Introduzione al C. Unità 2 - Variabili

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1 Corso di Fondamenti di Informatica Ingegneria delle Comunicazioni BCOR Ingegneria Elettronica BELR Introduzione al C - Variabili D. Bloisi, S. Peluso, A. Pennisi, S. Salza

2 Sommario Variabili e identificatori di variabile Inizializzazione di variabili Assegnazione e letture Tipi di dato scalari: interi,reali e caratteri Intervalli e precisione nelle rappresentazioni Conversioni di tipo, implicite ed esplicite Variabili Pagina 2

3 Variabili In C una variabile rappresenta una locazione di memoria usata per la memorizzazione di un valore ed è caratterizzata da: NOME Sequenza di caratteri che permette di identificare la variabile Risponde a regole precise TIPO Specifica il tipo di dato che la variabile può immagazzinare Es: intero, reale, carattere,.. INDIRIZZO Locazione di memoria nella quale la variabile è memorizzata La dimensione (uno o più byte) dipende dal tipo VALORE Valore immagazzinato nella variabile ad un certo istante Pagina 3

4 Identificatori di variabili Sequenza di caratteri composta da lettere, cifre e da _ Inizia per lettera o per _ Lunghezza qualsiasi (31 caratteri nello standard ANSI) Lettere maiuscole e minuscole sono considerate caratteri diversi: il C è case sensitive Alcuni identificatori sono riservati perché considerati parole chiave del linguaggio, es.: include, return, main, function ESEMPIO: identificatori validi Pippo, a117, _418, sono_una_variabile ESEMPIO: identificatori non validi 3d7, un cane, return Pagina 4

5 Analogia con le scatole di scarpe Si può comprendere intuitivamente il significato di una variabile attraverso l analogia con una scatola di scarpe etichettata in uno scaffale NOME Etichetta della scatola: la identifica univocamente TIPO Forma e dimensioni della scatola Dipendono dal tipo di scarpe che ci devono stare INDIRIZZO Posizione nello scaffale: dove andarla a cercare VALORE Il paio di scarpe che, ad un certo istante è contenuto nella scatola Pagina 5

6 Rappresentazione grafica di variabili Una variabile è un riferimento ad una locazione di memoria in cui è memorizzato un valore. Per rappresentare le variabili e i loro valori usiamo la seguente notazione grafica tipo indirizzo int var2 487 var2 487 valore nome NOTAZIONE SEMPLIFICATA Pagina 6

7 Dichiarazione di variabili Il C prevede che le variabili, per poter essere usate, siano sempre esplicitamente dichiarate SINTASSI tipo identificatore1,., identificatoren tipo: è il tipo della variabile (predefinito o definito nel programma) identificatorek: i nomi con cui le variabili saranno identificate SEMANTICA La dichiarazione riserva spazio in memoria per la variabile Rende la variabile disponibile nella parte del programma (blocco) dove appare la dichiarazione. N.B. è possibile dichiarare più variabili dello stesso tipo in un unica dichiarazione Pagina 7

8 Esempi di dichiarazione int x; int y; int z; float alfa, beta, gamma; char iniziale, finale; Tutte queste variabili appartengono a tipi predefiniti Fra i più comuni tipi elementari in C int : valori interi float: valori reali in singola precisione double: valori reali in doppia precisione char: carattere Pagina 8

9 Assegnazione L istruzione di assegnazione serve per memorizzare un valore in una variabile SINTASSI nome variabile = espressione nome variabile: è il nome di una variabile espressione: è un espressione che, una volta valutata, deve restituire un valore dello stesso tipo della variabile SEMANTICA Alla variabile viene assegnato il valore dell espressione che si trova a destra del simbolo = Il valore dell espressione deve essere compatibile con il tipo della variabile Dopo l assegnazione il valore rimane immutato fino all assegnazione successiva Pagina 9

