TEMI E PROBLEMI N.1/2017

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1 TEMI E PROBLEMI N.1/2017 ABruzzESi e salute Il CRESA presenta ABruzzESi, una nuova serie di studi che, prendendo spunto dal progetto nazionale dell Istat BES, vuole indagare su molteplici aspetti della società che ne determinano il grado di benessere e ne influenzano una possibile crescita equa e sostenibile. I 12 ambiti presi in considerazione dall Istat sono: salute, istruzione e formazione, lavoro e conciliazione tempi di vita, benessere economico, relazioni sociali, politica e istituzioni, sicurezza, benessere soggettivo, paesaggio e patrimonio culturale, ambiente, ricerca e innovazione, qualità dei servizi. Con ABruzzESi il CRESA apre, con un linguaggio chiaro e semplice e trattando argomenti di interesse comune oltre che specialistico, la propria attività non più solo o prevalentemente agli esperti e agli addetti ai lavori ma ai cittadini tutti, abruzzesi e non, a tutti coloro che vogliono conoscere la regione. Si inizia dalla salute con un focus su speranza di vita e qualità della sopravvivenza, mortalità per fasce di età, percezione dello stato fisico e psicologico, abitudini e stili di vita. SPERANZA DI VITA E QUALITÀ DELLA SOPRAVVIVENZA Le donne sono in Abruzzo come nel resto del paese più longeve degli uomini. Negli ultimi anni si assiste ad un allungamento della vita e ad una riduzione del divario di genere. Migliora nel complesso, grazie agli enormi progressi della medicina, la qualità della sopravvivenza, ma nella popolazione adulta e anziana, resta lungo il periodo medio di vita con problemi di salute e con limitazioni funzionali nello svolgimento delle normali attività quotidiane. Le donne hanno in Abruzzo come nel resto del paese un aspettativa di vita superiore agli uomini: le bambine nate nel 2015 vivranno mediamente quasi 5 anni, i bambini più di 0; le 65enni hanno davanti a sé di media 22 anni e i 65enni poco meno di 19 anni, valori tutti allineati o lievemente superiori a quelli medi nazionali. In Italia i trentini sono i più longevi (uomini: 1 e più di 19 anni; donne quasi 6 e 23 anni), i campani i meno longevi (uomini: 7 e 1 anni; donne 3 e 21 anni) Nelle graduatorie delle regioni italiane, gli abruzzesi maschi occupano il 9 posto per speranza di vita alla nascita e il l per quella a 65 anni, le donne rispettivamente l 11 e il 12 posto. Fig. 1 SPERANZA DI VITA IN BUONA SALUTE E NON IN BUONA SALUTE ALLA NASCITA. Abruzzo,,, e Italia. Anno 2015 (numero medio di anni; nei rettangoli incidenza % della vita non in buona salute) 5,6 54,9 57,5 57,6 5, 2 % 26 % 20,7 19, 21,3 22,3 20,9 59,5 60,6 59,2 57,1 59,2 26 % 26,3 27,1 26,2 2,9 27,0 32 % 31 % 25 % 6,0 34 % 31 % 26 % 5,0 51,0 34,0 17,0 0,0 Speranza di vita in buona salute alla nascita Speranza di vita non in buona salute alla nascita Fonte: elaborazioni CRESA su dati Istat, Tavole di mortalità della popolazione italiana e Indagine Aspetti della vita quotidiana Negli ultimi anni si assiste ad una riduzione del divario di genere dovuto ad con un allungamento della vita Pag. 1

2 alla nascita degli uomini più consistente di quello delle donne:dal 2007 al 2015 la componente maschile guadagna 1,6 anni (Italia: +1,2), la femminile 0,9 anni (Italia: +0,6). Migliora nel complesso, grazie agli enormi progressi della medicina, la qualità della sopravvivenza, ma nella popolazione adulta e anziana, soprattutto nella componente femminile, resta lungo il periodo medio di vita affetta da problemi di salute e da limitazioni funzionali nelle attività quotidiane. Per i nati nel 2015 si prevede un periodo non in buona salute che equivale a più di un quarto (uomini) e a circa un terzo (donne) della vita. Per i 65enni, maschi e femmine, l aspettativa di vita con limitazioni funzionali è pari a più della metà degli anni che restano loro da vivere. I trentini godono della più contenuta aspettativa di vita non in buona salute alla nascita (uomini: 17%; donne: 21%), i lombardi di quella con limitazioni funzionali (uomini: 42%; donne: 49% della speranza di vita a 65 anni). A star peggio sono i campani, per i quali l incidenza sulla vita complessiva degli anni non in buona salute è del 27% (uomini) e del 34% (donne) e di quelli con limitazioni funzionali del 59% (uomini) e del 63%(donne). Nel mezzo gli abruzzesi che si classificano al 9 e al 12 posto per speranza di vita non in buona salute e al 16 e al 12 posto per speranza di vita senza limitazioni funzionali nelle attività quotidiane. Fig. 2 SPERANZA DI VITA A 65 ANNI SENZA E CON LIMITAZIONI FUNZIONALI NELLE ATTIVITÀ. Abruzzo,,, e Italia. Anno 2015 (numero medio di anni; nei rettangoli incidenza % della vita con limitazioni funzionali) 24,0 53% 44% 45% 53% 47% 55% 51% 55% 65% 56% 1,0 12,0 10,1,3,5 9,, 12,2 11,3 12,2 13, 12,3 6,0 0,0, 10,6 10,4,5 9,9 9, 10,9 10,0 7,5 9,6 Speranza di vita in buona salute alla nascita Speranza di vita non in buona salute alla nascita Fonte: elaborazioni CRESA su dati Istat, Tavole di mortalità della popolazione italiana e Indagine Aspetti della vita quotidiana I valori abruzzesi relativi alla speranza di vita e alla qualità della sopravvivenza sono nel complesso migliori di quelli del e peggiori di quelli del e, per le donne, anche del. MORTALITÀ Gli abruzzesi vivono un rapido peggioramento delle condizioni di salute, con aumenti assai più consistenti della maggior parte delle altre regioni della mortalità per tumore nella fascia della popolazione femminile adulta e per demenze e malattie del sistema nervoso in quella anziana. Tra il 2006 e il 2013, i tassi di mortalità per tumore, infatti, che a fine periodo sono al di sotto di quelli del, e, assumono per gli uomini un andamento decrescente, sia pur meno intenso che a livello Italia e, in controtendenza con quanto si osserva a livello nazionale, per la componente femminile mostrano un incremento significativo. La mortalità degli anziani per demenze e malattie del sistema nervoso, strettamente connessa con l invecchiamento della popolazione, soprattutto per le donne, è particolarmente elevata: per gli abruzzesi è superiore al e per le loro corregionali ai valori di tutte le ripartizioni territoriali. Per le donne, inoltre, il tasso di mortalità Pag. 2

3 per tale causa aumenta ad un ritmo più sostenuto di quello n azionale. Unica nota positiva è la virtuosità in tema di mortalità giovanile per accidenti di trasporto, il cui tasso, già sensibilmente più basso della media nazionale, tende a ridursi progressivamente. Gli incidenti stradali restano tuttavia la principale causa di morte tra i ragazzi e la seconda, dopo i tumori, tra le ragazze. Tra il 2004 e il 2014 le nuove diagnosi di tumore medie annue in Abruzzo sono state 52,6 per 10 mila residenti maschi e 44,3 per 10 mila residenti femmine; i tumori più frequentemente riscontrati sono, in regione come nella restante parte del paese, per gli uomini, quelli della prostata (11,5 nuovi casi su residenti), del colon-retto (10,1), del polmone (9,5), della vescica (7,) e dello stomaco (3,6), per le donne, della mammella (14,9), del colon-retto (7,4), dell utero (2,7) del polmone (2,6) e della tiroide (2,5); sono in forte diminuzione i tumori della prostata e della vescica e in deciso aumento quelli a carico del pancreas; gli altri si mostrano stabili o in lieve diminuzione. I