Corso per la prevenzione della corruzione nell asl 9 di grosseto. A cura del dott. Onofrio Marcello
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1 Corso per la prevenzione della corruzione nell asl 9 di grosseto A cura del dott. Onofrio Marcello
2 Disposizioni per la prevenzione e la repressione della corruzione e dell'illegalità nella pubblica amministrazione 1 corso di livello generale Maggio/Giugno 2014
3 Il concetto di corruzione (1) Corruzione non è un concetto definito in modo univoco dalla legge 190 / 2012 ma inteso in senso lato.
4 Concetto di corruzione nel PNA: Comprende tutte le situazioni in cui, nel corso dell attività amministrativa, si riscontri l abuso da parte di un soggetto del potere a lui affidato al fine di ottenere vantaggi privati. Le situazioni rilevanti sono più ampie della fattispecie penalistica, che è disciplinata negli artt. 318, 319 e 319 ter, c.p., e sono tali da comprendere non solo l intera gamma dei delitti contro la pubblica amministrazione disciplinati nel Titolo II, Capo I, del codice penale, ma anche le situazioni in cui a prescindere dalla rilevanza penale - venga in evidenza un malfunzionamento dell amministrazione a causa dell uso a fini privati delle funzioni attribuite ovvero l inquinamento dell azione amministrativa ab externo, sia che tale azione abbia successo sia nel caso in cui rimanga a livello di tentativo.
5 Il concetto di corruzione (2) Una definizione di corruzione sul piano amministrativo si ha quando nel corso dell attività (amministrativa) si riscontra l abuso da parte di un soggetto del potere a lui affidato
6 Il concetto di illegalità (1) L esercizio delle potestà pubblicistiche di cui dispongono i soggetti titolari di pubblici uffici diretto al conseguimento di un fine diverso o estraneo a quello previsto da norme giuridiche o dalla natura della funzione.
7 Il concetto di illegalità (2) I gravi reati contro la Pubblica Amministrazione trovano l humus favorevole nella illegalità. Sviare dalle norme è sempre doloso.
8 Illegittimità L illegitimità si ha nel caso di mancanza di conformità ad una norma giuridica. La violazione della legge in questo caso di solito è colposa.
9 elaborata dai criminologi James Wilson e George Kelling Se all'interno di un ufficio si lascia che qualcuno non faccia il suo lavoro, prima o poi anche gli altri si sentiranno in diritto di astenersi dalle proprie mansioni, assentarsi in modo ingiustificato, seguire gli interessi personali in orario d'ufficio fino magari a falsificare documenti o peggio. Ristabilire la normalità non richiede interventi drastici bensì l'attuazione di una politica di piccoli passi che parte dalla tolleranza "zero" proprio sulle mancanze minori, sugli aspetti apparentemente indiretti che però condizionano i comportamenti delle persone.
10 Teoria delle finestre rotte Una finestra rotta in un quartiere dà l impressione di degrado / assenza di regole e invoglia a rompere altre finestre innescando spirali di vandalismo. Per pretendere il rispetto delle regole dobbiamo creare un ambiente di diffusa percezione della necessità di tale osservanza.
11 Quindi Affinché l illegalità non si diffonda sono necessarie 2 condizioni: 1) AMBIENTE STERILE l. 190/2012 2) BUONI ANTICORPI controlli interni e esterni
12 Attività a rischio corruzione: criteri di alert Attività ad alta discrezionalità Valore economico Controlli ridotti Potere decisionale in capo a singole persone (ad alto tasso di personalizzazione) Rotazione scarsa o nulla Casistica di precedenti reati commessi Specifiche normative o regolamenti Mancata pubblicità degli atti
13 CORRUZIONE: TERZA FONTE DI DANNO ERARIALE IN ORDINE DI IMPORTANZA (17,7% NEL 2010) SEZIONI DI APPELLO DELLA CORTE DEI CONTI: - 47 sentenze di condanna al pagamento di complessivi euro ,41di cui : ,24 per danni patrimoniali ,17 per danni all'immagine 26 sentenze per reati di CORRUZIONE e CONCUSSIONE 13 sentenze per reati di PECULATO ed APPROPRIAZIONE INDEBITA 1 sentenza per reato di ABUSO DI UFFICIO 7 sentenze per reati di TRUFFA E FALSO. SEZIONI REGIONALI DELLA CORTE DEI CONTI -350 sentenze di condanna al pagamento di complessivi euro ,92 di cui: ,08 danni patrimoniali ,84 per danni all'immagine. 64 sentenze per reati di CORRUZIONE e CONCUSSIONE 66 sentenze per reati di PECULATO ed APPROPRIAZIONE INDEBITA 29 sentenze per reati di ABUSO DI UFFICIO 135 sentenze per reati di TRUFFA e FALSO 56 altri reati