10 Esempi di assegnazione x = 5; r = ; m = 7 * 8; x e m sono variabili intere, cioè dichiarate di tipo int r è una variabile reale, cioè dichiarata di tipo float Le prime due espressioni sono costanti dello stesso tipo delle variabili che compaiono a primo membro La terza espressione è un espressione aritmetica a valore intero Dopo l esecuzione dell assegnazione, la variabile m vale 56 Pagina 10

11 Inizializzazione di una variabile Inizializzare una variabile significa specificare un valore che viene assegnato ad essa prima di qualsiasi suo utilizzo Una variabile non inizializzata ha valore indefinito Se il valore di una variabile non inizializzata viene acceduto prima che essa sia oggetto di una assegnazione, ciò può comportare errori nell esecuzione del programma Questo tipo di errore non è segnalato dal compilatore, si tratta di un errore semantico, anche piuttosto subdolo Alla variabile viene assegnata una locazione di memoria, come conseguenza della dichiarazione. La locazione contiene comunque un valore (non prevedibile e non significativo). Questo viene usato in caso di mancata inizializzazione Pagina 11

12 Esempio: mancata inizializzazione int main() { int x, y, x2, y2, z; x2 = x*x; y2 = y*y; z = (x2+y2)*(x2-y2); printf("%d\n", z); return 0; } Le variabili x e y vengono accedute senza essere inizializzate x2, y2 e z sono invece oggetto di assegnazione prima di essere accedute Il programma stampa un valore errato (ed imprevedibile): Pagina 12

13 Inizializzazione: sintassi L inizializzazione può essere fatta contestualmente alla dichiarazione, nella forma: tipo nomevariabile = espressione; Il che è del tutto equivalente a: tipo nomevariabile; nomevariabile = espressione; ESEMPIO int x = 5; è del tutto equivalente a: int x; x = 5 Pagina 13

14 Lettura di una variabile Il valore di una variabile può anche essere acquisito o modificato tramite lettura, cioè acquisendone il valore un dispositivo di input (nel nostro caso la tastiera) Tramite l operazione di lettura il valore acquisito sostituisce il valore precedente della variabile, se ne aveva uno La lettura si effettua tramite la funzione scanf scanf è parte della libreria stdio del C La struttura di scanf è del tutto analoga a quella di printf Pagina 14

15 La funzione scanf Legge da input il valore di una sequenza di variabili Fa parte della libreria stdio.h e ha la forma: scanf (stringa di controllo del formato, altri argomenti ) La stringa di controllo del formato descrive il formato dell input Gli altri argomenti specificano le variabili che si intende leggere Restituisce come valore il numero di variabili lette con successo La stringa di controllo del formato è composta da una serie di specifiche di conversione che indicano: Il tipo del dato che si vuole leggere Il formato nel quale andrà letto Il numero di caratteri da leggere Pagina 15

16 Specifiche di conversione Alcune specifiche di conversione di uso frequente sono: %c singolo carattere %d intero in rappresentazione decimale con o senza segno %o intero in rappresentazione ottale %x intero in rappresentazione esadecimale %u intero in rappresentazione decimale senza segno %f reale in singola precisione (virgola fissa o mobile) %lf reale in dopia precisione %s stringa di caratteri %e reali in notazione virgola mobile Pagina 16

17 Esempio scanf #include <stdio.h> main() { int x; printf("inserisci un intero: "); scanf("%d", &x); printf("ho letto %d", x); return 0; } ATTENZIONE Nella scanf le variabili da leggere devono essere indicate non con il nome ma con l indirizzo: &x è l indirizzo di x Pagina 17

18 Esempio scanf (esecuzione) Pagina 18

19 Nome e indirizzo di una variabile Nella scanf le variabili da leggere devono essere indicate non con il nome ma con l indirizzo Per conoscere l indirizzo si usa l operatore di indirizzo &, il quale, applicato ad una variabile, restituisce l indirizzo della locazione in cui è contenuta la variabile Nell esempio precedente &x è l indirizzo di x Se invece di scrivere &x avessi scritto x avrei avuto il seguente effetto: Dato che x è una variabile intera, viene preso il valore di x in quell istante come indirizzo della variabile da leggere Nella fattispecie, non essendo x inizializzata, il risultato oltre che sbagliato è imprevedibile Pagina 19