valori regionali relativi al 2013 della mortalità per tumore letti di per sé non sono allarmanti: sono morti per tale causa,6 maschi e 6,9 femmine ogni residenti di pari età e genere, valori assai inferiori alla media nazionale e a tutte le ripartizioni italiane. Sono il Trentino (uomini) e la Calabria (donne) a registrare i più bassi tassi (rispettivamente,5 e 6,3 per diecimila), la Sardegna per i maschi (12 per diecimila) e la Campania per le femmine (,5 per diecimila) quelli più elevati. Ad essere fortemente allarmante è in Abruzzo l andamento nel medio periodo: dal 2006 il tasso maschile perde 1,9 punti per diecimila, inferiore ai -2,1 nazionali, quello femminile aumenta del 0,9 contro una contrazione media italiana del 0,6. L Abruzzo fa registrare la più bassa contrazione della mortalità maschile per tumore dopo le regioni del e del, Toscana e Sardegna escluse; per quanto riguarda quella femminile, mostra, insieme alle Marche, l andamento peggiore. Fig. 3 TASSI STANDARDIZZATI DI MORTALITÀ PER TUMORE DI PERSONE TRA I 20 E I 64 ANNI. Abruzzo,,, e Italia. Anni 2006 e 2013 (val. per residenti) 15, , , , Fonte: elaborazioni CRESA su dati Istat, per i decessi, Indagine sui decessi e sulle cause di morte, per la popolazione, Rilevazione sulla popolazione residente per comune Le demenze e malattie del sistema nervoso hanno mietuto nel ,5 vittime tra gli anziani 27,5 tra le anziane ogni residenti stessa età e stesso sesso, valori assai elevati, più delle ripartizioni centro-meridionale e insulare e, per le donne, anche settentrionale. Nell ambito della classifica delle regioni italiane ordinata per mortalità crescente, l Abruzzo occupa per entrambi i sessi il 15 posto (1 posto: Calabria con 19,1 per diecimila per gli uomini e Basilicata con 17,1 per diecimila per le donne; ultimo posto Valle d Aosta con rispettivamente con 35,2 e 40,7 per diecimila). Pag. 3

4 Il fenomeno è più accentuato nelle regioni in cui si assiste ad un invecchiamento rapido della popolazione e la prospettiva a medio termine ( ) in Abruzzo è assai preoccupante, più per le donne (+5,2 per diecimila contro il +4,6 medio nazionale) che per gli uomini (+2,3 contro +4,5). Fig. 4 TASSI STANDARDIZZATI DI MORTALITÀ PER DEMENZE E MALATTIE DEL SISTEMA NERVOSO DI PERSONE DI 64 ANNI E PIÙ. Abruzzo,,, e Italia. Anni 2006 e 2013 (val. per residenti) 31,0 27, ,0 20, , Fonte: elaborazioni CRESA su dati Istat, per i decessi, Indagine sui decessi e sulle cause di morte, per la popolazione, Rilevazione sulla popolazione residente per comune L Abruzzo si conferma virtuoso (2 posto dopo Campania per i maschi e Valle d Aosta per le femmine) per la mortalità giovanile (15-34 anni) per accidenti di trasporto (0,7 per diecimila tra i ragazzi e 1 per diecimila tra le ragazze). Ha inoltre mostrato il miglior avvicinamento agli obiettivi del Piano di Sicurezza Stradale Orizzonte 2020, con un calo dal 2006 consistente, superiore nel complesso a tutte le altre regioni (uomini:-2,5 per diecimila; donne: -1,0 per diecimila). Gli accidenti di trasporto restano, tuttavia, la principale causa di morte per i ragazzi e la seconda, dopo i tumori, per le ragazze. Fig. 5 TASSI STANDARDIZZATI DI MORTALITÀ PER ACCIDENTI DI TRASPORTO DI PERSONE DAI 20 AI 35 ANNI. Abruzzo,,, e Italia. Anno 2015 (val. per residenti) 3,5 3,0 2,5 3,1 2,5 2,7 2,5 2,5 2,0 1,5 1,0 0,5 0,0 0,7 1,2 1,1 1,1 1,1 1,1 0,1 0,7 0,3 0,5 0,4 0,3 0,2 0,3 0, Fonte: elaborazioni CRESA su dati Istat, per i decessi, Indagine sui decessi e sulle cause di morte, per la popolazione, Rilevazione sulla popolazione residente per comune Per chiudere il cerchio dei tassi di mortalità per fascia di età della popolazione residente, si accenna alla mortalità infantile (nel primo anno di vita), i cui valori in termini assoluti sono tuttavia così esigui (31 morti nel 2013) da conferire al tasso oscillazioni annue anche ampie ma di natura casuale e, Pag. 4

