruoli di cui all'articolo 23 ovvero recedere dal rapporto di lavoro secondo le disposizioni del contratto collettivo (1). 1bis. Al di fuori dei casi di cui al comma 1, al dirigente nei confronti del quale sia stata accertata, previa contestazione e nel rispetto del principio del contraddittorio secondo le procedure previste dalla legge e dai contratti collettivi nazionali, la colpevole violazione del dovere di vigilanza sul rispetto, da parte del personale assegnato ai propri uffici, degli standard quantitativi e qualitativi fissati dall'amministrazione, conformemente agli indirizzi deliberati dalla Commissione di cui all'articolo 13 del decreto legislativo di attuazione della legge 4 marzo 2009, n. 15, in materia di ottimizzazione della produttività del lavoro pubblico e di efficienza e trasparenza delle pubbliche amministrazioni, la retribuzione di risultato è decurtata, sentito il Comitato dei garanti, in relazione alla gravità della violazione di una quota fino all'ottanta per cento. [ ]

9 il comma 14 il caso di "ripetute violazioni" legge 190/ In caso di ripetute violazioni delle misure di prevenzione previste dal Piano, il responsabile individuato ai sensi del comma 7 del presente articolo risponde ai sensi dell'articolo 21 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, e successive modificazioni, nonché, per omesso controllo, sul piano disciplinare, salvo che provi di avere comunicato agli uffici le misure da adottare e le relative modalità e di avere vigilato sull'osservanza del Piano. La violazione, da parte dei dipendenti dell'amministrazione, delle misure di prevenzione previste dal Piano costituisce illecito disciplinare. Entro il 15 dicembre di ogni anno, il dirigente individuato ai sensi del comma 7 del presente articolo trasmette all'organismo indipendente di valutazione e all'organo di indirizzo dell'amministrazione una relazione recante i risultati dell attività svolta e la pubblica nel sito web dell'amministrazione. Nei casi in cui l'organo di indirizzo lo richieda o qualora il dirigente responsabile lo ritenga opportuno, quest'ultimo riferisce sull'attività Risponde per omesso controllo salvo che abbia comunicato le misure adottare e abbia vigilato la violazione, da parte dei dipendenti, costituisce illecito disciplinare

10 Articolo 45 D.lgs. 33/ Il mancato rispetto dell obbligo di pubblicazione di cui al comma 1 costituisce illecito disciplinare. L Autorità nazionale anticorruzione segnala l illecito all'ufficio di cui all articolo 55-bis, comma 4, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, dell'amministrazione interessata ai fini dell attivazione del procedimento disciplinare a carico del responsabile della pubblicazione o del dirigente tenuto alla trasmissione delle informazioni. L autorità nazionale anticorruzione segnala altresì gli inadempimenti ai vertici politici delle amministrazioni, agli OIV e, se del caso, alla Corte dei conti, ai fini dell'attivazione delle altre forme di responsabilità. L ANAC rende pubblici i relativi provvedimenti. L ANAC, inoltre, controlla e rende noti i casi di mancata attuazione degli obblighi di pubblicazione di cui all'articolo 14 del presente decreto, pubblicando i nominativi dei soggetti interessati per i quali non si è proceduto alla pubblicazione.

11 Art. 46 D.lgs. 33/2013 Responsabilità derivante dalla violazione delle disposizioni in materia di obblighi di pubblicazione e di accesso civico 1. L'inadempimento degli obblighi di pubblicazione previsti dalla normativa vigente e il rifiuto, il differimento e la limitazione dell accesso civico, al di fuori delle ipotesi previste dall articolo 5-bis costituiscono elemento di valutazione della responsabilità dirigenziale, eventuale causa di responsabilità per danno all'immagine dell'amministrazione e sono comunque valutati ai fini della corresponsione della retribuzione di risultato e del trattamento accessorio collegato alla performance individuale dei responsabili. 2. Il responsabile non risponde dell'inadempimento degli obblighi di cui al comma 1 se prova che tale inadempimento è dipeso da causa a lui non imputabile.

12 Art. 8 Prevenzione della corruzione DPR 62/ Il dipendente rispetta le misure necessarie alla prevenzione degli illeciti nell amministrazione. In particolare, il dipendente rispetta le prescrizioni contenute nel piano per la prevenzione della corruzione, presta la sua collaborazione al responsabile della prevenzione della corruzione e, fermo restando l'obbligo di denuncia all'autorità giudiziaria, segnala al proprio superiore gerarchico eventuali situazioni di illecito nell'amministrazione di cui sia venuto a conoscenza.

13 Art. 9 Trasparenza e tracciabilità DPR 62/ Il dipendente assicura l'adempimento degli obblighi di trasparenza previsti in capo alle pubbliche amministrazioni secondo le disposizioni normative vigenti, prestando la massima collaborazione nell'elaborazione, reperimento e trasmissione dei dati sottoposti all'obbligo di pubblicazione sul sito istituzionale. 2. La tracciabilità dei processi decisionali adottati dai dipendenti deve essere, in tutti i casi, garantita attraverso un adeguato supporto documentale, che consenta in ogni momento la replicabilità.