20 Esecuzione con x invece di &x Pagina 20

21 Errori di input Ho dato da input qualcosa che non è un numerale corretto La funzione non ha effettuato la lettura con successo Modifichiamo il programma per vedere quale valore viene restituito dalla funzione Pagina 21

22 Esempio: stampa del valore di ritorno #include <stdio.h> main() { int x, code; printf("inserisci un intero: "); code = scanf("%d", &x); printf("codice di ritorno della scanf: %d \n", code); printf("ho letto %d", x); return 0; } N.B. Il valore di ritorno di scanf è il numero di variabili lette correttamente. In questo caso, se c è un errore varrà 0 Pagina 22

23 Esempio: esecuzione Pagina 23

24 Esercizio Esercizio 2.1 Si scriva una funzione in linguaggio C che sia in grado di calcolare il quadrato di un intero. Scrivere inoltre una funzione main che legge un intero e ne stampa il quadrato. Pagina 24

25 La funzione square tipo della funzione nome della funzione int square ( int num ) { int prodotto; prodotto = num * num; return prodotto; } parametri (tipo e nome) assegna il valore di ritorno Ha la stessa struttura della funzione main, con la differenza che sono specificati gli argomenti La funzione restituisce il valore che deve calcolare, cioè il quadrato di quello che è stato passato come parametro Pagina 25

26 La funzione square tipo della funzione nome della funzione int square ( int num ) { int prodotto; prodotto = num * num; return prodotto; } parametri assegna il valore di ritorno Ha la stessa struttura della funzione main, con la differenza che sono specificati gli argomenti La funzione restituisce il valore che deve calcolare, cioè il quadrato di quello che è stato passato come parametro Pagina 26

27 Il programma completo #include <stdio.h> Prototipo della funzione square int square(int); Attenzione al & int main() { int x, quadrato; printf("scrivi un numero intero "); scanf ("%d", &x); printf("quadrato di %d = ", x); quadrato = square(x); printf("%d\n", quadrato); return 0; } Definizione della funzione main (programma principale) int square ( int num ) { int prodotto; prodotto = num * num; return prodotto; } Definizione della funzione square Pagina 27

28 Esercizi Esercizio 2.2 Si scriva una funzione in linguaggio C che sia in grado di calcolare il cubo di un intero. Scrivere inoltre una funzione main in grado di utilizzare la funzione realizzata. Esercizio 2.3 Si scriva una funzione in linguaggio C che sia in grado di calcolare il numero dei giorni corrispondenti all età di una persona (espressa in anni) Scrivere una funzione main che chiede l età di una persona e stampa il numero di giorni corrispondente Esercizio 2.4 Si scriva una funzione in linguaggio C che richieda all utente due interi e li stampi in ordine inverso rispetto all inserimento Pagina 28

29 Tipi di dato Per descrivere efficacemente la natura dei dati rappresentabili in un programma e le operazioni per manipolarli si usa il concetto di tipo di dato, caratterizzato da: DOMINIO Insieme dei possibili valori Es: numeri interi, reali, razionali, ecc. OPERAZIONI Funzioni che operano sugli elementi del dominio Es: per gli interi, somma, moltiplicazione, ecc. LETTERALI Valori costanti appartenenti al dominio Es: 457 è un letterale per il dominio degli interi Pagina 29

30 Tipi scalari e aggregati I domini dei tipi scalari sono insiemi ordinati I tipi aggregati sono costruiti a partire dagli scalari Pagina 30