14 Gruppi di lavoro (All. 1 PNA, Del. Asl n. 565/2013) O.I.V. E GLI ALTRI ORGANISMI DI CONTROLLO INTERNO Referenti RPC UFFICIO PROCEDIMENTI DISCIPLINARI (U.P.D.) Direzione Aziendale Responsabile della prevenzione della corruzione TUTTI I DIPENDENTI Dirigenti Supporto amm.vo (Circ. Dip.Funz. Pubb. n. 1 del 25/01/2013, Del. Asl n. 565/2013) I COLLABORATORI A QUALSIASI TITOLO
15 (Art. 1, co. 8, 10 e 14) Propone all'organo di indirizzo politico, entro il 31 gennaio di ogni anno, il PTPC. Definisce, entro il 31 gennaio di ogni anno, procedure appropriate per selezionare e formare i dipendenti destinati ad operare in settori particolarmente esposti alla corruzione e individua il personale da inserire nei programmi di formazione su etica e legalità. Provvede alla verifica dell'efficace attuazione del piano e della sua idoneità, propone le modifiche quando sono accertate significative violazioni delle prescrizioni o quando intervengono mutamenti nell'organizzazione e nell'attività dell'amministrazione. Verifica, d'intesa con il Dirigente competente, l'effettiva rotazione degli incarichi negli uffici preposti allo svolgimento delle attività ad elevato rischio di reati di corruzione. Provvede, entro il 15 dicembre di ogni anno, alla pubblicazione sul sito web dell'amministrazione di una relazione recante i risultati dell'attività svolta e la trasmette alla Direzione Aziendale. Propone la nomina dei referenti dipartimentali e territoriali; propone la nomina di gruppi di lavoro.
16 (Art. 1, co. 8, 12, 13 e 14) Mancata predisposizione del PTPC, delle procedure per la selezione e la formazione dei dipendenti dei settori particolarmente esposti alla corruzione, ripetute violazioni delle misure di prevenzione previste dal PTPC per omesso controllo Accertamento definitivo (sentenza passata in giudicato) di un reato di corruzione in assenza di determinate circostanze (art. 1, co. 12, lett. a) e b) Responsabilità dirigenziale (dlgs. 165/2001 e s.m.i.) Responsabilità dirigenziale, disciplinare, per danno erariale e all'immagine della P.A.
17 Svolgono attività informativa nei confronti del RPC, dei referenti e dell'autorità giudiziaria; partecipano al processo di gestione del rischio; propongono misure di prevenzione; assicurano l'osservanza del codice di comportamento e verificano le ipotesi di violazione; adottano le misure gestionali, quali l'avvio di procedimenti disciplinari, la sospensione e la rotazione del personale; L'Art. 1, co. 33 stabilisce che la mancata o incompleta pubblicazione delle informazioni di cui al comma 31 costituisce: - violazione degli standard qualitativi ed economici ai sensi dell'art. 1, comma 1, del Dlgs. n. 198/2009; - va valutata come responsabilità dirigenziale ai sensi dell'art. 21 del Dlgs n. 165/2001; - eventuali ritardi nell'aggiornamento dei contenuti sugli strumenti informatici sono sanzionati a carico dei responsabili del servizio.
18 O.I.V. e gli altri organismi di controllo interno Svolgono attività informativa nei confronti del RPC; partecipano al processo di gestione del rischio; verifica della coerenza degli obiettivi fissati nel programma triennale per la trasparenza e integrità e quelli indicati nel piano delle performance Ufficio Procedimenti Disciplinari Svolge attività informativa nei confronti del RPC; svolge i procedimenti disciplinari nell'ambito della propria competenza; provvede alle comunicazioni obbligatorie nei confronti dell'autorità giudiziaria; propone l'aggiornamento del codice di comportamento. TUTTI I DIPENDENTI Partecipano al processo di gestione del rischio; osservano le misure contenute nel PTPC; segnalano le situazioni di illecito al proprio dirigente o all'upd; segnalano casi di personale conflitto di interessi. I COLLABORATORI A QUALSIASI TITOLO Osservano le misure contenute nel PTPC; segnalano le situazioni di illecito
19 Le misure di prevenzione e contrasto alla corruzione adottate dalle singole amministrazioni e trasfuse nel PTPC devono essere rispettate da tutti i dipendenti e, dunque, sia dal personale del comparto che dalla dirigenza (art. 8 Codice di comportamento); la violazione delle misure di prevenzione previste dal piano costituisce illecito disciplinare (art. 1, co. 14, l. 190/2012)
20 Grazie per l'attenzione
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