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15 2. Soggetti coinvolti: compiti e responsabilità

16 PTPC Regione Liguria 2017/ Fermo restando quanto previsto in ambito nazionale con riferimento ai diversi soggetti istituzionali coinvolti nella strategia nazionale di prevenzione e alle rispettive competenze (Autorità nazionale anticorruzione (A.N.A.C.), Conferenza unificata, Dipartimento Funzione Pubblica), di seguito sono indicati i soggetti che, con riferimento all Assemblea Legislativa, sono coinvolti nella predisposizione e nell attuazione del Piano L articolazione delle strutture del Consiglio regionale Assemblea Legislativa prevede una Segreteria Generale e due Vice Segreterie Generali a loro volta articolate in settori, servizi e uffici, cui sono attribuiti i compiti e le funzioni previsti dal Regolamento interno di organizzazione, emanato con decreto del Presidente del Consiglio n. 4 del 6 luglio 2009 e successive modifiche. Il Segretario Generale, in particolare, è responsabile dell attuazione integrata e coordinata degli indirizzi emanati dal Presidente e dall Ufficio di Presidenza, della qualità e della correttezza dell azione amministrativa, dell efficienza della gestione e del funzionamento complessivo delle strutture, del coordinamento degli uffici e del loro raccordo con le funzioni del Presidente e dell Ufficio di Presidenza.

17 PTPC Regione Liguria 2017/ [ ] Al Responsabile della prevenzione della corruzione, è riconosciuta piena autonomia nello svolgimento dell'incarico. Il Responsabile segnala all'organo di indirizzo e all'organismo indipendente di valutazione le disfunzioni inerenti l'attuazione delle misure in materia di prevenzione della corruzione e di trasparenza e indica agli uffici competenti all'esercizio dell'azione disciplinare i nominativi dei dipendenti che non hanno attuato correttamente le misure in materia di prevenzione della corruzione. Eventuali misure discriminatorie, dirette o indirette, nei confronti del Responsabile della prevenzione della corruzione per motivi collegati, direttamente o indirettamente, allo svolgimento delle sue funzioni devono essere segnalate all'autorità nazionale anticorruzione.

18 PTPC Regione Liguria 2017/2019 Il Responsabile della prevenzione della corruzione svolge i seguenti compiti: propone all Ufficio di Presidenza il Piano triennale della prevenzione della corruzione, comprensivo della Sezione Trasparenza e i suoi aggiornamenti e ne cura la trasmissione, una volta approvato, all Autorità nazionale anticorruzione, secondo le modalità da quest ultima indicate; per tutto ciò che attiene l implementazione e l attuazione del Piano triennale della trasparenza e dell integrità si avvale del Responsabile della Trasparenza; verifica l attuazione del Piano e la sua idoneità, sulla base della sintesi annuale fornita dai dirigenti ai sensi del successivo 16 nonché delle altre comunicazioni periodiche da questi effettuate e anche tenuto conto di eventuali proposte formulate dalla dirigenza generale e dai dirigenti in ordine alle attività ed ai procedimenti esposti a maggior rischio di corruzione; propone la modifica del Piano quando siano accertate significative violazioni delle prescrizioni, ovvero quando intervengano mutamenti nell organizzazione o nell attività dell amministrazione; verifica, d intesa con il Segretario generale, la rotazione degli incarichi negli uffici preposti allo svolgimento di attività nel cui ambito è più elevato il rischio che siano commessi reati di corruzione, secondo quanto stabilito al 6 e nella mappatura di cui all Allegato 1; individua, su proposta dei dirigenti competenti, il personale da inserire in attività di formazione e/o aggiornamento con particolare attenzione ai dipendenti destinati a operare nei settori particolarmente esposti alla corruzione; presenta all Ufficio di Presidenza, entro il 15 dicembre di ogni anno, a partire dal 2014, una relazione sui risultati dell attività svolta e ne assicura la pubblicazione sul sito web della Regione; riferisce all Ufficio di Presidenza sull attività svolta, ogniqualvolta sia necessario; cura che nell ambito del Consiglio regionale siano rispettate le disposizioni del d.lgs 39/2013 in materia di inconferibilità e incompatibilità degli incarichi; assicura la massima diffusione del presente Piano secondo quanto previsto al precedente 1.4.

19 PTPC Regione Liguria 2017/2019 Il Responsabile per la trasparenza fornisce supporto al Responsabile della corruzione: in particolare: svolge le funzioni previste dall articolo 43 del decreto legislativo n. 33/2013; svolge stabilmente attività di controllo sull adeguamento da parte dell Amministrazione degli obblighi di pubblicità previsti dalla normativa vigente, assicurando la completezza, la chiarezza e l aggiornamento delle informazioni pubblicate, nonché segnalando al Responsabile per la prevenzione della corruzione, all organo di indirizzo politico, all organismo indipendente di valutazione, all Autorità Nazionale Anticorruzione e, nei casi più gravi all Ufficio procedimenti disciplinari, i casi di mancato o ritardato adempimento agli obblighi di pubblicità; provvede all aggiornamento della Sezione Trasparenza del P.T.P.C..