31 Tipi aritmetici Pagina 31

32 Domini dei tipi scalari numerici N.B. Gli intervalli dipendono dal sistema (piattaforma hw/sw) Pagina 32

33 Tipo intero Il dominio dipende dal sottotipo e dal sistema hw/sw Gli operatori sono: + somma - sottrazione * prodotto / divisione % divisione modulo (resto della divisione intera) Valgono le consuete precedenze tra operatori dell aritmetica Letterali: sequenze di cifre che denotano costanti intere Valori limite definiti dalle costanti INT_MIN e INT_MAX Pagina 33

34 Tipi short e long Oltre al tipo int il C prevede anche due tipi short int e long int, spesso abbreviati come short e long In genere vengono memorizzati rispettivamente con 2 Byte e 4 Byte (ma è meglio controllare) Tuttavia ciò può variare da implementazione a implementazione Su piattaforme a 64 bit è verosimile che alle variabili long vengano assegnati 8 Byte È possibile scegliere tra questi due tipi in base al range che si prevede per le variabili intere Occorre però prestare la massima attenzione, perché il pericolo di overflow è sempre in agguato Pagina 34

35 Valori massimi e minimi Sono costanti la cui definizione è contenuta in limits.h Il file si trova nella directory MinGw\include Verificare i valori con il seguente programma: #include <stdio.h> #include <limits.h> int main() { printf("shrt_min=%d\n", SHRT_MIN); printf("shrt_max=%d\n", SHRT_MAX); printf("int_min=%d\n", INT_MIN); printf("int_max=%d\n", INT_MAX); printf("long_min=%d\n", LONG_MIN); printf("long_max=%d\n", LONG_MAX); printf("ushrt_max=%u\n", USHRT_MAX); printf("uint_max=%u\n", UINT_MAX); printf("ulong_max=%u\n", ULONG_MAX); return 0; } Pagina 35

36 Overflow Il problema nasce dalla rappresentazione interna dei numeri, con numero limitato di cifre Si verifica quando il risultato di un calcolo non è rappresentabile nel dominio del tipo dato Tipicamente non è segnalato come errore e produce effetti imprevedibili Il valore massimo per uno short int (rappresentato con 16 bit) è 32767= Il valore massimo per uno long int (rappresentato con 32 bit) è 2,147,483,647= Un semplice programma mostra gli effetti dell overflow Pagina 36

37 Esempio: overflow #include <stdio.h> main() { short int si = ; long int li = ; printf("valore di si prima dell'incremento: %d \n", si); printf("valore di li prima dell'incremento: %d \n", li); si = si+1; li = li+1; printf("valore di si dopo l'incremento: %d \n", si); printf("valore di li dopo l'incremento: %d \n", li); return 0; } Pagina 37

38 Esempio: overflow (esecuzione) N.B. Rappresentazione in complemento a 2 di si nel caso short int : ( ) CA2 (+32767) 10 sommando 1 ( ) CA2 ( ) 10 Pagina 38

39 Tipo float Corrisponde al dominio dei numeri reali in semplice precisione, tipicamente a 32 bit (Notazione IEEE 754) Gli operatori sono: + somma - sottrazione * prodotto / divisione Valgono le consuete precedenze tra operatori dell aritmetica Letterali: sequenze di cifre contenenti il punto decimale e che terminano con una f. Es: f Anche letterali in notazione esponenziale. Es: 314E-2f Pagina 39

40 Tipo double Corrisponde al dominio dei numeri reali in doppia precisione, tipicamente a 64 bit (Notazione IEEE 754) Gli operatori sono: + somma - sottrazione * prodotto / divisione Valgono le consuete precedenze tra operatori dell aritmetica Letterali: sequenze di cifre contenenti il punto decimale e che opzionalmente terminano con una d. Es: ,3.1415d Anche letterali in notazione esponenziale. Es: 314E-2 Pagina 40

41 Operatori assegnazione composta In C è possibile usare delle notazioni composte in quelle assegnazioni in cui la variabile a primo membro compare anche a secondo somma = somma + addendo; salario = salario * aumento; si può abbreviare in: somma += addendo; salario *= aumento; Per ogni operatore esiste il corrispondente: + - * / % += -= *= /= %= Pagina 41

