Capitolo Primo Gli anni di formazione: conversazioni e libri ( )

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1 Premessa Quel grand omo, quel spirito elevato, quel genio cussì puro, e cussì belo el xe messo, e serrà drento un castelo, né gnessun pol saver più del so stato. G. Baffo Ne dì scorsi è morto in Venezia il signor Angelo Quirini improvvisamente tornando dal teatro. Egli era uomo di molte lettere, celebre per le sue vicende e per la sua bella villa di Altichiero la cui descrizione si ha alle stampe. Era senatore. G. Gennari Il castello-carcere di San Felice, a Verona, e la villa di Altichiero, vicino a Padova, furono gli antitetici teatri d azione ove un unico personaggio recitò successivamente le opposte parti di uno stoico e di un epicureo: nel castello da giovane avogadore, sopportando con dignità e fermezza più di due anni di reclusione per motivi politici, ad Altichiero ormai senatore, trascorrendo dalla maturità alla vecchiaia nel progettare e realizzare, in un arco di trent anni, una sua privata utopia architettonica. Sono anche i due luoghi, egualmente esemplari seppure così diversi, scelti come suggestivo sfondo ai pochi brevi saggi che finora sono stati dedicati ad Angelo Querini. Così, similmente a quanto accade in 7

2 MARCO CATUCCI certi giochi d illusione prospettica, l ingannevole, nitida e vaga apparenza delle scene ha distolto lo sguardo dell osservatore dal vero soggetto del quadro fino a farlo risultare sfocato e indistinto, e Angelo Querini è rimasto uno dei pochi protagonisti della Venezia settecentesca a non essere oggetto di uno studio monografico, un attenzione già da tempo riservata non solo a politici di maggior fortuna, come Andrea Tron, Paolo Renier e Andrea Memmo, ma anche a tanti artisti, letterati e scienziati della vecchia Repubblica o a semplici comprimari e pittoresche comparse, avventurieri libertini o dame belle e intriganti. I monumenti che avrebbero potuto tramandarne la memoria sono scomparsi distrutti il giardino e la villa di Altichiero, disperse la biblioteca e le collezioni di statue, di epigrafi e di incisioni, perduta la maggioranza delle sue carte, di lui rimangono solo relazioni amministrative e pareri redatti nelle vesti di Provveditore, tarde opere a stampa sulla regolamentazione del Brenta, e lacerti dispersi di un ricco e strano epistolario. Ma soprattutto restano le affascinate e affascinanti testimonianze di tanti contemporanei, che costituiscono un ritratto corale, collettivo e parziale, sempre in fieri, ma non per questo meno vero e legittimo, del senatore veneziano. Forse il recupero, l escussione di tali testimonianze e il tentativo di ricollocarle in un disegno coerente costituiscono la miglior giustificazione, e il possibile merito, di queste pagine. 8

3 Capitolo Primo Gli anni di formazione: conversazioni e libri ( ) 1. Nascita ed educazione 2. L edizione del Bonifacio 3. Le Prose e poesie dell abate Conti 4. Accademie e amori, conversazioni e politica Dalle ricerche d archivio di Bruno Brunelli, condotte principalmente, per gli anni intorno al 1750, sulle non sempre equanimi riferte agli Inquisitori, si poteva desumere il ritratto assai parziale di un personaggio dal carattere inquieto, non alieno da bravate giovanili, come nel suo presunto intromettersi tra equivoci retroscena di rivalità teatrali 1. Ma integrando le vecchie indagini brunelliane con la lettura della corrispondenza tra il giovane patrizio e il conte Carlo Silvestri, con le notizie sparse negli epistolari e nei libri di amici comuni, insieme con quel che rimane del carteggio per l edizione delle opere dell abate Antonio Conti, è ora possibile una nuova ricognizione sull ampiezza delle sue conoscenze, relazioni e attività che molto spazio sottrae a impresari e ballerine. 9