5 quindi, poco significative che non si osservano se si considerano territori più estesi con popolazioni più numerose. Il tasso nel 2013 è del 2,7 per nati vivi (11 posto graduatoria nazionale) valore leggermente inferiore alla media nazionale (29,6 per ), in calo rispetto al 2006 del 10,1 per (Italia: -4,5 per ). Fig. 6 TASSI DI MORTALITÀ INFANTILE. Abruzzo,,, e Italia. Anni (val. per nati vivi) 55,0 50,0 45,0 40,0 3 35, , , Fonte: elaborazioni CRESA su dati Istat, Indagine sui decessi e sulle cause di morte PERCEZIONE DELLA SALUTE La percezione della salute fisica, in Abruzzo come nel resto del Paese, è migliorata; al contrario, è peggiorata assai più che nella media nazionale, quella della salute psicologica. Le donne hanno in tutto il paese una migliore idea della propria salute fisica, gli uomini di quella psicologica. Fermo restando ciò, i valori degli abruzzesi maschi, inferiori a quelli della maggior parte delle regioni del -, sono più elevati di quelli delle abruzzesi, i quali, invece, sono allineati a quelli del. Anche in questo caso, le differenze di genere tendono ad attenuarsi Per comprendere il grado di il benessere di una società è importante considerare non solo le condizioni di salute oggettive ma anche la percezione che gli individui hanno del proprio stato di salute fisica e psicologica. Tale valutazione è fatta attraverso due indicatori, stato fisico e stato psicologico, che hanno la finalità di misurare la percezione delle condizioni rispettivamente fisica (attività, ruolo, e stato di salute, importanza del dolore, ecc) e psicologica (vitalità, attività sociali, ruolo e stato emotivo e di salute mentale, ecc ) degli individui. A valori molto bassi (sotto i 20 punti) corrispondono condizioni di sostanziali limitazioni (stato fisico) e frequente disagio (stato psicologico); in entrambi i casi la salute è giudicata scadente. L indice di stato fisico maschile si attesta nel 2013 in Abruzzo su 51, (13o posto tra le regioni), inferiore alla media nazionale (52), valore intermedio tra il massimo della Lombardia (52,5) e il minimo della Calabria (50,6). Negli ultimi anni presi in esame, la percezione della salute fisica da parte degli uomini migliora assai meno che a livello nazionale (+0,5 contro +0,9%) e, al pari dell Umbria, in misura più consistente solo di Calabria e Valle d Aosta. Migliore la situazione delle donne abruzzesi, il cui l indice segna un punteggio medio standardizzato di 50, ( posto), superiore al 50,6 della media Italia, che oscilla tra il 51,6 del Trentino al 49,2 della Calabria. Al contrario di quello che si osserva per i corregionali maschi, tra il 2005 e il 2013 l indice di stato fisico femminile vede un incremento dello 0,9 superiore allo 0, dell Italia, inferiore a quello delle regioni del e del, Molise e Lazio esclusi, del Trentino Alto-Adige, del Veneto e della Toscana. Pag. 5