42 Operatori di incremento e decremento Accade molto spesso di dover incrementare o decrementare una variabile di una unità Oltre agli operatori di assegnazione composta, il C prevede un ulteriore notazione semplificata Forme equivalenti: x = x + 1; x += 1; x++; x = x - 1; x -= 1; x--; Pagina 42

43 Side-effect Il C estende il significato del termine espressione: A. Espressioni che hanno come effetto solamente il calcolo di un valore, che si possono comporre secondo le regole delle espressioni matematiche. B. Espressioni che, oltre a calcolare un valore, modificano lo stato della memoria, come ad esempio un'assegnazione (semplice o composta) oppure un post-incremento. Per il secondo tipo di espressioni si usa il termine di espressioni-con-side-effect Il termine side-effect indica che il calcolo dell espressione ha degli effetti collaterali, che sono appunto le variazioni indotte nello stato della memoria, le quali permangono anche dopo che il calcolo dell espressione si è concluso Pagina 43

44 Side-effect: esempi 23*x+5 è una espressione senza side-effect x = 7 è una espressione con side-effect: la sua valutazione provoca il cambiamento del valore di x Essendo un espressione valida x = 7 può comparire a secondo membro di una assegnazione: y = x = 7; Come risultato dell assegnazione, ad y viene assegnato il valore dell espressione x = 7 (cioè 7), il side-effect è costituito dal fatto che da quel momento x vale 7 Tutta questa ricchezza espressiva deve essere usata con molta cautela, evitando acrobazie e virtuosismi: l obiettivo primario è garantire la leggibilità del programma Pagina 44

45 Stile sobrio con le espressioni Sebbene il linguaggio C consenta un uso indifferenziato dei due tipi di espressioni, è preferibile usare le espressioni semplici con side-effect per formare delle istruzioni, evitando sempre l uso di espressioni con side-effect all interno di espressioni matematiche più complesse. Ad esempio x = 7 è una espressione con side-effect, e la uso per formare l istruzione di assegnazione x = 7; Ma l istruzione: x = 5 * (y = 7); è meglio riscriverla come: (y = 7); x = 5 * y ; per meglio evidenziare l effetto sul valore di y. Pagina 45

46 Costanti La maniera più semplice di utilizzare un valore costante in un programma e di usare un letterale, per un numero un numerale Es: int compenso = * orelavoro; Questo pone due problemi: A. A chi legge il programma non è immediatamente chiaro cosa rappresenta il numero B. Se questo numero compare in molte parti del programma e dovesse cambiare, dovrei modificarlo dappertutto Il C consente di associare a quel numero un nome, e poi utilizzare questo nome invece del letterale: const int COMPENSO_ORARIO = 20000;... int compenso = COMPENSO_ORARIO * orelavoro; Pagina 46

47 Definizione di costanti tramite #define In realtà const è un modificatore di una definizione di variabile con inizializzazione Il suo effetto è che il valore della variabile, non può più essere modificato dopo l inizializzazione: resta quindi costante Oltre alla definizione di costanti tramite il modificatore const, è possibile definire costanti tramite la direttiva #define ESEMPIO #define COMPENSO_ORARIO Si tratta di una direttiva che deve essere messa nella intestazione del programma La direttiva è recepita dal compilatore che da allora in poi rimpiazza la stringa COMPENSO_ORARIO con Pagina 47

48 Esercizio: teorema di Pitagora Esercizio 2.5 Scrivere un programma che riceva in input da tastiera il valore di due cateti di un triangolo rettangolo e restituisca il valore dell ipotenusa. Esempio d uso Inserisci il primo cateto: 3 Inserisci il secondo cateto: 4 Valore ipotenusa: 5 Pagina 48

49 Soluzione: teorema di Pitagora #include <stdio.h> #include <math.h> int main () { double a, b, c; printf( Inserisci il primo cateto:\n"); scanf("%lf", &a); printf( Inserisci il secondo cateto:\n"); scanf("%lf", &b); c = sqrt(a*a + b*b); printf("valore ipotenusa: %f\n", c); return 0; } Pagina 49