20 PTPC Regione Liguria 2017/2019 I dirigenti responsabili delle strutture e il Responsabile per la trasparenza controllano e assicurano la regolare attuazione dell'accesso civico sulla base di quanto stabilito dal d.lgs. n. 33/2013. Il Servizio Legislativo e il Settore Assistenza Istituzionale, Ricerche e Rapporti con gli Enti locali svolgono attività istruttorie e di supporto giuridico amministrativo alle funzioni del Responsabile della prevenzione della corruzione e del Responsabile per la trasparenza. Il Settore Assistenza Istituzionale, Ricerche e Rapporti con gli Enti locali, inoltre, nell ambito della propria competenza in materia di gestione e conservazione degli atti documentali, provvede allo studio e alla realizzazione di soluzioni organizzative e interventi o accorgimenti tecnici sui sistemi di protocollo informatico in uso presso l Assemblea idonei ad assicurare la riservatezza della corrispondenza, dal momento della ricezione, alla gestione, fino alla conservazione, a tutela dei soggetti che effettuino segnalazione di illeciti.

21 PTPC Regione Liguria 2017/ L Ufficio procedimenti disciplinari (UPD) e la struttura competente in materia di personale forniscono supporto e collaborazione al Responsabile della prevenzione della corruzione per la predisposizione - secondo quanto previsto dalle Linee guida in materia di codici di comportamento delle pubbliche amministrazioni, approvate con delibera n. 75/2013 dall A.N.AC. - del Codice di comportamento dei dipendenti del Consiglio regionale Assemblea Legislativa approvato dell Ufficio di Presidenza con delibera n. 28 del 13 febbraio 2014, nonché per la verifica annuale del livello di attuazione del Codice stesso.

22 PTPC Regione Liguria 2017/ La struttura competente in materia di informatizzazione consiliare, garantisce il funzionamento, l accessibilità, la fruibilità e la corretta gestione del sito istituzionale e degli strumenti informatici e telematici a supporto delle misure previste dal P.T.P.C. ed in generale assicura l attività per la predisposizione e la creazione di nuovi strumenti o programmi informatici a supporto del sistema di prevenzione della corruzione, valutando anche gli eventuali oneri finanziari.

23 PTPC Regione Liguria 2017/ La dirigenza generale e la dirigenza collaborano con il Responsabile della prevenzione della corruzione rispettivamente ai sensi dell articolo 16, comma 1 lettere l bis), l ter) e l quater) e dell articolo 17 del d.lgs. 165/2001. Al fine di favorire l espletamento delle funzioni e dei compiti assegnati dalla legge al Responsabile e vigilare sul rispetto delle disposizioni del Piano da parte dei dipendenti assegnati, ciascun dirigente è individuato quale Referente per la prevenzione nell ambito della struttura alla quale è preposto e partecipa alla rilevazione dei processi e alla valutazione e alla gestione del rischio. I referenti sono chiamati a concorrere, insieme al Responsabile della prevenzione della corruzione, alla definizione di misure idonee a prevenire e contrastare i fenomeni di corruzione e controllarne il rispetto da parte dei dipendenti della struttura cui sono preposti, a fornire le informazioni richieste per l individuazione delle attività nell ambito delle quali è più elevato il rischio corruzione e a formulare specifiche proposte volte alla prevenzione del rischio medesimo e al monitoraggio dell attuazione delle misure previste dal Piano. In particolare i referenti sono tenuti a segnalare al Responsabile ogni esigenza di modifica del Piano, anche tenuto conto di intervenute modifiche organizzative e di significative criticità riscontrate.

24 PTPC Regione Liguria 2017/ La struttura competente in materia di personale collabora con il Responsabile in relazione alle necessità connesse alle attività formative e in particolare provvede a quanto necessario alla programmazione e alla realizzazione degli interventi formativi La dirigenza generale, i dirigenti, i responsabili del procedimento e tutto il restante personale sono responsabili della corretta attuazione e dell osservanza delle disposizioni contenute nella legge n. 190 del 2012 e nel presente Piano e dei previsti obblighi di informazione, comunicazione e monitoraggio.

25 PTPC Regione Liguria 2017/ All Organismo Indipendente di Valutazione (OIV) compete la verifica dell assolvimento degli obblighi di trasparenza e l espressione del parere preventivo sul Codice di Comportamento. Esso, inoltre, formula eventuali osservazioni sulla adeguatezza del Piano e delle misure in esso previste alla realtà organizzativa del Consiglio regionale. L OIV, ai sensi dell articolo 1, comma 8 bis, della legge 190/2012, che nella misurazione e valutazione delle performance si tenga conto degli obiettivi connessi all'anticorruzione e alla trasparenza.

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