6 Quanto all indice di stato psicologico nel 2013 la componente maschile della popolazione regionale si posiziona al 15 posto della graduatoria regionale, al di sotto della media nazionale (50,0 contro 50,2); le abruzzesi, invece, con un valore di 4,1 pari a quello italiano si collocano all 11 posto, dopo le regioni del, Piemonte escluso, Umbria, Lazio e Molise. Assai preoccupante è l andamento discendente nel tempo di questo valore: tra il 2005 e il 2013 si osserva un decremento da parte della componente maschile (da 51,7 a 50, con un calo di -1,7) e femminile (da 49,2 a 4,1, pari al -1,1), entrambi pari al doppio di quelli che si osservano nella media nazionale. In particolare, gli uomini riportano il più consistente decremento tra le regioni italiane, le donne una contrazione meno intensa solo di quella fatta registrare da Valle d Aosta, Campania e Basilicata. GRAF. 7 INDICI DI STATO FISICO E PSICOLOGICO RELATIVI ALLE PERSONE DI 14 ANNI E PIÙ. Regioni italiane. Abruzzo,,, e Italia. Anni 200e e 2013 (punteggi medi standardizzati) Fonte: elaborazione CRESA su dati Istat, Indagine Condizioni di salute e ricorso ai servizi sanitari ABITUDINI E STILI DI VITA Fumo, consumo a rischio di alcolici, sovrappeso, mancanza di attività fisica, consumo di adeguate porzioni giornaliere di vegetali: il quadro abruzzese è prevalentemente a tinte fosche, con valori migliori della maggior parte delle altre regioni solo per i comportamenti a rischio nel consumo di alcolici e, nella componente femminile, per la diffusione del fumo. I comportamenti maschili e femminili divergono nel tempo profondamente e fanno emergere un atteggiamento più responsabile da parte delle donne, le cui performance nel controllo del peso, nella rinuncia al fumo, all assunzione a rischio di alcolici e anche nell abitudine alla pratica regolare di attività sportive, pur restando nel complesso meno soddisfacenti della media nazionale, mostrano decisi miglioramenti. Tende a peggiorare vistosamente, soprattutto per gli uomini, l abitudine a non consumare quantità sufficienti di frutta e verdura. I fumatori maschi sono in Abruzzo 29 ogni 100 residenti Essi hanno un incidenza maggiore del complesso delle regioni del, uno dei valori più elevati, che posiziona la regione, insieme a Molise e Campania, fanalino di coda (1 posizione) della classifica delle più virtuose, nell ambito della quale primeggiano, con valori intorno al 20%, Trentino, Veneto e Friuli. A rendere il quadro ancora più scuro è l andamento nel periodo , nel corso del quale, in controtendenza con la contrazione media nazionale (-3%), l Abruzzo vive un incremento di fumatori abituali dell 1,5%, superiore a quello di tutte le altre regioni Molise escluso. Migliore la situazione delle fumatrici, che nel 2015 rappresentano il 15% della popolazione femminile residente di 14 anni e più (7 posto tra le regioni più virtuose), quota inferiore alla media nazionale (16%) anche se superiore alla generalità delle regioni del. Rispetto al 2007 l incidenza delle fumatrici mostra, al pari delle altre regioni, Lazio e Calabria escluse, una contrazione dell 1,2% in Pag. 6

7 linea con quanto si osserva a livello Italia. Anche per quanto riguarda i comportamenti a rischio nell assunzione di alcol, assai più diffusi, come da tradizione, al, la regione riporta nel 2015 per la componente maschile un incidenza superiore a quella nazionale (25% contro 24%, posto tra le regioni più virtuose) e per la componente femminile inferiore rispetto ad essa (% contro 9%, 5 posto tra le regioni). Tra il 2007 e il 2015 rispetto alla media del paese l Abruzzo mette a segno una diminuzione dei comportamenti a rischio nell assunzione di alcolici più robusta per la componente maschile ( -9,4% contro 7,5%), meno consistente per quella femminile (-0,1% contro -3,5%). Graf.. P ROPORZIONE STANDARDIZZATA DI PERSONE DI 14 ANNI O PIÙ CHE DICHIARANO DI FUMARE ATTUALMENTE E CHE PRESENTANO ALMENO UN COMPORTAMENTO A RISCHIO NEL CONSUMO DI ALCOL. Abruzzo, ripartizioni geografiche, Italia. Anni 2007 e 2013 (valori %) Fonte: elaborazioni CRESA su dati Istat, Indagine Aspetti della vita quotidiana Particolarmente critica la situazione del sovrappeso