50 Conversione di tipi Le conversioni di tipo si rendono necessarie in vari casi: Assegnazioni tra due variabili di tipo diverso (ma compatibile ). Es: x = y;, con x di tipo float e y di tipo int Operazioni tra variabili di tipo diverso nella stessa espressione. Es: x = y * z; (x e y tipo float e z tipo long) Il C prevede due tipi di conversione A. IMPLICITA (PROMOZIONE) Il compilatore ne rileva la necessità e provvede d ufficio a promuovere la variabile al tipo superiore Nel primo esempio y è promossa da int a float B. ESPLICITA Viene effettuata direttamente dal programmatore Pagina 50

51 Gerarchia di promozione TIPO SUPERIORE PROMOZIONE TIPO INFERIORE long double double float unsigned long long unsigned int int short char TIPO SUPERIORE PERDITA DI PRECISIONE TIPO INFERIORE Pagina 51

52 Conversione implicita - operatori binari Nel caso di operatori binari con operandi di tipo diverso: il tipo inferiore viene promosso al superiore ed il risultato è del tipo superiore Nel caso di assegnazione è il tipo della variabile assegnata che comanda: l espressione viene convertita a tale tipo ESEMPIO a = c + b; ( c di tipo float e b di tipo double) c è promosso a double e l espressione è di tipo double Ma se a è float allora il valore dell espressione verrà poi riconvertito a float (con perdita di informazione) Pagina 52

53 Conversione implicita funzioni Gli argomenti passati ad una funzione vengono convertiti secondo quanto specificato nel prototipo con potenziale perdita di informazione All atto del return, il valore dell espressione assegnata a return viene convertito a quello della funzione (potenziale perdita di informazione) ESEMPIO int f(float,int); Chiamata f(a,b) con a di tipo int e b di tipo float a è convertito a float e b a int Nella funzione, l esecuzione di return a * b converte il risultato float di a * b in int Pagina 53

54 Conversione esplicita (cast) Per convertire esplicitamente dati da un tipo ad un altro si deve effettuare un operazione di cast SINTASSI (tipo) espressione tipo: è un nome di tipo espressione: è l espressione della quale si desidera convertire il tipo SEMANTICA Converte il tipo di una espressione ad un altro tipo Ciò rende possibili operazioni che coinvolgono tipi altrimenti incompatibili Valutare sempre con cura l effetto delle conversioni di tipo. Il compilatore non segnala, eventuali situazioni rischiose Pagina 54

55 Esempio: cast #include <stdio.h> int main () { long b = 90000L; short a = (short) 3.75; // cast a short // dell espressione 3.75 // (di tipo double) printf("%d\n", a); a = b; //assegno long a short printf("%d\n", a); printf("%d\n", b); return 0; } Pagina 55

56 Esempio: cast (esecuzione) Il valore 3.75 è troncato all intero e viene stampato 3 (casting esplicito) Il valore eccede l intervallo dello short int e quindi il casting implicito produce un effetto devastante Pagina 56

57 Tipo char In C i caratteri fanno parte del tipo intero Sono memorizzati con il valore corrispondente al loro codice: ASCII (American Standard Code for Information Interchange) EBCDIC (usato in casa IBM) Letterali di tipo char sono caratteri tra apici ESEMPI char c; c = 'A'; c vale 65 in entrambi i casi c = 65; (il codice ASCII di A è 65) char a, b; a = 5; a vale 5 a = '5'; a vale 53, il codice ASCII di 5 Pagina 57

58 Codice ASCII È un codice a 8 bit, del quale però il codice base copre solo le prime 128 combinazioni (ASCII standard) 33 di questi 128 caratteri sono non stampabili È tuttora il codice più diffuso È stato pensato per la lingua inglese Non copre caratteri accentati, segni dicroici, ecc. Le estensioni a 256 bit non sono univoche Essendo un codice ad 8 bit a ciascun carattere è associato un numerale esadecimale di due cifre, che rappresentano gli 8 bit ESEMPIO Il codice HEX per il carattere G è 47 Il codice binario per G è Il codice decimale per G è 71 Pagina 58