4 MARCO CATUCCI 1. Nascita ed educazione Angelo Querini, del ramo detto di San Severo, dal nome del palazzo di famiglia presso le fondamenta omonime 2, nasce il 31 luglio del 1721, da Lauro, figlio di Vincenzo Querini, e da Camilla, figlia del segretario Bernardo Nicolosi. Pur appartenendo a una delle ventiquattro famiglie tribunizie, le più antiche dopo le dodici dette apostoliche, non può vantare, come i componenti di un altro ramo dei Querini, gli Stampalia, una ricchezza adeguata alla sua nascita. Tuttavia, per volontà del padre, che porta il nome del celebre antenato, umanista nello Studio di Padova del Quattrocento, il giovane Angelo ha una formazione ben più accurata rispetto alla maggior parte dei patrizi appartenenti alla quarta classe. Dapprima ha per maestro il padre Ferdinando Porretti, teologo e latinista di fama, che gli dedica nel 1729 la sua grammatica latina 3, poi, ancora adolescente, entra a far parte di quel gruppo di patrizi che frequentano casa Giustinian dove, tra gli anni Trenta e Quaranta del secolo, si riunisce una assemblea d uomini eruditi fra i quali primeggiano l abate Conti e il padre Carlo Lodoli, ma che è frequentata anche da altri illustri rappresentanti della cultura veneta quanto mai diversi tra loro, come Francesco Algarotti o Giorgio Baffo. Ricordando le conversazioni lodoliane e i suoi frequentatori, il procuratore Andrea Memmo menziona due generazioni del patriziato veneziano più 10

5 IL GIARDINO DELLA RAGIONE colto e impegnato. Più folta è la prima, precedente quella dello stesso Memmo e del Querini: Oltre i rispettabilissimi dogi Ruzzini, Pisani e Grimani ch erano tutti e tre riformatori dello studio di Padova, vi furono i soprannominati procuratori Soranzo, i pure procuratori Lorenzo Tiepolo, Girolamo e Zaccaria Canal, Giovanni Emo, Barbon Vincenzo Morosini, Angelo Contarini e varii savj del Consiglio, come il Caval. Gianfrancesco Morosini del Giardino, Giampietro Pasqualigo e Girolamo Grimani fu del signor Pietro da S. Luca. In oltre fra i detti savj del collegio vi furono il cav. Andrea Memmo, Marc Antonio Grimani, il cav. Sebastiano Foscarini [...] Giulio Contarini, Francesco Foscari. Fra i Dieci, Domenico Ruzzini, Federico Tiepolo, Giovanni Soranzo, Girolamo Gradenigo del fu procurator Pietro, Andrea Quirini fu del signor Giovanni procuratore, ed Angelo Pisani di Benedetto grande amatore di tutti gli uomini di talento, per i quali eran sempre aperte la di lui casa e tavola. Altri senatori poi reputatissimi egualmente [...] come il cav. Nicolò Tron, i due Jacopo ed Antonio da Riva, Marc Antonio cavalier Grimani fratello del doge e Francesco figlio di questo, Giovanni Magno, Pietro Gradenigo fu del signor Girolamo, Francesco Maria Celsi e Domenico Michiel fu del cav. Antonio[...] l abate Conti e il conte Giovanni Vezzi patrizj, il senator Bernardo Memmo il vecchio, Bernardino Zendrini matematico della Repubblica, il padre Crivelli C.R.S., il medico Michielotti 4. In minor numero, i giovani aristocratici lodoliani: Tali sono gli allor giovani patrizj, che fatti poi adulti occuparono i principali impieghi della patria, cioè il caval. Girolamo Ascanio Giustiniani, il senatore Angelo Quirini, il cav. Andrea Gradenigo, il senatore Federico Foscari, il cav. Girolamo Zuliani, il senatore Bernardo Memmo il giovane, ed Andrea cav. e procurator figlio di Pietro 5. 11