e dell obesità, la cui incidenza in Abruzzo tra la popolazione di 1 anni e più è superiore alla media nazionale e inferiore solo a quella della generalità delle regioni del Sud. Nel 2015, infatti, il 5% dei maschi (Italia: 53%) e il 37% delle femmine (Italia: 34%) è in sovrappeso o obesa. Tali valori collocano l Abruzzo tra le peggiori regioni italiane (17 e 15 posto). Rispetto al 2007 si registra la diminuzione della componente femminile ( -3,0% contro la media Italia del -1,7%) e, in controtendenza con quanto è avvenuto nel resto del paese, l aumento di quella maschile (+0,2% contro -1,0%). Non migliore la situazione regionale sotto il profilo della abitudine regolare alla pratica di attività fisica. Nel 2015 più dei due terzi degli abruzzesi maschi (37%) di 1 anni e più contro quasi la metà delle loro corregionali ( 45%) ha dichiarato di non fare alcuna attività fisica. Anche per questo indicatore la regione si colloca tra le meno virtuose (13 o posto per entrambi i generi), preceduta da quasi tutto il e dal Lazio. In particolare i più attivi sono i Trentini (solo il 14% dei maschi e il 13% delle donne), seguiti a distanza dai valdostani (24 uomini e 23,5 donne), i più sedentari i calabresi, i campani e i siciliani che presentano per gli uomini valori superiori al 50% e per le donne al 60%. Più confortante appare la situazione se si confrontano i dati del 2015 con quelli del 2007: per entrambi i generi si osserva una riduzione della sedentarietà superiore alla media nazionale (maschi:-7,1% contro -0,6%; femmine:-,6% contro -1,2%) e sono ancora una volta le donne a mostrare una più diffusa capacità ad modificare il proprio stile di vita e le proprie abitudini per adottare comportamenti più corretti. Pag. 7

8 Graf. 9 PROPORZIONE STANDARDIZZATA DI PERSONE DI 1 ANNI E PIÙ IN SOVRAPPESO O OBESE E DI PERSONE DAI 14 ANNI E PIÙ CHE NON PRATICANO ALCUNA ATTIVITÀ FISICA. Abruzzo, ripartizioni geografiche, Italia. Anni 2007 e 2013 (valori %) Fonte: elaborazioni CRESA su dati Istat, Indagine Aspetti della vita quotidiana Vera- mente scoraggiante nel 2015 la situazione e l andamento negli ultimi anni delle abitudini alimentari dei nostri corregionali: a partire dai tre anni di età meno del 10% dei maschi abruzzesi (9,2%, 17 posizione) e poco più del 15% delle femmine (15,7%, 14 posizione) assume quantità giornaliere sufficienti di frutta e verdura (4 porzioni). La media nazionale, notevolmente più elevata (maschi: 15,7%; femmine: 21,%), risente positivamente dei valori superiori al 20% (uomini) e al 25% (donne) di Marche, Piemonte ed Emilia-Romagna e, per le donne, anche di Toscana e Lazio e negativamente di quelli del Molise e della Basilicata (intorno al 7% e al 10%) A peggiorare ulteriormente la situazione, come accennato, si registra in Abruzzo, in un panorama generale decrescente che vede aumenti solo nelle regioni del, un calo tra il 2007 e il 2015 più elevato, in particolare per i maschi, delle medie nazionali (uomini: -4,5% contro -1,2%, donne:.-1,4% contro -0,5%). Graf. 10 PROPORZIONE STANDARDIZZATA DI PERSONE DI 3 ANNI E PIÙ CHE CONSUMANO REGOLARMENTE ALMENO 4 PORZIONI DI FRUTTA E/O VERDURA. Regioni italiane. Anni (valori %) 26 2, , , Abruzzo Italia 2015 Italia Abruzzo, , Fonte: elaborazioni CRESA su dati Istat, Indagine Aspetti della vita quotidiana INDICE COMPOSITO Considerando l insieme degli indicatori, dal 2010 al 2015 l Abruzzo, a differenza di altre regioni quali l Umbria, non è stato in grado di innescare un processo di miglioramento che gli consentisse di guadagnare una miglior posizione nella graduatoria nazionale e, con un incremento pari a quello medio italiano, conferma Pag.