59 Codice ASCII (Hex 0-1F) Pagina 59

60 Codice ASCII (Hex 20-7F) Pagina 60

61 Conversioni intero - carattere La conversione da char a int corrisponde a calcolare il codice ASCII del carattere La conversione da int a char produce il carattere il cui codice ASCII corrisponde al valore della variabile intera ESEMPI char c; int i; c = 'A'; c contiene il carattere A i = (int)c; i vale 65, il codice ASCII di A c = '5'; c contiene il carattere 5 i = (int)c i vale 53, il codice ASCII di 5 i = (int)c-(int)'0'; i vale 5=53-48 (codice di 0) c = (char)i; c = (codice ASCII = 5) Pagina 61

62 Domande Vero/Falso 1 char c = 48; 2 int i = 2; 3 printf("%c\n", c); 4 printf("%d\n", i); 5 printf("%d\n", c); 6 printf("%c %d\n", c, c + '2'); 7 printf("%d\n", '2' + c); Sapendo che il codice ASCII di 0 è 48 e che il codice ASCII di 2 è 50, rispondere con vero o falso alle seguenti affermazioni 1. La riga 3 stampa 0 2. La riga 4 stampa La riga 5 stampa La riga 6 stampa La riga 7 stampa 2 Pagina 62

63 Esercizio Esercizio 2.6 Si scriva un programma C in grado di visualizzare tutte le codifiche ASCII corrispondenti alle lettere del proprio nome. Pagina 63

64 Soluzione: Erika #include <stdio.h> int { } main() char c = 'E'; printf("%c corrisponde a %d\n", c, c); c = 'r'; printf("%c corrisponde a %d\n", c, c); c = 'i'; printf("%c corrisponde a %d\n", c, c); c = 'k'; printf("%c corrisponde a %d\n", c, c); c = 'a'; printf("%c corrisponde a %d\n", c, c); return 0; Pagina 64

65 Interi senza segno Per tutti i tipi interi, int, short e long è possibile aggiungere la clausola unsigned per indicare che si vogliono rappresentare interi senza segno In questo caso gli interi vengono rappresentati come binari naturali, invece che in complemento a 2 o in eccesso I corrispondenti intervalli di rappresentazione raddoppiano ESEMPI unsigned int i; unsigned short int k; signed long m; La clausola signed e prevista ma non usata essendo il default Pagina 65

66 Esempio: signed/unsigned #include <stdio.h> int main() { int x; unsigned int u; x = ; u = x; printf("%d %u\n", x, u); x = ; u = x; printf("%d %u\n", x, u); return 0; } Valori stampati Pagina 66

67 Esercizi Esercizio 2.7 Scrivere un programma che legga un importo in Euro x e restituisca il corrispondente importo in Dollari. Esercizio 2.8 Scrivere un programma che legga da tastiera due numeri interi e stampi su schermo: la loro media aritmetica (la loro somma divisa per 2) la loro media geometrica (la radice quadrata del loro prodotto) Pagina 67

68 Domande Vero/Falso (soluzione) 1 char c = 48; 2 int i = 2; 3 printf("%c\n", c); 4 printf("%d\n", i); 5 printf("%d\n", c); 6 printf("%c %d\n", c, c + '2'); 7 printf("%d\n", '2' + c); Sapendo che il codice ASCII di 0 è 48 e che il codice ASCII di 2 è 50, rispondere con vero o falso alle seguenti affermazioni 1. La riga 3 stampa 0 VERO 2. La riga 4 stampa 50 FALSO stampa 2 3. La riga 5 stampa 48 VERO 4. La riga 6 stampa FALSO stampa 0 98 (48+50) 5. La riga 7 stampa 2 FALSO stampa 98 (50+48) Pagina 68

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