9 un mediocre 11o posto. Assumendo come valore di riferimento pari a 100 quello nazionale del 2010, si osserva che l indice composito della salute in Abruzzo è negli ultimi anni progressivamente aumentato ( ), passando da 99,7 a 103,6. La regione tiene il passo con la media nazionale (+3,9 punti percentuali), con un incremento assai inferiore ai 10 punti fatti registrare dall Umbria (+10,5), ai 7 del Molise, Veneto e Lazio, ai 6 della Basilicata, ai 5 della Sardegna e della Toscana e procede ad una velocità solo lievemente inferiore alla Lombardia. Graf. 11 INDICE COMPOSITO SALUTE. Regioni italiane. Anni 2010 e 2015 (Italia 2010=100) 125,0 100,0 75,0 50, Calabria Sicilia Campania Puglia Sardegna Marche Basilicata Molise Valle d'aosta Italia Abruzzo Lazio Piemonte Emilia-Romagna Veneto Umbria Liguria Toscana Friuli-Venezia Giulia Lombardia 0,0 Trentino Alto-Adige 25, Fonte: elaborazione CRESA su dati Istat, Bes 2016 Scendendo ad analizzare il panorama delle regioni italiane, estremamente composito sia per valori annui che per intensità della crescita, l Abruzzo nei due anni in esame occupa l 11 posto, poco al di sotto della media nazionale. Trentino, Lombardia, Toscana, Friuli e Liguria confermano i primi 5 posti, le altre regioni del, Molise escluso (nel 2015 sale dal 14 o al 12o posto), chiudono la graduatoria. Veneto, Umbria e Lazio, guadagnano posizioni Emilia Romagna, Piemonte, Marche e Valle d Aosta che le perdono. SINTESI Le donne sono in Abruzzo come nel resto del paese più longeve degli uomini: le bambine nate nel 2015 hanno un aspettativa di vita di 4,6 anni, i bambini di 0,2 anni; le 65enni di 22 anni e i 65enni di 1,9 anni, valori tutti allineati o lievemente superiori a quelli medi nazionali. Nell ambito delle ripartizioni italiane l Abruzzo si colloca sempre al di sopra del e, nel caso della speranza di vita alla nascita femminile e di quella a 65 maschile anche del. Negli ultimi anni si assiste ad una riduzione del divario di genere dovuto ad con un allungamento della vita alla nascita degli uomini più consistente di quello delle donne (dal 2007 al 2015 alla nascita: +1,6 anni contro +0,9 anni; Italia: +1,2 e +0,6 anni) Migliora nel complesso, grazie agli enormi progressi della medicina, la qualità della sopravvivenza, ma nella popolazione adulta e anziana, soprattutto nella componente femminile, resta lungo il periodo medio di vita affetta da problemi di salute e da limitazioni funzionali nelle attività quotidiane. Per i nati nel 2015 si prevede un periodo non in buona salute che equivale a più di un quarto (uomini) e a circa un terzo (donne) della vita (20,7 e 27 anni contro i 20,9 e 27,1 medi nazionali). Per i 65enni, maschi e femmine l aspettativa di vita con limitazioni funzionali è pari a circa la metà degli anni che restano loro da vivere (, e 9, anni; Italia: 9,9 e 9,6 anni). La qualità della sopravvivenza in Abruzzo mostra tra il 2009 e il 2015 un miglioramento della componente femminile e un aumento del periodo con limitazioni funzionali della componente maschile. I valori, nel complesso, sono migliori del. Pag. 9

10 Si assiste ad un rapido peggioramento nel corso della vita delle condizioni di salute documentato dalla crescita della mortalità per tumore e demenze senili e malattie del sistema nervoso. In particolare, gli aumenti della mortalità femminile per tumore nella popolazione adulta (20-64 anni) e per demenze e malattie del sistema nervoso in quella anziana (over 64), sono assai più consistenti della maggior parte delle altre regioni. I valori relativi al 2013 della mortalità per tumore letti di per sé non sono allarmanti: nel 2013 sono morti per tale causa,6 maschi adulti e 6,9 femmine adulte ogni residenti di pari età e genere, valori assai inferiori alla media nazionale (9,7 e 7,6 per diecimila) e a tutte le ripartizioni italiane. Ciò che è allarmante è l andamento del tasso di mortalità per tumori nel medio periodo: dal 2006 quello maschile perde -1,9 punti per diecimila, inferiore ai -2,1 nazionali, quello femminile aumenta del +0,9 contro una contrazione media italiana del -0,6. Le demenze e malattie del sistema nervoso hanno mietuto nel ,5 vittime tra gli anziani e 27,5 tra le anziane ogni residenti stessa età e stesso sesso, valori assai elevati, più delle ripartizioni centro-meridionale e insulare e, per le donne anche settentrionale (Italia: 26,9 e 24,6 per diecimila). Anche in questo caso il fenomeno, più accentuato nelle regioni come l Abruzzo in cui si assiste ad un particolarmente rapido invecchiamento della popolazione, la prospettiva a medio termine è preoccupante, più per le donne (dal ,2 per diecimila contro il +4,6 medio nazionale) che per gli uomini (+2,3 contro +4,5). L Abruzzo si conferma virtuoso per la decrescente mortalità giovanile (15-34 anni) per accidenti di trasporto (0,7 per diecimila tra i ragazzi e 1,0 per diecimila tra le ragazze contro una media nazionale del 1,1 e 0,3 per diecimila), con un calo dal 2006 consistente superiore nel complesso a tutte le altre regioni. Gli accidenti di trasporto tuttavia restano la principale causa di morte per i ragazzi e la seconda, dopo i tumori, per le ragazze. La percezione della salute fisica, in Abruzzo come nel resto del Paese, è migliorata e, al contrario, è peggiorata assai più che nella media nazionale, quella della salute psicologica. Gli uomini hanno una migliore percezione del loro stato di salute fisica e psicologica delle donne (fisica: 51, contro 50,; psicologica: 50,0 contro 4,1). Negli ultimi anni il miglioramento ha riguardato solo la salute fisica e in misura più consistente la componente femminile(uomini: +0,5; donne: +0,9). Per quanto riguarda il benessere psicologico, invece, l andamento nel tempo è decrescente, in particolare per gli uomini (uomini: -1,7; donne: -1,1). Fumo (uomini: 2,5%; donne: 15,1%), consumo a rischio di alcolici (uomini: 24,7%; donne: 7,7%), sovrappeso (uomini: 57,7%; donne: 36,7%), mancanza di attività fisica (uomini:36,9%; donne: 45,1%), consumo di adeguate porzioni giornaliere di vegetali (uomini: 9,2%; donne: 15,2%) il quadro abruzzese è prevalentemente a tinte fosche, con valori migliori della maggior parte delle altre regioni solo per i comportamenti a rischio nel consumo di alcolici e, nella componente femminile, per la diffusione del fumo. I comportamenti maschili e femminili divergono profondamente e fanno emergere un atteggiamento più responsabile da parte delle donne, le cui performance nel controllo del peso, nella rinuncia al fumo, all assunzione a rischio di alcolici e anche nell abitudine alla pratica regolare di attività sportive, pur restando nel complesso meno soddisfacenti della media nazionale, mostrano decisi miglioramenti tra ilo 2005 e il Tende a peggiorare vistosamente, soprattutto per gli uomini, l abitudine a non consumare quantità sufficienti di frutta e verdura. Considerando l insieme degli indicatori, dal 2010 al 2015 l Abruzzo, a differenza di altre regioni quali Pag. 10

11 l Umbria, non è stato in grado di innescare un processo di miglioramento che gli consentisse di guadagnare una miglior posizione nella graduatoria nazionale e, con un incremento pari a quello medio italiano, con un valore di 103,6 conferma un mediocre 11 o post, seguito dalle regioni del e dalle Marche. ABRUZZESI E SALUTE IN CIFRE Indicatore Pos. in Valore classifica Pos. in Valore classifica Speranza di vita alla nascita 9 0,2 anni 11 4,6 anni Speranza di vita a 65 anni 59,5 anni 12 57,6 anni Speranza di vita in buona salute alla nascita Speranza di vita a 65 annisenza limitazioni funzionali Mortalità infantile (0-1 anni) Mortalità per accidenti di trasporto (15-34 anni) Mortalità adulti per tumore (20-64 anni) Mortalità senile per demenze e malattie nervose (over 64) Indice di Stato Fisico (punteggi medi stand.) Indice di Stato Psicologico (punteggi medi stand.) Fumo abituale (14 anni e più) Almeno un comportamento a rischio nel consumo di alcol (14 anni e più) Sovrappeso obesità (1 anni e più) No attività fisica (14 anni e più) Alimentazione adeguata (3 anni e più) Fonte: elaborazione Cresa su dati Istat 1,9 anni 11 22,0 anni 15, anni 9 9, anni 7 2,6 per , per ,7 per ,1 per ,6 per ,9 per ,4 per ,2 per , 50, 15 50,0 11 4,1 1 2,5 per ,1 per ,7 per ,7 per ,7 per ,7 per ,9 per ,1 per ,2 per ,2 per 100 Pag. 11

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